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Amatrice: il ricordo a cinque anni dal terremoto
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Il 24 agosto 2016, alle ore 3.36, il terremoto di magnitudo 6.0 devasta il borgo di Amatrice e altri 140 comuni fino a coinvolgere 600 mila persone. “Peggio può essere solo una guerra. Questo è il primo pensiero che ti sbriciola appena superi la barriera che divide il mondo “normale” a cui siamo abituati, da quello sconvolto di Amatrice e di tutto il territorio circostante. Lo stacco è proprio fisico, c’è il primo posto di blocco gestito dalla Polizia Locale di Milano, che filtra l’accesso all’unica strada che scende verso Amatrice. Anche se sai cosa ti aspetta perché l’hai visto in televisione, l’impatto con la distruzione di un mondo è impressionante.” Questo scrivemmo quando seguimmo per qualche giorno gli interventi del personale che il Comune di Milano aveva inviato per aiutare le popolazioni colpite. Dalla Polizia Locale, alla Protezione Civile, agli ingegneri di MM, ai tecnici dell’Anagrafe. Centinaia di persone che si alternarono per mesi condividendo con gli stessi disagi della popolazione civile colpita dal sisma. Il tutto in condizioni climatiche estreme, soprattutto nel duro inverno di quelle vallate circondate dalle montagne. Un’esperienza durata un anno, che ha segnato profondamente tutti coloro che vi hanno partecipato, per l’empatia che si è creata con i cittadini di Amatrice. Il Comune di Milano, con le proprie risorse, ha provveduto a restituire alla popolazione della cittadina, tutta una serie di infrastrutture basiche per riprendere la vita quotidiana. Tra queste il centro comunale inaugurato l’8 agosto 2071.
Il 18 dicembre 2017 al Piccolo Teatro Strelher si è svolta una toccante cerimonia nel corso della quale sono stati insigniti dell’Ambrogino d’Oro tutti coloro che hanno partecipato all’operazione per le proprie competenze.