Assagioli
e la Psicosintesi
http://www.utopie.it/formazione/psicosintesi.htm
Psicosintesi Metodologia psicologica ideata dallo psichiatra italiano Roberto Assagioli, che si propone di unire in sé la tendenza all'introspezione e all'attenzione interiore, con un atteggiamento pragmatico e attivo. Si tende a l’armonizzazione e lo sviluppo della personalità umana. Si basa sull'uso di tecniche e analisi della personalità e di tecniche attive, sviluppando l'autocoscienza, la volontà e la creatività interiore. La psicosintesi si basa su una concezione integrale dell'uomo e su una visione dinamica della vita psichica. Si propone, pertanto, come una psicologia che collabora con l'intrinseco naturale processo di sviluppo dell' uomo, promuovendo, armonizzando e programmando l'integrazione della personalità e favorendo il contatto con i livelli superiori della vita psichica. L'obiettivo di base è risvegliare l'autocoscienza e l'esperienza della volontà, intesa non come sforzo di ottenere, ma come facoltà di gestire consapevolmente le dinamiche intrapsichice ed interpersonali e, infine, condurre l'individuo ed i gruppi umani alla scoperta di più ampi significati esistenziali. La pluralità degli elementi, usualmente percepita come diversità, può essere dunque vissuta, attraverso l'armonizzazione delle funzioni, come unità e trarre senso e significato dalla sua stessa più profonda identità, riconosciuta ed espressa. La psicosintesi, come prassi psicologica esistenziale e terapeutica, è conosciuta e praticata in 62 nazioni dei vari continenti nel mondo. La peculiarità del modello concettuale e operativo è espressa graficamente in due diagrammi: un ovoide ed una stella. • L'ovoide, che Assagioli considera immagine dell'anatomia della psiche, descrive i livelli e le parti dello psichismo umano. Le linee sono tutte tratteggiate, poichè le parti debbono essere "distinte, ma non divise". La mancanza di distinzione, infatti, non ne permette il corretto uso: l'uomo deve, essere educato a percepire la provenienza delle sue istanze psichiche, per comprenderle e finalizzarle. D'altra parte la divisione impedisce l'azione della volontà: l'uomo dev'essere guidato alla familiarità con le sue intrinseche diversità che, se vissute come parti comunicanti di una unità, sono coordinabili dalla volontà e sono anche la sua ricchezza. • La stella, rappresenta quella che Assagioli definisce la fisiologia della psiche. Essa descrive l'operatività dell'io personale, centro unificatore di elementi psichici vari ed eterogenei. L'azione dell'Io personale avviene attraverso l'uso di sensazioni, impulsi, emozioni, pensieri, immagini ed intuizioni che, conosciuti come funzioni, possono essere usati in modo armonico per costruire creativamente il futuro personale e di relazione. In questo modo si evita di subire deterministicamente, e riprodurre meccanicamente, il passato.
Nella psicosintesi l’uomo viene considerato nella sua totalità bio-psicospirituale e il processo autorealizzativo (“conosci-possiedi-trasforma te stesso”) è promosso e focalizzato a due livelli: • psicosintesi personale (sviluppo psicologico ed espressione delle potenzialità, integrazione dei ruoli e dei compiti quotidiani in una vita più ricca e più piena); • psicosintesi transpersonale (contatto con i livelli superiori della psiche, risveglio interiore. scoperta di significati esistenziali). La psicosintesi considera l’uomo un centro di coscienza in rapporto con una molteplicità di contenuti consci ed inconsci. I suoi metodi e le sue tecniche mirano a comporre tale molteplicità in una sintesi più evoluta ed armonica (psicosintesi personale). Tale sintesi, allargandosi alla relazione umana, tende all’integrazione e alla comunione fra tutti gli essere umani e l’ambiente in cui vivono (psicosintesi interpersonale). La concezione psicosintetica dell'evoluzione umana vede l’uomo come un’entità in continua crescita, capace di raggiungere sintesi sempre più ampie fino ad andare oltre la coscienza personale ordinaria, identificandosi con la coscienza del Sé e realizzando così una psicosintesi universale (psicosintesi transpersonale). Lo scopo della psicosintesi è di unificare in una sintesi armonica i vari aspetti della personalità umana che vanno dal fisico all’emotivo, al mentale e spirituale. Contempla una visione dell’uomo come un centro di coscienza in relazione con una molteplicità di contenuti consci ed inconsci. E’ poi un insieme di tecniche utilizzate per comporre tale molteplicità a livello individuale. La psicosintesi è anche una concezione dell’uomo come un individuo in relazione con gli altri ed il tutto. Il tema della relazione umana acquisisce valore e bellezza, ha per scopo l’integrazione e l’armonia fra gli uomini e da questo punto di vista si propone come una "scienza dei rapporti umani". Contempla l’uomo come un essere in evoluzione, orientato alla consapevolezza, all’espressione e attuazione delle sue potenzialità verso sintesi sempre più ampie che comprendono i contenuti della dimensione che va oltre la coscienza ordinaria verso la conoscenza e l’espressione completa dell’uomo. I campi di studio della psicosintesi sono: educativo, terapeutico, autoformativo, interpersonale, sociale, planetaria. Roberto Assagioli Roberto Assagioli, medico psichiatra, nacque a Venezia il 27 febbraio 1888 e lì visse fino al 1904, anno in cui conseguì la maturità al liceo Foscarini. Frequentò l'università a Firenze, iscrivendosi in medicina e chirurgia. La scelta di uno studio di tipo scientifico non limitò, però, i suoi interessi culturali, che furono e restarono vastissimi: letterari, filosofici, spirituali, tutti ad orientamento transculturale. A soli
quindici anni cominciò a pubblicare scritti: del 1903 sono due articoli apparsi sul "Giornale di Venezia" . Dal 1906 al 1908 fu bibliotecario della Sezione Psicologica, inserita nell'insegnamento di Filosofia Teoretica dell'Università di Firenze. Negli stessi anni collaborò con Papini, con cui strinse amicizia, alla redazione della rivista "Leonardo". Fu in relazione con T.Flournoy, con E.Claparede - che pubblicò suoi articoli sulla rivista "Archives de Psychologie" - e con Prezzolini. Nel 1907 presentò alcuni di quelli che saranno aspetti fondamentali della psicosintesi e, due anni dopo, in un articolo intitolato "Per una moderna psicagogia" ne delineò tutta la traccia anche se sarebbe passato ancora qualche anno prima che la psicosintesi prendesse tale nome. Sempre in quegli anni frequentò in Svizzera l'Ospedale Psichiatrico Burgholzli, dove conobbe Jung col quale restò in amichevole rapporto per tutta la vita. Si laureò il 1 luglio del 1910. L'esigenza di creare in Italia un nucleo di interesse e di ricerche in campo psicologico lo portò a fondare la rivista "Psiche" e, nel 1913, a Firenze, il "Circolo di Studi Psicologici". Nel 1926, a Roma dove si era trasferito, fondò l'"Istituto di cultura psichica", che nel 1933 prese il nome attuale di Istituto di Psicosintesi, eretto in Ente Morale dello Stato nel 1965. L'anno prima di morire egli favorì la costituzione di una associazione finalizzata alla preparazione di psicoterapeuti: la Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica (S.I.P.T.) fondata dai suoi più stretti collaboratori. Il 23 agosto 1974 morì a Capolona d'Arezzo.
http://www.auraweb.it/articolo_benessere.asp?cid=9&aid=341
Giampiero Cara
Roberto Assagioli
Nessuno è profeta in patria, si dice. Un luogo comune non smentito dal caso del grande medico e psichiatra italiano Roberto Assagioli, fondatore di una disciplina, la psicosintesi, più conosciuta all'estero che in Italia (dove comunque ci sono molti psicologi all'avanguardia che la praticano). Oltre che scienziato di livello internazionale - studiò con Sigmund Freud e fu amico fraterno di Carl Gustav Jung - Assagioli fu anche un maestro di vita molto aperto nei confronti di tutte le discipline spirituali. In effetti, la sua visione integrale della psiche umana è particolarmente ricca e appassionante, e può aiutare l'uomo a sviluppare le proprie potenzialità inespresse in modo positivo, creativo. Proprio per questo, insieme ad altri grandi psicologi "illuminati" suoi contemporanei come Milton Erikson, ispiratore della programmazione neurolinguistica, e Abraham Maslow, il fondatore della psicologia umanistica, si può dire che Assagioli abbia contribuito a gettare le basi su cui in seguito si è sviluppata buona parte della filosofia New Age.
UN "ENFANT PRODIGE" Nato Roberto Marco Greco (cognome originario di Assagioli) a Venezia nel febbraio del 1888 da genitori ebrei, rimasto orfano di padre a soli due anni e adottato dal dottor Alessandro Emanuele Assagioli, si dimostrò subito dotato di capacità di apprendimento straordinarie e imparò contemporaneamente, oltre all'italiano, l'inglese e il francese (e, in seguito, anche il tedesco). Nel 1904, terminate le scuole superiori e trasferitosi a Firenze con la famiglia, Roberto Assagioli s'iscrisse alla sezione di Medicina e Chirurgia del locale Istituto di Studi Superiori, all'epoca una delle università più qualificate del Regno d'Italia. GLI INTERESSI "ALTERNATIVI" Mentre studiava medicina - dimostrando maggiore interesse per gli aspetti psicologici e filosofici della materia che per quelli esclusivamente organici - collaborò anche alla rivista "Leonardo", fondata dal celebre scrittore e intellettuale italiano Giovanni Papini, e insieme a quest'ultimo coltivò un forte interesse per l'occultismo e lo spiritismo.
Viaggiava molto all'estero, frequentando i migliori psichiatri e psicologi del mondo e partecipando a numerosi congressi internazionali. Contemporaneamente, si dedicava all'approfondimento dei suoi interessi "alternativi", ossia lo studio del pensiero orientale in genere e della grande tradizione spirituale indiana in particolare (soprattutto attraverso un testo sacro fondamentale come la Bhagavad-Gita), nonché delle discipline esoteriche e delle varie forme di spiritualità e misticismo. La sua intenzione, sin dall'inizio, era quella di fondere elementi della tradizione orientale con i principi più fecondi della cultura occidentale. Si interessò anche di fenomeni medianici, ma prese subito le distanze da essi, poiché considerava la medianità qualcosa di passivo, di incontrollato, mentre il suo interesse verteva sullo sviluppo di poteri spirituali che l'individuo fosse in grado di controllare e di utilizzare a proprio piacimento.
IL DISTACCO DA FREUD Dal 1907, cominciò a frequentare la Burghölzli, una celebre clinica psichiatrica di Zurigo - dove conobbe Jung, del quale rimase amico per tutta la vita (i due studiosi, tra l'altro, erano uniti da un comune interesse per le culture orientali, i fenomeni paranormali, l'alchimia e l'astrologia) - e cominciò a occuparsi della psicanalisi freudiana, che suscitava grande interesse ma anche tante polemiche. Tuttavia, pur essendo stato uno dei primi a diffondere in Italia la sua dottrina, Assagioli si discostò ben presto da Freud, perché riteneva che desse troppa importanza al lato più basso ed istintivo della sessualità umana, e soprattutto alle sue aberrazioni. A queste ultime egli contrapponeva le "manifestazioni superiori dell'amore", e invece della celebre "rimozione" freudiana (la tendenza a mantenere fuori dalla coscienza pensieri, immagini o ricordi condannati dal Super-Io, ossia la parte della nostra psiche in cui si attua la censura esercitata dalla coscienza morale), preferiva sottolineare il processo di "sublimazione", che permette di trasformare le "cieche forze istintive in elevate energie emozionali e spirituali". Proprio attraverso la sublimazione, Assagioli propugnava il risveglio interiore dell'uomo. E infatti nel 1910 a Firenze, durante il primo Convegno Italiano sulla Questione Sessuale, suscitò lo stupore dei presenti parlando di superamento dei vincoli materiali "per esplorare le vette più luminose della propria anima e studiare i più alti misteri della vita umana".
LA "PSICOLOGIA DELLA SALUTE" Insomma, il giovane e brillante scienziato sentiva ormai la necessità di crearsi un cammino di ricerca personale. Nel 1912 fondò a Firenze la rivista "Psiche", attraverso le cui pagine si attuò il passaggio dalla psicanalisi alla psicosintesi. A differenza di Freud e dei suoi seguaci più ortodossi, Assaggioli riteneva che nella psiche umana non albergassero soltanto conflitti e complessi, ma anche potenzialità sane e creative. Su questo si basava la sua "psicologia della salute", che anticipò molti temi caratteristici della psicologia transpersonale. Infatti, essa si occupava anche di stati di coscienza che vanno al di là di una percezione limitata dell'io, come, per esempio, le esperienze di tipo spirituale, religioso, intuitivo, estatico, così importanti per l'evoluzione umana. Di qui, dunque, l'importanza dello studio approfondito delle religioni e delle filosofie orientali, nonché l'apertura alla dimensione spirituale. Tutti questi elementi confluiscono nella psicosintesi; il termine "sintesi", naturalmente, viene inteso, in senso alchemico, come trasformazione, armonizzazione, sublimazione a livello individuale e collettivo, ma anche, a livello culturale, come fusione di Oriente e Occidente. L'Istituto di Psicosintesi fu fondato a Roma nel 1926, ma dovette chiudere i battenti solo sei anni dopo, nel 1933, poiché Assaggioli, essendo ebreo ed avendo molti contatti con la comunità scientifica internazionale, non era ben visto dal regime fascista. Riaprì dopo la fine della seconda guerra mondiale a Firenze (dove ha sede ancora oggi, esattamente in quella che era l'abitazione del grande scienziato) e fu diretto dallo stesso Assagioli fino al 1974, anno della sua morte.
CURE PER I "NORMALI" Come abbiamo visto, la psicosintesi s'interessa non soltanto delle persone "malate", ma anche e soprattutto di quelle considerate "normali", poiché Assagioli sosteneva che in ognuno di noi coesistono una parte sana ed una malata. Pertanto, la terapia psicosintetica deve aiutare l'individuo a sviluppare la prima, guarendo così la seconda, in base al presupposto che molte persone soffrono e si ammalano soprattutto perché non riescono a realizzare le proprie aspirazioni. Assagioli stesso definiva la sua disciplina "un metodo di auto-formazione e realizzazione psico-spirituale per tutti coloro che non vogliono accettare di restare
schiavi dei loro fantasmi interiori e degli influssi esterni, di subire passivamente il gioco delle forze psicologiche che si svolge in loro, ma vogliono diventare padroni del proprio regno interiore... Un metodo di cura per le malattie e i disturbi psicologici e psicosomatici particolarmente efficace quando la causa profonda di quei mali sta in una lotta particolarmente aspra tra le forze psichiche coscienti e inconsce, oppure in una di quelle crisi complesse e tormentose che spesso precedono il risveglio o un altro passo importante nello sviluppo spirituale". Insomma, la psicoterapia messa a punto da Assagioli mira a sollecitare la parte attiva, creativa della personalità, per rimuovere quei blocchi che si creano quando un individuo non riesce ad esprimersi, a realizzare le proprie potenzialità creative. Tra le tecniche utilizzate a questo scopo figurano l'ascolto della musica, il disegno, il diario psicologico personale (consistente nel riportare su carta, ogni giorno, i propri pensieri e le proprie emozioni), nonché degli ottimi esercizi di rilassamento (o meditazione) e di visualizzazione. Questi ultimi, in particolare, hanno precorso analoghi esercizi molto usati dai "terapisti New Age" e sono considerati ancora oggi molto efficaci.
L'UOVO E LA STELLA La capacità di Assagioli di creare delle immagini particolarmente vivide ed efficaci si riflette anche nel modo che egli usò per descrivere la psiche umana: un perfetto uovo cosmico, il cui nucleo è costituito dall'io o sé cosciente. Quest'uovo è diviso in tre settori: rispettivamente, dal basso verso l'alto, l'inconscio inferiore (la "cantina", sede delle attività psichiche che governano la vita organica, le funzioni fisiologiche, gli istinti primitivi, ecc.), l'inconscio medio (in cui si verifica l'elaborazione delle esperienze compiute, la progettazione delle attività future e l'archiviazione dei ricordi) e l'inconscio transpersonale (l'"attico", da dove provengono le intuizioni, le ispirazioni artistiche e creative in genere, gli slanci altruistici, gli stati di illuminazione o estasi, i poteri paranormali). Su tutto questo risplende una "stella": il Sé della psicologia moderna, ovvero l'anima, la nostra identità più profonda e autentica. Nella psicosintesi, dunque, il terapeuta cerca di guidare il "paziente" proprio verso questi piani superiori dell'essere, stimolando una trasformazione interiore, un'impostazione della propria vita più sull'essere che sull'avere. L'obiettivo da raggiungere è naturalmente, come in tutte le autentiche discipline iniziatiche, quello universale della "conoscenza di sé", che permette di superare i
conflitti tra individui e popoli e di evolversi armonicamente nella Nuova Era che attende l'umanità. Copyright © 2001 Giampiero Cara
ROBERTO ASSAGIOLI
L’UOVO COSMICO
http://users.aliseo.it/angelo.vecchiarelli/psicologia%20%20assagioli%20il%20padre%20della%20psicosintesi.htm ROBERTO ASSAGIOLI: Il padre della psicosintesi Il ricercatore spirituale che si avvicina alla psicosintesi trova in questa corrente psicologica il soddisfacimento di un bisogno: quello di vedere espresse e proposte, in un linguaggio scientifico, le Leggi, le "Verità" ed i metodi che erano sempre appartenuti soltanto all'ambito esoterico e mistico. Il grande merito di Assagioli è, infatti, quello di aver cercato, e spesso trovato, una sintesi viva e creativa dei vari contenuti di correnti diverse, in taluni casi decodificando e traducendo nel linguaggio della psicologia concetti e teorie che si è soliti riservare al campo della religione e della filosofia. Ha arricchito e completato, in questo modo, l'immagine dell'uomo, che viene delineandosi da un approccio olistico e pluridimensionale. Tutto ciò ha rappresentato una vera e propria "missione", che Assagioli portava avanti, un servizio all'umanità, un compito assegnatogli dai Maestri. "Una grande anima tornata qui per insegnare", con queste parole Amedeo Rotondi, scrittore e titolare della nota libreria esoterica di Roma, definisce Roberto Assagioli in un'intervista rilasciata a Paola Giovetti: (1)
LA VITA Roberto Assagioli, che in realtà si chiamava Roberto Marco Grego, perse il padre all'età di due anni (nel 1890) e assunse poi il cognome del genitore adottivo, il medico Emanuele Assagioli, dal quale fu molto amato e aiutato. Fu infatti grazie alle buone risorse economiche paterne che Assagioli studiò nelle più importanti sedi culturali e scientifiche (prese la maturità al Liceo Foscarini di Venezia, sua città natale; a Firenze si laureò giovanissimo in medicina e si specializzò in psichiatria), e viaggiò molto, incontrando vari personaggi rappresentativi della sua epoca. Oltre ad essere un medico, era anche e soprattutto un umanista, un uomo di ampie vedute e di cultura vastissima, un ricercatore, uno studioso che aveva contatti con personalità eminenti dei vari campi della cultura, dell'arte, della filosofia, della religione. Basti pensare ai suoi incontri con Einstein, col poeta Tagore, lo scrittore James Joyce, il maestro zen Suzuki, il Lama Govinda, e alla lunga collaborazione con Papini e Prezzolini. Già da giovanissimo, parlava correntemente l'inglese e il francese, poi apprese anche il tedesco. Si interessò alla filosofia orientale, alla mistica cristiana, alla teosofia, nella quale militò a lungo; percorse un iter iniziatico (firmava i suoi scritti esoterici col nome "Considerator"). Scambiò teorie e punti di vista con i maggiori esponenti della psicologia del suo tempo: Freud, Jung, Buber, Keyserling, Maslow, Claparde, Flournoy. Collaborò con Jung e fu
considerato dallo stesso Freud un promettente divulgatore della psicoanalisi in Italia. Tuttavia, dopo un primo interesse, il giovane Assagioli ben presto prese le distanze dal movimento psicoanalitico e, con il tempo, elaborò un suo metodo psicoterapico, incentrato sull'esigenza di creare un'unificazione, un ordine interno, una sintesi che elevi al di sopra dei conflitti che hanno origine dalle differenti tendenze in noi.
LA PSICOSINTESI "Una delle maggiori cecità, delle illusioni più nocive e pericolose che ci impediscono di essere quali potremmo essere, di raggiungere l'alta meta a cui siamo destinati, è di pretendere di essere, per così dire "tutti d'un pezzo", di possedere cioè una personalità ben definita". Con queste parole Assagioli introduce il suo discorso - nel suo libro più divulgativo, "Psicosintesi, armonia della Vita" aggiungendo poco più in là che "L'unità (della personalità) è possibile. Ma rendiamoci ben conto che essa non è un punto di partenza, non è un dono gratuito: è una conquista, è l'alto premio di una lunga opera: opera faticosa ma magnifica, varia, affascinante, feconda per noi e per gli altri, ancor prima di essere ultimata." (2) Sappiamo che le fonti storico-culturali e i rimandi teoretici della psicosintesi sono molteplici: la medicina psicosomatica (interazione mente-corpo), la psicologia del profondo (quella junghiana in particolare), la psicologia esistenziale e l'antropoanalisi, la psicologia umanistica (della quale Assagioli è stato un precursore), la psicologia della religione (soprattutto lo studio degli stati mistici e delle esperienze dirette), la psicologia e la filosofia orientali (in particolare l'Abhidamma), la psicologia transpersonale (anche qui la psicosintesi si pone come avanguardia), l'indagine del supercosciente, la parapsicologia, la filosofia esoterica e la teosofia, il "Nuovo Pensiero" americano, la Scienza e l'Arte superiori. La lista potrebbe continuare, tuttavia tali fonti alla base del pensiero assagioliano si possono a mio avviso compendiare nel riferimento alla filosofia e psicologia perenni, all'indagine clinica, personale e di altri ricercatori, all'autosperimentazione.
L'UOMO Chi ha conosciuto Roberto Assagioli lo descrive come una figura eccezionale, una persona spiritualmente molto evoluta, un Maestro, dotato di semplicità e di volontà, di saggezza e di infinito rispetto dell'essere, a tutti i livelli, di senso dell'umorismo e di disponibilità a parlare di tutto senza far pesare la sua cultura, di eccezionale equilibrio e di quella profonda bontà che lo portava a non giudicare mai. Gioia e serenità sono le qualità che più di ogni altra vengono attribuite ad Assagioli dalle persone che lo hanno frequentato a lungo. La sua lunga vita (morì a 86 anni, nel 1974) non fu facile e priva di dolore, anche se il suo modo di affrontare la sofferenza è testimonianza concreta del suo insegnamento: il raggiungimento di quella
disidentificazione che porta ad elevarsi al di sopra delle emozioni. Due furono i momenti particolarmente duri nella sua vita: la persecuzione e l'imprigionamento come ebreo e pacifista e la morte del figlio Ilario all'età di 28 anni. Dal primo evento, un mese di carcere, scaturi il breve scritto "Libertà in prigione", di cui riporto il seguente brano: "Mi resi conto che ero libero di assumere un atteggiamento o un altro nei confronti della situazione, di darle un valore o un altro, di utilizzarla o meno in un senso o nell'altro. Potevo ribellarmi, oppure sottomettermi passivamente, vegetando; oppure potevo indulgere nel piacere dell'autocommiserazione e assumere il ruolo di martire oppure, potevo prendere la situazione in maniera sportiva e con senso dell'humor, considerandola come una nuova e interessante esperienza. Potevo farne un periodo di cura, di riposo, o di pensiero intenso su questioni personali, riflettendo sulla mia vita passata o su problemi scientifici e filosofici; oppure potevo approfittare della situazione per sottopormi a un training delle facoltà psicologiche e fare esperimenti psicologici su me stesso; o, infine, come un ritiro spirituale. Compresi che dipendeva solo da me capire che ero libero di scegliere una o più di queste attività o atteggiamenti; che questa scelta avrebbe avuto effetti precisi e inevitabili, che potevo prevedere e dei quali ero pienamente responsabile. Nella mia mente non c'era dubbio alcuno circa questa libertà essenziale...." (3) In queste parole sono racchiusi alcuni dei più importanti punti focali della prassi psicosintetica: la disidentificazione ed auto-identificazione, la volontà e l'accettazione. Esiste un grande principio della vita psichica, secondo il quale noi siamo dominati da qualunque cosa con cui il nostro io si identifica, mentre possiamo dominare, dirigere e utilizzare tutto ciò da cui ci disidentifichiamo. In questo principio sta il segreto della nostra schiavitù e della nostra libertà.
IL SÈ TRANSPERSONALE Se la struttura e la dinamica della personalità, in psicosintesi; si presentano con caratteri innovativi, ciò che è veramente rivoluzionario è il modello di sviluppo dell'uomo, che prevede un percorso dall'autoconoscenza alla trasformazione di sè, attraverso gli stadi dell'accettazione e dell'autodominio. Si tratta di un percorso dalla molteplicità all'unità, durante il quale si avvicendano, alla guida della personalità, dapprima strutture parziali denominate subpersonalità, poi l'io personale (che mette in azione la volontà personale: forte, saggia e buona), infine il Sè (e la volontà transpersonale). Siamo cosi giunti a parlare del Sè transpersonale (termine più "scientifico" per designare lo Spirito). La psicosintesi è stata la prima psicologia occidentale ad affermare ed includere nel proprio corpo dottrinario la realtà dello Spirito. Il Sè, la sua affermazione, il riferimento ad esso, è veramente il cardine di tutto il sistema psicosintetico e ne designa il processo evolutivo. La psicosintesi distingue in maniera chiara tra realizzazione di sè (meta comune a tutte le psicologie umanistiche), e realizzazione del Sè. Importante è il contributo di Assagioli, in campo
psicopatologico e psichiatrico, sui disturbi psichici causati dalla "realizzazione del Sè". Assagioli ha messo a punto più di quaranta tecniche ed esercizi volti a favorire la psicosintesi personale e la psicosintesi transpersonale. Per il primo traguardo voglio qui ricordare (a parte le iniziali tecniche di tipo psicoanalitico): l'autobiografia e il diario, il rispondere a determinati questionari, l'inventario della propria personalità, l'accettazione, la biblioterapia (intesa come sana alimentazione psicologica), la catarsi, l'analisi critica, la disidentificazione, la musicoterapia, la cromoterapia; l'attivazione e l'uso della volontà, la tecnica della semantica (il potere nascosto e antico delle parole), il modello ideale, la trasformazione delle energie (soprattutto di quelle aggressive e sessuali). Per la seconda meta, la psicosintesi transpersonale, Assaggioli ha proposto: le tecniche meditative (in particolare la meditazione riflessiva, quella recettiva e quella creativa), lo sviluppo dell'intuizione, l'esercizio basato sulla Divina Commedia di Dante, l'esercizio sulla leggenda del Graal, l'esercizio della montagna, quello dello sbocciare di una rosa ed altri ancora. Di quest'ultimo, a conclusione di queste mie note, mi piace approfondire il significato. Il fiore è stato usato come simbolo dell'Anima e del risveglio spirituale, sia nelle tradizioni orientali che in quelle dell'Occidente. In India si utilizza soprattutto il simbolo del Loto, che corrisponde in qualche modo alla nostra Ninfea: ha radici nel limo, il suo stelo è nell'acqua, mentre il fiore si apre nell'aria sotto i raggi del sole. In Persia e in Europa è stata usata per lo più la Rosa. Di solito viene proposta l'immagine del fiore già aperto, come simbolo dello Spirito, e la sua visualizzazione ha un forte potere evocatore. Ma ancora più efficace si è dimostrato l'uso dinamico del simbolo, cioè la visualizzazione dello sviluppo dal bocciolo chiuso fino al fiore completamente aperto. Il simbolo dello "sviluppo" corrisponde a una realtà profonda, ad una Legge fondamentale della vita che si manifesta tanto nei processi della natura, quanto in quelli dell'animo umano. Il nostro Essere spirituale, il Sè, che è la parte esenziale e più reale di noi, è, di solito, celato, chiuso, "avviluppato": anzitutto dal corpo con le sue sensazioni; poi dalle molteplici emozioni e impulsi (paure, dubbi, desideri, attrazioni e repulsioni, etc.) e dalla attività mentale inquieta e tumultuosa. È necessario togliere o "allargare" questi viluppi, affinchè si riveli il Centro Spirituale.
Daniele De Paolis
(1) Paola Giovetti - "Roberto Assagioli: la vita e l'opera del fondatore della psicosintesi" - Ed: Mediterranee. (2) Roberto Assagioli - "Psicosintesi e armonia della vita" Ed. Astrolabio e Mediterranee. (3) Piero Ferrucci - "Crescere" - Ed. Astrolabio LA SAGGEZZA È ETERNO SORRISO (Roberto Assagioli)