MassonicaMente n20 (Gen.-Apr. 2021)

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MUSEI MASSONICI

IL MUSEO DI PARIGI di Paolo Calzoni

Una foto dell’interno

Nel 1725 nasce a Parigi la prima Loggia Massonica francese su inspirazione di quella nata a Londra nel 1717, allora capitale europea delle nuove idee filosofiche. Nel 1728 alla sua guida viene eletto il duca di Warton che era già stato Gran Maestro a Londra nel 1722 mettendo in chiara evidenza la stretta relazione tra la Massoneria inglese e quella francese. A partire dal 1728 la massoneria francese, emancipatasi totalmente dalla tutela di quella londinese, si dota di un suo statuto e per la prima volta di una Gran Loggia. Nel 1736 il fratello cavaliere De Ramsay affermava che: ”gli uomini non sono distinguibili per le differenti lingue che parlano, per i diversi luoghi che abitano, ma che il mondo intero non è se non una grande unica repubblica e che l’istituzione masso-

nica era nata proprio con quelle finalità; una associazione di libere persone appartenenti a tutte le nazioni, a tutte le religioni e a tutti gli stati”. Tutto ciò fu reso possibile per l’apertura in senso democratico compiuta dal GOF dal 1773 al 1793. E’ in questo periodo che vengono messi a punto gli statuti; nella convinzione che la teoria sia una cosa e la pratica un’altra, lo statuto ha il compito di regolamentare la vita quotidiana dell’organizzazione per dar voce in modo egualitario alle più diverse componenti sociali della Massoneria francese. Infatti se nel 1774 le logge attive sono in tutta la Francia 115, già nel 1789, anno dello scoppio della rivoluzione, erano 665. Interrogandosi sulle ragioni di tanto successo, i responsabili di allora giunsero alla conclusione che una politica di comunicazione attiva, una gestione finanziaria

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