IT 7,00 EURO
THE VINTAGE RENAISSANCE IERI E OGGI PROFUMO DI SCHUBERTH YESTERDAY AND TODAY SCHUBERTH PERFUME IL FASCINO DELL’OBLIO DEL TEMPO THE CHARM OF OBLIVION OF TIME
2037 0237
ANNO 2 #8 - GENNAIO / FEBBRAIO 2011
NUOVA VITA AL VECCHIO L’ASCESA DEL VINTAGE
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Ligne 8 S.T.Dupont Boutique – Via Borgognona, 42/B – Roma www.st-dupont.com
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fashion moda
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Londra è un coacervo di lussuosissime boutique in perenne competizione tra loro per accaparrarsi l’ultimo rampollo, il nuovo manager in auge nella city o il turista di passaggio come cliente. Una lotta, però, si sa, di classe!
Ieri e oggi profumo di Schuberth Yesterday and today Schuberth perfume
London is an accumulation of very luxurious boutiques always competing among them to catch the attention of the youngest and new emerging manager in the City or the tourist as a client.
24 Hitchcock e la suspense sont à la page 29 EM/ME personal shopper LONDRA EM/ME personal shopper LONDON 32 EXPRESS YORSELF 34 MIPEL,THE BAG SHOW ALLA SUA 99ESIMA EDIZIONE MIPEL, THE BAG SHOW At its 99th edition 37 SATYRICON
from all over the world
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L’angolo degli oratori THE Speakers Corner
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UNO SCATTO AD UN MITO SENZA TEMPO ROLLEI 35 VINTAGE A SHOT AT A TIMELESS MYTH ROLLEI 35 VINTAGE economy & management
61 IL FILO ROSSO DEL CAFFÈ (Parte 2) THE RED THREAD OF COFFEE (PART 2) 64 I RICORDI, LA PROPRIA STORIA, LA STORIA DEGLI ALTRI RISORSE E CHIAVI DI LETTURA EFFICACI DEL PRESENTE E DELLA PROPRIA AUTENTICITÀ Memories, one’s own story, the story of others: efficient resources to read the present and one’s own authenticity.
design
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Un tocco di classe in una casa perfetta? Un elemento vintage A touch of class in a perfect house? A vintage element art
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Carla Tolomeo, l’arte di raccontare tra colori e tessuti Carla Tolomeo, the art of narrating with colors and fabrics
fashion food
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high tech
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PRECISIONE SVIZZERA PER IL MICROSTEREO GENEVA MODEL S SWISS PRECISION FOR THE GENEVA S MODEL MICROHIFI SYSTEM
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QUANDO IL 3D NON BASTA LA TELEPRESENZA TRIDIMENSIONALE, NUOVA FRONTIERA DEL CINEMA When 3D is not enough tridimensional transparency, the new movie frontier
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La nostalgia delle rivoluzioni The nostalgia of revolutions
wonderful world
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IL FASCINO DELL’OBLIO DEL TEMPO The charm of oblivion of time MONORESORT NELLA CONCA D’ORO IL LUSSO DI UN ALBERGO, LE COMODITÀ DI UNA CASA, IL FASCINO DELLA SICILIA PER UNA VACANZA COMPLETA! MONORESORT IN CONCA D’ORO LUXURIOUS AS A HOTEL, COMFORTABLE AS A HOUSE, THE CHARM OF SICILY FOR A COMPLETE VACATION
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ROBIN DES BOIS CUCINA AI RICCHI PER AIUTARE I POVERI
The brigde between East and West
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EM/ME Economia Moda Marketing Entertainment rivista bimestrale numero 8 gennaio / febbraio 2011 Direttore Responsabile Chiara Nespoli chiara.nespoli@gruppoichnos.it
Ufficio grafico emme@iknstudio.com Stampatore Tipografia Villanova Via Tratturo, 73 83035 Grottaminarda (AV)
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In copertina una foto da unique-vintage.com
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chiara nespoli
illustrazione di Camillo Lo Sasso
L’economia del vintage La verità è che ancora non ci si spiega bene perché questa tendenza sia tornata tanto in voga: c’è chi incolpa la regressione dell’economia, chi ne offre una sagace interpretazione come diversivo alla noia del classico consumo; sta di fatto che il vintage è a giusta ragione considerato come un trend in netta ascesa. Il fascino dell’antico, del vissuto, dell’oggetto con una sua storicità e personalità conquista i più disparati target di consumatori dagli estimatori borghesi alle fashion victim ventenni, e se è vero che, così come per l’universo musicale, anche per la moda niente è più realmente innovativo, ma in realtà si tratta solo di “già visto nuovamente interpretato”, molti scelgono di puntare direttamente all’ originale, trovando nell’antico un valore oltre. Il successo degli Swap Event concretizza questa tesi: ciò che si commercializza sono abiti, accessori, cimeli, ma è lo scambio a rendere veramente uniche queste fiere. La modalità del baratto ben si coniuga alla particolarità degli oggetti, di cui sarebbe ben difficile stabilire un valore in denaro, inoltre il pubblico è fortemente attirato anche dalla possibilità di rinvenire finalmente l’oggetto unico, in quanto gli estimatori del vintage sostengono che l’unicità ed il particolare siano doti poco sviluppate dall’attuale moda, che privilegia,
invece, una certa standardizzazione e somiglianza tra le collezioni. Dunque per uscire fuori dagli schemi, bisogna, in taluni casi, andare indietro col tempo, una ghiotta occasione è offerta dall’annuale edizione della Fiera del vintage: a Forlì dal 18 al 20 Marzo. E se la maestra di stile Coco Chanel sosteneva: “La moda è fatta per diventare fuori moda”, i sostenitori del vintage asseriscono che la stessa, a seguito ben specificava:” È la moda che passa, lo stile resta”. Vintage economy The truth is that it is still unclear why this trend is so in vogue again: some think it is because of the economic crisis, others offer a wise interpretation of an alternative to classic consumerism; however, the fact is that vintage is rightly considered as an ascending trend. The charm of antique, of the past, of the object with a personal story and identity conquers the most different targets of consumers, from middle-class admirers to fashion victims in their twenties. And if the same concept applied to music where what is truly innovative is only “something already seen and revisited”, many choose the antique to find a value that goes beyond. This is also confirmed by the Swap Event’s success: the goods on display are clothes, accessories and relics but it’s
the action of swapping that makes these fairs completely unique. The exchange mode perfectly matches the uniqueness of the objects – since it would be very difficult to establish a money value. Furthermore, the public is strongly attracted by the possibility of finding a unique object since vintage fans support that the unique and original elements are traits not very much developed by the current fashion world that – instead – privileges standardization and similarity with other collections. So, in order to get out of the ordinary schemes, one needs to go back in time. An excellent occasion is the yearly Vintage Fair in Forlì from 18 to 20 March. And if the master of style Coco Chanel said “Fashion is made to become old-fashioned”, vintage fans say “it is fashion that dies but style stays”.
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...un’esperienza dall’antico sapore aristocratico.
VILLA CAMILLA Lago di Como
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rlamperti@marchesidirozzano.it +39 348 7013479
Ieri e oggi profumo di Schuberth Mariano Bonavolontà
Il senso dell’olfatto ha una strettissima liaison con la memoria. Alle giovani generazioni, probabilmente, il profumo “Schu” di Schuberth non dice poi tanto. Forse, ai cinefili, ricorderà “La dolce vita” perché in una scena il profumo compare. Eppure “Schu” è una pietra miliare nella storia dei profumi antichi, che vantò addirittura l’attenzione del celeberrimo artista René Gruau che ne disegnò la pubblicità. Oggi, la maison Emilio Schuberth ha scelto di rilanciare il proprio marchio anche nel mercato dell’haute parfumerie, con un tris di essenze vintage: Schu, Taffetas e Coquillages. “E’ estremamente importante riportare in auge
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anche la cultura del profumo di Schuberth, che ha avuto moltissime clienti che da tempo aspettavano il ritorno della boccetta” – dichiara la direttrice creativa della maison, Elena Perrella –“abbiamo lavorato molto sul progetto, sia a livello di essenze che di packaging, e sono soddisfatta del risultato finale: le essenze sono d’altri tempi, riprendono il bon ton di una volta, e le boccette simboleggiano la storia del marchio, quasi oggetti di design”. La maison continua, dunque, sulla strada del rilancio di un brand storico, ma questa volta ha optato per il settore parfumerie, per completare la sua gamma di prodotti. “Così
facendo diamo la possibilità sia alle clienti più affezionate di poter indossare nuovamente delle essenze che hanno amato, sia alle nuove clienti, delle ragazze che si vogliono distinguere con classe, di indossare un profumo del tutto inusitato e senza tempo” conclude Elena Perrella. In un continuo gioco di rimandi tra presente e passato, si stagliano le tre essenze tremendously chic adatte sia per un aperitivo in un outfit daily, che per una serata, probabilmente di gala, nella quale indossare un profumo in stile irony glam o, ancora, per gustare un momento per sé irripetibile di un pérfumage al lume di candela. Tre profumi diversi,
tre modi di intendere l’essenza, un solo marchio: quello mai tramontato dell’aquila asburgica di Emilio Schuberth.
Yesterday and today Schuberth perfume The sense of smell has a very close liaison with memory. Probably to younger generations, “Schu” perfume by Schuberth does not make any sense. Maybe, movie supporters will remember “La dolce Vita” because in one of the scenes >
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Essenza Coquillages Coquillage essence
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the perfume appears. However, “Schu” is one of the pillars of antique perfumes to the point that it drew the attention of the very famous artist René Gruau who will later create its commercial. Today, Emilio Schuberth’s maison has chosen to re-launch its brand even in the haute-perfumery’s market with a trio of vintage essences: Schu, Taffetas and Coquillages. “it is extremely important to revive also Schuberth’s perfume culture with its numerous customers who were waiting for its return” – declares the maison’s creative director, Elena Perrella – “we have worked hard on the project, both for its essences and packaging and I am very satisfied of the final
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result: the essences are those of the past, they regain the past bon ton and the bottles symbolize the brand’s history, almost as design objects”. The brand continues to re-launch the historic brand but this time has opted for the perfumery sector in order to complete its range of products. “thus making, we give the possibility both to the most affectionate clients to use again fragrances they have already loved and to young girls who want to distinguish themselves with class to use an unusual and timeless perfume”, concludes Elena Perrella. In a continuous back and forth game between the past and the present, there are these three extremely chic fragrances suitable both for a
happy hour with a daily outfit and for a gala event requiring a stylish irony glam perfume or, still to cherish an unforgettable candlelight moment. Three different perfumes, three different ways of interpreting the essence but one brand only: the timeless Emilio Schuberth’s Asburgic eagle. //
Da sinistra le due essenze vintage Schu e Taffetas. From left, the two vintage essences Schu and Taffetas.
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Hitchcock e la suspense sont Ă la page Mariano BonavolontĂ
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robabilmente è stata Chanel a comprendere quanto uno shorcut possa essere utile per comunicare un’essenza, intesa sia come stile che come profumo. Prodromi di questa tendenza sono state pubblicità culto, in primis quella Ègoïste, con la colonna sonora di Prokofiev, per poi giungere, ai tempi nostri, all’irraggiungibile minifilm dell’essenza numero 5 con Nicole Kidman – che, da solo, fu già di per sé un evento – seguito poi da Coco Mademoiselle con Keira Knightley e l’attuale minifilm per Chanel N°5 con la francese Audrey Tautu, in stretta collaborazione con il cinema: la Kidman per Moulin Rouge, la Knightley per Espiazione e la Tautu per il film biografico su Chanel. In effetti, la comunicazione di un profumo è di per se complessa: l’olfatto, si dice, è uno dei sensi più potenti, con un potere evocativo immenso eppure così labile. Ed ecco che la moda ha affondato le mani nelle complesse tecniche cinematografiche traendone vantaggio. Una svolta è stata generata anche da internet e dalle tecniche di RP nel web: con la rete, si dilatano le possibilità di visione, l’utente è più incitato a guardare in un leisure time più ampliato e, soprattutto, la possibilità di sharing e di passaparola sono ancora più forti. A livello comunicativo, questo ha significato, addirittura, un cambiamento del vettore: un cortometraggio viene lanciato sul web, ed una sua forma, ridotta in trenta secondi, appare sullo schermo. In altri termini, un trailer di un cortometraggio. Di recente, sono stati diversi i fashion brand che hanno utilizzato lo strumento del cortometraggio, in diversi ambiti merceologici. Il piccolo recente viaggio tra i corti inizia con il prezioso shortmovie per il profumo Dior Homme, interpretato da Jude Law, diretto da Guy Ritchie (i due già avevano lavorato assieme per Sherlock Holmes), girato in trentacinque millimetri. Questo short è uno dei più belli ed eleganti realizzati sin d’ora. Dall’atmosfera hitchcockiana, un mix tra noir ed eleganza, il cortometraggio si pone come un continuo specchio di rimandi a cavallo tra un gioco di seduzione ed una spy story. Due sono gli unici interpreti, Jude Law e Michaela Kociakova, bionda come la presenza femminile à la Grace Kelly impone, in una Parigi rappresentata dalla Tour Eiffel. All’interno della suite 361 dell’Hotel Plaza Athénée in avenue Montaigne, una conversazione, in cui il dialogo è fatto da battute veloci ed enigmatiche: il protagonista maschile è al telefono, e la protagonista femminile lo aiuta a
scegliere l’abbigliamento adatto per la missione o, forse, l’incontro. Ma, chi incontra alla fine il personaggio dopo un viaggio breve per gli arrondissements della Capitale? Una donna, o forse il suo alter ego. Nulla è lasciato al caso, neanche la colonna sonora, una potentissima Overture Synphony 1 Exogenesis dei Muse, né la scenografia, forte della maestria della direzione che ne esalta il simbolo parigino senza una vena di banalizzazione. Sempre in un hotel, ma con un altro registro, questa volta fortemente francese e sognante, quasi onirico, dai colori accesi e dall’impatto surreale, a metà tra Fellini e la Nouvelle Vague, si sviluppa il cortometraggio della collezione di Lanvin per H&M. Anche qui, un hotel, dove opera febbrilmente Balzas che, ovviamente, disegna dei cuori rossi colorati velocemente, come suo solito. Il corto gioca tutto su due concetti: la demistificazione dell’unicità ed il passaggio generazionale dell’armadio. Difatti, è difficile che due donne contemporaneamente indossino un Lanvin in una stessa stanza, eppure, con la democratizzazione del lusso Lanvin, grazie alla partnership con H&M, il calcolo delle probabilità aumenta a dismisura. Parallelamente, un medesimo abito è portato dalla nonna, dalla madre ed anche dalla figlia, con diversi portamenti e, quindi, abitudini di vita. È segno di grande maturità che una casa del calibro di Lanvin giochi su questi temi, solitamente out nel mondo della moda di lusso. Ma, infondo, il tema è proprio questo: la gioia di vivere data, perché no, da un sogno che diventa realtà: possedere un Lanvin. Passiamo ad un altro mood, questa volta noir, quasi horror: il film Add. Siamo in notturna e, questa volta, abbiamo abbandonato l’hotel, ma recuperiamo l’automobile. Nuovamente, Hitchcock sembra essere l’ispirazione. Una donna, nuovamente bionda come per Dior, si addentra con un’auto, anche questa volta vintage, nella nebbia. Una sensazione di freddo è consentita. Incontra un uomo, forse per strada, forse un suo passeggero, forse una sua immaginazione. Sembra, quindi, che Hitchcock, il noir, l’attesa, la suspense, siano una nuova fonte di comunicazione, specie se combinata con il potere dei cortometraggi. La moda è dunque alla ricerca di emozioni forti? Il corto di Dior è senz’altro quello che è meglio riuscito a carpire questa nuova tendenza o, forse, semplice coincidenza. I personaggi non conclusi, il senso di incompletezza nella logica e nella psicologia dei personaggi che vediamo – anticipato in letteratura da Dostoevkij –, una storia non lineare iniziata in una spiazzante medias res, appaiono tutti elementi che attraggono sempre più il consumatore postmoderno. Nuove emozioni appena girato l’angolo, come in un vero film del grande maestro della suspense.
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Hitchcock e la suspense sont à la page It was probably Chanel who understood how a shortcut could be useful to communicate an essence both in style and as a perfume. Anticipations of this trend have been cult commercials, the first was that of Egoiste with Prokoviev’s soundtrack to later get to our days with the unreachable mini-film of number 5 essence with Nicole Kidman – that is an event itself – followed by Coco Mademoiselle with Keira Knightley and the current mini film for Chanel N. 5 with the French Audrey Tautu in close collaboration with the cinema: Kidman for Moulin Rouge, the Knightley for Espiazione and the Tautu for the biographic movie on Chanel. In effect, the message of a perfume is implicitly complex: smell – it is said to be one the most powerful senses with a huge evocative as well as weak power. And here fashion sank its hands in the complex movie techniques taking advantage of it. A turning point was generated also by internet and web RP techniques: with the net, vision possibilities are greater, the user is encouraged to watch programs in a larger leisure time and above all, the possibility of sharing and word of mouth are stronger. At a communicative level, this has brought a change of vector: a short movie is launched on the net, and its reduced version of thirty seconds appears on the screen. In other words, a trailer of short movies. Different fashion brands have recently used the short movie tool in various commodities environments. The recent short journey of short movies starts with the precious short movie of the Dior Homme perfume with Jude Law directed by Guy Ritchie (the two had already worked together for Sherlock Holmes) and shot in thirty-five millimeters. This is one of the most beautiful and elegant short movies of our days. Influenced by Hitchock atmosphere, a mixture of noir and elegance, the short movie represents a continuous mirror moves between a seduction game and spy story. Two the interpreters, Jude Law and Michaela Kociakova, blond as the feminine presence of Grace Kelly imposed by a Paris represented by the Eiffel Tower. Inside suite 361 of the Hotel Plaza Athénée in Avenue Montaigne, a conversation where the dialogue is made of quick and enigmatic sentences while the woman helps the man choosing the appropriate clothes for the mission or, maybe, for a date. But, who does the character meet after a short trip in the arrondissements of the capital? A woman or his alter-ego? Nothing is left to chance, not even the soundtrack, a very powerful Overture Synphony 1 Exogenesis by Muse or the set design elegantly represented by the Paris symbol with no trivialization. Always in a hotel, but with a different register, this time strongly French and dreamlike, with bright colors and a surreal
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impact, half-way between Fellini and the Nouvelle Vague, the short movie by Lanvin collection for H & M takes place. Even here a hotel where Balzas draws two red hearts as usual. The short movie focuses on two main ideas: the demystification of uniqueness and the wardrobe’s generational shift. In fact, it is difficult that two women are wearing a Lanvin in the same room at the same time but with its luxury democratization, Lanvin, thanks to its partnership with H&M, increases probabilities. At the same time, the same dress is worn by the grand-mother, the mother and the daughter with different bearings meaning different lifestyles. This is a great sign of maturity by a famous brand like Lanvin playing with these themes usually considered “out” in luxury fashion. But, after all, the theme is this: the joy of life given by a dream coming true: to own a Lanvin. Let’s shift mood, this time to a noir, nearly horror: the movie Add. It is night and this time, we have abandoned the hotel but we have a car. Again, Hitchock seems to be the inspirational source. A woman, blond again as in Dior, is going through fog in a vintage car. A sensation of cold, she meets a man, maybe along the way, maybe her passenger or the result of her imagination. It seems that Hitchcock, the noir, the waiting, the suspense are the new source of communication especially if combined with the power of short movies. Is fashion looking for strong emotions? Dior’s short movie is with no doubts the best in seizing this new trend or maybe, it is only a coincidence. The incomplete characters, the lack of logics and psychology of characters – anticipated in literature by Dostoevsky, a non linear story started in a surprising medias res are all attracting elements for the post modern consumer. New emotions around the corner as in a true film by the great master of suspense. //
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Lo stereotipo la vuole così, ai due estremi: sartoriale o street. Assolutamente gentlemen o dannatamente strong. Rigorosa come Savile Row o ribelle come Camden Town. Invece Londra è un coacervo di lussuosissime boutique in perenne competizione tra loro per accaparrarsi l’ultimo rampollo, il nuovo manager in auge nella city o il turista di passaggio come cliente. Una lotta, però, si sa...di classe! Ed allora ecco che girando per la città con un fare che rasenta l’edonismo più spensierato, quasi come antidoto alla crisi economica, ci si imbatte nella magnificenza degli Harrods (87/135 Brompton Road, Knightsbridge), di Harvey Nichols (109/125 Knightsbridge) e del ricercatissimo Kabiri Jewellery Shop (37 Marylebone High Street, Mayfair). A queste on the road, va poi aggiunta, in un inverno piovoso come non mai, la nuova tappa culto dello shopping di lusso indoor: il centro commerciale Westfield, all’uscita metro Shepherd’s Bush. Ma andiamo con ordine. La prima tappa, Harrods, è quella classica. Di quelle che, pur senza comprare, s’ha da fare. Il top del fashion system mondiale uomo/donne, in un viaggio trasversale che parte dagli abiti e arriva fino al food&wine, passando per le scarpe e per l’ammaliante e affollatissimo Luxury Beauty and Fragrance. Elencare qualche designer sarebbe davvero un peccato. Riduttivo. La seconda, Harvey Nichols, è invece il regno degli accessori. Non per sminuire le collezioni. Lungi da noi. Ma gli accessori di Harvey hanno dell’inverosimile. Cuffie da dj e mini altoparlanti griffati Marc Jacobs, gift set da notte con specchio anni ’50 and many many more. La terza, Kabiri, è quella più di ricerca tra le presentate. Il jewellery store nasce
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nel 2004 da un’idea di Nathalie, che ancora So, while strolling in town in a very lightheoggi ride sorniona affermando: “Decisi di arted way as an antidote to the economic scommettere tutto sugli unseen (scono- crisis, one is struck by the grandeur of sciuti) jewellery designers portandoli a Harrods (87/135), Harvey Nichols (109/125 Londra, nel quartiere abitato dalle famiglie Knightsbridge) and the very exclusive Kabiri più snob della città, Mayfair. Oggi sono loro il nostro canale Londra è un coacervo di prediletto, i migliori lussuosissime boutique in perenne clienti, sempre alla competizione tra loro per ricerca dell’ultiaccaparrarsi l’ultimo rampollo, il mo giovanissimo”. nuovo manager in auge nella city o Infine, Westfield. O il turista di passaggio come cliente. meglio, The Village. Una lotta, però, si sa, di classe! Un piano all’interno del nuovo centro commerciale interamente dedicato al lusso. Un mondo, Jewelry Shop (37 Marylebone High Street, The Village, incorporato in un mondo più Mayfair). In addition to these boutiques “on grande , Westfield. De Beers, Tiffany & Co., the road”, there is a new “cult” stop to add Louis Vuitton, Dior, Jimmy Choo, Hackett in a rainy winter for an indoor luxurious London, solo per citarne alcuni. Perchè type of shopping: the Westfield commercial in inverno, si sa, fa un pò freddo. Meglio center, at Shepherd’s Bush underground exit. But let’s follow an order. starsene al coperto... The first stop is a classic, Harrods. A must, even with no purchases. The top in the men/ women fashion world system, a transversal journey through clothes, food & wine, shoes and the very appealing and crowded Luxury Beauty and Fragrance. It is a shame to make The stereotype wants it like this: sartorial or a list of some designer, almost limited. The street, strongly gentlemen or damn strong. second stop is Harvey Nichols, the kingdom Rigorous as Savile Row or rebellious as of accessories, not to diminish the value of Camden Town. On the contrary, London collections, of course. is an accumulation of very luxurious But, nowadays, Harvey’s accessories are boutiques always competing among them truly original. Dj’s headsets and mini-speto catch the attention of the youngest and akers by Marc Jacobs, night gift sets with new emerging manager in the City or the mirror of the 50s and many many more. The tourist as a client. A struggle, but a classy third stop is Kabiri, one of the most one! >
EM/ME personal shopper London
foto (cc) di Claude Fabry /flickr
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London is an accumulation of very luxurious boutiques always competing among them to catch the attention of the youngest and new emerging manager in the City or the tourist as a client.
are only some of them. The weather is colder in winter and it is better to stay indoor…. //
foto (cc) di Richard Hsu /flickr
researched among the ones presented. The jewelry store is founded in 2004 from Nathalie’s idea who continues to smile – today – and says “I decided to bet everything on the unknown jewelry’s designers bringing them to London in Mayfair, the most snobbish area of the city. Nowadays, they are our favorite channel, the best clients always searching for the youngest one…”. Finally, Westfield or to better say, The Village. An entire level in the commercial center entirely dedicated to luxury. A world, the Village, incorporated in a bigger one, Westfield. De beers, Tiffany & Co., Louis Vitton, Dior, Jimmy Choo, Hackett London
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Anche un bottone può dire la sua circa la tua scelta di stile. Sembrerà una provocazione, e forse lo è, ma il concetto che sta alla base di questo incipit è ben chiaro: Ciò che indossi è tuo, e deve essere scelto da te. Ciò che si indossa ha una storia, deve fondersi con la tua e raccontarle assieme. Esprimere se stessi a partire dalle scelte di stile, perché vestendosi ci si scopre: si ammicca, si parla, ci si ribella, si dicono bugie… Proprio per questo la redazione di EM/ME ha selezionato importanti esempi di brand che non vogliono essere solo stoffa!
DVRS www.dvrs.it T-shirt concettuali nate da una precisa filosofia: segui la tua diagonale. DVRS non viaggia in linea retta, ma secondo quella obliqua della diversità, della creatività, dell’individualità, e dell’esaltazione di tutte le qualità derivanti da un concetto di moda dalle ampie vedute. Le tee DVRS portano su di sé precisi messaggi che la persona condivide semplicemente indossandole. Così i vostri corpi diventano veri e propri veicoli di valori, in modo sempre fresco, originale, divertente e mai pesante. Saprete sempre cosa rispondere a chi vi chiede della vostra tee! Concept t-shirts generated by a precise philosophy: follow your diagonal. DVRS does not follow a straight line but the oblique one of diversity, creativity, personalization and emphasis of all qualities deriving from an open minded fashion concept. DVRS t-shirts bring with them precise messages shared by those wearing them. So, your bodies become true vehicles of values, in an always cool, original, funny and never boring way. You will know what to answer to those asking you about yourself!
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Also a button can become important in terms of style. It will seem a provocation, and maybe it is so, but the concept leading this incipit is very clear: what you wear is yours, and must be chosen by you. What one’s wear has a history, it must become yours and you must tell it together. To express oneself on the basis of style’s decisions because one discloses their personality through clothes: one winks, one talks, one rebels, one says lies…. Right for this reason, EM/ME has selected important brands’ examples with a meaning that goes beyond the simple fabric!
Maria Pia Della Valle
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STABOLE www.stabole.com Solo una donna può capire cosa rappresenti una borsa. È un mondo, un mare in cui ritrovi ciò che non credevi … Che custodisce segreti, emozioni, oggetti. Una borsa è ciò che ha, ma anche ciò che mostra. Una Stabole, nata dall’innovazione, dalla ricerca, dall’attenzione che sottosta al concetto di design, non delude le aspettative di un cliente sveglio, elegante, esigente. Porterete a mano, a braccio, a tracolla, una borsa che ha una storia: nata da un’idea, curata nei particolari, che non deluderà nessuno dei vostri sensi. Only a woman knows the meaning of a bag. It is a world, a sea where you find what you wouldn’t imagine….a place keeping secrets, emotions, objects. A bag is what it has and what it shows. A STABOLE bag, founded by innovation, research and attention to its design meets the expectations of a careful, elegant and demanding customer. It could be a handbag, a shoulder bag, a bag with a history: stemming from an idea, produced in its details that will not deceive your senses.
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MIPEL, THE BAG SHOW ALLA SUA 99ESIMA EDIZIONE Teresa Petrellese
Giunto alla 99esima edizione, anche quest’anno, il Mipel, salone internazionale della pelletteria e degli accessori, conferma il grande evento fieristico a Fieramilano, da domenica 6 a mercoledì 9 marzo 2011, e per presentare le nuovissime collezioni autunno/inverno 2011/2012, sono previste non poche novità. Si annovera il primato ALL ACCESSories, International Fashion Accessories Week, un’iniziativa che consente di raccogliere sotto un unico nome e nelle stesse date, la forza di ben quattro fiere leader mondiali: Micam per il settore Calzaturiero, Mido per l’Occhialeria, Mifur per il settore Pellicceria e naturalmente Mipel per il settore Pelletteria. Una forte e concreta sinergia che avrà inizio con l’apertura del Mido (dal 4 al 6 marzo), seguiranno le altre, ed in contemporanea chiuderanno il 9 marzo, così da rendere ALL-ACCESSories la vetrina più importante al mondo sia per numero di espositori e di visitatori, che per l’alta qualità dell’offerta. Su circa ventimila metri quadri di esposi-
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zione ai padiglioni 8, 12 e 16 sarà mostrato il meglio delle produzioni di borse e valigie, ombrelli, articoli in pelle ed accessori di vario genere, ed in linea con le edizioni passate, sono attesi circa quattrocento espositori in manifestazione. La stessa è suddivisa, come di consueto, in specifiche aree tematiche: la Galleria che ospita i grandi marchi, le griffes più conosciute a livello mondiale che più di tutti, incarnano il lusso ed il fascino della moda; l’area Glamour, espressamente dedicata al prodotto di media ed alta gamma ed offre una panoramica completa sul significato di “borsa” come accessorio must; Fashion Trend e Accessories Trend, sarà lo spazio dedicato alle creazioni più innovative e di fresco respiro, linee adatte ai giovani che hanno l’esigenza di coniugare la praticità di una borsa, alla particolarità del decoro fashion. Lo spazio Startup è, invece, riservato alle nuove aziende che per la prima volta si avvicinano alla manifestazione, promuovendo nuovi brand
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come potenziali griffes del futuro; e l’area Overseas per respirare la più completa internazionalità attraverso focus su tendenze e lavorazioni d’oltreoceano. Ma oltre a queste tradizionali aree, trova spazio alla novantanovesima edizione del Mipel, l’area Vintage: una sorta di luogo della memoria dove ritrovare quei capi datati divenuti cult. Inoltre, tra gli eventi in programma vi sarà anche “E’ cento volte Mipel”, una mostra di cinquanta immagini, tra le quali saranno scelti i dieci scatti migliori e fra questi, la foto che diventerà l’immagine promozionale della manifestazione per l’edizione numero cento, in programma a settembre 2011. Un progetto avviato in collaborazione con gli studenti dell’Istituto Italiano di Fotografia, che già dalla scorsa edizione si sono messi a lavoro per raccogliere, a seconda della propria percettibilità, le immagini più suggestive del Mipel. Evento imperdibile…Arrivederci allora, al 99°Mipel!
MIPEL, THE BAG SHOW At its 99th edition At its 99th edition, even this year, Mipel, the international Fair of Leather goods and accessories confirms the big fair event at Fieramilano from Sunday 6 to Wednesday 9 March 2011 to present the latest autumn/ winter 2011/2012 collections with a lot of news. ALL ACCESSories, the international fashion Accessories week, is an event that gathers under the same name and in the same dates four different fairs leaders at a global level: Micam in the shoe sector, Mido for eyewear, Mifar for Furs and of course, Mipel in the leather sector. >
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A strong and real synergy starting with Mido opening (from March 4 to 6), then others will follow and they will all end on March 9 so to make ALL-ACCESSories the most important exhibit in the world both for the numbers of stands and visitors and the high quality offer. On about three thousand square meters of exhibit, stands number 8, 12 and 16 will showcase the best of bags and suitcases, umbrellas, leather goods and various accessories. In compliance with past editions, about four hundred stands are expected at the fair. As usual, the event is organized in specific thematic areas: The Gallery hosting important brands, the well-known griffes at a global level representing luxury and fashion more than anything else; the Glamour area devoted on purpose to the medium and high range product offers a full view of the meaning of “bag” as a mandatory accessory; the Fashion Trend and Accessories Trend will be dedicated to the most innovative creations, collections suitable for younger generations with the necessity of combining the efficiency of a bag with the original detail of the fashion décor. The Startup space is – instead reserved to new companies that come to the fair for the first time thus promoting new brands as potential griffes for the future; and the Overseas area to breath a total international air focusing on overseas trends and production. But besides these traditional areas, Mipel’s 99th edition reserves an entire section to the Vintage area: a sort of place of memory where to find old-fashioned items now considered cult. In addition, among the programmed events, “One
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hundred times Mipel” is an exhibit of fifty images among which the ten best photos will be chosen and among these ones, one will become the promotional picture for the 100th edition planned for September 2011. A project started in collaboration with the students of the Italian Institute of Photography who have started to choose the most suggestive Mipel’s pictures since last edition. An event that cannot be missed…. see you at 99th Mipel, then. //
www.mywalit.com | info@ mywalit.com | Tel. 0583 471913
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A narrare il mutare delle forme in corpi nuovi mi spinge l’estro... gli immortali versi di Ovidio, da secoli, ispirano poeti e artisti, illuminando loro la strada che si proietta attraverso la mutevolezza. Perché La Metamorfosi ovidiana racconta i miti e le leggende dell’antichità greco- romana, ma è anche un’ode alla mutevolezza dell’essere, alla trascendentalità della forma. La narrazione parte dal Caos primordiale, che nel suo immenso disordine, genera la forma e dà l’avvio all’esistenza degli Dei per arrivare all’evento che più di tutti scosse le coscienze, la morte bruta di Giulio Cesare. Ed è da questo imperturbabile movimento, dal mutare dei corpi, dalla fiamma vendicatrice, dall’imponderabile energia della volta celeste, che prende ispirazione ed avvio lo shooting fotografico di EM/ME, in cui l’alta moda si coniuga con l’estro di artisti fotografi e l’arte immortale della poesia epica.
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In narrating the changing of shapes in new bodies encourages my creativity… since ages, Ovidio’s immortal verses inspire poets and artists enlightening their path projected towards changeability. Ovidio’s metamorphosis narrate about myths and antique Greek-Roman legends but it is also an ode to the changeability of existence and transcend of shape. Narration stems from primordial chaos that in its immense disorder generates shape and starts the existence of gods to the event that more than any others bothered human consciences, Julius Caesar’s brutal death. It is from this unflappable movement, from bodies changing, from the avenger flame, from the imponderable energy of the celestial vaul that Em/me photographic shooting gets its inspiration where the haute couture combines photographers’ creativity with epic immortal poetry.
Photo: Giuseppe Migliaccio Style: Davide Valentino e Monia Pedretti
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SATYRICON Photo: Giuseppe Migliaccio (www.giuseppemigliaccio.com) Produzione: Davide Valentino e Martina Medail Style: Davide Valentino e Monia Pedretti (www.davidevalentino.it) (www.monipedretti.com) Model: Julia Mashinskaia Hair And Make Up Model: Vasiliki Babi Hair And Mak Up Characters: Laboratoiresfab by Fabrizio Franza Personaggi: Alfonso Di Guida Liz Inwood Stephanie Pinnock Simone Gavazzi Mendelssohn Pezzin Tiziana Cirami Floriana Florenis Location: La Perla Delle Langhe-Cascina Scarrone LocalitĂ Perletto(CU) Italia (www.cascinascarrone.blogspot.com) (martina_medail@hotmail.com) si ringrazia per la collaborazione: Mauro Di Schiavi, Massimo Di Gennaro, Erika Tzeng, Alkostudio.
////////////////////////////////////////// Pagina 41 Abito: A-Lab Bracciale: Bingabangles Anelli: Firstanlast Tronchetto: Lerre signora Collana: Cose Atre Coroncina e Bracciale: Elena Salmistraro Abito: Traffic People; Pagina 44 Abito: A-Lab Bracciale: Bingabangles Anelli: Firstanlast Tronchetto: Lerre Borsa: Amanti signora Collana: Cose Atre Coroncina e Bracciale: Elena Salmistraro Abito: Traffic People Fauno Caschetto Con Corna: Angelo Stoli & Elena Salmistraro
Pagina 45 Bito Couture: A-Lab Cappello Piume Pernice: Marzi Borsa: Stabole Collana: Bingabangles Bracciali: Firstanlast Pagina 46 Abito: A-Lab Bracciale: Bingabangles Anelli: Firstanlast fauno Caschetto Con Corna: Angelo Stoli & Elena Salmistraro Pagina 48 Abito Couture: A-Lab Borsa: Amanti Tronchetto: Lerre Collana Pelle: Tuwe Collana Anticata e Cavigliere: Vintagerie Ragazza Collana: Agent Provocateur Abito: Traffic People
Pagina 49 Abito e Coprispalla: Federica Vaccaro Tronchetto: Leopoldo Giordano Borsa: Amanti Frontino: Manzi Collana: Vintagerie Pagina 50 Abito: Coragroppo Scarpe: Chon Borsa: Amanti Collana: Paolo Pasotti Bracciale Nodo Infinito: Bingabangles Bracciale Metallo: H&M Bracciali Vari: Vintagerie Pagina 52 Abito: Coragroppo Scarpe: Chon Borsa: Amanti Collana: Paolo Pasotti Bracciale Nodo Infinito: Bingabangles Bracciale Metallo: H&M Bracciali Vari: Vintagerie
L’angolo degli oratori THE Speakers Corner
foto (cc) di JTom T /flickr
Raffaella Maiullo
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ondra con le sue nebbie colorate‌ Il rigore incostante delle sue strade, i grattacieli che non lasciano fiato, i palazzi barocchi perfetti e stupendi e poi i parchi di un verde acceso, gli alberi secchi, quasi spettrali, le oche che starnazzano armoniosamente, le donne incantevoli, artistiche, vestite da urlo, dallo sguardo che ti folgora, e gli uomini, dal dna impregnato di musica buona, quella vera. Tutto questo insieme si può osservare da Hyde Park, che accoglie oltre a queste splendide immagini anche il famoso Speakers’ Corner, una vera e propria istituzione londinese, dove ognuno può esprimere il suo parere, dibattere un argomento o tenere un discorso, non a
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caso è definito “l’angolo degli oratori”. E nonostan- no a farne un luogo ancora più mistico, una di queste te gli Speakers Corner esistenti al mondo siano ormai ad esempio è il mito che tutto ciò che ivi viene detto numerosi, l’originale e il più celebre in assoluto rimane sia protetto da una sorta di “immunità legislativa”, ma quello di Hyde Park. Nella stessa Londra ne esistono non è assolutamente vero; tuttavia, questo pezzetto di altri, quelli del parco di Kennington, del parco di terra “democraticamente libero” poteva vantare di aver Clapham Common, di Finsbury Park e di Victoria Park. ospitato grandi uomini come Carl Marx, George Orwell La sua venuta al mondo risale all’anno 1855 a causa e un giovanissimo Lenin. di una protesta contro la legge che negava l’apertura Perciò, se dovesse capitarvi di passare per Hyde Park, domenicale alle attività commerciali locali (Sunday non potete perdervi questa sana tradizione londinese, Trading Bill), così i contestatori cominciarono a ma- magari provando a dire al mondo cosa vi passa per la nifestare le proprie ragioni in un punto ben preciso di testa e perché no, qualcuno che la pensa come voi Hyde Park. L’usanza, tuttavia non era così nuova, poiché potrebbe fermarsi ad ascoltare e poi qualcun altro traeva spunto da quella che i condannati a morte ancora e poi chissà… usavano per dichiararsi innocenti o magari per chiedere se dovesse capitarvi di un ultimo appello passare per Hyde Park, non di clemenza umana potete perdervi questa sana e la tradizione tradizione londinese, magari continua ancora provando a dire al mondo oggi, infatti Hyde cosa vi passa per la TESTA Park è considerato uno spazio libero per tutte le manifestazioni di protesta democratiche, pacifiste, ecologiche o di carattere sociale. La libertà di parola, infatti era già da tempo uno dei principi e diritti fondamentali della società britannica e che in Italia si connota nell’art. 21 della Costituzione, articolo che sancisce la libertà di ogni cittadino a manifestare le sue idee liberamente. In ogni caso, come ogni luogo “sacro” che si rispetti, Speakers’ Corner ricchissimo di leggende metropolitane che contribuiscono a farne un luogo ancora più mistico, una di queste ad esempio è il mito che tutto ciò che ivi viene detto sia protetto da una sorta di “immunità legislativa”, ma non è assolutamente vero; tuttavia, questo pezzetto di terra “democraticamente libero” poteva vantare di aver ospitato grandi uomini come Carl Marx, George Orwell e un giovanissimo Lenin. Perciò, se dovesse capitarvi di passare per Hyde Park, non potete perdervi questa sana tradizione londinese, magari provando a dire al mondo cosa vi passa per la testa e perché no, qualcuno che la pensa come voi potrebbe fermarsi ad ascoltare e poi qualcun altro ancora e poi chissà…
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A SHOT AT A TIMELESS MYTH ROLLEI 35 VINTAGE
UNO SCATTO AD UN MITO SENZA TEMPO ROLLEI 35 VINTAGE Paola Del Prete
Certi miti non tramontano mai. E a distanza di diversi anni un posto d’onore spetta alla Rollei 35, la fotocamera compatta più desiderata degli anni ’60 e oggi riproposta in una riedizione vintage. Si tratta proprio della Rollei 35 del 1966, una macchina che nelle sue varie edizioni ha venduto circa due milioni di pezzi e che ancora oggi ha una community dedicata in Giappone. Un gioiellino tedesco che ha immortalato gli scatti di tre generazioni di fotografi, oggi nella sua riedizione è interamente meccanica e utilizza ancora le tradizionali pellicole 135, proprio come l’originale. La Rollei 35 vintage è perfettamente funzionante e ripropone la struttura squadrata in titanio del primo modello, con le ghiere di regolazione dei tempi e diaframmi posizionate frontalmente ai lati dell’obiettivo. Appassionati del genere e non, saranno entusiasti di sapere che Mafer (importatore ufficiale del marchio) nel riproporre in esclusiva la fotocamera più piccola al mondo, ha pensato ad un’edizione rigorosamente limitata in trentotto versioni già composte, oppure con possibilità di inventare completamente il proprio modello: decidendo il tipo di obiettivo, i
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componenti da utilizzare e il numero seriale da incidere sulla scocca (come la propria data di nascita o altre sequenze). È possibile acquistarla ad un prezzo che varia dai 4500 euro per la versione classica, fino ai 5800 euro per una extralusso con particolari in oro e più di mille cristalli Swarovski. La Mafer promette di consegnare la fotocamera entro quattro settimane dall’ordine.
A SHOT AT A TIMELESS MYTH ROLLEI 35 VINTAGE Some myths never die. And many years later, the Rollei 35 camera, the most compact and desired in the 60s, certainly has a place of honor now that it is proposed in its vintage version. It is right the 1966 Rollei 35, a camera in various editions that has sold about two million pieces and that nowadays has also its own dedicated community in Japan. A little German jewel that has captured pictures of three generations of photographers it is nowadays proposed in a total mechanic version with its traditional 135 films, just like the original one. The Rollei 35 vintage is perfectly working, proposes its titanium square structure of the first model with time and diaphragm ferrules positioned on the front side of the objective. Not only its fans will be glad to know that Mafer (the official brand importer) – in proposing again the exclusive of the smallest
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camera in the world - has thought about a strictly limited edition in 38 versions already made or with the possibility of making your own model: by deciding the type of objective, the components to use and the serial number to engrave on the body (like your own date of birth or other sequences). It is possible to buy the classic version at a price ranging from 4500 to 5800 Euros for an extra-luxury version with details in gold and more than one-thousand Swarovski crystals. Mafer promises to deliver the camera within four weeks from the order.
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THE RED THREAD OF COFFEE (PART 2)
IL FILO ROSSO DEL CAFFÈ (Parte 2) Piero Formica
L’effetto caffetteria Nei luoghi di convivialità le idee s’intersecano spontaneamente, si svelano scoperte e germoglia l’imprenditorialità. È l’effetto caffetteria tanto acclamato nei college inglesi e americani, con studenti e professori che s’incontrano nelle mense. Eppure l’effetto caffetteria ha molti più anni dei collegi anglosassoni. Dai tempi antichi una medicina (se mai lo sia stata) che piace, il caffè. Quindi, soprattutto bevanda tanto gradevole da volerla condividere con altri. Un qualcosa di così speciale da assaporare in incontri che, nel corso delle vicende che si susseguono nell’Età delle Esplorazioni, sono il contrappunto intellettuale delle conquiste geografiche. Nacquero così i luoghi di ritrovo ove sorseggiare il “vino d’Arabia” o “vino dell’Islam”, nomi della bevanda che giunsero agli Europei sull’eco delle prime caffetterie ottomane che servivano il caffè al posto del vino, proibito ai musulmani. Tra il 1683 e il 1686, in un triennio di scontri e incontri tra Occidente e Oriente, s’inaugurano il primo “caffè viennese” (nel 1683, anno della sconfitta e cacciata dei turchi che assediavano Vienna), la prima “bottega del
caffè” veneziana (sempre nel 1683) e il primo “caffè letterario” parigino, Le Procope, (nel 1686, nell’anno dell’ambasceria siamese del re Narai a Luigi XIV), aperto da un nobile siciliano, Procopio dè Coltelli. Con avventori le star intellettuali del calibro di Voltaire, Diderot, e Fontanelle, Le Procope è la culla delle kermesse letterarie, filosofiche, scientifiche, politiche e artistiche che d’allora in poi vedranno il caffè all’incrocio delle dispute tra ingegni brillanti e polemici. Tanto da far dire al maître à penser dei gastronomi italiani, Pellegrino Artusi (18201911): “Questa preziosa bibita che diffonde per tutto il corpo un giocondo eccitamento, fu chiamata la bevanda intellettuale, l’amica dei letterati, degli scienziati e dei poeti, perché, scuotendo i nervi, rischiara le idee, fa l’immaginazione più viva e più rapido il pensiero”. Al cuoco Francesco Procopio dè Coltelli (1651-1727) non faceva difetto un mix di acume imprenditoriale, efficienza e flessibilità artigianale: tutte qualità che gli permisero di superare la barriera del localismo, proiettandolo dalla Sicilia dove aveva ideato il gelato all’italiana a Parigi
dove dà vita al caffè, luogo d’incontro e di scambi in cui nell’Inghilterra settecentesca delle “case del caffè” s’intrecceranno le nuove tecnologie della rivoluzione industriale con i commerci della rivoluzione liberale. Nell’Età della Ragione, sotto i riflettori dell’Illuminismo e della Razionalità, a ritrovarsi insieme a bere caffè e tabacco (già, bere il fumo o “chi yan”, che era nel Seicento il modo di dire tra i fumatori di tabacco in Cina) nelle coffee-houses inglesi sono uomini dello stampo di Joseph Priestley, il religioso e scienziato dilettante cui si deve la scoperta dell’ossigeno, di James Watt, l’ingegnere scozzese della macchina a vapore, e di Josiah Wedgwood, l’imprenditore delle famose ceramiche che portano il suo nome. Tra i dinner club, le società informali d’apprendimento come la Lunar Society di cui erano membri i tre illustri personaggi qui citati, e le coffee-houses si distende una rete di menti geniali che caffè e tabacco pungolano a fare scoperte. >
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In effetti, nell’Europa del Settecento, immersa nel credo del metodo scientifico ereditato dalla fisica newtoniana, l’introduzione del caffè da sorseggiarsi in compagnia ebbe l’effetto di un vulcano da cui come lapilli eruttarono tante scoperte e innovazioni istigate dalle conversazioni tra menti “caffeinate” (cioè stimolate, ma non inebriate come accade quando si consuma alcool) nelle case del caffè, dallo storico Tom Standage definite “l’Internet dell’Età della Ragione”. È da qui che si diparte quel fenomeno oggi noto come fertilizzazione incrociata delle idee scientifiche, industriali e finanziarie.
likes. Above all, it is a very pleasant drink to share with others. Something special to sip at meetings that, in the course of events characterizing the Exploration Age - are the intellectual counterpoint of geographic discoveries.
The coffee machine effect
This is how meeting places where to sip “Vino d’Arabia (Saudi’s wine)” or “Vino dell’Islam (Islam wine)” were founded. The names of this drink reached Europe following the echo of the first Ottoman coffee machines serving coffee in lieu of wine prohibited by Muslims. Between 1863 and 1686, three years of peace and war between the Western and Eastern World, the inauguration of the first “Viennese coffee” took place (in 1683, year in which the Turks were defeated and sent away), the first “coffee shop” in Venice (always in 1683) and the first “literary café” in Paris – Le Procope – open by a Sicilian nobleman, Procopio dè Coltelli (in 1686, year of the Siamese correspondence between King Narai and Louis XIV). With customers like intellectual stars like Voltaire, Diderot and Fontanelle, Le Procope becomes the crèche of literary, philosophical, scientific, political and artistic events that since then will consider coffee as the crucial element of arguments between brilliant naïve individuals and polemic ones to the point of inducing the master of Italian chefs, Pellegrino Artusi (1820-1911) to say ”This precious drink spreading a joyful excitement throughout the body was called the intellectuals’ drink, the friend of academics, scientists and poets because by shaking nerves, it clears ideas and makes imagination more lively and thought quicker”.
In social places ideas mingle in a spontaneous way, disclose themselves and give life to entrepreneurship. This is the coffee machine effect so acclaimed in English and American colleges, with students and professors meeting in canteens. But the coffee machine effect is older than Anglo-the Saxon colleges. Coffee is an antique medicine (if it ever was) that everybody
The cook Francesco Procopio dè Coltelli (1651-1727) did not lack a mixture of entrepreneurial spirit, efficiency and artisanal flexibility: all qualities that allowed him to cross the “provincial” barrier thus projecting him from Sicily where he had created the Italian ice-cream to Paris where he gives life to the café, a place for meetings and exchanges and where in the eighteenth
I Lumi e la Prima Rivoluzione Industriale sono alle nostre spalle quando l’Italia viene toccata, se pur con un certo ritardo, dallo sviluppo dell’industria moderna. Caffè, tabacco e gioco delle carte sono i tre ingredienti che, dagli anni Venti del Novecento, nei bar bolognesi entrano nella ricetta della socializzazione spontanea tra operai e tecnici dell’industria meccanica. Più dei convegni accademici e professionali, col rituale dello scambio dei biglietti da visita, sarà il rito del caffè consumato giocando a carte nei bar cittadini ad imbastire relazioni informali tra persone che provocano risultati inattesi. È in quei bar che gli operai di officina e le maestranze meccaniche specializzate forgiano dapprima e portano poi alla ribalta mondiale il settore bolognese delle macchine per il packaging.
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century in England – the new “coffee houses” will underline the new technologies of the industrial revolution with the trades of the liberal revolution. In the Age of Reason, under the Enlightenment and Rationality period, people like Joseph Priestley, the religious and amateur scientist who invented the oxygen, James Watt, Scottish engineer of the steam engine and Josiah Wedgwood, famous entrepreneur of his own brand ceramics used to meet in the English coffee-houses and drank coffee and tobacco (drink the smoke or “chi yan” as it was called among the tobacco smokers in the China of the seventeenth century). In effect, in the eighteenth century, Europe, immerged in the scientific method credo inherited by Newton physics, the introduction of coffee to sip in company caused the effect of a volcano erupting – like lapillus – many other inventions and discoveries stemming from conversations among “caffeine addicted” minds (stimulated but not inebriated as it happens when one is a alcohol addicted) in coffee houses as defined by the historian Tom Sandage “the Age Reason’s internet”. This is the starting point of the phenomenon known as a crossed fertilization of scientific, industrial and financial ideas. The Enlightenment Age and the first Industrial revolution are over when Italy is involved – even if with a certain delay – by the modern industrial development. Coffee, tobacco and cards game are the three ingredients that in the 20s of the twentieth century, enter the spontaneous socialization between workers and mechanics. More than academic and professional conferences, with the ritual of business cards exchange, the ritual of drinking coffee while playing cards in city bars will generate informal relationships among people thus causing unexpected results. It is right in those bars that workers and specialized workers first forge and then launch the Bologna global packaging business machines.
La soluzione per passare da una gestione passiva ad una attiva delle proprietà immobiliari. Un professionista del business immobiliare formato ed informato per raggiungere un’importante traguardo: entrare a pieno titolo nell’universo degli immobili a “reddito”, lasciando alle spalle le semplici operazioni di “risparmio”.
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I RICORDI, LA PROPRIA STORIA, LA STORIA DEGLI ALTRI RISORSE E CHIAVI DI LETTURA EFFICACI DEL PRESENTE E DELLA PROPRIA AUTENTICITÀ
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er riuscire a vivere ed adattarsi in maniera piena ed efficace alla vita è necessario lavorare sulla propria capacità di comunicare efficacemente con se stessi. Il dialogo interno è una risorsa essenziale e tutto ciò che ciascuno è, ama o non ama è espressione della comunicazione tra se stessi e gli altri. Dentro ogni essere umano albergano più persone: il nostro passato, i nostri genitori, i modelli di riferimento sui quali abbiamo modellato più o meno consapevolmente le nostre abitudini, le persone che siamo ora e le persone e le circostanze con le quali viviamo nel presente. Per comprendersi pianamente e vivere una sintesi armoniosa è fondamentale riconoscere dentro di sé quanto il nostro essere sia il risultato di un’osmosi e di uno scambio fortissimo tra passato e presente: la nostra vita non esiste in modo isolato, ma inevitabilmente ciascuno si forma e si realizza insieme con gli altri. Fondamentale per il nostro benessere
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Memories, one’s own story, the story of others: efficient resources to read the present and one’s own authenticity. In order to manage to live and fully adapt to life it is necessary to work on our own effective ability of communicating with ourselves. The internal dialogue is an essential resource and anything that someone is, whether you love or not, is an expression of communication with oneself and the others. Inside every human being many different persons live: our past, our parents, our reference models which have characterized our habits, the people we are now and the circumstances of our present. To fully understand each other and to live in harmony it is fundamental to recognize inside ourselves that our being is the result of a strong osmotic exchange between the past and the present. Our life does not exist in an isolated way but, inevitably, one grows and is successful with others. For our psychological well-being it is fundamental to have an efficient communication between various aspects characterizing ourselves: our past including, at any level, pleasant and unpleasant events and circumstances but in which we identify ourselves: this because a human being is unique and to feel good he/she must
conceive his/her life by representing it like a circuit where each thing has its own collocation and its meaning and in which the person has a deeper and more complex meaning with respect to any other personal aspects. The past, familiar messages, things said form our identity and define our psychological range of action. Not to be trapped in the past, it is necessary to give it a new and personal meaning: be in peace with ourselves, cuddling the good and bad events that we went through gives a strong authenticity and allows us to fully accept our own story. This has well been understood by fashion trends underlined by designers, graphic experts, historians who in a wisely way, through an efficient revision of sartorial, figurative and visual traditions, describe in modern way our past thus re-evaluating it, giving it a new and more beautiful meaning and making us appreciate its value, our identity and our deep roots. Fashion and trends have understood that there is no identity without considering roots and making them strong. It is right from them that we acquire nurturing and lymph that make us lively and authentic people.
foto (cc) di kgrz /flickr
psicologico è affinare ed allenarci ad avere una comunicazione efficace tra vari aspetti che ci caratterizzano: il nostro passato, che comprende, ad ogni livello episodi e circostanze che ci sono piaciute, dispiaciute e nelle quali ci identifichiamo più o meno nel presente: ciò perché l’essere umano è unico e per stare bene deve concepire la propria vita rapppresentandosi come un circuito in cui ogni cosa trova la sua collocazione ed il suo significato ed in cui la propria persona ha un significato più profondo e complesso rispetto a ciascun aspetto di sé. Il passato, i messaggi familiari, le cose dette formano la nostra identità e definiscono il nostro spazio psicologico ed i nostri confini. Per non restare ingabbiati nel passato è fondamentale però riuscire a conferirgli un significato nuovo e personale: fare pace con se stessi, cullare gli episodi belli e brutti che ci sono capitati dona una forte autenticità e permette di accogliere pienamente la propria storia e se stessi. Ciò è stato capito bene dai trend della moda, evidenziati da stilisti, designer, esperti di grafica, storici, che in modo sapiente ed accurato attraverso una rivisitazione efficace delle tradizioni sartoriali, figurative e rappresentative descrivono in chiavi moderne il nostro passato, rivalutandolo, dandogli un nuovo e più bel significato, facendoci apprezzare il valore, la nostra identità e le nostre radici profonde. La moda ed i trend hanno capito bene che non può esserci identità senza considerare le radici, senza renderle forti, ciò perché è a partire da esse che noi attingiamo il nutrimento e la linfa che ci fa persone vive ed autentiche.
Biblioteca della Moda è il più importante archivio storico di settore in Europa, un grande spazio in zona Tortona a Milano all'interno del quale gli appassionati di moda possono consultare, vendere o acquistare libri, riviste italiane ed internazionali, quaderni di tendenza, stampe e cataloghi dalla fine del 1800 ad oggi; circa 45.000 titoli interamente dedicati alla moda, al tessile e all'abbigliamento, oltre che più di 5.000 dvd di sfilate, reportage, spot ed interviste. All’interno di Biblioteca della Moda è possibile affittare spazi per showroom temporanee, eventi, cocktail, workshop, presentazioni e persino prime colazioni e cene. Biblioteca della Moda is now considered one of the most important historical archive in Europe, a large space in Milan Tortona’s area where fashion lovers can consult, sell or buy books, Italian and international magazines, prints and catalogs from the late 1800 till nowadays; more than 45.000 titles entirely dedicated to fashion, textiles and clothing, as well as more than 5.000 DVDs of cat-walks, reports, commercials and interviews. Inside Biblioteca della Moda is possible to rent spaces for temporary showrooms, events, cocktails, workshop, presentation and even breakfast or dinners.
BIBILIOTECA DELLA MODA - Via Alessandria, 8 - Milano - tel 02 83311200 - info@bibliotecadellamoda.it - www.bibliotecadellamoda.it
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DUE CUORI E...
TWO HEARTS AND A CASTLE
14 Febbraio: nessuno ha bisogno di guardare il calendario per venire a conoscenza del Santo che si festeggia in questa data. Non c’è il bisogno perché San Valentino è universalmente conosciuto e festeggiato come il protettore degli innamorati. Se da un lato c’è estasi e attesa per questa gaia ricorrenza, dall’altro non mancano polemiche e attacchi a quella che sembra, per molti, essere ormai solo una ricorrenza tanto cara al marketing di molte aziende. EM/ME non condivide questa pessimistica ottica, se non fosse solo per la bellezza di un giorno in cui si festeggia il più nobile dei sentimenti: cantato, narrato, dipinto e scolpito, chi ha vissuto l’emozione di vedere capolavori come “Amore e Psiche” di Canova può capire di cosa parliamo … Si vuole ricordare cosa si celi dietro un sentimento, un’emozione; dietro una parola sussurrata, una rosa, un cioccolatino. Ecco i consigli, dunque, per festeggiare un insolito, romantico, suggestivo, innovativo.. Giorno di San Valentino, che avrà solo bisogno di:
14 February: nobody has the need to look at the calendar to find out what saint is celebrated on this date. There is no need because Saint Valentine is globally known and celebrated as the lovers’ protector. If on one hand there is ecstasy and wait for this joyful recurrence, on the other, there are many polemics and attacks to what it seems – for many – to be only an occasion dear to some marketing companies. EM/ME does not share this pessimistic view, if not only because it is the day celebrating the most noble feeling of all. Sung, narrated, painted and sculptured, one who has lived the emotion to see masterpieces like “Love and Psyche” by Canova can understand what we are talking about….We would like to remind what a feeling or an emotion can hide behind a whispered word, a rose, or a chocolate. So, here are some suggestions about how to celebrate an unusual, romantic, suggestive, innovative Valentine’s Day that will only need:
DUE CUORI E… UN CASTELLO Cosa c’è di più bello che far sentire la vostra donna una principessa? Tutti i giorni, certo! Ma se le regalaste per questa gaia occasione una serata in un vero e proprio castello? Immaginate l’atmosfera suggestiva di passeggiare in un borgo medioevale, accomodarvi a tavola, e sentire quasi di respirarla nell’aria quella magia? Se la risposta è sì non potete mancare al Castello di Limatola. Passeggerete nel borgo medioevale al chiaro di luna, cenerete nella caratteristica “taberna le scuderie” che sarà gioia per la vista oltre che per il palato, e per chi volesse soggiornare il Castello di Limatola ospiterà in confortevoli camere e suite. L’augurio di buon S.Valentino sarà una promessa. www.castellodilimatola.it
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DUE CUORI E… UN CASTELLO What is more beautiful than making your woman feel like a princess? Every day, sure! But if you gave her as gift an evening in a true castle on this cheerful occasion? Imagine the suggestive atmosphere of walking in a medieval little town, sit down at a table and feel the magic in the air? If your answer is yes, you cannot miss the Limatola Castle. You will walk in a medieval town at moonlight, have dinner in a typical “taberna le scuderie” that will be a joy for your eyes and palate. And for those who would like to overnight, the Limatola Castle will host you in comfortable rooms and suites. The wish for a Happy Valentine’s Day is a promise. www.castellodilimatola.it
Il modello Pantheon è il top dei prodotti della nostra azienda, ed è composto da una robusta ed elastica lastra in puro lattice Talalay accoppiato con viscoelastico Waterlilly.
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HEDONÈ CLUB CHIAIA UN CONCENTRATO DI WELLNESS
HEDONÈ CLUB CHIAIA A CONCENTRATION OF WELLNESS
Riparato dal caos, mix tra brics e fusion, a qualche scalino dalla centralissima via dei Mille di Napoli si trova Hedonè Club Chiaia. Macchinari all’avanguardia, wellness, stretching, Kinesis, Pilates, cardio, ma prima di tutto percorsi personalizzati del cliente, la sua anamnesi ed il suo accompagnamento individuale: questi gli ingredienti di un centro unico, fuori dagli schemi classici, in un ambiente permeato di esclusività, incastonato nella Napoli più bella. Your wellness is our mission.
Distant from the chaos, a mixture between brics and fusion, only some steps away the very central Via dei Mille in Naples, there is the Hedonè Club Chiaia. With modern machines, wellness, stretching, Kinesis, Pilates, cardio but – above all – personalized courses for clients, its anamnesis and individual training: these are the ingredients for a unique center, out of the ordinary schemes, in a very exclusive environment of the most elegant Naples. Your wellness is our mission.
Hedonè Club Chiaia Rampe Brancaccio 6, Napoli tel. 081.65.80.280 www.hedoneclub.it
prima a sx: sala spa seconda dx: sala fitness; terza a sx in basso: sala kinesis.
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Un tocco di classe in una casa perfetta? Un elemento vintage Filippo Laezza
Come per la moda, anche per quanto riguarda il settore arredamento, il vintage sta diventando sempre di più una passione che inizialmente era ristretta ad una piccola élite di appassionati che arredavano le proprie case utilizzando arredi del passato, soprattutto quelli risalenti tra gli anni ‘30 e gli anni ‘70, in commistione con arredi moderni. Negli ultimi anni il vintage è diventato una tendenza collettiva, entusiasmando una gran moltitudine di persone che scelgono questo nuovo stile, dando un tocco di vitalità e di personalizzazione, per arredare le proprie case con gusto. La parola vintage veniva usato per indicare i vini delle annate migliori, quindi, come un vino invecchiando migliora ed acquisisce un gusto particolare ed unico, così anche gli arredi d’epoca, con il passare del tempo, acquisiscono sempre più valore. Questa tendenza sta interessando moltissimi negozi d’antiquariato creando nuovi spazi dedicati al design d’epoca. Si moltiplicano le aste internazionali che dedicano grande spazio ai mobili vintage, che acquistano sempre di più una maggiore importanza e, per il loro valore, vengono aggiudicati a cifre molto alte. La creazione di un ambiente vintage avviene attraverso l’acquisto degli elementi di arredo del passato restaurandoli, decorandoli, personalizzandoli in modo da avere risultati sorprendenti. Il vintage ha una grandissima forza evocativa e soprattutto capace di far scattare una sorta d’identificazione con anni irripetibili, che anche chi non era nato al tempo, considera mitici. Il richiamo al design Coca Cola, per esempio, è una tendenza diffusa su larga scala, ma è importante diffidare dalle imitazioni e muoversi con cautela nel mare delle offerte. Tra i tanti oggetti e elementi di merchandising e di arredo c’è un forte interesse e nello stesso tempo un grosso mercato, anche a >
A touch of class in a perfect house? A vintage element
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livello internazionale, per il vintage “Coca Cola”. Gli oggetti si inseriscono perfettamente tra l’antico e il moderno, esistono moltissimi gadget tra i più svariati e particolari, partendo dai classici frigoriferi, fino ad arrivare a sedie , quadri, divani, orologi, insegne. Ai collezionisti il duro compito di trovare ed appropriarsi dei più rari...
A touch of class in a perfect house? A vintage element Like fashion, even in the design sector, the vintage trend is becoming more and more a passion that at first was only for a restricted elite of fans who used to furnish their houses by using objects from the past especially those dating back to the thirties and seventies in combination with modern elements. In the latest years, vintage has become a collective trend fascinating many people who choose this new style and give a lively and personal touch to their houses. They furnish them with taste. The word vintage was used to indicate the wines of the best years and like wines that improve by getting older and acquire a unique taste vintage furniture become more and more precious with the passing of time. This trend has invested many antiquities stores that are creating new spaces dedicated to vintage design. International auctions too are multiplying by giving more attention to vintage furniture acquiring more importance and, for its value, are sold
at very high prices. The creation of a vintage space becomes real through the purchase of restored old furniture elements that once decorated and personalized can give impressing results. The vintage trend has a strong evocative force and above all it has the power to take one back to memorable times even for those who were not born at the time. The coca cola design revival for instance is a trend largely spread but it is important to neglect imitations and carefully wonder in
the big sea of offers. Among the many objects and merchandising and furniture items, there is a strong interest and at the same time a large market,
at an international level too, for “Coca Cola” vintage items. The objects perfectly fit both the old and the modern, there are many different gadgets starting from classic fridges to chairs, pictures, sofas, clocks and banners. Collectors have the difficult task to get the rarest ones. //
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Carla Tolomeo, l’arte di raccontare tra colori e tessuti Veronica Scuotto
Racconta una storia quando prende in mano un pennello e guarda la sua tela o quando tocca dei tessuti pregiati o quando modella la ceramica: Carla Tolomeo, artista poliedrica di fama internazionale, sorprende per la travolgente bellezza delle sue opere. Nota al mondo per i suoi dipinti, ma ancor di più per l’oggetto che caratterizza da sempre la sua firma: le sue sedie, che realizzate con tonalità fluorescenti, si trasformano nel colore perfetto di un objects d’art. Portando con sé la classicità del bestiario di Borges, del Montale con farfalle, libellule, anguille, oppure del Casanova che sa raccontare la storia con il dettaglio giusto. E ancor di più, racconta la metafisica del De Chirico, il maestro che le ha insegnato il libero esprimersi. Carla Tolomeo, un’artista incantata, che richiama il passato dei grandi, ma lo rinnova, regalando momenti, quasi, irreali. Un’arte senza tempo che sussurra: fermati, osserva con attenzione e sogna, perché chi guarda le sue opere si perde nell’onirico, si eclissa, fantastica. Finge di essere Alice nel Paese delle meraviglie.
L’oggetto che identifica la sua arte è la sedia, perché ha scelto proprio questo oggetto per esprimersi? «La sedia è per me una sorta di autoritratto, infatti, essa è indispensabile in una casa come desidero esserlo io, la sua presenza non è imposta, ma voluta. Proprio come le mie idee che non impongo ma che vengono
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Notarella “ad marginem” su Carla Tolomeo di Maurizio Vitiello È stato un piacere incontrare, in uno dei miei continui viaggi a Milano, l’eccellente artista Carla Tolomeo, accompagnato da Elisabetta Bodrito, che oggi segnalo alla rivista EM\ME. Tessuti, ceramiche, quadri e le incredibili sedie, vere e proprie icone che la caratterizzano, sono installati e situati nel suo particolare spazio d’azione. Spazio accogliente in cui in un angolo c’è una novità e in un altro una, diversa novità, ancor più stringente e “fantasmatica”. Dettagli metafisici, particolarità fantastiche, graziosità femminili, note ludiche e, in filigrana, finezze
e sottigliezze appassionanti rendono una linea creativa tambureggiante, ironica e gioiosa. Carla Tolomeo, artista formidabile, che si contraddistingue per la sua “joie de vivre”, dai richiami mediterranei e coniugata all’operosità meneghina, sorprende sempre quando racconta della sua vita e si racconta. L’artista, che vive e opera a Milano, ha sempre voglia di viaggiare, di conoscere e riconoscere il mondo. Nelle sue calibrate opere sfuma l’onirico e viene corroborata la soglia della meraviglia. Le sue sedie decantano il suo mondo interiore, la sua voglia di determinare vita e annessi, tracciano linee autobiografiche; i colori che usa, invece, rimandano la ragione della luce e i suoi riflessi. Scintillante è l’onda che “taglia” e impreziosisce le sue creazioni,
mentre amena e serena l’allure che riveste i suoi maliziosi e coinvolgenti “capricci”. Il suo mondo per tratti magico, per tratti paradisiaco, per tratti caleidoscopico è un continuo “viaggio nella fantasia”, protetto da eleganza e misura. Le sue opere viaggiano in un tempo che marca l’anticipo; c’è la voglia di andar al di là, di allungarsi, di abbracciare un futuro sereno, intrigante, positivo.
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apprezzate e riconosciute valevoli dall’evidenza delle circostanze. Le mie sedie sono particolari, ricercate, uniche. Non seguono la tendenza, la moda, ma la dettano, rispec-
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chiando la figura stessa dell’artista, che deve essere un anticipatore del suo tempo». Perché questi colori così carichi di luce? «Penso che tra i colori e il dipinto o la scultura si debba creare del ritmo, ossia quella armonia tale da rendere l’opera un insieme composito. I miei colori, i miei tessuti (velluto, paillettes) sono carichi di luce. Perché è dalla luce che tutto nasce e rinasce, si trasforma, si modifica, come
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nel momento dell’Annunciazione in cui l’arrivo di quel fascio di luce, abbagliante, accecante, dà inizio ad una nuova era». L’incontro con il De Chirico come ha influito nella sua arte? «Ero appena adolescente quando ad una mostra a Roma esposi un mio dipinto, Mosè salvato dalle acque, che fu subito apprezzato dal Presidente di giuria, nonché dal grande De Chirico, tanto da chiedermi, il giorno dopo, di recarmi da lui.. E da quel giorno, l’ho sempre seguito: sembra ieri quando salivo la scalinata di Piazza di Spagna per entrare nella porta di quella casa, che mi ha aperto un mondo magico, paradisiaco». In futuro? «Ho intrapreso da poco una collaborazione con la Sicis, the art mosaic factory, arredando gli interni di alcuni showroom. Poi, ci sarà una mostra delle mie opere in Corea all’Asia Museum a partire da Luglio 2011».
Carla Tolomeo, the art of narrating with colors and fabrics She tells a story when she has a brush in her hands and looks at her canvas or when
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L’apparizione The apparition
she touches precious fabrics or when she models ceramics: Carla Tolomeo, international polyhedral artist surprises for the captivating beauty of her works. Known in the world for her paintings but most of all for her icon object: her chairs carried out in fluorescent nuances, a perfect art object bringing with her the classic style of Borges, Montale with butterflies, dragonflies, eels or Casanova who knows how to tell a story with the right detail. She also narrates De
Chirico’s metaphysics, the master who taught her how to express herself. Carla Tolomeo, an enchanted artist who recalls the past of the great ones but renovates it by offering almost unreal moments. A timeless art whispering: stop, carefully observe and dream because those who look at her works get lost in the dreamlike, withdraw, dream up. She pretends to be Alice in the Wonderland.
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in questa pagina: Behemot Drago cinese (e draghino) Araba fenice. Chinese dragon and the little dragon
The chair is the icon object of your art, why choosing it to express yourself? «For me, the chair is a sort of portrait, in fact, it is necessary in every house like I wish to be. Its presence is not imposed but wanted, just like my ideas. I don’t impose them but they are appreciated and recognized as valid by circumstances. My chairs are unique, carefully studied. They don’t follow any particular trend but dictate it by reflecting the artist personality that has to anticipate its time». Why using these colors so bright? «I think that between the colors and
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the painting or sculpture there must be rhythm or harmony making the work one ensemble. My colors and fabric (velvet, sequins) are very bright. Because it is from light that everything generates and revives, transforms, changes like in the Annunciation’s moment when that bright and dazzling flash of light gives life to a new era». How has the meeting with De Chirico influenced your art? «I was a teenager when at an expo in Rome, I exhibited one of my paintings, Moses saved by waters that was soon appreciated by the Chairman of the jury and by the great De
Chirico who, the next day, asked me to see him. From that day, I have always followed him. It seems yesterday when I walked up the stairs in Piazza di Spagna and entered that house that opened me the doors of a magic world». The future? «I have recently started a collaboration with Sicis, the art of mosaic factory by decorating the internal spaces of some showrooms. Then, an exhibit of my works will take place in Korea at the Asia Museum starting July 2011».
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IL FASCINO DELL’OBLIO DEL TEMPO
The charm of oblivion of time
Assia Gilardi
EM/ME continua nell’intento di portare i propri lettori alla scoperta dei luoghi più belli d'Italia, Paese dall’ineguagliabile patrimonio storico ed artistico, traboccante di ricchezze. Per questo bimestre l’attenzione è concentrata sulle mille costruzioni storiche, sulle innumerevoli ville d’epoca o sui vecchi castelli appartenuti magari alle più aristocratiche famiglie. Si provi ad immaginare come tutto ciò venga sapientemente coniugato ad un nuovo culto dell’ospitalità, concetto che se pur contraddistinto da arcaiche radici, oggi muta e rende possibile l’incontro tra il passato e il presente. Per questo mese EM/ME vuole, infatti , portavi alla scoperta dei luoghi più storici d’Italia, intelligentemente restaurati e restituiti al loro primo splendore, ma ripensati per fine settimana e soggiorni unici. Vacanze in luoghi dall’imparagonabile fascino, in cui l’importanza della storia, la magnificenza dell’arte e della natura circostante, fanno si che il viaggiatore possa abbandonarsi ad un viaggio al di là di ogni previsione contraddistinto dal superbo fascino dell’ oblio del tempo.
EM/ME continues in leading its readers to the discovery of the most beautiful Italian locations, a country with no peers in terms of historical and artistic heritage, full of beautiful monuments. For this bi-monthly edition, the attention will focus on the thousands of historical buildings, vintage houses or old castles owned by the most aristocratic families. Try to imagine how all this is wisely combined with the new cult of hospitality, a concept that even if with archaic roots, makes it possible to unite the past and the present. For this month, EM/ ME, in fact, wants to take you to the most historical Italian places, cleverly restored and returned to its first beauty but conceived to spend a week-end or unique stays. Holidays in places of an incomparable charm where the importance of history, the greatness of art and surrounding nature make the traveler abandon himself to a journey beyond any predictions and distinguished by the superb charm of oblivion of time.
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www.prendiparte.it
Torre Prendiparte e la Bologna del XII secolo Tra le tante città italiane, Bologna è senza dubbio tra quelle che meglio ha saputo conservare le tracce delle civiltà passate, nonché lo splendore dell’epoca medievale. Città millenaria, aperta e tollerante, si contraddistingue per essere un capoluogo dal carattere forte che si evince dal colore rosso dei sui storici edifici, ma addolcita dal sapore della sua rinomata arte culinaria. Una cospicua proposta di itinerari artistici e culturali che partono dal suggestivo centro storico caratterizzato da piccole e briose stradine brulicanti di caratteristici negozi e ricco di lunghi portici e alte torri, dalle quali è possibile assaporare proprio quel fascino del passato che mai è andato perduto nelle rughe del tempo. Difatti, sono proprio le torri ad essere considerate simbolo di quell’epoca medievale, in cui il potere era concentrato nelle mani delle ricche famiglie gentilizie e tra le quali spicca Torre Prendiparte, tra le poche ad essere sopravvissute del XII secolo. Ed è difatti all’interno di questa antica residenza nobiliare, di dodici piani in tutto, che a seguito di un profondo restauro, si nasconde nei primi tre piani uno splendido Bed & Breakfast. Una particolarissima e intima residenza che può accogliere massimo tre persone e di tre piani in tutto: ingresso al pian terreno, living con un accogliente salotto e un romantico camino al primo piano e, infine al terzo, l’area notte con un suggestivo soppalco e una spaziosa cucina. All’essenzialità dell’originaria costruzione si affianca un elegante design interno, impreziosito da raffinati arredi, oggetti antichi e ampie finestre dalle quali è possibile ammirare i principali angoli del centro storico. Ma per chi non vuole rinunciare alle suggestioni del panorama dell’intera città bisogna salire fin su alla terrazza panoramica, dalla quale ci si può lasciare andare all’unicità di un’esperienza che regala per un attimo la sensazione di fare un salto indietro nel tempo.
Prendiparte tower Among the many Italian cities, Bologna is with no doubt the one that best preserved past civilizations’ traces and the medieval age splendor. A secular, open and tolerant town, it distinguishes itself to be a capital with a strong identity symbolized by the red color of its historical buildings but sweeten by the taste of its well known culinary art. A rich proposal for artistic and cultural itineraries departing from the suggestive historic center characterized by tiny and happy little streets full of typical shops, its long arches and high towers from which one can feel the charm of the past never lost in wrinkles of time. in fact, towers are considered the symbol of that medieval age when power was concentrated in the hands of aristocratic families. Among those, Torre Prendiparte is one of the most prominent one and also one of the few to survive after the twelfth century. Inside this antique noble residence, twelve floors all, after a long work of restoration, a beautiful Bed & Breakfast hides on the first three floors. A very unique and intimate residence that can receive maximum three persons on three levels: entrance on the ground floor, living room with comfortable sofa and a romantic fireplace on the first floor and the night area with a suggestive loft and a very spacious kitchen on the third one. The essential original building is combined with an elegant internal design made precious by classy furniture, antique objects and large windows from which one can admire the main corners of the historic center. But for those who do not want to give up to the view of the entire city, they have to go up on the roof terrace from which they can abandon themselves to the unique experience of diving in the past.
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www.palazzouguccioni.it
Palazzo Uguccioni e il fascino rinascimentale Soprannominata da Dante come la “città nobile”, ma da molti conosciuta coma la “culla del rinascimento”, Firenze è indiscutibilmente tra le città più belle d’Italia. Un’imponente capitale in cui la grande serietà medioevale si unisce alla tranquillità dell’epoca rinascimentale, creando un connubio perfetto di raffinatezza, proporzione, sfumature e magiche atmosfere. Firenze è tutto questo e molto altro ancora. Città d’arte per eccellenza, dispone di un patrimonio artistico ineguagliabile, se non fosse solo per il fatto che nessun’altra città è stata fonte d’ispirazione a così tanti artisti e poeti di fama internazionale. Custode dei più importanti tesori artistici del mondo come la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Battistero, la Galleria degli Uffizi, le chiese di Santa Maria Novella e Santa Croce, il Campanile di Giotto, Firenze è in grado di lasciare un’impronta unica nei cuori di tutti coloro che la visitano. Ed è proprio in Piazza della Signoria, sede del potere civile e cuore della vita sociale della città, che ha sede Palazzo Uguccioni, un elegante edificio costruito nel 1549. Si narra che questo signorile palazzo sia stato concepito sulla base di un disegno di Raffaello, ma ciò che è assolutamente insindacabile sono le sue origini rinascimentali, riscontrabili ancora oggi dalla sua struttura. Ed è proprio al suo interno che si trovano cinque sontuosi appartamenti aperti a chicchessia sogni di passare una vacanza in uno dei luoghi più belli d’Italia. Tutti i singoli spazi sono curati in ogni particolare, dagli arredati raffinati ai più comuni comfort capaci di trasformare qualsiasi soggiorno in un’esperienza memorabile. Due sono le camere concepite per i veri amanti dei paesaggi incantati: la “Camera con vista” dalla quale è possibile godere di una meravigliosa visuale su Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio, e la suite “Panorama” che regala al turista più esigente l’intera veduta del centro storico della città. Per i più romantici invece c’è l’appartamento “Alcova”, che grazie alla presenza di un confortevole terrazzino, permette di abbandonarsi a cene e colazioni romantiche attorniati dal meraviglioso scenario dei tetti di Firenze. Ed infine “Fantasia” e “Atmosfera”. La prima deve il suo nome proprio alla sua struttura fantasiosa, arredata con gusto ed esuberanza. La seconda, invece, è luminosa e panoramica e dispone di un design tipicamente fiorentino, ideale per chi sogna di trascorrere una vacanza a Firenze circondati dal lusso e dalle aristocratiche memorie.
Palazzo Uguccioni and the Renaissance charm Called by Dante “the noble city”, but known by many as the “Renaissance crib”, Florence is undoubtedly one of the most beautiful Italian cities. An imposing capital where the great medieval austerity combines with the renaissance age thus creating a perfect combination of elegance, proportion, nuances and magic atmospheres. Florence is all this and much more. City of art by excellence, it has a peerless artistic heritage only for the fact that it was the source of inspiration for many international artists and poets. Guardian of important world treasures like Santa Maria del Fiore’s Cathedral, the Battistero, the Uffizi Gallery, Santa Maria Novella and Santa Croce churches, Giotto’s bell tower, Florence is able of getting to the heart of its visitors. And it is right in Piazza della Signoria, headquarters of the civil power and center of the social life of the city that Palazzo Uguccioni lies, an elegant building built in 1549. it is said that this noble building was the result of one of Raffaello’s projects but what cannot be argued are its renaissance origins still viewable in its structure. And it’s right indoor that there are five sumptuous apartments open to whoever thinks of spending a vacation in one of the most beautiful places in Italy. All the spaces are unique, from elegant furniture to the most common comfort able to transform a vacation in a memorable experience. Two rooms are thought for true lovers of magic landscapes: “Room with a view” from which one can enjoy a wonderful view of Piazza della Signoria and Palazzo Vecchio and the suite “Panorama” offering to the most demanding tourist the entire view of the historic center of the city. For the more romantic ones, instead, the “Alcova” apartment that – thanks to a comfortable terrace – allows romantic breakfasts and dinners surrounded by the wonderful Florence roof scenario. Finally, “Fantasy” and “Atmosphere”. The first is named after its name for its fantastic structure, furnished with taste and extravagance. The second instead is bright and panoramic with a typical Florentine design, ideal for those who dream to spend a vacation in Florence surrounded by luxury and aristocratic memories.
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www.hotelbosone.com
L’ Hotel Bosone Palace e le atmosfere di un lontano passato Posta al centro della penisola, punto d’incontro di uomini e di culture, patrimonio ambientale e paesaggistico e meglio nota come il “cuore verde d’Italia”, l’Umbria è una regione veramente speciale. Costellata da mille borghi, castelli e colline ospita alcune delle cittadine che meglio custodiscono i più bei tesori dell’arte italiana e tra queste Gubbio, fantastico borgo medievale, che stupisce il turista con i suoi imponenti edifici di pietra grigia che scrutano dall’alto il bellissimo paesaggio dei colli umbri. Meta francescana, la città ha origini romane e una chiara impronta medioevale: del periodo dell’antica Roma conserva, infatti, l’Anfiteatro risalente al I secolo d.C., mentre del tardo medioevo sono, invece, il Palazzo dei Consoli, antica residenza della Magistratura e del Comune e il Palazzo Pretorio, in passato sede del Podestà, capo del potere esecutivo cittadino. Nota anche come la città dei matti, a causa dell’imprevedibilità del suo popolo, è proprio nel cuore del suo centro storico che sorge l’Hotel Bosone Palace. Si tratta di un albergo creato nell’antico Palazzo Raffaelli, in passato dimora della famiglia patrizia Bosone e alla quale sono legate rinomate personalità. Primo fra tutti Francesco Petrarca, il quale dedicò perfino un famoso sonetto alla famiglia eugubina e Dante Alighieri , ospite illustre proprio di questo antico Palazzo che si trova nel cuore del centro storico, a pochi metri da Piazza della Signoria. Un piccolo, ma delizioso albergo che concede al viaggiatore l’opportunità di pernottare in una struttura storica, elegante e raffinata e arredata con oggetti e mobili pregiati. Trenta le camere in tutto, due delle quali sono delle lussuose suite in stile rinascimentale, decorate con stupefacenti affreschi sul soffitto a volta che rievocano nel cuore di chi vi pernotta lo sfarzo e le atmosfere tipiche dei tempi di un lontano passato. Ambienti gradevoli, accoglienti e confortevoli per un soggiorno di totale relax, ma cinti dalle mura secolari di un tipico borgo medievale e immersi nel verde della natura più rigogliosa che permette ai propri ospiti di rigenerare corpo ed anima.
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Hotel Bosone Palace e and the atmospheres of a far past Located in the center of the peninsula, meeting place for men and cultures, environmental and landscape heritage and better known as “the green heart of Italy”, Umbria is a very special region. Surrounded by thousands of little cities, castles and hills, it hosts some of the cities with the most beautiful treasures of the Italian art. Among these, Gubbio, a fantastic medieval city that surprises the tourist with its imposing grey stone buildings overlooking the beautiful landscape of the Umbrian hills. A Franciscan destination, the city has Roman origins and a clear medieval footprint: of the period of the antique Rome, it keeps the Amphitheatre dating back to the first century after Christ, while the Palazzo dei Consoli, the antique residence of Magistrates and City Hall and the Palazzo Pretorio, office of the executive power, date back to the late middle ages. Also known as the city of mad people, due to the unpredictability of its people, the Bosone Palace Hotel lies right in the heart of the historic center. This is a hotel created in the antique Palazzo Raffaelli, house of the noble Bosone family in the past and to which prominent individuals are tied. First among many, Francesco Petrarca who dedicated a famous sonnet to the family and Dante Alighieri, important guest of this old building in the city center not far from Piazza della Signoria. A small but gracious hotel offering travelers the opportunity to overnight in a historic, elegant structure furnished with precious objects and furniture. Thirty rooms in total, two of which are luxurious suites in renaissance style, decorated with fantastic frescoes on the ceiling evocating the luxury and atmospheres typical of old times. Comfortable and warm environments for a vacation in total relax but surrounded by secular walls of a typical medieval city and in the green of the most flourishing nature enabling guests to regenerate body and soul.
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MONORESORT NELLA CONCA D’ORO IL LUSSO DI UN ALBERGO, LE COMODITÀ DI UNA CASA, IL FASCINO DELLA SICILIA PER UNA VACANZA COMPLETA! Teresa Petrellese
Non è una struttura alberghiera, ma offre gli stessi comfort di un albergo di lusso. Non sono dei grandi appartamenti, ma eleganti resorts, arredati ed attrezzati con gusto e massima efficienza. Nella parte sud orientale della Sicilia, in provincia di Ragusa, Modica rappresenta il centro culturale della Valle del Barocco ed è in questa antica e caratteristica cittadina, il cui paesaggio artistico-naturale lascia senza parole, che si dislocano i monoresort dei Signori Molinari: Casamandrazza, Casacastellet, Casaportosalvo, Casacatena e Casasantandrea. Monoresort propone una scelta di case totalmente ristrutturate in ogni minimo dettaglio, compreso il servizio door to door con personal assistant per l’intero soggiorno ed housekeeper individuale. Scegliere di soggiornare in una di queste graziose abitazioni (visibili sul sito www.monoresort.com) significherebbe vivere un’esperienza unica: sentirsi a casa propria senza però, rinunciare ai vantaggi >
MONORESORT IN CONCA D’ORO LUXURIOUS AS A HOTEL, COMFORTABLE AS A HOUSE, THE CHARM OF SICILY FOR A COMPLETE VACATION
foto: Luca Adami www.lukinofactory.com
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o ai servizi offerti da un luxury hotel. I piccoli monoresort sono fortemente caratterizzati dall’architettura originaria e dal rispetto dei materiali che li compongono sin dalla costruzione nonché, dalla presenza di opere d’arte internamente esposte e fornite da alcune tra le più importanti gallerie del panorama nazionale. Ciascuno è munito di cucina attrezzata, cantina personale, climatizzatore, riscaldamento e biblioteca. I comforts a disposizione sono molteplici e basterà contattare il proprio personal assistant per farsi indicare e prenotare un ristorante ad hoc, noleggiare una comoda o lussuosa autovettura per gli spostamenti giornalieri ed usufruire del servizio escursioni per la regione, isole Eolie e la vicina Malta, a bordo di un esclusivo elicottero. Il cliente non potrà che sentirsi a proprio agio ed essere soddisfatto di ogni sua necessità ed esigenza. In una location in cui l’arte e la natura non sono state ancora contaminate dal business turistico, la città di Modica è la città delle cento chiese, che per sua potenza e bellezza fu il “Regnum in Regno”. Oggi ha anche “cento” motivi per essere visitata perchè luogo ideale per trascorre una vacanza in pieno relax, godere del sole, del mare, delle squisitezze culinarie, delle passeggiate fra stradine strette, spiagge selvagge, e riserve naturali; assaggiare le arance o la buonissima cioccolata, incontrare la magnifica e
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cordiale gente del luogo, conoscere l’eredità letteraria che Salvatore Quasimodo ha lasciato alla sua terra, per la sua storia, per il suo calore, … e per tutto quanto sarete voi a scoprire!
MONORESORT IN CONCA D’ORO LUXURIOUS AS A HOTEL, COMFORTABLE AS A HOUSE, THE CHARM OF SICILY FOR A COMPLETE VACATION This is not a hotel but it offers the same comforts as a luxury hotel. These are not big apartments but elegant resorts, furnished and equipped with taste and great efficiency. In the South-East part of Sicily, near Ragusa, Valle De Barocco, Modica, an ancient and typical little village where the artistic and natural landscape leaves one breathless. Here the Molinaris’ own their resorts: Casamandrazza, Casacastellet, Casaportosalvo, Casacatena and Casasantandrea. In fact, the Mono-resort offers a choice of accommodations totally restored in every detail including a door to door service with personnel assisting for the entire >
foto: Luca Adami - www.lukinofactory.com
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stay and individual housekeeper. Staying in one of these lovely dwellings (viewable on www.monoresort.com ) means to live a unique experience: to feel like being at home but without renouncing to the advantages and services offered by a luxury hotel. Small mono-resorts where art works from some of the most famous national art galleries are exhibited and are strongly characterized by the original architecture and the respect for the materials using for their building. Equipped with furnished kitchen, personal cave, air-conditioning and heating, library, car rental and other services, the client can only feel at ease and be satisfied in all his needs. In a place where art and nature have not yet been contaminated by the tourist business, the city of Modica is the city of the hundred churches and for its power and beauty was called the “Regnum in Regno”. Nowadays, it has also “one-hundred” reasons to be visited: it is the ideal place to spend a vacation in total relax, to enjoy the sun,
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foto: Luca Adami - www.lukinofactory.com
the sea, the typical food, walks in narrow streets, wild beaches and natural reserves, to taste oranges or the delicious chocolate, to meet friendly and warm people, to learn about the literary heritage that Salvatore Quasimodo left to his land, for its history, warmth..and for all you will be able to find out! //
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D&B IL TARTUFARO Vincenzo D’Antonio
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eminiscenze scolastiche di poesie mandate a memoria a mo’ di filastrocche. Una in particolare, di Riccardo Palazzeschi: Rio Bo. La ricordate? Tre casettine dai tetti aguzzi... Ecco, quei versi e le correlate immagini tornano alla mente, per il cuore transitando, allorquando capita di scoprire un posto come Valtopina, paesino incantato a poca distanza da Foligno. Valtopina è un fatato paesino di poco più di mille abitanti, il fiume Topino a scorrergli dappresso. Qui il tartufo connota parte significativa dell’economia del territorio, tanto che la Mostra Mercato del Tartufo, che si svolge negli ultimi due fine settimana di novembre, celebrerà quest’anno la sua trentunesima edizione. E venti anni ha compiuto l’Associazione Nazionale delle Città del Tartufo, con sede a Valtopina, presieduta da Giancarlo Picchiarelli. Nel nostro Bel Paese, che fu il Paese dei Guelfi e dei Ghibellini e quindi dei bianchi e dei neri, vorrete mica che non si creino distinzioni nette tra il tartufo bianco e quello nero?!? Il comune sentire ammanta di profumi eleganti e particolare pregio il tartufo bianco, al nero assegnando maggiore persistenza aromatica, essa connotandosi per minore eleganza. In cucina però, entrambi raramente assumono ruolo ancillare, a proscenio assoluto legittimamente ambendo. Ed a Valtopina il tartufo entra nella cucina del D&B Il Tartufaro, ubicato alle pendici del Monte Subasio, adiacente alla strada che San Francesco era solito percorrere quando si recava in pellegrinaggio a Nocera Umbra. L’Umbria mistica dalle profonde emozioni, l’Umbria che strugge il viandante, sempre facendolo sentire, nobile l’accezione, pellegrino del suo tempo. E qui il peregrinare alla ricerca del tartufo trova agognata meta. Al D&B Il Tartufaro, la brigata di cucina
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il tartufo, sia il bianco che il nero, sa egregiamente lavorarlo portando così sulle gioiose tavole pietanze prelibate, con il tartufo a condire paste fresche ed a nobilitare carni suine. La sala è ampia e confortevole con il bel camino scoppiettante a suggello di una convivialità amena che subito coinvolge gli ospiti. Primi petali di tartufo bianco cadono su bruschette ingentilite dall’olio ricavato dalle olive locali e franto nel frantoio inserito nell’articolato plesso del D&B. Come si fa a rendere torto ad uno dei due tartufi? E allora i primi piatti sono due. Il tartufo nero ingravida ruvidi quanto genuini e squisiti stringozzi, una pasta lunga fresca tirata a mano, con l’olio nuovo che cade a gocce sul piatto per dare la più salutare delle unte consistenze. In sontuosa salsa di funghi porcini locali, fresche tagliatelle tirate a mano sospirano in attesa di soffice caduta di leggere scaglie di tartufo bianco. L’armonico contrappunto ha evidente resa visiva nella dualità cromatica dello scuro e del chiaro. Il palato ben discerne la sostanziale differenza di gusto pur in essa intercettando la comune trama del tartufo. Il secondo, già satolli alquanto, consiste in un’arista da maialino lattonzolo, cucinata in sua salsa resa poi fortificata da spiccate ed insistite scaglie di tartufo nero. E’ piatto di grande squisitezza. Si sarà pure satolli alquanto, non ci smentiamo, ma sia come sia ad un suadente invito di replica non ci si sottrae. Il tutto è stato innaffiato dal più nobile dei vini umbri, fino a poco tempo fa addirittura a rischio di estinzione: il
D&B il Tartufaro Località Balciano Valtopina (Pg) Tel 0472 750032 www.tartufaro.it il ristorante è chiuso il martedì
fashion food
Sagrantino di Montefalco DOCG. La pasticceria, anch’essa, vive di assoluta artigianalità ed anch’essa tocca vette di eccellenza. I cioccolatini nudi sono taluni ripieni di olio ed altri di Sagrantino di Montefalco Passito: due rare squisitezze che poi ritroveremo con grande soddisfazione a prima colazione l’indomattina. Ancora, tranci di una torta locale figlia della tradizione della cucina povera allorquando la parola “avanzo” assumeva il significato di ingrediente prossimo venturo: la rocciata. Tipica non solo di Valtopina ma anche del folignate e dell’assisano. Un calice, a dire il vero più di uno, di Sagrantino di Montefalco passito, accompagna la degustazione di tali dolci prelibatezze. Accorto ed ambito chilometro zero ci conduce nella camera confortevolmente arredata. E dall’ampia finestra per nostro intimo gaudio si scorge quel cielo che seppe accogliere lupi ed uccelli, santi e peccatori, e sempre e per sempre i pellegrini di ogni sorta, di ieri e di oggi. Ricca, e come diversamente (!) la prima colazione dell’indomani che, a seconda dei desideri del coccolato ospite, può assumere prevalenti connotazioni di salato oppure, fu il nostro caso, di dolce. I prezzi sono di commovente sobrietà, in linea con il trend del low cost di qualità: 36 € a testa la cena, vini inclusi, e 60 €, compresa la prima colazione, la camera matrimoniale.
D&B IL TARTUFARO Scholastic memories of poetries by heart as nonsense rhymes. One in particular, by Riccardo Palazzeschi: Rio Bo. Do you remember it? Three little houses with sharp roofs… So, those lines and the related images occur in mind, passing through the heart, when it happens to discover a place as Valtopina, an
enchanted little town not far from Foligno. Valtopina is a fabulous village with around one thousand of inhabitants, and it is coasted by the river Topino. Here, the truffle is the most significant field of the territory’s economy, so that the Truffle Market Fair, which takes places in the last to weekends of November, will celebrate its 31th edition. Also, the National Association of the Truffle Cities reached its twentieth year, with the President Giancarlo Picchiarelli. In our beautiful country, the nation of Guelph and Ghibellines – the whites against the blacks – there will be also strong distinctions between white and black truffle. The commons sense considers as elegant and prestigious the white truffle, assigning to the black one a stronger aromatic persistence with less sophistication. But, in the kitchen, both rarely play an ancillary role, because of their ambition to an absolute proscenia. In Valtopina, the truffle enters in the kitchen of D&B IL TARTUFARO, located to the slopes of Subasio Mount, near to the street which Saint Francis used to cover when he was going for the pilgrimage to Nocera Umbra.
Mystic Umbria with deep emotions, Umbria which sublimes the wayfarer, making him feel, in the noble meaning, the pilgrim of his time. And the wandering, looking for the truffle, finds the wanted yard. At the D&B Il Tartufaro, the party kitchen of the truffle, both white and black, knows very well how to work it, bringing to the tables choice courses, with truffle as condiment of pastas and swine meats. The hall is big and comfortable, with a beautiful crackling fireplace as sign of understatement conviviality which involves yet the guests. Early petals of white truffle flow on toasted bread seasoned with the local olive oil produced in the oil mill within the particular area of D&B. How could you choose between the two kind of truffle? And so, first course are two. The black truffle seasons coarse but genuine and delicious “stringozzi”, a fresh long pasta shaped with the hands, with the drops of the oil which grants the healthiest of the oily condiments. With a sumptuous local Poricini mushrooms sauce, fresh tagliatelle shaped by hand suspire waiting for the slip of white truffle flakes. >
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The harmonic counterpoint has also a visual consistency thanks to the chromatic duality of darkness and brightness. The palate distinguishes the muscular difference of taste, even if it is possible to intercept the common trace of the truffle. The second course, even if already full, is an arista of “lattonzolo” little pig, cooked in its sauce empowered by evident and intricate black truffle flakes. Is a very appetizing plate, and so, despite of the fullness, the invitation of a reply is accomplished. Everything is wet by the noblest of the Umbria’s wines, which, not so far in times, has been also in risk of extinction: the il Sagrantino di Montefalco DOCG. Also the patisserie lives in the artisan mood and it touches excellence highs, too. Nude chocolate are full of oil and others of Sagrantino di Montefalco Passito, two rare deliciousness which will be present also next morning as breakfast. Mororer, pieces of local pie, the daughter of the poor local coocking tradition, when the
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word “leftovers” assumed the meaning of an ingredient in the near future: the “rocciata”. It is a traditional pie not only in Valtopina, but also in fhe Foligno and Assisi area. More than one glass of Sagrantino di Montefalco Passito accompanies the tasting of those sweet plates. Thanks to the large window, as our inner happiness, it is possible to make out wolfs and birds, saints and sinners, and forever and ever every kind of pilgrims of yesterday and today. Rich – how not (!) – the breakfast of the next morning, which can assume a salt taste or, in our case, a sweet one. The touchable prizes of the dinner are low, in line with the trend of the quality low cost: 36€ per person including wines, and 60 €, including the breakfast and the double room. //
The outdoor of Il Tartufaro, located in the enchanted little town of Valtopina, not far from Foligno
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PRECISIONE SVIZZERA PER IL MICROSTEREO GENEVA MODEL S Valeria Vittozzi
Il rumore di una puntina che scorre su un trentatre giri, un attimo di silenzio, e poi, inizia la melodia. Ricordi del passato o scene da film. Voltiamo pagina: un ambiente dal gusto minimal chic, un divano in pelle bianco ed il nuovissimo Geneva Model S nel salotto, che diffonde con precisione indiscussa le canzoni preferite. È trascorso, ormai, un secolo dall’invenzione dei primi manufatti per la diffusione di suoni e musica, e, la tecnologia ha seguito egregiamente il suo corso. Geneva Model S è un microstereo hi-fi (più precisamente dock) per iPhone e iPod, che diffonde musica garantendo un’ elevatissima qualità del suono grazie alla tecnologia Embracing Sound (utilizzata nei più famosi studi di produzione che favorisce la diffusione del suono in maniera omogenea in tutto l’ambiente). Un concentrato di genialità: in poco più di ventitre centimetri sono contenute le componenti che rendono il suono trasmesso dal Model S Swiss made migliore di impianti hi-fi professional.
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Disponibile in tre varianti cromatiche, black, white and red, il mini-stereo della casa svizzera è dotato di una radio FM che svolge anche la funzione di sveglia ed un orologio digitale con un’autonomia di più di un’ ora in caso di assenza di energia elettrica. Per allinearsi perfettamente alle prestazioni e caratteristiche offerte dai prodotti Apple (iPod e iPhone), che verranno inseriti in un sofisticato dock motorizzato a scomparsa, anche il Geneva Model S è interamente realizzato con tecnologia touchscreen ed ha una rotellina che permette di cambiare canzone o album di “appleiana” memoria. La linea Geneva Sound System è giunta in Italia nel 2007, proponendo un nuovo metodo di ascoltare musica , “all-inone” che evita la presenza di altoparlanti distribuiti, a volte, in modo casuale, all’interno dei vari ambienti. Per il progetto Geneva Model S, il manager Jan Erik Lundberg ha riunito alcuni tra i migliori ingengneri del suono, tra i quali il vincitore
di quattro premi Oscar per gli effetti sonori di film, come Braveheart ed il Gladiatore. Rosso, bianco o nero, lo stile ed il design seguono l’orientamento dell’essenzialismo. Le misure del geneva Model S ? Ventitre centimetri di larghezza, poco più di quindici di altezza senza supporto e ventidue con iPod o iPhone, diciassette centimetri e mezzo di profondità ed un peso di circa tre chili. Il geneva Model S è distribuito in esclusiva da Sounders in Italia, nei migliori negozi al prezzo di 349 euro.
SWISS PRECISION FOR THE GENEVA S MODEL MICROHIFI SYSTEM The noise of a tip running on a long plain, a moment of silence and then the melody starts. Past memories or scenes from a movie. Let’s turn page: a minimal chic environment, a white leather sofa and the latest Geneva S Model in the living room spreading with undoubtedly precision your favorite songs. A century after the first inventions for sound and music diffusion, technology has made its course. Geneva S Model is a micro hi-fi system (more precisely dock) for iPhone and iPod able to play music by granting a very high sound
quality thanks to Embracing Sound technology (used in the most famous production studios. It favors sound diffusion in a homogeneous way in the whole environment). A concentration of geniality: in 23 centimeters box all the components that make the S Model Swiss made sound the best of all professional hi-fi systems. Available in three different colors, black, white and red, the Swiss mini-hi-fi system is equipped with an FM radio with alarm clock functions and a digital clock with an autonomy of more than an hour in case of power surgery. In order to be aligned with performances and characteristics of Apple products
(iPod and iPhone) included in a sophisticated motorized dock, even the Geneva S Model is entirely made with touch screen technology and has a small roll enabling to change song or compilation in the Apple memory. The Geneva Sound System line reached Italy in 2007 with the launch of a new method of music listening, “allin-one” avoiding the presence of speakers – at times – distributed in a casual way inside different places. For the Geneva S Model, the manager Jan Erik Ludenberg has gathered some of the best sound engineers among which the one awarded with four Oscar prices for sound effects of movies like Braveheart and the Gladiator. Red, white or black, the style and design are essential oriented. What are S Model sizes? It is 23 cm large, a little more than 15 cm tall with no stand and 22 with iPod or iPhone, 17 cm and a half thick and three kg heavy. The Geneva S Model is distributed in Italy by Sounders in the best stores at the price of 349 Euros.
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QUANDO IL 3D NON BASTA LA TELEPRESENZA TRIDIMENSIONALE, NUOVA FRONTIERA DEL CINEMA Gilda Ruzzi
In principio furono gli esperimenti sulla luce, l’utilizzo dei dispositivi ottici e la riproduzione del movimento in scatti consecutivi, allo scopo di ricreare un’illusione di movimento “estremamente realistica”… passando per ombre cinesi e lanterne magiche fino al kinetoscopio di Edison e il cinematografo dei fratelli Lumière. Il cinema, dalle origini ad oggi, è una delle invenzioni umane che ha avuto il maggior numero di evoluzioni, stravolgimenti e cambiamenti nel corso della sua storia: dall’illusione di movimento, all’apparenza di un vero e proprio coinvolgimento nello scenario stesso. L’ondata di 3D che ha investito i nostri cinema nell’ultimo anno, porta erroneamente ad immaginare che si tratti di un’invenzione recente, al contrario, i classici occhiali a lenti rosso-blu, progettati per visualizzare le immagini anaglifiche (le prime immagini 3D, ndr), sono apparsi nella seconda metà dell’800 ed utilizzati per la prima volta per la proiezione della pellicola “The Power of Love” negli anni ’20. Niente di nuovo insomma, ma l’evoluzione continua, trasportando l’esperienza 3D tra le quattro mura casalinghe, con tanto di occhiali nerd e battaglie all’ultimo Home Theater tra le principali aziende produttrici per aggiudicarsi il primato tecnologico. Tanto rumore per nulla a quanto pare, visto che dall’Università dell’Arizona giunge notizia di un prototipo per la creazione di immagini olografiche, vere e proprie immagini 3D visualizzabili senza l’ausilio di occhiali e altre scomode appendici. Il team di Nasser Peyghambarian, docente di fotonica, ha dato vita ad una tecnologia tridimensionale, che apre la strada all’era della “telepresenza”. Tutto parte dalla ripresa, che avviene da più angolazioni e prospettive,
attraverso l’utilizzo di numerose telecamere simultaneamente. Successivamente, attraverso una comune rete ethernet, i dati vengono trasferiti ad un laser che li riproduce attraverso uno schermo bidimensionale da dieci pollici, che simula un volume tridimensionale senza l’ausilio degli occhiali. Le ulteriori sperimentazioni, già in atto, aprono la mente a scenari simil-StarWars, con battaglie tra ologrammi, videoconferenze 3D e tanto altro ancora: lo schermo verrà presto ingrandito fino a diciasette pollici e l’immagine, attualmente ad un solo colore, verrà resa policromatica. Insomma, non manca poi tanto al momento in cui vedremo camminare i nostri protagonisti preferiti tra le poltrone dei nuovi multisala.
When 3D is not enough tridimensional transparency, the new movie frontier At first the experiments on light, the use of optical devices and reproduction of movement in consecutive shots with the aim of re-creating an illusion of movement “extremely realistic”…passing through Chinese shadows and magic lanterns to Edison’s kaleidoscope and Lumière brothers’ cinematography. The movie, from its origins until today, is one of the human inventions that has undergone the major number of changes, transformations in the course of its history: from the illusion of movement to the appearance of a true involvement in the scene itself. The 3D wave that has invaded our cinemas in the last
year, leads to think erroneously that this is a recent invention. On the contrary, the classic red and blue glasses, designed to visualize anaglyphic images (the first 3D images) have made their first appearance in the nineteenth century and were used for the first time on the occasion of the movie “The Power of Love” in 1920. Nothing new after all, but the evolution continues, transferring the 3D experience from domestic walls – with nerd glasses and struggles to the latest home theatre system to the main producing companies competing to get awarded the latest technological discovery. A lot of turmoil for nothing since the University of Arizona spreads the news of a prototype for the creation of holographic images, real 3D images viewable also without the glasses or other uncomfortable tools. Nasser Peyghambarian’s team, professor of photonics, has created a tridimensional technology paving the way to “telepresence”. It all starts from the shooting that takes place – simultaneously - from more angles and perspectives thanks to the use of numerous cameras. Subsequently, through a common Ethernet net, data are transferred to a laser that reproduces them through a 10 inches bi-dimensional screen able to simulate a three-dimensional volume without the support of glasses. Further experiments already in place open the mind to scenarios like Star Wars, with battles between holograms, 3D videoconferences and much more: the screen will soon become a 17 inches one and the currently monochromatic image will become polychromatic. In brief, we will soon see our favorite actors walking through the seats in new cinemas.
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The nostalgia of revolutions
La nostalgia delle rivoluzioni Jacopo Martire
Era solo una questione di tempo prima che accadesse. Già il New York Times lo aveva annunciato per un futuro a venire e Rupert Murdoch lo stava progettando da mesi. Ma è stato Richard Branson, l’imprenditore che si cela dietro il colosso Virgin, ad arrivarci per primo. È stato così che Branson ha presentato la sua ultima creatura: “Project” un magazine creato ad uso esclusivo per gli utenti di Ipad (www.projectmag.com). L’idea è quella di rivoluzionare, con stile, il mondo dell’informazione offrendo ai potenziali clienti una fluida >
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miscela tra la parola scritta e i contenuti multimediali. L’impatto col magazine è certamente spettacolare. La copertina di lancio, su cui figura Jeff Bridges e l’ultimo film che lo vede protagonista – Tron Legacy – non sembra ad un primo sguardo distinguersi in nulla dalle prime pagine tradizionali. Ad un tocco dello schermo, tuttavia, la figura dell’attore si anima invitandoci ad un viaggio virtuale disseminato di splendidi contenuti audio e video. È innegabile il fascino di una tale svolta. Non si può non pensare che stiamo, in effetti, vivendo il futuro che fino a pochi decenni fa sembrava lontanissimo. Eppure è difficile negare che anche questo progresso lasci indietro qualcosa. Ed è difficile capire se sia il fascino ineffabile della carta stampata (com’è difficile sapere come passato quello che si immaginava come futuro) oppure il senso di armonia di un discorso strutturato, che imbrigliava la nostra curiosità per far esplodere la nostra fantasia.
The nostalgia of revolutions It was just a matter of time. Already the New York Times announced it as impending in the near future and Rupert Murdoch had been planning it for months. It was Richard Branson, the man behind the Virgin colossus, however, to make it happen. He recently presented his last creature: “Project” a magazine designed exclusively for Ipad (www.
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projectmag.com). The idea is to revolutionize, with style, the media world offering to the readers a fluid mixture between written word and multimedia contents. The first impression with the magazine is certainly spectacular. The cover launch, presenting Jeff Bridges and its latest movie – Tron Legacy – at first glance does not seem much different from traditio-
nal magazines. With a touch, however, the picture of the actor comes to life inviting us to a virtual journey through wonderful audio and video contents. The awe that such turn inspires is undeniable. One cannot stop thinking that we are living, in fact, the future that few decades ago seemed far away. Nonetheless is difficult not to think that also this progress is
leaving something behind. It is difficult to say whether is the ineffable fascination of printed paper (how difficult it is to recognize as past something that we imagined as future) or the sense of harmony of a structured discourse, that constrained our curiosity only to make our fantasy explode. //
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foto (cc) di Jumpinjinmyjava /flickr
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ROBIN DES BOIS CUCINA AI RICCHI PER AIUTARE I POVERI Valeria Vittozzi
foto (cc) di Glasseyeview /flickr
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ucinare per aiutare i più bisognosi. Un metodo certamente antico ed efficace per prendersi cura degli altri. Le prime associazioni mentali corrono verso le mense, le onlus tradizionali e la beneficienza intesa in senso classico. Ma è Montreal (a Saint Laurent, tra Villeneuve e Mont-Royal), ad accogliere l’unico ed esclusivo ristorante Robin Hood? Il fine ultimo è molto vicino a quello della favola: aiutare i poveri e promuovere la solidarietà. Robin des Bois, collocato nel cuore della città, è un’organizzazione senza scopo di lucro, i cui proventi, derivanti dalla vendita di pasti e dei prodotti tradizionali (vini scelti, grembiuli, caffè, prodotti equo e solidali) sono intera-
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mente devoluti in beneficenza, per dare sostegno alle organizzazioni locali. La mission del ristorante recita infatti: “promuoviamo l’altruismo, l’impegno creativo ed il volontariato”. Tutti i dipendenti, ad eccezione dello chef, sono volontari ed operano con dedizione per il benessere della comunità. La maternità della business idea appartiene a Judy Servay, coadiuvata da Caterine Laterte, la quale ha offerto la sua abilità a sostegno della realizzazione del progetto. Una cucina sofisticata, evoluta, densa di aromi, profumi e creatività; il menù, scritto con i gessetti colorati, cambia continuamente e comprende succulenti bistecche di vitello, maiale, cervo, cremosi risotti ai funghi, zuppe ed altre leccornie, tutte preparate con ingredienti naturali. Le principali funzioni per le quali si attivano i volontari consistono nel lavoro in cucina e nel servizio ai tavoli. Una perfetta fusione tra il modo più antico di fare del bene, rivisitato in prospettiva moderna. Un’esperienza ottica e sensoriale unica, che deriva dalla combinazione di differenti elementi che si sommano tra di loro, per donare ai clienti un pranzo irripetibile, con la consapevolezza, non ultima, che, semplicemente mangiando, si possa aiutare il prossimo. //
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distribution points
Abano Terme Grand Hotel Terme Trieste & Victoria Abano Grand Hotel Hotel Terme due Torri Hotel Villa Las Tronas Grand Hotel il Saraceno Dal Moro Gallery Hotel Grand Hotel Assisi
Four seasons hotel Luisaviaroma
Amalfi Grand Hotel il Saraceno
Gubbio Park Hotel ai Cappuccini- Tourist S.p.a Castello di Petroia Relais (Loc. Petraia)
Assisi Dal Moro Gallery Hotel Grand Hotel Assisi Bagno di Romagna Hotel Miramonti Barberino del Mugello Villa Le Maschere Bari Borgobianco Resort & Spa Bologna Specialità in Vetrina Biagetti Brindisi Masseria Torre Coccaro Masseria Torre Maizza Masseria San Domenico San Domenico Cagliari Atahotel Tanka Village Resort Tanka Golf Club Is Morus Relais Forte Village Resort Aquadulci Hotel Is Molas Is arenas golf club Hotel Laguna/ Chia laguna T hotel Capri A Piazzella Capri Palace Yc capri Casciana Terme (PI) Terme Villa Borri Spa Caserta Crowne Plaza Caserta Grand Hotel Vanvitelli Castel di Tusa (ME) Atelier sul mare Castelvolturno Holiday Inn Catania Excelsior Grand Hotel Una Hotel Palace Cenerente (PG) Castello dell’Oscano Cervia Hotel Universal Hotel Diplomatic Hotel Orchidea Como Villa d’Este Cortina d’Ampezzo Hotel Cristallo Ellera Umbra (PG) Golf Club Perugia Fiano Club Torino La Mandria Royal Park Golf Firenze Grand Hotel Villa dei Medici
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Ischia Negombo Giardini di poseidon L’ Albergo della Regina isabella Reginella Manzi terme Hotel San Montano
Napoli Palazzo Alabardieri Hotel Micalò Hotel H2C Royal Continental Circolo Canottieri Napoli Circolo del remo e della vela Italia Circolo Posillipo Terme Agnano Renaissance Hotel Mediterraneo Albergo palazzo Decumani Caravaggio Hotel Le Stanze del vicerè Caffè letterario Intra Moenia Nh Ambassador Residenza Echia Reale Yacht Club Canottieri Savoia Hotel le cheminee Boellis Anhēlo
Isola Bella Taormina La Plage Resort
Norcia Palazzo Seneca
Leccio Regello (FI) The Mall Outlet center
Olbia HotelSporting/Petra Bianca di Cala di Volpe Hotel Pellicano d’oro Aldiola Country Resort Hotel Balocco
Fiumicino Courtyard By Marriott Rome Airport Foggia Baia dei Faraglioni
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