Vedute del territorio

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VEDUTE DEL TERRITORIO XIX e XX secolo monumenti storici e paesaggistici di Varese, provincia e lago Maggiore

GHIGGINI EDIZIONI


VEDUTE DEL TERRITORIO XIX e XX secolo monumenti storici e paesaggistici di Varese, provincia e lago Maggiore

GHIGGINI 1822 | Galleria d'arte | Via Albuzzi 17 | Varese Tel. 0332.284025| galleria@ghiggini.it | www.ghiggini.it Vedute del territorio 9 dicembre 2011 | 28 gennaio 2012 Catalogo digitale realizzato nel mese di Novembre 2011 Le opere pubblicate sono di proprietà privata Tutti i diritti di riproduzione sono riservati a Š GHIGGINI 1822



CITTA' DI VARESE

Giuseppe Bisi, Veduta di Varese e del Sacro Monte XIX sec., olio su tela, 23 x 42 cm Nato a Genova nel 1787 e morto a Milano nel 1869. Si dedica prevalentemente al paesaggio. Nel 1838 ottiene la cattedra all'Accademia di Belle Arti di Brera e la sua scuola acquista ben presto larga rinomanza. I suoi paesaggi furono collezionati da Napoleone III, Carlo Alberto, Vittorio Emanuele II, l’Imperatore d’Austria e il Granduca Michele di Russia


SACRO MONTE DI VARESE

Anonimo, Veduta del Sacro Monte di Varese prima metĂ del XIX sec, olio su tavola intelaiata, 18x39 cm


SACRO MONTE DI VARESE

Anonimo, Salita al Sacro Monte, XIX sec., olio su tavola, 35x54 cm Il soggetto dell'opera è una veduta del borgo del Sacro Monte sopra Varese


SACRO MONTE DI VARESE

Giuseppe Mentessi, Veduta del borgo di Santa Maria del Monte sopra Varese, 1883 matita su carta, 23x31 cm Note: fronte titolo e data Nato a Ferrara nel 1857. Con Pellizza da Volpedo, Longoni, Morbelli esponente di punta del gruppo di pittori sostenitori di un' arte socialmente impegnata. Il suo concittadino Previati lo introduce nell’ambiente della Scapigliatura milanese. Assistente di Luca Beltrami all’Accademia di Brera espone con successo alle prime edizioni della Triennale di Brera e alla Biennale di Venezia. Muore a Milano nel 1931


SACRO MONTE DI VARESE

Anonimo, S. Maria del Monte près Varèse, 10 Aout 1835 matita su carta, 25x32,5 cm Note: fronte titolo e data


VEDUTA DI VARESE

Enrico Torri, Veduta prealpina, XIX sec., olio su tela, 48x85 cm Artista originario di Parma espose alcune opere a Brera e alla Promotrice Torinese. Soggetto della raffigurazione è la classica veduta di Varese godibile alle porte della città. La catena del Monte Rosa sovrasta e si riflette sulla superficie del lago di Varese, chiusa da valli e colline alle quali fa da contrappunto il raccolto borgo di Santa Maria del Monte e il riconoscibile Viale delle Cappelle. Ai piedi del percorso devozionale è dipinta Varese con il suo grappolo di case dai tetti rossi sui quali spicca la torre campanaria di Giuseppe Bernascone detto il Mancino. A concludere la veduta è il caratteristico profilo del Campo dei Fiori ancora mancante di due elementi: il Grand Hotel Campo dei Fiori di Giuseppe Sommaruga e le Tre Croci


VEDUTA DI VARESE

Attilio Bizzozzero, Veduta dei laghi del varesotto con due Cacciatori delle Alpi XIX sec., olio su tela, 85x120 cm Nato a Varese nel 1876 dove muore nel 1913. Segue gli studi artistici presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano sotto l'egida degli insegnamenti di Gerolamo Induno, dedicandosi ai temi del ritratto, del paesaggio e del Risorgimento italiano. Nel 1901 i fratelli Bizzozzero, pittori e decoratori, partecipano all'Esposizione Regionale Varesina con quattro quadri in acquerello che vengono giudicati dalla critica “degni di essere riprodotti nei piĂš sontuosi palazziâ€?. Si imparenta con la famiglia Ghiggini di Varese in seguito alle seconde nozze tra Achille Ghiggini e la sorella Rosa Bizzozzero


LAGO DI VARESE

Rosa Sepolina, Vue du lac de Varèse prise de Cazzago fine XVIII inizio XIX sec., acquerello su carta 41x66 cm Vue du lac de Varèse prise de Cazzago. Rosa Sepolina fecit


BESOZZO

Anonimo, Besozzo, prima metà del XIX sec., olio su tela, 28,5x35 cm L'opera, forse attribuibile a Gaetano Gariboldi (Milano 1815-1857) rappresenta una veduta di Besozzo in cui spicca il nucleo originario delle dimore della famiglia Besozzi denominato “il Castello” a fianco del quale è visibile la seicentesca chiesa prepositurale dei SS. Alessandro e Tiburzio


VIGGIU'

Anonimo, Veduta di Viggiù, metà del XIX sec., olio su tela, 44x59 cm


COMO

P. Gentili, Interno del Duomo di Como, 1855 olio su tela, 89x120 cm L'opera rappresenta la navata centrale in stile gotico della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Como


SOMMA LOMBARDO

Anonimo, Il Cipresso monumentale di Somma Lombardo prima metà del XIX sec., tempera su carta, 48x34 cm L'opera rappresenta uno scorcio del centro storico di Somma Lombardo. In primo piano a destra è riconoscibile parte della struttura del Castello Visconti di San Vito, mentre sulla sinistra in secondo piano si scorge il profilo della Chiesa Prepositurale di Sant'Agnese. Oggi, in uno dei cortili del Castello troneggia il colossale ceppo capovolto di quello che fu il Cipresso millenario qui rappresentato


LAGO MAGGIORE

Silvio Poma (attr.), Veduta del Lago Maggiore metĂ del XIX sec., olio su tela, 33x44 cm Nato a Trescore Balneario, Bergamo nel 1841 e morto a Turate, Como nel 1932. Allievo di B. Lelli e Gerolamo Induno con cui studia dopo aver lasciato, per motivi di salute, la carriera militare, nel 1866. Dipinge soggetti storici ma soprattutto si dedica alla rappresentazione di paesaggi. L'opera, non terminata, risulta uno studio per il Lago Maggiore, a cui fa da sfondo la catena del Monte Rosa


LAGO MAGGIORE

Pietro Ronchetti, Veduta del Lago Maggiore, 1866 olio su tela, 24X42 cm Note: fronte firma e data Il quadro si configura quale veduta del Lago Maggiore dalla sponda piemontese. Il Comune di Varese possiede un grande quadro dell'artista rappresentante la cittĂ di Varese e il Sacro Monte


LAGO MAGGIORE

Gottardo Valentini, Il Lago Maggior, olio su tela, 51x97 cm Note: sul fronte firma in basso a destra; sul retro firma e titolo Nato a Milano nel 1820 dove muore nel 1884; allievo di Giuseppe Bisi a Brera e collega del Fasanotti, è un paesaggista che si ispira unicamente alla natura. Membro onorario di varie accademie, partecipa come combattente alle Cinque Giornate di Milano e con Giuseppe Garibaldi nel 1859 agli scontri di Varese e San Fermo della Battaglia L'opera si configura quale veduta del Lago Maggiore presa da Intra verso la sponda lombarda tra Laveno e Luino


LAGO MAGGIORE

Luigi Querena, Veduta del Lago di Monate e del Lago Maggiore dal colle che sovrasta Osmate, ottobre 1862, olio su tela, 27,5x64 cm Note: sul retro “L. Querena, 1 ottobre 1862, scritto di mio pugno” Nato a Venezia nel 1820 dove muore nel 1887. Figlio di Lattanzio, pittore di storia e di soggetti religiosi, frequenta i corsi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 1848 partecipa ai moti risorgimentali. Regolarmente presente alle esposizioni dell’Accademia di Venezia, di cui è socio onorario, partecipa anche a quelle promosse dell’Accademia di Brera di Milano e dalla Promotrice di Genova. E' inoltre protagonista alle Esposizioni Nazionali di Napoli nel 1877, di Torino nel 1880 e di Milano nel 1881


LAGO MAGGIORE

Rosa Sepolina, Vue de Ghiffa sur le Lac Major fine XVIII e inizio del XIX sec., acquerello su carta, 41x66 cm Note: sul fronte “Rosa Sepolina fecit anno XIIII”


LAGO MAGGIORE

L. Barte (?), Veduta della Rocca Borremeo ad Angera metà del XIX sec. tempera su carta, 17,5x28,5 cm L'opera si configura quale veduta del promontorio soprastante il centro abitato di Angera, culminanete con il complesso fortificato della Rocca Borromeo. Il punto di vista è la sponda piemontese, che l'artista vivacizza attraverso l'inserimento di figure popolari di mercanti e donne intente a fare il bucato in prossimità della riva del Lago Maggiore. Questo è solcato da diverse imbarcazioni tra le quali si riconoscono in primo piano un batel, noto con il nome di “Lucia” per un artificioso riferimento manzoniano e un battello a vapore sullo sfondo


LAGO MAGGIORE

Girolamo Mantelli da Cannobio, Isola Madre fine XVIII sec., incisione su carta acquarellata a mano, 35x55 cm Note: sul fronte in basso “Veduta dell'Isola Madre. Anche quest'isola posta in mezzo al Verbano in poca distanza dall'Isola Bella, è di ragione dell'Eccellentissima Casa Borromeo” L'artista, attivo dal 1785, è noto inventore, disegnatore e incisore


LAGO MAGGIORE

Girolamo Mantelli da Cannobio, Isola Bella a Stresa – veduta da Levante fine XVIII sec., incisione su carta acquarellata a mano, 35x55 cm Note: sul fronte in basso “Veduta dell'Isola Bella dalla parte di Levante. Quest'isola fu fatta costruire dal Conte Vitaliano V l'anno 1663 di poi ampliata dai suoi successori” L'artista, attivo dal 1785, è noto inventore, disegnatore e incisore


LAGO MAGGIORE

Girolamo Mantelli da Cannobio, Isola Bella a Stresa – Veduta da Ponente fine XVIII sec., incisione su carta acquarellata a mano, 35x55 cm Note: sul fronte in basso “Veduta dell'Isola Bella dalla parte di Ponente. Questa deliziosa isola la qaule sorge in mezzo al Verbano appartiene all'Eccellentissima Casa Borromeo” L'artista, attivo dal 1785, è noto inventore, disegnatore e incisore


LAGO MAGGIORE

Girolamo Mantelli da Cannobio, Colosso di San Carlo Borromeo ad Arona fine XVIII sec., incisione su carta acquarellata a mano, 35x55 cm Note: sul fronte in basso “Veduta del Colosso di San Carlo Borromeo sul Monte d'Arona. Questa statua di rame fu fatta eseguire nel 1624 dal Cardinale Federico Borromeo Arcivescovo di Milano. L'altezza della statua è di piedi parigini 64, p.9 l 4. L'altezza del piedistallo è piedi 35 p. 1 l 8. Disegnata da Giovan Battista Crespi detto il Cerano ed eseguita da Siro Zanelli diretto dal Cav. Falconi. Girola Mantelli disegnò e incise in Milano alla Maddalena al cerchio n. 2917” L'artista, attivo dal 1785, è noto inventore, disegnatore e incisore




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