Angela Nanetti
Azzurrina disegni di Octavia Monaco
«Guarda» diceva Azzurrina passeggiando con il padre «il cielo oggi è azzurro come la mia gonna!» E il principe alzava gli occhi verso il cielo. «E i fiori che hai raccolto, di che colore sono?» «Gialli come il granoturco maturo e rossi». Il principe sorrideva. «E quell’uccello che cinguetta sul ramo?... «E i pesci che guizzano nel fiume?... «E i cavalli che passano al galoppo?... «E i merli del castello sotto il sole?...» Azzurrina, paziente, gli raccontava tutti i colori del mondo.
UAO Universale d’Avventure e d’Osservazioni
Angela Nanetti Azzurrina disegni di Octavia Monaco della stessa autrice: Venti e una storia ISBN 978-88-9348-761-0 Prima uscita nelle edizioni Gallucci febbraio 2020 Già pubblicato in altre edizioni con il medesimo titolo ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2024 2023 2022 2021 2020 © 2020 Carlo Gallucci editore srl - Roma Pubblicato in accordo con Grandi & Associati, Milano
g a l l u c c i e d i t o r e. c o m Il marchio FSC® garantisce che questo volume è realizzato con carta proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile e da altre fonti controllate, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su ic.fsc.org e it.fsc.org Tutti i diritti riservati. Senza il consenso scritto dell’editore nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e da qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, né fotocopiata, registrata o trattata da sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni.
Angela Nanetti
Azzurrina disegni di Octavia Monaco
a Valerio
C’era un castello,
un castello c’era, che stava affacciato a una riviera; e dentro ci abitava, chiusa e lontana, una bella e bionda castellana. C’era un castello, un castello c’era, che stava affacciato a una riviera.
Aveva sette torri e una campana; dentro viveva una bionda castellana. C’era un castello, un castello c’era, che stava affacciato a una riviera; sulla torre più alta c’era un pennone, la castellana cantava una canzone. Cantava una canzone marzolina, la castellana che aspettava una bambina.
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C’era un castello, un castello c’era, che stava affacciato a una riviera; sul pennone c’era un girifalco. Il fiume aveva il colore del cobalto. La castellana guardava il fiume e i fiori, tornar la primavera coi colori; ed era più felice ogni mattina, la castellana che aspettava una bambina.
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C’era un castello, un castello c’era, che stava affacciato a una riviera. Dentro la corte c’era un cavallo bianco, la castellana si premeva il fianco, non sentiva paura né dolore, aspettava la bimba con amore. E nacque, finalmente, una mattina; lei la guardò e la chiamò...
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«Azzurrina!» disse la castellana senza esitazione. «La chiamerò come il colore dei fiordalisi». I fiordalisi erano i suoi fiori preferiti. E subito per tutto il castello, come un’onda leggera e sorridente, se ne sparse la voce: «Si chiamerà Azzurrinaaa!...» Nel salone dove le dame sonnecchiavano, sulle torri dove le sentinelle vigilavano, nelle cucine e nelle stalle; su e giù, fino al pennone dov’era il girifalco, che quando sentì quel nome spiccò un volo verso il cielo, gridando: «Azzurrina, Azzurrina!!» Perché tutti erano contenti di quella nascita e più di tutti la castellana, che guardava la sua bambina, la cullava e la baciava notte e giorno. Bambina più bella a lei sembrava che non ci potesse essere. E mentre la cullava e la baciava, aspettava con impazienza il ritorno del suo sposo, il principe Funesto, che era partito otto mesi prima per una guerricciola e, castello dopo castello, non tornava ancora a casa.
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Il principe Funesto, nero e cupo come la notte, dopo anni di guerre torna al castello con una ferita all’occhio che gli dà un terribile dolore. Quando vede la figlia Azzurrina, chiara come l’alba, luminosa e sorridente, crede che quella bambina sia l’origine del suo tormento e la fa rinchiudere nella torre. Ma un giorno ode il suo canto...
La canzone marzolina arrivava fin giù nel cortile del castello, dove il principe impettito dava ordini a tutti. Non ci crederete, ma all’udirla si sentì improvvisamente meglio; come se il dolore si fosse un po’ stancato o stesse anche lui ascoltando la canzone.
Consigliato dagli ai anni
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