"Pellicano qui, pellicano lì" - anteprima

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PELLICANO QUI PELLICANO Lì

L E O N A R D

W E I S G A R D




PELlICANO qui


PELlICANO lì L E O N A R D

W E I S G A R D

copyright 1948 leonard wiesgard · copyright 2021 orecchio acerbo srl · viale aurelio saffi 54, 00152 roma s t a m pa :

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( m alesia )

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C’erano una volta due pellicani. Due grandi grandi pellicani. E vivevano insieme in un’isola sulla riva del mare. Lì il sole bruciava e soffiava un vento tiepido. Lì era più caldo che sotto qualsiasi coperta calda, più caldo che sotto qualsiasi stufa calda. La mattina presto, quei due grandi pellicani sfrecciavano verso il cielo come aeroplani. Tuffandosi nel mare come sassi lanciati tra le onde. Riempiendosi il becco di pesci. Più di quanti pensi possano mangiarne in una settimana. E mandandoli giù così rapidamente che neppure facevano in tempo a capire di aver mangiato.


Quindi tornavano alla loro isola. Uno dei due grandi pellicani si metteva a raccogliere rami e erba e alghe. Stava costruendo un nido in cima a un albero. L’altro pellicano si scontrava con altri uccelli e se la prendeva con le tartarughe e inghiottiva le mosche. Si scuoteva facendo cadere delle penne per rendere morbido il nido. Poi si sedevano insieme sotto il sole cocente. Due grandi pellicani profondamente addormentati fra tanti altri. Gonfiavano le guance e mettevano il broncio, borbottando come persone anziane. Questo è ciò che fanno

i grandi pellicani.




Prima di mezzogiorno, erano così affamati che tornavano a sfrecciare verso il cielo come aeroplani. Si tuffavano nel mare come sassi lanciati tra le onde. Raccoglievano pesci nel becco come scavatrici a vapore e li mandavano giù tutti interi. Un giorno il cielo sembrava gelato sciolto: cioccolato, fragola e vaniglia, spennellati insieme. Grandi nuvole nere lo attraversavano. Il vento soffiava e il mare si alzò. Le grandi barche sapevano


di dover fare attenzione. Alle piccole imbarcazioni fu detto di tornare a casa. Quando il vento si mise a soffiare più forte, le piccole barche furono trascinate sulla spiaggia. Le grandi barche furono spazzate a largo dal grande, gigantesco mare. E quando soffiò quel vento pazzesco, un grosso uccello fu spinto verso nord, lì dove i pellicani non dovrebbero mai essere! Lì dove tutto è più freddo che dentro

un frigorifero.




Lì c’erano balene con enormi code e piccoli occhi. Lì c’erano foche e barche a vela. E lì c’era il pellicano che aveva tanto freddo, ma tanto freddo, così lontano dalla sua casa. Povero pellicano! Aveva così freddo da non sentire l’odore della foresta di abeti. Non vide l’alce né il piccolo cerbiatto. Non vide i totem. Non sentì gli indiani che abbattevano gli alberi.


Non vide il piccolo treno trasportare merci nel bosco. Non vide un orso slittare sugli scivolosi aghi di pino. Aveva tanta voglia di tornare a casa e stare con il suo grande pellicano. Come poteva sapere che tutto questo faceva parte del Canada? Ma la guardia a cavallo con la giubba rosso fuoco, a quanto pare…

vide il pellicano volare.




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