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DAI COMUNI

MARTEDÌ 24 APRILE 2012

Ottopagine

Green Economy Il soggetto pubblico si allarga alla Baronia. Tra gli obiettivi anche formazione e acquisizione dei brevetti

ALTA IRPINIA. Il ‘Gal Cilsi’ lancia l’unione dei Comuni per rinnovabili e hi-tech

Via al consorzio energia Il ‘Corit’ nasce a maggio ‘RETE DELL’INNOVAZIONE TERRITORIALE. Pelullo: «Ora l’autosufficienza elettrica» Obiettivo: «Creare lavoro liberando l’agricoltura dalla dipendenza delle fonti fossili» ELISA FORTE Calitri

La bolletta energetica rappresenta oggi per le imprese agricole e industriali uno dei principali ostacoli alla ripresa degli investimenti, ma soprattutto il maggiore fattore sfavorevole per la competitività dei propri prodotti. Al di là dell’incidenza della crisi economica, da anni intellettuali, scrittori ed analisti predicano il verbo della green economy come scelta economica, prima che ecologista, per rilanciare lo sviluppo industriale. In Alta Irpinia è tutto pronto per formalizzare la nascita del ‘Co. Rit’. Il Gal Cilsi di Lioni, di concerto con una parte delle amministrazioni comunali dell’Alta Irpinia è in dirittura d’arrivo per la costituzione del Consorzio “Rete e innovazione Territoriale”, un nuovo strumento pensato per la tutela e valorizzazione dell’ambiente, favorendo l’utilizzo delle energie rinnovabili, e per promuovere la competitività del territorio integrandole alle azioni già significative avviate nel corso del tempo. “Entro la fine di aprile andremo dal notaio per la costituzione del consorzio” annuncia il presidente del Gal Agostino Pelullo. “Circa una decina di amministrazioni comunali dell’Alta Irpinia hanno già aderito, e altre potranno aderire. Obiettivo del consorzio è scommettere sulla progressiva formazione di una classe imprenditoriale giovane, che consentirà di coniugare la tradizione contadina dell’Alta Irpinia con l’innovazione tecnologica, per superare l’immobilismo economico, ma anche per adeguarsi ai tempi. Partendo dalla risorsa ambientale, proponiamo un nuovo modello di utilizzo delle fonti rinnovabili applicate all’agricoltura, azioni rivolte al campo della ricerca e della valorizzazione paesaggistica e culturale legata ai borghi storici”. La campagna di adesioni da parte delle amministrazioni comunali all’idea progettuale elaborata dal Gal non si ferma ai comuni del comprensorio altirpino, ma comprende anche la fascia delle amministrazioni comunali intetessate nella Baronia. “Sarà un consorzio interamente pubblico, e ci aspettiamo ricadute diffuse sul territorio, in quanto la struttura che si intende creare rappresenterà un’autentica rete di collaborazione a maglie strette, per promuovere uno sviluppo dal basso”. In linea con l’obiettivo di integrare l’implementazione delle energie rinnovabili, il Gal conferma di avere già intrapreso dei contatti con un’associazione beneventana che si occupa di brevetti applicati all’ambiente e all’agricoltura. “Ci avvarremo della consulenza di Futuridea, un’associazione sannita che ha un livello di conoscenza molto alto nel settore, in modo da porte offrire esempi concreti ai cittadini e ai coltivatori. I brevetti sono già disponibili, in realtà potremmo partire a breve”. Il lavoro della rete immaginata dal Gal, consentirà di

divulgare attraverso il filtro delle amministrazioni, nuovi metodi per sviluppare un’agricoltura di qualità, che tutela le biodiversità e fornisce tutti gli elementi utili per l’installazione dei pannelli fotovoltaici e mini eolico sui

Investire fondi Ue nella competitività Il programma è diretto a realizzare un rilancio degli investimenti sul territorio utilizzando la leva del risparmio energetico per l’abbattimento degli oneri di produzione, rendendo così competitiva le commercializzazione dei prodotti e dei servizi locali di tutte le filiere previste. Inoltre, attivando forme di utilizzo cooperativo e associato delle risorse tecnologiche ed energetiche tra gli enti locali, si mira ad avvantaggiare gli utenti, garantendo economie sui servizi alle imprese, che possono accedere a tariffe contenute.

Nelle foto: fotovoltaico in alto, eolico al centro e biomasse qui sotto

campi. “Le indicazioni della politica comunitaria vanno in questa direzione, inoltre siamo ad un punto di non ritorno: bisogna invertire la tendenza e avvicinare i giovani al settore, che è sicuramente fonte di redditività”. Altro tassello messo in evidenza da Pelullo, l’attenzione verso la ricerca, un settore completamente assente nel campo dell’agricoltura, individuato dal

Gal Cilsi come il motore da cui far partire il circuito economico. “La ricerca condotta fino ad oggi, ci ha portato a presentare sul mercato prodotti di altissima qualità, come il grano del Formicoso e il latte nobile, sintomo evidente che questa terra ha un elevato potenziale inespresso”. Sulla possibilità invece che la creazione del consorzio possa replicare le direttive stabilite dalla politica regionale del distretto energetico, Pelullo non esita: “Il protocollo d’intesa sulla creazione del distretto è stato firmato ormai da quattro anni, ma non è mai decollato. Non possiamo rimanere in attesa che la Regione compia i suoi passi; i Comuni possono dare corso a nuove iniziative, per costruire e progettare, anche su piccola scala”.

Calitri. In attesa del rilancio del polo industriale l’amministrazione deve sbloccare il ‘Ddta’

Cancellato il distretto del tessile Ma il ‘Centro servizi’ va a bando REDAZIONE IRPINIA Avellino

Sono giorni intensi a Calitri per un’amministrazione che è impegnata nella riprogrammazione del proprio ‘distretto industriale’. Solo quattro anni fa la filiera produttiva del tessile e dell’abbigliamento appariva la svolta attesa per l’area industriale, anche sotto il profilo dell’innovazione nella gestione. Nel novembre di quell’anno fu sottoscritta una convenzione tra il Comune e la Regione Campania per l’attuazione di un programma finanziato con fondi destinati alla ‘digitalizzazione dei Distretti Tessili a supporto della filiera produttiva del Tessile-Abbigliamento in Campania’, il cosiddetto ‘Ddta’. L’intesa prevedeva, entro i due anni successivi dal contratto, l’attivazione di un centro per i servizi distrettuali. Ma solo nell’aprile dello scorso anno, con l’avvio delle procedure di affidamento ad un ente terzo, il Gal Cilsi, il centro fu avviato ad un’attività, che in realtà non è mai iniziata. Il Consorzio avrebbe dovuto provvedere alla gestione operativa del centro servizi digitali, ottemperando ai doveri stabiliti dalla convenzione con l’amministrazione, peraltro mai sottoscritta. Nei giorni scorsi, da parte della Regione Campania è giunta al sindaco una sollecitazione ad “avviare, migliorare ed incrementare al più presto l’erogazione dei servizi che il centro può offrire alle imprese del territorio, al

di là del settore produttivo”. Per questa ragione, ma soprattutto in conseguenza della annunciata volontà di riprogrammare la funzionalità di un’area industriale non più garantita dal polo del tessile, l’amministrazione punta a rendere disponibile il centro servizi al servizio di tutte le attività operanti e di quelle che si insedieranno. Di qui, la deliberazione da parte della giunta della concessione a terzi dell’immobile ribattezzato ‘Centro di servizio per il distretto industriale di Calitri’. L’avviso prevede

l’affidamento del complesso, con l’obbligo del locatario-concessionario di garantire il funzionamento del centro digitale e, contestualmente, di ‘assumere gli obblighi operativi e gestionali derivanti dalla convenzione’ tra il Comune di Calitri e la Regione Campania. Garantita la libertà di iniziativa imprenditoriale nell’ambito del settore terziario, l’amministrazione deciderà sulla base di un business plan, quindi del piano di utilizzo, a chi assegnare un immobile, che è ubicato nel centro

Nella foto uno scorcio di Calitri A lato il titolo dedicato da Ottopagine alla svolta dell’area industriale del paese altirpino

di Calitri e perfettamente attrezzato. Ristrutturato nel 2009, è dotato degli arredi e delle attrezzature hardware e del software assegnate in comodato d’uso dalla Regione Campania.

Lioni.

Nusco. Il 30 si presenta la raccolta degli scritti inediti

Cucina di mare nel nuovo stage del ‘Vanvitelli’

L’omaggio di Saggese al poeta Peppino Iuliano

Dopo il corso di pasticceria, infatti, si è appena concluso il corso di cucina a base dei prodotti ittici. In quattro incontri pomeridiani di quattro ore ciascuno, all’Ipssar Vanvitelli il mini stage ha fornito competenze di base a 13 ‘alunni’ provenienti da paesi e settori molto diversi. Le lezioni dello chef Roberto Pecora, docente di enogastronomia dell’istituto, sno state coadiuvate dagli studenti delle terze ‘B Cucina’ e ‘A Sala’. «L’aiuto dei nostri alunni in questo tipo di corsi per esterni è fondamentale e già nel precedente corso, quello di pasticceria, i nostri alunni sono stati molto disponibili, collaborativi e professionali, mettendo a frutto tutti gli insegnamenti ricevuti durante le esercitazioni di laboratorio in orario scolastico», ha spiegato Pecora.

Il Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud presenta il libro “Peppino Iuliano, Testimone di poesia e di libertà - (Un munus amicitiae per i suoi sessant’anni)”, a cura di Paolo Saggese. L’appuntamento è per il prossimo 30 aprile a Nusco, nei locali del municipio. Il programma prevede i saluti del sindaco Giuseppe De Mita, della rappresentante dell’associazione ‘Insieme per Nusco’, Filomena Marino e di Giuseppe Delli Gatti, Presidente della locale Pro loco. Ai lavori, che saranno moderati dal giornalista Vito Faenza, interverranno

Alessandro Di Napoli, del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud, il poeta Giuseppe Liuccio, il giornalista Aldo De Francesco, lo scrittore Mario Trufelli, quindi il docente universitario Francesco D’Episcopo, degli atenei di Napoli e Campobasso. «Questo libro vuo essere un omaggio ad un poeta vero e perciò schivo, che si è opposto con tutte le sue forze a questa pubblicazione, prima di cedere», ha spiegato Saggese. «Vuole ricostruire una parte dell’impegno quarantennale di Peppino, giornalista, poeta, intellettuale militante». E

conclude: «Si testimonia qui la sua statura nazionale, riconosciuta da alcuni dei protagonisti della cultura italiana degli anni a cavallo tra Ventesimo e Ventunesimo secolo». Il libro è strutturato in quattro sezioni: Recensioni (ordinate cronologicamente), Saggi, Lettere e giudizi, Testimonianze (in ordine alfabetico). Tutti gli scritti, tranne le recensioni, sono editi qui per la prima volta.


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