UAO Universale d’Avventure e d’Osservazioni
Anne-Gaëlle Balpe
Il diabolico libraio disegni di Ronan Badel traduzione dal francese di Deborah Cerri
ISBN 979-12-221-0087-6
Prima edizione italiana luglio 2023
ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
anno 2027 2026 2025 2024 2023
© 2023 Carlo Gallucci editore srl - Roma
Titolo dell’edizione originale francese: L’ignoble libraire
© 2020 Éditions Sarbacane - Parigi, Francia
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Anne-Gaelle Balpe :
disegni di Ronan Badel traduzione di Deborah Cerri
A tutti gli eroi. A tutte le eroine. E a chi racconta le loro avventure.
(e ai veri William che ho conosciuto a Aubervilliers!)
All’improvviso, una densa nube offusca la luna. La notte è nera come la pece. L’oscurità, totale. Davanti a Fedorick, il paesaggio è come… svanito. Che si tratti di un precipizio o il suolo è semplicemente celato dalla coltre di nebbia?
Con la punta del piede, cerca di capire dove finisce il terreno. Una manciata di sassi si stacca e cade nel vuoto. Non si sente alcun tonfo. Intorno a lui, il vento soffia forte e trasporta foglie e ramoscelli che lo colpiscono alla schiena. Fedorick strizza gli occhi: non riesce a vedere niente.
Decide di tornare indietro. Ma in quel preciso istante, qualcosa si avvicina! Una cosa dal
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respiro pesante che si mette a ringhiare. Una cosa che mostra le zanne lucenti al chiarore della luna piena.
Una cosa che ha l’aspetto di un enorme lupo grigio.
Sohan si lasciò cadere all’indietro e batté rabbiosamente il pugno sulla scrivania. Come aveva fatto a finire di nuovo in quel punto? L’ultima volta, era proprio lì che era morto! Aveva scelto di raccogliere un bastone per difendersi, ma gli erano rimasti pochi punti vita e i dadi avevano dato un numero troppo basso. Risultato: paragrafo 102, dopo una strenua lotta il lupo aveva vinto.
Questa volta, però, aveva ancora un briciolo di forza. Gli sarebbe bastato ottenere un otto per vincere il duello… Aveva buone probabilità di successo. In caso fosse stato sconfitto, invece, avrebbe dovuto riprendere la lettura dall’inizio, perdendo così tutti gli oggetti e gli incantesimi che aveva collezionato in dodici giorni di avventura.
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Si chinò sulla scrivania. Con i gomiti appoggiati sulle cosce, prese un dado in una mano e uno nell’altra, e li osservò mentre li faceva rotolare fra le dita. Poi, li posò di nuovo, sbuffando. L’alternativa più inaspettata sarebbe stata senza dubbio quella di… lanciarsi nel vuoto. Ma Sohan cominciava a conoscere bene l’autore: aveva la mania di ingannare i lettori spingendoli a compiere le scelte più ragionate, quando invece, la maggior parte delle volte, era necessario fare proprio il contrario e prendere la strada più rischiosa per salvarsi.
«Va bene» mormorò Sohan «mi lancio nel vuoto… Vado al paragrafo 89».
Sfogliò le pagine logore del libro, che ormai aveva perso la copertina da tanto lo aveva usato per cercare di portare a termine le avventure di Fedorick ed Elanor, senza tuttavia riuscirci. Si fermò al paragrafo 89 e lo coprì con la mano per prolungare il momento di suspense. Prima di scoprire se aveva fatto la scelta giusta, ripensò a tutte le volte in cui era stato sconfitto.
La prima volta, il guerriero era stato stregato da un mago delle tenebre dopo due giorni di
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gioco. Poi Elanor era caduta nella trappola degli spettri e, infine, aveva mangiato le bacche di curry velenose ed era stato colpito dall’incantesimo dell’oblio… Era senza dubbio l’avventura più difficile fra quelle che aveva affrontato. Ma Sohan era determinato. Prima o poi, sarebbe giunto alla fine; era solo questione di pazienza.
Con il cuore che gli batteva forte, iniziò a leggere.
Mentre Fedorick precipita nell’immensità del vuoto, si pente della scelta compiuta.
Dunque la sua vita finirà così, nel cuore del-
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la notte, senza avere la possibilità di rivedere il paese delle Bianche Contrade! Le lacrime iniziano a scorrergli sulle guance, ma sono subito asciugate dall’aria gelida che gli sferza il viso. Non potrà mai rivedere Elanor e sconfiggere insieme a lei re Beolf…
Fedorick chiude gli occhi e si arrende all’idea della sconfitta.
«No, non è possibile! Non di nuovo!»
Sohan lanciò con rabbia il libro sul letto e tirò un calcio alla scrivania. Poi prese la scheda della missione, la accartocciò fra le mani e la gettò dall’altra parte della stanza.
Qualcuno bussò alla porta.
«Che c’è? Chi è?» bofonchiò Sohan.
La piccola Farelle si affacciò sulla soglia senza dire niente. Aveva un gran sorriso stampato in faccia.
«Guarda che non è un buon momento!» gridò Sohan. «Non ho voglia di giocare!»
«Tranquillo, non sono venuta per questo. Paula mi ha chiesto di dirti che la cena è pronta».
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La ragazzina dai capelli rossi scrutò la stanza, con aria incuriosita, sulla soglia della porta.
«Cosa fai in camera tua?» domandò.
«Non sono affari tuoi»
«Oh oh! Tanto si capisce che sei di malumore perché hai perso di nuovo al tuo gioco!»
Basta, così era troppo. Esasperato, Sohan gettò via i dadi e urlò: «Non è un GIOCO, è un’AVVENTURA, e non ho perso, sono stato SCONFITTO!»
«Non ti scaldare, è solo un libro» ribatté Farelle. «Non serve che ti arrabbi tanto».
La bambina sparì nel corridoio, lasciando la porta aperta. Sohan fece un respiro profondo per cercare di calmarsi. Era proprio vero, nessuno in quella famiglia lo capiva. I suoi preziosi romanzi di avventura non erano dei semplici libri. Ogni volta lo trasportavano al centro della storia, facendo di lui un eroe. E quando falliva la missione, era LUI il responsabile, non Fedorick o Elanor! Era LUI a cadere nel precipizio, era LUI a finire prigioniero! Lui non leggeva le avventure, le viveva!
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Per fortuna, condivideva questa passione con i due William (chiamati così, come se fossero una persona sola, perché avevano lo stesso nome, gli stessi gusti e l’abitudine di parlare contemporaneamente), cosa che dimostrava che non era un ragazzino tanto strano.
Ciononostante, rimase a rimuginare per qualche minuto. Era normale essere tanto turbato per una sconfitta? I due William, pur essendo grandi appassionati come lui, non sembravano esserne altrettanto condizionati. Una volta, avevano persino confessato di aver abbandonato la seconda missione perché, secondo loro, era troppo lunga.
Alla fine, Sohan si rassegnò all’idea di essere diverso dagli altri e, come al solito, attribuì la colpa al mistero che circondava la sua nascita.
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Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Rotolito spa (Pioltello, MI) nel mese di giugno 2023