Guida agli itinerari culturali, naturalistici ed enogastronomici del Gal Murgia Più

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Itinerari culturali, naturalistici ed enogastronomici Canosa di Puglia // Gravina in Puglia // Minervino Murge // Poggiorsini // Ruvo di Puglia // Spinazzola


Comune di Canosa di Puglia

Comune di Gravina in Puglia

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Comune di Minervino Murge

Comune di Poggiorsini

Comune di Ruvo di Puglia

Comune di Spinazzola


Cosa è il gal Gal significa Gruppo di Azione Locale. Tre parole che insieme danno il senso della missione che l’Unione Europea ha affidato a questi organismi, nati per aiutare il territorio a crescere attraverso i fondi europei e secondo i dettami della “nuova ruralità”. L’approccio è dal basso ed è per questo che ciascun Gal elabora un proprio PSL (Piano di Sviluppo Locale), teso a creare sinergie e partnership con tutti gli attori locali (imprenditori, istituzioni, associazioni e altri Gal) per rilanciare turismo, impresa, ruralità, enogastronomia, storia, cultura e tradizione. Il Gal Murgia Più Il Gal Murgia Più s.c. a r. l. è uno dei 25 Gal presenti in Puglia. Nasce nel 2003 e ha tra i scuoi scopi statutari la promozione di uno sviluppo innovativo, integrato e sostenibile del territorio rurale del comprensorio murgiano. Costituito da oltre 100 soci, tra pubblici e privati, il Gal ha sede a Spinazzola ed esercita oggi il suo raggio di azione nei comuni di Canosa di Puglia, Gravina in Puglia, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia e Spinazzola, coprendo così un territorio di 1.237 km2 ed una popolazione di circa 117.850 abitanti. Cosa è stato finanziato Tra le sue azioni, il Gal annovera il finanziamento in favore di progetti di investimento in agriturismi, affittacamere, imprese artigiane, masserie didattiche, servizi alla popolazione locale, riqualificazione del patrimonio storicoarchitettonico, formazione del capitale umano del territorio. Inoltre, il Gal sta realizzando un Centro del Gusto con sede a Spinazzola, punti di informazione turistica e promozione

di prodotti tipici in ciascuno degli altri Comuni del Gal, una rete di sentieri per la fruizione dei luoghi di maggior interesse. Il Gal punta inoltre a promuovere il territorio e gli operatori economici, attraverso progetti di cooperazione transnazionale e l’organizzazione di altre attività promozionali. Nella sola programmazione 2007-2013 sono stati ammessi a finanziamento oltre 300 progetti, investendo nel territorio oltre 12,8 milioni di euro. Chi può rivolgersi al Gal Al centro dell’attività del Gal c’è il territorio, che va ascoltato, interpretato e valorizzato. Operatori, aziende, enti pubblici e singoli cittadini possono rivolgersi al Gal per formulare idee progettuali, evidenziare criticità e così contribuire a diventare promotori dello sviluppo locale.

Murgia Più – Società consortile a.r.l. Piazza Cesare Battisti, 4 – 76014 Spinazzola (Bt) Tel. +39 0883 684155 – Fax +39 0883 685028 www.galmurgiapiu.it – info@galmurgiapiu.it www.facebook.com/gal.murgiapiu


1 1. Gravina


Architettura, Arte e Archeologia Canosa // L’importanza di questa città nei tempi antichi è legata all’Impero Romano. Già fiorente città dauna a partire dal VII secolo a.C., Canosa fu considerata punto strategico di retroguardia delle Saline e avamposto dell’Impero. Del glorioso periodo imperiale sono testimonianza i reperti e i vasi ospitati oggi in numerosi musei importanti e collezioni private nel mondo. Le maggiori attrattive della città sono il Parco Archeologico di San Giovanni; la Torre Casieri, che rientra nella tipologia delle tombe a dado; il complesso ipogeo Lagrasta, il più grande nel Sud Italia, scavato interamente nella calcarenite; l’ipogeo

del Cerbero; l’ipogeo dell’Oplita; le terme romane note come Terme Lomuscio. Il Museo Civico Archeologico, fondato nel 1934 e situato nel Palazzo Casieri, ospita soprattutto materiale archeologico, ceramica locale risalente al periodo tra VI e II sec. a.C. (in particolare i celebri vasi dipinti a colori vivaci e ritrovati nella Tomba degli Ori), ceramica medievale e una raccolta numismatica. Gravina // Gravina era abitata già dal Paleolitico. La città subì la colonizzazione peuceta, greca e romana. Numerose le sue attrattive. Il Castello federiciano fu costru-

ito grazie a Federico II per difendere la città e come maniero di caccia, ma fu distrutto da un violento nubifragio nel 1687; la Biblioteca Finya è una delle più antiche biblioteche esistenti in Puglia, fondata nel 1686; il bastione medioevale, testimonianza di ciò che rimane delle antiche mura medievali che recinsero la città durante i conflitti nel IX secolo; il Palazzo Ducale, meglio conosciuto come Palazzo del Principe, ultima residenza degli Orsini. Il palazzo, con la sua mole architettonica, mostra quale sia stato il peso della famiglia feudale nella città. Fuori dall’abitato si sviluppa la parte archeologica: il “Padre eterno” con le


2. Minervino

sue numerose grotte e le cosiddette “Tombe dei guerrieri”; l’interessante “Botromagno”, con sepolture nelle quali sono stati ritrovati vasi, ceramiche, corredi funerari, custoditi presso il Museo “Pomarici Santomasi”. Qui si trovano anche i meravigliosi affreschi estratti dalla cripta rurale di San Vito Vecchio, una Pinacoteca, diverse mostre e una raccolta di monete. Minervino // Dai ritrovamenti sul territorio si evince che l’origine di Minervino risale a 2000 anni a.C. Fu fondata dalle popolazioni japige e successivamente venne colonizzata dai Romani. Secondo una

leggenda fu fondata nel 216 a.C. da alcuni legionari romani scampati alla battaglia di Canne. Il centro storico è un’area medioevale chiamata Scesciola dove si può ammirare uno scenario suggestivo. Pregevoli e numerosi i palazzi di Minervino: Palazzo Baronale, Palazzo Tedeschi con la Colonna di San Michele, Palazzo Brandi, Palazzo Cristiani, Palazzo Corsi e Casa De Deo. Lungo via Dante si erge un’antica torre campanaria, detta l’Orologio vecchio, con lo stemma della famiglia Del Balzo. Il Castello è oggi la sede del Municipio. Dal cortile si accede alla parte più antica, costruita nell’XI secolo. Da non perdere all’interno

la recente rassegna archeologica che espone i più significativi reperti archeologici recuperati a Minervino che hanno permesso l’individuazione di un insediamento dauno frequentato dall’VIII al III sec. a.C. Il faro è un monumento eretto nel 1932 ad esaltazione del fascismo e dei suoi caduti. Poggiorsini // I ritrovamenti archeologici presso i più antichi insediamenti di Grottelline e Castel Garagnone attestano che il territorio di Poggiorsini fu popolato sin dal Paleolitico antico, anche grazie alla presenza di sorgenti d’acqua che ancora scaturiscono nelle sue prossimità. Grottel-


3. Poggiorsini_Castello del Garagnone

line è un importante insediamento preistorico. Ancora oggi si possono leggere i segni della remotissima presenza umana: tombe, graffiti, percorsi viari, canalizzazione delle acque. A 5 km da Poggiorsini sorgeva il Castello del Garagnone. L’importanza del castello derivava dalla sua posizione privilegiata formando un sistema efficace di controllo e di difesa. In più occasioni il Garagnone è citato come castello di Federico II. Fu distrutto dal terremoto del 1731. A partire dal 1609 l’area divenne di proprietà privata degli Orsini, duchi di Gravina, col nome di Poggio degli Orsini. Nel Borgo Antico la costruzione del casale fu voluta dal

duca Michele Antonio Orsini per pastori e braccianti in cerca di occupazione o dimora. Gli Orsini fecero costruire il Palazzo Ducale e la chiesa dedicata a Maria Santissima dei Sette Dolori con annessi cimitero, molino, forno, mattatoio. Da quel momento, intorno al palazzo sorsero varie costruzioni più modeste. Ruvo // Abbiamo le prime tracce di una reale esistenza di Ruvo nell’Età del bronzo. Nell’VI secolo a.C. la civiltà iapigia assunse sempre più la forma di tre culture simili ma anche distante in alcuni tratti: messapica (l’attuale Salento), peuceta (attuale Terra

di Bari) e daunia (attuale Foggia). I territori della Peucezia e della Messapia furono influenzati dai costumi e dalle tradizioni culturali greche. Ruvo divenne una città economicamente fiorente grazie alle sue botteghe di gioiellieri, alle industrie di ceramica e ai contatti commerciali diretti con la Grecia; sia gli oggetti in metallo che in bronzo, scoperti nelle tombe, sia le monete d’argento e oro testimoniano il benessere economico di Ruvo sin dal IV secolo a.C. In questo periodo ci fu un considerevole aumento di importazioni di vasi da Atene. Nel Museo Archeologico Nazionale Jatta la collezione è costituita da vasi e da prodot-


3 4. Spinazzola_ Borgo

ti della ceramica locale. Altra attrattiva è il Castello, situato nella parte antica della città e probabilmente risalente al periodo normanno, presidio di accesso alla città. Spinazzola // Ha origine nel secolo III a.C. in corrispondenza di una statio romana sulla Via Appia. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente fu preda dei barbari e sede della lunga guerra tra Bizantini e Goti. Intorno al 1100, i Templari costruirono il primo Ospedale della Puglia per curare i cavalieri feriti provenienti dalle Crociate, oggi in stato di semiabbandono. Dopo le invasioni dei Saraceni, i principi beneventani

5. Ruvo_Resti del Castello

e Lodovico II di Lotario fecero costruire il Castello di Spinazzola. Con il tempo il Castello fu abbandonato e negli anni Trenta demolito. Si conservano qui alcuni resti d’una cinta muraria medioevale e l’antica chiesa madre di San Pietro Apostolo. Presso Spinazzola si trovano anche i ruderi del Castello normanno e l’Epitaffio, manufatto storico realizzato nel 1631 per ricordare il vecchio “Tratturo Regio Melfi-Castellaneta”.

Canosa // The importance of this city during ancient times is connected with Roman Empire. A former flourishing Daunian city from VII century BC, Canosa was considered as a strategic point of rearguard for Salt Works and an Empire outpost. Glorious Empire age is testified by the Canosa finds and vases hosted today in many important museums and private collections over the world. Among the most important sightseeing of the city there are the Archaeological Park of St. Giovanni; the Casieri Tower, a cube tomb; the Lagrasta Funerary Hypogei, the largest in the Southern Italy, dug into the limestone; the Hypogeum of the Cerbero; the Hypogeum of the Oplita;


6. Gravina_Castello Svevo

the thermal baths known as Lomuscio Thermal Baths. The Civic Archaeological Museum, founded in 1934 and placed in Palazzo Casieri, hosts archeological material, local ceramic dated back to the period between VI and II century BC (particularly the famous vases painted with bright colours and found in the Tomb of the Golds), Medieval ceramic and a coin collection. Gravina // Gravina was populated since the Paleolithic age. The city was colonized by Peuceti, Greeks and Romans. You can visit here a lot of sightseeing. The castle was ordered by Frederick II to defend the city and as a hunting

7. Poggiorsini_ Borgo Antico

lodge, but it was destroyed in 1687 by a violent cloudburst; the Finya Library is one of the oldest libraries in Apulia, founded in 1686; the Medieval bastion, remain of the old Medieval walls which enclosed the town during the conflicts in the IX century; the Ducal Palace, known as The Prince Palace, the last Orsini’s residence. This building, with its great architectural size, shows the weight this feudal family had in the town. Outside the city, there is the archaeological area: “Padre Eterno” with its numerous caves and the so-called “Warriors’ tombs”; the interesting “Botromagno”, with a lot of tombs full of many vases, pottery and grave goods hosted in the Museum “Pomarici

Santomasi”. Here there are also the marvelous frescoes from the rural crypt of San Vito Vecchio in addition to the Art Gallery, numerous exhibits and a coin collection. Minervino // Thanks to the finds in this territory, we know that the origin of Minervino dates back to 2000 years b.C., founded by Japigian population and then colonized by Romans. According to a legend, it was founded in 216 b.C. by Roman legionaries who escaped the battle in Canne. The old town is a Medieval area called “la Scesciola” where you can admire a suggestive scenery. There are a lot of valuable palaces in the town: Palazzo Baron-


8. Ruvo_Torre dell’Orologio

ale, Palazzo Tedeschi with the St. Michael’s column, Palazzo Brandi, Palazzo Cristiani, Palazzo Corsi and Casa De Deo. A beautiful tower rises in via Dante called the Old Clock Tower with the Del Balzo’s coat of arms. The Castle is today the seat of the town hall. Its courtyard leads to the most ancient part of the castle built in the XI century. Inside you can find an archaeological exposition which shows the most important historical and archaeological relics found in this area which documented the pre-existent location of a Daunian settlement between the VIII and III century b.C. The lighthouse is a monument built in 1932 to exalt the Fascism and its deads.

9. Spinazzola_Torre dell’Orologio

Poggiorsini // The archeological remains found in the old settlements in Grottelline e Castel Garagnone prove that the area of Poggiorsini was populated since the Paleolithic age, thanks to some nearby springs. Grottelline is an important prehistoric settlement where you can still read the signals of an old human presence: tombs, graffiti, roads and canals. 5 km far from Poggiorsini there was the Castle of Garagnone whose importance is connected to its privileged position for a system of defense and control. In some occasions this castle is quoted as a Frederick’s castle. It was destroyed by an earthquake in 1731. Since 1609 this area became Orsini’s property, who were dukes

10. Poggiorsini_Arco del casale

of Gravina, and was called Poggio degli Orsini. In the Old Town the duke Michele Orsini promoted the building of the farmhouse as a place to work and live for shepherds and farmers, of the Palazzo Ducale and of the church dedicated to Maria Santissima dei Sette Dolori with its graveyard, mill, furnace and slaughterhouse. Since then, around the Palazzo Ducale, a lot of modest buildings rose. Ruvo // We find the first traces of the real existence of Ruvo in the Bronze Age. In the VIII century BC the Iapigian civilization was made up of three kinds of similar but also different cultures: Messapica (the current


11. Minervino_Torre Quattrocentesca

Salento), Peuceta (the current Land of Bari) and Daunia (the current Foggia). Peucetian and Messapic areas were influenced by Greek cultural customs and traditions. Ruvo became an economically prosperous city thanks to its jewelery shops, ceramic factories and direct trade contacts with Greece; both metal and bronze objects, discovered in tombs, and silver and gold coins prove the economic well-being of Ruvo since the IV century BC. In this period there was a vase importations from Athens. In the Jatta Archaeological National Museum the collection is made up of both imported vases and local ceramic products. Other relevant sightseeing is the Castle, situated in the old

12. Gravina_Biblioteca Fynia

part of the city and probably dated back to the Norman age. It was a defence at the entrance of the city. Spinazzola // Spinazzola dates back to the III century BC and is situated near a Roman statio along the Appian Way. After the fall of the Western Roman Empire, it was plundered by barbarian population and seat of a long war between Goths and Byzantines. Around 1100, the Knights Templar built the first hospital in Apulia to nurse the knights from the Crusades, but it’s today abandoned. After the invasions by Saracens, the Princes from Benevento and Lodovico II, son of Lotario, ordered the build-

13. Canosa_ Ipogeo

ing of the castle in Spinazzola. Then the castle was abandoned and in the Thirties destroyed. In Spinazzola you can observe the remains of a Medieval surrounding wall and the old Cathedral of St. Peter Apostle. Near Spinazzola there are also the remains of the Norman castle and the Epitaffio, an historical artifact built in 1631 to recall the old transhumance path named “Tratturo Regio Melfi-Castellaneta”.


14. Ruvo_Cattedrale


Arte e cultura religiosa Canosa // La cattedrale, edificata in età longobarda, fu consacrata a San Sabino nel 1101 da Pasquale II, circa 400 anni dopo la traslazione delle spoglie del Santo nella cripta sottostante. L’edificio, a tre navate, più volte colpito da terremoti e tentativi di saccheggio, rimase quasi abbandonato fino all’Ottocento quando fu aggiunto un nuovo corpo di fabbrica sul braccio longitudinale dell’antica chiesa per disporre di una cattedrale più ampia. Tra le chiese rupestri degne di nota troviamo la Basilica di San Leucio, uno dei maggiori esempi dell’architettura paleocristiana in Puglia, e la Basilica di San Pie-

tro, prima cattedrale cristiana della città, trasformata poi in sepolcro di San Sabino, patrono di Canosa. Il Sabato Santo si tiene la suggestiva processione della Desolata con bambini vestiti da angioletti che mostrano gli oggetti e le frasi della passione di Cristo, seguiti dalla statua e da un folto coro composto da circa 250 ragazze col volto coperto e vestite di nero, alcune ancora oggi scalze, che urlano un canto tipico, lo Stabat Mater. Gravina // La Cattedrale romanica, dedicata a Santa Maria Assunta, di origine normanna, oggi si presenta come un gran-

dioso edificio rinascimentale, con resti romanici e gotici. All’interno puoi ammirare il prezioso soffitto barocco di legno intagliato e dorato che incornicia ben cinque tele. Le navate laterali ospitano preziosi altari settecenteschi in marmi policromi. Nella navata di destra è conservato il fonte battesimale presso il quale, nel 1650, è stato battezzato Pier Francesco Orsini, eletto Papa Benedetto XIII nel 1724, il quale è ricordato per aver rafforzato la disciplina ecclesiastica, abolito il gioco del lotto, lottato per la riduzione delle imposte per i più poveri, fondato ospedali e ospizi per malati. Degno di nota è anche il soccorpo, meglio


15. Gravina_Cattedrale

conosciuto come chiesa della Santa Croce o “Lamia dei morti”, sotto la Cattedrale e all’interno del quale erano permesse le sepolture. Numerose le chiese rupestri tra cui Santa Maria degli Angeli e Madonna della Stella, ma la più importante è la chiesa di San Michele delle Grotte nel Rione Fondovico, l’antica cattedrale della città. Minervino // Da visitare assolutamente la grotta-chiesa di San Michele. Attraverso 90 scalini in pietra si arriva a un presbiterio con quattro colonnine alto-medioevali. Sull’altare in breccia corallina si erge la

statua ottocentesca di San Michele. Il culto del santo è molto sentito dalla popolazione locale e la stessa grotta fa parte di un itinerario micaelico che comprende altri siti come Monte Sant’Angelo sul Gargano e Mont Saint-Michel in Francia. Non distante dalla Grotta di San Michele si può visitare la chiesetta della Madonna della Croce, antico tempietto rupestre che contiene alcuni affreschi e lastre tombali del XVII secolo. Sotto il pavimento si trovano le sepolture delle vittime di un’ultima pestilenza del XVIII secolo. A circa un chilometro da Minervino si erge la grotta-santuario della Madonna del Sabato, costituita da due chiese

sovrapposte, quella inferiore che racchiude la grotta e quella superiore completata nel 1799. Di particolare interesse è la collezione degli ex-voto custodita nel santuario. La Cattedrale, riedificata nel XVI secolo, è dedicata alla Vergine Assunta. L’antico duomo fu edificato sotto la dominazione normanna nell’XI secolo, probabilmente su un preesistente tempio pagano. La facciata in pietra presenta un rosone in stile romanico e tre portali rinascimentali. Poggiorsini // La Chiesa dell’Addolorata è stata costruita, a tre navate, dopo il terremoto del 1930, tra il 1933 e il 1937, e


16. Minervino_Cattedrale

consacrata nel 1988. All’interno si può osservare un pulpito ligneo realizzato da Vito Tritto di Acquaviva; dietro il fonte battesimale vi è una tela di datazione incerta con l’immagine di Sant’Antonio. Nella navata di sinistra è collocata la pregevole Deposizione settecentesca di Leonardo Antonio Olivieri. Ruvo // La Cattedrale fu costruita tra il XII e il XIII secolo durante il dominio normanno in Puglia e rappresenta il cuore pulsante del centro storico di Ruvo di Puglia. La semplicità e l’austerità della struttura e degli arredi sacri mettono in evidenza l’impianto romanico-gotico della chiesa.

Di notevole interesse anche altre chiese: la Chiesa dell’Annunziata, eretta nel 1377; la chiesa dei SS. Medici, risalente al 1293; la chiesa di San Rocco costruita nel 1502 quando la città fu liberata da una terribile pestilenza per intercessione del Santo; la chiesa e il convento di San Domenico costruiti intorno al 1560, in passato sede delle Scuole Pie. Durante la Settimana Santa Ruvo vive alcuni eventi significativi attraverso le processioni delle confraternite: la “Desolata” (venerdì di passione), la “Deposizione” (la notte tra mercoledì e giovedì santo), “i Misteri” (venerdì santo), la “Pietà” (sabato

santo), “Gesù risorto” (domenica di Pasqua). Le processioni vengono ritmate da tamburi, mentre la banda esegue le cosiddette “marce funebri”. Ai balconi lungo il percorso vengono appesi lenzuoli bianchi in segno di devozione. Spinazzola // La Cattedrale, di stile romanico, è stata costruita intorno al 1300 ed è dedicata a San Pietro Apostolo. Si trova nel centro storico, nei pressi del castello dove nacque Antonio dei Marchesi Pignatelli che diventò papa con il nome di Innocenzo XII. L’interno è a tre navate con quattro arcate laterali.


17. Spinazzola_Chiesa di San Sebastiano

Papa Innocenzo XII nacque a Spinazzola nel 1615 e fu eletto Papa nel 1691. Dopo la sua elezione prese posizione contro il nepotismo. In tutto il suo pontificato rimase fedele a questo principio: nessun suo familiare ebbe incarichi in Vaticano. Nello stesso tempo cercò di contrastare la compravendita di cariche presso la Camera Apostolica, per questo introdusse alla sua corte uno stile di vita più semplice e più economico. Degno di nota anche il Santuario di Maria Santissima del Bosco, situato nei pressi del boschetto comunale a pochi km dal centro abitato: custodisce la sacra immagi-

18. Canosa_Cattedrale

ne della Madonna del Bosco che il martedì dopo Pasqua viene portata in processione in paese e posta nella Chiesa Madre per essere poi riportata ad agosto presso il santuario.

Canosa // The Cathedral, built during the Longobardic period, was consecrated to St. Sabino in 1101 by Pasquale II, about 400 years after the transfer of the Saint’s remains to the underlying crypt. The building, with one nave and two aisles, hit several times by earthquakes and attempted pillages, remained nearly deserted until the XIX century, when the need to have a larger cathedral led to the addition of a new building on the longitudinal arm of the ancient church. Among the rupestrian churches noteworthy are the Basilica of St. Leucio, one of the main examples of early Christian architecture in Apulia, and the Basilica of St. Peter, the first Christian cathedral


19. Gravina_Madonna della Stella

in the town, then turned into the tomb of St. Sabino, Canosa’s patron Saint. On Holy Saturday there is the picturesque procession of the Desolate Virgin with children dressed as little angels who show objects and messages of the Christ’s Passion, followed by the statue and a numerous choir composed by girls with the face covered and dressed in black, and some of them still today barefoot, who shout and sing a typical song, the Stabat Mater. Gravina // The Romanesque Cathedral, dedicated to Santa Maria Assunta, of Norman origin, today appears as a great build-

20. Poggiorsini_Chiesa dell’Addolorata

ing of the Renaissance with Romanesque and Gothic remains. Inside you can admire the precious baroque ceiling made of carved and gilded wood which frames five paintings. The aisles host precious polychrome-marbled altars. In the right aisle you can observe the baptismal font where Pier Francesco Orsini was baptised in 1650, then became Pope Benedikt XIII in 1724; he strengthened the church discipline, abolished the lotto, worked at the reduction of the taxes for poor people, founded hospitals and hospices for sick people. Below the cathedral there is the Church of the Holy Cross, also known as “soccorpo della Cattedrale”, with several graves.

There are a lot of rupestrian churches, e.g. Santa Maria degli Angeli and Madonna della Stella. But the most important rupestrian church is San Michele delle Grotte, the old cathedral of the city in the old quarter Fondovico. Minervino // It’s interesting to visit the cave-church of St. Michel. Through 90 stairs in the stone you arrive to a presbytery with four medieval columns. On the altar there is the XIX-century St. Michael’s statue. The cult of St. Michael is very important here and this rupestrian church is part of an itinerary which includes other places such as Monte Sant’An-


21. Ruvo_Chiesa del Redentore

gelo in the Gargano and Mont St.-Michel in France. Near St. Michael’s cave you can visit the Church of Madonna della Croce, an ancient rupestrian temple which keeps some frescoes and gravestones dated back to the XVIII century. Under the floor you can find the graves of the victims of the last XVIII-century pestilence. One km far from Minervino rises the sanctuary-cave of Madonna del Sabato, constituted by two overlapped churches: the one below includes the cave and the one above was completed in 1799. Really interesting is the exvote’s collection exposed in the church. The Cathedral, rebuilt in XVI century, is consecrated in 1608 to the Virgin of Assump-

22. Spinazzola_Cattedrale

tion. The ancient Cathedral was built under the Norman domain in the XI century; probably it was a pre-existent pagan temple. The exterior facade presents a Romanesque rose window and three renaissence portals. Poggiorsini // The Church of Addolorata, with one nave and two aisles, was built between 1933 and 1937, after the earthquake in 1930, and was consecrated in 1988. Inside you can admire a wooden pulpit realized by Vito Tritto from Acquaviva. At the back of the baptismal font there is a painting of St. Antonio. In the left aisle you can observe the valuable XVIII-century paint-

23. Minervino_Chiesa dell’Incoronata

ing of the “Deposizione” by Leonardo Antonio Olivieri. Ruvo // The Cathedral was built between the XII and the XIII century during the Norman dominion in Apulia and represents the heart of the historical center in Ruvo di Puglia. The simplicity and the austerity of the building and of the holy furniture highlight the Romanesque-Gothic structure of the church. Some churches are very interesting: the church of Annunziata, built in 1377; the church of SS. Medici, built in 1293; the church of St. Rocco, built in 1502 when the town was freed from a terrible plague thanks to the Saint’s interces-


24. Canosa_Seggio episcopale

sion; the church and convent of St. Domenico, built in 1560, in the past seat of the “Religious Schools”. During the Holy Week in Ruvo there are the processions of the local religious brotherhoods: “Desolata” (Passion Friday), “Deposizione” (the night between Good Wednesday and Thursday), “Misteri” (Good Friday), “Pietà” (Holy Saturday) and “Gesù Risorto” (Easter Sunday). The processions are accompanied by two drums, while the band plays the so-called “dead marches”. Along the itinerary people hang white sheets on the balconies as sign of devotion.

25. Gravina_Papa Bendedetto xiii

Spinazzola // The Romanesque Cathedral was built in the XIV century and was dedicated to St. Peter Apostle. It is in the old town center, near the castle where Antonio dei Marchesi Pignatelli, the future Pope Innocence XII, was born. It has one nave and two aisles with four side arches. Pope Innocence XII was born in Spinazzola in 1615 and became Pope in 1691. After his election stood up against nepotism. During his pontificate he remained faithful to this principle, therefore nobody of his relatives held a task in Vatican. At the same time he tried to oppose the offices’ sale in the Camera Apostolica and introduced a simpler and cheaper lifestyle in his court.

26. Spinazzola_ Papa Innocenzo xii

The Sanctuary of Maria Santissima del Bosco is also noteworthy. It is located in the civic wood near the residential area: it hosts the holy painting of the Madonna del Bosco which is carried around the streets of Spinazzola on Tuesday after Easter and then positioned in the Cathedral to be carried again to the sanctuary in August.


27. Poggirosini_


Attrattive naturalistiche L’Alta Murgia rappresenta un’oasi vitale che ospita moltissime specie animali e vegetali, come attestato dal riconoscimento di Parco Nazionale. La Murgia, dal latino murex, sasso sporgente, è una vasta area carsica. È un territorio che ha grande importanza naturalistica, rappresentando il più significativo esempio di prateria arida dell’Italia peninsulare e uno dei più importanti di tutto il Mediterraneo. Spazi immensi, colline caratterizzate da una grande uniformità altimetrica, pascoli, grave, doline, grotte e un grande silenzio sono alcuni degli aspetti peculiari della Murgia. Quest’area appare come un immenso giar-

dino di pietra, solitario e deserto. Osservandolo con più attenzione, si scopre che tra le pietre la vita brulica. Il fenomeno della transumanza ha rappresentato, fin dai tempi più remoti, una via obbligata per le greggi allevate nelle zone montane. La puntuale caduta della neve, infatti, impediva il pascolo degli erbaggi e costringeva i pastori a spostare le proprie greggi a valle per tutto il periodo invernale. Di qui lo sviluppo di una transumanza vernotica o invernale. La Murgia era soggetta anche a un’altra forma di transumanza, la transumanza statonica o estiva, quando le colline murgiane diventa-

vano aride e senza pascoli e i pastori erano costretti a scendere verso l’area tarantina con le loro greggi per trovare nuovi pascoli verdi. La “gravina”, profonda gola rocciosa di origine carsica formata dall’azione insistente e corrosiva dei corsi d’acqua, che partono dall’altipiano delle Murge e si dirigono verso il mare, presenta un andamento piuttosto tortuoso, con anse più o meno pronunciate e gradini concentrici di roccia, con diverso spessore e sagoma, ricchi di fenditure. Tutta la Murgia è interessata da fenomeni carsici ed è ricca di cavità, doline e inghiot-


27. Gravina in Puglia_

titoi, che spesso celano tesori suggestivi e affascinanti. È il caso delle grotte carsiche recentemente scoperte tra Minervino e Spinazzola, un patrimonio geologico di rara bellezza che – a detta degli studiosi – porta impresse le tracce della storia geologica di quest’area e dell’intera Puglia, risalenti probabilmente a più di 50 milioni di anni fa. Il sito geologico si snoda in un complesso universo sotterraneo e in futuro potrebbe diventare Parco Geologico Regionale. Il bosco di Scoparella si trova a circa 12 km da Ruvo di Puglia, e costituisce uno dei pochi boschi di quercia roverella (Quercus pubescens) nel versante adriatico delle Mur-

ge. Il bosco si caratterizza per un sottobosco ricco e fiorito composto da cespugli di rosa canina, biancospino, asfodeli e asparagi e, in primavera, è possibile ammirare la splendida peonia. All’interno del bosco è assolutamente da osservare lo jazzo del Demonio, che presenta tutte le tipicità di uno jazzo dell’Alta Murgia, dai muretti a secco provvisti di paralupi al mungituro, e risulta impossibile non sostare all’ombra della splendida quercia secolare dalla quale è affiancato. Sembra che il nome del bosco derivi dal fatto che vi si possono trovare molte ginestrelle, piante con le quali si facevano scope.

A 6 km a sud del centro abitato di Gravina si estende il Bosco “Difesa Grande” che, con i suoi circa 2000 ettari, è uno dei più estesi e importanti complessi boscati dell’intera Puglia, tanto da essere Zona SIC (Sito di Interesse Comunitario). Da sempre è stato fonte di approvvigionamento di legname e luogo di pastorizia per la collettività. Attualmente, dei quasi 2000 ettari di estensione, 1500 sono di bosco di querce di origine spontanea, mentre i restanti sono di rimboschimento a conifere. È molto interessante poter osservare la presenza di ben sei diverse specie di quercia: Roverella, Cerro, Farnetto, Fragno,


28. Ruvo_

Leccio e la Quercia spinosa. Per quanto riguarda le specie avifaunistiche, tra le tante, il barbagianni, l’usignolo, il verzellino, il picchio rosso maggiore e il raro nibbio reale. Per quanto riguarda i mammiferi, tra tutti è certa la presenza del cinghiale, dell’istrice, oltre alla puzzola e al tasso. Tra i rettili sono da annoverare il ramarro, il cervone, la vipera e il raro colubro leopardino. In un territorio caratterizzato poi da pochi ristagni di acque meteoriche, risulta piuttosto ricca la presenza di specie di anfibi, quali il tritone italico, il rospo smeraldino e l’ululone appenninico.

The Alta Murgia (from Latin murex, protecting stone) represents a vital oasis, rich in wildlife, well deserving its designation as National Park. The Murgia is a wide karst area, a land of great naturalistic relevance, and represents the most outstanding example of dry grassland in mainland Italy and one of the most important all around the Mediterranean. It is characterized by vast spaces, hills, pastures, ravines, dolines, caves and a great silence. It appears as a large, solitary and desert stone garden. But if you oserve it better, you’ll discover life among stones. Transhumance represented, in the old time, the only way to raise flocks in mountain are-

as. Two were the main kinds of transhumance: “Winter” transhumance when cold temperatures and snow falls caused some difficulties to the shepherds, so they moved their flocks downstream, and “Summer” transhumance when the hills of Murgia became bare and without pastures: then the shepherds descended to the zone of Taranto with their flocks in order to find new green pastures. The ravine, a deep rocky gorge of karst origin, created by the persistent and corrosive action of water courses which leave from the Murge plateau and move towards the sea, has a meandering profile with more or less pronounced bays and concentric stone stairs of


28. Ophrys murgiana

different thickness and form, full of crevices. The whole Murgia is interested by karst phenomena and is full of caves, dolines and ponor which often hide striking and charming treasures. For example, the karst caves recently discovered in the area between Minervino and Spinazzola, a geological heritage of rare beauty, which – according to the scientists – shows the traces of the geological history of this area and of the whole Apulia which dates back probably to more than 50 millions of years ago. The geological site presents a complex underground world and in the future it could become a Regional Geological Park. The Scoparella wood is located 12 km away

29. Bosco Scoparella

from Ruvo di Puglia, and is one of the few woods of Downy Oak (Quercus pubescens) on the Adriatic slope of the Murgia. The wood is characterized by a rich and bloomy underbrush which includes bushes of wild rose, hawthorn, asphodel and asparagus and, in spring, you can admire the wild peony. In the wood you have to observe the Devil’s Jazzo (traditional sheep shelter), with remarkable features such as high dry-stone walls ending with protruding stones for protection against wolves (“paralupi), and fences for milking (“mungituro”). It’s impossible not to sit down in the shade of the beautiful centuries-old oak near this jazzo. The name Scoparella derives from the

presence of many Osyris alba, plants used to produce brooms. 6 km far from Gravina there is the “Difesa Grande” Wood which, thanks to its 2000 hectares about, is the largest and most important woods in Apulia and is a SCI (Site of Community Importance). From time immemorial it has been a source of wood supply and a place for the sheep farming for the whole community. Nowadays, 1500 hectares are characterized by natural oak forest, while the remaining part is mainly conifer plantation. The presence of six different species of oak is very interesting to be observed: Pubescent oak (Quercus pubescens), Turkey oak (Quercus cerris), Hungarian Oak


30. Rospo smeraldino

(Quercus frainetto), Macedonian oak (Quercus trojana), Evergreen oak (Quercus ilex) and Kermes oak (Quercus coccifera). As concerning birds, easy sightings are, among others, the honey buzzard, the scops owl, the Eurasian roller, the hoopoe and the woodchat shrike. Mammals include the wild boar, the porcupine, the polecat and the badger, while the otter is present along the streams. Among reptiles, it is worthwhile to mention the four-lined snake, the leopard snake and the southern Italian asp. The few ponds and streams host remarkable amphibians such as the Italian newt, the Italian tree frog and the Apennine yellow-bellied toad.

31. Falco grillaio


32


Enogastronomia La Murgia ha alle spalle una ricca tradizione di piatti e prodotti tipici, alcuni dei quali, in anni recenti, hanno addirittura ricevuto importanti riconoscimenti. A fare da regina è il tenero e gustoso fiore della cima di rapa. Non mancano altre verdure della Murgia: cicorie, sivoni, le tenere cimarelle, gli asparagi, i cardoncelli e i finocchietti selvatici, cucinati a Pasqua con l’agnello di produzione locale, le cicorielle selvatiche, spesso condite con purea di fave. Tra i prodotti della terra dobbiamo annoverare il Fungo Cardoncello, particolarmente usato come ingrediente principale in primi e secondi piatti, contorni e

torte salate, e i lampascioni dal gusto leggermente amarognolo. Non dimentichiamo la pasta fatta in casa: le orecchiette (o coppitelli) da preparare con i pomodorini o con il ragù; gli strascinati di grano duro e semola o farina di grano arso, ottimi con broccoli e mollica fritta; i troccoli (o troglioli), spaghetti doppi e corti conditi con ragù di carne di cavallo e ricotta dura; i cavatelli o capunti, che si accompagnano a legumi, fagioli, ceci o cicerchie. Il patrimonio enogastronomico di quest’area è di incredibile varietà e originalità, fatto di piatti semplici e saporiti, in grado di caratterizzare non solo le varie

stagioni ma anche i periodi tipici dell’anno. Le focacce rustiche sono semplici o ripiene, ad esempio il calzone di San Giuseppe (una focaccia arrotolata ripiena di cipolle, uva sultanina, olive nere e acciughe) e le pettole, frittelle salate natalizie. Tra i dolci troviamo il sasanello (o susimello o mostaccioli) al vin cotto o al cacao, le chiosere (o cartellate natalizie) fritte e condite con miele o vincotto, i calzoncelli (panzerottini dolci ripieni di mandorle o ceci tritati), le mandorle zuccherate, i marzapane di mandorle, le chiacchiere (dolci fritti di Carnevale), i taralli con le uova o al vino bianco, le scarcelle o pupe (dolci pasquali a


Orecchiette alle cime di rapa 300 gr di orecchiette 1 kg di rape 4 filetti di acciughe sott’olio 1 spicchio d’aglio olio d’oliva mollica di pane raffermo aglio sale peperoncino piccante Mondare le rape eliminando i gambi e le foglie dure e conservando le cime e le foglie più tenere. Lavarle in acqua fresca. Far bollire una pentola d’acqua e calarvi le rape, coprire e, al secondo bollore, tuffarvi le orecchiette preparate precedentemente e salare. Nel frattempo preparate un soffritto con l’olio, l’aglio, le acciughe, un po’ di peperoncino e delle briciole di mollica di pane raffermo. Far dorare la mollica. Eliminare l’aglio. Scolare la pasta e le rape e, lontano dal fuoco, aggiungervi il soffritto e un filo d’olio crudo. Mescolare per bene e servire.

base di uova, ricoperto di glassa e confettini colorati), le sfogliatelle (dolce natalizio a base di sfoglie di pasta a forma di nastro ripieni di mandorle tritate, marmellata di uva o mele cotogne, garofano e cannella). Genuini si presentano i latticini, le scamorze, il formaggio pecorino, il Pallone, tutti rigorosamente di latte di produzione locale. Tra i secondi piatti di carne troviamo la braciola, involtino di carne di cavallo al sugo, l’agnello al forno con le patate e il coniglio al ragù o al forno. Fiori all’occhiello della tradizione enologica sono la Verdeca dolce di Gravina e il vino Rosso Canosa, prodotto con uva di Troia.

The Murgia has got a rich tradition of typical food and dishes, and some of them have received important rewards in the last years. The queen of the dishes is the tender and tasty flower of the “cima di rapa”. There are also other herbs such as the chicories, the “sivoni”, the tender “cimarelle”, the asparagus, the “cardoncelli” and the wild “finocchietti”, cooked on Easter with the local lamb, the wild “cicorielle” which are often served with mash tun of broad beans. Other relevant products are the Cardoncello Mushroom, used especially as main ingredient in first and second dishes, side dishes and savoury pies, and the “lampascioni”, a type of

tuber with a light bitter taste. Don’t forgive the home-made pasta: the “orecchiette” (o “coppitelli) to be served with cherry tomatoes or meat sauce; the “strascinati” made with durum wheat, semolina or burned flour of wheat, good with broccoli and fried guts; the “troccoli (or “troglioli”), a sort of spaghetti to be served with horse sauce and ricotta; the “cavatelli” or “capunti” to be served with legumes, beans, chickpeas or “cicerchie”. The wine and food heritage of this area is very varied and genuine, made of simple and tasted dishes, which characterize not only the different seasons but also the typical periods of the year.


Tagliolini con purè di fave e funghi cardoncelli 250 g fave secche 300 g tagliolini all’uovo 1 cipolla 1 pomodoro 8 peperoncini rossi dolci olio d’oliva sale e pepe

Tenere a mollo le fave secche per una notte. Metterle poi in un tegame con acqua, la cipolla affettata, il pomodoro tagliato a filetti, sale e pepe. Far cuocere finché le fave non saranno diventate una morbida crema. Preparare i funghi trifolati friggendo i funghi con l’aglio e sfumando con il vino bianco. Da parte arrostire i peperoncini e salarli. Nel frattempo cuocere i tagliolini che avrete preparato precedentemente. Mescolare la pasta al purè di fave e ai funghi trifolati. Condire con un filo di olio crudo e peperoncini arrostiti.

The savoury “focacce” are simple or stuffed, for example the “calzone of St. Joseph” (rolled focaccia stuffed with onions, sultana, black olives and anchovies) and the “pettole” (Christmas’ savory “frittelle”). Among the desserts we find the “sasanello” (or “susimello” or “mostaccioli”) to be prepared with cooked wine or cocoa, “chiosere” (or Christmas’ “cartellate”) to be fried and served with honey or cooked wine, “calzoncelli” (sweet “panzerottini” stuffed with minced almonds or chickpeas), the sugared almonds, “marzapane” with almonds, “chiacchiere” (Carnival fried desserts), “taralli” made with eggs or white wine, “scarcelle” or dolls

(Eastern desserts to be prepared with eggs, glazed and garnished with coloured sugared almonds), “sfogliatelle” (Christmas’ dessert made with puff pastry stuffed with minced almonds, grapes or “cotogna” apple jam, clove and cinnamon). The milk and dairy products are very good: for example “scamorze”, pecorino, “canestrato” and “Pallone”, all rigorously made of local milk. Among the second dishes we find the “braciola”, little rolls of horse meat served with sauce, the baked lamb with potatoes and the baked or sauced rabbit. Flagships of the wine tradition are the sweet

“Verdeca” from Gravina and the Canosa Red Wine, produced with Troia grapes.


mangiare // eating Canosa Twins Risto show Via Lavello, 42 Tel.: +39 08836621 00 Osteria Vinalia Corsoso San Sabino, 11 Osteria La Capannina Via Savino di Bari, 12 Locanda Di Nunno Via Balilla, 2 Tel. +39 0883615096

Gravina Ristorante Tracce Via Borgo, 28 Tel: +39 0803269786 Osteria La Murgiana Via XXIV Maggio, 25 Tel: +39 0803250342 Trattoria Mamma mia Via Civita, 59 Tel: +39 0803264509 Osteria al cardoncello C.so G. Di Vittorio, 22 Tel: +39 3939047484–0803266813 Osteria Sant’Agostino – I mascalzoni Via Lelio Orsini, 15 Tel: +39 0804035186–3391854418 Osteria Gli amici di Cucco Piazza Pellicciari, 4 Tel: +39 0803268432–3406683310 L’arrosticiccio Via Marconi, 30 Tel: +39 0803257574–3343084521

Trattoria Zia Rosa Via Marconi, 18 Tel: +39 0803257842–330934472 La Ola P.zza Notar Domenico, 10 Tel: +39 0803224311 Alla Vecchia Norcia Via V. Ragni, 45 Tel: +39 3201749491 Ristorante Pizzeria La scarpetta Viale Orsini, 13-15 Tel: +39 0803216403–349764 6503 Taverna Vecchia Gravina Piaza Pellicciari, 13 Tel: +39 3474866826–0803254893 Ristorante Con gusto Piazza Scacchi, 24 Tel: +39 080 3221262–3331036637

Minervino L’antico palazzo Corso De Gasperi 24 Tel: +39 0883692622 Taverna Garibaldi Rampa II Incoronata, 5 Tel: +39 0883693121 Cibus Piazza G. Bovio, 9 La Tradizione Cucina Casalinga Via Imbriani, 11/13 Tel.: +39 0883691690

Ristorante Osteria L’Altra Murgia Via Giuseppe di Vagno, 29 Tel: +39 0883691520

Ristonte Al Poggio Piazza A. Moro, 28 Tel.. +39 0803237135

Osteria Cantina Brandi Calata Brandi, 7 Tel: +39 0883693624

Ristorante Borgo Antico Piazza Borgo Vecchio, 1

Ristorante Villa delle Murge Via Bixio Tel: +39 0883695197 Ristorante Millennium Via Nino Bixio, 54 Tel: +39 3403934515 Il Grottino Via San Arcangelo, 4 Ristorante Pizzeria Il Focolare Via Di Vagno, 53-57 Ristorante Pizzeria Rosa Blu Via Martiri di Via Fani Ristorante Il Labirinto Chiuso Filomeni, 14 A Sud dell’Anima Via Chiuso Cancello, 3 Tel: +39 0883691175

Poggiorsini Il fagiano SP S. Angelo Tel.: +39 0803237285 Ristorante La Taberna Piazza Borgo Vecchio, 3 Tel.: +39 3493670435

Ristorante La Braceria Piazza A. Moro, 24 Tel.: +39 3335965312

Ruvo Ristorante Convivio Corso Gramsci, 11/13 Tel.: +39 0803600036

Spinazzola Ristorante Al Borgo Saraceno Via Fiore, 13 Tel.: +39 088368422


dormire // sleeping Canosa Cefalicchio Contr. Cefalicchio S. Prov. 143, km 3 Tel.: +39 0883617601 Hotel Queen Victoria S.S. 98 km 16,700 Tel.: +39 0883617788 Hotel del Centro Corso S. Sabino, 92 Tel.: +39 0883612424

Gravina Le stanze del console Via V. Veneto, 5 Tel.: +39 0803266992 Hotel Alta Murgia Via Marconi Tel.: +39 0803256369

Relais Peucetia Via Bari, 96 Tel.: +39 0802371770 Palazzo Sottile Meninni Via Abbrazzo D’Ales, 11 Tel.: +39 080.3223695 B&B Dal Prefetto Via Giacomo Lupi, 9 Tel.: +39 0803266989 Le Quattro Fontane B&B Via Marconi, 2 Tel.: +39 0804030141 B&B Casa Murgiana Via S. Mercadante, 3 Tel.: +39 0803264965 Masseria Sant’Angelo Contrada Sant’Angelo Tel.: +39 0803264255

B&B La Cattedrale P.zza Benedetto XIII, 9 Tel: +39 0803264152–3381439507 Opera Via C. Battisti, 47 Tel.: +39 0803266071

Minervino L’Arcangelo Corso De Gasperi, 9 Tel.: +39 0883692272

Poggiorsini B&B Garagnone via E. Montemurro, 18 B&B Borgo Antico via C. Mazzini, 2 Tel.: +39 0803237135

Ruvo B&B Girasoli Via Crocifisso, 27 Tel.: +39 0803614954 Hotel Pineta Via Carlo Marx, 5 Tel.: +39 0803611578 Hotel Talos Via R. Morandi, 12 Tel.: +39 0803611645

Spinazzola Borgo Saraceno Via Fiore Tel.: +39 0883684225

agriturismi // agritourism Canosa

Azienda agricola di Damiano F. Contrada Cefalicchio Km 4,3 www.tenutaleone.com

Minervino

Masseria Barbera SS 97, km 5.8 Tel.: +39 0883692095 info@masseriabarbera.it

Ruvo

Parco Naturale Selva Reale Str. Provinciale 238, Km 25.4 Tel.: +39 3466070190 info@selvareale.it

IAT // tourist office Canosa Via Puglia, 12 Tel.: +39 0883611176 info@iatcanosa.it

Gravina

Via Matteotti ang. Largo Plebiscito Tel.: +39 0803269065 info@iatgravina.it

Ruvo

Via Vittorio Veneto, 44A Tel.: +39 0803628428 touristofficeruvo@libero.it

Spinazzola

Masseria San Vincenzo Contrada San Vincenzo Tel.: +39 0883682999 info@agriturismosanvincenzo.it


Unione Europea FEASR

Repubblica Italiana

Regione Puglia

PSR Puglia 2007/2013

Leader

Fondo europeo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali PSL “Più natura, più cultura” – Misura 431 Azione 5 - Promozione


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