IL MULINOI DI PATRIGNONE

Page 1

IL MULINO DI PATRIGNONE

Fotografie di Gianfranco Marzetti



IL MULINO DI PATRIGNONE

Fotografie di GIANFRANCO MARZETTI

presentazione

Alberto Pulcini


da un’idea di Gianfranco Marzetti si ringraziano;: Alberto Pulcini, Francesco Vittori e Gabriella Vittori

Stampato nel mese di Novembre 2015

Self-Publishing Gianfranco Marzetti E’ vietata ogni forma di riproduzione © Gianfranco Marzetti 2015 2


Presentazione La passione per la fotografia e lo spiccato interesse per la tradizione sono evidenti nella produzione di Gianfranco Marzetti. Egli, infatti, indagando sul territorio e sulle attività legate al mondo dell'agricoltura, e questa volta nell'ambito del lavoro del mugnaio, frequenta un sito del Piceno, ai confini comunali di Montalto delle Marche, Montedinove e Castignano, lungo la media Valle del Tesino, dove, a breve distanza e non molto tempo fa, erano attivi tre mulini: Mulino Vittori, Mulino Gobbi e Molini Corradetti. L'obiettivo si ferma ed indaga il Mulino ad acqua di Patrignone, condotto dalla famiglia Vittori. Le testimonianze residue dell'ambiente sono state immortalate dall'appassionato fotografo in modo capillare: la vecchia ruota, la macina di pietra …, quasi fossero preziose reliquie. Non solo una curiosità, ma anche una testimonianza della vita e dell'opera del mugnaio e di quanti collaboravano con lui, di chi cioè raccoglieva cereali per trasformarli in farina, è la suggestiva bianca parete interna, dove la calce è stata solcata dalle scritte a carbone con nomi di contadini, di avventori, di famigliari della clientela. I nomi rincorrono le cifre, le unità di misura e i prezzi. Una lavagna pratica segno di testimonianza antica e ancora viva. Un valore aggiunto è che il luogo e le adiacenze del Mulino, collocati in contesti strategici, favorivano, in tempi in cui la comunicazione non era certamente quella di oggi, la socializzazione. Ponti e guadi erano vicini, le stradine s'inerpicavano verso i paesini sulle alture. Ameni e produttivi luoghi che invitavano a parlare, a conversare, a chiacchierare, a scambiarsi notizie: tutti motivi positivi per la stessa crescita della popolazione rurale. Non sono state trascurate le suppellettili del lavoro contadino, testimonianze anch'esse di un'agricoltura scomparsa, che raccontano le storie, che costituiscono la storia. Strumenti usati un tempo e poi raccolti a formare un primo nucleo di museo intimo, dove trascorrere qualche momento per arricchire le proprie conoscenze e per affidare il tutto alla memoria.

prof. Alberto Pulcini

3


4


INTRODUZIONE Nel 2006, durante una delle mie escursioni fotografiche, effettuai le riprese fotografiche al mulino di Patrignone. Vi ero capitato per caso, ma fu proprio l'incontro con un'anziana signora, Élia Pieramici (che poi ho saputo essere la proprietaria), ad offrirmi l'occasione di scoprire e fotografare quanto ancora segnalato sulle mie vecchie carte geografiche I.G.M. Le foto mi servirono per alcune proiezioni e visualizzazioni con amici e appassionati; poi furono archiviate come tanto altro mio materiale fotografico. Mi erano comunque rimasti impressi nella mente alcuni appunti scritti col carbone sulle bianche pareti del mulino: pagamenti, acconti, rimanenze, pro-memoria vari, che denotavano un mondo pratico, semplice e schietto, dove un appunto sul muro valeva più di un assegno o di una cambiale. Erano le storie e gli "affari" degli abitanti della zona, clienti dell'opificio. Ho voluto così rivisitare il luogo dopo diversi anni e, questa volta, ho avuto la fortuna di incontrare Francesco Vittori, genero delle signora Pieramici, attuale proprietario con la moglie Gabriella di tutto il podere circostante. Dalla simpatia reciproca è scaturita una lunga chiacchierata, durante la quale Francesco mi ha rievocato la storia recente e lontana di questo luogo a cui si sente particolarmente legato, tanto che sta cercando di trasformarlo in un piccolo museo, dove rivivere e far rivivere tanti suoi cari ricordi. E’ derivata così la cronistoria di tutta la famiglia Vittori, dal suo omonimo Francesco Vittori (1848-1931), proprietario del mulino che essendo celibe lo dona al nipote Giuseppe e anche questi, successivamente non avendo figli lo lascia a un nipote adottato, Alfonso, figlio del fratello Pompilio Alfonso muore nel 2009, lasciando il mulino in eredità alla figlia Gabriella Vittori, che sposa Francesco Vittori, un cugino figlio dello zio Giovanni Vittori. Il mulino viene a trovarsi così in un territorio dove ancora oggi, a dispetto del tempo e a differenza di tanti altri luoghi dove nomi e memorie sono svanite nel volgere di pochi anni, il suo nome rimane fortemente appropriato, in quanto da sempre è segnato sulle carte topografiche anche come zona delle Case Vittori. Esistono infatti quattro costruzioni di proprietà di Gabriella e Francesco e quella più famosa è senz'altro il vecchio Casale Vittori, chiamato "Il Castello", in cui abitarono all'inizio del '900 fino a 35 persone tutte della famiglia Vittori. In passato, adiacente al mulino passava anche la vecchia e importante strada che univa Castignano a Montalto, divenuta poi, a seguito della costruzione della nuova strada provinciale, una strada privata di campagna. Esisteva ed esiste ancora, attiguo al mulino, un Pozzo-Sorgente Perenne, come segnato sulla carta dell'Istituto Geografico Militare F.°133 del 1954, quindi con acqua potabile a disposizione sia degli abitanti del luogo che dei viandanti che transitavano numerosi per la suddetta strada. Nel 1888, vicino alla sorgente fu costruito un "bottaccio", ossia una cisterna in muratura, che aveva il duplice scopo sia di raccogliere e conservare l'acqua per i periodi di magra, assicurando così la continuità del lavoro al mulino, sia di rallentare lo scorrere dell'acqua che, a volte, arrivava impetuosa dal vicino fiume Tesino. Ho cercato di raggruppare e rappresentare tramite immagini sia la realtà struggente dei luoghi sia l’espressione dei volti delle persone che hanno fatto la storia di questo piccolo angolo del Piceno, con i loro affetti e con i segni del loro assiduo lavoro.

Gianfranco Marzetti

5


6


il vecchio mulino

Élia Pieramici, madre dell’attuale propietaria del mulino Maria Gabriella Vittori, indica l’ubicazione del Mulino di Patrignone

7


La sorgente perenne segnalata sulle carte topografiche dell’Istituto Gerografico Militare già prima del 1950, ora in disuso e adibita a legnaia 8


La cisterna in muratura, costruita nel 1888 ad ovest del mulino, per la riserva dell’acqua. 9


Il mulino nel 2006 10


L’abitazione del mugnaio

11


sopra: la macina o mola del mulino sotto: la tramoggia, cassetta quadrangolare che conteneva il grano da macinare

12


13


14


15


16


17


18


19


20


21


Albero del roteggio con le pale

22


i’ubicazione

Vista da est: sulla destra la sorgente perenne (ex pozzo ora chiuso e adibito a legnaia) e sulla sinistra la cisterna, riserva d’acqua del mulino

La sorgente perenne vista da ovest 23


La vecchia strada Castignano - Montalto, vista da sud, passava proprio tra il mulino (sulla destra) e la cisterna dell’acqua (sulla sinistra)

24

La suddetta strada vista da nord


In primo piano la Cisterna (detto anche Bottaccio), per la riserva dell’acqua In alto si intravede il vecchio casale dei Vittori: “Il Castello”

25


A sinistra l’abitazione del mugnaio. A destra si intravede il mulino

Il mulino visto da est 26


Canale di scarico detto “la colta” in cui scorreva l’acqua che usciva dal mulino e che rifluiva poi di nuovo sul Tesino

Il mulino visto da sud 27


Piccolo museo all’aperto di attrezzi agricoli

28


Il mulino a sinistra e la casa del mugnaio a destra

29


L’abitazione della famiglia Vittori. Davanti passa l’ex-strada Castignano-Montalto

Il vecchio Casale dei Vittori chiamato “Il Castello” 30


Il querceto vicino al mulino

31


Rimessa automezzi agricoli e mulino

Francesco Vittori al lavoro 32


33


Veduta dalla Strada Provinciale 92

34


Il crinale con la vecchia strada Castignano-Montalto, ora coperta dalla vegetazione e che passava proprio adiacente al mulino.

planimetrie

35


36


37


38


39


CRONISTORIA Stirpe VITTORI - proprietaria del M ulino di Patrignone

BENIAM INO (1845 - 1900) 10 figli

POM PILIO FEDERICO ANNA ANGELO GIOVANNI GIUSEPPE ELISEO LUIGI M ARIA PAOLO

FRANCESCO (1848-1931)

ANTONIO

celibe proprietario del mulino che lo lascia al nipote GIUSEPPE

senza figli

4 figli tra cui uno di nome GIOVANNI e uno di nome ALFONSO (1920-2009) quest'ultimo adottato dallo zio GIUSEPPE 7 figli 4 figli 10 figli celibe senza figli (moglie M aria Siliquini) Giuseppe eredita il mulino e adotta il nipote ALFONSO 3 figli 5 figli nubile 4 figli

ALFONSO (moglie Élia Pieramici) lascia il mulino

all'unica figlia VITTORI M ARIA GABRIELLA (1963) che sposa il cugino:

VITTORI FRANCESCO (1948) figlio dello zio GIOVANNI

M ANUTENZIONE E LAVORO svolto nel M ulino di Patrignone

1888 - 1929

famiglia VITTORI

1929 - 1936

D'ANGELO GIULIO e famiglia

1936 - 1956

FIORONI PASQUALE conosciut o col nome di " Balland" , assieme alla moglie Rossi Serafina e alle figlie Pierina, Ada e Ida

1956 - 1975

VITTORI GIUSEPPE E ALFONSO

dal 1975

l'attività viene man mano scemando fino alla completa chiusura della struttura

40


fotostoria

Beniamino Vittori con la nuora Rosina Amadio, la piccola Adalgisa Vittiori (1907) e sulla destra Giovanni Vittori (1910) In piedi davanti a Beniamino la piccola Erminia Vittori. Sulle ginocchia Elisa Vittori. Fotografia realizzata in occasione della comunione di Adalgisa e Giovanni 41


Giuseppe Vittori, secondo da sx, in ritorno dalla caccia alla volpe. 1958

42


Giuseppe Vittori e Maria Siliquini

Pasquale Fioroni e Serafina Rossi, mugnai dal 1936 al 1956 43


Alfonso Vittori

Francesco Vittori e Gabriella Vittori 44


INDICE

presentazione

pag.

3

pag.

5

pag.

7

a cura del prof. Alberto Pulcini direttore dei Quaderni di Ricerca Storia e Arte nel territorio ripano

introduzione a cura di Gianfranco Marzetti autore delle immagini e della pubblicazione

il vecchio mulino riprese del 2006

ubicazione

pag. 21

riprese del 2015

planimetrie

pag. 35

fonti: IGM e Google Map

cronistoria

pag. 40

foto-storia

pag. 41

per gentile concessione del coniugi Vittori

indice note biografiche

45

pag.

45

pag.

46


NOTE BIOGRAFICHE Gianfranco Marzetti nasce a San Benedetto del Tronto e inizia la sua attività fotografica sin da ragazzo negli anni ‘65-’70 quando fonda con alcuni amici il Fotocineclub Sambenedettese. Frequenta anche il Fotocineclub Fermo dove ha modo di conoscere e seguire alcuni grandi maestri della fotografia italiana come Mario Giacomelli, Giorgio Tani, Ferruccio Ferroni, Gianni Berengo Gardin, Enzo Carli e altri, assieme ai quali espone in svariate mostre e in diverse città italiane: "Emergenza Fotografica” Montedinove (AP) 1989, SICOF di Milano nel 1993, FERMO (Fermoimmagine ‘94), S.Elpidio a Mare alla 2^ e 3^ BIENNALE DI FOTOGRAFIA (1998-2000), poi Chieti, Catania, Ravenna, Chiaravalle, Cremona, Palermo, Ascoli Piceno. Dal 2002 al 2006 partecipa quale autore della Nazionale Italiana dell'ANAF, Associazione Nazionale Arti Fotografiche, ad importanti mostre fotografiche internazionali in Francia, Argentina, Singapore, Arabia Saudita e Vietnam. Sue fotografie sono state pubblicate sulle riviste "Tutti Fotografi", "Nuova Fotografia", "Fotopratica", "Essere Fotografia", "Rubrica ANAF", "Notiziario Fotografico ANAF", "Gente di Fotografia", "Print Flash", "Il Fotografo", "Reflex", "Fotografare", "Il Fotoamatore”, “Nuovo Notiziario Fotografico”, “SPOTMATIC magazine AOHC ”, "Fotoit", "Il Gazzettino Fotografico" e sugli Annuari Nazionali dell'A.N.A.F. e U.I.F. Inoltre sue fotografie sono presenti in diverse pubblicazioni tra le quali si ricordano RURALITA' E MARINERIA (Edizioni Maroni - Ripatransone), GIOVANE FOTOGRAFIA ITALIANA (Edizioni Gente di Fotografia - Palermo), FOTOGRAFIA - ATTUALITA' E TENDENZE (Nuova Arnica Editrice-Roma), FOTOGRAFIA OGGI (Edizioni Regione Emilia Romagna), GUIDA ALLA FOTOGRAFIA ( di Enzo Carli per la F.LLI FABBRI EDITORI), IL RITRATTO FOTOGRAFICO (Edizioni Lussografica - Caltanissetta), POGGIO CANOSO (Editrice Il Segno - Verona), JEME A CANTA’ SANT'ANTONIE" (Amministrazione Comunale di Acquaviva Picena), SAN GIACOMO DELLA MARCA" (Edizioni Amministrazione Comunale di Monteprandone), AZZURRA COME IL MAR (pubblicazione sulla Palazzina Azzurra, ediz. Amministrazione Comunale San Benedetto del Tronto), IMMAGINI DEL GUSTO , PASSIONE ITALIA e UNA GIORNATA PARTICOLARE NELLE MARCHE (tutte Edizioni della F.I.A.F. - Torino), FOTOGRAFIA di Enzo Carli Adriatica Editrice, Ancona, QUELLA PORTA SULLO SGUARDO di Enzo Carli, Edizioni IDEAS di Benevento, 2015. Marzetti dal 2000 collabora poi alle pubblicazioni delle varie edizioni dei Calendari Fotografici della Banca delle Marche di Jesi, oltre ad aver editato personalmente sue pubblicazioni fotografiche tra le quali recentemente IMMAGINI DI STRADA (2013), LA CROCE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO (2014), IL MULINO DI PATRIGNONE (2015) Diversi sono gli incarichi avuti a carattere nazionale: segretario provinciale per la FIAF (19971999), vice-presidente nazionale prima e segretario nazionale poi per l'ANAF (1986-2007) e dal 2011 Consigliere Nazionale nel Direttivo UIF Unione Italiana Fotoamatori E' il responsabile e coordinatore dal 1986 di INTERPHOTO la rassegna internazionale di fotografia che ha visto nell'ultima edizione del 2014 la partecipazione di ben 58 nazioni, è curatore di corsi di fotografia e multimediale oltre che ricercatore e collezionista di foto antiquariato. Nel maggio 2009, in occasione del 61° Congresso Nazionale FIAF di Recanati, riceve per la sua attività ultradecennale a favore della fotografia, l'onorificenza nazionale BFI della Federazione come Benemerito della Fotografia Italiana. Il genere che particolarmente predilige è il reportage e il racconto fotografico, specialmente in bianco e nero e quale ammiratore di Henry Cartier Bresson ama in modo specifico la street-photography dove la rapidità d'azione gli permette di cogliere attimi e situazioni irripetibili che si concretizzano in una frazione di secondo. Foto comunque sempre realizzate con attenzione e discrezione. La chiarezza del suo frasario e la precisione sintetica gli permettono di "scavare" intorno ai soggetti e di trarne immagini genuine e reali (da Essere Fotografia di Enzo Carli - 1989) 46


Edizioni

Marzetti

SELF-PUBLISHING San Benedetto del Tronto

www.gianfrancomarzetti.it gianfrancomarzetti@gmail.com



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.