"Scala antincendio" - anteprima

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pulci nell’orecchio

Woolrich illustrazioni di Fabian Negrin

Scala antincendio

Storie che saltano di testa in testa, lasciando il prurito contagioso della lettura. Piccoli capolavori ritrovati, grandi autori classici che ci consegnano schegge d’infanzie indimenticabili. Bambini che si misurano con un mondo severo, estraneo e, spesso, assurdo e incomprensibile: quello degli adulti. ro

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Scala antincendio

paragonato a Poe, nasce a New York nel 1903 dove muore nel 1968, alcolizzato e solo, nella camera d’albergo che lo ospitava da anni. Nonostante il precoce successo e l’attenzione da parte del cinema (“La finestra sul cortile” di Hitchcock è tratto da un suo racconto), Woolrich fu sempre un uomo schivo, ma capace di grande empatia con i personaggi dei suoi libri. Anche se già negli anni Cinquanta la fama non è più la stessa, le sue storie sono immortali e continuano a ispirare l’immaginario, come dimostrano le loro costanti trasposizioni sullo schermo.

Cornell

C. Woolrich

Cornell Woolrich è il padre del noir. Spesso

“Per alcuni minuti, calò un silenzio opprimente. Come prima di un tuono. O come prima di un qualche evento apocalittico. Il silenzio che precede la morte. Buddy respirava a bocca aperta, ma anche così aveva l’impressione che l’aria non gli arrivasse ai polmoni. Gli pareva di soffocare. Poi si sentì il rumore prodotto da una chiave che ballava nella toppa di una serratura. All’esterno, nella stanza vicina a quella del ragazzo. Alcuni lievi scatti e la porta d’ingresso cominciò ad aprirsi lentamente.”

A Buddy nessuno vuole credere: troppa immaginazione, dicono i suoi, deve smetterla. E così, quando racconta che dalla scala antincendio ha assistito a un omicidio, viene punito e chiuso in camera. Neanche la polizia vuole credergli, quando scappa per andare in commissariato a raccontare ciò che ha visto. E la sua strenua difesa della verità lo metterà ancora più nei guai quando la sua storia giungerà alle orecchie degli assassini.

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Cornell Woolrich

Scala antincendio illustrazioni

Fabian Negrin

traduzione di mauro boncompagni


pulci nell’orecchio Serie a cura di Fabian Negrin Titolo originale: The Boy Cried Murder conosciuto anche come Fire Escape, 1947 Traduzione dall’inglese di Mauro Boncompagni © 2021 orecchio acerbo s.r.l. viale Aurelio Saffi, 54 · 00152 Roma Copyright as The Boy Cried Murder © 1947 by Mystery Club, Inc. Copyright as The Boy Cried Murder © 1974 by JPMorgan Chase Bank www.orecchioacerbo.com Stampa: Arti Grafiche La Moderna, Guidonia Finito di stampare nel mese di febbraio 2021 Grafica: orecchio acerbo


Il ragazzo aveva dodici anni e si chiamava Buddy. Il suo vero nome non era quello, però. Il suo vero nome era Charlie, ma tutti lo chiamavano Buddy. Era piccolo per la sua età, e il mondo in cui viveva era piccolo anch’esso. O, piuttosto, uno solo dei suoi mondi lo era, perché lui conduceva due vite contemporaneamente. Il primo mondo era piccolo, ristretto, limitato; solo due squallide stanze sul retro di un immobile di cinque piani al numero 20 di Holt Street. D’estate lì dentro c’era un caldo da morire, e d’inverno si gelava. Solo due adulti abitavano quel mondo: la mamma e il papà. Poi c’era qualche altro ragazzo come lui, che Buddy aveva conosciuto a scuola o per averci giocato sulla strada. L’altro mondo non aveva né frontiere né limiti. Lì Buddy poteva fare quello che voleva. Poteva andare dovunque. Bastava solo mettersi a sedere 7


tranquillamente e pensare, per inventarne uno su misura. Era il mondo dell’immaginazione. A Buddy piaceva molto inventarsi le cose, ma con il tempo aveva imparato a tenere i propri segreti per sé. I suoi genitori gli dicevano sempre che ormai era diventato troppo grande per sciocchezze simili. Lo prendevano sempre in giro e gli davano del bugiardo. L’ultima volta che aveva cercato di affrontare quel soggetto, papà lo aveva minacciato: «Se ti sento ancora raccontare in giro queste panzane, una bella bastonata non te la leva nessuno, ricordatelo!» «Sono tutte idee che si è fatto domenica pomeriggio, dopo aver visto quel film» era intervenuta la mamma. «Gli ho già detto che non lo farò più andare al cinema.» E poi era sopraggiunta quella notte. Sembrava fosse fatta di catrame bollente, un catrame che gocciolava a poco a poco sui corpi delle persone. Luglio era un mese caldo dovunque, ma in Holt Street pareva di essere all’inferno. Buddy continuava a cambiare posizione cercando di dormire, ma senza alcun successo. Il lenzuolo del suo letto era inzuppato di sudore e gli si era incollato al corpo. Papà non era a casa, perché di notte lui lavorava. Le due stanze assomigliavano a un gigantesco fornello in cui fossero stati accesi tutti i bruciatori al massimo della 8 cornell woolrich


potenza. Buddy decise finalmente di portare il cuscino con sé e, scavalcando la finestra, sbucò sul pianerottolo della scala antincendio per vedere se lì fuori gli riusciva di respirare meglio. Non era la prima volta che lo faceva. Il rischio di cadere era praticamente inesistente, perché la scava aveva una ringhiera. Be’, un minimo di rischio esisteva, perché la ringhiera non sembrava molto sicura, ma fino a quel momento lui aveva avuto fortuna. Buddy passò il braccio intorno a una delle sbarre della ringhiera, in modo da non rotolare fuori nel sonno. Ma dopo un po’ lui si accorse che tutta quella fatica non era servita a niente, perché lì fuori stava esattamente come dentro. Era sempre un forno, forse solo con i bruciatori spostati. Buddy tentò di trovare maggiore refrigerio salendo di un piano. Qualche volta c’era una leggera brezza che passava rasente sui tetti. Ma era così tenue che non poteva certo deviare dalla sua traiettoria e scendere giù infilandosi in mezzo agli edifici. Il ragazzo afferrò il cuscino e prese a salire i gradini di ferro fino ad arrivare al pianerottolo del quinto piano. Lì si fermò e cercò di rendersi conto della situazione. Non era molto meglio rispetto a prima. Ma lui non poteva fare nient’altro, perché quello era l’ultimo piano. Buddy aveva imparato per espe9 SCALA ANTINCENDIO


rienza che non poteva dormire sul tetto, perché questo era coperto da uno strato di ghiaia che rimbalzava sulla pelle e faceva male. E sotto c’era una superficie di carta catramata che col caldo si scioglieva e si appiccicava alla pelle. Il ragazzo si contorse un po’ accanto alle sbarre di ferro separate l’una dall’altra per mezzo di vasti spazi vuoti, ma era come dormire su un girarrosto. Alla fine, però, riuscì a prendere sonno, ma solo come può fare un ragazzino di dodici anni che si addormenta su una scala antincendio. ***


La mattina arrivò incredibilmente presto. A Buddy parve di aver preso sonno solo da un minuto. Il chiarore gli solleticava le palpebre, e dopo un po’ lui fu costretto ad aprirle. Si rese però subito conto che la luce non proveniva da sopra, dal cielo, come fa la luce naturale. Fuori era ancora buio. Quella luce proveniva invece da una striscia sottile che si apriva in fondo a una finestra e che era perfettamente in linea con i suoi occhi. La finestra, quindi, si trovava proprio di fronte al pianerottolo della scala antincendio sul quale si era steso Buddy. Se lui fosse stato in piedi, invece che sdraiato, quella striscia luminosa non si sarebbe riflessa sugli occhi del ragazzo, ma sui suoi piedi. La striscia era alta non più di due centimetri e mezzo. Il resto della finestra era coperto da una veneziana che, evidentemente, non era stata calata fino in fondo. Ma con gli occhi incollati a quel rettangolo di luce, per Buddy era 11 SCALA ANTINCENDIO


come se l’intera finestra fosse stata illuminata. Da lì poteva vedere agevolmente tutta la stanza. C’erano due persone all’interno, un uomo e una donna. Il ragazzo avrebbe chiuso volentieri gli occhi per rimettersi a dormire... In fondo che gliene importava del mondo degli adulti?... Se non fosse stato che la situazione gli parve decisamente bizzarra. Così lui continuò a guardare, chiedendosi cosa sarebbe successo. L’uomo si era addormentato su una sedia, accanto al tavolo. Forse aveva bevuto troppo o qualcosa del genere. C’erano una bottiglia e due bicchieri sul tavolo di fronte. La testa dell’uomo era appoggiata al tavolo e lui si era messo una mano sugli occhi, come a proteggerli dalla luce. La donna stava girando per la stanza in punta di piedi, cercando di non fare rumore. Teneva in mano la giacca dell’uomo, che probabilmente aveva preso dalla spalliera della sedia dove il tizio doveva averla appesa prima di addormentarsi. Lei aveva la faccia tutta impiastricciata di bianco e di rosso, ma Buddy non la trovò molto graziosa. Quando la donna terminò di fare il giro del tavolo, si fermò dalla parte opposta rispetto all’uomo e cominciò a frugare con la mano nelle tasche della giacca, l’una dopo l’altra. Durante l’intera operazione diede le spalle all’uomo, ma Buddy riuscì a vederla di lato. 12 cornell woolrich


Il comportamento furtivo della donna fu la prima cosa che spinse il ragazzo a continuare nella sua osservazione. La seconda fu che vide le dita dell’uomo, quelle della mano, che lui si era messo davanti agli occhi, aprirsi leggermente. Dalla fessura, l’uomo sbirciò verso la parte opposta del tavolo. Ma quando la donna voltò la testa per accertarsi che l’altro dormisse sempre, lui richiuse rapidamente le dita. Una frazione di secondo in più, e sarebbe stato troppo tardi. Lei distolse lo sguardo dalla sua vittima e continuò ad armeggiare con la giacca. Alla fine, ne estrasse un grosso rotolo di banconote e, gettando la giacca di lato, chinò la testa e si mise a contarle. I suoi occhi mandavano strani bagliori e Buddy si accorse che la donna si passava la lingua sulle labbra, durante quella operazione. All’improvviso, il ragazzo trattenne il respiro. Il braccio dell’uomo si era messo a strisciare lungo il ripiano del tavolo, in direzione della donna. Si muoveva lentamente e con estrema tranquillità, come avrebbe fatto un serpente in atto di avvicinarsi alla sua preda, tanto che la donna non se ne accorse nemmeno. Poi, quando il braccio era arrivato in fondo al tavolo e stava quasi per sfiorarla, l’uomo cominciò ad alzarsi 13 SCALA ANTINCENDIO


dalla sedia e a chinarsi in avanti. Lei continuava a non accorgersi di niente. L’uomo sorrideva, ma a Buddy quello non parve un sorriso molto tranquillizzante. Il cuore del ragazzo aveva preso a battere all’impazzata. “Girati, signora! Girati subito!” pensò lui. Ma lei non lo fece. Era troppo assorta a contare il denaro. Poi l’uomo fece un balzo improvviso e l’afferrò. La sua sedia si capovolse, e mancò poco che anche il tavolo non la seguisse nella caduta. La grande mano dell’uomo, quella che si era messa a strisciare lungo il tavolo, si era stretta intorno al collo della sua vittima e continuava a scuoterlo. L’altra si era serrata invece sul polso della mano che teneva il denaro. La donna tentò disperatamente di far sparire i soldi nella scollatura del suo abito, ma non fu abbastanza veloce. L’uomo cominciò a torcerle il polso lentamente e alla fine lei fu costretta a lasciare la presa. La donna emise un gridolino, come lo squittio di un topo, ma non era molto forte; o perlomeno fu questa l’impressione di Buddy, dall’altra parte della finestra. «Mettili giù!» sentì che l’uomo diceva con voce roca. «Me lo aspettavo che avresti tentato un giochetto del genere, ma a me non la si fa tanto facilmente.» 14 cornell woolrich


«Toglimi queste manacce di dosso!» alitò lei. «Lasciami andare!» L’uomo cominciò a scuoterla da una parte all’altra. «Sta tranquilla che non ti verrà più l’idea di fare la furba, dopo che avrò finito con te!» minacciò lui. All’improvviso, lei si mise a gridare: «Joe! Vieni, presto! Ho bisogno di aiuto!» Ma non aveva urlato davvero forte, forse perché non voleva che la sua voce arrivasse troppo lontano. La porta si spalancò e un altro uomo apparve all’interno della stanza. Forse aveva atteso dall’altra parte dell’uscio per tutto quel tempo, dato che era apparso così in fretta. Si lanciò sull’uomo che era stato derubato, mentre la donna faceva in modo che quest’ultimo non potesse voltarsi e vedere il suo assalitore. Il secondo uomo attese che la testa dell’altro si trovasse nella posizione più favorevole, poi intrecciò le mani, le chiuse in una morsa e assestò un colpo formidabile alla nuca del malcapitato. Quest’ultimo si abbatté a terra come un masso e rimase immobile per un intero minuto. La donna si inginocchiò e cominciò a raccogliere le banconote che giacevano sul pavimento. 15 SCALA ANTINCENDIO


«Tieni!» disse porgendole al suo complice. «Svelta, andiamocene da qui» ringhiò lui. «Vorrei sapere perché hai combinato tutto questo pasticcio. Non potevi mettergli qualcosa dentro il bicchiere?» «L’ho fatto, ma la cosa non ha funzionato. Forse mi ha visto mentre armeggiavo con il suo cocktail.» «Sbrigati!» esclamò lui, cominciando a dirigersi verso la porta. «Quando rinviene, andrà subito a chiamare gli sbirri.» Con una mossa improvvisa, l’uomo steso a terra passò un braccio intorno alle gambe del suo aggressore, bloccandole. L’altro incespicò e cadde lungo disteso sul pavimento. Il suo avversario gli fu subito addosso prima che Joe potesse alzarsi e lo immobilizzò in quella posizione, così lo scontro ricominciò. L’uomo che era stato derubato sembrava il lottatore più esperto dei due. Mentre teneva Joe con la schiena contro il pavimento, continuava a tempestargli la testa di pugni. Ancora un altro minuto e Joe non sarebbe stato più in grado di muoversi, come Buddy si rendeva conto. Le sue braccia stavano allargandosi sul pavimento e i suoi pugni stavano cominciando a schiudersi. 16 cornell woolrich


Ma la donna si era messa a correre dentro la stanza alla ricerca di un mezzo per modificare l’esito del combattimento. All’improvviso, spalancò il cassetto di un comò e ne estrasse qualcosa che brillava alla luce della lampada. Lei fu così veloce in quell’operazione che sulle prime Buddy non riuscì a vedere di cosa si trattasse. Sfrecciò accanto ai due contendenti e depose l’oggetto nella mano aperta del suo complice, che ormai stava quasi per perdere i sensi. Poi, un istante dopo, quando l’oggetto si levò in alto sopra la testa dei due uomini, Buddy si rese conto che si trattava di un punteruolo. Gli occhi del ragazzo si spalancarono dall’orrore. Joe effettuò una leggera torsione col braccio e la lama del punteruolo andò a conficcarsi nella schiena dell’altro. Tutta intera, fino al manico. Il combattimento cessò all’improvviso, ma la furia omicida di Joe non si placò. Lui estrasse la lama dalla schiena della vittima con un movimento veloce e colpì di nuovo. Il punteruolo tornò a conficcarsi nella schiena dell’altro, anche se stavolta in un punto diverso. L’uomo non si muoveva più; il suo corpo era solo rinculato leggermente per effetto della pugnalata. Ma Joe non era ancora soddisfatto. Con una certa fatica, estrasse la lama per la seconda vol17 SCALA ANTINCENDIO


ta e la conficcò di nuovo nelle carni della sua vittima. Poi entrambi i contendenti rimasero immobili sul pavimento. Uno cercava di riprendere fiato, l’altro ormai l’aveva perso del tutto. Alla fine, Joe fece rotolare di lato il corpo del suo avversario e si tirò in piedi, tastandosi la mascella. Per un po’, lui e la donna rimasero a guardare il fagotto inerte che giaceva ai loro piedi. «È morto?» chiese lei con voce spaventata. «Aspetta, vado a vedere.» Lui si chinò accanto all’altro e gli mise una mano sul petto, all’altezza del cuore. Poi ritirò la mano, estrasse il punteruolo dalla schiena della sua vittima e si alzò. Guardò verso la donna, scuotendo la testa. «Santo cielo!» alitò lei. «L’abbiamo ucciso, Joe! E ora cosa facciamo?» Non parlò a voce molto alta, ma adesso nella stanza c’era un tale silenzio che Buddy poteva sentire tutto quello che i due si dicevano. Joe afferrò la donna per un braccio e strinse forte. «Calma» disse. «Un mucchio di gente viene uccisa senza che per questo la polizia riesca a beccare i colpevoli. Basta non perdere la testa, ecco tutto. Vedrai che ce la faremo.» Lui le tenne il braccio fino a quando non fu certo che la donna avesse ripreso il controllo dei 18 cornell woolrich


propri nervi, poi la lasciò di nuovo andare e diede un’occhiata intorno alla stanza. «Dammi qualche giornale, presto» disse. «Non voglio che il sangue coli sul pavimento.» L’uomo si chinò e depositò i giornali sotto il corpo, da entrambi i lati. «Dai un’occhiata alla porta e vedi se c’è qualcuno che possa averci sentito» disse poi. «Aprila piano e senza far rumore. Adesso.» La donna si avvicinò alla porta in punta di piedi, la socchiuse appena e sbirciò fuori incollando un occhio alla fessura. Poi scostò un po’ di più il battente, infilò la testa all’esterno e la voltò in entrambe le direzioni. Quindi la tirò dentro, richiuse la porta e si avvicinò all’uomo. «Nessuno» sussurrò. «Molto bene. Ora dai un’occhiata alla finestra. Bisogna controllare che anche lì non ci siano problemi. Ma non tirare su la veneziana: guarda solo di sbieco.» La donna cominciò ad avvicinarsi dove erano incollati gli occhi di Buddy, e diventava sempre più grande a ogni istante che passava. La sua testa scomparve dal raggio visivo del ragazzo, poi i suoi fianchi cancellarono l’intera stanza. Buddy non riusciva più a muoversi; era come paralizzato. La fessura alla base della finestra, sotto la 19 SCALA ANTINCENDIO


veneziana, doveva essere troppo stretta perché la donna potesse notarla, ma Buddy si rendeva conto che, in un attimo, lei avrebbe sbirciato fuori e l’avrebbe visto, proprio sotto di sé. Fino a quel momento, il ragazzo era rimasto coricato su un fianco. Così, con un mezzo giro su se stesso, Buddy si distese sulla schiena. C’era solo il tempo di fare una rapida mossa. Appoggiata alla ringhiera della scala antincendio, c’era una vecchia coperta. Lui l’afferrò e se la lasciò cadere addosso. Sperava di essersi coperto bene, ma non aveva tempo di effettuare un controllo. Poteva solo rannicchiarsi il più possibile lì sotto e farsi piccolo piccolo, pregando il cielo che nessuna parte del suo corpo spuntasse all’esterno. Un attimo dopo, anche con la testa coperta, lui capì che la donna aveva scostato leggermente la veneziana per sbirciare fuori. Un raggio di luce, infatti, cadde obliquamente sulla coperta, come una specie di lama. «C’è qualcosa di bianco per terra» disse la donna, e Buddy si sentì gelare il sangue nelle vene. Smise anche di respirare, perché temeva che il suo respiro potesse far increspare leggermente la coperta. «Ah, ci sono!» disse la donna un attimo dopo. «È quella coperta che ieri ho steso sulla scala antincendio. Dev’essere caduta sul pianerottolo. 20 cornell woolrich


Gesù, per un istante ho temuto che ci fosse qualcuno steso lì sotto!» «Non startene a quella finestra tutta la notte» ringhiò l’uomo. La lama di luce sparì, e Buddy si rese conto che la veneziana era tornata al suo posto. Rimase immobile ancora per un minuto, perché aveva paura di farsi notare. Poi fece uscire lentamente la testa dalla coperta e guardò di nuovo. Ora anche la fessura intorno alla finestra non si vedeva più. La donna doveva aver calato completamente la veneziana, prima di scomparire. Adesso Buddy non li vedeva più, ma poteva sentirli. Non che ne avesse nessuna voglia, però. L’unica cosa che voleva davvero era andarsene da lì il più presto possibile. Ma si rese conto che se lui poteva sentire gli altri, anche gli altri potevano sentirlo, e con la stessa facilità. Doveva muoversi con estrema cautela. La scala antincendio era vecchia e traballante, e poteva mettersi a scricchiolare. Buddy si girò sulla pancia e allungò le gambe all’indietro, verso il primo gradino della rampa di scale in discesa. Poi, dopo averle stese bene, cominciò a indietreggiare, reggendosi sui palmi delle mani e facendo attenzione a tenere giù la testa e le spalle. Era un po’ come nuotare a rana sulla terraferma, anche se a rovescio. O 21 SCALA ANTINCENDIO


piuttosto su una piattaforma di ferro, il che era ancora peggio. Mentre eseguiva questa operazione, il ragazzo continuava a sentire la voce degli altri due. «Ecco la sua carta d’identità» disse l’uomo. «Cliff Bristol. Comandante in seconda di una nave mercantile. Molto bene. Quei tipi spariscono facilmente, senza che la gente si metta a fare un mucchio di domande. Stando così le cose è meglio vuotargli bene le tasche, così nessuno potrà risalire alla sua identità.» «Oh, ma cosa ci importa di come si chiama!» sussurrò la donna, quasi piangendo. «L’abbiamo ucciso noi, e questo è ciò che conta. Vieni Joe, per l’amor del cielo, andiamocene da qui!» «Non c’è nessun bisogno di partire subito» disse l’uomo. «Perché dovremmo? A questo punto, la cosa più importante da fare è portare fuori il corpo. Nessuno l’ha visto salire con te, perciò nessuno sa cos’è successo. Se ce ne andiamo adesso e lo lasciamo qui, la polizia ci sarà addosso in cinque minuti. Se ce ne stiamo qui buoni buoni, però, a nessuno verrà in mente di sospettare di noi.» «Ma come farai, Joe? Voglio dire, come farai a trascinare il corpo fuori?» «Te lo spiego subito. Vai a prendere le due valigie 22 cornell woolrich


che tieni qui e svuotale di tutte le cianfrusaglie all’interno.» Ora il corpo di Buddy stava strisciando all’indietro giù per i gradini della scala antincendio, nonostante il suo mento fosse ancora appoggiato al pianerottolo. «Ma non ci entrerà mai!» protestò la donna. «Quel tipo è troppo grosso per stare in una delle mie valigie.» «Ci starà, invece, se solo mi lasci fare» replicò l’uomo. Poi aggiunse: «Vammi a prendere il rasoio in bagno». Buddy appiattì il mento sul pianerottolo per un lungo minuto, durante il quale credette che si sarebbe messo a vomitare. La scala cigolò un po’, ma quel rumore fu coperto da un gemito emesso dalla donna. «Non sei costretta ad assistere» disse l’uomo. «Anzi, vattene fuori e aspettami davanti alla porta, se non te la senti di stare qui. Rientra solo se dovesse avvicinarsi qualcuno.» Buddy ricominciò a muoversi, la bocca impastata dalla paura. «Prima di andartene, passami tutti i giornali che abbiamo qui» riprese l’uomo. «E portami la coperta che hai steso sulla scala antincendio. Verrà 23 SCALA ANTINCENDIO


bene anche quella. Mi servirà da fodera per la valigia.» Buddy si lasciò scivolare lentamente lungo gli ultimi gradini della rampa, come un serpente in atto di retrocedere, poi sentì i suoi piedi posarsi sul pianerottolo del piano di sotto. Fuori, c’erano le finestre di casa sua. Era salvo! Ma il ragazzo si rese conto che c’era qualcosa di morbido sotto i piedi. Si voltò e vide che si trattava della coperta. Evidentemente, gli si era impigliata a un piede mentre lui era ancora lassù e, nell’agitazione che l’aveva preso, non si era accorto di averla trascinata giù con sé. Se ne sbarazzò subito con un calcione, ma non ebbe il tempo di fare meglio. Scavalcò il davanzale e si lasciò cadere all’interno della sua stanza, lasciando la coperta sul pianerottolo. Un istante dopo, un raggio di luce si proiettò sulla scala antincendio e Buddy sentì aprirsi la finestra del piano di sopra. Ora la donna avrebbe scoperto tutto. Buddy si mise in ascolto e sentì che la donna sussurrava con voce piena di terrore: «È caduta! La vedo, è al piano di sotto. Era qui fino a un minuto fa e adesso è finita giù!» L’uomo doveva averle detto di scendere a recuperarla. Il raggio di luce sparì. Era stato l’uomo, 24 cornell woolrich


senza dubbio, che aveva spento la luce nella camera per consentire alla sua complice di scendere senza farsi vedere. Buddy sentì scricchiolare nel buio la finestra a saliscendi che, evidentemente, doveva essere stata sollevata del tutto, poi un passo furtivo prese a echeggiare giù per i gradini della scala. Il ragazzo si appiattì il più possibile contro la parete sotto il davanzale. Era ancora piccolo e non ebbe nessun problema a farlo. Vide una coperta chiara muoversi a scatti verso l’alto e sparire subito dopo. Poi sentì la donna sussurrare, dopo essere arrivata alla finestra del piano superiore: «Certo che è strano, se pensi che stanotte non c’è nemmeno un filo d’aria. Come avrà fatto a cadere di sotto?» La finestra si richiuse con un cigolio e fu tutto. Buddy non si alzò per rimettersi a letto. Non ne aveva più la forza. Si mise a strisciare sulle mani e sulle ginocchia e alla fine lo raggiunse. Una volta steso, si tirò le coperte fin sopra la testa. Nonostante fino a poco prima il caldo gli fosse sembrato insopportabile, adesso il ragazzo tremava come una foglia. Aveva la pelle d’oca, cosa che gli capitava solo in pieno inverno. 25 SCALA ANTINCENDIO


Quel tremito non passò per un bel pezzo. Di tanto in tanto, anche con le coperte sulla faccia, Buddy sentiva qualcuno muoversi sopra di lui. Allora, cercando di immaginare cosa avrebbe potuto succedergli, riprendeva a tremare da capo a piedi. Ci volle parecchio tempo prima che tutto finisse, ma poi il miracolo si verificò. Non si sentivano più rumori dal soffitto, come se qualcuno stesse andando avanti e indietro o segasse qualcosa. Ora Buddy era tutto coperto di sudore, e le lenzuola erano letteralmente inzuppate. Poi sentì una porta aprirsi. Qualcuno prese a scendere lentamente lungo la scala principale, passò davanti alla porta di casa del ragazzo e continuò per la rampa sottostante. Una volta qualcosa grattò appena contro il muro, come se quella persona avesse con sé una valigia. Buddy riprese a tremare peggio che mai. ***


Non dormì per tutto il resto della notte. Ore dopo, quando ormai fuori c’era la luce, sentì qualcuno risalire tranquillamente le scale. Stavolta non ci fu nessun fruscio contro il muro. Poi la porta al piano di sopra si chiuse e dopo quel rumore non si sentì più niente. Qualche minuto dopo, sua madre si alzò nell’altra stanza, preparò la colazione e lo chiamò. Buddy si vestì e si avvicinò alla madre con un passo strascicato. Quando lei volse la testa e si accorse che il figlio era lì, gli disse: «Oggi hai una brutta cera, Buddy. Ti senti male?» Lui non voleva confidarsi con lei, ma con suo padre. Quest’ultimo tornò dal lavoro qualche minuto dopo, e i tre si sedettero davanti al tavolo come facevano sempre tutte le mattine. Buddy consuma27 SCALA ANTINCENDIO


va la sua colazione, mentre il padre mangiava solo qualche cucchiaio di zuppa prima di coricarsi. Il ragazzo attese che la madre uscisse dalla stanza, poi mormorò: «Papà, devo dirti una cosa». «D’accordo, spara» disse il padre con un sorriso. «Papà, ci sono un uomo e una donna che abitano sopra di noi...» «Certo, lo so» lo interruppe il padre, servendosi una fetta di pancetta. «Non è una novità. Li ho incontrati un mucchio di volte per le scale. Credo si chiamino Scanlon o Hanlon, se non sbaglio.» Buddy si sporse sulla sedia e cercò di avvicinarsi il più possibile all’orecchio del padre. «Ma papà» sospirò «ieri sera quei due hanno ucciso un uomo lassù. Ne hanno tagliato il corpo a pezzettini e l’hanno infilato dentro due valigie.» Il padre smise di masticare e posò coltello e forchetta. Poi si voltò lentamente sulla sedia e rivolse un’occhiataccia al ragazzo. Per un attimo, Buddy credette che anche il padre si fosse sentito terrorizzato, come era successo a lui la sera prima, poi si rese conto che era solo in collera. E l’oggetto della sua collera era lui, Buddy. «Mary, vieni qui» chiamò l’uomo con voce sepolcrale. 28 cornell woolrich


La madre di Buddy apparve nel riquadro della porta e guardò verso di loro. «Ci risiamo» disse il padre. «Sbaglio o ti avevo detto di non farlo più andare al cinema?» Lei si morse il labbro con aria preoccupata. «Si è messo di nuovo a inventare delle cose?» «Io non mi sono inventato proprio un bel...» cominciò a protestare Buddy. «Non mi sogno neanche di ripeterti gli orrori che mi ha appena detto, ti si ghiaccerebbe il sangue» dichiarò il padre, rifilando un ceffone a Buddy col dorso della mano. «E zitto, capito?» continuò. «Se c’è una cosa che non posso sopportare sono i bugiardi. E i più insopportabili di tutti sono i bugiardi congeniti.» «Ma che cosa ha detto?» domandò preoccupata la madre. «Meglio che non senti» disse il padre in tono sdegnato. Ma poi ci ripensò e glielo disse. «Mi ha raccontato che gli inquilini sopra di noi hanno ucciso qualcuno e poi l’hanno fatto a pezzi per portarlo fuori in due valigie.» La madre si portò il grembiule alla bocca con aria disgustata. «I Kellerman?» alitò, stupefatta dall’orrore. «Oh, Buddy, quando la finirai di inventarti queste 29 SCALA ANTINCENDIO


storie? Santo cielo, i Kellerman sono le ultime persone al mondo... Lei sembra proprio una donna molto perbene. Proprio l’altro giorno ha bussato alla nostra porta per farsi prestare un po’ di zucchero. Ha sempre un sorriso e una parola gentile, tutte le volte che ci incontriamo per le scale. Come hai fatto a immaginare una cosa tanto orribile proprio su di loro? Sono le ultime persone al mondo che...» «Ah, promette bene questo ragazzino!» esclamò il padre in tono sinistro. «Dev’esserci qualcosa di sbagliato in lui. Ma perché doveva capitare proprio a me? Vai a capire dove si ispira per tutte queste stupidaggini. Io non ero così, alla sua età. E neppure mio fratello Ed, pace all’anima sua. Anche tu non ti sei mai comportata in quel modo, come nessuno della nostra famiglia. Ma vedrai che lo costringerò a smetterla con queste stupide panzane, fosse pure l’ultima cosa al mondo che mi capiterà di fare!» Cominciò ad arrotolarsi le maniche della camicia e spinse la sedia all’indietro. «Vieni qui.» Poi, al momento di varcare la soglia della stanza, decise di dare al figlio un’altra possibilità. «Ammetti di esserti inventato tutto?» «Ma io li ho visti! Ho guardato dalla finestra e li ho visti» piagnucolò disperatamente Buddy. 30 cornell woolrich


Suo padre serrò i denti. «Va bene, te la sei voluta. Entra qui.» Poi chiuse la porta alle loro spalle. Buddy non sentì molto male. Be’, un po’ di dolore lo avvertì, ma non per molto. Un minuto al massimo. Suo padre non era cattivo, era solo un uomo che aveva un senso molto preciso del bene e del male, di ciò che era giusto e di ciò che invece era sbagliato. Punì suo figlio senza colpirlo con forza eccessiva; solo quel tanto che bastava a farlo strillare un po’, senza provocargli un vero dolore. Poi, dopo aver finito, si srotolò le maniche della camicia e disse a Buddy, che tirava su col naso rumorosamente: «E adesso continuerai a inventarti le storie?» Il padre gli offriva una via d’uscita, e Buddy fu tanto furbo da cogliere l’occasione al volo. «No, papà» rispose in tono sottomesso. «Non inventerò più nessuna storia.» Dopo di che, si avviò verso la porta. Ma suo padre aggiunse in fretta, troppo in fretta: «Allora ammetti che non era vero quello che mi hai raccontato mentre mangiavamo?» Buddy inghiottì a fatica e rimase immobile, senza rispondere. Aveva la libertà a portata di mano. 31 SCALA ANTINCENDIO


«Rispondimi» disse severamente il padre. «Era vero oppure no?» Quello era proprio un bel dilemma e Buddy non sapeva come uscirne. Era stato picchiato per aver detto quella cosa che i suoi genitori pensavano fosse una bugia. E adesso volevano costringerlo a mentire, cioè fargli fare quella cosa per cui lo avevano punito. Se lui avesse detto la verità, loro lo avrebbero accusato di mentire; se invece avesse detto una bugia per evitare di venir picchiato ancora, avrebbe ricominciato a fare quello che aveva promesso di non ripetere più. Tentò di trarsi d’impaccio facendo una domanda a sua volta. «Quando uno... quando uno vede qualcosa con i suoi occhi, è vero?» balbettò. «Sicuro» gli rispose il padre con impazienza. «Sei abbastanza grande da saperlo, mi sembra. Non hai più due anni.» «Allora, siccome l’ho visto, dev’essere vero per forza.» Stavolta il padre si arrabbiò sul serio. Lo fece allontanare dalla porta afferrandolo per il colletto della camicia, e sul momento parve che avesse intenzione di somministrare al figlio un’altra lezione coi fiocchi. Ma non fu così. Si accontentò invece di togliere la chiave dalla 32 cornell woolrich


serratura, poi aprì la porta e infilò la chiave dall’altro lato. «Ora te ne starai qui dentro finché non sarai disposto ad ammettere che tutta questa storia è solo una sporca e disgustosa menzogna» disse incollerito. «E ci resterai anche tutto il giorno, se sarà necessario.» Poi se ne andò, fece sbattere la porta e chiuse a chiave, intrappolando Buddy all’interno. Infine tolse la chiave dalla serratura, in modo che la madre del ragazzo non si lasciasse impietosire mentre l’uomo dormiva. Buddy si avvicinò a una sedia e vi si lasciò cadere mestamente sopra. Poi si prese la testa fra le mani e cercò di capire quello che era appena successo. Era stato punito per aver detto quello che i suoi genitori lo avevano sempre supplicato di dire: la verità. Sentì suo padre muoversi nell’altra stanza; evidentemente, si preparava per andare a letto. Sentì le scarpe dell’uomo cadere pesantemente a terra l’una dopo l’altra, poi le molle del letto presero a cigolare. Dopo, più niente. Adesso suo padre avrebbe dormito per tutto il giorno, fino al tramonto. Ma forse sua madre lo avrebbe liberato, prima di uscire per andare a lavorare. 33 SCALA ANTINCENDIO


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