GhigginiArte 9 - FRP2

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GhigginiArte P re m i o g i o v a n i

Numero 9

Varese - Via Albuzzi 17 - galleria@ghiggini.it - www.ghiggini.it

Novembre 2009

Mostra personale dei vincitori del Premio GhigginiArte giovani - VIII edizione

FRP2 FRAMES_002/09 Inaugurazione giovedì 12 novembre ore 18; la mostra terminerà l'8 dicembre 2009 Orari di apertura al pubblico: dal martedì al sabato 10 - 12,30; 16 - 19; domenica 16 - 19

Intervista a FRP2 a cura di Eileen Ghiggini Come nasce l'idea di queste particolari fotografie? L'idea fondamentale parte dall'analisi dello spazio in relazione al tempo e ai soggetti che lo vivono: la rigidità così marcata degli ambienti e dei nostri bambini ci concede di sospendere il tempo e l'azione all'infinito attribuendo alle fotografie un'aurea quasi atemporale, indefinibile. I soggetti principali delle vostre fotografie spesso sono dei bambini. Tale scelta provoca inevitabilmente una reazione di sconcerto da parte di chi osserva ... Può essere considerata come una sorta di provocazione?

Assolutamente no. L'utilizzo e la ricerca maniacale del soggetto perfetto da inserire nel contesto e nello spazio in cui viene ritratto è frutto di una poetica ben precisa. I bambini delle nostre fotografie sono definitivamente vuoti, privi di emozione ma con una grande consapevolezza legata in maniera biunivoca allo spazio. Il progetto FRP2 è frutto del lavoro di due persone. Quali sono i pro e i contro di questo binomio artistico? In due anni di lavoro non abbiamo incontrato alcun tipo di “contro” ... sicuramente l'unità d'intenti nella ricerca artistica e strutturale delle nostre fotografie ha fatto sì che il lavoro risultasse omogeneo e concorde all'idea che avevamo all'origine. Il vostro lavoro mira a cogliere lo spazio nella sua più totale forma di perfezione ed equilibrio.

L'inserimento delle figure non scombina l'ordine creato? Ancora assolutamente no, anzi, il legame strettissimo tra i due o più elementi delle nostre immagini permette di avere una linearità espressiva chiara e limpida, senza sbilanciare la struttura dell'immagine e senza eccedere in forzature concettuali che romperebbero la staticità delle fotografie. Un'inevitabile domanda: le fotografie che presentate sono frutto di manipolazioni digitali? Anche qui assolutamente no. Il concetto stesso di tutte le nostre fotografie andrebbe a cadere. Se gli spazi o i bambini non fossero ritratti realmente, l'analisi spaziale non avrebbe alcun senso e tanto meno l'assoluta inespressività dei bambini in relazione alla loro forza e consapevolezza nei confronti del fruitore.


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