Tucci Niccolò
illustrazioni di Fabian Negrin
Il sogno rubato
Storie che saltano di testa in testa, lasciando il prurito contagioso della lettura. Piccoli capolavori ritrovati, grandi autori classici che ci consegnano schegge d’infanzie indimenticabili. Bambini che si misurano con un mondo severo, estraneo e, spesso, assurdo e incomprensibile: quello degli adulti. ro
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Il sogno rubato
pulci nell’orecchio
N. Tucci
Niccolò Tucci, scrittore e drammaturgo, nasce a Lugano, nel 1908, da una famiglia cosmopolita e spesso in movimento. Dalla Svizzera il trasferimento in Toscana, quindi i primi studi in America e poi, rientrato nuovamente, la laurea in Scienze politiche. Si trasferisce negli USA nel 1937. Apprezzato dalla critica come un intellettuale di due mondi, vincitore di molti premi letterari, Tucci collabora con il New Yorker, ma non interrompe i suoi rapporti con l’Italia, dove pubblica nel 1956 “Il Segreto”, “Gli Atlantici” nel 1968 e “Confessioni involontarie” nel 1975. Nel 1999 muore a New York.
“Ma quando una mattina la Bimba venne a dirmi che aveva sognato la mucca di Weynoke, furono botte, treni di legno in testa, cuscini, orsi di lana, altri oggetti pesanti che fanno male, e la Bimba per vendicarsi risognò la mucca di Vieri, che questa volta saltava al di là della siepe. Ah no. Questo era troppo.”
Ci sono “oggetti” che parrebbe difficile poter rubare. In questo racconto esilarante due bambini, fratello e sorella, discutono proprio del furto di un sogno. Vieri, il maggiore, dall’età di quattro anni – quando per primo sognò quella mucca che brucava serena nel parco della villa di famiglia – accusa sua sorella Bimba di averglielo rubato, facendolo suo. Il bambino sostiene, con una certa cognizione di causa e con argomenti inconfutabili, la sua “primogenitura”, rispetto alla sorella, anche in materia di sogni.
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