Relazione annuale difensore civico prov lecce

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PROVINCIA DI LECCE Ufficio del Difensore Civico

RELAZIONE ANNUALE DEL DIFENSORE CIVICO DELLA PROVINCIA DI LECCE AL CONSIGLIO PROVINCIALE (2011-2012)


Signor Presidente del Consiglio Provinciale, Signor Presidente della Giunta, Signori Assessori e Consiglieri Provinciali, la relazione che sottopongo al Vostro esame, come previsto dall’art. 7 del Regolamento per il funzionamento dell’Ufficio del Difensore Civico della Provincia, concerne l’attività svolta nel periodo maggio 2011 – aprile 2012 relativamente “agli accertamenti espletati, ai risultati conseguiti, alle disfunzioni riscontrate, ai rimedi normativi ed organizzativi ritenuti utili o necessari” e fornisce le necessarie informazioni per metterVi nelle condizioni di formulare un’articolata e compiuta valutazione sulle iniziative intraprese per adempiere all’incarico affidatomi. Così finalizzata, la relazione sarà inevitabilmente un elenco sintetico di attività, forse arido, ma idoneo a darVi un quadro d’insieme delle attività attraverso le quali ho cercato di corrispondere alle finalità istituzionali, senza mai travalicare, anzi sempre tentando di corrispondere alla normativa legislativa, statutaria e regolamentare, cui ho il dovere di ispirarmi. Non ho, tuttavia, trascurato opportune aperture, specialmente quando mi sono trovato di fronte a problemi di rilevante interesse pubblico, segnalati da cittadini e da associazioni con i quali ho il dovere di proficua collaborazione o quando io stesso ho ritenuto opportuno sollevare determinate questioni. L’Ufficio, infatti, è deputato non solo “ a garantire il buon andamento e l’imparzialità dell’azione amministrativa della Provincia”, ma anche “a promuovere azioni rivolte alla tutela degli interessi collettivi o diffusi della comunità provinciale” (art. 35 dello Statuto Provinciale). Per facilitare il Vostro esame, ho ritenuto opportuno raggruppare la relazione in capitoli, così da offrire una sintesi dell’ intervento compiuto in rapporto all’oggetto trattato.

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Azione svolta a garanzia del buon andamento e dell’imparzialità dell’azione amministrativa della Provincia

Il riferimento normativo, al quale l’Ufficio ha fatto riferimento, è l’art. 5/bis del Regolamento dei controlli interni. In questo settore sono stati realizzati i seguenti interventi: 1. Richiesta di controllo di legittimità di determinazione dirigenziale avanzata da un Consigliere provinciale sul conferimento di incarichi professionali. L’Ufficio, inizialmente, ha ritenuto di non poter istruire la pratica, in quanto pervenuta oltre i termini. Successivamente, avendo condiviso l’osservazione che gruppi e consiglieri hanno in dotazione il programma “Ulisse” (che permette di visionare la documentazione solo al momento della pubblicazione) ha ritenuto che il ricorso fosse nei termini. Completata l’istruttoria, sono emersi profili di illegittimità per cui il dirigente è stato invitato ad eliminarli; 2. La determina di cui al punto precedente viene modificata ed integrata. Il Consigliere ripresenta ancora richiesta di controllo di legittimità. Istruita la pratica, non vengono ravvisati motivi di censura; 3. Richiesta da parte di un Consigliere provinciale di controllo di legittimità di determinazione dirigenziale, riguardante la graduatoria provvisoria per la progressione economica orizzontale 2010. Esaminata l’istruttoria, non sono riscontrate violazioni; 4. La determinazione dirigenziale riguardante la nomina della Commissione esaminatrice per la procedura di mobilità volontaria ad 1 posto di dirigente dei servizi finanziari è oggetto di richiesta di controllo da parte di un Consigliere

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Provinciale. L’istruttoria non ravvisa elementi di illegittimità, mentre riscontra una lacuna regolamentare. Il Difensore Civico condivide; 5. Un Consigliere provinciale segnala, anche al Difensore Civico, che alcune determine dirigenziali sono visibili solo come oggetto, ma non nel contenuto. Istruita la pratica, risulta che non c’è alcun disservizio in quanto la pubblicazione del testo delle determine viene decisa da ciascun dirigente al momento della firma delle stesse per salvaguardare la privacy degli interessati; 6. Mancanza di autocertificazione di impianto di riscaldamento. L’utente ritiene di non dover pagare in base al D.L.192/05. L’Ufficio del Difensore Civico, ottenuti chiarimenti dalla Nuova Salento Energia, riscontra il ricorso invitando l’interessato a conformarsi all’operato della ditta; 7. Mancanza di autocertificazione di impianto da parte di un utente che ritiene di non dover pagare perché titolare di caldaia a combustibile solido. La Nuova Salento Energia ribadisce che trattasi di impianto termico a tutti gli effetti. L’Ufficio conferma la richiesta della Società. Comunque, avanza quesito al Ministero dell’Ambiente su alcuni aspetti della questione.

Azioni rivolte alla tutela degli interessi collettivi o diffusi della comunità provinciale

Per rendere agevole la lettura di questo capitolo, ho distinto gli interventi compiuti su sollecitazione di associazioni (A) da quelli su richiesta di cittadini (B) e da quelli assunti per iniziativa autonoma dell’Ufficio (C).

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A - Intervento per l’abbattimento di alberi di ulivo e di altre specie di piante a seguito di lavori stradali di ampliamento della provinciale 361 Maglie-Collepasso. La questione viene segnalata al

Comandante della Polizia Provinciale, oltre che

all’Assessorato ambiente e all’Assessorato agricoltura della Regione; -

Segnalazione ai competenti assessorati Regione Puglia perché valutino le conseguenze che avrebbe il richiesto impianto eolico sul territorio di 15 comuni;

-

Segnalazione agli Assessori regionali ed ai Ministeri competenti sui rischi che potrebbero derivare dalla trivellazione nel Basso Adriatico da parte di una società petrolifera inglese, tenendo conto, in particolare, delle caratteristiche di mare “chiuso” dell’Adriatico stesso;

-

Segnalazione agli uffici regionali e nazionali della pericolosità per l’ambiente della richiesta di autorizzazione per la costruzione nel Canale d’Otranto di un impianto off-shore di 24 torri alte 100 metri dal livello del mare;

-

Segnalazione al Presidente della Provincia perché valuti l’opportunità di istituire un controllo sistematico sulle emissioni di sostanze inquinanti ad elevato rischio ambientale e tossicologico;

B. - Segnalazione al Presidente della Provincia perché venga esaminata l’opportunità di convocare una Conferenza di servizi per verificare, tenendo anche presente una relazione redatta sull’argomento nel 1980 dal Ministero della Marina Mercantile, le eventuali incidenze degli scarichi della centrale di Cerano sull’ecosistema e, in particolare, sul fenomeno di erosione che interessa la costa salentina; - Segnalazione all’Autorità per l’energia elettrica ed il gas per controllare le procedure

seguite da una società concessionaria per la fornitura del gas nel

definire i canoni;

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- Segnalazione all’Assessore provinciale ai LL.PP., dell’opportunità di preventive intese di coordinamento tra Provincia e Comuni interessati alla costruzione di circonvallazioni, quando le opere riguardino più centri. C. - Richiesta del Difensore Civico al Prefetto di Lecce sul puntuale ed integrale rispetto da parte dei sindaci degli obblighi loro imposti dalla legge-quadro n. 353/2000 per la mappatura delle aree devastate dagli incendi; -

Richiesta al Presidente della Provincia di accertare se una migliore organizzazione del settore avrebbe potuto far emergere prima il “buco” di bilancio e se l’operato dei revisori dei conti sia stato coerente con il compito ricevuto. Con riferimento agli interventi elencati, è appena il caso di precisare che

l’Ufficio non ha specifiche competenze in merito, per cui può soltanto richiamare l’attenzione su istanze che spetta ad altri uffici valutare. In conseguenza, il ruolo del Difensore Civico è stato, in casi ritenuti di particolare importanza ed utilità, di associarsi a richieste altrui o formularne di proprie.

Il capitolo relativo alla tutela degli interessi collettivi non può chiudersi senza accennare alla Giornata Mondiale della Terra che, per unanime decisione del Consiglio Provinciale, è stata istituita, dal 22 aprile 2012, accogliendo una proposta che era stata avanzata nella relazione presentata lo scorso anno. A seguito di quella decisione, il nostro territorio si è inserito tra quelli che, oramai da 42 anni, fanno del 22 aprile la data per una diffusa riflessione sulla salute del pianeta, sulla difesa della natura, sulla tutela dell’ambiente e sui conseguenti doveri che ciascuno ha di contribuire alla salvaguardia dell’ecosistema.

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La prima edizione della Giornata è stata affidata per l’organizzazione dal Presidente della Provincia all’Ufficio del Difensore Civico. Anche in questa sede sento il dovere di ringraziare, con le Commissioni Consiliari Ambiente e Cultura e con il Consigliere Delegato alla Pubblica Istruzione, l’intera struttura amministrativa, prodigatasi per la realizzazione della manifestazione. Come è noto, la Provincia ha curato la stampa di un manifesto celebrativo, realizzato dagli allievi del Liceo Artistico “G. Pellegrino” di Lecce, il quale, con un disegno sulla fragilità della terra, si era classificato primo tra altri elaborati predisposti da istituti omologhi. Il manifesto è stato diffuso in tutti i Comuni con la preghiera di affiggerlo e di distribuirlo tra istituti scolastici ed associazioni. La Provincia ha anche organizzato a Lecce, nell’Auditorium

del Museo

“Castromediano”, una tavola rotonda su sviluppo e ambiente alla quale hanno partecipato il Prof. Ferdinando Boero, l’On.le Prof. Paolo de Castro, Maria Contaldo, il Dott. Antonio Gabellone, il Dott. Antonio Muci e il Prof. Carmelo Pasimeni. In quell’occasione, è stato realizzato un collegamento in teleconferenza che ha consentito all’on.le prof. Paolo de Castro, impegnato a Bruxelles nella qualità di Presidente della Commissione per l’Agricoltura rurale al Parlamento Europeo, di prendere ugualmente parte alla tavola rotonda. Il museo si è dotato, così, di un nuovo, importante strumento di comunicazione. Per quanto riguarda la partecipazione dei comuni alla Giornata Mondiale della Terra, il Presidente della Provincia aveva scritto e, poi, sollecitato i sindaci ad assumere autonome iniziative, opportunamente concordate con scuole ed associazioni, utilizzando l’importante occasione per coinvolgere l’intera comunità cittadina sui temi ambientalistici. Eguale sollecitazione era stata rivolta ai Consiglieri provinciali ed ai presidenti delle associazioni. All’invito hanno aderito dodici Comuni, tra cui il Capoluogo ed alcune popolose località.

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Probabilmente, due motivi hanno concorso a limitare l’adesione. Il primo potrebbe riguardare il turno elettorale al quale sono interessati molti centri, anche se è difficile comprendere cosa avessero a che fare le elezioni con la Giornata la quale poteva essere, anzi, occasione per un diffuso impegno alla tutela dell’ambiente. L’altro motivo potrebbe riguardare le difficoltà di bilancio, come è stato fatto presente in qualche caso, anche se, per organizzare la Giornata, occorra più fantasia che denaro. Fatto tesoro della prima esperienza, dobbiamo avviarci alla preparazione della seconda edizione convinti che soltanto la partecipazione di tutti all’impegno ecologico può rappresentare risposta efficace ed adeguata ai problemi posti dall’inquinamento. Sulla prospettiva dell’impegno futuro segnalo che il Consigliere provinciale delegato alla Pubblica Istruzione intende sollecitare le scuole perchè esaminino l’opportunità di inserire espressamente nei programmi che stando preparando per il 2013, iniziative per

la

celebrazione della Giornata Mondiale della Terra. Se l’invito sarà accolto, si determinerà una positiva sinergia con comuni e con associazioni. Al riguardo, colgo l’occasione per pregare i componenti del Consiglio di non privarci di suggerimenti per un maggiore coinvolgimento degli enti locali e della popolazione e, quindi, per una migliore riuscita seconda edizione della Giornata Mondiale della Terra.

Decisione dei ricorsi presentati da cittadini per mancato accesso agli atti in possesso di comuni (ex legge n. 241/1990)

Nel nostro sistema normativo soltanto la legge 241/1990 e successive modifiche ed integrazioni assegna al Difensore Civico Provinciale il compito, concorrente con quello giurisdizionale esercitato dal Tribunale Amministrativo Regionale, di pronunziarsi sui

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ricorsi per mancato accesso ad atti in possesso dell’autorità comunale. Probabilmente, se il legislatore utilizzasse di più la difesa civica anche in altre materie, si verificherebbe, anche da noi, come accade in altri paesi, una diminuzione dei ricorsi dinanzi alla magistratura, mentre i cittadini otterrebbero tutela dei propri interessi in tempi rapidi e senza spesa. Le decisioni dell’Ufficio del Difensore Civico Provinciale hanno riguardato i seguenti ricorsi: 1. Ricorso di un cittadino per accesso agli atti presso il Comune di Veglie. Il ricorso è accolto con l’invito all’amministrazione di esibire i documenti richiesti; 2. Ditta partecipante a una gara indetta dal Comune di Nardò ricorre avverso accesso a documenti negatole dal responsabile del procedimento per mancanza di motivazione. Il ricorso è accolto; 3. Un cittadino ricorre per accesso agli atti relativi ad un concorso pubblico indetto dal Comune di Leverano. Il ricorso è respinto; 4. Un cittadino ricorre per mancata esibizione atti entro la scadenza prevista da parte del Comune di Novoli. Il ricorso è accolto; 5.

Ricorso avverso il silenzio-diniego del Comune di Ugento di accesso ad informazioni ambientali. Esaminate le controdeduzioni fornite dal responsabile del settore Urbanistica del Comune e valutate le molteplici difficoltà nel soddisfare la complessa richiesta, l’Ufficio del Difensore Civico sollecita, d’intesa con il ricorrente, la risposta da parte dell’ufficio competente;

6. Ricorso avverso il silenzio del Comune di Copertino alla richiesta di modifica di certificato storico-urbanistico, già rilasciato. Il Difensore Civico dichiara cessata la materia del contendere dopo che il responsabile del servizio ha comunicato di aver, nel frattempo, rilasciato un nuovo documento.

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Tenendo conto delle località da cui provengono i ricorsi, si potrebbe ipotizzare che l’alternatività con il ricorso al TAR sia, generalmente, poco conosciuta ma, quando viene scoperta, il passa-parola orienta la scelta verso la più semplice procedura del ricorso al difensore civico. Da questa osservazione deriva l’opportunità di diffondere la conoscenza delle competenze dell’Ufficio, anche utilizzando meglio gli strumenti informatici. Infatti, per far conoscere ad un vasto pubblico gli atti finali, si è ampliata l’informazione, in verità alquanto statica, presente sul sito internet della Provincia nella pagina web dedicata al Difensore Civico. Ciò, sia per il dovere di rendere conto ai cittadini dell’attività svolta, sia per diffondere la conoscenza e, quindi, l’utilizzazione della difesa civica da parte dei cittadini. Nel portale istituzionale, dunque, alla pagina dedicata al difensore civico, da ottobre 2011, vengono inseriti gli atti finali dei provvedimenti adottati, con ovvia accortezza per la tutela della privacy. Vengono anche inserite notizie che riguardano l’attività dell’Ufficio, compresi eventuali comunicati stampa.

Istanze per le quali il Difensore Civico non ha competenza né per legge né per Statuto

All’Ufficio del Difensore Civico sono pervenuti ricorsi avverso la mancata esibizione di atti da parte di amministrazioni statali. Tali ricorsi sono stati dichiarati irricevibili, in quanto, come già fatto presente, la legge 241/1990 attribuisce al difensore civico provinciale competenza soltanto per diniego di esibizione di atti da parte di Comuni. Per mancanza di convenzione tra i Comuni interessati e la Provincia non è stato possibile, invece, esaminare ricorsi avverso determinate decisioni dell’autorità comunale. Comunque,

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i cittadini hanno ricevuto sempre tempestiva comunicazione sui motivi che impedivano di corrispondere alla loro richiesta.

Esame di ricorsi prodotti contro accertamenti compiuti dalla Censum s.r.l.

Come è noto al Consiglio, sono ancora in giacenza 104 ricorsi - di cui 26 presentati direttamente da singoli cittadini e 78 tramite associazioni rappresentative di interessi diffusi - avverso accertamenti compiuti dalla Censum s.r.l. per il canone relativo a passi carrai su strade provinciali. Già nella relazione dello scorso anno, sono stati indicati i motivi che rendono difficoltoso l’esame dei ricorsi citati in quanto non esistono, agli atti della Provincia, riferimenti necessari per controllare gli accertamenti compiuti dalla ditta, quando era concessionaria. Poiché il termine di sospensione fissato dalla Giunta con delibera n. 138 del 9.6.2011 scade nel dicembre prossimo, l’Ufficio ritiene opportuno chiedere tempestivi provvedimenti o per definire la questione o per essere posto nelle condizioni di disporre degli elementi necessari per istruire e pronunziarsi sui ricorsi di cui trattasi.

Richieste di raccomandazione da parte di cittadini

Come fatto presente nella relazione dello scorso anno, sono state sempre scoraggiate le richieste avanzate da cittadini che, di fatto, si richiamavano alla cattiva consuetudine della raccomandazione rappresentando questioni familiari o personali senza riscontro di lesione di interessi legittimi. La linea citata, mantenuta ferma in tutte le occasioni, ha eliminato di fatto le richieste “di favore”.

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Iniziative dell’Ufficio del Difensore Civico per migliorare il servizio di propria competenza.

Una svolta importante, nella definizione della modalità di intervento e delle iniziative dell’Ufficio del Difensore Civico, si è avuta con le due delibere adottate dal Consiglio Provinciale, la n. 54 del 1.8.2011 e la n. 19 del 30.3.2012. Con le citate delibere, il Consiglio Provinciale,

condividendo le richieste che

sottoposte al suo esame con la relazione

dell’aprile 2011, ha precisato, all’art. 5 del regolamento sui controlli interni, che il Consigliere o l’Assessore provinciale, i quali intendessero avvalersi della facoltà di chiedere la verifica di eventuale legittimità di una determina dirigenziale, hanno per farlo tre giorni “lavorativi” così come,

per la risposta, il Difensore Civico, il quale deve avvalersi

dell’istruttoria del Segretario Generale, ne ha cinque “lavorativi”. La specificazione è servita a non ridurre i tempi, già di per sé brevi, quando, di mezzo, ci siano giornate festive. Con la seconda delibera, si è conservata la facoltà del difensore civico di attivare autonomamente il controllo eventuale di legittimità delle determinazioni dirigenziali, ma si è aggiunto anche un esame periodico a campione di un certo numero di determine, aumentando, quindi, le occasioni

di

controllo

con

ricadute

certamente

positive

sul

buon

andamento

dell’amministrazione. . Queste modifiche sono il risultato dell’apprezzata collaborazione instaurata con il Consiglio, con la Commissione Consiliare competente e con il Segretario Generale. Restano aperte ancora due questioni sulle quali sarebbe opportuna una riflessione da parte del Consiglio. La prima riguarda la norma dell’art. 35 dello Statuto (n. 10 ultimo comma) che prevede l’esercizio da parte del Difensore Civico delle funzioni di garante del contribuente, di cui all’art. 13 della legge 212/2000. La norma statutaria mai è stata applicata

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e resta, a parere dello scrivente, di discutibile applicazione in quanto, richiederebbe interpretazione analogica di norma eccezionale, qual’è la 212/2000, giuridicamente non possibile. Altra riflessione andrebbe fatta circa il controllo di legittimità del Difensore Civico sulle aziende speciali e società a prevalente capitale pubblico. Allo stato attuale, tale controllo o si riduce ad allegare alla presente relazione annuale anche una relazione compilata da tali aziende (e, in tal caso, trattasi di un semplice passaggio di carte), oppure occorrerebbe meglio precisare mezzi e modalità attraverso i quali l’Ufficio può compiere un appropriato controllo. Queste due richieste vengono avanzate per memoria, rendendosi conto lo scrivente della particolare situazione in cui oggi si trova l’istituto della Provincia nella prospettiva indicata dal decreto “Salva Italia”. A parte le osservazioni che precedono, quest’Ufficio, appena ricevuto una lettera dei revisori dei conti dell’Istituto di Culture Mediterranee, in merito ad alcune carenze e contraddizioni del regolamento dell’Istituto stesso, condividendo le argomentazioni, ha segnalato l’opportunità di alcune modifiche, come, poi, è realmente accaduto.

Convegno internazionale sulla Difesa Civica L’unico impegno enunciato nella relazione del 2011, ma non mantenuto, riguarda il Convegno internazionale di studi sulla difesa civica. Lo scopo del Convegno era di provocare una riflessione ad adeguato livello scientifico e politico sui motivi per cui un istituto, così importante negli altri Paesi, ivi compresi quelli di recente democrazia, in Italia non abbia incontrato, invece, eguale interesse e diffusione. In verità, il Convegno era stato già predisposto; il comitato scientifico, composto dai docenti dell’Università del Salento,

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Melica, Portaluri, Tondi della Mura, aveva definito i vari aspetti, d’intesa con l’Ufficio del Difensore Civico; i relatori, tutti illustri studiosi della materia, erano stati individuati ed avevano accettato; era stata prevista la data di svolgimento per venerdì 2 dicembre e stavano per partire gli inviti, quando il 12 novembre scoppiò la crisi politica con le dimissioni del governo Berlusconi e l’incarico al prof. Monti di formare il nuovo esecutivo. Di colpo, quanto costruito crollò sicché, d’intesa con il Presidente della Provincia, si ritenne che, un convegno del tipo di quello previsto, non avesse soltanto fini scientifici, ma anche politici, nel senso di far maturare nel legislatore e nei partiti, che sarebbero stati invitati al Convegno, orientamenti concreti per una efficace risposta normativa all’interrogativo sulla scarsa diffusione in Italia della difesa civica. Si concordò che i tempi non fossero propizi e si ritenne opportuno, quindi, rinviare il Convegno ad altra data. Nel prossimo futuro l’idea potrà essere ripresa. Per altro tutto è pronto. Va fissata soltanto la nuova data, una volta verificata la disponibilità dei relatori. Anche su questa questione chiedo il parere del Consiglio Provinciale per capire se i tempi attuali siano valutati opportuni per fare una riflessione teorica e pratica sull’argomento, riflessione la quale non dovrebbe restare nel chiuso della sala ove sarà celebrato il Convegno.

Signori componenti del Consiglio Provinciale, Vi ringrazio per l’attenzione che dedicherete alla sintesi del lavoro di un anno, per i rilievi che avanzerete sull’impostazione data dall’Ufficio e per i suggerimenti che formulerete ai fini di una più incisiva attività. Sento il dovere di manifestare al Presidente del Consiglio, al Presidente della Giunta, agli Assessori ed ai Consiglieri la gratitudine per aver sempre sostenuto l’attività dell’Ufficio realizzando anche

intensi rapporti umani. Gli stessi sentimenti esprimo al Segretario

Generale ed al Direttore Generale per aver in ogni circostanza, ciascuno per la propria

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competenza, offerto apprezzata collaborazione.

Attraverso loro il mio ringraziamento

raggiunge tutti gli impiegati della Provincia dei quali, tanti anni fa, avevo apprezzato, in qualità di assessore alla programmazione ed alla sviluppo economico, preparazione, efficienza e dedizione. Tali caratteristiche sono lieto di ritrovare ancora oggi nell’attuale struttura della nostra Provincia. In tempi in cui si delineano nuovi e diversi orizzonti per un istituto costituzionalmente riconosciuto, sapere che le Province dispongono di un efficiente e collaudata organizzazione interna, rafforza la convinzione che l’istituto continuerà a svolgere, comunque,

il suo

compito al servizio dei cittadini, secondo una nobile e consolidata tradizione. Infine, ringrazio la dott. Paola Manfreda, unica diretta collaboratrice, per aver facilitato con abnegazione e senso di responsabilità il mio lavoro assicurando collaborazione leale e senza riserve. Lecce, 30 aprile 2012

Giorgio de Giuseppe

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