LA CAMERA DA LETTO Rifugiarsi nel proprio interno.
POLITECNICO DI MILANO SCUOLA DI ARCHITETTURA E SOCIETÀ LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DEGLI INTERNI 2013_14 PROF. DAVIDE FABIO COLACI, AUDREY CADONÀ, SILVIA ZAULI PROF. ARNALDO ARNALDI , MARIA ALESSANDRA LUCCIOLI PROF. ROSSELLA TOMASSINI
STUDENTE: GIACOMO TREPPO MATRICOLA: 822845
CONTENUTI
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Abstract > 4
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02
Riferimenti
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03
Concept > 10
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04
Diagrammi > 12
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05
Disegni > 14
>6
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ABSTRACT
Il progetto nasce con l’idea di garantire riservatezza e intimità alla persona che abita l’interno della camera da letto. Un luogo quasi trascendentale in cui si entra in contatto con il proprio io più profondo. Uno spazio dall’apparenza asettico, quasi ostile, ma che è la rappresentazione dell’essenziale. L’ambiente è composto da tre elementi ben distinti: l’ingresso, la discesa e l’alcova. La persona che vive in questo habitat è metodica, quasi prevedibile; i suoi gesti, le sue abitudini sono talmente consolidate che la stanza che abita sembra essere la traduzione materica del suo pensiero.
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All’ingresso il depositare degli oggetti che fanno parte della sfera sociale segna la rottura tra il mondo esterno e quello interno. La lunga grandinata è la metafora del percorso che si deve compiere verso la propria interiorità. Scendendo i gradini come ne “L’uomo che ride” di Victor Hugo “la camera più alcova che camera, [è] illuminata lievemente” da una finestra dalla forma semplice e pulita posizionata alla fine del percorso. Nell’alcova, dalla geometria totalmente discordante con gli spazi che l’hanno preceduta, gli oggetti posizionati nelle proprie nicchie sono gli unici elementi necessari alla persona, la quale non ha bisogno di altro per riuscire ad espandere senza limiti e ostacoli il proprio animo.
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RIFERIMENTI
PERCORSO
Mathew Borret, Heat Vent Temple, Room Series, 2003. 6
CENTRALITA’
ACCESSIBILITA’
Carlo Mollino, Camera da letto per una cascina in risaia,1943.
Bruno Munari, Abitacolo, 1971.
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RIFUGIO
ATTACCAMENTO
Archigram, Cushicle, 1964.
Giovanni Del Ponte, Hikikomori, 2008.
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PROTEZIONE
EXISTENZMINIMUM
Andrea Branzi, Solid Dreams, 2014.
Kurokawa Kisyo, Nakagin Capsule Tower Building,1972.
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CONCEPT
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DIAGRAMMI
L’ingresso:
mi spoglio del mondo esterno e mi vesto con l’essenziale.
Il percorso:
la discesa è metafora della separazione tra il caos del mondo esterno e la quiete del mondo interno.
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Il ritiro:
L’uscita:
non ho bisogno di altro, se non dei miei oggetti, per riuscire ad espandere senza limiti e ostacoli il mio io.
mi congedo dal mio interno per riconciliarmi con la vita al di fuori.
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DISEGNI
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Sezione orizzontale, scala 1:50
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Sezione verticale, scala 1:50
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Sezione verticale, scala 1:50
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Sezione verticale, scala 1:50
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