Elizabeth BarfĂŠty
Sarò una stella Sfide in famiglia
UAO Universale d’Avventure e d’Osservazioni
Sarò una stella 3
Si ringraziano per il prezioso aiuto: Élisabeth Platel, direttrice della Scuola di danza dell’Opéra di Parigi Astrid Boitel, assistente alla direzione della Scuola di danza dell’Opéra di Parigi Benjamin Beytout, vice direttore commerciale e dello sviluppo dell’Opéra di Parigi
Elizabeth Barféty Sarò una stella Sfide in famiglia disegni di Magalie Foutrier traduzione dal francese di Camilla Diez della stessa serie: Amiche e rivali Perfetta… o quasi ISBN 978-88-9348-762-7 Prima edizione italiana gennaio 2020 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2024 2023 2022 2021 2020 © 2020 Carlo Gallucci editore srl - Roma Titolo dell’edizione originale francese: 20, allée de la Danse. L’ombre d’un frère © 2016 Éditions Nathan, Sejer - Parigi, Francia Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche S.p.a. (Bergamo) nel mese di gennaio 2020 g a l l u c c i e d i t o r e. c o m Il marchio FSC® garantisce che questo volume è realizzato con carta proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile e da altre fonti controllate, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su https://ic.fsc.org/en e https://it.fsc.org/it-it Tutti i diritti riservati. Senza il consenso scritto dell’editore nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e da qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, né fotocopiata, registrata o trattata da sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni.
Sarò una stella Sfide in famiglia
Elizabeth BarfĂŠty disegni di Magalie Foutrier traduzione dal francese di Camilla Diez
1 «Ti avverto, ora che sono qui, nes-
suno mi schioderà più da questa postazione!» Jamal avanza tutto impettito verso il tavolo da ping pong e afferra la racchetta che gli porge Zoe. Con la pallina in mano, Niky aspetta che il nuovo avversario sia pronto. “Non farti destabilizzare” dice a se stesso per farsi coraggio. “È solo uno sbruffone!”
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I due ragazzi sono allievi della sesta divisione,1 cioè il primo anno della Scuola di danza dell’Opéra di Parigi. Insieme a quattro ragazze della loro età formano un gruppetto di amici inseparabili. Questo giovedì si sono riuniti nel cortile interno che separa l’edificio destinato alla danza da quello destinato all’istruzione scolastica. Dopo una mattina dedicata agli studi, hanno pranzato e poi sono andati alla lezione di danza classica del primo pomeriggio. Ora si godono una breve ricreazione e si affrontano in un torneo di ping pong. La regola? Si arriva a sei punti, senza scarto minimo nel punteggio, e lo scon1 Alla Scuola dell’Opéra di Parigi il corso di studi per diventare ballerini dura sei anni, dalla sesta divisione (che corrisponde al primo anno e a cui possono accedere allievi dagli 8 agli 11 anni) alla prima.
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fitto lascia il posto al giocatore successivo. Il vincitore invece resta finché non viene battuto. Finalmente Jamal si decide a servire. «Si comincia!» esclama, lanciando la pallina esattamente nell’angolo del tavolo. Niky si precipita di lato, ma la sua racchetta arriva un istante troppo tardi. «Uno a zero!» annuncia Jamal alzando le braccia in aria. «Avete visto la pallina, ragazze? Proprio un bel colpo, eh?!» Zoe scoppia a ridere: ha appena perso sei a due contro Niky, e apprezzerebbe molto essere “vendicata”. «Due a zero!» esclama Maina, mentre la palla di Niky va fuori per una schiacciata mancata. «Forza, puoi ancora rimontare!»
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Il biondino la ringrazia con un sorriso e tira un servizio vincente. «Due a uno» dice Constance con tono neutrale. Eppure, se c’è qualcuno che Niky vorrebbe impressionare è proprio la graziosa brunetta. Anche se hanno la stessa età, lei è già in prima media perché ha saltato un anno, mentre lui è ancora in quinta elementare… Tutt’a un tratto ha paura che lei lo veda solo come un ragazzino più piccolo. “E sono pure basso!” pensa amaramente. Per compensare, fa lo spaccone mentre serve per la seconda volta: «Preparatevi, questa sarà la pallina della svolta!» Con un sorriso estasiato, si rende conto che Jamal si è fatto cogliere di sorpresa dall’effetto che ha dato alla pallina.
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«Due pari!» grida Sofia brandendo il telefono per fotografarli. «Sorridete, per favore!» Niky si sistema il ciuffo biondo e assume la sua posa preferita davanti all’obiettivo: testa leggermente china, sguardo dal basso verso l’alto, sorriso ammiccante. Dall’altro lato del tavolo, Jamal tira fuori la lingua e con le dita fa una V in segno di vittoria. I due amici hanno uno stile molto diverso! La partita continua… e rapidamente sfugge di mano a Niky. Il biondino è un giocatore con una tecnica eccellente, e ha un ottimo controllo della traiettoria delle palline e degli effetti, ma il suo avversario ha un vantaggio fisico: è più alto e più forte. Le schiacciate di Jamal sono impossibili da prendere!
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Alla fine Zoe annuncia: «Sei a quattro! Un’altra vittoria per Jamal, che mantiene il titolo di campione!» «Mi dispiace, Niky» sussurra Sofia dandogli un bacio di consolazione sulla guancia. I due ragazzi si danno il cinque, ma il biondino non è affatto convinto. Negli ultimi tempi fa fatica a sopportare le sconfitte. «Mi prenderò la mia rivincita, vedrai!» «Spera, spera, moscerino!» ribatte Jamal. «Intanto però muoviti, o arriveremo in ritardo a lezione!»
«Benvenuti, benvenuti!» canticchia Ivanov, l’insegnante di espressione mu-
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sicale, quando i primi allievi varcano la soglia della sala. «Oggi è una splendida giornata per fare qualcosa di artistico! Spero che vi sentiate creativi…» I sei amici si scambiano un sorriso. Amano molto quelle lezioni. Innanzitutto perché sono miste e possono partecipare tutti insieme. E poi perché permettono di creare piccole coreografie, di esprimere e liberare la propria personalità. Mentre va a sedersi al centro della sala, davanti al pianoforte di Ivanov, Niky osserva i compagni. I sei allievi sono amici fin dallo stage, il periodo di sei mesi che segue le audizioni di ingresso alla Scuola e prepara al concorso con cui si accede alla sesta divisione. “Eppure siamo tutti così diversi” osserva Niky tra sé e sé. Prendiamo
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Jamal. I due giovani ballerini sono molto legati, ma hanno storie agli antipodi. Niky viene da una famiglia in cui la danza classica ha un’importanza enorme. Jamal invece ha dovuto lottare per ottenere il diritto di dedicarsi a questa attività considerata “per femmine”. «Ci siete tutti?» chiede Ivanov. «Allora cominciamo!» I “topolini”2 balzano in piedi. Non c’è bisogno di spiegare l’esercizio, gli allievi lo conoscono bene: a turno, devono proporre un suono o un gesto – poco importa – che gli altri dovranno poi riprodurre. Una specie di riscaldamento per la lezione! Niky sorride a Zoe. La giovane ballerina dai capelli rossi si sente perfettamente I piccoli allievi della Scuola di danza dell’Opéra vengono chiamati affettuosamente petits rats, “topolini”. 2
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a suo agio: ha mille idee al secondo e sprizza energia da tutti i pori. È la più piccola del gruppo e condivide la stanza dell’internato con la dolce Maina, sempre pronta ad aiutare gli altri, e la bella e misteriosa Constance, da cui Niky è molto affascinato: “Non si sa mai cosa pensa…” Quanto all’ultima arrivata, l’italiana Sofia, sta per l’appunto emettendo uno strano suono, che somiglia al… “verso di un delfino?” si chiede Niky mentre, come gli altri allievi, tenta invano di riprodurlo. Si stanno tutti sbellicando dalle risate, e Ivanov è costretto a concedere una pausa. «Che cos’era esattamente, Sofia?» le chiede l’insegnante con un sorriso. «Una specialità italiana?» La biondina arrossisce fino alle orecchie e risponde alzando le mani:
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«Non lo so, è uscito da solo…» Dopo pochi istanti la lezione riprende e gli allievi passano al canto. A Niky non piace molto la sua voce, ma comincia ad abituarsi a cantare in gruppo. E poi Ivanov fa lavorare sull’espressività del viso e del corpo, e sceglie sempre canzoni che corrispondono alla sua personalità: allegre, ottimiste, buffe.
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«Non lo so, è uscito da solo…» Dopo pochi istanti la lezione riprende e gli allievi passano al canto. A Niky non piace molto la sua voce, ma comincia ad abituarsi a cantare in gruppo. E poi Ivanov fa lavorare sull’espressività del viso e del corpo, e sceglie sempre canzoni che corrispondono alla sua personalità: allegre, ottimiste, buffe. La sua gioia di vivere è contagiosa: con lui i “topolini” ridiventano bambini spensierati. Si divertono. E la magia funziona anche oggi. Davanti ai volti felici dei suoi amici, Niky si rilassa e dimentica la sconfitta a ping pong. “Devo proprio ammettere che sono fortunato ad averli incontrati…”
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A passo di danza, le storie di piccole grandi amicizie
Niky è sotto pressione. L’amico Jamal, che fa gruppo fisso con lui e quattro ragazze, può esercitarsi a un livello superiore. Come se non bastasse, suo fratello maggiore è uno degli allievi più brillanti della Scuola e ha intorno uno stuolo di ammiratrici. Per Niky è ora di mostrare a tutti quanto vale…
I racconti della Scuola di ballo in collaborazione con l’Opéra National de Paris Della stessa serie:
Consigliato dai ai anni
9 99