Report parco olimpico Londra

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Indice 1. La candidatura di Londra per le olimpiadi del 2012………………………………………… 2 - Introduzione: l’assegnazione dei giochi del 2012………………………………………………… 2 - Analisi del dossier di candidatura di Londra…………………………………………………….... 3 - Tabella riassuntiva………………………………………………………………………………… 8 2. La strategia di sviluppo della Lower Lea Valley…………………………………………….... 9 -I principali obbiettivi di sviluppo della Lower Lea Valley………………………………………… 9 - Schema spaziale di riferimento…………………………………………………………………... 14 - Principali azioni previste…………………………………………………………………………. 17 - Il contributo del parco olimpico alla strategia di sviluppo……………………………………….. 19 3. Il masterplan del parco olimpico……………………………………………………………… 21 - Coinvolgimento delle comunità locali nelle scelte urbanistiche…………………………………. 21 - Il riuso del parco olimpico dopo il 2012…………………………………………………………. 22


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La candidatura di Londra per le olimpiadi del 2012 Punti di forza e vantaggi attesi dall’evento

Introduzione: l’assegnazione dei giochi del 2012 La città di Londra ha ottenuto i giochi olimpici nel 2005. Sono state nove le città che hanno presentato la candidatura per ospitare i giochi olimpici del 2012: Parigi (FRA), Leipzig (GER), New York (USA), Istanbul (TUR), L'Avana (CUB), Mosca (RUS), Londra (GBR), Madrid (ESP) e Rio de Janeiro (BRA). Il 18 Maggio 2004, la commissione esecutiva del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) e alcuni esperti esterni hanno scelto le cinque città finaliste che, nell’ordine dell’estrazione a sorte ufficiale, sono: Parigi, New York, Mosca, Londra, Madrid. Queste sono state scelte sulla base della loro domanda di candidatura, in particolare sulla base di sedici temi: • • • • • • • • • • • • • • • •

Concetto ed eredità dei giochi olimpici; Struttura e clima politici ed economici; Aspetti giuridici ed economici; Aspetti giuridici e garanzie; Immigrazione e formalità doganali; Ambiente e meteorologia; Finanze; Marketing; Sport e località; Giochi paraolimpici; Villaggio olimpico; Servizi medici; Sicurezza; Alloggio; Trasporto; Operazione mass-media.

Le candidature: Mosca Olimpiadi organizzate: 1980 Candidature bocciate: 1976 Budget stimato: 1,84 miliardi di dollari. New York Olimpiadi organizzate: nessuna Candidature bocciate: nessuna Budget stimato: 2,7 miliardi di dollari. Madrid Olimpiadi organizzate: nessuna Candidature bocciate: 1972 Budget stimato: 1,2 miliardi di sterline. Parigi Olimpiadi ospitate: 1900, 1924 Candidature bocciate: 1992, 2008 Budget stimato: 2,65 miliardi di dollari.

Le cinque città candidate hanno presentato il loro programma al CIO nel gennaio 2005. Dopo aver analizzato le cartelle e ispezionato le città , il CIO ha pubblicato il 6 giugno 2005 la sua relazione e il 6 Luglio 2005 ha nominato Londra come città che ospiterà la 30esima edizione dei giochi olimpici.

Londra Olimpiadi ospitate: 1908, 1948 Candidature bocciate: nessuna Budget stimato: 2,4 miliardi di sterline.

Le candidature delle città concorrenti

Le votazioni del CIO:

Mosca: La candidatura puntava soprattutto sulla presenza delle strutture utilizzate per l’edizione del 1980 potendo così realizzare un evento relativamente economico.

Città

NAZ 1º 2º 3º 4º giro giro giro giro

Londra

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Parigi

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Madrid

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New York

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Mosca

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Il rapporto del CIO ha però evidenziato carenze organizzative, in particolare relative alla sicurezza. New York: Ciò che ha deciso la definitiva eliminazione di New York al secondo turno è il problema dello stadio olimpico per il quale sarebbero serviti 2 miliardi di dollari. Madrid: I due elementi che hanno fortemente sfavorito la candidatura di Madrid sono stati: la scarsità delle strutture ricettive proposte e il fatto che solo 20 anni prima fu Barcellona ad ospitare le Olimpiadi. Parigi: Gli organizzatori si sono concentrati sul fatto che la città gode già di diverse infrastrutture e di un sistema di trasporto già adatto a sopportare l’affluenza che porterebbe l’olimpiade. I giochi si sarebbero disputati intorno alla città, lasciando così libero il cuore della capitale. L’offerta di Parigi ha subito due battute d’arresto durante la visita del membri del CIO a causa di numerose proteste e manifestazioni. Londra: La capitale britannica, nonostante si ponesse in una posizione svantaggiata rispetto alle altre cinque finaliste in quanto aveva già ospitato i giochi olimpici nel 1908 (in virtù della rinuncia di Roma) e nel 1948, alla fine è stata preferita a Parigi, considerata la favorita e battuta nell’ultimo turno. Londra è la prima città ad ospitare i giochi olimpici per ben tre volte. Analisi del dossier di candidatura di Londra Il programma presentato da Londra alla commissione del CIO si articola sulla base dei temi prefissati dalla commissione stessa. Al di là di questa struttura, la candidatura di Londra può essere letta in relazione ad alcune tematiche principali: - Motivazioni culturali e identitarie - Aspetti socio-culturali - Aspetti economici - Questioni istituzionali-organizzzative - Questione ambientale - Dotazioni e prestazioni delle strutture Rispetto a ciascuna di queste tematiche la città si propone per ospitare i giochi mettendo in evidenza i propri punti di forza e lasciando trasparire come investa sulle olimpiadi quali occasione di miglioramento per la città stessa. 1. Motivazioni culturali e identitarie Londra ha puntato esplicitamente sulla sua possibilità di fornire un contesto fortemente significativo ai giochi. Ha ritenuto che la propria immagine-icona diffusa nel mondo possa fornire uno scenario spettacolare all’evento e aumentare così l’ interesse verso di esso. La stessa cultura sportiva del Paese è stata sottolineata come forte elemento d’appoggio alla candidatura della città. In Gran Bretagna lo sport si è sviluppato ad alti livelli ed è molto seguito. Questo permette in primo luogo di poter portare in dote strutture già eccellenti, oltre a quelle nuove che saranno realizzate. In secondo luogo la nazione conta sul fatto che l’evento olimpico possa avere qui una partecipazione popolare maggiore di quella che potrebbe ottenere altrove.


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Il maggior concetto che Londra ha voluto far emergere nella propria candidatura è stata però l’idea della grande professionalità e organizzazione che la città intende mettere in campo nella gestione dei giochi olimpici. Almeno a livello programmatico, sembra non voler lasciare nulla al caso e prevede strategie di massima coordinazione nella gestione degli eventi e nel recupero di tutto quello che l’evento lascerà in dote alla città. Ha puntato molto sulla stretta collaborazione tra gli enti coinvolti e sulla possibilità di creare un grande spettacolo che ruoti intorno ai giochi sportivi, anche attraverso la grande efficienza della stampa e dei media inglesi. Da questo evento comunque la città spera di ottenere un ulteriore stimolo all’attività sportiva e la possibilità di promuovere nuove iniziative culturali. 2. Aspetti socio-culturali Molto forte è la consapevolezza di poter sfruttare al massimo questa occasione come mezzo per accelerare lo sviluppo sostenibile che Londra insegue da tempo, iniziando proprio dalla riqualificazione dell’area dei giochi, la Lower Lea Valley, presso Stratford, zona povera e arretrata della città. Grazie alla riqualificazione della zona olimpica si potrà continuare l'opera di miglioramento iniziata negli anni ‘80 con i Docklands, e proseguita negli anni ‘90 con l’area di Greenwich fino al 2010 con l’inizio delle procedure di riqualificazione della Lea Valley. Tutta l’area dovrebbe ricevere un nuovo impulso, promuovendo nuovi quartieri residenziali affiancati dalla commistione di funzioni commerciali e terziarie. Tutto questo con l’obbiettivo di elevare notevolmente lo standard di vita in questa zona di Londra e di portare nuovi posti di lavoro. 3. Aspetti economici Londra si è posta come contesto economico ideale per ospitare le olimpiadi. Potendo contare sulla seconda più forte economia d’Europa, ha potuto vantare la possibilità di organizzare l’evento in un clima di assoluta stabilità. Ha fornito numerose e convincenti garanzie anche sulla possibilità di far fruttare al massimo l’evento, essendo la città ideale per lanciare tutte le operazioni di marketing che possono avere il via dall’evento olimpico. La città, in ogni caso, si aspetta positive ripercussioni economiche anche per sé, non solo per la grande affluenza di turisti durante il periodo delle olimpiadi, ma soprattutto rispetto alla possibilità economiche che deriveranno dalle operazioni commerciali legate al marchio “Londra 2012”.

Lo scenario suggestivo che Londra offrirà ai giochi

Stratford, l’area in cui sorgerà il parco olimpico

Il logo “Londra 2012”


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4. Questioni istituzionali-organizzative Londra ha voluto fortemente sottolineare la grande professionalità e organizzazione nel preparare ogni aspetto della manifestazione. Innanzitutto ha assicurato all’evento olimpico una forte base giuridica. Partendo dal rispetto della “Carta olimpica” e del “Contratto di Host City”, la città ha predisposto una serie di normative volte a gestire nel migliore dei modi la manifestazione. Sono state previste rigorose garanzie ai giochi, per far sì che l’attenzione sia puntata esclusivamente su quelli. Ad esempio è stato disposto che nessun altro evento nazionale o internazionale cada nella stesso periodo dell’olimpiade. La nuova normativa olimpica coprirà tutti gli aspetti della messa in scena dei giochi olimpici, facendo sì di non lasciare scoperto alcun aspetto dell’evento. Gli stessi marchi legati all’evento, e in particolare quello ufficiale “Londra 2012”, saranno rigorosamente protetti. In secondo luogo ha posto l’accento sulla semplicità delle procedure di ingresso nel Paese. In particolare si può dividere la questione dell’immigrazione in quattro aree: gestione burocratica dell’immigrazione, ingresso nel Paese e supporto a chi arriva, importazione/esportazione di materiali, libertà di stampa inglese ed estera. A livello burocratico la Gran Bretagna punta sul fatto di essere esente dal dover trattare con l’UE riguardo il trattato di Schengen, cosa che facilita notevolmente le procedure di organizzazione e gestione dei grandi flussi di gente previsti per le olimpiadi. Entrare in Gran Bretagna è molto facile e non ci sono complicate procedure d’ingresso. L’organizzazione ha promesso inoltre di creare una notevole rete di supporto a chi arriverà a Londra, tramite aumento della segnaletica e dei servizi. Sono state previste notevoli semplificazioni nelle procedure di ingresso di ogni sorta di materiale utile ai giochi, a partire dall’esenzione da tasse di tutta questa merce. Per quel che riguarda la libertà di stampa verranno introdotte notevoli facilitazioni ai media e non sono previste leggi che proibiscono o limitano l’importazione in Inghilterra di alcun giornale estero. In ultimo la questione della sicurezza, affrontata con grande serietà dall’organizzazione dell’evento, in particolare dopo l’attentato del 7 luglio 2005. Sono previsti grandi sistemi di sorveglianza e controllo dell’area olimpica e non solo. Lo stesso villaggio olimpico sarà munito di un sistema di controllo centrale collegato ad ogni appartamento, di sistemi di allarme e di pattuglie di sorveglianza. 5. Questione ambientale La candidatura di Londra ha fortemente fatto leva sui temi relativi alla sostenibilità ambientale. Non poteva che essere così vista l’attualità della questione. Per questo la città ha tentato di proporsi in una maniera particolare, che non si limiti all’organizzazione di un grande evento ecosostenibile ma che punti a fare dei giochi olimpici una vetrina e una sperimentazione di nuove tecnologie sostenibili che andranno in futuro a vantaggio non solo di Londra ma di tutto il mondo. Tuttavia il dossier di candidatura con cui Londra si è presentata sottolinea spesso quest’ultimo concetto senza però mai scendere troppo nel dettaglio e concretizzare maggiormente i suoi propositi in tal senso. Londra si propone come contesto ideale per ospitare una grande manifestazione a basso impatto ambientale. Facendo leva sulla grande collaborazione tra enti organizzatori e dipartimento dell’ambiente, oltre che sulle solide leggi inglesi a favore dello sviluppo sostenibile, Londra si è


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posta una serie di obbiettivi da rispettare durante i giochi. Tra questi le basse emissioni, un basso consumo di carbonio, evitare lo spreco di acqua e di energia e, parallelamente, sfruttare l’evento per promuovere una nuova consapevolezza ambientale in chiunque entri in contatto con questa manifestazione. Per ottenere tutto questo sono stati previsti sistemi di recupero delle acque, l’introduzione di veicoli poco inquinanti, l’uso di energia rinnovabile e un apposito programma di gestione dei rifiuti prodotti dall’area olimpica. Anche da questo ambito Londra si aspetta vantaggi a proprio favore. La città vuole infatti sfruttare l’occasione per dotarsi di nuovi standard per lo sviluppo sostenibile da mantenere anche dopo i giochi, per migliorare ulteriormente il livello di sostenibilità delle proprie strutture e infrastrutture e, come già accennato, per dare il via ad alcuni progetti pilota di interesse globale legati all’ecocompatibilità. 6. Dotazioni e prestazioni delle strutture Londra ha fortemente sostenuto la sua candidatura con l’idea di poter vantare già in partenza un’ottima dotazione di strutture sportive, alla quale si aggiungeranno quelle di nuova realizzazione. La città, e in generale il territorio inglese, ha infatti a disposizione numerosi stadi moderni, portati in dote dalla tradizione calcistica del Paese, e una serie di altre strutture sportive che verranno impiegate nelle olimpiadi. E’ il caso del Millennium Dome, che ospiterà la finale di basket. Per quel che riguarda le nuove strutture sportive, si è puntato a posizionarle seguendo criteri che permettano un collegamento semplice e veloce con il villaggio olimpico. Di conseguenza particolare attenzione è stata indirizzata verso la facilità di collegamento tra le varie sedi sportive sia per gli atleti, sia per gli spettatori. Rispetto ai trasporti, la città metterà in campo il suo già forte sistema di trasporti pubblici. Inoltre la rete sarà notevolmente rafforzata in vista dell’evento. Si prevede inoltre l’ampliamento e lo sviluppo della rete stradale accompagnata dalla costruzione di numerosi parcheggi e relativi servizi. Grande attenzione è stata poi riservata ai percorsi pedonali e ciclabili. Infine la candidatura di Londra ha puntato sull’efficienza del villaggio olimpico. Questo è stato situato a Stratford, nella zona est della capitale inglese, a circa sette minuti dal centro cittadino. Il posizionamento è stato effettuato in una zona non a rischio, nonostante la Lower Lea Valley, in cui il parco si colloca, sia zona soggetta ad inondazioni per via dei numerosi canali che la attraversano. Il villaggio punta sulla comodità e funzionalità degli alloggi, volti a ricreare un clima familiare che aiuti gli atleti ospitati a confrontarsi con i cambiamenti che affrontano e ad adattarsi velocemente. Gli edifici sono stati progettati secondo criteri sostenibili, a basso costo e in modo da facilitare il più possibile la loro riconversione. In particolare i lavori per il passaggio al villaggio Paraolimpico saranno minimi. In questo senso grandissima accortezza è stata prestata all’abbattimento di ogni barriera e ostacolo alla partecipazione degli atleti disabili. Ovviamente la città di Londra si aspetta una notevole eredità da questo ambito. La propria dotazione di impianti sportivi sarà migliorata dopo le olimpiadi e il sistema di trasporto uscirà dall’evento notevolmente potenziato e modernizzato. Anche le infrastrutture sviluppate a supporto della manifestazione rimarranno in dote alla città. Alcune delle strutture sportive, essendo progettate per essere temporanee, verranno utilizzate in altri siti e/o competizioni sportive, o riconvertite ad altre funzioni. In ultimo i lavori per il parco olimpico daranno una nuova conformazione alla Lower Lea Valley, aprendo la strada alla sua riqualificazione. La città si aspetta che la zona sarà resa più aperta ed


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accessibile. Le stesse strutture del parco verranno in parte riutilizzate come base per lo sviluppo dell’area. Il villaggio olimpico sarà in parte demolito per lasciare spazio a nuove residenze, in parte direttamente riconvertito in nuovi appartamenti. Gli edifici utilizzati durante i giochi come policlinico e come uffici amministrativi saranno riconvertiti in strutture di servizio, quali un asilo, una scuola primaria, una scuola secondaria e un centro di apprendimento permanente.

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1. Lo stadio olimpico 2. Il centro acquatico 3. Il villaggio olimpico 4. Il plastico del parco olimpico 5. Un bus a cella combustibile, uno dei veicoli pubblici a basso impatto di Londra


1. La candidatura di Londra per le olimpiadi del 2012

Punti di forza

Motivazioni culturali e identitarie

- immagine-icona di Londra come scenario dei giochi - cultura sportiva del Paese - forte sistema della stampa e media inglesi

Vantaggi attesi

- ulteriore stimolo all’attività sportiva - promozione di nuove iniziative culturali

- riqualificazione della Lower Lea Valley - rigenerazione urbana - maggiore qualità della vita nella zona - nuovi servizi - nuovi posti di lavoro

Aspetti socioculturali

Aspetti economici

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- economia molto forte e stabile - possibilità di grosse operazioni di marketing

- impatto positivo sull’economia - aumento del turismo - operazioni commerciali legate al marchio “Londra 2012”

- forti basi giuridiche a tutela dei giochi Questioni istituzionali- - protezione dei marchi olimpici organizzative - semplicità delle procedure di ingresso - no trattative con l’UE sul trattato di Schengen - semplificazione delle procedure di importazione dei materiali per i giochi - libertà di stampa - sistemi di sicurezza avanzati

Questione ambientale

- collaborazione tra enti organizzatori e Dipartimento dell’Ambiente - solide leggi inglesi sullo sviluppo sostenibile - gestione ecosostenibile dell’evento

- dotazione di nuovi e più avanzati standard per lo sviluppo sostenibile - miglioramento del livello di eco compatibilità delle infrastrutture cittadine - avvio di progetti pilota su nuove tecnologie ecosostenibili

Dotazioni e prestazioni delle strutture

- città già dotata di moderni impianti sportivi - collegamenti semplici e veloci tra le sedi dell’evento - massima funzionalità delle strutture - villaggio olimpico comodo e attrezzato - semplicità della riconversione del villaggio e degli altri impianti - facile accessibilità alle strutture, compreso l’abbattimento delle barriere per i disabili

- nuove strutture sportive - nuove infrastrutture - nuovi edifici residenziali - servizi per il nuovo quartiere (asilo, scuole, centri culturali,ecc.)


La strategia di sviluppo della Lower Lea Valley Obbiettivi di sviluppo, schema spaziale, azioni previste, contributo del parco olimpico

I principali obbiettivi di sviluppo della Lower Lea Valley La Lower Lea Valley, posta nella zona est di Londra, è un’area attualmente caratterizzata da grandi distese di terreno industriale abbandonato e abitazioni povere. Allo stesso tempo presenta una conformazione fisica assolutamente unica e particolare, conferitale dai numerosi canali che la attraversano. La rigenerazione di questa porzione di Londra è uno dei passaggi fondamentali di quello sviluppo sostenibile che la città insegue da molti anni, in particolare iniziato con la riqualificazione dei Docklands negli anni ’80. La trasformazione della Lea Valley prende atto da una visione generale che rappresenta anche l’obbiettivo ultimo di questo intervento, ovvero creare un’ area caratterizzata da numerose vie d’acqua, parchi e isole, che attragga nuovi investimenti, trasformando la valle in un nuovo quartiere sostenibile ad uso misto, perfettamente integrato con il resto della città. Gli obbiettivi di sviluppo della zona sono raggruppabili in sette grandi tematiche, che rappresentano ciascuna un macro obbiettivo all’interno del quale si inscrivono gli altri riguardanti lo stesso ambito. 1. Sviluppare una “Water City” La riqualificazione dell’area parte dalla precisa conformazione che si vuole conferire alla valle e che dovrà fare da scenario in cui inscrivere i nuovi interventi. L’obbiettivo principale è quello di sfruttare al massimo le potenzialità dei canali e dei corsi d’acqua, creando una serie di isole verdi collegate tra loro. Si punta così a costituire una vera e propria “Griglia verde”. Questa operazione dovrà essere condotta con la massima attenzione verso i principi ecosostenibili, proteggendo la biodiversità del luogo e salvaguardandone l’elevato valore ecologico. Le principali vie di trasformazione dell’area prevedono l’espansione delle aree verdi, il loro posizionamento lungo i corsi d’acqua, la dotazione di questi ultimi con servizi di trasporto per favorire la loro percorribilità e farne l’elemento legante del territorio. 2. Sviluppare una forte e coerente struttura urbana L’intera zona dovrà assistere alla nascita di nuovi quartieri che, oltre alla funzione residenziale dovranno essere dotati di funzioni miste. La struttura urbana che si verrà a creare dovrà essere solida, coerente e il più autonoma possibile. I piani di sviluppo prevedono che residenze, servizi, infrastrutture sociali e trasporti crescano in parallelo. I nuovi quartieri saranno dotati di un vero e proprio polo educativo, tramite l’inserimento di scuole di ogni livello, e di servizi sanitari. L’area dovrà assicurare la massima accessibilità, per questo servizi e strutture pubbliche saranno posizionate in punti strategici, a maggior contatto con i trasporti pubblici. Alla fine la zona dovrà costituire un sistema basato su una gerarchia di centri cittadini a maggior concentrazione di servizi, e centri locali residenziali direttamente legati ai primi. 3. Sviluppare la creazione di nuove comunità Uno degli obbiettivi fondamentali è quello di garantire ai nuovi quartieri un adeguato popolamento, favorendo l’insediamento di nuove comunità caratterizzate da una composizione il più varia possibile.

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Il settore residenziale sarà quello a maggior sviluppo. Infatti già entro il 2016 si dovrebbero costruire 6000 nuove abitazioni, tutte accomunate dall’alta qualità del design, dalla sostenibilità e dalla grande accessibilità. Infatti le nuove case seguiranno i modelli ecocompatibili delle “Ecohomes” (l’equivalente residenziale del modello BREEAM), mentre i maggiori poli residenziali sorgeranno nei pressi dei punti a maggior concentrazione di trasporti pubblici. Queste residenze dovranno incorporare una grande quantità di abitazioni per famiglie. L’attuale stima si aggira intorno al 44%. Ognuna di queste dovrà essere dotata di spazi di pertinenza propri, come giardini privati. Questo dovrebbe stimolare molte famiglie a trasferirsi nei nuovi quartieri e assicurare la varietà sociale all’interno della zona. Anche le possibilità di residenza temporanea dovranno essere garantite, per questo l’area si doterà di hotel e ostelli. 4. Mantenere il ruolo della valle come “Working Centre” La Lower Lea Valley ha sempre rappresentato un importante centro produttivo per Londra. Questo fatto ha determinato molti dei problemi che affliggono l’area, ma al tempo stesso ha influito notevolmente sulla sua identità. Proprio questa particolarità, che la zona ha acquisito in molto tempo, non vuole essere cancellata dal piano di sviluppo. Per questo la valorizzazione di questo carattere ha inevitabilmente indirizzato i propositi di trasformazione industriale e produttiva. Questa sarà infatti sviluppata in tre fasi diverse. Innanzitutto si punta a mantenere le attività industriali più caratteristiche e che ancora possono essere utili alla valle. L’idea principale è quella di creare una sorta di corridoio industriale che corra lungo la fascia centrale della Lower Lea Valley, al fianco del quale saranno disposti tutti quei servizi di supporto a questo tipo di attività, tra cui impianti di smaltimento e riciclo dei rifiuti industriali. Parallelamente a questa operazione si procederà allo smantellamento di tutte le attività industriali inutili e dannose alla zona. L’obbiettivo è quello di gestire nel modo più rapido e ottimale possibile questa fase di dismissione, sempre con un occhio di riguardo ai problemi di inquinamento e impatto ambientale che queste operazioni comportano. Le analisi e le stime condotte finora parlano della possibilità di rilasciare, nel periodo che va dal 2005 al 2016, un massimo di 173 ettari di suolo industriale per altri usi. Infine la terza fase prevede l’inserimento, a fianco del tradizionale uso industriale pesante, una serie di altre attività più specialistiche che garantiscano una maggiore differenziazione di usi. In questo senso si pensa ad attività legate al turismo, ad attività culturali e creative, ad attività ambientali e alla diffusione di uffici di piccola scala. Quest’ultima fase assume notevole valore all’interno della strategia che prevede di incentivare l’impiego della popolazione in diversi ambiti, evitando di ricreare una zona incentrata su un unico tipo di attività produttiva. Il ruolo produttivo e l’assetto commerciale che la valle dovrà assumere sono punti cruciali nella strategia di sviluppo, in quanto da questi deriverà il sostentamento economico della zona. Il proposito che si insegue è quello di portare benessere e ricchezza alla popolazione del luogo, creando numerose occasioni di partecipazione all’economia locale che siano aperte a chiunque. 5. Creare una solida rete di connessioni Come già accennato, i nuovi centri che si verranno a creare non dovranno trovarsi isolati. Fondamentale sarà quindi sviluppare una rete di trasporti che crei un sistema di connessioni interno al nuovo sistema e che al tempo stesso lo leghi al resto di Londra.


2. La strategia di sviluppo della Lower Lea Valley

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Lo sviluppo nell’ambito dei trasporti punterà moltissimo sul servizio pubblico. Questo sarà potenziato sia per quel che riguarda il servizio stesso sia per quel che riguarda le infrastrutture. Infatti oltre ad aggiungere nuove corse ed orari dei mezzi locali, sono previsti lavori di miglioramento dell’accessibilità ai trasporti, di sviluppo delle infrastrutture e di ingrandimento delle stazioni. Il collegamento interno all’area sarà poi favorito dalla costruzione di nuovi ponti e attraversamenti. Inoltre si punterà a massimizzare l’uso della ferrovia e del trasporto via acqua, sfruttando i numerosi canali dell’area. Parallelamente, attraverso strategie di gestione del traffico e dei parcheggi, si cercherà di evitare congestioni per le strade dei futuri centri e si svilupperanno piste ciclabili e percorsi pedonali lungo i parchi e gli spazi aperti che caratterizzeranno l’intera zona. 6. Lasciare un’eredità sostenibile e duratura Tutto lo sviluppo della Lower Lea Valley dovrà ovviamente inscriversi entro l’orizzonte della sostenibilità ambientale. La rigenerazione della valle dovrà infatti essere condotto in accordo alle migliori pratiche di protezione ambientale. I principali obbiettivi sono la rigenerazione dei suoli contaminati, la protezione e il miglioramento della qualità di aria e acqua, la riduzione delle emissioni, una gestione ottimale delle risorse energetiche e le riduzioni dei rumori. Ogni sviluppo e ogni costruzione dovrà infatti dotarsi di sistemi di conservazione e recupero delle acque e di sistemi di produzione di energie rinnovabili. Grande attenzione sarà anche riservata alla gestione dei rifiuti, utilizzando quelli non riciclabili per la produzione di calore e potenza. Andando oltre la questione ambientale e considerando l’idea di sostenibilità in senso più ampio, lo sviluppo dell’area si ispirerà dichiaratamente ai principi della città compatta. In particolare i maggiori propositi per questo sviluppo sono: - migliorare la sfera pubblica; - favorire un misto d’usi; - garantire alti livelli di accessibilità; - essere sostenibile, duraturo e flessibile; - rispettare il contesto e le comunità locali - essere funzionale; - promuovere edifici alti dove possibile; - essere sensibile all’ambiente, - integrato con il contesto urbano più ampio; - rispettare le valenze archeologiche ed ecologiche del contesto. 7. Ottimizzare i benefici del parco olimpico In ultimo la strategia di sviluppo della Lower Lea Valley dovrà saper sfruttare al massimo le potenzialità che il parco olimpico lascerà in dote alla fine dei giochi. Fondamentale sarà la possibilità di riconvertire le strutture di supporto all’evento per garantirsi le sedi di quei servizi che dovranno essere forniti ai nuovi quartieri. Importantissimo sarà poi sfruttare la riqualificazione ambientale della porzione di territorio che ospiterà il parco e l’accessibilità che le sarà inevitabilmente conferita per poter accogliere i flussi di pubblico previsti. Sarà infatti questa zona a costituire il sistema di spazi aperti intorno al quale si incentrerà la trasformazione dell’area.


2. La strategia di sviluppo della Lower Lea Valley

Gli obbiettivi dei quattro boroughs Hackney I principali obiettivi di sviluppo in quest’area sono due: garantire alcuni usi di rilevanza regionale, nazionale ed internazionale e migliorare il sistema dei trasporti, soprattutto per quanto riguarda la frequenza e la qualità dei servizi, necessari per sostenere la numerosa affluenza prevista in seguito al nuovo sviluppo della zona. In vista degli obiettivi prefissati, le azioni previste per il miglioramento dell’area sono: l’incremento dello sviluppo dell’occupazione (in particolare nelle zone a Nord-Ovest, Sud-Est e Sud-Ovest); e migliorare l’accesso alla zona dal centro di Londra attraverso i trasporti pubblici. Inoltre si propone il rilascio di circa il 30% dei territori industriali, che verrà poi utilizzato principalmente per spazi verdi.

Tower Hamlets Questa è l’area con la più bassa percentuale di spazi verdi (circa il 3%). Infatti, uno degli obiettivi della zona è proprio quello di sostenere l’ampliamento del Parco olimpico accanto al Tamigi e la creazione di un nuovo parco nel quartiere. Per questa zona è stato previsto di sfruttare al massimo gli investimenti delle Olimpiadi e Paraolimpiadi a favore delle popolazioni locali, spostando l’alta densità abitativa in luoghi più appropriati e ampi; attraverso l’incremento dei luoghi pubblici (quali scuole, luoghi di culto, centri sanitari ecc.); e promuovendo nuovi spazi industriali volti al design e alla progettazione. Per quanto riguarda le aree residenziali si stima che la zona abbia la potenzialità di fornire fra 7000 e 8000 nuove abitazioni.

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2. La strategia di sviluppo della Lower Lea Valley

Newham Il versante orientale del fiume Lea è stato identificato come l’elemento chiave per la rigenerazione del quartiere londinese Newham, poiché in grado di fornire diversi posti di lavoro e alloggi (si stima che nel 2016 la zona potrà offrire fra 24000 e 30500 nuove abitazioni). Circa il 53% dell’area industriale presente nella zona sarà adibito allo sviluppo di nuove aree residenziali e agli spazi verdi. Le priorità che sono state prefissate sono, in linea con le strategie politiche locali: la creazione di una comunità equilibrata; ottimizzare l’accessibilità nell’area e attraverso di essa; e, infine, migliorare le qualità ambientali del territorio.

Waltham Forest Per questa zona non è stata prevista alcuna significativa azione diversa da quelle previste per i tre borough precedenti, questo anche a causa della ridotta porzione della Lea Valley compresa nel territorio.

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2. La strategia di sviluppo della Lower Lea Valley

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Schema spaziale di riferimento L’area della Lower Lea Valley copre la zona di Hackney Wiick, nel quartiere di Hackney, e Leyton nel distretto di Waltham Forest a nord; Leaside nella parte orientale di Tower Hamlets a ovest; e l’Arco di Newham a est. La LLV è definita principalmente dal fiume Lea e dai corsi d’acqua associati, che corrono attraverso l’area da Hacney Wicks e Temple Mills a nord di Leamouth al fiume Tamigi a sud. La zona presenta anche una serie di collegamenti di trasporto e dei nodi importanti, che offrono opportunità di sviluppo e intensificazione.

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1. La LLV nel contesto della parte est di Londra 2. Confini dell’area 3. Sotto-aree in cui la zona è suddivisa

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2. La strategia di sviluppo della Lower Lea Valley

Tavola con la mappa sintetica degli obbiettivi di sviluppo

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2. La strategia di sviluppo della Lower Lea Valley

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Di seguito è riportata la mappa con le strategie di sviluppo degli spazi verdi, centrali nel progetto di riqualificazione e poco evidenti nella mappa sintetica degli obbiettivi.


2. La strategia di sviluppo della Lower Lea Valley

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Principali azioni previste Per raggiungere gli obbiettivi di miglioramento della Lower Lea Valley sono già state delineate precise azioni di sviluppo. Particolare attenzione è stata incentrata su: - Il ruolo degli enti del settore pubblico; - I progetti chiave per sostenere e accelerare la rigenerazione sostenibile della Valle; - Accrescere il quadro delle opportunità di pianificazione della Lower Lea Valley; - Il processo di programmazione della Lower Lea Valley. Il ruolo del settore pubblico Lo sviluppo richiederà la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato, i quali lavoreranno insieme per superare barriere fisiche e finanziarie. Nello specifico si occuperanno di: pianificazione e preparazione dei quadri locali, di cooperazione tra i singoli proprietari terrieri e gli sviluppatori, di garantire che l'infrastruttura sia fornita al momento giusto e nella giusta posizione, di coordinare la fornitura e il finanziamento e infine di essere sensibili alle realtà coinvolte nella rigenerazione di successo della Lower Lea Valley tenendo in considerazione le priorità da soddisfare. Il Management Group della Lower Lea Valley, per garantire uno sviluppo controllato, si riunisce trimestralmente per esaminare i progressi attuati e da attuare. Questo team si occupa principalmente di revisionare e supervisionare il regolare aggiornamento di una Delivery and Investment Strategy (DIS), assicurare l'integrazione dei piani di DIS, esaminare i progressi compiuti per ottenere il finanziamento e l'attuazione di progetti, monitorare i progressi a livello di progetto per garantire che il lavoro in partnership stia avvenendo. I progetti chiave per sostenere e accelerare la rigenerazione sostenibile della Lea Valley Ci sono differenti organizzazioni che hanno già attuato progetti per la riqualificazione della Lower Lea Valley. Gli interventi assicurano che la trasformazione della valle sia indirizzata verso la costruzione di un luogo attraente per le comunità e per vivere e lavorare godendo di servizi ad alta qualità. La zona settentrionale è stata riservata per la costruzione di diverse tipologie abitative. Il progetto per il parco della Lower Lea Valley si estenderà dal parco olimpico lungo il fiume Lea fino al Tamigi. Il parco offrirà una vasta gamma di strutture ricreative e spazi aperti che sosterrà lo sviluppo ad alta densità residenziale nella zona circostante. Il progetto comporterà anche la fornitura di collegamenti per rimuovere l’isolamento creato da strade della valle, linee ferroviarie e vie d'acqua, al fine di integrare meglio le comunità locali. Oltre a tutto questo la London Development Agency sta conducendo una serie di progetti paralleli. Questi includono: - Lo sviluppo di un masterplan per West Ham come localizzazione di una nuova zona multi-uso; - Il progetto per il St. Andrew’s Hospital, all’interno di una zona del quartiere di Bromley by Bow individuata come nuovo centro sanitario dell’area; - Lo sviluppo del Lower Lea Park come spazio verde esteso fino al Tamigi; - La creazione di spazi destinati agli affari nelle aree di Hackney Wick, di Fish Island e di Stratford; - La promozione di un nuovo centro cittadino a Canning Town posizionato vicino alla rete di trasporti pubblici. In totale l'area sarà in grado di ospitare 8.500 nuove case e un vivace centro commerciale che riflettono la diversità della comunità locale e le opportunità offerte dalla vicinanza a Canary Wharf e la City. Questi progetti e molti altri relativi allo sviluppo della Lower Lea Valley includono elementi di infrastrutture sociali come richiesto dalle strategie di pianificazione. In molti casi le infrastrutture sociali saranno integrate all’interno degli stessi edifici, al fine di ottenere edifici multifunzionali e una commistione di funzioni. Accrescere il quadro delle opportunità di pianificazione della Lower Lea Valley Le autorità pubbliche responsabili dell’ampia rigenerazione della valle devono garantire che, dove


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possibile, il finanziamento e la fornitura di alloggi a prezzi accessibili e infrastrutture sociali (quali scuole e strutture sanitarie) vengano sostenuti adeguatamente. La creazione di comunità veramente sostenibili richiederà un coordinamento significativo, la stesura di un piano, monitoraggio e gestione. Coloro che sviluppano il progetto e i proprietari terrieri lavoreranno in collaborazione con i Comuni, con la Greater London Authority, la London Development Agency, la London Thames Gateway Development Corporation (LTGDC) e altri enti pubblici per individuare, progettare e contribuire a fornire le infrastrutture necessarie per ottenere la rigenerazione sostenibile del LLV. Questo aiuterebbe a garantire la conformità con la politica del London Plan che richiede la preparazione di quadri di pianificazione per i principali siti residenziali, che valutano i bisogni della comunità e i servizi ausiliari (come ad esempio le strutture sanitarie locali, scuole e spazi pubblici aperti), ed individuano i potenziali impatti sul territorio circostante e come questi verranno trattati. Questi quadri devono essere preparati in consultazione con le principali parti interessate, tra cui sviluppatori, proprietari terrieri, enti locali, cooperative edilizie e le comunità locali. Dove i grandi siti residenziali si trovano vicino all’area della rigenerazione, la valutazione deve tener conto dell’impatto sociale ed economico. Considerazioni dettagliate saranno date a: compatibilità di usi, permeabilità, progettazione, costruzione sostenibile, gestione e manutenzione ed energie rinnovabili. Il processo di programmazione della Lower Lea Valley La LTGDC è l'autorità di pianificazione locale per la maggior parte degli interventi dell’area. E’ stato concordato un protocollo tra la LTGDC ed i comuni di Hackney, Newham e Tower Hamlets, dove la LTGDC ha poteri di pianificazione per determinare le applicazioni di progetto. La LTGDC guida anche i dibattiti di pre-applicazione e la negoziazione degli accordi. Tutte le applicazioni di progetto nell’area Olimpica dovranno essere dirette dall’ODA (Olimpic Delivery Authority), anche se quest’ultima può passare il compito all’amministrazione locale o alla LTGDC, se non è collegato ai Giochi del 2012. I poteri di direzione del sindaco di Londra rimangono immutati. Le autorità di pianificazione devono lavorare in stretto contatto, in modo che i principali punti di ogni sviluppo proposto siano in conformità con il Piano di Londra. I quartieri della LLV informeranno la LTGDC di tutte le applicazioni strategiche pervenute entro l'area designata, o comunque di tutte le applicazioni significative sottostanti gli ambiti di intervento della LTGDC. Allo stesso tempo, una copia di tale notifica deve essere inviata al GLA (Greater London Authority). Ai sensi del protocollo si tengono regolari riunioni tra la LTGDC e i progettisti nei Comuni della LLV, per individuare eventuali cambiamenti nelle procedure.


2. La strategia di sviluppo della Lower Lea Valley

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Il contributo del parco olimpico alla strategia di sviluppo La pianificazione del parco olimpico è andata sin dall’inizio di pari passo con la riqualificazione della Lower Lea Valley. Infatti ciò che rimarrà del parco olimpico è stato progettato in modo da garantire la propria sostenibilità economica, sociale e ambientale per le generazioni successive al 2012. Il parco sarà infatti parte integrante della più ampia area della rigenerata Lower Lea Valley e per questo i suoi lasciti dovranno andare incontro alle necessità della comunità presenti e future.

Obbiettivi

Contributi del parco olimpico

- introduzione di nuovi spazi verdi che rimarranno dopo i giochi: la green way a sud del parco, i percorsi verdi lungo il fiume Lea a ovest del parco, il north park a nord del parco. Sviluppare una Water City

- valorizzazione dei canali d’acqua: i percorsi verdi saranno in stretta relazione ai corsi d’acqua e sempre affacciati su di essi per sfuttarne i paesaggi suggestivi

- rilocalizzazione di alcune strutture e conversione di altre in sedi per i servizi necessari alla zona (per il riuso delle singole strutture vedere la sezione 3) Sviluppare una forte struttura urbana

- utilizzo di parte della zona del villaggio olimpico come nuovo polo scolastico - riuso di gran parte del parco olimpico come suolo residenziale, con l’introduzione di diverse tipologie abitative

- eredità di una nuova area residenziale nel luogo in cui sorge il villaggio olimpico Sviluppare la creazione di nuove comunità

- creazione di spazi collettivi, come la south plaza a sud del parco, che serviranno i nuovi quartieri residenziali e quelli confinanti già esistenti, favorendone l’integrazione


2. La strategia di sviluppo della Lower Lea Valley

Mantenere il ruolo della valle come Working Centre

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- creazione di un nuovo polo lavorativo nell’area a nord ovest del parco, in corrispondenza del centro per la stampa

- sostituzione delle vecchie infrastrutture con altre più moderne - aumento dell’accessibilità della valle, eliminando le barriere che la sfavoriscono, tramite l’introduzione di nuovi ponti sui canali che circondano le strutture sportive Creare una rete di connessioni

- miglioramento del servizio di trasporto pubblico della zona, con l’introduzione di nuove linee, ad esempio il treno veloce da St. Pancras a Stratford Station - aumento dei percorsi pedonali e ciclabili lungo i parchi e i corsi d’acqua, che in parte rimarranno dopo i giochi

- rimozione delle maggiori tracce di terreni contaminati prima dei giochi Lasciare un’eredità sostenibile e duratura

- edifici progettati per essere dismessi e rimontati e uso di materiali riciclabili, come nel caso dell’arena del basket che verrà completamente smantellata e ricomposta altrove


Il masterplan del parco olimpico Il coinvolgimento delle comunità e il riuso del parco dopo i giochi

Coinvolgimento delle comunità locali nelle scelte urbanistiche Nel determinare gli interventi di pianificazione, la Olympic Delivery Authority si è consultata con una vasta gamma di persone e organizzazioni. Il comitato di pianificazione dell’ODA si è impegnato nell’ascoltare le comunità e altre parti interessate dai processi di trasformazione dell’area. Il gruppo di pianificazione ha infatti indetto consultazioni pubbliche in conformità ai requisiti di legge. Il Planning Decision Team si è dotato di una precisa strategia che definisce alcuni principi su cui basare la propria attività di coinvolgimento delle comunità. Alcuni di questi principi sono: - Assicurare che la consultazione sia precedente alla fase di applicazione; - Migliorare i metodi di consultazione (sito e materiale esplicativo); - Generazione di pubblicità attraverso i media e la stampa; - Utilizzo di metodi di consultazione accessibili, basati sui principi del “Come to us” e del “Go to Yo”, tenendo sessioni di consultazione, mostre temporanee e giornate di consultazione. Come detto una delle priorità è quella di assicurare la tempestiva messa in atto dei processi di consultazione. Lo stesso governo ha posto l’accento sulla consultazione precedente alla fase di applicazione dei piani, in modo che le comunità e le parti interessate possano contribuire ai processi di sviluppo prima di essere sottoposte alle trasformazioni. Di conseguenza, l'approccio del PDT è quello di incoraggiare la consultazione con la comunità locale per risolvere eventuali problemi e preoccupazioni prima della presentazione di qualsiasi intervento concreto. Per le richieste di approvazione riservate a questioni di pianificazione minori è stato invece previsto che la consultazione pre-applicazione non sia necessaria. Per gli interventi di pianificazione di maggiore entità si deve prevedere fin da subito che siano rispettati i seguenti punti: - La forma e il target di riferimento, soprattutto in relazione alle persone che potrebbero essere interessati da proposte di sviluppo; - Il raggiungimento di tutti i soggetti coinvolti. I soggetti interessati, in particolare, devono includere rappresentanti locali provenienti da una vasta gamma di comunità locali, gruppi di volontariato, gruppi di utenti interessati allo sviluppo proposto, gruppi aziendali, gruppi religiosi, gruppi ambientalisti e gruppi di residenti locali. Sforzo particolare dovrebbe essere fatto per coinvolgere i gruppi più difficili da raggiungere, quali minoranze etniche e persone disabili. - La definizione di una strategia di consultazione che consenta tempi sufficienti per garantire modifiche degli sviluppi proposti in base ai responsi delle consultazioni; - La presentazione ai soggetti coinvolti di più opzioni di sviluppo come soluzione dei principali nuclei problematici, e non una sola già compiutamente elaborata da accogliere o bocciare in blocco; - Il rispetto delle procedure legislative in materia, per cui ad esempio nella fase di consultazione pre-interventi siano definiti alcuni giorni di discussione tecnica per far sì che i gruppi di persone consultate possano esaminare una ad una le proposte riguardanti i temi di particolare importanza. Il PDT deve lavorare con il promotore di un qualsiasi intervento per sviluppare un Planning Performance Agreement (Accordo di processo di pianificazione) o una strategia simile per la gestione degli interventi di pianificazione.

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3. Il masterplan del parco olimpico

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Il PDT deve poi, dove necessario, elaborare un piano coerente per la consultazione successiva alla fase di applicazione dell’intervento. Il PDT sarà sempre responsabile di garantire i requisiti richiesti dalla legge per la gestione di questi processi consultivi, ma può lasciare al promotore dell’intervento la responsabilità delle questioni non vincolate alla legge nel periodo che va dalla data di applicazione alla data di decisione finale. Le modalità di pubblicizzazione delle consultazioni In conformità con la volontà di coinvolgere il più possibile le comunità, il PDT prevede il coinvolgimento diretto, tramite notifiche, di tutti i soggetti ritenuti maggiormente interessati, compresi quelli appartenenti alle comunità adiacenti ai siti di intervento. Ogni notifica personale comprende una lettere con la spiegazione di come un individuo possa partecipare e commentare ogni intervento di pianificazione. In particolare sarà inviata la notifica a quelle persone che già sono state coinvolte nelle fasi di preapplicazione e che si sono segnalate per l’impegno e il contributo fornito, in modo da contribuire in modo efficace alle fasi successive. Per i grandi interventi viene rilasciato un consistente materiale divulgativo di supporto, oltre ai volantini che descrivono in forma sintetica le proposte di trasformazione, curati direttamente dal PDT. Sono organizzati incontri aperti al pubblico, in forma di riunioni di comunità o mostre temporanee. Il PDT inoltre deve assicurasi la copertura editoriale tramite accordi con i media locali. Periodo di risposta alle notifiche Il PDT lascia 21 giorni per rispondere a tutte le notifiche. Se qualche individuo non riceve ufficialmente una notifica ma viene comunque a conoscenza delle richieste di partecipazione, può formulare delle osservazioni e inviarle al PDT, il quale accorda lo stesso peso sia a queste osservazioni che a quelle ricevute in forma ufficiale. Tutte le osservazioni aggiuntive che provengono dalle comunità vicine sono ascoltate allo stesso modo, ma devono comunque conciliarsi con i tempi definiti per far sì che i processi di consultazione siano tempestivi. Anche il masterplan di Stratford, che coinvolge l’area adiacente il parco olimpico, tiene conto delle comunità locali che risentiranno dei cambiamenti che verranno apportati alla zona. Due sono state le fasi della consultazioni di queste persone: una fase denominata “Evidence” in cui, attraverso un sondaggio, sono stati messi in evidenza quelli che sono considerati i cambiamenti essenziali da apportare alla zona, ritenuta ora poco sicura e degradata dal punto di vista ambientale; una seconda fase denominata “Vision and Options” in cui si è tenuto un programma di 9 settimane in cui sono stati coinvolti i soggetti interessati, i giovani e le imprese, con modalità simili a quelle descritte per la zona del Parco Olimpico. Dai sondaggi sono emerse quelle che i residenti considerano le priorità per quella zona e sono: rendere il quartiere più sicuro, migliorare la possibilità di accedere a nuovi posti lavoro e abitazioni e creare una comunità ben collegata con le aree circostanti. Il riuso del parco olimpico dopo il 2012 Per il parco olimpico è stato previsto un ampio riuso, in linea con la strategia di sviluppo dell’area, che punta a servirsi dell’eredità lasciata dai giochi come stimolo ad una ulteriore rigenerazione. Questo processo di riuso comprende principalmente tre ambiti, che in ogni caso sono fortemente legati tra di loro, in quanto elementi strutturanti del nuovo assetto che la zona assumerà. I tre ambiti


3. Il masterplan del parco olimpico

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sono le connessioni, le strutture e il cambio d’uso degli spazi. Le connessioni La zona beneficerà dello sviluppo dei trasporti pubblici apportato durante il periodo dei giochi olimpici. Inoltre sarà dotata di un’accessibilità molto più elevata data dai numerosi ponti e cavalcavia che sono stati costruiti sui canali. I percorsi interni al parco olimpico saranno in parte lasciati ad uso pedonale e ciclabile, in particolare quelli lungo i corsi d’acqua e quelli che attraversano i parchi verdi. Altri saranno ampliati e potenziati fino ad essere trasformati in vere e proprie vie per il traffico di attraversamento. E’ il caso della Carpenters Road, grande strada di scorrimento che dividerà la zona nord dell’ex parco da quella sud e che metterà in comunicazione i quartieri di Stratford (a est del parco) e Hackney Wick (a ovest). Gli altri percorsi diventeranno strade di accesso ai nuovi quartieri residenziali che sorgeranno nell’area. Le strutture Le varie strutture del parco subiranno processi di riuso differenti. Alcune rimarranno, altre saranno in parte modificate e cambieranno destinazione d’uso, altre saranno interamente demolite. Di seguito sono riportate le trasformazioni che subiranno le strutture principali. Centro della stampa e dei media: il centro stampa e i centri di trasmissione, costruiti per ospitare 20 mila giornalisti, emittenti televisivi e fotografi durante i giochi del 2012, sono stati progettati per consentire una varietà di opzioni di riutilizzo dopo i giochi. Insieme contengono quasi 90 mila metri quadrati di spazio commerciale e mirano a sostenere un nuovo quartiere di occupazione ad Hackney. Sono stati svolti studi di progettazione per il riutilizzo di questi edifici e suggerite opzioni flessibili di adattamento per ospitare una serie di impieghi tra cui studi, teatri, laboratori, gallerie e spazi di produzione creativa, uffici dei media e dello sport e usi educativi. Arena della pallamano: L’arena della pallamano diventerà un’arena multiuso per gli usi della comunità, l’allenamento degli atleti, grandi e piccoli eventi quali mostre e conferenze. Si cercherà di soddisfare una vasta gamma di sport indoor come: basket, pallamano, badminton, boxe, arti marziali, netball, tennis tavolo, rugby su sedia a rotelle e pallavolo. Esso comprenderà anche un centro fitness e benessere e una caffetteria ad uso delle comunità locali. Avrà una capacità flessibile fino a 7500 posti. La nuova sede avrà un ruolo chiave nel radunare persone provenienti da entrambi i lati del canale e da lontano, per godere di una parte rivitalizzata della città. Un nuovo sviluppo di tutta l’ area è previsto anche per consolidare la sua energia con un mix di usi come: case famiglia, strutture di vendita al dettaglio e strutture per la comunità. Villaggio degli Atleti: Dopo i giochi verrà trasformato in una comunità residenziale con una nuova accademia per 1800 studenti, strutture di servizio per la comunità e più di 10 ettari di spazi aperti. Gli edifici del villaggio atletico lasceranno posto a un quartiere di un livello più basso formato da case a schiera e villette, creando un mix di tipologie abitative e una concentrazione di case famiglia nel quadrante nord-est del Queen Elizabeth Olympic Park. La sede del Velodromo, con i suoi 6000 posti, ospiterà gli eventi di ciclismo su pista delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi. Dopo i giochi, sarà aggiunto al Velodromo e alle piste di BMX un apposito circuito su strada e una pista per mountain bike, per creare il Velopark del Regno Unito: un centro del ciclismo utilizzato sia dagli atleti professionisti che dalla comunità. La sede sarà collegata a Londra e alle reti nazionali di pista ciclabile.


3. Il masterplan del parco olimpico

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Il Centro Acquatico fornirà sia ai nuotatori professionisti che alla comunità locale due piscine di 50m e una piscina per le immersioni. La sede avrà una capacità di 17.500 posti a sedere durante i Giochi con una riduzione, dopo i Giochi, ad un massimo di 2.500 posti. Lo Stadio Olimpico è costituito da un livello inferiore di 25.000 posti a sedere che rimarranno anche a Giochi terminati più un livello superiore di 55.000 posti che, invece, saranno smantellati al termine dei Giochi. L’ Arena del Basketball è una sede temporanea del Parco Olimpico. Dopo i Giochi, due terzi dei materiali e degli elementi che costituiscono l’Arena potranno essere riutilizzati o riciclati permettendo ad altre zone del Regno Unito di beneficiare di Londra 2012. Il cambio d’uso degli spazi Dopo i giochi la maggior parte degli spazi del parco diventerà ad uso residenziale, e sarà caratterizzato da diverse tipologie abitative a seconda della zona in cui si troveranno e ai quartieri con cui si troveranno a confinare. Saranno sviluppati in particolare due poli di servizio. L’area nord-ovest del parco, dove sorge il centro stampa, diventerà un polo per gli affari, per il commercio e per il lavoro. L’area a nord-est, invece, comprendente in parte la superficie coperta dal villaggio olimpico, diventerà un importante polo scolastico, con scuole di differenti livelli e accademie specializzate. Infine molti spazi verdi che fanno da cornice ai giochi saranno lasciati a servizio delle comunità locali, creando percorsi verdi che uniranno la zona lungo i corsi d’acqua. La piazza sud (South plaza), intorno allo stadio olimpico, invece, diventerà una nuova destinazione regionale, nazionale e internazionale; sarà il punto focale di incontro degli sportivi, delle manifestazioni culturali e il principale spazio pubblico all’interno del nuovo quartiere metropolitano nella zona est di Londra. I giardini internazionali, le installazioni d’arte, i ponti e le passeggiate ereditate dai Giochi, saranno rafforzate da un nuovo viale alberato, da prati e padiglioni, per creare uno spettacolare parco urbano. I numerosi corsi d’acqua della zona sud creeranno una serie di isole collegate tra di loro, ognuna con il proprio carattere e le proprie potenzialità. Lo Stadio, l’Orbit ArcelorMittal e il Centro Acquatico faranno da cornice sul confine meridionale della piazza, creando un margine di intensa attività e qualità architettonica.


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