FIORELLA LIMIDO pittura di cielo e di terra
GHIGGINI EDIZIONI
dal 1822 al servizio dell'arte
Fiorella Limido | Pittura di cielo e di terra Sala Rossa | 18 febbraio-9 marzo 2014 GHIGGINI 1822 | Galleria d'arte | via Albuzzi 17 | Varese 0332.284025| galleria@ghiggini.it | www.ghiggini.it Catalogo digitale realizzato nel febbraio 2014 Tutti i diritti di riproduzione riservati a GHIGGINI 1822
CIELO-COLORE | TERRA-MAGIA
L
a mostra “Fiorella Limido. Pittura di cielo e di terra” è frutto di una significativa esperienza vissuta dall'artista in terra d'A -
frica. Spunto di riflessione sono state soprattutto le notti, momenti affascinanti in cui il cielo stellato sembrava essere così vicino quasi da toccare terra. Questo viaggio ha stimolato e rinvigorito l'espressività di Fiorella Limido che si è impegnata in una ricerca ricca di sensibilità e raffinatezza. L'artista con coraggio accentua l'abbinamento fra colori dalle diverse tonalità, scelta che si accompagna all'ormai caratterizzante espediente delle sue creazioni: un gioco di sovrapposizioni fra carte e colori in modo da marcare il senso fisico degli orizzonti pittorici delineati.
Non è la prima volta volta che Fiorella Limido è protagonista in galleria: vincitrice nel 2002 della II edizione Premio GhigginiArte giovani si presenta al pubblico grazie alla mostra-premio offerta dal concorso. Torna in galleria nel 2005 dove espone insieme a Federica Lazzati opere recenti e nel 2008 con una personale in Sala Rossa. In questa occasione l'artista offre ai nostri occhi un nuovo progetto senza però dimenticare il principio del suo indagare, la terra che, grazie al contatto con quella africana, ha preso forza e si è arricchita di intense suggestioni. Eileen Ghiggini
CIELO è osservazione. Uno spazio silenzioso, decorato di luci e tangente il suolo.
COLORE è percezione. Osservare come si manifesta nella natura, nella gente.
MAGIA è sensazione. I racconti misteriosi amplificano l'inafferrabilità della realtà.
TERRA è memoria. Tutto si tinge di rosso, ti avvolge e non ti lascia più.
Pittura di cielo e di terra
Un silenzio totale, un cielo di un blu vellutato, tempestato di luci, cosĂŹ vicine da toccare terra Il cielo in terra II, 2013 tecnica mista su tela, 100x70 cm
La storia delle emozioni che attraversano l’anima della gente L'emozione stampata sulla pelle, 2013 tecnica mista su tela, 100x70 cm
Terra che nasconde, nelle sue pieghe e nelle sue profonditĂ , la storia Strati di terra, strati di storia, 2013 tecnica mista su tela, 100x70 cm
...magico cielo, magica terra, magico tutto! Luci nel cielo, 2013 tecnica mista su tela, 70x100 cm
La storia del sentire, del vivere, del percepire nella forma piĂš semplice e per questo piĂš complessa la vita VarietĂ meravigliose, 2013 tecnica mista su tela, 70x100 cm
Colore ovunque. Tutto è colorato, tutto è grande e colorato! Colore oltre, grande oltre, 2013 tecnica mista su tela, 90x90 cm
La magia si respira nell’aria. Apri gli occhi e vedi che tutto è magico, fuori dal tempo e dallo spazio Pensiero sospeso, 2013 tecnica mista su tela, 60x120 cm
Là, dove tutto è segreto, dove tutto è immenso, dove tutto è silenzio; irrompe dentro di te il rumore della vita Terra di emozioni, 2013 tecnica mista su tela, 60x120 cm
Terra rossa, terra grassa, terra che ti si attacca ai vestiti, alle scarpe, alla pelle. Non riesci a toglierla di dosso, non sai come fare per eliminarla dai vestiti, dalle scarpe, dai pori della pelle. Tutto resta tinto di rosso e terra d’Africa diventi tu! Il mercato del carbone, 2013 tecnica mista su tela, 60x120 cm
Un silenzio totale, un cielo di un blu vellutato, tempestato di luci, cosĂŹ vicine da toccare terra Il cielo in terra I, 2013 tecnica mista su tela, 35x50 cm
Il tempo? Quale tempo? Il tempo non esiste... Tempo e spazio I, 2013 tecnica mista su tela, 35x50 cm
Lo spazio? Quale spazio? Lo spazio non esiste... Tempo e spazio II, 2013 tecnica mista su tela, 35x50 cm
Tempo e spazio? ...solo un’illusione! Tempo e spazio III, 2013 tecnica mista su tela, 35x50 cm
Scritti e miscellanea
PAESAGGI DELL'ANIMA Per entrare nella dimensione della poetica di Fiorella Limido, crediamo sia interessante, soprattutto dopo la stagione del concettuale, muovere da alcune annotazioni che accompagnano le sue opere poiché sono indice di una lucida capacità riflessiva intorno al proprio fare ed a un nucleo tematico omogeneo. Scrive dunque la giovane artista formatasi all’Accademia di Como: ”La terra è l’elemento base della mia ricerca artistica”. Dunque è la grande Madre primordiale, la terra, generatrice di tutti gli esseri, e quindi intesa quale natura naturans, ad essere foriera di immagini. Vale di conseguenza per la Limido quanto già indicato da Cézanne in una lettera del 1904: “La sensazione forte della natura è la base necessaria di ogni concezione artistica”. Sensazione nel senso, ancora romantico, di una visione trasfigurata dal sentimento di esistere stratificando le diverse esperienze della realtà. Pertanto quelli della Limido sono paesaggi, per quanto si distanzino dalla tradizione rappresentativa del genere. Il soggetto, infatti, si dissolve, il disegno scompare, l’insieme si stempera in pennellate eteree e luminose, di aria e luce, avendo come supporto la carta che consente trasparenze altrimenti impensabili. Resta solo la linea dell’orizzonte anche se a volte è solo un vago richiamo nel liquefarsi alla Rothko delle masse cromatiche quale essenziale punto di riferimento attorno cui costruire l’immagine. Linguisticamente indica l’intenzione dell’artista di assegnare, nonostante tutto, all’opera una struttura, di attribuirle una forma, per quanto instabile, considerando il suo lento affiorare dai reconditi recessi dell’Io, una forma che crei delle corrispondenze, per assonanza, fra visione e moti dell’anima. E l’anima era nell’antichità intesa quale soffio, respiro, vita. Ma l’orizzonte assume nel caso della Limido anche una pregnante valenza simbolica. Il termine è di origine greca e sta etimologicamente a significare “circolo delimitante”; racchiude, definendo e segnando.
Nei dipinti dell’artista non rappresenta solo quella linea ideale che è il limite del nostro sguardo, bensì il fronte di demarcazione fra visibile ed invisibile, fra realtà esterna e dimensione interiore, fra mondo terreno ed universo sovrasensibile. Nella cultura classica il poeta è cieco -Omero insegna- perché non potendo rivolgersi al visibile tratti dell’invisibile, non racconti il presente, ma parli di un tempo senza tempo. Ugualmente la Limido cancella dalle sue opere ogni riferimento al reale, ogni richiamo al contingente, ogni elemento riconoscibile. La sua è una pittura di puro colore, di gradazioni tonali con risonanze psicologiche, di superfici fluttuanti e sfumate come i ricordi, una pittura che disegna quella geografia del profondo in cui si depositano le nostre relazioni con il reale. Sempre in bilico fra figurazione ed astrazione, le immagini rimangono sempre connotate da un fascino ambiguo e seducente, come sospese in uno spazio atemporale, magici paesaggi in continua metamorfosi. Come la nostra vita. Giuseppe Bonini, 2002
Il CROMATISMO DELLE EMOZIONI “…L’anima immagina quello che non vede, che quell’albero, quella siepe, quella torre gli nasconde, e va errando in uno spazio immaginario, e si figura cose che non potrebbe se la sua vista si estendesse da per tutto, perché il reale escluderebbe l’immaginario”. Questo piccolo frammento de “Lo Zibaldone” leopardiano serve ad introdurre il mondo indefinito dell’immaginario personale, per condurci là dove i limiti materiali si annullano per consentire all’esistenza di estendersi all’infinito e navigare oltre i confini della materialità contingente. In quell’immaginario poetico, spazi, sostanze e luci si distaccano completamente dalla realtà, e, trasfigurati dall’arte, diventano inedita espressione dell’essere vita restituita alle forme originarie. Nelle opere di Fiorella Limido emerge una sorta di rimpianto, forse sotteso desiderio a lungo represso, anelito indefinibile che, improvvisamente, avverte la necessità di comunicare con l’esterno per esprimere emozioni verbalmente non traducibili. La voce dell’io si dispiega invece naturalmente sulle superfici di carta e trova spazi ideali per concretizzarsi in visione comunicativa compatta, tramite la delicata materia pittorica, plasmata da dense pennellate di colore. La visione che ne deriva, risultanza di un’operazione tecnicamente consapevole ma emotivamente inconscia, appare inquietante e serena al tempo stesso: luoghi indefiniti senza case, elementi senza contorni, paesaggi informali si svelano in un’alternanza di stesure cromatiche ed effetti di luce a significare tenere emozioni e agognate evasioni. Il colore, nella funzione plastico-costitutiva, sottostando ai dettami della lezione informale, assegna alle intuizioni dell’artista sembianze inedite e si dispone come elemento strutturale a formare qualsiasi soggetto, che pur attinto e collocato in una dimensione onirica, si carica ed assume forme reali.
Così il desiderio d’infinito, anelito verso un qualcosa di irraggiungibile, si commuta in una riflessione quasi metafisica sulla vita, si concretizza nelle realizzazioni di eventi irreali, dove l’estensione fisica del colore viene concepita come luogo-azione di evocata spiritualità. Le scarne linee di forza, che denotano tuttavia una gestualità controllata e meditata, trovano rispondenza incisiva e tonale nelle zone di intervento a colore dilatato, attraverso le quali l’artista, proprio perché rifugge la riproduzione fedele del dato naturalistico-accademico, si ritrova ad esprimere la propria interiorità, tramite un gesto informale proteso a privilegiare l’affermazione della luce. Come ogni artista, anche Fiorella affida, inconsapevolmente, alle proprie tele un po’ di sé, delinea una sorta di biografia segreta, inedita, sconosciuta alla coscienza, svela, nella peculiarità del suo linguaggio colorato, la presenza di uno stile e di una grafia pittorica sorprendente negli effetti complessivi, proprio perché derivante dalla rappresentazione inedita del suo personalissimo immaginario poetico. Così, i pensieri, le emozioni, le percezioni, le fantasie si materializzano attraverso trame e campiture cromatiche apparentemente semplici ma certamente capaci di forte incidenza emotiva. Si prospettano scenari, composti da stesure di colori sovrapposti su uno sfondo solitamente monocromo, contraddistinti da tinte terrose; si individuano paesaggi quasi indefiniti, che, attraverso una calibrata concertazione tra i vari registri di contrasto delle luci e delle ombre, potenziati dalla forza comunicativa del gioco sinuoso delle forme condensate dalla sostanza pittorica, improvvisamente, acquistano lo straordinario potere di raccontare e tramandare l’inenarrabile esperienza dell’essere finalmente vita. Giuseppina De Maria, 2005
OLTRE LO SGUARDO Il paesaggio si trasfigura: la creazione degli strati di colore che si stendono sulla tela in modo uniforme a volte lasciando affiorare le pennellate sottostanti, la composizione apparentemente casuale ma in realtà preordinata e sorvegliata in ogni passaggio, anche nelle colature predeterminate, l’accostamento di ritagli di carte colorate alle pennellate, tutto ciò dovrebbe far pensare ad una pittura bidimensionale, astratta e concettuale in cui solo il colore è protagonista con un deciso richiamo alle opere di Rothko. Un colore forte e importante che costruisce e definisce completamente l’immagine, eppure è indubitabile che certe scelte cromatiche più chiare, al centro del dipinto che evocano l’orizzonte, l’andamento curvilineo di alcune campiture, il taglio orizzontale delle opere, la strutturazione delle proporzioni tra le varie strisce di colore, tutto ciò non può non suscitare nello spettatore il senso del paesaggio. Paesaggi immaginari, privi di riferimenti concreti, brani di paesaggio che mostrano una terra senza natura, senza abitanti, senza animali. Inutile chiedersi dove si potrebbero incontrare questi luoghi se non dentro l’artista, si tratta infatti di frammenti di un paesaggio interiore che però si specchia nel ricordo di paesaggi reali fatti di terre, di ricce e di cielo, affascinanti nel loro silenzio. Bruno Fasola, 2008
OLTRE L’APPARENZA Paesaggi dell’anima dai colori vivi e sinceri: L’Arte di Fiorella Limido va diritto al cuore. Atmosfera, colore e immaginazione sono tra i principali ingredienti che stanno alla base della pittura e dell’Arte contemporanea. Ed è proprio su questi tre importantissimi aspetti che si sviluppa l’opera di Fiorella Limido. Uno dei grandi pregi dell’artista lombarda, è infatti proprio quello di saper imprimere sulle tele ciò che si cela dietro l’apparenza delle cose, mettendo a nudo la realtà di quello che solo la nostra anima è in grado di vedere. Paesaggi astratti e a tratti surreali, realizzati mediante una particolare tecnica a strati, vengono proposti secondo uno schema nato da un’immaginazione e un sentimento non comuni a tutti, ma propri di persone particolarmente sensibili a ciò che il mondo reale cerca di nascondere. Non solo, Fiorella Limido non si limita solo a estrapolare la vera natura delle cose, ma ad interpretarla secondo uno schema – se di schema si vuole parlare – dettato dall’istinto e dall’intenzione di cogliere al meglio la vera essenza della vita.
Tratto da Trimestrale di Arte Cultura e Attualità ARTE e SENSI, 2009
Fiorella Limido, autoritratto a matita
La terra è l’elemento base della mia ricerca artistica ed è il luogo dove le emozioni della vita vissuta prendono forma, dove le sensazioni richiamano alla memoria le esperienze trascorse e indicano il mio modo di sentire la natura e le forme in essa contenute. Un modo di sentire che è un’indagine degli aspetti meno visibili della natura stessa. C’è in me il desiderio di trovare il giusto equilibrio tra forme della natura e forme dell’anima; forme che vanno al di là dell’apparenza. In questo tentativo cerco di muovermi con attenzione e puntiglio. Le stratificazioni di un immaginario sotto suolo e le sovrapposizioni di orizzonti lontani sono come le stratificazioni dell’anima che a poco a poco hanno indirizzato la mia ricerca verso l’indagine del particolare che perde sempre più ogni connotazione paesaggistica e quindi ogni interesse per l’insieme, approdando di conseguenza allo studio dell’animo umano nelle sue sfaccettature più nascoste e affascinanti. Un animo complicato e in continuo divenire. Fiorella Limido
Profilo biografico Fiorella Limido (Tradate, 1973). Frequenta il liceo artistico A. Frattini di Varese. Completa la sua formazione seguendo i corsi presso l'accademia A. Galli di Como diplomandosi in Pittura e Restauro Pittorico. Collabora con l’accademia A. Galli per due anni in qualità di Assistente del corso di Anatomia Artistica. Attualmente si dedica all’insegnamento.
AttivitĂ espositiva 1997 e 1998 Premio di pittura Masolino da Panicale, Varese 1999 Premio di pittura S. Simpliciano, Beverate Premio Fondazione Durini, Nova Milanese Premio Villa Borromeo, Cesano Maderno Mostra personale, Sala espositiva Comunale, Tradate 2000 Mostra, Sala espositiva Villa Fara Forni, Vedano Olona Premio di pittura S. Simpliciano, Beverate Premio CittĂ di Nova Milanese XII edizione, Nova Milanese Premio Villa Borromeo, Cesano Maderno Nuovi Sguardi, centro culturale Pro Desio Menotrenta, Spazio Hajech, Milano 2001 Rassegna Bice Bugatti III edizione, Nova Milanese Premio di pittura S. Simpliciano, Beverate Mostra personale, Sala Polifunzionale, Gornate Olona Premio Premio Villa Borromeo, Cesano Maderno Premio di pittura Art Studio II edizione, Galleria Abaco, Torino 2002 Mostra personale, Villa Truffini, Tradate Premio di Pittura San Simpliciano, Beverate XX Concorso Nazionale di Pittura Contemporanea, Trivero Premio GhigginiArte giovani II edizione, Varese Mostra collettiva, Galleria Eustachi, Milano
2003 Premio di pittura Premio Morlotti, Imbersago 43° Concorso Nazionale di Pittura, G.B Cromer, Agna 21° Concorso Nazionale di Pittura Contemporanea, Trivero Premio Villa Borromeo, Cesano Maderno Mostra personale, Premio GhigginiArte giovani, Varese Concorso di pittura Emilio Gola, Olgiate Molgora Mostra personale, Galleria Eco D’Arte Moderna, Firenze Premio di pittura e scultura Remo Gardeschi, Moncioni 2004 Arte e Collezionismo, Chiostro di Voltorre, Varese Dal Liceo Artistico di Varese alla Tradizione di Arcumeggia, I° concorso ex allievi, Arcumeggia Premio di pittura B.ART Città di Busto Arsizio, Busto Arsizio Arte e Collezionismo, Palazzo Verbania, Luino 2005 Arte e Collezionismo, Villa Truffini, Tradate Mostra personale, Villa Truffini, Tradate Arte e Collezionismo, Sala Nevera, Casa Morandi, Saronno Premio di pittura Brutiarte Palazzo Miceli, San Sisto dei Valdesi Premio Nazionale di Pittura L. Brambati, Castiglione D’Adda Mostra collettiva, Galleria Ghiggini, Varese 2006 Varese incomune, Musei Civici di Villa Mirabello, Varese
2007 Arte e Collezionismo, Castello di Monteruzzo, Castiglione Olona Esposizione, Ispra en plein air, Ispra Mostra collettiva, Chiostro di Voltorre, Varese IX Biennale Artisti Varesini, Arsago Seprio 2008 Mostra personale, Galleria Ghiggini, Varese Arte e Collezionismo, Villa Pomini, Castellanza 2011 Attentamente paesaggio, Spazio Arte Frera, Tradate Mostra collettiva, Galleria Il Triangolo, Cremona 2012 Esposizione, Spazio Frera, Tradate 2013 Esposizione, Spazio Convivio, Tradate Esposizione, Palais de l’archevèchè, Arles 2014 Pittura di cielo e di terra, Sala Rossa, Ghiggini, Varese