GhigginiArte 3 - Luigi Christopher Veggetti

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GhigginiArte P re m i o g i o v a n i

Numero 3

Varese - Via Albuzzi 17 - galleria@ghiggini.it - www.ghiggini.it

Novembre 2008

Mostra premio del vincitore della VII edizione del GhigginiArte giovani

MI PRESENTO: LCVK Domenica 9 Novembre alle ore 17 inaugurazione delle mostra di Luigi Christopher Veggetti Kanku Intervista all’artista Luigi Christopher Veggetti Kanku di Monica Maggiore

C

onosco Christopher da circa un anno, è già capitato, in occasione di una sua personale nel 2007 alla Galleria Il Grifone di Lecce, di aver fatto un lavoro a distanza per lui, senza però averlo ancora visto mai di persona. Dovevo scrivere una recensione per il catalogo e nello stesso tempo, avendo coinvolto più persone per questo, dovevamo coordinarci per i tempi di stampa e l’inaugurazione che diventava sempre più vicina … da Lecce a Milano, da Milano a Lecce … la distanza si era improvvisamente accorciata, in quanto tutti sentivamo lo stesso entusiasmo che ci univa per realizzare quel lavoro di gruppo. Nessuno lo conosceva di persona, ma con le immagini dei quadri che avevamo per lavorare, lui si era già presentato. La sua forza di comunicazione attraversa la tela e cattura lo sguardo anche del più distratto visitatore, invita all’ascolto di un’interiorità fatta di passione, amore, musica, gioia, dolore, sguardi e oltre. Linguaggio poliedrico, nella pittura e nella vita, Christopher è artista di poche parole ma di molti linguaggi, dice “buongiorno” in italiano, ringrazia in francese, manda baci in spagnolo e dipinge col calore dell’Africa. Ecco Christopher! Quanta musica c’è nella tua pittura e quanta pittura nella tua musica? Nella mia musica c’è molta pittura, infatti io dico sempre che suono come dipingo. Se tu ascolti una mia canzone è come se vedessi un mio quadro perché comunque le note hanno lo stesso calore delle pennellate. E la poesia? Non ho mai cercato di scrivere poesie, le cose che scrivo si avvicinano a questo mondo solamente perché io sono un tipo di poche parole! Mentre dipingi che tipo di musica ascolti? Ascolto un po’ di tutto. C’è stato un periodo che ascoltavo musica classica, altri jazz. Dipende dal quadro o dalla situazione emotiva, se ho bisogno di carica ascolto qualcosa di aggressivo. Invece se già sono in armonia e già vado come un treno non ho bisogno di motivazioni esterne che mi stimolino quindi va benissimo anche la musica più soft che il treno va solo. E’ proprio quello che arriva allo spettatore, ho ascoltato dei brani dal vivo che hai suonato con la chitarra durante la tua tappa a Lecce, alla Galleria Il Grifone, con la personale “Love Aroud Passion” che, come ben sai, ha avuto un successo strepitoso! Si avverte soprattutto uno stile intimo ed emozionale nei tuoi lavori. Ma raccontaci come nasce l’amore per la pittura? Ho iniziato a dipingere per gioco, scommettendo con mia sorella quale fosse il quadro più bello, ma

penso che sia iniziato in quanto è un modo per raccontarsi, visto che io non sono uno che parla tanto e prima ero molto più introverso di ora e nella pittura potevo raccontarmi senza poter usare le parole. Hai spesso tre modi per raccontarti con la pittura. Lo fai con i volti e le city (cioè gli oli) e le texture. Quale senti più vicino a te? Quello degli oli è il modo più naturale per me di raccontare, come se stessi parlando, la mia più naturale espressione; mentre le texture è quasi come un progetto, una ricerca, si parte da un’idea e la si sviluppa, utilizzando l’esperienza dei colori ad olio e aggiungendo altro materiale. Quindi si può dire che una è una ricerca e l’altra libertà.

Foto Chiara Palumbo

Città e volti dell'anima di Chiara Palumbo La tela è come l’amore all’improvviso. Ti innamora delle parole non dette e tanto più forte è il silenzio che si crea intorno, tanto più è il mare che si muove dentro… Luigi Christopher Veggetti Kanku

S LCVK, Varese, Corso Moro, 2008 tecnica mista su tela, 80x60 cm.

Com’è raccontare gli altri nelle city? Io parlo sempre delle persone anche nei volti e nelle texture. Nelle city i protagonisti sono la gente che passa, chi vive la città, non è la città di per sé. Di conseguenza torno sempre a puntare il centro dell’attenzione all’individuo e alla sua identità che nelle città si perdono, però l’osservatore si sofferma cercando di capire chi è quel personaggio che si muove all’interno di quella città. Le persone nelle città sono anonime ma questo comporta un immedesimarsi di più nello scenario per potersi ritrovare. E’ più fluida, con più luce e colore l’ultima produzione. C’è stato un cambiamento nei toni e nel fatto che l’opera va sempre più verso l’informale. Cos’è che affascina nelle city? Continua a pagina 2

tendere un testo critico di introduzione a questo giovane artista, autore della citata poetica affermazione, è compito assai arduo. Ancor più se il titolo da lui stesso individuato per la mostra personale, allestita alla Ghiggini 1822, è “Mi presento”. L’artista ha già esaurito, con poche parole, molto di ciò che si può dire intorno al suo fare pittura; il resto lo esprime attraverso le palpabili immagini dei suoi quadri, grazie alle quali cerca, e sempre trova, il contatto con l’osservatore. Questo è il suo maggior pregio, al di là dell’indubbia qualità tecnica: la volontà di comunicare, un invito esplicito all’osservatore di seguire la sua narrazione. Un racconto che è “corto scenografico” nell’essenzialità delle sue vedute metropolitane, in cui ricerca il contrasto con la tranquillità di Lentate sul Seveso, dove attualmente vive. Continua a pagina 3 La mostra di LCVK terminerà il 29 Novembre Proseguono le mostre dei finalisti della VII edizione del GhigginiArte giovani dopo Ilaria Ceresa, Cheone, Silvia Colombo e Ruggero Brandi presentiamo nella Sala rossa

MARIA PAOLA GRIFONE Dentro le cose testo di Davide Dall'Ombra inaugurazione domenica 9 Novembre ore 17 fino al 21 Novembre 2008 orari:10-12,30; 16-19 - festivi pomeriggio


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