Da colore a colore opere di
Italo Bressan, Claudio Olivieri, Gottardo Ortelli, Tetsuro Shimizu a cura di
Claudio Cerritelli 18 ottobre - 10 novembre 2013
GHIGGINI 1822 di Emilio Ghiggini & C. snc | Via Albuzzi 17 | 21100 Varese 0332284025 | galleria@ghiggini.it | www.ghiggini.it
Un particolare valore affettivo assume la mostra ospitata dalla Galleria Ghiggini, dialogo “da colore a colore” tra la pittura di Ortelli e quella di alcuni amici pittori (Claudio Olivieri, Italo Bressan, Tetsuro Shimizu), a conferma che la memoria della sua arte è sempre attiva e capace di proseguire nel confronto ideale con gli artisti con i quali ha condiviso la passione luminosa per la pittura.
Claudio Cerritelli
Tratto dal testo di presentazione del ciclo di mostre “Attraverso le soglie del colore” a cura di Claudio Cerritelli, Varese - Viggiù dal 15 settembre 2013 al 12 gennaio 2014
Italo Bressan nasce a Vezzano in provincia di Trento nel 1950. Negli anni sessanta si trasferisce a Milano dove frequenta l’Accademia di Brera e dove già dal 1982 è docente in Pittura. Dalla metà degli anni settanta la sua ricerca artistica pone l’attenzione sul rapporto “tra forma e colore” ispirandosi ad alcuni esponenti dell’espressionismo Astratto, Nolde e Kandinsky.
Ho conosciuto Gottardo Ortelli nei primi anni '70 quando ero studente all'Accademia di Brera. Avevamo alcuni amici in comune, amici speciali, Guido Ballo e Roberto Sanesi: questo ha subito rafforzato il nostro rapporto. Cronologicamente Gottardo era un fratello maggiore e la sua attività artistica era già conosciuta e apprezzata. Credo che la nostra amicizia e poi la collaborazione sia nata da affinità elettive nel concepire le immagini dipinte. Gottardo non era un carattere facile, questo mi piaceva, dimostrava carattere e determinazione, su di lui si poteva contare. Abbiamo passato una trentina d'anni insieme tra Accademie, mostre e viaggi, un pezzo di vita che non c'è più, ma la sua presenza è ancora viva in me quotidianamente. Italo Bressan
Italo Bressan Ombre trovate, ombre immaginate, 2007 carbone e carborundum su tela intelata, 150x100 cm
Italo Bressan Ombra trovata, ombra immaginata, 2013 tecnica mista su carta intelata, 150x100 cm
Italo Bressan Costellazione, 2008 tecnica mista su tela e colori su vetro, 120x50 cm
Italo Bressan Piccola sonata, 2012 tecnica mista su tela e colori su vetro, 120x70 cm
Claudio Olivieri è nato a Roma nel 1934. Trascorre l’infanzia a Mantova, paese natale della madre. Nel 1953, si trasferisce a Milano dove frequenta l’Accademia di Brera diplomandosi in Pittura. I suoi esordi avvengono nell’ambito della pittura informale, gestuale e segnica. L’attività espositiva ha inizio verso la fine degli anni Cinquanta: espone con Enrico della Torre a Bologna nel 1959 e l’anno successivo apre la sua prima personale al Salone Annunciata di Milano. Dal 1993 al 2011 è titolare della cattedra di Arti Visive e Pittura alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, città dove vive e lavora.
A Gottardo Se penso alla mia amicizia con Gottardo non riesco a ricordare il momento in cui l’ho conosciuto. Allora preferisco immaginare che sia stato da sempre, talmente la sua presenza mi era, in qualche modo, indispensabile e quindi naturale. Abbiamo fatto viaggi insieme, insieme abbiamo avuto uno studio grande e luminoso perché allora, a Milano, si potevano ancora trovare degli spazi possibili. Nei primi anni Novanta Gottardo mi chiese se volevo essere supplente della sua scuola di Pittura a Brera dato che lui era impegnato nei concorsi per i futuri docenti. Debbo quindi a lui anche l’aver capito che l’insegnamento aveva per me un’importanza vera e, in qualche modo, fondativa. Perciò gli anni passati alla NABA sono stati qualcosa di necessario nel promuovere energie e interessi nonostante io non fossi più giovane. E’ questo che devo anche a Gottardo, alla sua pacata profondità, al suo senso del lavoro e anche alla sua inquietudine, mascherata sempre da un sorriso. Claudio Olivieri
Claudio Olivieri Senza meta, 2013 olio su tela, 110x75 cm
Claudio Olivieri Bianco viola, 2013 olio su tela, 40x50 cm
Claudio Olivieri In vista, 2013 olio su tela, 50x40 cm
Gottardo Ortelli nasce a Viggiù nel 1938. Dopo gli studi superiori si trasferisce a Milano, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, diventando nel 1962 assistente alla Cattedra di Pittura di Domenico Cantatore. Nel 1974 è titolare della stessa Cattedra prima all’Accademia di Belle Arti di Foggia, poi a Firenze e infine all’Accademia di Brera. Nel 1963 inizia la sua intensa attività espositiva con mostre personali nelle maggiori gallerie italiane. Muore a Varese nel 2003.
Il sognatore troverà sempre una nuvola da trasformare. Dipingere significa testimoniare caparbiamente la propria identità intellettuale. Significa riaffermare con forza i valori della spiritualità Il sognatore troverà sempre una nuvola da trasformare e misurarsi con l’intemporalità. Significa riconoscersi in una storia ineguagliabile ed esserne orgogliosi. Significa operare perché questa storia non se interrompa. (…) Dipingere significa affinare le capacità intellettuali e l’abilità manuale che le rende visibili: obiettivi che si raggiungono solo con intensa applicazione e lungo esercizio. (…) Dipingere significa riconoscere alla pittura un valore ontologico. Vivo la pittura come esperienza diretta della vita. Il pittore e la pittura sono un’unica cosa. Gottardo Ortelli
Gottardo Ortelli Nuove derive, 1996 olio su tela, 130x120 cm
Gottardo Ortelli Per rubarti l'anima, 1995 - 1996 olio su tela, 130x120 cm
Gottardo Ortelli Senza titolo olio su tela, 50x80 cm
Gottardo Ortelli Senza titolo olio su tela, 50x70 cm
Tetsuro Shimizu è nato a Tokyo nel 1958. Nel 1987 si trasferisce in Italia, a Milano, dove si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 1985 espone le sue opere in gallerie private, spazi pubblici in Italia e all’estero. Vive e lavora a Milano.
Al mio maestro Gottardo Ortelli Ho conosciuto Ortelli all’Accademia di Belle Arti di Brera dove è stato mio docente. Negli stessi anni seguivo un interessante dialogo nato tra Paolo Minoli, docente di cromatologia e lo stesso Ortelli. Viaggiando insieme in Svizzera e in Giappone, il nostro rapporto è diventato più intimo e confidenziale; in occasione dell’allestimento di una sua mostra retrospettiva tenutasi a Palazzo Forti di Verona, mi ha trasmesso il suo modo di pensare al proprio ed al lavoro altrui, un modo luminoso e sintetico. Sono stato molto in sintonia con la sua acuta sensibilità. Trovo particolarmente significative queste sue parole: “Vivo la pittura come esperienza diretta della vita. Il pittore e la pittura sono un’unica cosa. La pittura è chi la fa e il pittore è la pittura. Durante l’esperienza del dipingere non c’è differenza tra “pittore e pittura” essi si fondono e si assorbono a vicenda: avviene ciò che si può definire “esperienza metafisica”. Questa esperienza deve prodursi sempre con la partecipazione completa e illuminata della coscienza, ma escludendo il concetto che separa l’oggetto dal soggetto, vanificando l’esperienza in sé.” Ortelli vive in me con questo pensiero che accompagna il mio cammino artistico. Tetsuro Shimizu
Tetsuro Shimizu Sospiro T-18, 2013 olio su tela, 120x80 cm
Tetsuro Shimizu Avvenire T-19, 2013 olio su tela, 120x80 cm
Tetsuro Shimizu Imperfetto T-17, 2013 olio su tela, 90x60 cm
Tetsuro Shimizu MutabilitĂ T-6, 2013 olio su tela, 90x60 cm