Moon il panda

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IL ROMANZO DEL FILM

UN FILM DI GILLES DE MAISTRE

Universale d’Avventure e d’Osservazioni

Moon il panda

testo adattato da Christelle Chatel

traduzione dal francese di Maria Laura Capobianco

degli stessi autori:

Il lupo e il leone

Emma e il giaguaro nero

ISBN 979-12-221-0964-0

Prima edizione italiana aprile 2025

ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

anno 2029 2028 2027 2026 2025

© 2025 Carlo Gallucci editore srl - Roma

Titolo dell’edizione originale francese: Moon le panda

Tratto dal film Moon le panda di Gilles de Maistre Sceneggiatura, adattamento e dialoghi di Gilles de Maistre e Prune de Maistre.

Con Noé Liu Martane, Sylvia Chang, Liu Ye, Nina Liu Martane e la partecipatione eccezionale di Alexandra Lamy.

Prodotto da Mai Juin Productions, Gaumont.

Foto : © Cara Cao (pp. 4, 18, 21, 23, 31, 44-45, 56-57, 60, 69, 85, 90, 99, 110, 126-127, 128) ; © Karl Cheng (pp. 9, 54, 73, 115) ; © Liu Da Li (p. 35).

Frame : pp. 12, 25, 40, 49, 59, 65, 75, 81, 97, 101, 105, 118, 120, 123

Progetto grafico : © RYSK © 2025, Éditions Nathan, SEJER - Paris, Francia.

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Un film di Gilles de Maistre

testo adattato da Christelle Chatel

traduzione dal francese di Maria Laura Capobianco

Nel folto delle montagne verdi del Sichuan, in Cina, una palletta di pelo bianca e nera sbuca fuori da un mucchio di foglie. È un cucciolo di panda, nato da pochi mesi. Se ne va in giro a quattro zampe, esplorando curioso la natura che lo circonda. Sempre vicina a lui, la mamma lo copre di coccole. Il piccolo panda adora strusciarsi addosso a lei e mordicchiarle le orecchie. Mamma e figlio giocano, imparano a conoscersi, dormono stretti stretti…

I giorni trascorrono. Osservando la madre, il cucciolo scopre come procurarsi da mangiare ed evitare i pericoli. Poco per volta diventa più grande, e anche più coraggioso. Un bel mattino decide di scalare un albero altissimo, tutto da solo. A un soffio dal cielo, di fronte a quel paesaggio sconfinato, il giovane panda è pronto per affrontare la vita.

CAPITOLO 1

Igrattacieli della metropoli di Chengdu luccicano nella notte. È il giorno del saggio di danza di fine anno: tra poco i giovani ballerini si esibiranno sul palco di un celebre locale per spettacoli. Zhao Tian, un ragazzino di dodici anni seduto insieme alla famiglia, non sembra però molto interessato: ha gli occhi fissi sul cellulare. Nai Nai, la nonna paterna, attende con pazienza il numero successivo; mentre Emma, la madre di Tian, ha i nervi a fior di pelle. Continua a girarsi irrequieta verso il fondo della sala… Accanto a lei c’è una sedia vuota, quella di suo marito.

«Ma perché non arriva?» mormora tra sé. Proprio in quel momento il presentatore sul palco annuncia:

«E adesso, ecco a voi “La danza dei ventagli al chiar di luna”!»

Emma fa cenno a Tian di smetterla di giocare. Sua sorella Liya sta per entrare in scena! Le luci in sala si abbassano, il suono di una percussione rimbomba nell’aria. Tian si mette dritto, tira fuori il telefono e inizia a riprendere… Sul palco compare un gruppo di bambine. Portano tutte l’Hanfu, la tradizionale veste di seta con la tunica rossa e la gonna lunga e nera, il viso celato dietro al ventaglio. Sulle note di una melodia ammaliante, le giovani danzatrici eseguono un’aggraziata coreografia. Nai Nai è incantata; Emma, commossa e piena d’orgoglio, segue la figlia con lo sguardo. Anche Tian è colpito dalla bravura e dalla leggerezza della sorella, più piccola di un anno.

«Che meraviglia» commenta trasognato, ammirandola danzare in prima linea.

Eppure, nonostante Liya stia ballando alla perfezione, il suo volto è serissimo. Non sembra felice di esibirsi davanti al pubblico.

La coreografia giunge al termine, e nella sala si leva uno scroscio di applausi. Emma, Tian e Nai Nai urlano parole di ammirazione, e proprio in quel momento Fu, il padre di Tian e

Liya, raggiunge quatto quatto la sedia e si unisce agli applausi come se niente fosse. La moglie gli scocca un’occhiata colma di rimprovero.

Sul palco, Liya guarda gelida il padre che si è perso il suo ballo, come a volergli trasmettere tutta la sua delusione.

Finito lo spettacolo, la serata si sposta a casa Zhao. L’occasione è allegra: è il dodicesimo compleanno di Tian, ed Emma sta portando la torta.

«Tanti auguri a te, tanti auguri a teee!» canta la madre insieme a Fu, Nai Nai e Liya.

Tian soffia sulle candeline, pieno di gioia, poi arriva il momento dei regali. Il primo pacchetto è da parte del padre.

«Oh… grazie!» dice il ragazzino.

Si affretta a scartare la confezione, ma il contenuto lo lascia perplesso. È un cubo di Rubik. Con una risatina complice, sua madre commenta:

«Be’, è il pensiero che conta, no?»

Fu non dice nulla: è troppo preso dal suo smartphone. Così, nel tentativo di salvare l’atmosfera, Emma si rivolge alla figlia.

«Ci fai una foto, Liya?»

La bambina obbedisce, mentre tutti dicono “cheese” davanti all’obiettivo. Tutti tranne Fu.

Nai Nai sta chiedendo a Tian se nel soffiare sulle candeline abbia espresso un desiderio, ma proprio in quel momento Fu sbatte con forza il pugno sul tavolo.

«Ultimo!» ringhia, mostrando lo schermo agli altri. A quanto pare Tian è risultato l’ultimo della classe, questo trimestre. E di gran lunga…

Il ragazzino non riesce a muovere un muscolo, e il volto di Emma si indurisce. Fu ha rovinato un altro momento felice! Non ci può credere.

«Tu lo sapevi?» le chiede il marito.

Emma non risponde. Liya si fa piccola piccola sulla sedia, mentre Nai Nai prova a blandire il figlio.

«Fu, per raggiungere un obiettivo non c’è bisogno di strafare…» gli ricorda.

«Tu stanne fuori, mamma» ribatte lui e, girandosi a guardare Tian, aggiunge:

«Puoi scordarti lo stage dei videogiochi, quest’estate».

Tian stringe forte i pugni. Sull’orlo delle lacrime, si alza e corre a rintanarsi in camera. Liya lo segue a ruota, lasciando gli adulti seduti a tavola nel silenzio in cui sono sprofondati.

«Come può un uomo essere meno assennato di un uccello?» ironizza allora Nai Nai.

«Mamma…»

«L’ha detto Confucio, mica io!» risponde la signora, allontanandosi a sua volta dalla cucina.

Con gli occhi umidi e la voce traboccante di rancore, Emma si rivolge al marito.

«Bravo, complimenti!» esclama.

E se ne va via anche lei, lasciandolo solo davanti a quella bella torta che nessuno mangerà.

Seduto sul letto di camera sua, Tian scarta il regalo della sorella. È una splendida cintura ricamata.

«Porta fortuna, sai» gli spiega con voce sommessa Liya.

Il fratello l’abbraccia e la ringrazia, ma non riesce a celare la tristezza che prova. Quando Nai Nai entra in camera di Tian, Liya li lascia soli.

La nonna si accomoda accanto al nipote e gli porge il pugno chiuso.

«Ecco qui il mio regalo per te!» gli dice sorridendo.

Così Tian apre le dita della nonna, una per una, fino a scoprire il regalo: una magnifica cicala di legno intagliato.

«È un simbolo di rinascita e di immortalità» gli spiega Nai Nai. «Tu sei come una cicala: ti senti perso e hai l’impressione di vivere in un mondo buio, ma presto uscirai allo scoperto e volerai su nel cielo».

Sfiorando il manufatto con l’indice, Tian ringrazia la nonna.

«Buon compleanno, piccolo mio» gli sussurra teneramente lei.

Intanto, dall’altra parte della casa, Fu raggiunge la moglie nel suo studio di pittura. Emma si è messa a dipingere per calmarsi un po’, ma quando il marito le chiede se fosse al corrente dei brutti voti di Tian, la sua rabbia esplode.

«Sì, sapevo dei suoi voti» sbotta Emma. «E allora? Ha solo dodici anni! Si merita di festeggiare il compleanno, a prescindere da come va a scuola!»

«Non iniziare con le recriminazioni…»

«Prima lo spettacolo di Liya, poi la festa di

Tian…» elenca Emma, che aspettava da tempo questa serata. «Perché devi sempre rovinare tutto?»

«Guarda che è Tian che sta rovinando qualcosa, il suo futuro! E tu lo incoraggi» replica Fu.

Emma scuote la testa e decide di porre fine alla discussione. Ha di meglio da fare: deve andare a consolare suo figlio.

Quando Emma entra in camera di Tian, lo trova seduto alla scrivania. Sta giocando tristemente con un videogioco, ma quando si accorge della madre balza in piedi e corre a rifugiarsi tra le sue braccia.

«Papà… ha ragione… sulla scuola» le dice tra i singhiozzi. «Non capisco niente. Sono una nullità!»

«Ehi, ehi!» lo richiama Emma, sollevandogli il mento fino a incrociare il suo sguardo. «Ti proibisco di parlare così. Tu sei molto bravo in tanti ambiti! E papà non pensa affatto che tu sia una nullità. D’accordo?»

Con le labbra tremule, Tian fa segno di sì. Emma se lo stringe al petto ancora più forte. «Andrà tutto bene, amore mio. Te lo prometto» mormora. «Anzi, mi è venuta un’idea…»

LA STORIA DI UN AMICIZIA INCREDIBILE E DI UN VIAGGIO STRAORDINARIO

Tian, dodici anni, trascorrerà le vacanze a casa della nonna, tra le spettacolari montagne del Sichuan. All’inizio il ragazzo si annoia e passa il tempo incollato ai videogiochi… finché un giorno, nel cuore della foresta, fa un incontro inaspettato: un cucciolo di panda, che decide di chiamare Moon. Un’amicizia speciale sta per nascere, destinata a trasformare per sempre le loro vite.

Il romanzo tratto dal lm

MOON IL PANDA del regista di EMMA E

IL GIAGUARO NERO, IL LUPO E IL LEONE e MIA E IL LEONE BIANCO

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