LODOVICO POGLIAGHI L'arte del disegno
A cura di Chiara Palumbo
LODOVICO POGLIAGHI L'arte del disegno
A cura di Chiara Palumbo
GHIGGINI 1822 di Emilio Ghiggini & C. snc | Via Albuzzi 17 | 21100 Varese 0332284025 | galleria@ghiggini.it | www.ghiggini.it
___________ LODOVICO POGLIAGHI. L'ARTE DEL DISEGNO _________
P
ogliaghi fu un ottimo maestro, ma ancor più un attento e diligente allievo. Tale fu per tutta la vita; continuò a studiare artisti di un glorioso passato che sicuramente rimpiangeva, collezionò una serie di stilemi artistici e regole
iconografiche che è possibile ritrovare in ciascuna delle sue opere. Nella maggior parte delle schede di catalogo compaiono difatti riferimenti a modelli derivanti dal mondo classico, bizantino, rinascimentale, barocco e romantico [...]1
Questo catalogo raccoglie una ventina di fogli di Lodovico Pogliaghi, alcuni dei quali da considerarsi veri e propri disegni in fase definitiva, altri solo sommari bozzetti. Per praticità di consultazione tali opere sono presentate in sezioni distinte: “studi allegorici e storici”, “studi religiosi”, “ studi anatomici” e “studi decorativi”.
Alcuni fogli sono particolarmente rilevanti, in quanto studi per opere che in seguito sono state realizzate dall'artista; tra cui spiccano il n. 618 che si configura quale bozzetto per l'altare maggiore del Duomo di Pisa (1919-1928) e il n. 46 illustrazione d'intestazione per un capitolo del volume “Il Settecento e il Primo Regno di Italia” edito dai Fratelli Treves Editore, Milano (1913).
[...] Studio e ancora studio, nel proliferarsi di una produzione grafica tanto vasta quanto singolare nel suo genere, soprattutto se inserita in quell’ottica con cui ci si dovrebbe avvicinare per conoscere e apprezzare la personalità artistica di Lodovico Pogliaghi: la poliedricità dei suoi interessi, l’eclettismo che lo caratterizza.2
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Chiara Palumbo, Studiando Lodovico Pogliaghi, catalogo della mostra, ed. Ghiggini, Varese, 2007. Chiara Palumbo, Lodovico Pogliaghi. Se si studiasse!, catalogo della mostra, ed. Ghiggini, Varese, 2006.
___________ STU D I AL LE GOR IC I E STORIC I ___________
n. 405
n. 389
Studi per “La Storia”, lunetta centrale del Famedio carboncino su carta, 1887 ca. 250x370 mm
___________ STU D I AL L EG ORIC I E STORIC I ___________
n. 455
Studio per Marte e Cupido carboncino su carta 370x250 mm
___________ STU D I AL LE G ORI C I E STO RIC I ___________
n. 617
Studio per figura mitologica china su carta 185x110 mm
___________ ST U D I A LL EG ORIC I E STORI C I _________
n. 447
Studio di figura allegorica femminile (Giustizia?) carboncino su carta 370x250 mm
___________ STU D I REL IG IOS I __________
n. 024
Studio per figura stante di Cristo Ges첫 matita su carta 190x125 mm
___________ ST U D I REL IG IOSI ___________
n. 471
Studio per la Vergine Maria carboncino su carta 370x250 mm
___________ ST U D I REL IG IOSI ___________
n. 404
Studio per figura orante matita colorata su carta 335x220 mm
___________ ST U D I REL IG IOSI _________
n. 619
Studio d'insieme con angeli portacero per l'altare del Duomo di Pisa matita su carta, 1919-1928 ca. 125x240 mm
___________ ST U D I REL IG IOSI ___________
n. 474
Studio per “Vergine Maria - Porta Centrale del Duomo di Milano” matita colorata su carta, 1906-1908 ca. 370x245 mm
___________ ST U D I A NATOMIC I __________
n. 205
n. 205 r
Studio di nudo maschile inginocchiato carboncino su carta 370x250 mm
___________ STU D I ANATOMIC I ___________
n. 453
n. 453 r
Studio di nudo maschile con asta carboncino su carta 370x250 mm
___________ ST U D I A NATOMIC I __________
n. 210
Studio per figure maschili in movimento carboncino su carta 370x250 mm
___________ STU D I ANATOMIC I ___________
n. 615
Studio per mano sinistra carboncino su carta 350x200 mm
___________ STU D I D EC OR AT I V I ___________ DEC
n. 618
Studio per consolle con putto alato china su carta 210x135 mm
___________ STU D I D EC OR AT I V I ___________ DEC
n. 616
Studio per decorazione di medaglione circondato da putti matita su carta 110x185 mm
___________ STU D I D EC OR AT I V I ___________
n. 46
Studio per intestazione “Il Settecento e il Primo Regno di Italia” china su carta, 1913 280x220mm
___________ STU D I D EC OR AT I V I ___________ DEC
n. 900
Studio per decorazione di sovraporta matita su carta 110x185 mm
___________ P ROF I LO BIOG RAF IC O _________
L
Milano.
odovico
Ferruccio
Maria
Pogliaghi
nacque nel gennaio 1857 nell'attuale Palazzo Borromeo di Via Manzoni a Figlio
secondogenito
di
Giuseppe
Pogliaghi, ingegnere ferroviario e funzionario presso l'Imperial Regia Società delle Strade Ferrate e di Luigia Merli, raffinata nobildonna amante e cultrice di musica, nonché nipote di Salvatore Pogliaghi, medico illustre, tra i cui pazienti si annoverava Alessandro Manzoni. Pogliaghi frequentò il Liceo G. Parini a Milano, ottenendo per tutto il corso di studi votazioni alte, per poi iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove Giuseppe Bertini (Milano 1825-1898) fu suo professore di "Pittura e Composizione" e "Virgilio" nel campo delle prime commissioni pubbliche. Tra le esperienze del giovane artista, ancora influenzate dall'ambiente accademico, è l'olio datato 1879 Naiade e Tritone, oggi conservato all'Accademia Carrara di Bergamo, a cui si aggiungono tre pale d'altare: la Madonna tra i Santi (1878) commissionatagli per la chiesa parrocchiale di Solzago (CO), la Vergine Maria con Sant'Anna e San Gioacchino (1880) per la chiesa di San Vito al Tagliamento a Pordenone e la Natività della Vergine Maria (1885), sita presso la Chiesa di San Donnino a Como. Tali opere risentono ancora di quell'aura di romanticismo bertiniano, ancor più presente nella tela raffigurante la Morte di Giovanni Maria Visconti (1886). Questi dipinti giovanili furono pubblicati sull'allora nota "L'illustrazione italiana", rivista illustrata di attualità e cultura fondata a Milano nel 1873 da Emilio Treves (Trieste1834-Milano 1916). A tale occasione risalgono i rapporti con l'editore-direttore, intessuti grazie a Camillo Boito (Roma1836Milano1914), che portarono da lì a poco ad una proficua collaborazione sfociata nel colossale progetto de "La Storia d'Italia". Difatti, a partire dal 1886, Pogliaghi si
dedicò ad uno fra le sue attività creative più congeniali: l'illustrazione, ideando centinaia di tavole a olio, tradotte in seguito in grafiche xilografiche. Accompagnò quindi gli scritti di Francesco Bertolini nella "Storia di Roma dalle origini italiche sino alla caduta dell'Impero d'Occidente", nel successivo volume "Medio Evo" e nel seguente "Il Rinascimento e le Signorie Italiane" e dopo una pausa di qualche anno, nel 1913, realizzò anche "Il Settecento e il primo Regno d'Italia". Nel frattempo il maestro e amico Bertini lo aveva introdotto, ancora allievo, all'interno dei ricchi cantieri del Museo Poldi Pezzoli, per il quale si occupò dei lavori di ripristino e restauro, e di Palazzo Turati a Milano, dove fu incaricato della decorazione del grande salone con il camino sovrastato dalla celebre statua bronzea raffigurante Prometeo. Oltre al campo della pittura, della scultura e dell 'architettura, il giovane artista milanese approfondì e perfezionò anche la propria abilità e propensione nel campo orafo, ottenendo da subito lodi e onori in veste di sublime e raffinato cesellatore. Tra le prime commissioni si annoverano, nel 1886, il Crocifisso e i candelabri per l'altare di Sant'Abbondio nel Duomo di Como a cui seguirono, dieci anni dopo, il Crocifisso e i sei candelabri per l'altare Maggiore del Duomo di Milano. Nella produzione commemorativa e funebre ideò cartoni tradotti successivamente in mirabili opere musive; risalgono al 1887 le tre lunette che raffigurano le allegorie della Storia, della Forza e del Genio sulle quali s'impone l'autografa statua della Gloria, presenti sulla facciata del Famedio al Cimitero Monumentale di Milano, mentre è del 1902 l'ampia decorazione della Cappella Verdi, nella Casa di riposo dei Musicisti nella medesima città. Già docente d'ornato a Brera dal 1891, si aggiudicò la vittoria al concorso per la realizzazione della Porta Maggiore del Duomo di Milano, sua più importante opera alla quale si dedicò incessantemente dal 1894 al 1908. Negli anni successivi gli incarichi si fecero sempre più numerosi: nel 1910 compose il gruppo statuario marmoreo della Concordia per il Vittoriano a Roma, la decorazione della Cappella Cybo nel Duomo di San Lorenzo a Genova, mentre a Chiavari, progettò il pulpito e le lesene nel Duomo, a cui seguirono qualche anno dopo i cartoni per alcune vetrate. L'anno successivo fu impegnato a Monza per la realizzazione del gruppo bronzeo della Pietà che sovrasta la Cappella Espiatoria e successivamente a Torino al Castello
del Valentino, per il quale ripristinò la decorazione ornamentale del salone centrale. A committenze pubbliche se ne affiancarono anche di private, presso ville nell'area comasca, per le quali ideò arredi e decorazioni. Nel 1913 a Milano portò a compimento l'amato progetto di sistemazione delle collezioni del Museo della Scala. Si dedicò inoltre a omaggiare illustri protagonisti della storia italiana occupandosi di arte funeraria: rivestì in marmo e decorò in bronzo la tomba di Dante a Ravenna (1921), creò il tripode commemorativo per il mausoleo di Possagno in occasione del centenario della morte di Antonio Canova (1922), progettò la tomba dei fratelli Camillo e Arrigo Boito al Monumentale di Milano (1927), realizzò il busto marmoreo di Lodovico Antonio Muratori presso l'Abbazia di Santa Maria della Pomposa a Modena (1931). Dagli anni '20 ai '40 numerose altre committenze lo impegnarono: la decorazione del soffitto a cassettoni del Teatro Olimpico di Piacenza (1914), la controversa sistemazione della Cappella del Santissimo della Basilica del Santo (19061942) a Padova, la realizzazione degli angeli portacero per l'altare maggiore nel Duomo di Pisa (1919-1928), fino all'ultima immane fatica delle imposte bronzee per Santa Maria Maggiore a Roma (1937-1950). Acuto e curioso ricercatore dai poliedrici interessi, tra i quali il collezionismo, Pogliaghi si cimentò inoltre nell'arte glittica realizzando numerose targhe e medaglie. A queste maggiori opere si aggiungono alcuni lavori a Varese, presso la Basilica di San Vittore, nonché gli interventi di restauro al Santuario e alle Cappelle di Santa Mari a del Monte sopra Varese, luogo che ancora oggi custodisce il suo testamento: la casa-studio presso la quale l'artista si spense il 30 Giugno 1950 all'età di 93 anni.
___________ BI BL IOG RAF IA E SS E N Z I AL E _________
AAVV, La Casa di Riposo per Musicisti, ed. Giovanni de Silvestri, Milano 1951. Ottavio Alberti, La vita. Le opere. La casa. Le raccolte di Lodovico Pogliaghi, ed. Fond. L. Pogliaghi, Milano, 1955. Lodovico Pogliaghi nella vita e nelle opere, a cura del Comitato per le Onoranze "Fontes Ambrosiani", XXXIII, (Studi in onore di L. Pogliaghi), ed. ITE, Milano, 1959. Emilio Ghiggini, I disegni e i cartoni di Lodovico Pogliaghi nel Museo di Santa Maria del Monte sopra Varese, tesi di laurea, Milano, 1978. Giovanna Ginex, Ornella Selvafolta, Il Cimitero Monumentale di Milano, ed. Silvana, Milano, 1996. Flaminio Gualdoni, Riccardo Prina, Lodovico Pogliaghi. L'accademia e l'invenzione, catalogo della mostra, ed. Lativa, Varese 1997. Francesca Castellani, Lodovico Pogliaghi al Santo, catalogo della mostra, ed. Villaggio grafica, Noventa Padovana, 1998. Il portale maggiore del Duomo di Milano di Lodovico Pogliaghi, a cura di Italia Nostra, ed. Ned, Milano 2000. Chiara Palumbo, Lodovico Pogliaghi. Se si studiasse!, catalogo della mostra, ed. Ghiggini, Varese, 2006. Chiara Palumbo, Studiando Lodovico Pogliaghi, catalogo della mostra, ed. Ghiggini, Varese, 2007. Chiara Palumbo, Lodovico Pogliaghi torna alla sua Madonna del Monte. I 100 anni della Porta Maggiore del Duomo di Milano, in "GhigginiArte - Speciale Pogliaghi", ed. Ghiggini, Varese 2008. Chiara Palumbo, Lodovico Pogliaghi torna alla sua Madonna del Monte. In nome dei Santi, in "GhigginiArte Speciale Pogliaghi", ed. Ghiggini, Varese 2009. Chiara Palumbo, Lodovico Pogliaghi per Milano. La genesi delle sue opere, catalogo della mostra, ed. Compagnia del Disegno, Milano 2011.