Book di progetto

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TEATRO ARSENALE *

+ 19.60 mt

* storie di oggetti


LABORATORIO

DI

PROGETTAZIONE

DEGLI

INTERNI

II

Prof. Pierluigi Salvadeo, Prof. Andrea Rolando, Prof. Chiara Rabbiosi Studenti: Andrea Felo 822625, Francesca Grinis 822625, Giacomo Treppo 822625


CONTENUTI ABSTRACT_ 04 FORME DEL VUOTO_ 06 ISPIRAZIONI_ 08 CONCEPT_ 10 OGGETTI_ 14 DISEGNI_ 16 DENTRO IL PROGETTO_ 20


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ABSTRACT

Il progetto nasce dall’idea di definire uno spazio - isolato, ma

non separato dal contesto

urbano esterno - dove l’individuo possa abitare il teatro in maniera a noi più contemporanea: siamo di fronte ad una nuova società che abita lo spazio in maniera meno convenzionale, che è capace di entrare indifferentemente negli spazi immateriali della rete, come negli spazi costruiti della città. Inizialmente, abbiamo osservato il forte carattere del centro storico caratterizzato dalle tipiche corti interne dei palazzi milanesi. Leggere lo spazio del teatro come un vuoto attorno al quale nasce il pieno è un metodo che permette di identificare lo spazio come un interno urbano fruibile in cui il cittadino può entrare indipendentemente dalla presenza o meno dello spettacolo:

una

piazza teatrale. Abbiamo catalogato i riferimenti, le nostre ispirazioni progettuali, sotto tre parole chiave. Per quanto riguarda la dimensione, la nostra ricerca si è indirizzata verso il concetto teorizzato da Rem Koolhaas di bigness; mentre per la dimensione onirica, quasi trascendentale, il nostro riferimento è stato la Globe Tower di Samuel Frid, in cui l’individuo si ritrova all’interno di uno spazio che può essere inteso come una città nella città. Il nostro concetto di

spazio è invece raggruppato nelle tre definizioni di spazio chiuso,

semiaperto e aperto. Per ognuno di queste abbiamo scelto riferimenti esemplificativi: il teatro dell’Opera per i teatri chiusi, quello di Danzica come esempio per i teatri semiaperti o apribili e quello di Siracusa come riferimento per i teatri aperti del periodo ellenistico. Per quanto riguarda il

tempo, invece, abbiamo indirizzato la nostra idea progettuale verso i

concetti di mutazione/flessibilità e di qualità invisibili. Nella prima categoria abbiamo studiato i progetti di Cedric Price come il Fun Palace di Londra del 1961; mentre per le qualità invisibili ci siamo basati molto sulle parole di Marina Spreafico e sullo studio della prossemica. Da questa ricerca è nato il nostro progetto. La riprogettazione del teatro Arsenale garantisce, alle persone che abitano la città, non solo uno spazio teatrale ma anche un luogo in cui

abitare

il tempo. Uno spazio permeabile, in cui è la città ad entrare nel teatro, ma è anche il teatro

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che si protende verso la città. Una corte interna che funzione da collettore

sociale, urbano

e teatrale. Mutazione e flessibilità diventano per noi, parole chiave per il progetto. Lo slittamento della “C rovesciata” consente di avere sia un piano sopra, che uno piano sotto. Quindi, uno strumento che moltiplicando gli spazi consente la mutazione dell’ambiente. Ognuno di questi piani, viene concepito per svolgere più possibili funzioni permettendo di vivere gli ambienti in maniera meno funzionalista, ma più contemporanea. Quando il piano del palco non viene estruso si rimane ad una quota uguale a quella attuale. Questo permette di abitare lo spazio in maniera più libera. Si entra dal portone ottocentesco per arrivare in un ambiente aperto in cui performance teatrali, scuola e vita cittadina convivono in un’unica conformazione spaziale. Una seconda configurazione è quando il palco sale fino alla quota del terrazzo già esistete allo stato di fatto, creando un piano di grandi dimensione. In questo caso si viene a creare una situazione differente rispetto alla precedente: si abita lo spazio in una duplice forma, seguendo sempre i criteri di flessibile contemporanea. L’ultima configurazione è quella che permette di ottenere il massimo rendimento dalla terza dimensione. Le scenografie possono svilupparsi sui tre differenti piani di sezione. Si può pensare a

scenografie verticali, quasi infine, in cui la scena può potenzialmente essere osservata dalle case degli abitanti della città di Milano. Infine, uno degli elementi più significativi del nostro progetto è la costante

presenza di

oggetti: essi, lasciati dai cittadini o recuperati dai teatranti, sono - insieme alle persone - gli attori principali del teatro. Una concentrazione di oggetti che gravita attorno al fulcro centrale del teatro, pronti per essere utilizzati dai cittadini per dare inizio a un piccolo spettacolo teatrale o semplicemente per condividere un momento della propria quotidianità.

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FORME DEL VUOTO Vuoto come ricerca di una forma spaziale possibile.

FORME DEL VUOTO

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Vuoto come ricerca di una forma spaziale possibile.

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ISPIRAZIONI DIMENSIONE

URBANA

ONIRICA

_01 Rem Koolhaas, Junkspace, Per un ripensamento radicale dello spazio urbano, Editore Quodlibet, 2006. _02 Globe Tower, Samuel Friede, 1906. Rem Koolhaas, Delirious New York, Editore Electa, 2001.

SPAZIO

CHIUSO

SEMI APERTO

APERTO

_01 Jean Nouvel, Teatro dell’opera, Lyon, Francia, 1993. _02 Renato Rizzi, Teatro di Danzica, Polonia, 2014. _03 Teatro greco, Siracusa, Sicilia, V sec. a.C. 8


TEMPO

MUTAZIONE

QUALITA始 INVISIBILI

_01 Cedric Price, Fun palace, Londra, 1961. _02 Marina Spreafico, Studio della Prossemica.

OGGETTI

ALLESTITI

RACCONTATI

ACCUMULATI

_01 Alessandro Mendini, Quali cose siamo, Triennale di Milano, 2011. _02 Davide Fabio Colaci, Presenze, Spazio ex verniciature - Milano, 2015. _03 Kurt Schwitters, Merzbau, Hannover, 1923. 9


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CONCEPT “Gli spazi in cui oggi viviamo sono misteriosi,si espandono improvvisamente, si contraggono, mutano in continuazione, permettono contemporaneamente di accedere a universi alternativi, evocano non l’ubiquità, ma un passaggio ininterrotto di luogo in luogo, di momento in momento, di emozione in emozione” I moderni, C. Christov - Bakargiev

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OGGETTI

26.Sandali da donna 27.Smartphone 28.Salvadanaio 29.Ombrellino pieghevole 30.Pistola d’acqua 31.Cornice 32.Guanti in pelle 33.Chitarra 34.Cappello 35.Scarpe da uomo 36.Candelabro 37.Pentola 38.Piatto 39.Roller 40.Grammofono 41.Computer portatile 42.Borsalino 43.Scarpe da uomo 44.Chitarra elettrica 45.Pesetto da palestra 46.Omino giocattolo 47.Bomboletta spray 48.Videocamera 49.Spada 50.Penna

1.Tavola da surf 2.Kit da disegno tecnico 3.Ombrello 4.Pattine da cucina 5.IPad 6.Canon 600 7.Pallone da calcio 8.Cappellino con visiera 9.Microfono 10.Scarpa da donna con tacchi 11.Copertone pneumatico 12.Orologio 13.Cuffie auricolari 14.Vaso 15.Salvagente 16.Pacchetti di sigarette 17.Tappeto 18.Racchetta da tennis 19.Borsa da spiaggia 20.Valigetta 24ore 21.Martello 22.Pennello 23.Contrabbasso 24.Caffettiera 25.Occhiali da sole

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19. 26.

25. 24. 46.

23. 27.

42. 49. 48.

28. 47. 38.

29.

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40. 39.

50. 34.

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35. 43.

30. 31.

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44. 45.


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DISEGNI

+ 0,60 mt

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+ 7,40 mt

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“Arrivate e ripartite in qualunque momento voi desideriate - o date semplicemente un’occhiata passando. Non occorre cercare un ingresso. Niente porte, atri d’ingresso, code o custodi: sta a voi decidere come usarlo. Guardatevi intorno - prendete un ascensore una scala mobile per andare ovunque o verso qualunque cosa appaia interessante. Scegliete cosa volete fare - o guardate qualcun altro mentre lo fa. Imparate a maneggiare utensili, vernici, bambini, macchine, o ascoltate semplicemente la vostra canzone preferita. Ballate, parlate o fatevi sollevare in alto per vedere come gli altri fanno funzionare le cose. Sedetevi con un drink in mano a guardare lo spazio e sintonizzatevi su ciò che accade da qualche altra parte in città. O semplicemente stendetevi a terra a guardare il cielo. Perchè non gustare il vostro piatto preferito lassù dove potrete ammirare il temporale?” Re:CP , Cedric Price


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DENTRO IL PROGETTO

Il prospetto esterno.

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Una possibile scenografia verticale.

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L’accumulo di vari oggetti.

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La terrazza panoramica.

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