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iOarCH Costruzioni e impianti [ n. 45/2012]
[ n. 45/2012] iOarCH Costruzioni e impianti
GEZA - GRI E ZucchI AssocIAtI
ARCHITETTURA ISTANTANEA
spazi rurali per l’expo REALIZZATO DA MORETTI INTERHOLZ, IL PROGETTO VINCITORE DEL CONCORSO INSTANTHOUSE SOCIAL CLUB È UNA PICCOLA STRUTTURA CON VALENZA DI SERVIZIO CHE VERRÀ UTILIZZATA SUI PERCORSI DI EXPO 2015 Moretti Interholz ha costruito e presentato a MadeExpo il progetto vincitore del primo premio del concorso InstantHouse Social Club, promosso da FederlegnoArredo in collaborazione con il Politecnico di Milano, che aveva come obiettivo la costruzione di una piccola struttura con valenza di servizio da utilizzare sui percorsi di Expo2015: nasce così il Recinto Rurale dell’arch. Fabrizio Fiscaletti. Il progetto è stato scelto per la chiarezza con cui sono espresse le proprietà dello spazio pubblico dell’edificio. In particolare, il ruolo del vuoto ‘tridimensionale’ come spazio aperto interno può essere inteso come una piazza introversa che rappresenta il nucleo del progetto e che diviene il luogo attrattivo dove si svolge la vita sociale, capace di sostenere, anche per la sua scala, tutta la composizione. Per far ciò si è creato un semplice quadrato di circa 12 x 12 m, che esprime tutta la sua forza nella semplicità della forma e nell’onestà strutturale.
Attorno alla piazza, la sala polifunzionale, i servizi con magazzino, la cucina. Simili tra loro, sono costituiti da pannelli in legno bianco con il tetto a una falda che, insieme al resto della struttura, ricordano i ricoveri delle cascine rurali. In alto, collocate lungo i percorsi delle Vie d’acqua di Expo 2015, le installazioni potranno svolgere funzioni di ospitalità temporanea per forme di turismo alternativo (trekking, cicloturismo). A destra, il Recinto Rurale realizzato in scala 1:1 da Moretti Interholz è stato esposto nei padiglioni di MadeExpo di quest’anno.
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La spazialità è espressa con la struttura intelaiata di legno lamellare che dona allo spazio una complessità materiale. I volumi sono costruiti con il sistema della facciata e del tetto ventilato, completato con l’inserimento di isolanti che contrastano la dispersione termica. Il tutto poggia semplicemente sul terreno, senza colate di cemento. Una grande vetrata collega la piazza alla sala, uno spazio polifunzionale dove sono collocati i mobili per la residenza temporanea: letti, comodini e armadi richiudibili per liberare lo
astraziOni nella fOrma UNA SINTESI DI IDEE, BELLEZZA E fUNZIONALITÀ. È SU qUESTA ALCHIMIA CHE GLI ARCHITETTI fRIULANI STEfANO GRI E PIERO ZUCCHI HANNO fONDATO LA PRATICA PROGETTUALE DELLO STUDIO GEZA. NELLA COMPLESSITÀ DI CONCEPT AVENTI CARATTERISTICHE, DESTINAZIONI E SCALE DIffERENTI, L’ATTENZIONE AL DETTAGLIO E AL RAPPORTO CON IL TERRITORIO E L’AMBIENTE, UNITI A SOLUZIONI CONCRETE PER L’EffICIENZA E LA VIVIBILITÀ DEGLI SPAZI, SONO ALCUNE COSTANTI IN GRADO DI DEfINIRE UNA NUOVA ARCHITETTURA fATTA DI fORMA E DI SOSTANZA.
spazio ad altre necessità e dove sono necessari altri mobili come tavoli e sedie che si trovano all’interno del magazzino. L’ultima parte del padiglione è costituita dal blocco servizi. Sopra la copertura del magazzino è stata posta una piccola gradinata che aumenta l’offerta funzionale del padiglione, dove sarà possibile organizzare conferenze, spettacoli teatrali e musicali
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Pianta e prospetto del Recinto Rurale. Nel render a sinistra, lo spazio polifunzionale che comprende locali ad uso reversibile. La copertura del magazzino accoglie una piccola gradinata da cui assistere a performance e spettacoli improvvisati.
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[ n. 45/2012] iOarCH Costruzioni e impianti
un ritratto di stefano Gri e Piero Zucchi (foto ©Fernando Guerra).
G
eza - Studio Gri e Zucchi Architetti Associati, fondato nel 1999 dagli architetti Stefano Gri e Piero Zucchi, è un gruppo di lavoro multidisciplinare di professionisti che uniscono le loro specializzazioni e competenze per seguire tutti gli aspetti del processo creativo, progettuale e di realizzazione dell’opera architettonica. Masterplan, progetti urbani, architettura residenziale, design, progettazione d’interni: ogni scala è affrontata con risultati strettamente connessi al contesto in cui il progetto è inserito e alla sua funzione e destinazione d’uso. Stefano Gri (Udine 1963) si laurea in architettura nel 1988 presso lo IUAV di Venezia. Dopo diverse esperienze professionali in Italia, nel 1992 si trasferisce in Spagna collaborando con lo studio di Tonet Sunyer + Jordi Badia a Barcellona. Anche Piero Zucchi (Udine 1965), si laurea in architettura allo IUAV nel 1992, studiando inoltre alla ETSA di Siviglia e partecipando nel 1994 alla Masterclass al BIA di Amsterdam con Rem Koolhaas. Dal 1993 al 1998 collabora con lo Studio Valle Architetti Associati di Udine. Fra le tante attività condivise, gli architetti Gri e Zucchi svolgono attività didattica presso lo Iuav di Venezia dal 1993 al 1996, al Seminario Internazionale di progettazione di Novacella (BZ) nel 1995 e come consulenti per corsi post-diploma di design, pubblicando articoli su numerosi periodici e quotidiani. Come studio di architettura Geza sono finalisti nel 2006 al Premio Medaglia d’Oro per l’Architettura Italiana alla Triennale di Milano, selezionati nel 2003 per il Bauwelt Preis a Berlino, nel 2002 per il Premio Architettura Città di Oderzo, nel 2001 alla Galleria per le Arti Moderne di Udine, in diverse edizioni del Piranesi Award a Pirano in Slovenia e del Premio D’Olivo a Udine. Nel 2011 il progetto della Casa della Musica di Cervignano è selezionato al premio internazionale Mies van der Rohe e al Premio Barbara Cappochin. Il progetto della sede direzionale e produttiva Pratic Spa vince il Premio Speciale alla Committenza Privata della Medaglia d’Oro 2012 per l’Architettura Italiana in Triennale di Milano ed è inserito nell’esposizione Made in Italy del Padiglione Italia alla XIII Biennale d’Architettura di Venezia.
Alcuni lavori recenti di GEZA. Dall’alto:
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Casa Della musiCa Un’anima di cemento armato in un guscio di mattoni rossi è il segreto di una ristrutturazione ‘a incastro’ che trasforma una vecchia autorimessa in una struttura collettiva dedicata all’arte dei suoni
I serramenti a tutta altezza della facciata principale sporgono dalla struttura in mattoni rossi dell’ex autorimessa e lasciano intravedere gli spazi interni, definiti da un’anima in cemento faccia a vista (foto ©Massimo crivellari).
Realizzata in un’autorimessa per autobus ristrutturata e trasformata, la Casa della Musica contiene in sé tutte le soluzioni strutturali e tecnologiche necessarie, accorpando esigenze e utilizzi diversi in spazi di aggregazione e ristoro, aule per le prove e l’insegnamento, sale per esposizioni, spettacoli e conferenze e uno studio di registrazione. La preesistente struttura in laterizio è stata riutilizzata per il sostegno della copertura mentre una nuova struttura indipendente a due piani in c.a. faccia a vista configura lo spazio interno e garantisce le necessarie prestazioni acustiche. Al piano terra, i quattro volumi colorati
delle sale prove sorreggono il solaio in calcestruzzo e si presentano come elementi autonomi nello spazio a doppia altezza. Il tetto a falde con travi in legno è stato ricostruito con maggiore inclinazione e altezza; il piano primo, in parte aperto verso lo spazio di distribuzione a doppia altezza, è occupato dalla sala polifunzionale da 100 posti. Il prospetto principale è definito dai cinque grandi serramenti sporgenti a tutta altezza che contengono pannellature vetrate e cieche verticali e orizzontali. La trasparenza della facciata accentua il carattere collettivo dell’edificio
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CASA DELLA MUSICA
sviluppo residenziale IFN, Feletto, uD, 1998-2002, volume 14.700 mc
Località cervignano del Friuli (uD)
casa NM, tarcento, uD, 2000-2004
Anno di realizzazione 2009-2010
hypo Bank, tavagnacco (uD) con thom Mayne (Morphosis), 2003-2006, area totale 21.000 mq. Interiors e direzione artistica a cura di GEZA.
Committente comune di cervignano del Friuli
casa FP, codroipo, uD, 2003-2005, area totale 1.000 mq
Progetto Strutture studio Nuttassociati, udine
Mixed use in Via Pirelli, Milano, 2011, con salottobuono (concorso a inviti, 2° classificato)
Progetto Impianti Eng team & Partners, Pordenone
sede uffici e conferenze di Faber Industrie spA, cividale, uD, 2007-2012 (in corso). Area totale: 106.000 mq, volume totale: 10.500 mq
costruzioni taiariol srl, Porcia (PN)
Superficie complessiva 750 mq
Impresa appaltatrice
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premio speciale committenza privata
[ n. 45/2012] IOARCH Costruzioni e Impianti
MINIMALISMO ALL’ORIZZONTE
sede pratic
Territorio e architettura sostenibile si integrano nel progetto per l’headquarters di Pratic, vincitore del premio speciale alla committenza privata della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2012
Sopra il titolo, l’orizzontalità del fronte sud degli uffici è enfatizzata dalla grande trave nera sospesa (foto ©Fernando Guerra)
Sotto, da sinistra: il volume principale dello stabilimento produttivo e a destra, vista da ovest del giardino interno e del corpo uffici. (foto ©Fernando Guerra)
La nuova sede direzionale e produttiva di Pratic, specializzata in sistemi di oscuramento per esterni, è inserita nel paesaggio agricolo coronato dalla vista sulla collina di Fagagna e sulle montagne a nord. L’insediamento comprende uno stabilimento produttivo, un edificio uffici a sud, zone di parcheggio, un’area di servizio alla produzione e un’area verde di circa 33.000 mq. Realizzato in cemento prefabbricato, il complesso unisce l’uso di energie rinnovabili al controllo della luce solare con un’immagine architettonica forte che diventa elemento del paesaggio riconoscibile su grande scala. La sede presenta una complessità di relazioni logistiche: funzioni produttive, direzionali, spazi dedicati alla comunicazione, showroom, luoghi per il
ristoro, spazi aperti comuni e privati utilizzati in tempi e modi differenti. La progettazione del layout - sviluppato in stretto contatto con la committenza a partire dall’office space planning - ha coordinato le corrette relazioni fra le parti. L’edificio produttivo è caratterizzato da una facciata prefabbricata dominata da linee verticali, con pannelli di larghezze e finiture differenti e serramenti vetrati a tutta altezza. La differente dimensione della graniglia di marmo nero con cui sono finiti i pannelli, unita al calcestruzzo pigmentato nero, disegna una facciata “cangiante” con parti lucide e opache che variano secondo la luce. Gli uffici mono-piano sono protetti a sud da una trave sospesa prefabbricata in calcestruzzo nero di grandi dimensioni (80 m di lun-
ghezza), una grande ombra sospesa e vero landmark dell’intervento che ne sottolinea l’orizzontalità. Il disegno degli spazi aperti ha sfruttato la lieve pendenza del terreno per evidenziare la leggerezza degli uffici, modificando invece il suolo per accogliere un grande parcheggio circolare lievemente interrato e abbracciato da un grande argine realizzato con il materiale di scavo. Più intimo è il giardino fra gli edifici della produzione e gli uffici, un parco alberato aperto verso il paesaggio agricolo a ovest. L’utilizzo di energia pulita ha condizionato tutte le scelte impiantistiche in maniera non esibita. Sulla copertura degli edifici e completamente nascosto dall’esterno è stato installato un impianto fotovoltaico di potenza pari a 400 Kwp che produrrà circa 460.000 Kwh di
energia ogni anno. Per aumentare il contenimento energetico e migliorare il benessere ambientale interno sono stati studiati elementi architettonici integrati da screen solari (prodotti dalla stessa Pratic), come la grande trave in calcestruzzo, elemento climaticamente indispensabile che supporta gli screen filtranti e modula la luce solare diretta. Gli edifici sono in classe A e hanno come obiettivo l’autosufficienza energetica
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Località Fagagna, Udine Anno di realizzazione 2009-2011 Committente pratic F.lli orioli spa Area di intervento 45.000 mq Superficie stabilimento 10.000 mq Superficie uffici 1.000 mq Superficie esposizione 550 mq Superficie carico/scarico 2.700 mq Superficie sistemazioni esterne 33.000 mq Area Parcheggio 120 posti Progetto Geza - Gri e zucchi architetti associati Collaboratori stefania anzil, Fabio passon Arredo interno multitema srl Landscape enrico sello Progetto strutture nuttassociati Progetto impianti meccanici
studio Bulfon associati
Progetto impianti elettrici studio Battista Impresa costruttrice edildri costruzioni srl Lavori esterni slurry italia srl Prefabbricati spav prefabbricati Impianti meccanici vaportemica commerciale srl
Impianti elettrici elettrica Ducale snc
Dettaglio costruttivo: sezione verticale degli imbotti sul fronte nord.
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[ n. 45/2012] IOARCH Costruzioni e Impianti
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AbITARE IL pARCO Un’innovativa tipologia abitativa con ville sospese e giardini pensili instaura nuovi legami tra la città medievale e una grande area verde nel centro storico di Padova Sopra il titolo, render con vista interna del parco. i fronti trasparenti degli alloggi permettono alle residenze-giardino di instaurare un rapporto diretto con la nuova, grande area verde inserita nel centro storico di padova.
Sotto, via campagnola e a destra, render prospetto ovest.
Nel convergere di due realtà urbane, il quartiere medievale di Padova e le palazzine suburbane circondate dal verde, nasce una nuova tipologia abitativa: le ville sospese. Il parco è il centro del progetto. Tutti gli alloggi hanno la zona giorno affacciata sul verde e la zona notte rivolta verso la città e il sistema degli accessi pedonali. Ogni unità abitativa ha un affaccio diretto sul parco, evidenziato da una volumetria continua molto trasparente con ampie aperture per i soggiorni e un lato più introspettivo per le camere. Ogni abitazione diventa una casa-giardino con un ampio panorama sul nuovo paesaggio. Il volume, pensato come un edificio unico, è capace di rispondere al contesto con scelte diversificate per assicurare un elevato livello di privacy e di qualità abitativa, mantenendo una relazione con il contesto non dominante né invasiva. Un grande edificio in linea con pianta a M
alto tre piani compone la struttura di base, cui si aggiungono dei volumi al quarto piano e quelli che prospettano su via Campagnola rispettando le sagome degli edifici preesistenti. Collegate da grandi terrazze con giardini pensili, le ville sospese assicurano una percezione continua del livello superiore, lasciando spazio al cielo e alla luce e risultando dall’alto come un insieme di edifici singoli a perimetro della grande area verde. Nel fronte su via Campagnola il progetto inserisce inoltre due elementi fortemente urbani: il giardino recintato e il portico. Nella zona più compatta della via, il fronte viene arretrato ampliando il giardino esistente e ottenendo così un filtro verde che assicura una migliore fruibilità dello spazio residenziale liberandone la visuale. Il volume sull’angolo est della strada è svuotato al piano terra per realizzare un grande portico di ingresso all’intero complesso da cui partono gli accessi pedonali alle residenze
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Housing in centro storico
Pianta piano terra 1. strada principale 2. entrata 3. parcheggio 4. soggiorno 5. camera principale 6. camera 7. spazio per gli ospiti 8. bagno 9. terrazza
Località padova Superficie lotto 8.680 mq Cubatura complessiva 25.000 mc Progetto stefano Gri, piero zucchi Team stefania anzil, tina carletti, elisabetta paviotti, tania teixeira
LA CASA IN MONTAgNA Il modello di baita alpina si rinnova e allo stesso tempo mantiene un forte legame con il paesaggio grazie a elementi della tradizione locale uniti a soluzioni dal design contemporaneo
Cliente privato
Sopra il titolo, perfettamente inserita nel paesaggio alpino, la casa è rivestita da un continuum materico di scandole di legno, elementi della tradizione locale posati allo stesso modo sia sulle pareti laterali che sul tetto. A destra, interni dal forte carattere contemporaneo definiscono una nuova tipologia di residenza di montagna (foto ©massimo crivellari).
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Per la realizzazione di una casa unifamiliare di vacanza inserita sul crinale di una collina a Hohenthurn in Carinzia, la studio ha basato la propria progettazione sull’analisi della tipologia abitativa di montagna sia nella forma che nell’uso dei materiali. Il volume, orientato lungo l’asse est-ovest e disposto parallelamente alle curve di livello, è adagiato su un basamento di cemento armato che costituisce il piano seminterrato e le fondamenta dell’edificio. La struttura è costituita da setti in cemento armato e da un telaio in legno massello rivestito esteriormente da scandole in legno tipiche del
luogo. Anche il tetto a falde è coperto con il medesimo materiale posato nello stesso modo, creando così con le pareti perimetrali una superficie materica continua. La terrazza aggettante che si affaccia a sud sul paesaggio montano sottolinea il rapporto diretto dell’edificio con l’esterno, diventandone un prolungamento e un tutt’uno con il grande camino ancorato al terreno che segna una presenza importante nel paesaggio. Elementi fondamentali che caratterizzano il progetto sono i fori delle finestre a tutta altezza che sporgono verso sud con cornici aggettanti rivestite in alluminio
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casa a HoHentHurn Località Hohenthurn, austria Anno di realizzazione 2010 Superficie complessiva 180 mq Progetto e direzione dei lavori Geza - stefano Gri, piero zucchi Team tania ebersbach Progetto Strutture e impianti studio inarco
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villa urbana luminio lucidato, che contribuiscono a smaterializzare l’enorme peso della facciata mediante superfici a specchio che riflettono il cielo e gli alberi. Oltre alle viste sull’esterno, ogni luogo della casa ha un rapporto speciale con il landscape disegnato nella proprietà, restituendo così un forte carattere di introversione rispetto all’intorno
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UNA VILLA URbANA
sopra, pianta piano terra. a destra, vista del giardino; sul fondo il fronte trasparente che ripara la piscina coperta (foto ©massimo crivellari).
Un gioco di volumi pieni e superfici lucide scandisce il progetto di un’abitazione che ruota intorno alla presenza di uno specchio d’acqua coperto
Dai fronti lineari dell’abitazione emergono i profili dei camini, il cui disegno è un vero e proprio marchio caratteristico dello studio Geza (foto ©massimo crivellari).
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L’intervento si articola in tre differenti volumi: la casa principale su due livelli fuori terra con un corpo mono-piano affacciato sul giardino interno; la dependance che crea un fronte nord urbano e continuo; la piscina coperta che si chiude a ovest verso le edificazioni a confine. Un grande piano interrato unifica le tre volumetrie e, attraverso la creazione di due patii interrati, ordina una serie di funzioni fra cui una grande area wellness. Non esistono luoghi specializzati a parte il volume della piscina che, disegnato come un grande contenitore
trasparente, diventa il luogo centrale dell’intero intervento durante tutte le stagioni, di giorno e di notte. La tessitura del calcestruzzo faccia a vista, la cui matrice si legge sul soffitto in larice, unitamente al muoversi dell’acqua crea piccole vibrazioni continue leggibili internamente ed esternamente. Le facciate della casa padronale sono state trattate con un sistema ventilato a grandi pannelli di calcestruzzo granigliato con granito nero assoluto e pigmento antracite. Il disegno a correre dei pannelli è stato mediato da lastre lucide di granito nero e imbotti di al-
Pianta piano terra 1. accesso pedonale 2. accesso carraio 3. ingresso 4. ingresso depéndance 5. ingresso piscina 6. sala da pranzo 7. soggiorno 8. cucina 9. servizio 10. service 11. studio 12. vasca piscina 13. giardino
Località Udine Anno di realizzazione 2005-2008 Progetto stefano Gri, piero zucchi Team Fabio Fulchir, mirna Faker, alessandro zuccolo Landscape enrico sello Strutture andrea craighero, Fabio Fulchir Impianti etaprogetti Superficie lotto 1.600 mq Superficie complessiva abitazione 290 mq, dependance 95 mq, piscina 125 mq
LA CITTÀ DEL FUTURO La qualità del verde, non la quantità, è quello che conta per il concept di un nuovo quartiere residenziale nella città di Atyrau, in Kazakistan
alle lucide pareti in granito nero si alternano grandi aperture vetrate che permettono un rapporto diretto con il verde del giardino (foto ©massimo crivellari).
Il progetto sviluppa contemporaneamente due caratteristiche differenti: un masterplan generale e lo studio del layout architettonico degli edifici residenziali in relazione con l’area circostante e la città. L’asse est-ovest diventa la direttrice principale conferendo un senso di continuità architettonica all’area in veloce via di sviluppo. Gli edifici e la piazza presentano una forte relazione simbiotica secondo un concept ispirato a due mani che si intersecano. Leggermente spostate e ruotate l’una rispetto all’altra, le torri assumono simbologie differenti: quattro abitanti di Atyrau che dal continente asiatico guardano verso quello europeo se osservate da nord, quattro grandi alberi che riparano la piazza centrale se osservate da sud. Le otto grandi facciate con differente orientamento rispondono alle esigenze di un clima continentale: quelle orientate verso nord combat-
tono il freddo invernale mentre le facciate disposte a sud proteggono dal calore estivo. La grande piazza, pavimentata con il medesimo materiale di rivestimento delle facciate, delinea al piano terreno un sistema di aree aperte e volumi commerciali intersecati da una serie di corridoi verdi che si connettono all’area verde presente a sud, diventando spazio protetto e parzialmente coperto
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sviluppo urbano a atYrau Località atyrau, Kazakistan Anno di progettazione 2012 Cliente privato Progetto stefano Gri, piero zucchi Team stefania anzil, tina carletti, isabella moreale, elisabetta paviotti Superficie residenziale 10.500 mq Superficie commerciale 1.500 mq
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