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REINCARNAZIONE
La logica contro l’assurdo Le antiche tradizioni I brani del Vangelo
KARMA
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IN CERCHIO Introduzione
Il «DUE» con il punto di partenza per la «realizzazione» Il «DUE» in me come riflesso del rapporto con gli altri.
Rilassamento e sintonia
L’energia dell’altro dei miei sogni della mia esperienza «È colui che sono chiamato ad incontrare, capire, accettare, santificare.»
MANTRA
Meditazione: Respiro a due «Deus meus, et omnia» = Guarisco il mio dualismo attraverso la fusione del TUTTO»
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DANTE GAVIOLI
LA REINCARNAZIONE
Conferenza del 18 aprile 1984 Milano - Circolo Venezia, Via Abamonti 4
La conferenza che abbiamo appena sentito ci ha illustrato come l’uomo sia direttamente collegato con le forze del cosmo, forze che agiscono su di noi; forze che non vediamo, ma che esistono. Siamo attorniati da elementi che non percepiamo con i nostri sensi fisici, ma questi elementi esistono. I nostri sensi fisici hanno possibilità limitate e pertanto non possono cogliere molte cose, ma anche se non le percepiamo queste cose esistono. Non è ancora trascorso un secolo, tanto per fare un esempio, da quando sono stati inventati apparecchi capaci di captare le onde hertziane eppure le onde hertziane esistono da sempre. Le cose che esistono esistono anche se non le percepiamo. Che ne direste di un cieco nato che neghi l’esistenza dei colori solo perché non li vede ? Eppure sovente l’uomo si comporta come un cieco che nega l’esistenza dei colori. Così è anche per la reincarnazione. Per molto tempo l’uomo ha negato oppure semplicemente ignorato la reincarnazione. Ho detto “per molto tempo”, perché oggi il concetto di continue rinascite va diffondendosi sempre di più. A dispetto di quanto le apparenze potrebbero lasciare supporre, oggi la reincarnazione è intuitivamente sentita come necessità e come fenomeno reale mentre come concetto suscita un interesse sempre maggiore. Ciò è dovuto al fatto che l’uomo si evolve continuamente e attraverso questa sua evoluzione acquisisce via via in piena coscienza, ciò che nei tempi passati possedeva inconsciamente grazie a un più diretto contatto con la natura e con le forze superiori che non sono percepibili attraverso i sensi, ma che nondimeno esistono. Col passare del tempo e per virtù della legge dell’evoluzione l uomo ha via via acquisito una sempre maggiore indipendenza. Questa indipendenza lo porta verso l’avvenire. Tutto ciò che un tempo teneva l’uomo legato alle forze superiori oggi non è più percepibile come succedeva allora, ma viene tuttavia intuitivamente avvertito come fatto reale e come necessità interiore. Questa intuizione e questa necessità interiore rappresentano il residuo di una realtà che gli proviene dal passato mentre contemporaneamente da un altro lato l’uomo sente di dovere procedere in piena coscienza verso l’avvenire. L’uomo si trova pertanto in una posizione equidistante tra una necessità proveniente dal passato e una libertà che lo conduce verso l’avvenire. Una situazione simile è molto sconcertante, perché le forze della coscienza - che peraltro non sono ancora pienamente sviluppate - contraddicono ciò che l’essere umano La Reincarnazione by Davoli.doc
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avverte inconsciamente ma intensamente come realtà. Le cose andranno invece in maniera diversa quando la coscienza sarà maggiormente sviluppata o avrà addirittura raggiunto la piena maturità. Tuttavia presentemente non siamo ancora giunti a un tale livello di evoluzione e il turbamento che l’uomo avverte oggi e che sovente lo porta all’ateismo più completo o invece a ricercare o ad aggrapparsi a certi movimenti definitisi spirituali si trova all’origine del problema spirituale del nostro tempo. Che l’uomo di oggi attraversi un periodo di crisi spirituale lo dimostra il rifiorire di religioni, di movimenti spirituali o pseudo-spirituali, di chiese di vario genere. La cronaca infatti parla tutti i giorni di movimenti o di comunità che si riallacciano a riti più o meno orientaleggianti, che adottano nomi legati ad antiche civiltà orientali, specialmente indiane, come Rama, Krisna ed altri. Per non parlare poi di gruppi creati solo per gabbare il prossimo e che sfruttano il bisogno di spiritualità che vive nell’uomo di oggi. In ogni caso la tendenza a volere ritornare a ciò che eravamo una volta è molto dannosa per l’uomo dei nostri tempi perché nei tempi passati la nostra costituzione psico-fisica era diversa e le scuole esoteriche di allora erano perfettamente adatte alla costituzione umana di quei i tempi, quando l uomo si trovava in un rapporto più stretto col mondo spirituale. Oggi invece non è più così e il contatto col mondo spirituale va ricercato attraverso altri mezzi e non con sistemi ormai non più idonei alla nostra configurazione odierna. Per questa ragione il ritorno alle pratiche antiche è molto dannoso. Nel futuro la maggior parte dell’umanità riacquisterà le stesse facoltà spirituali di un tempo, ma in aggiunta a queste gli uomini saranno coscienti di quanto accade loro, cosa che invece non si verificava nei tempi passati, in ciò consiste l’evoluzione dell’uomo, e solo con l’acquisizione di una tale coscienza saremo in grado di dare il nostro contributo anche all’evoluzione della Terra, perché l’uomo è intimamente legato al destino della Terra. L’uomo dunque, nel suo inconscio, sente la reincarnazione come un fatto reale, mentre la sua parte raziocinante, quella parte che gli proviene dall’acquisizione di una sua individualità attraverso i millenni, tende a negarla o a ignorarla. Ma veniamo al tema del nostro incontro: la reincarnazione Come dicevo poco fa, la teoria della reincarnazione è oggetto di molte polemiche: c’è chi la difende, c’è chi la deride, c’ è chi la nega. Ma se ci soffermiamo a riflettere solo per un momento comprendiamo che negare la reincarnazione equivale a considerare il mondo in cui viviamo frutto di pazzia e fatto solo di ingiustizia, ammettere invece la reincarnazione significa ottenere una spiegazione logica sulla vita attraverso i nostri pensieri e le nostre azioni e su quanto accade in un mondo che non percepiamo con i nostri sensi fisici ma che nondimeno è vivo e reale come quello fisico—sensibile. Gli esseri umani infatti non sono il risultato di eventi fortuiti, ma sono il prodotto di un dinamismo interiore e di una attività psichica presenti a ogni livello. L’incarnazione La Reincarnazione by Davoli.doc
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sulla Terra ha per scopo il perfezionamento dell’ essere umano in considerazione della sua vita interiore e del suo comportamento nel corso di vite che si susseguono. Gli uomini sono pertanto il risultato delle loro azioni e dei loro pensieri. Che l’uomo non viva una sola vita, ma ritorni ripetutamente sulla Terra per compiere altre esperienze è una conoscenza che esiste sin dai tempi più remoti nei popoli più diversi, comunque parlare dell’aspetto storico della reincarnazione ora, in questa sede, non è possibile perché richiederebbe troppo tempo e dovrebbe essere il tema di una conferenza a sé. Dirò soltanto che la legge della reincarnazione la troviamo con nomi diversi da millenni. Da millenni tutte le religioni ne parlano, sia le orientali,sia quelle dei popoli americani come i maya e gli aztechi, per non parlare dell’Antico Egitto dove i faraoni, che erano anche sacerdoti e iniziati,conoscevano le loro vite precedenti e vi leggevano come fosse stato in un libro. I libri esoterici degli antichi ebrei come lo Zohar, ne parlano. Ne parla l’antico testamento. Se ne parla nel nuovo testamento; i vangeli sono pieni di ammissioni della reincarnazione; basta saperli leggere. Il concetto di preesistenza dell’anima e di reincarnazione lo troviamo anche nei Padri della Chiesa come, tanto per fare pochi nomi, San Giustino, San Clemente d’Alessandria, Origene, San Gregorio di Nissa, Sant’Ilario, San Girolamo, e mi fermo qui dopo avere citato San Paolo che ne parla nelle epistole. Per ragioni che esulano dal nostro tema di questa sera, la dottrina della reincarnazione è stata condannata dalla Chiesa nel V concilio (secondo concilio di Costantinopoli) nel 553 e ancora nell’ottavo concilio ecumenico sempre a Costantinopoli, nel 869-870. In questi concili veniva rinnegata l’idea della trasmigrazione delle anime e della suddivisione dell’uomo in tre parti: corpo, anima, spirito, per affermare che l’uomo consta soltanto di due parti: ossia corpo e anima, anima che però può avere facoltà spirituali. La Chiesa rinnegava quindi ciò che avevano asserito alcuni Padri della Chiesa molti dei quali furono addirittura canonizzati. L’idea della reincarnazione fu però mantenuta viva da alcune comunità esoteriche come i templari, i rosacroce e altre ancora. Alcune personalità importanti, come Giordano Bruno per esempio, la ripresero, ma furono aspramente combattute dalla Chiesa, Giordano Bruno lo sappiamo fu persino bruciato vivo a Roma, in Campo dei Fiori, il 17 febbraio 1600. La teoria della reincarnazione tornò ad emergere liberamente dopo che la Chiesa perse la sua egemonia, il suo potere temporale, e soprattutto quando l’umanità fu diventata sufficientemente matura perché un numero sempre maggiore di persone potesse accogliere questa dottrina. La divulgarono personalità di rilievo come - tanto per citare solo tre nomi famosi del secolo scorso - Alan Kardec, il codificatore dello spiritismo, Helena Blavatsky, che fondò la società teosofica, Rudolf Steiner, il fondatore dell‘antroposofia, chiamata anche “scienza dello spirito”, che spazia in tutte La Reincarnazione by Davoli.doc
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le discipline, dalla medicina alla pedagogia, dall’economia all’agricoltura, dalla teologia alle scienze, sino all’arte in tutte le sue manifestazioni: pittura, scultura, architettura, musica, danza, arte drammatica. Ora la dottrina della reincarnazione è tornata ad essere alla portata di tutti perché l’umanità è abbastanza matura per potere accoglierla. Una volta ammessa la teoria della reincarnazione tutto diventa chiaro, tutto ha una spiegazione razionale; vediamo l’universo regolato da leggi stabilite da gerarchie spirituali che chiamano gli uomini a fare le loro esperienze, felici o infelici secondo i casi e secondo ciò che noi abbiamo saputo preparare. Per comprendere come si sviluppa questa legge, basta esaminare la differenza che esiste tra un primitivo e un uomo civilizzato L’uomo primitivo è un uomo esattamente come noi; tra lui e noi non esiste nessuna differenza se non nel fatto che il primitivo è più giovane e noi siamo più vecchi. I primitivi sono esseri giovani, alle loro prime incarnazioni, sono individui che devono fare le loro esperienze, ma arriveranno anch’essi ad avere il nostro sviluppo, il nostro grado di sviluppo con il passare delle vite successive, incarnandosi sempre di più. Facciamo un esempio: un bambino che fa la terza elementare non è affatto un essere inferiore rispetto a un giovane che frequenta il quarto anno di medicina; adesso fa semplicemente la terza elementare, poi andrà alle medie, frequenterà le scuole superiori e poi andrà avanti. Si diceva che la nostra personalità attuale non è frutto di un caso, né ci viene trasmessa dagli avi, dai genitori, ma è il risultato dei nostri atteggiamenti, delle nostre azioni, dei nostri pensieri che ci hanno plasmato modificando continuamente l’aspetto della nostra personalità. Ora, per potere parlare in modo abbastanza chiaro della reincarnazione e di come ci si reincarna, è opportuno spiegare come siamo costituiti, altrimenti corriamo il rischio di fare un discorso molto approssimativo, astratto, e non riusciremo a comprenderci. Vediamo quindi prima di tutto le parti costitutive dell’ uomo; capito questo, riusciremo ad intenderci meglio. L’essere umano, come abbiamo già detto, è composto di tre parti principali: corpo, anima, spirito. Questo sia detto in estrema sintesi perché in realtà i corpi sono nove, riducibili a sette se vogliamo., ma procediamo per ordine: abbiamo il corpo fisico, fatto di carne, fatto di elementi solidi, liquidi, gassosi, quello che percepiamo con i nostri sensi fisici. Questo corpo fisico non potrebbe essere un corpo fisico, ma sarebbe semplicemente un cadavere se non ci fosse la vita, se non fosse compenetrato da un altro corpo chiamato corpo eterico o corpo vitale. Quindi il corpo eterico dà vita al corpo fisico, preserva il nostro corpo fisico dalla distruzione; finché il corpo eterico compenetra il corpo fisico siamo vivi, ci muoviamo, parliamo, mangiamo. Nel momento in cui il corpo eterico se ne va si sviluppa una certa sostanza, i lisosomi, i quali provocano la La Reincarnazione by Davoli.doc
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putrefazione del corpo fisico. Questo in un certo senso ci accomuna alle piante, mentre se vogliamo, tanto per fare un confronto, il corpo fisico ci accomuna ai minerali; invece il corpo eterico ci accomuna alle piante. La pianta ha un corpo fisico e un corpo eterico. Ecco quindi il corpo vero e proprio; quando parliamo di corpo intendiamo questo. Parliamo ora dell’anima nelle sue varie componenti: “Corpo senziente” lo troviamo negli animali inferiori: è quella parte che fa sentire gli impulsi della fame, della sete, del sonno, che fa sentire gli impulsi della riproduzione. “Anima senziente”; la ritroviamo anche in certi animali superiori: il cane, il cavallo, per esempio; il cane infatti sente l amore, sente affetto per il padrone, per i suoi cuccioli, difende il padrone, monta la guardia, lo si può ammaestrare; questo è dovuto alla sua anima senziente. Queste due parti, il corpo senziente e l’anima senziente, formano il corpo astrale o corpo animico. “Anima razionale”: il pensiero, il raziocinio; è ciò che ci ha portato ad essere quello che siamo oggi e che ha fatto sì che ci siamo distaccati da un certo rapporto diretto col mondo spirituale. Ritorneremo ad avere questo contatto con i mondi superiori, ma con in più la consapevolezza della cosa. “ANIMA COSCIENTE”: è quella parte dell’anima che dobbiamo sviluppare adesso, che abbiamo appena incominciato a sviluppare da pochi secoli. L’anima cosciente è pervasa dal “sé spirituale”. Attenzione però, non immaginiamoci queste sei parti come tanti cubetti di legno messi uno accanto all’altro; sono parti distinte ma che si compenetrano a vicenda, come il vino quando viene versato nell’acqua. Questa è la ragione per cui coloro che muoiono senza avere preso coscienza di questo stato di cose mentre erano in vita fanno più fatica a separare i vari elementi; invece quando l’io acquisisce coscienza di queste cose mentre è ancora incarnato allora la morte e molto più facile e il lavoro che l’io deve fare nel mondo astrale risulta notevolmente alleggerito. Quindi abbiamo detto “anima cosciente”; cioè quella parte dell’anima che dobbiamo sviluppare in questo momento. Questa anima cosciente è pervasa da una parte che si trova nel mondo spirituale, il “sé spirituale” o manas, per adoperare un termine sanscritto. Questo sé spirituale pervade l’anima ed è questa la ragione per cui siamo una scintilla di spirito sulla Terra. Ma facciamo un passo indietro; parliamo un po’ dell’io. Che cos’è l’io? L’io è il complesso di corpo astrale o corpo animico pervaso dall’anima razionale più l’anima cosciente pervasa dal sé spirituale. E nel futuro, quando il nostro io sarà riuscito a trasformare completamente il corpo astrale, allora il sé spirituale sarà anch’esso incarnato come l’io è incarnato oggi. Ma questo appartiene a un’epoca ancora da venire. La Reincarnazione by Davoli.doc
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A questo punto è opportuno fare un’altra precisazione: noi siamo esseri terreni, siamo esseri collegati alla Terra e siamo qui non a caso perché nulla accade a caso, ma siamo qui perché il nostro compito è quello di provvedere allo sviluppo della Terra come parte di un tutto, come parte del cosmo; questo è il compito dell ‘uomo. LA Terra ha anche lei le sue incarnazioni. Attualmente si trova nella sua quarta incarnazione; ve ne sono sette in tutto, quindi terminata questa dovrà avere altre tre incarnazioni e via via che la Terra procede nella sua evoluzione anche l’uomo si sviluppa. Allo stato primordiale, allo stadio iniziale, la Terra era una massa di calore, ciò significa che la parte più densa della Terra di allora, quella che oggi corrisponde al minerale, era il calore. La parte più densa era il calore; fu allora che fu gettato il seme dell’uomo, ma ovviamente non possiamo parlare di uomo come potremmo concepirlo oggi; c’era solo un germe di corpo fisico; l’uomo era una cosa, diciamo, fatta di calore. A quel momento hanno passato il loro grado di umanità, come noi lo passiamo adesso, alcune entità spirituali chiamate principati o archai. Poi la Terra è andata solidificandosi e vi fu una seconda incarnazione. In questa sua seconda incarnazione la Terra aveva la consistenza della luce e dell’aria; naturalmente il calore era rimasto, ma in più c’erano la luce e l’aria. La parte più leggera era costituita dalla luce e quella più pesante dall’aria. Qui incominciamo ad avere una separazione, un dualismo. A questo punto, durante la seconda incarnazione della Terra fu gettato il germe del corpo eterico e altre entità, gli arcangeli, passarono il loro grado di umanità, come noi oggi in maniera alquanto diversa passiamo il nostro grado di umanità Quindi vi fu un terzo stadio, la terza incarnazione della Terra; a questo stadio la consistenza massima era paragonabile a una sostanza che potrebbe stare tra il liquido e il solido, un po’ come l’insalata cotta se questa immagine rende l’idea. Questa era la massima consistenza della Terra di allora, l’uomo esisteva già ma non così com‘è oggi; aveva una forma adeguata alla consistenza della Terra di allora, non aveva ancora l’io. Poi la Terra ebbe la sua quarta incarnazione, quella in cui si trova adesso. L’aspetto era un po’ simile a quello di oggi; c’erano il minerale, il vegetale, l’animale, l’uomo, ma senza io. Esisteva un complesso di corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale, ma senza io; questo complesso era la parte più evoluta a quei tempi, ma non c’era ancora l’io. A quel momento questo complesso di tre corpi era maturato abbastanza per potere ricevere l’io. Fu allora che l’io scese, e vi fu la prima incarnazione dell’uomo. Abbiamo incominciato ad incarnarci in questo modo. Questo accadde all’inizio dell’epoca lemurica. L’uomo era un po’ diverso da quello di oggi; per esempio non aveva ancora un sesso definito; o per meglio dire era ermafrodita; era uomo e donna come dice la genesi: “Dio lo creò maschio e femmina”, l’episodio di Eva viene dopo, quando vi fu la separazione dei sessi.
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Dopo la prima incarnazione la vita diventò via via quella che è oggi e basta vedere la storia per capire quale fatica l’uomo ha fatto per arrivare ad essere quello che è oggi. La Terra è quindi alla sua quarta incarnazione e questa incarnazione è suddivisa in sette periodi: c’e stato il periodo polare quindi l’iperboreo, il lemurico; proprio all’inizio del periodo lemurico abbiamo avuto la discesa dell’io e, dopo la separazione dei sessi, l’uomo ha assunto l’aspetto di oggi. Dopo il periodo della lemuria che constava di sette epoche vi è stato un cataclisma ed è iniziato il periodo atlantico, o atlantideo, o atlanteo, chiamatelo come vi pare, il nome deriva da Atlantide che è il quarto periodo di questa incarnazione della Terra. Al termine dell’Atlantide vi fu un altro cataclisma, il diluvio, ed è quindi iniziato il quinto periodo, quello in cui ci troviamo adesso, composto di sette epoche. Presentemente ci troviamo nella quinta epoca del periodo post-atlantico. Durante il periodo dell’Atlantide l’uomo aveva facoltà diverse da quelle di adesso. Aveva una memoria estremamente sviluppata, però non aveva capacità di raziocinio. Allora l’uomo era anche in contatto con la natura per cui poteva influenzare le forze della natura. Poteva piantare un seme nella terra per esempio e concentrarsi sul seme; la piante cresceva quindi sotto l’influsso della concentrazione dell’uomo. Tutte le facoltà che l’uomo possedeva allora non erano state acquisite, ma erano facoltà che gli provenivano ancora dai mondi spirituali. A un certo punto però l’uomo credette di potere adoperare queste forze come voleva e ne fece quindi un cattivo uso; nacque la magia nera per esempio,e a furia di adoperare senza criterio le forze della natura provocò cataclismi come l’apprendista stregone che scatena gli elementi e poi non sa più come imbrigliarli e alla fine provoca disastri; così successe il diluvio. Dopo il diluvio le sette razze dell’Atlantide si sparsero sulla Terra dando origine alle razze attualmente esistenti. Una delle razze dell’Atlantide, e precisamente la quinta, fu la progenitrice dell’epoca paleo-indiana, che è la prima epoca del nostro periodo post—atlantico. Durante l’epoca paleo-indiana l’uomo era ancora in contatto con le forze spirituali; infatti gli antichi indiani dicevano che la Terra era maya, cioè illusione, la Terra non era una realtà; l’unica realtà era quella spirituale perché era la realtà che percepivano. La Divinità era solo nel mondo spirituale; sulla Terra non se ne vedeva assolutamente nulla. Poi venne la seconda epoca, l’epoca paleo-persiana e qui abbiamo zaratustra, ma non. intendiamo con questo nome lo Zaratustra, o Zoroastro, vissuto nel settimo secolo prima di Cristo, bensì un’altra personalità precedente. Zaratustra diceva che la Divinità era sul Sole; ecco quindi che la Divinità non era più inaccessibile all’uomo, cioè non era più completamente staccata dalla Terra. Zaratustra vede il Divino sul Sole, quindi più vicina e nascono allora i culti solari. L’Avesta ci descrive queste cose in maniera mirabile. Nasce allora l’agricoltura, nasce l’artigianato, si dà importanza alla materia perché, dice Zaratustra, la Terra è una forma della realtà.
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La terza epoca del nostro quinto periodo, quello post-atlantico è l’epoca ebraica, caldaica, assiro-babilonese, egizia, tutto quel periodo lì, durante il quale nascono la matematica, l’astronomia. Allora la Divinità scende ancora più giù e la troviamo nell’antico testamento quando Mosè la incontra nel roveto ardente. È la prima manifestazione della Divinità sulla Terra. Intanto l’uomo acquisisce sempre maggiore libertà e forma la sua individualità attraverso questo formarsi della propria individualità si stacca sempre più dalle forze Divine, sente sempre meno il collegamento con le forze Divine fino a sentirsi il padrone del mondo e a rinnegare la Divinità. Il culmine di questo sentire lo troviamo nel materialismo, ciò sia detto per inciso. Abbiamo detto che nella terza epoca, quella ebraica, caldaica, egizia, troviamo la Divinità più vicina alla Terra come ci dice Mosé nel pentateuco. Nella quarta epoca, definita “greco—romana”, abbiamo il Cristo, l’Essere Solare disceso sulla Terra per fare la sua esperienza terrena. Cristo,come essere divino, come essere solare, come essere spirituale non avrebbe potuto sperimentare che cos’è la vita e che cos’è la morte se non si fosse incarnato. Come tutti gli esseri spirituali Cristo ignorava la morte; l’uomo stesso ignorava la morte sinché non si incarnò per la prima volta. In questo senso il cristianesimo dice: “Dio si è fatto uomo”. Cristo naturalmente ha vinto la morte però per sperimentarla doveva per forza incarnarsi. Durante la quarta epoca l’uomo ha sviluppato l’anima razionale. In ogni epoca, per mezzo del proprio io, l’uomo sviluppa una delle sue parti costitutive. Ora ci troviamo nella quinta epoca post-atlantica. L’epoca greco-romana termina intorno al 1400 e nel 1413 ha inizio la quinta epoca durante la quale viene sviluppata l’anima cosciente. Poi dovremo sviluppare il sé spirituale. Quanto è stato detto sinora era necessario per una migliore comprensione della reincarnazione. Potremo meglio comprendere la reincarnazione se partiamo dalla fine, se partiamo dalla morte. L’uomo muore, cioè a dire che il suo io se ne va; va via anche il corpo astrale che però non rimane più collegato con l’eterico e il fisico come accade durante il sonno. Per un certo periodo il corpo eterico rimane ancora unito al fisico; generalmente per tre giorni. Infatti per tre giorni la barba e le unghie crescono ancora dopo la morte; questo perché il corpo eterico, o vitale, è ancora unito al corpo fisico. Abbiamo detto che finché è unito al corpo fisico il corpo eterico tiene fermi, tiene buoni i lisosomi, ma appena il corpo eterico se ne va i lisosomi sono liberati e iniziano la loro opera distruttrice mandando il corpo in putrefazione. Quindi al momento della morte l’uomo depone il corpo fisico che va sotterrato o viene bruciato. L’io va via anche lui e rimane legato al corpo eterico e al corpo astrale.
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Nel corpo eterico rimane impresso tutto ciò che durante la vita l’uomo ha fatto e pensato; vi rimangono impressi le nostre azioni, i nostri pensieri e queste azioni, questi pensieri ce li portiamo dall’altra parte per mezzo del nostro corpo eterico o, per meglio dire, portiamo di là il nostro corpo eterico modificato dalle nostre azioni e dai nostri pensieri e questi vengono quindi deposti nella sostanza eterica generale attraverso il nostro eterico. In questa maniera arricchiamo la sostanza eterica generale. In questo modo con le nostre azioni e i nostri pensieri trasformiamo il mondo, trasformiamo la Terra. Vi ricorderete che è stato detto che l’uomo è intimamente legato al destino della Terra. Questa sostanza la ritroveremo poi nella discesa verso una nuova vita e la qualità di questa sostanza dipende quindi solo da noi; noi arricchiamo o non arricchiamo la sostanza eterica generale secondo ciò che abbiamo fatto. A questo punto deponiamo il nostro secondo cadavere, il corpo eterico; quello fisico lo abbiamo deposto al momento del trapasso. Il corpo astrale, liberato del corpo eterico prosegue, passa attraverso determinati stati, entra nel mondo animico o mondo astrale che si compone di due parti: il mondo astrale inferiore chiamato anche kamaloca e il mondo astrale superiore. Nel kamaloca l’io ancora legato al corpo astrale attraversa varie regioni. Incomincia con la regione della brama ardente; lì si sente ancora legato col mondo che ha appena lasciato, si sente ancora legato ai suoi affetti, a quello che provava durante la vita; a tutti suoi sentimenti, al suo sentire, prova ancora attaccamento per le sue cose, a ciò che possedeva, a ciò che aveva saputo costruire durante la sua esistenza terrena. Se vede che le cose non vanno come pensa giusto che vadano allora vorrebbe intervenire direttamente, anche fisicamente, ma non può più farlo perché non ha più gli strumenti adatti a questo; i suoi sensi fisici e i suoi organi fisici sono ormai senza vita o distrutti. Non vi mai capitato qualche volta di sognare di correre ma non riuscire a correre mentre un pericolo vi insegue? Ebbene è più o meno la stessa cosa ma esasperata. Sono sofferenze atroci. Volendo fare un confronto terreno potremmo dire che è come morire di sete in un deserto di fronte al miraggio di una fonte fresca e cristallina. Le persone che muoiono sentendosi molto legate alle cose terrene soffrono di queste pene nel periodo del kamaloca sinché non riescono a superare questa forma di attaccamento. Il significato di sapere morire consiste nell’acquisire la coscienza di ciò che avverrà dopo il trapasso. Se riusciamo ad acquisire questa coscienza— e lo possiamo fare soltanto qui, da incarnati - allora il nostro compito dall’altra parte sarà molto facilitato. Prima parlavamo di coscienza, e vorrei proprio insistere su questo punto. Ma che cosa significa coscienza? Significa essere perfettamente consapevoli di quello che facciamo, perché questa consapevolezza ce la portiamo appresso e grazie a questa consapevolezza riusciremo a potere acquisire o non acquisire, secondo ciò che abbiamo saputo fare, determinate facoltà che poi ci riportiamo nella vita successiva. Se noi moriamo da incoscienti, quando siamo dall’altra parte passiamo accanto a determinate La Reincarnazione by Davoli.doc
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facoltà senza percepirle e torniamo nella vita successiva pressappoco nelle stesse condizioni di quando siamo morti. La nostra vita precedente sarà quindi stata inutile o quasi. Passata la prima parte del kamaloca (ossia del mondo astrale inferiore) attraverso la sensibilità fluida, i desideri, il piacere e il dispiacere, passiamo nelle zone superiori del mondo astrale prima e del mondo spirituale poi. A questo punto è però opportuno parlare dei nostri rapporti con le altre persone, rapporti che sono determinanti per il nostro karma. Attraverso il nostro comportamento acquisiamo una certa coscienza, una certa consapevolezza, la quale ci permette di riconoscere a un certo punto del nostro viaggio nel mondo spirituale, determinate facoltà che ci serviranno nella vita futura, ma potremo impadronirci di queste facoltà soltanto se avremo sviluppato i sensi spirituali adatti per riconoscerle. Quindi potremo riconoscere queste facoltà solo se saremo abbastanza evoluti da avere sviluppato i sensi spirituali necessari. Ma allora il risveglio di questi sensi spirituali dipende soltanto dalla nostra evoluzione interiore? No! Non solo da questo; la nostra evoluzione interiore dipende anche dai nostri rapporti con gli altri esseri umani. Noi non siamo esseri isolati. Gian Giacomo Rousseau, filosofo e letterato ginevrino del 18° secolo, affermava che l’uomo è un animale socievole, perché siamo inseriti in un contesto sociale, umano. Noi siamo quello che siamo grazie ai nostri rapporti con gli altri. Attraverso i nostri rapporti con gli altri noi possiamo dare e ricevere; possiamo acquisire debiti o crediti secondo il nostro comportamento nei confronti dei nostri simili. Noi possiamo ostacolare oppure agevolare la vita agli altri. Se ostacoliamo la vita di altre persone facciamo loro del male perché impediamo il loro progresso, la loro evoluzione. Non sto facendo un discorso morale; dico semplicemente che se impediamo a qualcuno di svilupparsi come dovrebbe, se gli impediamo di fare le sue esperienze, allora la nostra individualità assume in pieno la responsabilità di questa azione e pertanto si assume la responsabilità di provvedere al ricupero del tempo che quella persona ha perduto per causa nostra; dovremo riportare quella persona al livello che avrebbe raggiunto senza il nostro intervento nefasto, e ciò lo possiamo fare solo a detrimento del nostro proprio sviluppo individuale, cioè a dire rimanendo noi indietro nel nostro processo evolutivo. Questa è la legge del karma. Generalmente la constatazione dei debiti e dei crediti che abbiamo contratto con gli altri avviene nel periodo tra morte e nuova nascita, quando il nostro io, la nostra individualità non è più legata all’anima razionale. L’anima razionale infatti è bravissima nel trovare giustificazioni alle azioni che compiamo. Tutto può essere giustificato nei comportamenti degli esseri umani. Abbiamo sempre ragione noi. Non avete mai notato come tutti quanti, noi compresi, sono dalla parte della ragione? E questo avviene perché la nostra individualità è incarnata e il nostro io rimane condizionato dall’anima razionale; solo con l’avvento La Reincarnazione by Davoli.doc
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dell’anima cosciente saremo al di sopra delle giustificazioni dell’anima razionale, l’anima razionale non ci incanterà più con le sue spiegazioni. Una volta che l’io si è liberato dall’anima razionale, dopo il trapasso, allora quanto abbiamo fatto si rivela in tutta la sua realtà, in tutta la sua crudezza, e ci compaiono di fronte anche i pensieri che hanno accompagnato le nostre azioni, perché i pensieri sono realtà che rimangano impressi nella cronaca dell‘akasha e ce li troviamo di fronte appunto come realtà nel periodo tra morte e nuova nascita. Questa presa di coscienza libera, e sottolineo la parola “libera” avviene quando l’io non è più condizionato dai suoi corpi pesanti. Sulla base di ciò che ci compare davanti facciamo i nostri piani per riparare; è quello che le religioni chiamano “giustizia divina”. Dunque: pagare i nostri debiti karmici. Ma dove si pagano i debiti karmici? Si pagano esattamente là dove si sono contratti, cioè qui, sulla Terra, da incarnati, nel seguente periodo tra nascita e morte. E, lo ripeto, ciò che diamo agli altri nel pagare i nostri debiti lo prendiamo da noi stessi; questo significa che se dobbiamo aiutare un’altra persona ad evolversi, a ricuperare il tempo perduto per causa nostra, lo facciamo a scapito della nostra propria evoluzione e allora rimaniamo indietro, segniamo il passo. Per questo per quanto concerne i rapporti comuni. I grandi compiti, le grandi missioni a favore dell’umanità vanno considerati a parte e implicano una preparazione avvenuta nel corso di vite precedenti. Comunque sono casi, questi, che non possiamo affrontare oggi. Ritorniamo quindi ai nostri rapporti interpersonali. Mi pare evidente che i nostri rapporti con gli altri abbiano conseguenze sulla nostra vita futura perché i nostri pensieri che, lo ripeto, sono realtà, il nostro sentire, le nostre azioni influiscono sugli organi che sapremo sviluppare per acquisire certe facoltà nel periodo tra morte e nuova nascita. Ma anche il nostro modo di vivere, la nostra propria vita al di là dei nostri rapporti interpersonali ha la sua ripercussione sulle nostre esistenze future. Se noi trascorriamo la nostra vita nella banalità, nella indifferenza, passando il nostro tempo dietro a cose prive di senso vero, dietro a cose che non ci formano interiormente, se compiamo le nostre azioni senza la coscienza di ciò che facciamo allora non acquisiamo, non possiamo acquisire nessuna vera cognizione che sia idonea ad essere portata nel mondo spirituale nel periodo tra morte e nuova nascita. Il passare dall’altra parte senza portare con noi queste cognizioni ci tiene in una situazione direi di cecità che non ci permette di vedere e pertanto di appropriarci di certe facoltà che nella vita successiva ci metterebbero in grado di vivere su un piano più elevato o di compiere azioni più nobili, ponendoci così nella condizione di potere acquisire altre facoltà molto superiori a quelle precedenti per la vita che viene dopo. Si tratta di uno sviluppo con progressione geometrica; le conclusioni potete trarle da soli. Ritorniamo ora al viaggio che la nostra individualità, il nostro grande io compie nel periodo tra morte e nuova nascita. Abbiamo visto che al momento della morte deponiamo il nostro corpo fisico. Dopo un certo tempo, nel mondo astrale, deponiamo anche il nostro corpo eterico, come se La Reincarnazione by Davoli.doc
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fosse un secondo cadavere. L’io rimane ancora legato al corpo astrale. Dono un certo altro tempo, verso la fine del mondo astrale superiore, l’io abbandona il corpo astrale, lascia il suo terzo cadavere. A questo punto entra nel mondo spirituale inferiore, però non entra solo, porta con sé un estratto del suo corpo eterico e un estratto del suo corpo astrale che gli serviranno per la formazione dei suoi nuovi corpi nella discesa verso una nuova vita. Chiedo scusa per avere adoperato il termine “estratto”, ma non trovo nessun altro termine umano capace di avvicinarsi di più a quella parte che l’io porta con sé nel mondo spirituale. Sì tratta di un condensato che rappresenta il frutto di ciò che l’uomo ha fatto nella vita che ha appena lasciato. Questo frutto sarà tanto più ricco quanto maggiore sarà stata la coscienza con la quale l’uomo ha vissuto; questo frutto sarà tanto più ricco quanto più elevati saranno stati gli interessi che hanno animato l’uomo nella sua vita passata per la sua realizzazione interiore. Questa parte, questo estratto, questo condensato, chiamatelo come vi pare, costituisce la nostra ricchezza perché in essa sono impresse le cognizioni che porteremo nel mondo spirituale e che ci permetteranno di vedere e di appropriarci di quelle facoltà che ci porteremo nella vita successiva. Vedremo queste facoltà e ce ne approprieremo in misura maggiore o minore in rapporto a come ci siamo evoluti sulla Terra. La coscienza di quanto può accadere all’uomo nel periodo tra nascita e morte le entità spirituali la acquisiscono attraverso di noi, attraverso ciò che portiamo nel mondo spirituale tra la morte e una nuova nascita e la misura e la qualità di ciò che portiamo là determina il tipo di facoltà che al momento della discesa verso una nuova vita inseriremo nel nostro astrale, nel nostro eterico, nel nostro fisico per compiere il karma che, in piena libertà, cioè a dire non condizionati dai nostri corpi inferiori, abbiamo deciso di compiere nella vita seguente.
(illustrare l’ascesa dello spirito nel mondo spirituale) Allegato 2
(spiegare gli archetipi) Allegato 3
Adesso l’individualità umana è pronta per iniziare la discesa verso una nuova vita sulla base di tutto ciò che ha saputo acquisire grazie al suo operato nelle vite precedenti, arricchita di quelle facoltà che il suo grado di evoluzione le ha permesso di prendere. Esaminati i rapporti karmici esistenti in relazione ai precedenti rapporti e al suo comportamento verso gli altri, definiti poi i compiti da svolgere e le esperienze da fare, l’individualità umana decide dove nascere, decide chi dovrà incontrare e come, sceglie le persone che gli saranno più vicine: moglie, marito, figli, genitori, amici e La Reincarnazione by Davoli.doc
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tutte quelle persone con le quali dovrà essere intessuto un vero rapporto karmico. Si può anche trattare di rapporti di odio, se non si è abbastanza evoluti, ma attenzione, è una cosa estremamente pericolosa. Si scelgono anche i genitori. Noi abbiamo scelto i nostri genitori. Abbiamo scelto i nostri genitori per due ragioni fondamentali; innanzi tutto per rapporti karmici preesistenti e poi perché attraverso i nostri genitori ci procuriamo quelle caratteristiche che possono essere tramandate solo per via ereditaria, caratteristiche che ci serviranno al compimento del nostro karma. Possono essere fattori legati all’ambiente, alla nazione, al popolo, oppure caratteristiche fisiche o psico-fisiche ereditarie come il temperamento per esempio; non il carattere perché il carattere ce lo portiamo dal mondo soprasensibile; non la genialità, perché la genialità ce la portiamo venendo dall’altra parte; i genitori ci trasmettono tutto ciò che è legato all’ereditarietà A questo punto veniamo al mondo e nel venire al mondo dimentichiamo tutto. Sino a prima della nascita tutto ci era chiaro, ma quando nasciamo dimentichiamo ogni cosa. Ma perché dimentichiamo tutto? Naturalmente vi sono alcune rare eccezioni, ma nella maggior parte dei casi dimentichiamo tutto. Innanzi tutto dimentichiamo perché la nostra individualità umana, il nostro io, non è ancora abbastanza evoluto per ricordare. La memoria è un fatto strettamente legato al grado di evoluzione dell’individuo, tranne i casi patologici naturalmente; infatti i popoli primitivi hanno capacità mnemoniche inferiori a quelle dei popoli più evoluti. La seconda ragione per cui dimentichiamo è perché le forze che dovremmo adoperare per ricordare vanno invece adoperate per la crescita. Pensate un po’ alla fatica che fa un bambino per crescere: deve farsi le ossa, farsi i denti, fare allungare le ossa, trasformare tutto il suo fisico al momento della pubertà. Ce ne vuole della forza per fare questo; ce ne vogliono delle energie, perciò tutte le energie che potremmo adoperare per ricordare sono invece adoperate per la crescita. Dunque dimentichiamo;ed è anche giusto che dimentichiamo sinché non saremo più evoluti, perché se dovessimo ricordare adesso, così come siamo oggi, siamo proprio certi che i nostri rapporti con gli altri potrebbero avvenire su un piano di equità, senza pregiudizi né preconcetti? Ognuno di noi può rispondere a se stesso. Quindi a mano a mano che procediamo nella nostra evoluzione, la nostra memoria si allungherà sino al punto di potere ricordare le nostre incarnazioni passate, sino al punto di avere una esatta cognizione della nostra storia. Che questo accada o non accada tocca solo a noi deciderlo, tuttavia spero che ciò possa accadere in un tempo relativamente breve, e con questo augurio a tutti i presenti passo la parola a chi desidera porre domande. Grazie. La Reincarnazione by Davoli.doc
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L’evoluzione terrestre consta di due parti:
In un primo periodo la Terra stessa ci si presenta come la reincarnazione di uno stato planetario anteriore. Questa ripetizione segna però un progresso sulla precedente incarnazione dovuto alla spiritualizzazione verificatasi nel frattempo, la Terra contiene dunque in sé i germi dei progenitori umani del pianeta precedente, germi che si evolvono dapprima sino al livello al quale si trovavano precedentemente. Il loro arrivo a questo punto segna il termine del primo periodo; ma la Terra per virtù del proprio grado di evoluzione può condurre i germi a maggiore perfezionamento, può renderli cioè capaci di accogliere l’io. Il secondo periodo dell’evoluzione terrestre è quello dello sviluppo dell’io nel corpo fisico, nel corpo eterico e nel corpo astrale,
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PARTI COSTITUTIVE DELL'UOMO
UOMO SPIRITO
(Atma)
UOMO SPIRITO
(corpo fisico trasformato)
3 SPIRITO
SPIRITO VITALE
(Budhi)
SPIRITO VITALE
(corpo eterico trasformato)
SE' SPIRITUALE
(Manas)
SE' SPIRITUALE
(corpo astrale trasformato)
ANIMA COSCIENTE pervasa dal
2 ANIMA UMANA (Anello di congiunzione tra lo spirito dell'uomo e il suo corpo)
ANIMA RAZIONALE
IO
(nucleo dell'anima)
ANIMA SENZIENTE CORPO ASTRALE O ANIMICO
CORPO ASTRALE O ANIMICO
CORPO SENZIENTE
CORPO ETERICO O VITALE
CORPO ETERICO O VITALE
CORPO FISICO
CORPO FISICO
1 CORPO La Reincarnazione by Davoli.doc
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PARTI COSTITUTIVE DELL'UOMO secondo varie correnti spirituali (Paradigma 2)
7
ANTROPOSOFIA
TEOSOFIA
OCCULTISMO INDIANO
Uomo spirito
Spirito puro o Sé superiore
Atma
FILOSOFI E MISTICI
FILOSOFIA: greca romana
CABALA EBRAICA
Spirito divino
Noûs Spiritus
Jeshida
Rappresenta lo spirito divino che procede dentro l'uomo dall'essenza divina; è la manifestazione del Verbo Divino o dello Spirito Santo dei cristiani.
6
Spirito vitale
Anima spirituale
Budhi
Anima spirituale
Dianoia Mens
Chaiah
Sede dell'ispirazione e dell'intuizione. Questa parte è molto poco sviluppata nella maggioranza degli uomini mentre è risvegliata nei mistici, nei veggenti e nei saggi.
*5
Sé spirituale
Corpo causale
Manas
Anima umana
Phasma Manes
Neshamah
Sede dell'anima umana. Parte del mondo spirituale che si manifesta dentro l'Io e grazie alla quale l'Io riesce a dominare il corpo astrale
*4
Io
Corpo mentale
Kama Rupa
Anima animale o Corpo del desiderio
Eidôlon Imago
Ruah
Skia Umbra
Nefesh
Anima pervasa dalla manifestazione del mondo spirituale (sé spirituale).
3
Corpo astrale
Corpo astrale
Linga sharica
Anima o Corpo astrale
Fonte dell'attività per cui si concentrano le sensazioni, i sentimenti, gli impulsi, gli istinti, le passioni. Parte posseduta anche dagli animali superiori.
2
Corpo eterico o Corpo vitale
Doppio eterico
Prana (vitalità universale) o Jiva (vitalità nell'uomo)
Forza vitale
Psyché Anima
Choah- -Guph o Nefesh-Chajini
Principio vitale che compenetra e vivifica la materia inerte, grazie al quale in ogni istante della vita il corpo fisico viene preservato dalla distruzione. Si dissolve al momento della morte del corpo fisico.
1
Corpo fisico
Corpo fisico
Rupa
Corpo materiale
Insieme di elementi solidi, liquidi, gassosi. *
Gli elementi 4 e 5 costituiscono il perispirito (secondo lo spiritismo). La Reincarnazione by Davoli.doc
Sôma Corpus
Guph
Oltre il nostro sistema planetario
ASCESA DELLO SPIRITO UMANO NEL PERIODO TRA MORTE E NUOVA RINASCITA L'uomo è di fronte ai nuclei vitali e riconosce se stesso nel proprio nucleo vitale. Qui l'uomo compie quanto meglio si adegua alla vera essenza del mondo. Regno degli intenti e degli scopi.
SUPERIORE (forze creatrici degli archetipi)
Vi si trovano le entità dominanti sugli archetipi delle tre regioni inferiori. Vi si trovano gli archetipi delle creazioni artistiche, scientifiche, tecniche, dello stato; gli archetipi MEDIO
dell'io nel mondo fisico.
Solo con la capacità di esercitare l'autoconoscenza si può accedere alle altre quattro regioni al di sopra della Sfera di Saturno e che sono al di là del nostro sistema solare.
SFERA DI SATURNO
Vi si trovano gli archetipi del mondo animico. Vi accedono soltanto quegli spiriti veramente capaci di esercitare già un certo grado di autoconoscenza, screva di pregiudizi.
inferiore
MONDO SPIRITUALE (devachan)
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Vi si trovano gli archetipi del mondo eterico (archetipi di vita). La vita complessiva del mondo terreno SFERA DI GIOVE
appare quale essere pensiero.
Vi vengono dissolti i rapporti che costringono l'anima in una determinata e limitata confessione religiosa e vengono poste le basi di un nuovo rapporto religioso per una prossima vita terrena.
SFERA DI MARTE
Vi si trovano gli archetipi del mondo fisico. Lo spirito passa per l'esperienza del Budda su Marte e consegue la capacità di sottrarsi ai legami
------------------------------------------------------------------
L'anima passa per l'esperienza di Cristo. Si acquisiscono le forze eteriche e si prepara il corpo eterico
superiore
per la prossima incarnazione
Vita animica. Comprensione di tutte le anime indipendentemente dalla credenza religiosa. Comprensione del mistero del Golgota
SFERA DI VENERE
SFERA DI MERCURIO
inferiore (kamaloca)
MONDO ANIMICO
SFERA DEL SOLE
SFERA DELLA LUNA
Forza animica attiva. Atteggiamento animico religioso. Si prepara il corpo astrale per la prossima
incarnazione.
Luce animica attiva. Atteggiamento animico religioso. Si prepara il corpo astrale per la prossima
incarnazione.
Piacere e dispiacere Desideri Sensibilità fluida Brama ardente
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PARTI COSTITUTIVE DELL'UOMO
UOMO SPIRITO
(Atma)
UOMO SPIRITO
(corpo fisico trasformato)
3 SPIRITO
SPIRITO VITALE
(Budhi)
SPIRITO VITALE
(corpo eterico trasformato)
SE' SPIRITUALE
(Manas)
SE' SPIRITUALE
(corpo astrale trasformato)
ANIMA COSCIENTE pervasa dal
2 ANIMA UMANA (Anello di congiunzione tra lo spirito dell'uomo e il suo corpo)
ANIMA RAZIONALE
IO
(nucleo dell'anima)
ANIMA SENZIENTE CORPO ASTRALE O ANIMICO
CORPO ASTRALE O ANIMICO
CORPO SENZIENTE
CORPO ETERICO O VITALE
CORPO ETERICO O VITALE
CORPO FISICO
CORPO FISICO
1 CORPO
PARTI COSTITUTIVE DELL'UOMO secondo varie correnti spirituali (Paradigma 2)
7
ANTROPOSOFIA
TEOSOFIA
OCCULTISMO INDIANO
Uomo spirito
Spirito puro o Sé superiore
Atma
FILOSOFI E MISTICI
FILOSOFIA: greca romana
CABALA EBRAICA
Spirito divino
Noûs Spiritus
Jeshida
Rappresenta lo spirito divino che procede dentro l'uomo dall'essenza divina; è la manifestazione del Verbo Divino o dello Spirito Santo dei cristiani.
6
Spirito vitale
Anima spirituale
Budhi
Anima spirituale
Dianoia Mens
Chaiah
Sede dell'ispirazione e dell'intuizione. Questa parte è molto poco sviluppata nella maggioranza degli uomini mentre è risvegliata nei mistici, nei veggenti e nei saggi.
*5
Sé spirituale
Corpo causale
Manas
Anima umana
Phasma Manes
Neshamah
Sede dell'anima umana. Parte del mondo spirituale che si manifesta dentro l'Io e grazie alla quale l'Io riesce a dominare il corpo astrale
*4
Io
Corpo mentale
Kama Rupa
Anima animale o Corpo del desiderio
Eidôlon Imago
Ruah
Skia Umbra
Nefesh
Anima pervasa dalla manifestazione del mondo spirituale (sé spirituale).
3
Corpo astrale
Corpo astrale
Linga sharica
Anima o Corpo astrale
Fonte dell'attività per cui si concentrano le sensazioni, i sentimenti, gli impulsi, gli istinti, le passioni. Parte posseduta anche dagli animali superiori.
2
Corpo eterico o Corpo vitale
Doppio eterico
Prana (vitalità universale) o Jiva (vitalità nell'uomo)
Forza vitale
Psyché Anima
Choah- -Guph o Nefesh-Chajini
Principio vitale che compenetra e vivifica la materia inerte, grazie al quale in ogni istante della vita il corpo fisico viene preservato dalla distruzione. Si dissolve al momento della morte del corpo fisico.
1
Corpo fisico
Corpo fisico
Rupa
Corpo materiale
Insieme di elementi solidi, liquidi, gassosi. *
Gli elementi 4 e 5 costituiscono il perispirito (secondo lo spiritismo).
Sôma Corpus
Guph
Oltre il nostro sistema planetario
(forze creatrici degli archetipi)
S Qui l'uomo compie quanto meglio si adegua alla vera essenza del mondo. S Regno degli intenti e degli scopi.
S Vi si trovano le entità dominanti sugli archetipi delle tre regioni inferiori. S Vi si trovano gli archetipi delle creazioni artistiche, scientifiche, tecniche, dello stato; gli archetipi MEDIO
dell'io nel mondo fisico.
S Solo con la capacità di esercitare l'autoconoscenza si può accedere alle altre quattro regioni al di sopra della Sfera di Saturno e che sono al di là del nostro sistema solare.
SFERA DI SATURNO
S Vi si trovano gli archetipi del mondo animico. S Vi accedono soltanto quegli spiriti veramente capaci di esercitare già un certo grado di autoconoscenza, screva di pregiudizi.
inferiore
MONDO SPIRITUALE (devachan)
ASCESA DELLO SPIRITO UMANO NEL PERIODO TRA MORTE E NUOVA RINASCITA S L'uomo è di fronte ai nuclei vitali e riconosce se stesso nel proprio nucleo vitale. SUPERIORE
S Vi si trovano gli archetipi del mondo eterico (archetipi di vita). La vita complessiva del mondo terreno SFERA DI GIOVE
appare quale essere pensiero.
S Vi vengono dissolti i rapporti che costringono l'anima in una determinata e limitata confessione religiosa e vengono poste le basi di un nuovo rapporto religioso per una prossima vita terrena.
SFERA DI MARTE
S Vi si trovano gli archetipi del mondo fisico. S Lo spirito passa per l'esperienza del Budda su Marte e consegue la capacità di sottrarsi ai legami dell'opinione pubblica e di non reinserirli più nella prossima vita terrena.
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S L'anima passa per l'esperienza di Cristo. Si acquisiscono le forze eteriche e si prepara il corpo
superiore
eterico per la prossima incarnazione
S Vita animica. Comprensione di tutte le anime indipendentemente dalla credenza religiosa. Comprensione del mistero del Golgota
SFERA DI VENERE
SFERA DI MERCURIO
inferiore (kamaloca)
MONDO ANIMICO
SFERA DEL SOLE
SFERA DELLA LUNA
S Forza animica attiva. Atteggiamento animico religioso. Si prepara il corpo astrale per la prossima incarnazione.
S Luce animica attiva. Atteggiamento animico religioso. Si prepara il corpo astrale per la prossima incarnazione.
S S S S
Piacere e dispiacere Desideri Sensibilità fluida Brama ardente