Portfolio Architettura 2020 | Giada Noelle Placitelli

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POR TFO LIO

Giada Noelle Placitelli 2 0 2 0


Giada Noelle Placitelli Nascita

09.05.1995

Genova (GE) Indirizzo

via Campo d’Appio, 48

Carrara (MS) Telefono

+39 3248968704

e-mail

giada.noelle@live.it

Istruzione 09.2014 - 07.2020

Università degli studi di Firenze DIDA, Scuola di Architettura Corso di Laurea Magistrale in Architettura a ciclo unico Votazione 110/110 Tesi di Laurea: “Flex. In. Spaces: Flexible and Innovative Spaces for School - Progetto per la realizzazione della nuova Scuola secondaria di primo grado Buonarroti di Carrara”

09.2009 - 07.2014

Liceo Scientifico Guglielmo Marconi, Carrara Votazione 95/100

Tirocini ed esperienze lavorative 09.2019 - 12.2019

Tirocinio curricolare presso lo studio Giulio Vatteroni Architetto, Carrara

06.2019 - 11.2019

Attività a tempo parziale degli studenti presso la Biblioteca di Architettura, Firenze


Seminari e approfondimenti tematici 10.2018 - 12.2018

Seminario tematico “Riqualificazione integrata di edifici scolastici - sviluppo di un approccio partecipato per la riqualificazione energetica e strutturale”

03.2018 - 06.2019

Seminario tematico “Comunicare l’Architettura e il Design”

Competenze linguistiche Italiano (madrelingua) Inglese (buono) Competenze informatiche Disegno 2D

AutoCAD 2D

Modellazione 3D

AutoCAD 3D SketchUp Rhinoceros

Rendering

Cinema 4D + Vray

Grafica

Adobe Photoshop Adobe InDesign

Editing video Altro

Adobe Premiere Pro Pacchetto Office Termus-G Velux

Altre informazioni Fotografia con Fotocamera digitale Nikon D3400 Automunita (Patente di guida B)



rilievo e restauro progetti selezionati



Rilievo di Palazzo Pizzati, Pontremoli (MS) Laboratorio di Rilievo dell’Architettura Professore: arch. Stefano Bertocci A. A. 2015/2016

Pontremoli è il comune più settentrionale della Toscana: sorge nell’alta vallata del fiume Magra e all’estremità nord della regione storica della Lunigiana, ubicato su uno dei più antichi percorsi che collegano la Val Padana con la Liguria e la Toscana, un tempo percorso dalla via Francigena. È una città ricca di palazzi nobiliari, costruiti principalmente in epoca granducale e barocca. La loro struttura mantiene solitamente uno schema preciso, con un accesso pubblico sulla strada principale e uno riservato sul fiume, e si sviluppa quasi sempre su tre piani: al piano terra si trovavano le botteghe, al piano nobile i signori e gli appartamenti di rappresentanza e al secondo piano la servitù. Palazzo Pizzati, realizzato nel XVIII secolo, si trova nel quartiere di Imoborgo, alla fine di via Cavour, una strada in cui vi sono numerosi palazzi nobiliari di pregevole fattura interna. L’ingresso avviene attraverso un portale situato sulla strada principale: questo immette in un cortile interno e permette l’accesso ad un grosso scalone unico che permette di raggiungere i piani superiori. La particolarità di questo edificio è racchiusa nelle volte a padiglione della sala e delle due stanze adiacenti, decorate con affreschi “a quadratura” che ripropongono architetture fittizie dipinte entro una rigorosa intelaiatura prospettica e illusionistica.


A' ,43 156 169,84

160,2 178

157 2,5

7

5, 2 33

3,

,9 563

7 , 561

49 68

3,

538

,75

9 65 606,7

68

73 7, 63

581

525,7 40 6,4

17 8,

338,88

51 0, 51

51

5

436,16 5 4,1 ,8 49 10

353

63

44

4

4

,02

580

403,9

,74

521,5

5,07

287,8

07

538,45

4 4,1 44

17

2,

3

,09

158

7,5

19

A

148,32

154,9

3

5,0

15

151,4

152,63 ,32 147

3

9,8

15

3

0,5

15

149,61

33

4,5

7

38

5,2

199,51

C' 20

34

285,6

6,5 35

454

,38

7, 11

392,23 52

4

7

8,

43

200,17

,36

57

2,

62

5 407,

6

3,1

33

9,

63

23

430

7

47

397,46

B'

7

8,

64

,4

29

8,

22

B

3, 4

448

673

3

155,5

2,

26

C Pianta ottenuta mediante le trilaterazioni e sovrapposizione sulla nuvola di punti elaborata con il softare Leica Cyclone Scala 1: 25

3

152,8


Sezione A-A’ Fil di ferro (in alto) e fotopiano (in basso)


Fil di ferro dei soffitti


A sinistra: fil di ferro e nuvola di punti della sezione B-B’ A destra: fil di ferro e fotopiano della sezione C-C’



Rilievo delle Limonaie della Villa medicea di Castello (FI) Laboratorio di Restauro I Professore: arch. Pietro Matracchi A. A. 2016/2017

La Villa medicea di Castello, risalente al XIV secolo, è una delle più antiche residenze suburbane della famiglia de’ Medici, ubicata nella zone collinare di Firenze. Il Granduca Cosimo I de’ Medici la adibì a sede di rappresentanza e nel 1538 commissionò a Giorgio Vasari la ristrutturazione dell’edificio. Affidò inoltre la realizzazione del giardino a Niccolò Tribolo, il cui progetto venne studiato per celebrare il potere del principe attraverso la simbologia delle statue, delle fontane e delle grotte. Quest’ultimo può definirsi un vero e proprio giardino all’italiana cinquecentesco ed è da qui che lo stesso architetto prenderà ispirazione per realizzare il famoso Giardino di Boboli. La Villa passò in seguito ai Lorena e durante questo periodo vennero realizzate due limonaie per la magnifica collezione di agrumi. Nel 2013 la Villa di Castelo fu dichiarata dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità. Lo studio si concentra sulla Limonaia situata nell’ala sinistra del giardino. L’edificio presenta una pianta rettangolare e vi si accede tramite un ingresso che si apre sul giardino. Adiacente all’area di studio vi è un passaggio coperto dove una scala permette di raggiungere il livello superiore, dal quale si può accedere ad un ampio bosco all’interno del quale è collocato il bacino della Fontana del Gennaio (o dell’Appennino) di Bartolomeo Ammannati.



A sinistra: fotografie del prospetto Sopra: fil di ferro e nuvola di punti della pianta



Fil di ferro e materico del prospetto



A sinistra: fotografie dello spazio interno Sopra: fil di ferro e materico della sezione longitudinale A-A’



A sinistra: fotografie di studio del degrado Sopra: fil di ferro e materico delle sezioni trasversali B-B’ (a sinistra) e C-C’ (a destra)



A sinistra: fotografie dell’intradosso della copertura Sopra: modello di studio della trave posta sulla linea di compluvio



Progetto di recupero delle Limonaie della Villa medicea di Castello (FI) Laboratorio di Restauro II Professore: arch. Pietro Matracchi A. A. 2017/2018

Il progetto di restauro della Limonaia prevede un recupero funzionale durante i mesi estivi, adibendo l’edificio a sala per concerti, conferenze e piccole esposizioni. Attualmente la Limonaia è infatti usata solo nei mesi invernali quando le piante vengono posizionate all’interno, mentre durante l’estate essa rimane inutilizzata, poiché gli agrumi vengono posti all’esterno. Il progetto prevede quindi un allestimento temporaneo, che verrebbe montato all’inizio dell’estate e poi smontato alla fine della stagione per permettere il riposizionamento delle piante all’interno. Poiché è emersa la mancanza della pavimentazione, si è pensato di posizionare dei pannelli modulari che andranno a costituire il nuovo piano di calpestio e che saranno più resistenti nella zona che collega i due ingressi, per consentire il transito dei mezzi dall’estero dell’edificio alla Limonaia adiacente quella di studio. Questi elementi hanno una struttura metallica con piedini regolabili su cui poggia un pannello in legno. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un palco, posto nella zona sud della Limonaia, e di una piccola zona espositiva con documenti e articoli riguardati la botanica, da collocare sui sedili in pietra che per lo scopo verranno ricoperti da pannelli lignei. Infine, per migliorare la qualità acustica dell’involucro, si prevede di posizionare riflettori verticali mobili. Il montaggio di tutti gli elementi si svolge in tempi brevi e necessita di poca manodopera.



Villa La Quiete, XV secolo

Villa di Quarto, XV secolo

Villa della Petraia, XIV secolo

Villa Corsini, XV secolo

Villa medicea di Castello, XIV secolo

Masterplan e ipotesi del percorso pedonale storico delle ville



A sinistra: pianta quotata e arredata Sopra: Sezioni



A sinistra: render di progetto Sopra: tipologie di pavimentazione utilizzate



progettazione architettonica e urbana progetti selezionati



Ricostruzione del Chiesino di Santa Croce in Castellare, Vicopisano (PI) Tagli di luce Laboratorio di Progettazione dell’Architettura IV Professore: arch. Fabio Capanni A. A. 2017/2018

Il progetto prevede la ricostruzione del chiesino di Santa Croce in Castellare, andato distrutto nel 2017 a seguito di un’esplosione e del conseguente incendio. L’area di progetto è situata su un’altura che si affaccia sul paese di Vicopisano. La cava di pietra che si trova sulla collina è un elemento distintivo del luogo e i blocchi di pietra accostati tra loro diventano l’idea fondativa di progetto. Raggiungendo la sommità, ci si trova nella piazza lastricata di fronte alla chiesa, nella quale viene ripresa l’idea progettuale del “togliere e mettere” della cava: questo spazio infatti è stato progettato scavando il terreno e la chiesa si trova quindi ad un livello inferiore. I blocchi di cui è composto l’edificio sembrano nascere dalle masse rocciose e formano un tutt’uno con esse. Vera protagonista del progetto è la luce, che modella lo spazio interno e pone l’attenzione del visitatore su zone ed elementi cardine della liturgia cristiana. I quattro grandi blocchi che compongono l’edificio sono accostati fra loro ma non si toccano, formando così delle crepe che richiamano gli spacchi delle pietre nelle cave: è proprio da queste fenditure che la luce penetra all’interno della sala centrale, la quale viene illuminata attraverso tre tagli in cui la luce percorre passaggi stretti e lunghi, mentre un quarto spacco, più largo e meno profondo, punta verso l’altare in modo da renderne esplicita l’importanza.



A sinistra: vista esterna Sopra: planivolumetrico



A sinistra: vista interna verso l’altare Sopra: pianta



A sinistra: vista interna verso il fonte battesimale Sopra: sezione trasversale



Ampliamento della Scuola materna Opera Cardinale Maffi e sistemazione dell’area lungo le mura, Vicopisano (PI) Incastri Laboratorio di Progettazione dell’Architettura IV Professore: arch. Fabio Capanni A. A. 2017/2018

L’area d’intervento è situata nella zona storica di Vicopisano, caratterizzata dalla presenza del borgo antico, delle mura storiche e della famosa Rocca del Brunelleschi che sovrasta il paese. Il progetto di riqualificazione dell’area verde che costeggia le antiche mura prevede la realizzazione di due percorsi lastricati che terminano nella piazza sulla quale si affacciano la chiesa e la scuola. Un’imponente scalinata, che si imposta sulla piazza e che si trova a ridosso dell’ampliamento della scuola, permette di raggiungere il monumento preesistente, salendo quindi sull’argine del fiume e costeggiando il nuovo edificio, caratterizzato da una copertura verde. Il progetto della scuola nasce dall’idea di realizzare un’apertura dell’argine, creando un dialogo sia con quest’ultimo sia con la scuola preesistente, che viene adibita ad asilo nido. Scuola e argine si incastrano, diventando uno l’ampliamento dell’altro. Due direzioni sono predominanti e danno forma all’edificio: una è quella perpendicolare alla scuola preesistente, l’altra è quella parallela al fiume. La lunga facciata rappresenta la perfetta sintesi di come sia l’argine fluviale sia la presenza di mura storiche sia stata fonte di ispirazione per il progetto. All’interno la luce è protagonista del progetto e permette di percepire il modulo che scandisce la disposizione degli ambienti.



A sinistra: vista esterna dalla piazza Sopra: sezione ambientale e masterplan



A sinistra: vista esterna dal cortile Sopra: planivolumetrico



A sinistra: vista interna del distributivo Sopra: pianta



1. atrio/spazio comune 2. spogliatoio aula 3. aula 4. deposito aula 5. servizi igienici aula 6. corte 7. sala insegnanti 8. servizi igienici/spogliatoio 9. mensa 10. cucina 11. deposito e lavanderia 12. locale tecnico

A sinistra: vista dalla corte dell’aula Sopra: esploso assonometrico



A sinistra: vista interna dal distributivo verso una corte Sopra: materiali



Sezione prospettica



GAMC nuova sede, Viareggio (LU) Connessione Laboratorio di Progettazione dell’Architettura V Professore: arch. Fabrizio Vittorio Arrigoni A. A. 2018/2019

L’area di progetto della nuova GAMC - Galleria d’arte moderna e contemporanea Lorenzo Viani - si presenta come un luogo privo di una propria identità, in cui si mescolano e si incontrano il tessuto a maglie ortogonali della Viareggio storica e l’assetto urbano di periferia appartenente all’Ex Campo di Aviazione. L’isolato caratterizza la distribuzione urbanistica della città e, con la sua corte interna, lo spazio centrale di distribuzione, la “casa in fondo all’orto” tipica viareggina, diventa l’elemento fondativo del nuovo museo. Il grande spazio centrale - la hall - racchiude al suo interno una corte, un giardino segreto che illumina lo spazio, diventando il perno da cui si sviluppa l’edificio e che collega le varie funzioni dell’interno complesso. In questo contesto urbano, il canale Burlamacca, che dalle montagne va a “morire” nel mare, ha un ruolo di collegamento fra le due zone, quella storica e quella periferica. Attraverso il canale, inoltre, si instaura un legame anche fra le due realtà naturali, il mare e le montagne, elementi distanti fra loro che in questo luogo si connettono, dando vita ad un contesto ricco di valenza paesaggistica. L’acqua ha una forte rilevanza storica e simbolica per gli abitanti di Viareggio e, attraverso il mare, le darsene e i canali, lascia un’impronta, una traccia sull’intero territorio. Il progetto si basa quindi sull’intenso rapporto con l’acqua quale elemento che connette l’edificio al contesto e lo completa, dando ad esso una forte carica artistica e poetica.



A sinistra: vista esterna dell’ingresso Sopra: planivolumetrico



1. hall 2. bookshop 3. sala lettura 4. caffetteria

20

5. ufficio segreteria 6. sala riunioni 14

7. servizi 8. ufficio personale 9. ufficio direzione 10. foyer 11. sala conferenze 12. corte interna

19

11

7 13 10 9

18

12

7

17

8 6

1

4 5

3

16 2

13. laboratorio didattica 14. laboratorio stamperia d’arte 15. esposizione stamperia d’arte 16. galleria mostre temporanee 17. sala video proiezioni 18. collezione Lorenzo Viani 19. sala mostre permanenti 20. deposito

20

A sinistra: vista interna dalla hall Sopra: esploso assonometrico



A

B

A'

B'

A sinistra: vista della corte interna Sopra: pianta



A sinistra: vista della mostra permanente Sopra: sezioni longitudinali



A sinistra: vista della mostra su Lorenzo Viani Sopra: esploso assonometrico dello spazio espositivo Lorenzo Viani



architettura bioclimatica progetti selezionati



La nuova scuola secondaria di primo grado “Buonarroti”, Carrara (MS) Flex. In. Spaces - Flexible and Innovative Spaces for School Progetto di tesi Professoressa: arch. Paola Gallo A. A. 2019/2020

Il tema della progettazione degli edifici scolastici è da sempre oggetto di sperimentazioni e ricerche innovative legate non solo alla definizione di ambienti di apprendimento innovativi, ma anche e soprattutto all’impatto che questi possono avere sulla convivenza sociale e funzionale del territorio urbano in cui il complesso educativo è collocato. L’introduzione di metodi didattici innovativi ha inoltre reso necessario un ripensamento degli spazi di apprendimento, basati su nuovi modelli organizzativi che promuovano la libertà di azione e il coinvolgimento attivo dello studente. Il tema affrontato in questa tesi di laurea riguarda il progetto della nuova Scuola secondaria di primo grado “Buonarroti” a Marina di Carrara. La proposta progettuale si propone di dare risposta alle esigenze manifestate dall’Amministrazione Comunale, interessata alla realizzazione di un polo scolastico ispirato dai concetti di sostenibilità e innovazione pedagogica. Il progetto si basa sulla realizzazione di ambienti di apprendimento flessibili ed innovativi, in cui il fulcro non è più l’aula tradizionale, bensì il “cluster”: in esso, attraverso le pareti mobili e gli arredi facilmente spostabili,

possono

essere

sviluppati

setting

di

apprendimento sempre differenti in base alle esigenze didattiche del momento.



1. studio del contesto urbano

2. replicazione del sistema urbano a livello dell’edificio

A sinistra: masterplan Sopra: concept di progetto



aula area studio individuale serra area informale mensa uffici palestra biblioteca laboratori scolastico

locale tecnico

pubblico

servizi

Sopra: esploso assonometrico dei

A sinistra: planivolumetrico flussi (a sinistra) e funzionale (a destra)



A sinistra: pianta piano terra Sopra: Sezione longitudinale A-A’ e trasversale B-B’



A sinistra: pianta piano primo Sopra: prospetto sud e prospetto est



serra

spazio per le attvitĂ individuali

aula - home base

configurazione 1

configurazione 2

configurazione 3

configurazione 4

spazio didattico

A sinistra: vista esterna di un particolare del prospetto sud Sopra: appronfondimento sul cluster



A sinistra: vista interna del distributivo Sopra: sezione terra tetto e particolare del prospetto



video



Rocca aldobrandesca, Piancastagnaio (SI) Seminario Comunicare l’architettura e il design Professore: arch. Marcello Scalzo

Video qui: https://youtu.be/WyRWFiiISag Colonna sonora: Roberto Cacciapaglia - “Wild Side” Montaggio: software Adobe Premiere Pro 2019 Strumenti utilizzati: Fotocamera digitale Nikon D3400 YI action camera 4k Honor 9 Lite Honor 10 Nel video viene mostrata, attraverso un’analisi storica, la Rocca aldobrandesca di Piancastagnaio, che è il monumento più simbolico del paese. Partendo dai disegni del XVII secolo si arriva alle foto e ai rilievi effettuate negli anni Sessanta del Novecento in occasione dei lavori di restauro commissionati dal Commendator Gino Pietro Bigazzi. Le panoramiche e la cartografia attuale ci mostrano un borgo circondato prevalentemente da boschi e dominato dalla Rocca, decentrata rispetto al centro del paese, che è visibile anche da lontano. L’edificio è adiacente alle mura medievali ed è caratterizzato

da

due

torri

di

avvistamento

di

dimensioni diverse. L’ingresso è situato sul fronte est, attraverso il quale si accede ad un cortile interno. I locali si presentano privi di arredamento e vengono utilizzati da artisti e artigiani di importanza internazionale per l’esposizione delle proprie opere. All’ultimo piano una scala permette di accedere alla terrazza esterna, da cui si può ammirare il panorama circostante costituito dai boschi e dai campi e da cui si può godere della vista dall’alto del borgo di Piancastagnaio.



Le cave e il marmo, Carrara (MS) Seminario Comunicare l’architettura e il design Professore: arch. Marcello Scalzo

Video qui: https://youtu.be/ijb2FGSjw5I Colonna sonora: Ludovico Einaudi - “Nuvole bianche” Montaggio: software Adobe Premiere Pro 2019 Strumenti utilizzati: Fotocamera digitale Nikon D3400 YI action camera 4k Honor 9 Lite Honor 10 Nel video viene mostrata la Cava Gioia, che segna il confine tra la città di Carrara e quella di Massa ed è uno dei bacini visitabili in cui ancora oggi si svolge l’attività estrattiva. Attraverso delle visioni panoramiche viene mostrato come questa attività abbia profondamente trasformato le Alpi Apuane nel corso dei secoli, andando a scavare il profilo delle montagne. Dalla cava si ammira il panorama sottostante della città di Carrara e si percepisce la vicinanza del mare con le montagne. In questo scenario Eduardo Kobra, street artist fra i più acclamati sulla scena internazionale, ha sfidato il candore e la magniloquenza della parete di marmo, realizzando un murales raffigurante il volto del David di Michelangelo. L’artista ha utilizzato colori accesi accostati a geometrie caleidoscopiche: uno scintillio arcobaleno in mezzo al bianco assoluto della cava di marmo. Dal generale si arriva fino al particolare: vengono mostrate le venature, la luce che accarezza i blocchi, le superfici ottenute dai tagli e dalle lavorazioni, i diversi colori dati dalla luce naturale durante la giornata e il rapporto che il marmo ha con gli elementi naturali che lo circondano.



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