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ASSOCIAZIONI
la parola ai protagonisti delle associazioni di categoria
In occasione della Mig 2022 abbiamo incontrato alcuni Presidenti delle più importanti Associazioni di Categoria.
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Domenico Belmonte, presidente Artgla-
ce, com'è andata la stagione per il gelato
artigianale?
«Dopo due anni di restrizioni, il 2022, complici anche le temperature miti che si sono protratte per buona parte dell’autunno, è stato un anno importantissimo per la ripresa di tutta la filiera del gelato artigianale. Ma, tra la guerra in Ucraina e i pesanti rincari di energia e materie prime, il 2022 è anche un anno segnato da nuove difficoltà, davanti alle quali, però, i nostri mastri gelatieri continuano a dimostrare una grande resilienza e un’inesauribile voglia di fare e di mettersi alla prova.
Per questo guardiamo con ottimismo al 2023, alzando il sipario su una nuova edizione della Giornata Europea del Gelato Artigianale e invitando tutti i gelatieri d’Europa ad unirsi a noi per promuovere e celebrare, uniti come sempre, tutta la qualità del gelato artigianale».
Stefano Bortolot, presidente di Uniteis, com'è andata la Mig?
«La Mig è andata bene. Abbiamo avuto delle sensazioni positive, in linea con una stagione altrettanto positiva che in parte ha contribuito al successo di questa edizione. Bisogna dare atto anche al lavoro fatto per prepararla che sicuramente ha dato i suoi frutti. A noi fa particolarmente piacere, perché questa è la nostra Fiera, essendo Uniteis anche Socio di Longarone Fiere Dolomiti. La soddisfazione quindi è doppia, anche per aver contribuito in maniera importante nel trasferimento della sede di Artglace a Longarone. Mi viene da dire che il Gelato è tornato a casa».
Si è appena conclusa l'assemblea di Uniteis, tiriamo le somme...
«Il 2022 è stato per la nostra categoria un anno senz’altro positivo. Era iniziato con i timori e le incertezze dovute al Covid, subito svaniti grazie alle aperture sulle restrizioni che hanno permesso di ritornare alla quasi normalità. Inoltre, il lavoro svolto dall’associazione permette ai nostri Soci di essere sempre informati sulle varie temati-
che, grazie alle newsletter e alla nostra rivista, Uniteis News, che con orgoglio stiamo portando avanti in maniera indipendente. Anche le varie convenzioni permettono ai nostri associati di usufruire di servizi utili nella gestione delle nostre attività, questo grazie al lavoro iniziato da tempo e a cui stiamo dando continuità. L’appartenenza al ZDH, la Confartigianato tedesca, ed il far parte del gruppo che comprende le associazioni artigianali del settore alimentare, ci permette di avere contatti con tutte le Istituzioni ai livelli più alti, e in un periodo come questo è una cosa fondamentale. Cito, per esempio, il problema dei rincari energetici. Grazie al lavoro di squadra ed alla pressione fatta presso i ministeri competenti, si è raggiunto l’obbiettivo di avere misure importanti a favore delle piccole medie imprese artigiane».
Cosa avete trattato nel convegno sugli aggiornamenti fiscali?
«Abbiamo avuto nostro ospite l’avvocato Carsten Rothbart, responsabile del settore fiscale nel ZDH per il gruppo Alimentare, che ha illustrato le novità che riguardano i registratori di cassa, i controlli fiscali e gli aiuti che il governo ha messo in campo per contrastare il caro energia.
Il convegno si è concluso con la presentazione del gusto dell’anno in Germania, sarà il colore rosso intenso, con sfumature quasi viola, a caratterizzare il gusto dell’anno 2023, oltre al sapore e al nome famoso, in tutto il mondo dell’arte e presto famoso anche in gelateria, Tiziano. Caratterizzato da uva fragola e prosecco, vuole essere un omaggio a Giuseppe Cipriani e a uno dei suoi famosi cocktail. A curarne la ricetta, i Maestri dell’Accademia di Gelateria Italiana in Germania, che nel corso dell’anno presenteranno altri 4 gusti sulla serie dei sparklings cocktails».
Silvio Molin Pradel, presidente Agia, che tematiche avete affrontato in assemblea?
«In Assemblea abbiamo avuto modo di confrontarci sull’aumento dei costi delle materie prime e sulle strategie da mettere in campo per contrastare il rincaro energetico.
Le azioni da intraprendere saranno diverse a seconda di ciascuna gelateria. Per esempio, nei grandi centri abitati, rispetto ai più piccoli, la delivery è imprescindibile. Non solo è entrato nelle abitudini del consumatore, ma rappresenta un risparmio sia per la gelateria che per il cliente».
Granita E Gelato Rosa
La Mig ha lanciato il gusto rosa, iniziativa promossa dalla Regione Veneto per lanciare le tappe del Giro d’Italia. Un gelato a base ricotta, con succo e polpa di fragola e ribes rosso delle Dolomiti bellunesi, le montagne che renderanno epica la corsa del 2023 con due arrivi in salita e le terribili Tre Cime di Lavaredo.
BuSINESS
Piacciono le creme
I visitatori della Mig 2022 hanno decretato le tendenze del gelato 2023. Sono piaciute le creme, in particolare al cioccolato bianco e il pistacchio. Vita difficile per i sorbetti, ma sicuramente ha influito il clima del periodo, che invita alla dolcezza più che al freddo.
SINESS DA 2 MILIArDI DI EurO OLtrE 70MILA ADDEttI
Èil comparto del gelato Made in Italy, tradizione, gusto. Il gelato è sicuramente uno dei prodotti più apprezzati della gastronomia del Bel Paese. Ma è anche qualcosa di più. Un comparto che produce circa 2 miliardi di euro l’anno e muove oltre 70mila posti di lavoro. Lo dice l’ultima indagine della Cgia di Mestre, realizzata appositamente per la Mig 2022.
«Una fotografia importante e aggiornata del mondo del gelato in generale e artigianale in particolare. Dati che dimostrano ancora una volta quanto questo settore, nato grazie all’intuizione degli storici gelatieri zoldani e cadorini, possa essere trainante e identificativo di un territorio»
commenta il presidente della Provincia di Belluno e sindaco di Longarone, Roberto Padrin.
«Longarone con la Mig si conferma capitale del gelato artigianale e di uno dei simboli
del Made in Italy».
I NUMERI
Lo studio della Cgia di Mestre prende le mosse da un’analisi complessiva del comparto del gelato, all’interno del quale l’artigianato occupa oltre i tre quarti delle sedi d’impresa e la metà degli addetti, e rappresenta la componente più tradizionale e apprezzata (anche se non è facilmente individuabile da dati e numeri, in quanto i Codici Ateco sono differenti e non attribuiti in maniera esclusiva al gelato artigianale).
L’intero comparto del gelato, individuato dai codici Ateco insieme alle pasticcerie, conta al 30 settembre 2022 18.885 sedi di impresa attive per un totale di 25.528 localizzazioni e 76.778 addetti. Si tratta di un comparto in crescita costante dal 2014 in avanti, con un aumento delle localizzazioni che ha conosciuto una sosta solo nel 2020, anno del Covid. Tuttavia, i numeri sono stati prontamente recuperati nel biennio 2021-2022.
Il mondo artigiano (inserito per la gran parte nei Codici Ateco 56.10.3 “Gelaterie e pasticcerie” e 56.10.41 “Gelaterie e pasticcerie ambulanti”) viene stimato nel report Cgia in 15.719 imprese, per un totale di oltre 21mila punti vendita, circa 62 mila addetti interessati e 30mila unità di lavoro sostenute dai ricavi del gelato artigianale.
Un mondo che si muove e lavora dietro a coni e coppette. E in grado di muovere circa 2 miliardi di euro l’anno. Secondo le stime della Cgia, il fatturato del comparto del gelato si aggira sui 2,1 miliardi, di cui poco meno della metà ascrivibili al solo settore artigianale. Il consumo di gelato da parte dei residenti è di circa 1,7 miliardi di euro - secondo l’Istat ogni famiglia in Italia nel 2021 ha speso quasi 70 euro in gelato - ma va aggiunto anche l’apporto dei turisti.
«Il comparto della gelateria è un settore che tutto somma-
to dimostra una certa tenuta» commenta il segretario della Cgia di Mestre, Renato Mason.
«Pur tra mille difficoltà, ordinarie – il peso della burocrazie e il livello della pressione fiscale – e straordinarie – il lockdown, la crisi energetica, l’aumento dei tassi di interesse – continua ad assicurare occupazione e a produrre ricchezza».
A livello territoriale, i laboratori di produzione artigianale del gelato sono concentrati soprattutto in Lombardia (2.120 sedi di impresa), Sicilia (1.610), Campania (1.564), Lazio (1.453), Veneto (1.305) ed Emilia Romagna (1.235). La densità delle sedi attive mette in cima alla classifica le province siciliane, le località marittime di Calabria, Toscana e Liguria, ma anche le province venete, in particolare Venezia (37 sedi ogni 100mila abitanti) e Belluno (38 sedi ogni 100mila abitanti). Non per niente la provincia dolomitica è riconosciuta come patria del gelato artigianale, luogo d’origine di grandi maestri gelatieri.
ingredienti per il gelato: 770 milioni di euro, superando il fatturato pre-covid che era stato di 750 milioni
L’Osservatorio Sistema GELATO e modeFinance (agenzia di rating europea registrata all’ESMA), hanno presentato l’analisi 2022 che prende in considerazione 40 aziende che operano nella produzione e commercializzazione di ingredienti per gelato. I bilanci del 2021 evidenziano un fatturato aggregato che si attesta a 770 milioni, in crescita rispetto ai 573 milioni del 2020 e dei 750 milioni del 2019, le aziende di maggior dimensione sono riuscite a migliorare l’evoluzione del fatturato mentre le micro imprese risentano ancora, per trascinamento, gli effetti negativi del 2020. Il 79% delle aziende ha chiuso in utile, il 21% ha chiuso in perdita, migliora la situazione rispetto al 2020 quando il 45% delle aziende aveva terminato l’anno in perdita. La redditività nel 2021 si incrementa ma rimane più contenuta rispetto agli anni pre-pandemia (2018-2019). Sul fronte della solvibilità il settore si conferma solido, l’indebitamento patrimoniale ha tenuto, e quanto all’indebitamento finanziario pur crescendo rimane a livelli molto contenuti. Ottima la liquidità delle aziende a dimostrazione della capacità da parte delle imprese del settore ingredienti per gelato di far fronte alle obbligazioni di gestione con l’utilizzo delle attività correnti. Quanto all’analisi del rating sono aumentate significativamente le aziende equilibrate, nello specifico il 24% delle aziende del panel risultano sane, il 50% equilibrate, il 19% vulnerabili ed il 7% rischiose, quest’ultima percentuale era del 5% nel 2019 e 7,5% nel 2020. Stante la stagione e l’inflazione in corso, i bilanci dell’esercizio 2022 vedranno fatturati in ulteriore crescita per la maggior parte delle aziende mentre le pressioni saranno sul fronte della redditività a causa dei maggiori costi di energia e materie prime.