l’eredità Armin Greder
l’eredità Armin Greder
Il vecchio imprenditore stava morendo. La sua mente fievole si aggrappava alla società di cui era stato capo indiscusso. Ora tutto quel potere gli scivolava via dalle mani, insieme alla sua vita. Il pensiero lo angosciava. Si rivolse ai suoi figli: «Tutto questo presto sarà vostro» disse, «rispettate ciò che ho costruito e fatelo prosperare».
E con questo, morì.
Il governo decretò tre giorni di lutto e onorò il defunto e i suoi successi con un funerale di Stato. Vi parteciparono il primo ministro e i militari di alto rango, e l’arcivescovo in persona celebrò la messa per il suo amico.
Alla fine del periodo di lutto, i figli si incontrarono per capire insieme come realizzare i desideri del padre. Parlarono di sviluppo ed espansione. Parlarono di modernizzazione e progresso. E parlarono di cambiamenti, margini di profitto e dividendi, operazioni offshore, banche svizzere e Virgin Islands.
Ma poi tornò la sorella.
Aveva viaggiato e aveva visto il mondo.
Forse dovremmo ripensarci, disse lei.
Cementiamo la terra per le nostre automobili e i loro gas ci fanno ammalare. Sporchiamo il mare e le spiagge con la plastica, i nostri pescherecci svuotano l’oceano dai pesci. Bruciamo la foresta per fare spazio al nostro bestiame o per piantare palme da olio fino all’orizzonte. Le nostre miniere lasciano cicatrici nella terra, e con i nostri pozzi petroliferi stiamo distruggendo il pianeta. I fiumi scorrono neri con i rifiuti delle nostre fabbriche e le nostre acciaierie eclissano il sole con il loro fumo.
I suoi fratelli si guardarono l’un l’altro. Poi guardarono lei. E poi si guardarono di nuovo e scossero la testa.
Era strana. Ma era sempre stata eccentrica. Soprattutto da quando aveva cominciato a viaggiare. (Perché viaggiare, quando qui aveva tutto ciò che si può desiderare?) Chissà dove era stata e quali idee le avevano messo in testa. E ora stava mettendo in discussione il desiderio espresso in punto di morte dal loro padre!
Ma lei chiese: che ne sarà dei nostri figli?
«Che vuoi dire?» le risposero. «Erediteranno la società.
Qual è il problema?»