Il mio maestro Janusz Korczak

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Il mio maestro Janusz Korczak

Janusz Korczak fu ucciso dai nazisti, ma le sue idee e il suo metodo non moriranno mai. Durante l’occupazione nazista di Varsavia, Belfer fuggì in Russia e riuscì a scampare all’Olocausto, unico sopravvissuto della propria famiglia. Korczak rifiutò di abbandonare i piccoli orfani ebrei per mettersi in salvo e morì insieme a loro nel campo di concentramento di Treblinka. I suoi scritti hanno ispirato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del bambino e sono applicati ogni giorno da innumerevoli insegnanti in tutto il mondo.

Itzchak Belfer

Immagina un fantastico orfanotrofio in cui regna l’amore e i bambini dettano le regole con responsabilità! Itzchak Belfer, l’autore di questo libro, racconta gli anni trascorsi nell’orfanotrofio fondato dal pediatra Janusz Korczak, il creatore di un metodo pedagogico basato sulla libertà e sull’uguaglianza, che permetteva ai piccoli ospiti della Casa degli Orfani di gestire la vita quotidiana, risolvere i conflitti e sviluppare i propri talenti.

Itzchak Belfer

Il mio maestro

Janusz Korczak Consigliato dai ai anni

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Itzchak Belfer (Varsavia, 1923) è un pittore e scultore, che visse dall’età di sette anni fino ai 15 nella Casa degli Orfani di Janusz Korczak. È uno dei pochissimi testimoni di quell’esperienza straordinaria che siano sopravvissuti alla Shoah. Dopo la guerra si è trasferito in Israele, dove ha potuto coltivare il proprio talento artistico, dedicandosi in particolare alla commemorazione dell’Olocausto e al ricordo del suo indimenticabile maestro.

Se capitava che qualcuno maltrattasse un compagno, l’accaduto veniva riferito al tribunale della casa. Proprio così, la Casa degli Orfani aveva un tribunale e noi bambini eravamo i giudici, eletti a sorte tra quelli di noi che non avevano ricevuto reclami nel corso della settimana. I giudici sedevano insieme e discutevano le varie accuse, leggevano le testimonianze e alla fine stabilivano un verdetto. La sentenza veniva quindi annunciata all’assemblea generale, che aveva luogo subito dopo. Qualunque cosa i giudici avessero deciso, diventava legge per tutti gli abitanti della casa, senza eccezioni.


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Itzchak Belfer Il mio maestro Janusz Korczak disegni dell’autore ISBN 978-88-9348-591-3 Prima edizione gennaio 2019 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2022 2021 2020 2019 2018 © 2019 Carlo Gallucci editore srl - Roma © 2015 Yanuka Book Publishing - Tel Mond, Israele Edizione italiana pubblicata in accordo con Nabu International Literary Agency, www.nabu.it La traduzione è stata realizzata dalla classe II E del Liceo Classico “Massimo d’Azeglio” di Torino, con la supervisione di Susanna Basso e Benedetta Gallo. L’Editore ha fatto quanto possibile per rintracciare i detentori dei diritti dell’immagine di copertina e rimane comunque a disposizione degli eventuali aventi diritto.

g a l l u c c i e d i t o r e. c o m Il marchio FSC® garantisce che la carta di questo volume contiene cellulosa proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su www.fsc.org e www.fsc-italia.it Tutti i diritti riservati. Senza il consenso scritto dell’editore nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e da qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, né fotocopiata, registrata o trattata da sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni.


Il mio maestro Janusz Korczak Scritto e illustrato da Itzchak Belfer (alunno di Janusz Korczak)



Perché ho deciso di scrivere questo libro… Tanti tanti anni fa, era ancora il secolo scorso, ho conosciuto un uomo eccezionale che non dimenticherò mai. Si chiamava Henryk Goldszmit. Il dottor Goldszmit viveva a Varsavia, in Polonia. Era un pediatra e un educatore, oltre che l’autore di una serie di libri pubblicati con lo pseudonimo di Janusz Korczak. Dal momento che le sue opere erano piuttosto conosciute, tutti quanti presero a chiamarlo così: dottor Janusz Korczak. E anche nella nostra storia, questo sarà il suo nome. Ma come mai vi sto parlando di lui? Ebbene, si dà il caso che io faccia parte delle poche centinaia di orfani che ebbero la fortuna di essere cresciuti da quest’uomo straordinario, che amava i bambini e li comprendeva come nessun altro. Purtroppo però, ben presto al mondo non rimarranno 5


più testimoni che l’abbiano conosciuto durante la loro infanzia, perciò per me è molto importante che tutti i bambini di oggi sappiano chi era Janusz Korczak e capiscano perché chiunque sia stato così fortunato da incontrarlo non l’abbia mai più dimenticato. Il dottor Korczak era ebreo e scrisse molti libri sulle difficoltà che alcuni bimbi, soprattutto gli orfani ebrei, dovevano affrontare. Sognava di regalare a questi bambini una casa e, grazie al sostegno di un’organizzazione ebraica che aiutava gli orfani, il suo sogno divenne realtà. Sono trascorsi più di cento anni da quando, nel 1912, ottantacinque bambini si trasferirono nella loro nuova casa, amministrata dal dottor Janusz Korczak e dalla signorina Stefa Wilczynska, che aveva il ruolo di educatrice capo. Era una villa spaziosa e splendida, e aveva ben quattro piani… in tutta la Polonia non se ne trovava un’altra simile! 6


E fu tra quelle mura che poco per volta prese forma il sogno del dottore: creare un mondo nuovo per i suoi giovani ospiti, molti dei quali avevano perso sia il papà che la mamma. Anche io sono cresciuto in quella casa, e lì ho imparato qualcosa che nessun’altra scuola avrebbe mai potuto insegnare a un bambino come me. Entrai che avevo sette anni e uscii a quindici, già quasi uomo. E adesso ti racconterò cosa è successo in quel periodo così intenso e splendido della mia vita.

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Il mio maestro

Janusz Korczak


La storia comincia così… Mio padre morì quando avevo quattro anni. Per mia madre Ester, rimasta sola, prendersi cura di noi sei bambini era tutt’altro che facile; ci trasferimmo in un appartamento più piccolo, un monolocale, e tirammo avanti così per un po’. Una mattina d’estate, senza alcun preavviso o spiegazione, mia madre mi fece indossare gli abiti migliori, quindi si annodò un foulard intorno alla testa e disse: «Vieni Itzchak’ele*, andiamo a vedere una casa!»

* Diminutivo di Itzchak, equivalente all’italiano “piccolo Isacco”, Isacchino.


All’epoca non avevo idea che mia madre volesse portarmi in un orfanotrofio; non ne fece parola, probabilmente per evitare di spaventarmi. Solo più tardi ho scoperto che ci aveva riflettuto su a lungo e alla fine aveva deciso di portarmi alla Casa degli Orfani di Janusz Korczak per darmi la possibilità di crescere e diventare un uomo rispettabile. Non tutti avevano accesso a quella struttura, destinata soltanto ai bimbi tra i sette e i quattordici anni, orfani di padre o di madre. Ogni famiglia, inoltre, poteva fare richiesta per un solo bambino. Poiché la Casa degli Orfani godeva di ottima fama, la lista d’attesa era molto lunga.


Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche S.p.a. (Bergamo) nel mese di dicembre 2018


Itzchak Belfer (Varsavia, 1923) è un pittore e scultore, che visse dall’età di sette anni fino ai 15 nella Casa degli Orfani di Janusz Korczak. È uno dei pochissimi testimoni di quell’esperienza straordinaria che siano sopravvissuti alla Shoah. Dopo la guerra si è trasferito in Israele, dove ha potuto coltivare il proprio talento artistico, dedicandosi in particolare alla commemorazione dell’Olocausto e al ricordo del suo indimenticabile maestro.

Se capitava che qualcuno maltrattasse un compagno, l’accaduto veniva riferito al tribunale della casa. Proprio così, la Casa degli Orfani aveva un tribunale e noi bambini eravamo i giudici, eletti a sorte tra quelli di noi che non avevano ricevuto reclami nel corso della settimana. I giudici sedevano insieme e discutevano le varie accuse, leggevano le testimonianze e alla fine stabilivano un verdetto. La sentenza veniva quindi annunciata all’assemblea generale, che aveva luogo subito dopo. Qualunque cosa i giudici avessero deciso, diventava legge per tutti gli abitanti della casa, senza eccezioni.


Il mio maestro Janusz Korczak

Janusz Korczak fu ucciso dai nazisti, ma le sue idee e il suo metodo non moriranno mai. Durante l’occupazione nazista di Varsavia, Belfer fuggì in Russia e riuscì a scampare all’Olocausto, unico sopravvissuto della propria famiglia. Korczak rifiutò di abbandonare i piccoli orfani ebrei per mettersi in salvo e morì insieme a loro nel campo di concentramento di Treblinka. I suoi scritti hanno ispirato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del bambino e sono applicati ogni giorno da innumerevoli insegnanti in tutto il mondo.

Itzchak Belfer

Immagina un fantastico orfanotrofio in cui regna l’amore e i bambini dettano le regole con responsabilità! Itzchak Belfer, l’autore di questo libro, racconta gli anni trascorsi nell’orfanotrofio fondato dal pediatra Janusz Korczak, il creatore di un metodo pedagogico basato sulla libertà e sull’uguaglianza, che permetteva ai piccoli ospiti della Casa degli Orfani di gestire la vita quotidiana, risolvere i conflitti e sviluppare i propri talenti.

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