«Vorrei una pizza!» esclamò Ada. Nelle sue mani comparve una pizza fumante. «Oh, no! È con i funghi!»
«Ehi, e ti lamenti pure!» L’unicorno mise il broncio. «Io mi impegno al massimo e tu sai solo criticare? Dovresti esprimere desideri più precisi!»
«Vorrei una pizza!» esclamò Ada. Nelle sue mani comparve una pizza fumante. «Oh, no! È con i funghi!»
«Ehi, e ti lamenti pure!» L’unicorno mise il broncio. «Io mi impegno al massimo e tu sai solo criticare? Dovresti esprimere desideri più precisi!»
Charlotte Habersack
Non aprire questo pacco. Brilla! disegni di Fréderic Bertrand traduzione dal tedesco di Maria Alessandra Petrelli
Della stessa serie:
Non aprire questo pacco. Morde!
Non aprire questo pacco. Sbava!
Non aprire questo pacco. Azzanna! Non aprire questo pacco. Brucia!
ISBN 979-12-221-0791-2
Prima edizione italiana novembre 2024 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2028 2027 2026 2025 2024 © 2024 Carlo Gallucci editore srl - Roma
Titolo dell’edizione originale tedesca: Bitte nicht öffnen. Magic! © 2020 Carlsen Verlag GmbH - Amburgo, Germania
Gallucci e il logo sono marchi registrati
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disegni di Fréderic Bertrand
Cimitero
Scuola
Un grazie a Brian, che ha avuto l’idea dell’unicorno.
Due giorni prima dell’inizio…
Tessa coccolava il suo unicorno di peluche mentre Nemo prendeva al guinzaglio il cagnolino.
«Birba è molto facile da accudire» gli spiegò la mamma di Tessa. «È solo un po’ giocherellone. Del resto è ancora un cucciolo»
«Nessun problema». Nemo sorrise fiero e si diresse verso il recinto dei cani. Qui staccò il guinzaglio dal collare.
«No!» esclamò Tessa. Ma era già troppo tardi. L’irruento jack russell spiccò un balzo, addentò l’unicorno di Tessa e scappò via con la sua preda.
«Oh, scusa» balbettò Nemo «non sapevo che…»
«Poco male» lo tranquillizzò il padre di Tessa. «Prima o poi Birba tornerà. Ma nella settimana in cui dovrai prenderti cura di lui, sarebbe meglio se non gli togliessi mai il guinzaglio».
Nemo annuì zelante. Tutti insieme si misero a chiamare il cane, che si decise a sbucare dai cespugli solo dopo un quarto d’ora.
Senza unicorno.
Tessa scoppiò a piangere. «Cattivo Birba!» lo rimproverò. «Hai perso Magic!»
«Vedrai che Nemo lo ritroverà» le promise la madre, muovendo la testa con un cenno ottimista verso Nemo. «Non è così?»
Nemo però non era troppo sicuro.
Forse anche l’unicorno sarebbe arrivato con la posta.
Il ladro sospirò soddisfatto. Aveva l’impressione che quella Tessa amasse il suo peluche addirittura più del suo cagnolino. Aveva le guance rigate di lacrime nere quando incartò l’unicorno. Con un risolino perfido scarabocchiò l’indirizzo sul pacchetto:
Nemo salì le scale due gradini alla volta. Non vedeva l’ora di mostrare a Fred la sorpresa! Senza aspettare Ada, superò di slancio la mamma di Fred che gli aveva aperto la porta di casa. Lei indicò verso la cucina senza dire una parola.
Nemo entrò nella stanza e si precipitò esaltato dall’amico, che stava cospargendo di zucchero a velo il piano del tavolo.
«Ehi, vecchio mio!»
«Oh, ciao Nemo!» Un sorriso illuminò il viso lentigginoso di Fred. «Che bello rivederti!»
Quando i due si abbracciarono dandosi pacche sulle spalle si sprigionò una nuvola di polvere.
Ada li raggiunse solo in quel momento. Si lasciò
cadere trafelata su una delle seggiole, appoggiò il ginocchio al bordo del tavolo e rivolse un cenno di saluto alla nonna di Fred. Nemo era entrato troppo precipitosamente e non si era accorto della sua presenza. Solo ora si rese conto che era seduta anche lei al tavolo, intenta a cucire.
«Com’è andata al corso di sopravvivenza?» Ada guardò Fred con interesse.
«Vuoi sapere com’è stato?» Fred alzò gli occhi al cielo. Aprì il frigorifero, prese una scodella e ne rovesciò il contenuto gelatinoso sul tavolo. «Tutte le sere accendevamo il falò, dormivamo in tenda e ci toglievamo le zecche a vicenda. Una volta abbiamo persino mangiato delle cavallette e ci siamo tuffati in un lago di montagna con l’acqua a dodici gradi»
«Forte!» Nemo sorrise.
«Forte? Insomma». Fred prese un grosso coltello e tagliò a dadini l’impasto zuccheroso. «Io l’ho trovato abbastanza faticoso. Ma decisamente più rilassante della nostra avventura con Draco»
«Dra-ca» lo corresse Ada.
«Giusto». Nemo fece un sorrisino. In effetti, alla fine, il drago sputafuoco si era rivelato essere una femmina. Draca aveva persino deposto le uova e
avuto dei cuccioli! Tre minuscoli draghetti dolcissimi, che tuttavia al primo abbraccio si erano trasformati in peluche, esattamente come Draca e tutti gli altri giocattoli che finora avevano preso vita. Adesso, però, Nemo aveva finalmente qualcosa che sarebbe rimasto vivo per sempre…
«Vieni con noi al parco?» chiese a Fred.
«Dobbiamo farti vedere una cosa»
«Accidenti accidentaccio!» imprecò la nonna di Fred. «Questa vecchia macchina da cucire mi farà diventare matta». Con un gesto stizzito strappò da sotto il piedino della macchina un pezzo di stoffa stropicciato e tagliò il filo con i denti. «Che ve ne pare?»
«Ma è bellissimo!» Ada le tolse di mano il sacchettino con ricamato sopra a lettere svolazzanti
NAFTIES. Era il nome che avevano scelto per i loro marshmallow. Ne contò dieci e li infilò dentro. Quello snack che non aveva odore, e soprattutto non faceva rumore, era ricercatissimo al cinema di Barbaville e i ragazzi ricavavano un bel gruzzoletto vendendo quei sacchettini.
«Anche secondo me» concordò Nemo. Già da parecchio tempo era affascinato dalle doti di cucito della nonna di Fred. Tutti gli anni a carnevale realiz-
zava i costumi più incredibili. La volta precedente Fred si era travestito da Zorro mentre Nemo si era dovuto arrabattare con un costume da robot fatto di scatoloni vuoti del supermercato… costume che nella gara a chi mangiava per primo un tortino al cioccolato senza usare le mani si era rivelato quanto mai scomodo.
«Allora?» chiese ora impaziente, infilandosi in bocca un Naftie. «Vieni o no?»
«Nooo». Fred scrollò il capo. «Ho troppo da fare. Devo ancora disfare lo zaino, mettere ad asciugare la tenda e preparare i Nafties. Quelli del cinema
Gala hanno già chiamato. Aspettano rifornimenti. Pensavo che mi voleste aiutare?»
«Più tardi» svicolò Nemo. «Prima devo mostrarti una cosa».
Fred spalancò gli occhi spaventato. «Cosa?»
«Sorpresa!» Nemo fece un risolino misterioso.
«Ah, mammina cara»
«Tranquillo» cercò di calmarlo Ada. «Questa volta, eccezionalmente, non è un pacco. Ha il pelo, sa stare ritto sulle zampe posteriori e mordicchia qualunque cosa».
Fred impallidì.
«Uno yeti?» mimò con le labbra per non farsi sentire dalla nonna.
«No». Nemo decise di non tenere più a lungo sulle spine il suo migliore amico. «È… un cane!»
«Un cane?» Il panico di Fred si trasformò in autentico entusiasmo. «Dov’è?»
«Di sotto. Davanti a casa. Birba mordicchia sempre tutto. Perciò abbiamo preferito non portarlo dentro con noi»
«Voglio vederlo!» Fred si strappò di dosso il grembiule da cucina e lo lanciò sulla credenza.
«Ma non volevi finire di…» La nonna indicò i Nafties da ultimare.
Ma i ragazzi erano già usciti dalla stanza.
Stampato e fabbricato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Grafica Veneta spa (Trebaseleghe, PD) nel mese di novembre 2024 con un processo di stampa e rilegatura certificato 100% carbon neutral in accordo con PAS 2060 BSI
Avere una piscina sarebbe stato il top! Ma i suoi genitori di sicuro non glielo avrebbero concesso... Ada aveva ragione: dovevano andarci piano con i desideri. Per una volta sembra che la fortuna siadallapartediNemo,AdaeFred: unilnuovopacchettoarrivatononcontiene mostro,maunmagicounicornocapace diesaudirequalsiasidesiderio.Lagenerosa ideadiregalareagliabitantidiBarbaville conseguenzetuttociòchechiedonoavràperòdelle impreviste.Tantochel’unica possibileviad’uscitadiventeràsbarazzarsiilprima dell’unicornopiùinsopportabile che si sia mai visto!
Consigliato dai9 ai99anni