Irpinìa 37
Sabato 21 niai2o2015
nMattmo
Le questioni del territorìo
Sos Ofanto, stipulata Falleanza per salvarlo Calitri, il Contratto di fiume per il disinquinamento: trattativa con l'Acquedotto Pugliese GiulioD'Andrea L'OfaJito chiede aiuto. Ciica metà della popolazione Iwigo il tragitto del fiume non è seruitadadepuratori. Diversi casi di inquinamento restano misteriosi. DaUe sorgenti d i TorelLa alla diga di Gonza, passando per le aree industriali. Negli u l t i m i anjii morie di pesci, presenza di materiali potenzialmente cancerogeni (creosoto), sveisamenti più o meno indiscriminati, salmonella. Sono problemi già conosciuti, certo. Ma su queste premesse si sta muovendo attivamente i l gruppo dilavato che punta al«Contratto di fiume Alto-Ofantow, ieri riunito a Calitri Intanto il lavoro di ammùiisttatori Iocali,geologi, ingegneri, ambientalisti è a pieno regime. Michele D i Maio, responsabileaitirpìno d i «Legambiente», esponelecriticitàprincipali d el corso d'acqua. «Partiamo subito da u n dato. L'inquinamento dell'Ofanto inizia alle sorgenti diToreUa. Q u e l l a è u n a zona fortemente antropizzata, con presenza d i officine e altri luoghi che incidono sulle acque. Servono circa SOmila euro pei intervenire spiega -. l a somma eragià stata prevista per u n vecchio progetto n o n attuato. M a n o n è cambiata, q u i n d i si può riqualificare la sorgente con pochissimo».
Studiosi Gii esperti: la metà dei residenti del bacino è senza il sistema di depurazione
Da Torcila a Lioni.«<Qui la presenza di una grande atea industriale conun depuratore sovraccaricato è u n problema c o n t i n u a - . M a si può risolvere se l'Asi utilizza bene ì fondi che m i sembra siano ora dispo rubili. A Lion i , com'è noto, si è registrata una imponente morìa d i pesci sui cui l'anno scorso si sono accesi i riflettori.
Non sappiamo a cosa sia stata dovuta. Può non essere collegata all'area industriale, m a intervenire su quest'ultima è comunque necessario». L'Ofanto a l i o n i è anchecaratterizzato da aigini fi-agili, u n aspetto che sarà affrontato dal contratto. E da Lioni an diamo a Gonza deEa Campania. «Ènotala presenza d i materiali pericolosi provenienti dalie traversine ferroviarie, parliamo di creosoto. I n definitiva, si discute tanto di ciclo integrato dei rifiuti - riflette i ' a m bientalista -. Si deve iniziare a pariare più spesso di ciclo imegrato delle acque». Uno dei personaggi pilli attivi i n q u e -
Il comitato Parte il progetto per difendere l'Ofanto, accanto l'ex ministro Carrozza
Il piano A giugno la firma oragli incontri La firma è prevista a giugno. Il contratto servirà a riqualificare il corso fluviale dal punto di vista ambientale e sodo-economico. È uno strumento previsto In tutta Europa. Ieri pomeriggio incontro di preparazione, questa volta a Calitri. L.a settimana prossima II gruppo di lavoro sarà Bari con l'AutoritàdIbacinoe l'Acquedotto pugliese, che gestisce la rete Idrìcairpina eia diga di Gonza. Poi summit a Lioni con soggetti ImportanlicomeAsi eArpac.
sto studio è il geologo Rocco Lafi-atta, che si sta interessando anche del fiume Calore. «A Conza nel 2012 è stata trovata salmonella, ci sono stati approfondimenti ma dopo tre ann i vogliamo sapere dall'Arpac e dall'agenzia provinciale i risultati d i quelle analisi. Poi cercheremo d i conoscere a breve la dimensione della depurazione necessaria. I l lavoro è lungo, ma nelle prossime settimane metteremo dei p u n t i fermi». La fortuna è che per ima volta la connessione territorio-burocrazia-politica sembra forte e stabile. A Calitri, incontro promosso dal Gal Cilsi, c'era per esempio l'Assessorato regionale all'Ambiente rappresentato da Domenico Sportiello. «Roma ha fatto i complimenti alla Campania. In un anno abbiamo fatto passi da gigante sui contratti d i fiume. L'assessore Giovanni Romano segue quotidianamente l'evoluzione delle varie situazioni. C'è u n legame fortissimo c o n i soggetti l o cali e la mia presenza q u i supera i formalismi istituzionali. II gruppo nazionale sui contratti di fiume conclude Sportiello - ha invitato gli assessorati a essere vicini ad associazioni e g r u p p i d i lavoro. Dall'Ofanto alSele, dal Samo al Tanagro, noi accogfiamo di buon grado le propostee le azioni che vengono dalle comunità. Abbiamo u n compito d i supporto». RIPRODUZIONE RISERVATA
Carrozza: piano infrastrutture tra innovazione e ricerca Sant'Angelo L'ex ministro al Goleto incontra gli studenti: banda larga per Ema e Altergon Innovazione e ricerca in Irpinia. I m possibili senza infrastrutture. È il parere di Maria Chiara Carrozza all'Abbazia del Goleto nell'ambito di «Parliamo del vostro futuro», manifestazione organizzata dal Centro Guido Dorso e dal Comune di Sant'Angelo dei Lombardi in collaborazione con l'Ufficio scolastico provinciale. L'ex ministro dell'Istruzione insegna robotica Indossabile alla «Sant'Anna» di Pisa. E partendo da realtà industriali innovative e in salute come Ema o Altergon, inizia la sua riflessione su Impresa e luoghi. «Per poter parlare di irmovazione è necessario prima un investimento massiccio di banda larga esulle vie di comu nicazione. La connessione facile con Roma e Napoli è fondamentiilc. Va
implementata su strade, internet e treni. Tagliare un percorso ferroviario in Irpinia è stato un errore, perchéanche i piccoli paesi vanno collegati. Non credo al trasporto su gomma». II progetto sull'Alta capacità Napoli-Bari può risolvere il gap nel medio termine? «Certamente - afferma Carrozza - ma non basta. Il fùmro va anche verso le macchine senza guidatori, verso treni e metropolitane leggere. E che siano sostenibili. La gente va portata in un posto con facilità. Se ci vuole un'ora e mezza per arrivare qui da Napoli è un bel problema». E di conseguenza discorsi come turismo o percorsi vitivinicoli, al momento rappresentano utopie. «La provincia di Avellino è molto famosa per il vino - continua l'ex m i n i stro - ma è impensabile intraprendere un discorso strutturato senza mobilità e formazione». E affronta quindi il sistema istruzione: «Rilanciare bene le scuole secondarie e gli istituti tecnici, va fatto questo in Irpinia. Non penso che le soluzioni di collegamento con le imprese vadano cercate in t'vi'tuuali atenei dislocati in
zona. Si deve parlare di ricerca e i n novazione soltanto sulla base di quello che il territorio produce. E quindi - osserva Carrozza - ben vengano le strutture di formazione strettamente legate alle tipicità locali. La sfida è far tornare i migliori laureati o almeno una parte di loro. L'università in zone come questa rappresenterebbe una forma di assistenzialismo all'antica». Interessante nel corso dell'incontro un passaggio di Giuseppe Ghisolfi, vicepresidente dell'Associazione bancaria italiana (Ahi). Dopo la lezione, paria da piemontese: «Qui vedo le Langhe, a occhio nudo non c'è alcuna differenza. Le vigne e i noccioleti sono la nostra forza e può esserio anche la vostra. Cinquanta anni quella parte del Piemonte era un'area molto povera. Puntando suquello che offre un territorio si può puntare in alto». Prima c'era stata la relazione di Guido Melis sugli archivi dopo i saluti dei sindaco RosannaRepole. Si riprende lunedì 23 tino al 26 marzo, sempre all'Abbazia del Goleto e a partire dalle ore 9.00. Ci saranno magistrati (Finocchi Ghersi), scienziati (Alleva, Annesi, Vietri, Casonato, Defez, Navarra), editori (Cardinale), imprentlitori (Capaldo), funzionari dello Stato, avvocati e studiosi (Borrello, Clarich, Toniolo, Casini, Pisauro). g.d.a