Non aprire questo pacco. Azzanna!

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UAO Universale d’Avventure e d’Osservazioni


Charlotte Habersack Non aprire questo pacco. Azzanna! disegni di Fréderic Bertrand traduzione dal tedesco di Maria Alessandra Petrelli Della stessa serie: Non aprire questo pacco. Morde! Non aprire questo pacco. Sbava! ISBN 978-88-3624-720-2 Prima edizione italiana luglio 2022 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 ristampa anno 2026 2025 2024 2023 2022 © 2022 Carlo Gallucci editore srl - Roma Titolo dell’edizione originale tedesca: Bitte nicht öffnen. Durstig! © 2018 Carlsen Verlag GmbH - Amburgo, Germania

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disegni di Fréderic Bertrand traduzione di Maria Alessandra Petrelli


Sassogrosso

Foresta di Barbaville

Barbaville

Legenda: 1 Hotel ROYAL 2 Supermercato 3 Cinema 4 Settesoldi 5 Chiesa 6 Cimitero 7 Scuola 8 Campo sportivo 9 Casa di Ada 10 Casa di Nemo 11 Casa di Fred 12 Sushi 13 Salumiere

14 Kebab 15 Cavolo TV 16 Centro fitness 17 Impianto di depurazione 18 Fabbrica di biciclette 19 Grotta delle Stalattiti 20 Palestra di roccia 21 Percorso attrezzato 22 Sentiero pedonale per SasSogrosSo 23 Benzinaio 24 Parco faunistico 25 Piscina

Laghetto di Barbaville


Rocca


Indice

Due giorni prima dell’inizio…

10

Capitolo 1 Nemo è ragionevole

13

Capitolo 2 Improvvisamente notte

20

Capitolo 3 Una luce blu lampeggiante

26

Capitolo 4 All’ospedale

30

Capitolo 5 Fuga misteriosa!

37

Capitolo 6 Quaranta ladroni e un anaconda

46

Capitolo 7 La città in subbuglio

52

Capitolo 8 La carica del cinghiale

59

Capitolo 9 Blackout

64

Capitolo 10 Più buio del buio

72

Capitolo 11 Al cimitero

78

Capitolo 12 Vampiranja

88

Capitolo 13 Quaranta euro e dieci

93

Capitolo 14 Una sete tremenda!

99


Capitolo 15 A caccia di sangue

107

Capitolo 16 Smascherati!

114

Capitolo 17 Fred è in pericolo!

123

Capitolo 18 Un terribile sospetto

131

Capitolo 19 Il morso di Fred

136

Capitolo 20 Niente di speciale

141

Capitolo 21 A Sassogrosso!

149

Capitolo 22 Letali raggi di sole

155

Capitolo 23 Una balena di pietra

160

Capitolo 24 Al momento giusto nel posto sbagliato

166

Capitolo 25 Shari

175

Capitolo 26 Vampiranja fa i capricci

181

Capitolo 27 Nuovi Nafties e un’esca

187

Qualche tempo dopo… 192



E

!

via


Due giorni prima dell’inizio… Shari aveva ricevuto un sacco di bei regali per il compleanno. Un cerchio da hula-hoop lampeggiante, la sua prima valigia e ovviamente libri di ogni genere. Il regalo più figo, però, era la scatola con la bambola-vampiro. Era stato l’unico giocattolo che si era portata in viaggio. In treno aveva giocato per tutto il tempo con Vampiranja. Si poteva truccare e pettinare e aveva un gatto nero come animale da compagnia. Anche i capelli erano neri con ciocche lilla. Aveva occhi da gatta verdi e ovviamente due canini appuntiti per succhiare il sangue. Intorno al collo portava un fazzoletto fermato da una spilla a forma di piranha. Nella


sua valigia, a forma di bara, c’erano i vestiti, un paio di stivaletti di vernice nera, una mini spazzola e la trousse dei trucchi. Shari stava per mettere l’ombretto alla bambola quando il treno entrò in una galleria e lei si ritrovò al buio. «Ehi, perché non si accende la luce?» «Che cosa succede?» esclamarono confusi i passeggeri, mentre il treno sfrecciava fuori dal tunnel. Shari sussultò. In una mano teneva la trousse e nell’altra il pennellino. Ma sul sedile non c’era più niente da truccare. La sua bambola-vampiro era scomparsa! Vampiranja era chiusa in una cassetta di legno. Una lacrima nera le gocciolò sul pet-


to, poi il coperchio si richiuse sopra di lei. Qualcuno avvolse la cassetta in un foglio di carta da pacchi e con un pennarello cigolante ci scarabocchiò sopra uno strambo indirizzo:

PER NESSUNO! CONSEGNARE ALLA CASA DIDIETRO. DOVE CRESCE IL PEPE


Capitolo 1

Nemo

è ragio

nevol

e

Nemo chiuse il lucchetto della bicicletta. Aveva perso un quarto d’ora per fare la deviazione all’ufficio postale. Doveva spicciarsi, se voleva raccontare ad Ada e Fred quello che gli era capitato, prima che suonasse la campanella. Di solito lui e Fred andavano a scuola insieme in bicicletta, ma ieri l’amico si era fermato a dormire dal padre. Nemo tolse lo zaino dal portapacchi e si guardò intorno nel cortile della scuola. Che fine avevano fatto i suoi amici? C’erano tantissimi bambini in giro. Si riversavano vociando dentro la scuola, il cui ingresso era sorvegliato da due donne. A destra c’era la professoressa Carneval, la loro insegnante. A sinistra la dottoressa

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Asparagus, la preside. Entrambe distribuivano rose, per celebrare il centocinquantesimo anniversario della scuola. I preparativi per la grande festa che si sarebbe svolta quella sera erano in pieno svolgimento… Nemo vide la professoressa Carneval consegnare un fiore a una ragazza castana che portava un paio di infradito rosa, pantaloncini dello stesso colore, una maglietta a righe bianche e blu e un basco alla francese. Ada! Il cuore di Nemo si mise a battere più forte. In confronto a lei si sentiva proprio malvestito, con la sua maglietta sbiadita e le sue Converse tutte scarabocchiate. Il berretto di Ada doveva essere un souvenir che i genitori le avevano portato dalla Bretagna. I signori Mandel erano gli attori protagonisti della serie Amore senza confini, trasmessa da anni con grande successo su Cavolo TV. Tutte le volte che andavano all’estero per le riprese portavano alla figlia un capo di vestiario tipico. In quel momento Ada si voltò. Nemo girò subito la testa, per non darle l’impressione di fissarla. Si spostò lateralmente di qualche

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passo mettendosi all’ombra del podio che era già stato allestito per la festa di quella sera. «Ma dimmi un po’, che succede tra te e Ada?» gli chiese Fred, spuntato accanto a lui come per magia. Nemo lo guardò spaventato. L’amico aveva il naso e la fronte lucidi di crema solare. Sui capelli rossi portava un berretto con il para-nuca, per schermare dal sole il collo pieno di lentiggini. «Niente!» mentì Nemo cercando di fare una faccia innocente. «E dai, non sono mica nato ieri! È evidente» «Uff! Non sono mica nato ieri…» sbuffò Nemo. «Smettila di parlare sempre come tua nonna!» Fred non si scompose. «Pensi che non me ne sia accorto? Di come la guardi quando è girata dall’altra parte? E di come ti giri dall’altra parte quando lei ti guarda?» All’improvviso Nemo percepì chiaramente ogni bulbo pilifero che aveva sul corpo. E pensare che era convinto di essersi comportato con la massima naturalezza. Invece adesso saltava fuori che la sua naturalezza era assolutamente innaturale. «Ammettilo, su!» insistette Fred. «Ce l’hai con lei».

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Nemo lo guardò stupito. «Eh? Ma no!» «E dai, vuota il sacco!» Fred non ne voleva sapere di lasciarlo in pace. «Cosa dovrebbe vuotare?» chiese una voce alle loro spalle. Entrambi si voltarono allarmati. Fissarono Ada come se di fronte a loro fosse comparso Rudolf, la renna di babbo Natale con il naso rosso. «Ecco…» Nemo si guardò la punta delle scarpe con aria impacciata. Poi si sbrigò ad alzare la testa, per non confermare quello che aveva detto Fred, ovvero che si girava sempre dall’altra parte tutte le volte che Ada lo guardava. «Dimmi un po’» Ada abbassò la voce e avvicinò la testa. «Ti è arrivato un altro pacco?» «Sì!» esclamò Nemo. Stava per dimenticarselo! Era esattamente quello che voleva raccontare agli amici: quel mattino aveva trovato l’ennesimo pacchetto davanti alla porta di casa! «Cooosa?» Fred lo guardò allibito. «E perché non lo hai detto subito?» «Beh, perché tu…» «Dov’è?» si intromise Ada. «All’ufficio postale. Questa volta l’ho restituito».

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«Sono fiero di te!» Fred si complimentò e gli diede una pacca sulle spalle. «Senza interpellarci?» protestò Ada. Nemo le lanciò un’occhiata di scuse. Era incavolato anche lui per questo! La vita a Barbaville era di una noia mostruosa. E lui aveva rinunciato volontariamente a un’altra avventura. Ma era stata la decisione più saggia. «Per colpa di Icy e Slimy ho finito per trascurare la scuola» spiegò con un’alzata di spalle. «Non ho proprio tempo per un terzo mostro. Oggi c’è la festa e lunedì il compito in classe di matematica. Nel fine settimana devo assolutamente studiare». Fred confermò con un cenno della testa. «Se prende un’altra insufficienza, per lui è finita». Ada aggrottò la fronte «Che cosa significa? Che sarai bocciato?» Nemo annuì. «Sinceramente la vedo parecchio buia». Aveva appena pronunciato queste parole, che si fece buio per davvero. L’oscurità calò da un momento all’altro, come se qualcuno avesse spento la luce. Gli uccelli smisero di cinguettare. Anche studenti e insegnanti ammutolirono. Rimasero tutti immobili

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in cortile, come se avessero messo radici, e si guardarono intorno. Ada osservò sconcertata la rosa che teneva in mano. I petali si stavano richiudendo lentamente. Il silenzio avvolse il cortile. Un silenzio spettrale. Nemo alzò la testa e guardò il cielo che da terso e azzurro era diventato di un grigio sporco. Nel giro di un minuto fu buio pesto.

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«Non ho proprio te mpo per un mostr o. Oggi c’è la festa e lunedì il compito in classe di matematica. Nel fine settiman a devo assolutamen te studiare!»

È arr iva ma q to l’ennes ue im alla t sta volta N o pacche entaz tto emo all’uf ione non c , ficio e lo ede posta le. So riporta s le ten u lo ch eb Qual e all’ bito cun a re calano i mpro ltro d su Ba per N vviso r e b v emo, e ave aville r ! Ad ap al nu ovo m a e Fred c erto il pa cco, omin ostro e cia la che s cacci i agg a ira in città!

Consigliato dai ai anni

9 99

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