"Oggi" - anteprima

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Oggi è giovedì. Papà ha lasciato un biglietto. Mio fratello lo legge ad alta voce anche se sappiamo già cosa dice; papà ce lo dice sempre prima di partire.

Daniel Fehr | Simone Rea

¤ 15,00

Oggi

9 788832 070590

Oggi Daniel Fehr | Simone Rea



Oggi Daniel Fehr | Simone Rea


© 2021 Daniel Fehr (testo) © 2021 Simone Rea (immagini) © 2021 orecchio acerbo s.r.l. viale Aurelio Saffi, 54
- 00152 Roma
 Grafica: orecchio acerbo Stampa: Asia Pacific Offset (Cina) nel rispetto delle norme internazionali sul lavoro Finito di stampare nel mese di aprile 2021


Capitolo uno


«Quanti giorni mancano?» chiedo a mio fratello. «Più di quanti riesci a contarne» mi risponde. Io non gli credo, si può contare tutto. «Ora dovresti dormire» aggiunge mio fratello.

Ma nessuno dei due ci riesce.


Oggi è giovedì. Papà ha lasciato un biglietto. Mio fratello lo legge ad alta voce anche se sappiamo già cosa dice; papà ce lo dice sempre prima di partire.


Quando papà non c’è, ogni sera mio fratello mi legge qualcosa.

Il libro lo scelgo io.


Non so quanti giorni siano passati da quando papà se n’è andato. Devono essere passati secoli!

Fra poco compirò sei anni.


Mio fratello continua a leggermi qualcosa ogni sera.


Oggi è martedì. Ci alziamo presto e scendiamo in punta di piedi fino al cortile. Mio fratello dice che in questo momento della giornata la luce è molto speciale. Sono abbastanza sicuro che voglia solo provare il suo nuovo pallone.


Passiamo tutto il giorno all’aperto, sgattaiolando per le strade. «Siamo spie in missione segreta» sussurra mio fratello, «non devi farti prendere.» Mi chiedo se tutte le missioni delle spie siano segrete. Ma non dico nulla. Le spie devono stare attente a ciò che dicono. La sera siamo così stanchi che mio fratello mi legge solo una pagina. Dopo aver spento la luce, dice: «Ci guarderemo sempre le spalle l’un l’altro».


Oggi è venerdì.

Mio fratello va a giocare a pallone con i suoi amici.


Gli piace molto il calcio. Probabilmente sogna di diventare un giocatore di livello mondiale.


A volte chiedo a mio fratello se mi porta con lui. «Potrei farti da portiere» gli dico. Oppure: «Di sicuro ti serve un arbitro».


«La prossima volta» risponde.

Ma io so che non ci pensa neppure lontanamente.


Oggi è mercoledì. Chiedo a mio fratello se vuole costruire una casa con me. «Sono troppo grande per questo» mi risponde.


Non mi dispiace giocare da solo, mi dico.


Quando gioco da solo, posso giocare a quello che voglio.


Tutto è possibile.


Oggi è venerdì. Mio fratello non riesce a trovare le sue scarpe da calcio. «Forse mamma le ha portate in lavanderia» gli dico. Mi sta aiutando a costruire un faro.

Prima di andare a letto, gli rimetto le scarpe davanti all’armadio.


«Va’ al diavolo!» urla mio fratello.


Oggi è sabato. Mio fratello è fuori a giocare a pallone. Stamattina se n’è andato di corsa e non mi ha nemmeno guardato. Io gioco da solo. Non mi dispiace giocare da solo. Quando gioco da solo... Oggi non so cosa costruire.


Per fortuna, mio fratello non resta mai arrabbiato a lungo.


Oggi è lunedì. Oggi scelgo un nuovo libro. Scelgo sempre a caso. Non mi importa che libro mi legga mio fratello. Mi importa solo che mi legga.


«I libri sono una gran via d’uscita» dice sempre papà. Anche lui è un lettore, come mio fratello.


Io non so leggere.


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