
2 minute read
Melfi
from Melfi 2021
by Geoplan
La città più misteriosa della Basilicata.
Si tratta di un piccolo borgo medievale incantevole, soprattutto nella parte del centro storico che si contrappone in maniera netta alla zona industriale della periferia. In quest’ultima area si trovano aziende piuttosto note, come la fabbrica d’auto che appartiene al Gruppo STELLANTIS.
Forse di origine greca, forse romana, Melfi di certo era già abitata nel lontano neolitico, ma si espanse soprattutto dopo l’occupazione prima bizantina e poi longobarda. Con l’arrivo dei normanni, la cittadina raggiunse l’apice e quando arrivarono svevi e angioini, poi con Asburgo prima e Borboni dopo, giunse invece il declino: epidemie, insurrezioni, catastrofi e guerre si susseguirono ininterrottamente.
Cosa vedere a Melfi
Melfi è incantevole perché soddisfa i gusti di chi ama la natura, ma anche di chi preferisce l’architettura o la storia: chiunque decida di farvi tappa, insomma, non verrà deluso. In questo
luogo non mancano le attrazioni culturali come monumenti, castelli, palazzi e i segni delle varie etnie pas-
sate da qui durante i secoli: ne è una dimostrazione la cinta muraria con torri d’avvistamento che circonda il borgo. Tra le mete più interessanti
c’è il Castello di origine Normanna, situato sul Monte Vulture e all’interno del quale è possibile visitare il Museo Archeologico Nazionale
del Melfese: possiamo ammirare reperti come il Sarcofago di Rapolla, realizzato in Asia Minore nel II secolo d.C., oppure i reperti risalenti al VII-III secolo a.C.

Il Castello Normanno fu la residenza di Federico II di Svevia ed è il posto in cui furono promulgate le costituzioni melfitane, la maggiore opera legislativa di tutto il Medioevo, e presenta otto torrioni, tra cui la Torre dell’Orologio. Anche il Castello di Lagopesole, antica residenza di caccia di Federico II, merita una visita: eretto su un monticello, è protetto da 4 torrioni e guarda sul borgo di Castel Legopesole. Della bella Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita dai normanni nel 1153, resta solo il campanile, mentre il resto è in stile barocco e risale al XVIII secolo: all’interno ci sono le tre navate e il soffitto è a cassettoni dorati, assolutamente da visitare.
La natura a Melfi L’area del Vulture è uno dei posti più
belli della Basilicata, da un punto di vista sia naturalistico e sia paesaggistico: la terra è di origine vulcanica e la vegetazione lussureggiante. Si possono visitare la Riserva Regionale e i Laghi di Monticchio, che nascono dal cratere del vulcano spento Vulture, ai cui piedi giace la suggestiva Abbazia di San Michele. Gli amanti di trekking ed escursioni a piedi, bici o moto, in tutte le stagioni potranno ritrovarsi in una sorta di paradiso terrestre.
L’arte culinaria di Melfi
Melfi è anche il posto ideale per assaporare ottimi piatti locali e la scelta è davvero tanta: ne esistono di origine contadina, semplici e genuini e altri più sofisticati. Tra i primi abbiamo tagliatelle con
ceci o con fave secche, strascinati con ricotta o fusilli con salsiccia.
Tra i secondi possiamo assaporare invece ottimi piatti come Pecora a
cutturid, soffritto di maiale e peperoni, agnello con funghi cardoncelli e altri di pesce, come il baccalà
alla trainera. I piatti vegetariani più famosi sono la gustosa focaccia e cipolle, l’acquasale, le patate lesse con peperoni secchi e olive nere, uova, zucchine, ecc… mentre, come dolci possiamo gustare chiacchiere, pettole, pastiera e tanto altro.