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RURAL DESIGN

TRADUZIONI

Rural Design Workshop Aquilonia (AV)

I

niziano a profilarsi in maniera più definita le linee operative e i risultati del workshop TRADUZIONI ideato e organizzato da +tstudio ( referenti Enzo Tenore, Katia Fabbricatti), promosso dal Gal Cilsi, con la cura scientifica di Marco Petroni. Attraverso l’intenso lavoro di Bianco-Valente, Andrea Anastasio, Vittorio Venezia e il coinvolgimento di 50 partecipanti provenienti da varie regioni d’Italia si è definita una peculiare declinazione di tre concetti: tradizioni, traduzioni e tradimenti. Si tratta di un progetto che punta alla trasmissione di conoscenza e alla realizzazione nel borgo abbandonato di Carbonara di una scuola del design rurale. E.colonia, questo il nome del progetto di recupero del borgo, che intende avviare un processo che metta in relazione esperienze pratiche, legate al learning by doing, che possano dare una prospettiva di relazione e di occupazione alle giovani generazioni del territorio. Il design rappresenta un’occasione di collegamento tra una società in profonda trasformazione e un mondo che sembra isolato, distante dalle dinamiche culturali, economiche che definiscono la condizione della contemporaneità. Un tentativo di ricerca di nuove strategie formative e creative che ha visto in questa fase di sperimentazione, rappresentata dal Workshop TRADUZIONI, lo sviluppo di interessanti ipotesi di lavoro grazie a Bianco- Valente, Andrea Anastasio e Vittorio Venezia ed ai preziosi artigiani locali Carlo Bosco, Sal-

vatore Caruso, Michele Continiello, Concetta Di Cecca e Bernardino Gargano, Silvio Annunziata, coadiuvati dai tutors Claudio Sorrentino, Eleonora Mastrangelo, Erica Formato e Giusi Ciaccio. Un lavoro d’indagine e di ascolto del territorio che si muove alla ricerca di potenzialità inespresse e che vogliono stimolare una visione aperta capace di dialogare con una comunità che si apre all’incontro con studenti provenienti da ambiti disciplinari differenti (designer, artisti, economisti, sociologi, poeti, urbanisti, coltivatori, menti curiose). La leva che mette in moto il sistema è la ricerca di un senso di collettività inclusivo animato da processi di trasmissione di conoscenza che si propongono come con-

tributi attivi per la costruzione di un nuovo senso della formazione, non più discipline, ma idee, progetti capaci di disegnare una prospettiva produttiva agganciata all’utilizzo dei saperi sedimentati nelle pratiche artigianali in via di estinzione. Un prezioso patrimonio di oggetti della cultura materiale del terri-

torio, un archivio di saperi, usi, costumi che possono essere rimessi in vita attraverso l’incontro tra generazioni e bisogni differenti e complementari. Il coinvolgimento degli artigiani del territorio rendono possibile l’innesto, l’avvio di un percorso di ri/pensamento dei processi formativi attraverso il superamento dei confini disciplinari e il tentativo di mettere al centro della didattica le persone e le idee. Gli esiti del workshop sono a dir poco confortanti e i prodotti realizzati daranno vita al primo catalogo di design rurale e.colonia, con l’intento di avviare nel breve periodo una produzione connessa ad un consorzio di artigiani. I risultati di questa fase di sperimentazione confermano la necessità di mettere a sistema il patrimonio di competenze e di risorse materiali, naturali e antropiche, delle aree interne al fine di avviare una strategia di riattivazione di lungo periodo. La dialettica vulnerabilità/ resilienza è una chiave interpretativa dei fenomeni particolarmente adatta a indagare tali contesti, altamente sensibili e caratterizzati da equilibri poco stabili.

Per intervenire in tali aree, è necessario un cambiamento di paradigma: l’ intera comunità non è solo il soggetto cui il progetto di sviluppo è indirizzato; essa deve essere stimolata e posta nella condizione di assumere il preminente ruolo di attore e di artefice dei percorsi di sviluppo.

In Alta Irpinia si sperimentano processi innovativi di riattivazione di borghi dimenticati

LA COSTRUZIONE DELL’ACCADEMIA

E

.COLONIA è la proposta di +tstudio per la rigenerazione dei borghi abbandonati e in via di abbandono. Il progetto si sviluppa intorno ad un modello abitativo/ produttivo che coniuga le potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica

con le risorse del territorio (materiali e immateriali), attraverso la riscoperta di forme di cooperazione socio-economiche. E.colonia si fonda su tre azioni: 1. riabito | 2. imparo | 3. produco: 1. inserimento di una vera e propria “capsula”abitativa ad alta efficienza energetica, calata o costruita, a seconda dei casi, nei ruderi da riabitare. In questo modo, oltre a garantire la riconoscibilità e reversibilità dell’intervento di riuso, ne viene assicurato un migliore comportamento alle azioni sismiche. La progettazione dei moduli abitativi riattiverà l’antico schema abitativo/funzionale ancora desumibile dalla situazione edilizia presente, utilizzando il patrimonio di sapienza costruttiva ancora leggibile nei corpi edilizi. Verranno utilizzate le stesse bucature per l’accesso e per le finestrature, saranno conservati i collegamenti verticali e gli orientamenti. Le case torneranno a vivere alla maniera che sapevano. Pertanto, tale soluzione, al contrario degli interventi di recupero filologico/romantico da tempo in voga, risulta, economicamente vantaggiosa e sostenibile. 2. accoglienza di giovani makers, futuri neo-artigiani, nei moduli riattivati, che assorbono e scambiano cultura materiale locale e la traducono in sistemi di produzione contemporanei. La vita in queste unità sarà scandita dai contemporanei ritmi produttivi e di didattica nel massimo del comfort. Il progetto prevede la dotazione di uno spazio interno e di uno esterno, con una quantità di suolo dedicato alla nutrizione oltre che alla fitodepurazione e alla geotermia. 3. sviluppo di un distretto formativo/ produttivo artigianale, in grado di competere con la scena nazionale ed internazionale del design. Lo spazio a disposizione dei makers sarà amplificato dai laboratori degli artigiani che saranno parte integrante di e.colonia. Anch’essi, come server dislocati lontano

dal centro di elaborazione, compongono la rete del sistema e.colonia.

Il prossimo passo verso la realizzazione dell’accademia sarà la costruzione di un modulo abitativo sperimentale che verrà montato e monitorato e che sarà arredato con i primi prototipi di TRADUZIONI 2015 .

+tstudio Studio di progettazione architettonica fondato nel 2006 in Irpinia d’Oriente. Si misura in ambito nazionale ed internazionale sui temi del recupero edilizio, restauro, progettazione di organismi complessi con particolare attenzione al design e al progetto di interni. Dal 2008 focalizza la sua ricerca sulla progettazione sostenibile e sull’approccio della resilienza, lavora alla realizzazione di moduli abitativi autosufficienti (passivi) e propone una metodologia di approccio al recupero dei centri minori abbandonati che va sotto il nome di e.colonia. Allo scopo di creare una rete multidisciplianare intorno a questi temi, nel 2012 fonda RIHABITAT, un think tank che interviene nei processi di riattivazione dei contesti marginali. (per info www.piutstudio.it) Il GAL Consorzio CILSI si è costituito in data 8 luglio 1991 per iniziativa del CRESM (Centro di Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione) . In seguito all’opera di sensibilizzazione, svolta in particolare nell’area dell’Alta Irpinia e finalizzata all’ampliamento della “Rete territoriale per lo Sviluppo Locale”, nel 1994 il partenariato locale si è notevolmente esteso: la presenza di enti pubblici, di organizzazioni di categoria, di altri organismi radicati nell’area di riferimento e impegnati nei settori della ricerca sociale, dell’ambiente e dell’economia rurale, dell’innovazione tecnologica garantisce un’ampia rappresentatività istituzionale e sociale. Il GAL CILSI, attraverso la costante azione di progettazione e supporto alle politiche di sviluppo locale, rappresenta un importante punto di riferimento per tutti gli attori pubblici e privati dell’area. (per info: www.galcilsi.it) copyright foto progetto ecolonia +tstudio


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