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NOTE SULL’ALBERGO DIFFUSO E LA RETE DEGLI UFFICI TURISTICI Alessandra Cristina Celano

Come abbiamo visto, l’esperienza di contaminazione tra iniziative, supporti e strumenti di sviluppo diversi è sintetizzata emblematicamente dalla vicenda dell’Albergo Diffuso di Bisaccia. L’idea iniziale nasceva all’interno del progetto per l’istituzione del Parco Letterario Francesco De Sanctis, mentre la concreta attuazione dell’iniziativa avveniva grazie ad un progetto sostenuto dal Patto Territoriale della Baronia. Abitazioni sparse nel centro storico del paese e acquisite al patrimonio comunale - e quindi di fatto disabitate – sono state attrezzate e adattate alla nuova funzione di ricettività turistica. L’obiettivo del progetto (sin dall’idea originaria) era duplice: dotare il paese di una struttura ricettiva originale e che contribuisse a potenziare l’attrattività turistica del luogo e, contemporaneamente, favorire la conservazione e la valorizzazione di un esempio di quel patrimonio architettonico a volte ancora definito “minore” che altrimenti, in assenza di utilizzo e quindi di manutenzione,

sarebbe stato condannato certamente al degrado. È stato dunque creato un presidio ricettivo distribuito in varie zone del centro storico del paese, consistente in 19 abitazioni per un totale di 52 posti letto. Le case, che vengono affittate soprattutto durante l’estate (registrando regolarmente, nel mese di agosto, il tutto esaurito), si prestano, come abbiamo visto, anche a favorire il buon esito di iniziative quali il progetto di residenza artistica o il soggiorno formativo per studenti stranieri, descritte nelle pagine precedenti. Un intervento collegato, e che completa il sistema Albergo Diffuso, è stato la ristrutturazione, finanziata questa volta proprio da una misura del PSL, di un altro fabbricato di proprietà del Comune di Bisaccia, affacciato sulla piazza principale tra la cattedrale ed il castello. L’intervento, realizzato anche a Calitri e a Conza della Campania e avente come obiettivo l’allestimento di centri visita e spazi espositivi e di accoglienza, ha consentito l’allestimento di un Uffi-

PARTE II - SVILUPPO LOCALE E RISORSE IMMATERIALI

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cio Turistico. Qui ha sede anche l’Associazione Culturale Parco Letterario De Sanctis, sorta in continuità con l’esperienza del Parco come nodo della Rete territoriale degli uffici turistici e dell’associazionismo culturale promossa da A.G.I.Re.. Le piccole case dell’albergo diffuso rappresentano, come si è detto, un esempio della tipologia abitativa tradizionale maggiormente diffusa nei centri storici dei comuni irpini: ne riportiamo una descrizione da uno studio coordinato dal CRESM Campania e pubblicato nel 1993. 1 La cellula dell’intricato organismo che costituisce il nucleo storico di ognuno dei paesi dell’Alta Irpinia è una casa dalla tipologia ben definita, diffusa e facilmente riconoscibile. Si tratta della casa “a blocco” unifamiliare, di origine medioevale; la forma più elementare di questo tipo edilizio è data dalla casa monocellulare ad un solo piano diviso in due vani; il passaggio successivo prevede la sopraelevazione di un piano, con la


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