NELLA SED .L. E OPER Ter ra d ATIVA e 720 Via Alb i Mess api 23 M ri srl esag cci, 3 TEL ne(B EFO 083 N r indi O 1 73 si) 492 9 F 083 AX 1 73 532 3 G.A
! settembre/ottobre 2011
IL CORAGGIO È LA FORZA DEL FUTURO I PRIMI RISULTATI SUI BANDI DEL PSL
Numero 10
www.terradeimessapi.it
La nuova PAC Una scommessa per il futuro dell’agricoltura Un'agricoltura più produttiva, per garantire la sicurezza alimentare, ma anche più "verde" per produrre beni pubblici a beneficio della collettività. Sono i due grandi obiettivi della nuova Politica agricola comune (Pac) che guideranno l'agricoltura europea nel periodo 2014-2020, così come sono stati ridisegnati dalla Commissione Ue. Per questa doppia sfida, la Commissione ha messo sul tavolo del negoziato un fascio di regolamenti che rivoluziona le regole del sostegno, rompendo con alcuni tabù del passato, come i criteri storici per il calcolo degli aiuti diretti, sopravvissuti a mezzo secolo di Pac. Per approfondire le complesse tematiche della riforma Pac, il GAL ha dedicato uno spazio sul proprio notiziario mensile sulle principali novità e le simulazioni sull'impatto che la riforma potrà avere sulla realtà agricola italiana. Lo scenario "di integrazione" prescelto dalla Commissione prevede il sostegno alla competitività, allo sviluppo e all'innovazione del settore. Dal punto di vista economico, la competitività e la crescita saranno sostenuti attraverso azioni innovative, l'incoraggiamento della cooperazione e di azioni collettive tra gli agricoltori, unitamente al miglioramento del funzionamento della catena alimentare. Continua a pagina 3 MURETTI A SECCO
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Le prime costruzioni rurali che furono erette nel Salento, terra di sassi, probabilmente furono i muretti a secco. Una dura e lunga fatica spettava ai contadini del passato per bonificare la terra. Con l’intervento si intende salvaguardare e migliorare il paesaggio agrario e conservare elementi naturali e seminaturali in grado di promuovere il mantenimento delle capacità di autoregolazione degli agroecosistemi regionali, come i muretti a secco.
Continuiamo a lavorare tutti insieme perché il nostro lavoro è reso importante dalla vostra volontà di cambiare una situazione non facile; ciò potrà verificarsi se tutti Coltiviamo il nostro territorio”. Il Presidente
quello complessivo ottenuto ricostruendo la forma teorica del tronco intero; Forma scultorea del tronco (forma spiralata, alveolare, cavata, portamento a bandiera)
l GAL Terra dei Messapi è entrato nel vivo degli obiettivi della programmazione del Piano di Sviluppo Locale 2007/2013. Superata la fase strategica con la quale si è provveduto ad informare il territorio sui Fondi FEASR e sui Continua a pagina 2 relativi bandi attraverso vari incontri pubblici, si è passati alla fase più importante, quella operativa, con l’approvazione dei MC ITALY primi progetti finanziati. Il GAL Terra dei Messapi ha approvato la graduatoria per i Il panino della svolta "italiana", ci spiegano, è fatto con prodotti certificati made in Italy: farina, insalata e primi finanziamenti sulle azioni 1 e 4 della misura 311 relative carne 100% italiani, formaggio Asiago Dop, crema di carciofi italiani, pane all'olio extravergine d'oliva dei alle attività agrituristiche e alla promozione di prodotti Monti Iblei Dop. Fanno da contorno altre preparazioni con la filiera certificata tricolore (insalata, crocchette agroartigianali nell’ambito delle aziende agricole. Delle prime ecc…). Il tanto vituperato fast food si è forse trasformato nella summa del mangiar bene tipico della nostra domande di aiuto pervenute al GAL, 7 provengono da terra? Peccato che le cose non stiano proprio così. Francavilla Fontana, 2 da Mesagne e 1 dal comune di Torchiarolo per un totale di 10 domande di aiuto presentate Continua a pagina 2 per accedere ai fondi del Piano di Sviluppo Locale 2007/2013. Siamo soddisfatti perché con la crisi economica in atto, per IL CARCIOFO BRINDISINO IGP queste misure non era facile trovare potenziali beneficiari che si potessero accollare l’onere del cofinanziamento come previsto Quasi terminato l’iter per ottenere l’indicazione Geografica Protetta di uno dei simboli gastronomici locali più dal PSR. conosciuti nell’intera penisola italiana. Delle riconosciute eccellenti proprietà organolettiche che questo prodotto Infatti, della spesa da sostenere per effettuare l’intervento il aveva in origine, al Carciofo Brindisino, era rimasto ben poco. Ma dopo un percorso di mappatura genetica delle 50% è coperto dai finanziamenti pubblici e il restante 50% origine della pianta grazie alla collaborazione di CODIVABRI, Università di Bari e alcune aziende agricole deve essere costituito dal capitale privato. Per gli interventi di vivaistiche locali si è riuscito a salvare un prodotto importante per la cultura tradizionale brindisina. recupero di un agriturismo trovare la garanzia bancaria nei termini previsti dal bando non è stato semplice. Le risorse a Continua a pagina 3 disposizione delle azioni 1 e 4 non sono state esaurite al primo giro di boa; ciò ci ha spinto ad aumentare il nostro impegno di diffusione delle infor mazioni sul territorio, con ULIVI MONUMENTALI l’implementazione dell’ufficio animazione. Grazie all’assunzione di otto animatori locali, uno per ciascun Affinchè la pianta possa essere inserita nell’elenco regionale Comune, si sta fornendo assistenza di primo livello sui bandi in bisogna accertarsi che rispetti le caratteristiche di monumentalità modo puntuale e costante, oltre all’attività di mappatura del specificate nella legge regionale n.14 del 4 giugno 2007 pubblicata territorio; in questo modo verrà incrementata la conoscenza del sul BURP n.83 suppl. del 7/6/2007: del tronco della pianta, con diametro uguale o territorio da parte del GAL e verrà data, a tutti gli intressati, la Dimensioni a centimetri 100, misurato all’altezza di centimetri 130 possibilità di cogliere le opportunità dei finanziamenti. superiore dal suolo; nel caso di alberi con tronco frammentato il diametro è
Prof. Damiano Franco
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Muretti a secco
Le prime costruzioni rurali che furono erette nel Salento, terra di sassi, probabilmente furono i muretti a secco. Una dura e lunga fatica spettava ai contadini del passato per bonificare la terra. Occorreva rompere la roccia, la pietra così estratta si accumulava disordinatamente al margine dei campi. Per questo motivo sorsero prima dei semplici argini di pietre che delimitavano la proprietà di ciascun proprietario, quindi i muretti ebbero un aspetto sempre più definito con forma e dimensioni, divennero più snelli e assunsero peculiarità e funzioni specifiche a seconda dello scopo al quale venivano edificati. Si cominciò ad adoperarli sistematicamente sia per proteggere le coltivazioni dai i pascoli abusivi, sia come mezzo di difesa del suolo nei terrazzamenti. Si sviluppò un'arte, tramandata da padre in figlio, chi per mestiere costruiva muretti a secco era detto "paritaru". La tecnica di costruzione è la seguente: individuato il banco di roccia si costruisce la base composta da due file parallele di pietre grosse, si erigono quindi due file di pietre più piccole convergenti verso l'alto, gli interstizi sono riempiti da materiale più fino. All'altezza desiderata le due file di pietre vengono legate da lastre di pietra più grosse messe di taglio. Infine si chiudono le fessure delle facciate inserendovi a forza schegge e scaglie di pietra. Proprio per aiutare a mantenere intatti questi elementi caratteristici del paesaggio rurale pugliese la Regione Puglia nel BURP n. 151 del 29 settembre 2011 ha pubblicato il Bando per la presentazione delle domande di concessione dell'aiuto previsto dalla misura 216, azione 1 “Ripristino muretti a secco” del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Con l’intervento
Un aiuto dal PSR Puglia
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(Mc) Italy tra fast e slow
Viene unanimemente considerato il fondatore della "nuova cucina italiana", ed è a parere di molti lo chef italiano più noto nel mondo, e che sicuramente ha contribuito allo sviluppo della cucina italiana, ponendo la cultura culinaria italiana tra le più importanti del mondo. Slow non è uno slogan che è sufficiente attaccare in vetrina, ma è un approccio complessivo al cibo e alla vita, agli antipodi di un’omologazione rappresentata da migliaia di ristoranti uguali in tutto il mondo. Ora la domanda nasce spontanea, perchè pensare che basti attaccare la postilla “slowfood” in vetrina e tutto per magia ne assume quell’identità. Come può la cucina di Mc Donald’s ricercare continuamente il modello Slow Food? Mc Donalds’s e Gualtiero Marchesi, il fast food e la filosofia slow food accostate senza alcun pudore, senza ritegno, senza alcuna consapevolezza della rivolta che questo sconsiderato gioco dei simboli possa scatenare. Avevano fatto già un passo in questa direzione con l’hamburger al Parmigiano Reggiano, causando non pochi mal di pancia, ma “slow food” no, questa non la dovevano fare. E’ questo il marketing che non vogliamo: falso, ipocrita, stupido, sconsiderato. Quello che pensa che per rifarsi l’immagine tutto sia lecito, anche attentare all’intelligenza delle persone, anche strumentalizzare una cultura, appropriarsi illegittimamente di una identita’.
si intende salvaguardare e migliorare il paesaggio agrario e conservare elementi naturali e seminaturali in grado di promuovere il mantenimento delle capacità di autoregolazione degli agroecosistemi regionali, come i muretti a secco. L’azione sostiene le spese legate all’investimento di ripristino dei muretti già esistenti mentre esclude dagli aiuti la costruzione di nuovi e i tratti ripristinati con i contributi comunitari previsti dalle misure Agroambientali del PSR Puglia 2000-2006 e dal PSR Puglia 2007-2013. La procedura è a “bando aperto – stop and go” per cui è possibile presentare domanda sino al completo utilizzo delle risorse finanziarie disponibili. Saranno stabilite, pertanto, scadenze periodiche (la prima scaduta il 3 novembre). Possono presentare domanda gli imprenditori agricoli iscritti nel registro delle imprese agricole della CCIAA che, in base ad un legittimo titolo di possesso, conducono aziende agricole ricadenti nelle aree del territorio regionale pugliese specificate nel Bando. Sono ammessi a finanziamento interventi nella misura minima di 200 metri lineari a livello aziendale, e comunque, per una volumetria d’intervento non inferiore a 100 mc. La disponibilità finanziaria per il bando è di 26,5 milioni di Euro. L’aiuto è pari al 100% del costo totale sostenuto con un limite di investimento massimo ammissibile per azienda pari a Euro 100.000,00.
ULIVI MONUMENTALI Censimento Regione Puglia Uno dei finanziamenti a cui si può accedere partecipando ai bandi del Gruppo di azione locale “Terra dei Messapi” prevede un contributo pari al 50% sull’intera spesa da sostenere per le operazioni di manutenzione straordinaria sugli alberi di olivo con caratteristiche di monumentalità. Il massimale di intervento per ciascuna pianta è pari a 50 €: ciò significa che di questa somma verranno rimborsate 25 € per ciascun albero al proprietario che ne avrà fatto richiesta. Per accedere a tale finanziamento, però, è necessario aver effettuato il censimento delle piante di olivo monumentali e quindi approvare che l’albero sia citato nell’elenco Regionale degli alberi di ulivi monumentali. Affinchè la pianta possa essere inserita nell’elenco regionale bisogna accertarsi che rispetti le caratteristiche di monumentalità specificate nella legge regionale n.14 del 4 giugno 2007 pubblicata sul BURP n.83 suppl. del 7/6/2007:
- Dimensioni
del tronco della pianta, con diametro uguale o superiore a centimetri 100, misurato all’altezza di centimetri 130 dal suolo; nel caso di alberi con tronco frammentato il diametro è quello complessivo ottenuto ricostruendo la forma teorica del tronco intero; - Forma scultorea del tronco (forma spiralata, alveolare, cavata, portamento a bandiera) Per maggiori informazioni consultare la L.R. sopra citata.
Dove e come contattare i nostri animatori Comune di
Mesagne Cellino San Marco Francavilla F.na Latiano San Donaci San Pancrazio San Pietro V.co Torchiarolo
Animatore
Dott. Antonio Maizza Dott. Angelo Conoci Dott. Luca Laterza Dott. Gianfranco Gatti Dott. Giandomenico Argentieri Dott.ssa Gianna Turino Dott.ssa Daniela Pinto Dott.ssa Giusy Taurino
Mail maizzaantonio@terradeimessapi.it angelo.conoci@terradeimessapi.it luca.laterza@terradeimessapi.it gianfranco.gatti@terradeimessapi.it argentierigiandomenico@terradeimessapi.it Gianna.taurino@terradeimessapi.it Daniela.pinto@terradeimessapi.it Giusy.taurino@terradeimessapi.it
Orari L-‐V 9:00-‐12:00 G 14:30-‐17:30 Ma-‐Me 9.30-‐13. G 16:30-‐18:30 L-‐Me-‐V 16-‐20 L-‐Ma-‐Me-‐G-‐V 10-‐12 L-‐Me 9.30-‐13 G 16-‐18 Ma-‐G 17-‐19 L 10-‐12 Ma-‐G 16-‐18 L-‐Me 9-‐12 G 15-‐18
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LA NUOVA POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA PIU’ VERDE E PRODUTTIVA L'ambiente e il cambiamento climatico Considerando che Europa 2020 ha un aspetto ambientale forte, l'ambiente, il cambiamento climatico e l'innovazione saranno trattati come obiettivi trasversali. Inoltre, sebbene le risorse non saranno aumentate, la previsione di alcune misure agro ambientali sul primo pilastro potrà liberare delle risorse per misure agro ambientali più ambiziose. Lo sviluppo socio-economico In relazione all'impatto sullo sviluppo socioeconomico delle aree rurali questo scenario facilita la combinazione delle misure e il supporto a progetti integrati. In assenza di requisiti minimi di spesa sulle misure, gli Stati membri (SM) che sono più avanzati nel raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020 nelle aree rurali potranno scegliere dove canalizzare i fondi e selezionare obiettivi più ambiziosi, giustificando le scelte all'interno del processo di programmazione strategica. Per gli SM che devono ancora raggiungere gli obiettivi di Europa 2020, il supporto per lo sviluppo socio-economico generale probabilmente continuerà ad essere una priorità. Il nuovo sistema di programmazione In relazione alla modifica del quadro programmatorio, la
Commissione rimarca che un QSC (Quadro strategico comune) disegnato con il giusto livello di ambizione (non troppo alto, non troppo basso) aiuterà a coordinare la politica di Sviluppo rurale con le altre politiche. A livello nazionale, il QSC si tradurrà in Contratti di Partenariato (CP) che definiranno la strategia nell'uso dei fondi e descriveranno i principali meccanismi di coordinamento. Tuttavia la Commissione è consapevole che il CP potrebbe aggiungere un ulteriore adempimento sulle amministrazioni e sarebbe importante assicurare che questo non porti ad un ritardo nell'approvazione e nell'attuazione dei programmi. L'introduzione di un QSC e dei CP potrebbe anche significare meno flessibilità per gli SM e per le Regioni nel coordinamento dei fondi sul loro territorio. La Commissione riconosce che una eventuale rigorosa individuazione degli oneri posti a carico di ciascun fondo a livello di QSC e di CP potrebbe comportare un pesante fardello amministrativo. Per questa ragione a livello di QCS e CP ci si dovrebbe limitare ad una descrizione qualitativa di come ogni fondo contribuirà a raggiungere gli obiettivi di Europa 2020. Dal punto di vista della semplificazione, la creazione di un QCS e dei CP influirebbe sul processo decisionale:
coinvolgendo diversi fondi, il processo di concordare QCS e CP sarà probabilmente più complesso della concertazione di linee guida individuali per ogni fondo e di meccanismi di coordinamento descritti all'interno di ciascuno di essi. Aree svantaggiate L'esercizio richiesto agli SM di testare gli 8 parametri biofisici proposti da un comitato scientifico indipendente di esperti per la futura delimitazione delle aree caratterizzate da svantaggi naturali ha dimostrato la rilevanza e l'applicabilità dei parametri biofisici. Nel complesso, dalle simulazioni emerge un modesto aumento della dimensione totale delle aree svantaggiate nell'UE. A livello nazionale, potrebbero verificarsi situazioni particolari e i cambiamenti potrebbero influenzare grandi aree (principalmente a causa dello spopolamento e dell'applicazione di criteri socioeconomici). Le analisi delle simulazioni hanno inoltre dimostrato che un certo numero di Stati membri devono integrare i dati ed è necessario il perfezionamento di alcuni criteri. Il risultato finale di questo esercizio dovrebbe essere una delimitazione credibile, solida, trasparente e comparabile in tutti gli Stati membri dell'UE.
Il Carciofo Brindisino diventa IGP Un marchio di qualità per un prodotto esistente da più
FEASR
Continua dalla prima pagina 1 Il prodotto Tra le caratteristiche peculiari del Carciofo Brindisino di particolare importanza è la precocità delle produzioni che consentono a questo prodotto di essere presente sui mercati a partire già dal mese di ottobre. Il Carciofo Brindisino si distingue poi per la particolare tenerezza e sapidità dei capolini e in particolare, della parte basale delle brattee che si presentano compatte, carnose e tenere e del ricettacolo, carnoso e gustoso. Queste caratteristiche, determinate da uno scarso contenuto di fibra conferiscono un particolare pregio al Carciofo Brindisino per le varie destinazioni culinarie. Il sapore dolce, lo rende inoltre apprezzato anche per il consumo crudo. Zona di Produzione La zona di produzione della Igp Carciofo Brindisino comprende l’intero territorio amministrativo dei seguenti comuni: Brindisi, Cellino San Marco, Mesagne, San Donaci, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, San Vito dei Normanni e Carovigno. Già a partire dalla prima metà del 1700 si trovano testimonianze della reputazione del Carciofo Brindisino. I ricettari di diversi Seminari presenti nel territorio pugliese, fanno infatti riferimento a pietanze a base di questo carciofo fin dal 1736. Indicazione Geografica Protetta La domanda di registrazione della denominazione Carciofo Brindisino Igp è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea a febbraio 2011. Da quel momento la procedura comunitaria prevede sei mesi di tempo per permettere agli altri Stati membri di presentare eventuali domande di opposizione. A luglio sono scaduti i sei mesi e l’associazione di Promozione dell’IGP Carciofo Brndisino - commenta il Presidente, Dott. Carmelo Delli Mauri - aspetta da un momento all’altro che la Comunità Europea confermi l’iscrizione della domanda nel registro ufficiale europeo delle Dop e Igp.
Frittata di Carciofi
DizioGAL
Il Fondo europeo per lo Sviluppo Agricolo Rurale è un fondo struttu rale dell’Un ione Europe a relativo al sostegno dello sviluppo rurale e sul quale si basano
La Cucina di
Nonna Nina Cari lettori di “Nella Terra dei Messapi” con il presente numero inauguriamo una nuova rubrica dedicata alla gastronomia e alla cucina tipica dei comuni del GAL. Chiunque volesse segnalarci delle ricette tipiche del proprio comune può farlo segnalandocele alla mail pubblicherelazioni@terradeimessapi.it. La prima ricetta di questo nuovo angolo dedicato alla cucina locale ha come protagonista il Carciofo Brindisino. Non mi resta che introdurvi nel luogo in cui le parole prendono forma e i suoni diventano sapori, dove potrete assaporare tutte le prelibatezze della nostra terra e gustare i colori e
Frittata ti Scarcioppuli
la varietà delle nostre ricette tradizionali; benvenuti nella cucina di “Nonna Nina”.
INGREDIENTI: • • • • • • • • •
8 uova 6 Carciofi Brindisini IGP Olio Extravergine di Oliva 100 g. di pane grattugiato 100 g. di formaggio gratugiato Aglio Sale e Pepe 1 limone Foglioline di menta
Preparazione: - Mondare i carciofi e tagliarli in spicchi - Immergerli in acquaacidula con il succo di limone - Mescolare gli spicchi di carciofi ben scolati, il pane, il formaggio, l’aglio tritato, le foglioline di menta, un pizzico di sale, il pepe, le uova sbattute. - Ungere con olio una teglia da forno, cospargere con pane grattugiato e versare il composto in modo uniforme - Cospargere con ulteriore pane grattugiato e irrorare di olio extravergine di oliva. - informare a 180° per circa 30 minuti.
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