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Issa e ammaina bandiera al campo

Issa e ammaina bandiera al campo

È necessario recuperare le motivazioni educative di una cerimonia tradizionale ai nostri campi, talora eseguita come un rito soltanto formale. L’alzabandiera offre invece un’occasione per meditare sulla realtà dell’Italia, sulla nostra appartenenza alla comunità che in essa vive e sui nostri doveri verso di essa.

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Peraltro, il civismo scout non è limitato alla comunità nazionale, ma abbraccia, in modo concentrico, le altre comunità che si muovono sopra, sotto o accanto a quella. In questo senso, l’alzabandiera - da cui deve comunque esulare ogni atmosfera nazionalistica, che sarebbe contraria allo spirito scout - non si riferisce necessariamente al solo tricolore italiano. Molte delle accennate comunità sono dotate di un proprio simbolo: e nulla vieta di issare, con il tricolore, il gonfalone di una città o di una Regione, la bandiera dello Scautismo internazionale, bandiere internazionali come quella dell’Unione Europea o dell’ONU, o - se sono presenti Scouts od ospiti stranieri - le bandiere di altri Paesi. La scelta della bandiera o delle bandiere da issare sarà quindi fatta in relazione all’opportunità di sottolineare un aspetto piuttosto che un altro del nostro civismo o della nostra appartenenza. Ma la bandiera dovrà rimanere un simbolo di unione, mai di divisione: e quindi non è per nessun motivo ammissibile issare una bandiera che rappresenti un simbolo politico controverso o, peggio ancora, un emblema dissacrante.

Al campo estivo la decisione se fare l’alza ed ammaina bandiera ogni giorno o soltanto il primo giorno (eventualmente anche l’ultimo, comunque, all’imbrunire la bandiera dev’essere sempre ammainata: non rimane a sventolare di notte, e meno che mai per tutto il campo!) o se non farlo del tutto sarà presa sulla base: - della possibilità di comprensione reale della cerimonia da parte dei ragazzi; - dell’opportunità di avere ogni mattina un momento di raduno formalmente curato, impegnativo, in uniforme (avuto riguardo anche alla possibilità di servirsi, durante la giornata, di altri e diversi momenti di richiamo all’ordine, allo stile ecc.); - dell’opportunità di far vivere ai ragazzi i valori di civismo sopra ricordati (anche qui, confrontandola con altre eventuali occasioni per far “passare” i medesimi valori).

Ad ogni modo, se eseguito, l’alzabandiera deve esserlo secondo un cerimoniale preciso, di cui diamo un esempio.

Dopo l’ispezione, all’ora convenuta o al segnale, le squadriglie, in completa uniforme, si schierano in quadrato dinanzi all’antenna della bandiera. I Capi formano il quarto lato, davanti all’antenna; con loro è l’alfiere con la Fiamma. Una squadriglia - scelta con un metodo convenuto nel Reparto: squadriglia di servizio o “d’onore” - esegue l’issa. Due dei suoi membri (gli “alfieri”) a capo scoperto, accompagnati dal capo squadri-

glia col guidone, si recano alla tenda dei Capi per prelevare la bandiera e, portatala all’antenna, la fissano alla sagola (uno degli alfieri fa i nodi, mentre l’altro regge la bandiera evitando che essa abbia a sfiorare il suolo). I Capi ovvero i capi squadriglia possono illustrare il tema del giorno, ricollegandolo ai valori proposti dall’alzabandiera.

Dopodiché i Capi e la Fiamma fanno dietrofront (dopo aver fatto eventualmente tre passi avanti) volgendosi verso l’antenna. Il Capo chiede: “Pronto per l’issa bandiera?”. L’alfiere incaricato, dopo essersi assicurato del buon funzionamento della sagola, risponde: “Pronti!”. Il Capo dà allora l’attenti e poi dice: “Issa bandiera!” mettendosi, con tutto il Reparto, in posizione di saluto. L’alfiere issa lentamente la bandiera, mentre l’aiutante la tiene nelle mani, sempre badando che non tocchi terra. Mentre la bandiera sale il Reparto la segue con lo sguardo, conservando la posizione di saluto finché essa non ha raggiunto la sommità dell’antenna.

La cerimonia termina con il canto dell’inno nazionale o del canto della Promessa, od altro canto scout adatto alla circostanza.

L’ammaina bandiera si fa ogni sera all’ora del tramonto, ad opera della stessa squadriglia di servizio della mattina, in uniforme completa e nel modo seguente.

La squadriglia, in uniforme, si schiera di fronte all’antenna. L’alfiere e il suo aiutante, a capo scoperto, si pongono vicino all’asta. L’alfiere scioglie il nodo che tiene ferma la sagola, si assicura che essa scorra regolarmente, quindi avverte il capo squadriglia, dicendo “Pronto per l’ammaina”. Il capo squadriglia dà col fischio il segnale di attenzione. Ognuno, restando nel posto dove si trova, sospende ogni attività e si volge verso l’antenna, sull’attenti (è consuetudine nel Movimento scout non salutare la bandiera che viene ammainata). Il capo squadriglia dà allora il comando: “Ammaina bandiera!”, e l’alfiere fa scendere lentamente la bandiera, che il suo aiutante via via raccoglie.

Gli altri membri della squadriglia di servizio rimangono anch’essi sull’attenti finché il capo squadriglia non dà col fischio la fine della cerimonia.

Piegata la bandiera, l’alfiere e il suo aiutante si recano alla tenda dei Capi dove collocano il vessillo nell’apposito cofanetto: la squadriglia di servizio fa da scorta.

La bandiera nazionale va ripiegata lungo le sue bande tricolori, che devono risultare sovrapposte.

In particolari circostanze (per esempio alla chiusura del campo) l’ammaina bandiera può esser fatto alla presenza di tutto il Reparto. In tal caso la cerimonia è analoga a quella dell’issa bandiera, senza la recita della Legge scout e omettendo il saluto.

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