Frammenti 1

Page 1

Pensieri

per l’Anima Frammenti n.

1



20 anni per sempre La gioventù non è un periodo della vita, è uno stato d'animo; non è una questione di guance rosee, labbra rosse e ginocchia agili; è un fatto di volontà, forza di fantasia, vigore di emozioni, è la freschezza delle sorgenti profonde della vita.

Gioventù significa istintivo dominio del coraggio sulla paura, del desiderio d'avventura sull'amore per gli agi. E spesso se ne trova di più in un uomo di 60 anni che in un giovane di 20. Nessuno invecchia semplicemente perché gli anni passano. Si invecchia quando si tradiscono i propri ideali. Gli anni possono far venire le ruga alla pelle, ma la rinuncia agli entusiasmi riempie di rughe l'anima. Le preoccupazioni, la paura, la sfiducia in se stessi fanno mancare il cuore e piombare lo spirito nella polvere. A 60 anni o a 16, c'è sempre nel cuore di ogni essere umano il desiderio di essere meravigliati, l'immancabile infantile curiosità di sapere cosa succederà ancora e la gioia di partecipare al grande gioco della vita. Al centro del nostro cuore c'è una stazione del telegrafo senza fili: finché riceveremo messaggi di bellezza, speranza, gioia e coraggio e forza dagli uomini e dall'Infinito, resteremo giovani.

Quando le antenne riceventi sono abbassate, e il nostro spirito è coperto dalla neve del cinismo e dal ghiaccio del pessimismo, allora siano vecchi anche a 20 anni, ma finché le nostre antenne saranno alzate, per captare le onde dell'ottimismo, c'è speranza che possiamo morire giovani a 100 anni.

Samuel Ullman


Nei modi piĂš diversi

a lungo ti ho chiamato; a volte gridando nelle lontananze di un deserto, o al tuo orecchio sussurrando con dolcezza. Passo passo ti ho seguito nel tuo errare senza meta, e preoccupandomi per te ti ho inviato messaggi via via sempre piĂš chiari, Un giorno dolcemente ho posato la mano sulla tua spalla, ma ho dovuto colpire fino a farti male perchĂŠ finalmente ti accorgessi di Me!

Mizar


Amare l’anziano

Lascialo parlare perché nel suo passato ci sono tante cose vere Lascialo vincere nelle discussioni perché ha bisogno di sentirsi sicuro di sé. Lascialo andare tra i suoi vecchi amici perché è lì che si sente rivivere. Lascialo raccontare storie già ripetute perché lui vuole vedere se stai alla sua compagnia. Lascialo vivere tra le cose che ha amato perché soffre di sentirsi spiantato dalla propria vita. Lasciato gridare quando ha torto perché lui ed i bambini hanno diritto alla comprensione. Lascialo salire nell’auto di famiglia quando vai in vacanza perché l’anno prossimo avrai il rimorso se lui non ci sarà più. Lascialo invecchiare con lo stesso paziente amore con cui lasci crescere i tuoi bambini perché tutto fa parte della natura. Lascialo pregare come vuole perché l’anziano è uno che avverte l’ombra di Dio sulla strada che gli resta da compiere. Lascialo morire tra braccia pietose perché l’amore dei fratelli sulla terra fa meglio presentire quella del Padre del cielo.

Don Luigi Di Liegro


AMICIZIA Si racconta che due amici camminavano nel deserto e a un certo punto del viaggio cominciarono a discutere ed un amico diede uno schiaffo all'altro. Addolorato, ma senza dire nulla, scrisse nella sabbia "IL MIO MIGLIORE AMICO OGGI MI HA DATO UNO SCHIAFFO". Continuarono a camminare, finché trovarono un'oasi dove decisero di fare il bagno. L'amico che era stato schiaffeggiato rischiò di affogare, ma il suo amico lo salvò. Dopo che si fu ripreso, scrisse su una pietra "IL MIO MIGLIORE AMICO OGGI MI HA SALVATO LA VITA". L'amico che aveva dato lo schiaffo e che aveva salvato il suo migliore amico domandò: "Quando ti ho ferito lo hai scritto sulla sabbia e ora che ti ho salvato lo fai su una pietra, perché?" L'altro amico rispose: "Quando qualcuno ci ferisce dobbiamo scriverlo nella sabbia, dove i venti del perdono possano cancellarlo; ma quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi dobbiamo inciderlo sulla pietra dove nessun vento possa cancellarlo." Impara a scrivere le tue ferite nella sabbia e a incidere in pietra le tue gioie: dicono che ci vuole un minuto per trovare una persona speciale, un'ora per apprezzarla, un giorno per amarla, una vita intera per dimenticarla. *****


AMORE SENZA FRAMMENTI Desidero rivederti perciò non ti amo. La tua lontananza mi fa soffrire, perciò non ti amo. Vorrei che tu fossi mia, interamente mia, perciò non ti amo. Amo la tua bellezza, ed il tuo corpo, la tua dolcezza, la tua intelligenza perciò non ti amo. Vorrei piacerti, avere la tua stima, la tua considerazione, perciò non ti amo. Vorrei che anche tu avessi bisogno di me, che mi amassi, come io t’amo, perciò non ti amo. Ti amo più d’ogni altra cosa al mondo, perciò non ti amo. No, non ti amo, non so ancora amarti, perché sento che l’amore non è desiderio, né ansia, né sofferenza, né attaccamento, né gelosia. Perché l’amore non può avere oggetto né sesso, né età, né tempo, né confini. Perché tutto ciò che è dell’individuo, non è dell’amore. No, non ti amo, perché non c’è amore, quando c’è ancora un IO e un TU. Perciò l’amore non conosce frammenti. Quando t’amerò come il fiore che incontro sul prato, come le stelle palpitanti nel cielo, come il gabbiano che si libra nel mare, come il mendicante all’angolo della strada, come tutta l’umanità che conosco e che non conosco, soltanto allora sarà AMORE.


Anatomia dello spirito Che Dio sia nella mia testa e nel mio comprendere, Che Dio sia nei miei occhi e nel mio vedere, Che Dio sia nella mia bocca e nel mio parlare, Che Dio sia nella mia lingua e nel mio gustare, Che Dio sia sulle mie labbra e nel mio salutare. Che Dio sia nel mio naso e nel mio odorare e inspirare, Che Dio sia nelle mie orecchie e nel mio udire, Che Dio sia nel mio collo e nel mio mortificarmi, Che Dio sia nelle mie spalle e nel mio sopportare, Che Dio sia nella mia schiena e nel mio stare in piedi. Che Dio sia nelle mie braccia e nel mio raggiungere e ricevere, Che Dio sia nelle mie mani e nel mio lavorare, Che Dio sia nelle mie gambe e nel mio camminare, Che Dio sia nei miei piedi e nel mio radicarmi, Che Dio sia nelle mie articolazioni e nel mio confrontarmi con gli altri. Che Dio sia nelle mie viscere e nel mio sentire Che Dio sia nel mio intestino e nel mio perdonare, Che Dio sia nei miei lombi e nel mio copulare, Che Dio sia nei miei polmoni e nel mio respirare, Che Dio sia nel mio cuore e nel mio amare. Che Dio sia nella mia pelle e nel mio toccare, Che Dio sia nella mia carne e nel mio soffrire, Che Dio sia nel mio sangue e nel mio vivere, Che Dio sia nelle mie ossa e nel mio morire, Che Dio sia alla mia fine e al mio rivivere.

Da Jim Cotter, Prayer at Night, Sheffield, Cairns Publications, 1988.


Aspetti principali della legge di CAUSA - EFFETTO: 1.

Ogni attività promossa o indotta o liberamente avviata reca con sé un effetto.

2.

Tale principio vale per il mondo fisico, per quello delle sensazioni, per quello del pensiero.

3.

L’effetto è della stessa natura della causa e strettamente legato ad essa.

4.

Si creano cause tanto volontariamente che involontariamente, perché l’accadere dell’effetto non è subordinato alla consapevole consumazione della causa.

5.

L’effetto ricade su chi ha mosso la causa.

6.

L’effetto ricade con fine di dare coscienza al soggetto che lo promosse.

7.

L’effetto ricade quando il soggetto è pronto a comprendere, cioè quando il soggetto, dall’effetto, trova la coscienza che gli mancava.


............................................. Possa la strada alzarsi per venirti incontro. Possa il vento essere sempre alla tua schiena. Possa il sole spendere caldo sul tuo viso e la pioggia cadere soffice nei tuoi campi, e finchĂŠ ci incontreremo di nuovo possa Dio sostenerti nel palmo della Sua mano. da un canto irlandese


BALLATE COME SE NESSUNO VI GUARDASSE. Siamo convinti che la nostra vita sarà migliore quando saremo sposati, quando avremo un primo figlio o un secondo. Poi ci sentiamo frustrati perché i nostri figli sono troppo piccoli per questo o per quello e pensiamo che le cose andranno meglio quando saranno cresciuti. In seguito siamo esasperati per il loro comportamento da adolescenti. Siamo convinti che saremo più felici quando avranno superato questa età. Pensiamo di sentirci meglio quando il nostro partner avrà risolto i suoi problemi, quando cambieremo l'auto, quando faremo delle vacanze meravigliose, quando non saremo più costretti a lavorare. Ma se non cominciamo una vita piena e felice ora, quando lo faremo? Dovremo sempre affrontare delle difficoltà di qualsiasi genere. Tanto vale accettare questa realtà e decidere di essere felici, qualunque cosa accada. Alfred Souza dice "Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la mia vita sarebbe presto cominciata, la vera vita! Ma c'erano sempre ostacoli da superare strada facendo, qualcosa di irrisolto, un affare che richiedeva ancora tempo, dei debiti che non erano stati ancora regolati. In seguito la vita sarebbe cominciata. Finalmente ho capito che questi ostacoli erano “La vita." Questo modo di percepire le cose ci aiuta a capire che non c'è un mezzo per essere felici ma la felicità e il mezzo. Di conseguenza, gustate ogni istante della vostra vita, e gustatelo ancora di più perché lo potete dividere con una persona cara, una persona molto cara per passare insieme dei momenti preziosi della vita, e ricordatevi che il tempo non aspetta nessuno. Allora smettete di aspettare di finire la scuola, di tornare a scuola, di perdere 5 kg, di prendere 5 kg, di avere dei figli, di vederli andare via di casa. Smettete di aspettare di cominciare a lavorare, di andare in pensione, di sposarvi, di divorziare. Smettete di aspettare il venerdì sera, la domenica mattina, di avere una nuova macchina o una casa nuova. Smettete di aspettare la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno. Smettete di aspettare di lasciare questa vita, di rinascere nuovamente, e decidete che non c'è momento migliore per essere felici che il momento presente. La felicita e le gioie della vita non sono delle mete ma un viaggio. Un pensiero per oggi: Lavorate, come se non aveste bisogno di soldi; Amate, come se non doveste soffrire; Ballate, come se nessuno vi guardasse.

Daisaku Ikeda


Se vuoi cambiare il mondo non cominciare col cambiare il mondo, quella è la strada sbagliata che l’umanità ha seguito fino a ora. Cambia la società, cambia la struttura economica. Cambia questo, cambia quello. Ma non cambia l’individuo. Ecco perché tutte le rivoluzioni hanno fallito. Solo una può avere successo, una che non è mai stata tentata finora, la rivoluzione dell’individuo.

Cambia te stesso. Stai attento a non contribuire con nulla che possa fare del mondo un inferno. E ricorda di dare al mondo qualcosa che lo renda un paradiso. Questo è il segreto dell’uomo religioso. E se ogni individuo comincia a farlo, ci sarà una rivoluzione senza spargimento di sangue.


"Che cosa cerchi qui? Una giustificazione alla tua condotta che pacifichi la tua coscienza? Se la troverai, non ci avrai compresi.

Un'evasione dalla realtà che devi affrontare e correggere? Se la troverai, sarà una tua invenzione.

Un conforto che faccia del tuo dolore un merito e ti autorizzi ad affliggerne gli altri? Se lo troverai, ci farai menzogneri.

Un nume tutelare che volga gli avvenimenti secondo i tuoi desideri e ti renda privilegiato nei confronti dei tuoi simili? Sappi che noi non siamo fautori di ingiustizia.

Una sorta di religione più verosimile per farti credere dagli altri uomini un amministratore di Dio e farti essere ubbidito? Noi non vogliamo essere tuoi complici.

Oppure vuoi fare di noi una nuova etichetta, una roccaforte per sentirti nel vero e combattere chi non è con te, sfogando così la tua aggressività e la tua faziosità? Se così è, cerca altrove la tua bandiera.

Noi non vogliamo scusarti, ma richiamarti alle tue responsabilità. Noi non vogliamo importi dei doveri che riguardano un'altra dimensione a discapito di quella nella quale vivi, ma spiegarti la tua realtà, cosicché tu possa affrontarla in pienezza di coscienza. Non vogliamo fare di te un cultore dei morti, ma un ammiratore della vita, un uomo che in essa crede e che si adopera per rendere le cose migliori.

Vogliamo che tu creda in Dio se ciò ti fa amare i tuoi simili, se ti fa agire più che pregare,


reagire più che rassegnare, costruire più che conservare, se ciò ti rende sereno più che timoroso, affrontare il mondo più che sfuggirlo. Un dio che non ti ispira tutto questo è un dio che ti è nemico, e non è quello del quale ti parliamo".

Dali


Chiesi a Dio …

si a Dio di essere forte eseguire progetti grandiosi: mi rese debole per conservarmi nell’umiltà.

andai a Dio che mi desse la salute realizzare grandi imprese: mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.

domandai la ricchezza per possedere tutto: a fatto povero per non essere egoista.

domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me: mi ha dato l’umiliazione perché io avessi bisogno di loro.

andai a Dio tutto per godere la vita: a lasciato la vita ché potessi apprezzare tutto.

ore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo, mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno asi contro la mia volontà.

reghiere che non feci furono esaudite. Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini nessuno possiede quello che io ho!

KIRK KILGOUR Preghiera composta da Kirk Kilgout campione sportivo, ridotto su una sedia a rotelle dopo un grave infortunio.


Noi non vogliamo scusarti ma richiamarti alle tue responsabilità.

Non vogliamo importi dei doveri che riguardano un' altra dimensione a discapito di quella in cui vivi, ma spiegarti la tua realtà, cosicché tu possa affrontarla in pienezza di coscienza.

Vogliamo che tu creda in Dio se ciò ti fa amare i tuoi simili, se ti fa agire più che pregare, reagire più che rassegnare, costruire più che conservare, se ciò ti rende sereno più che timoroso, affrontare il mondo più che fuggirlo.

Un Dio che non ti ispira tutto questo è un Dio che ti è nemico e non quello del quale ti parliamo.


by Karl Popper

L'Era della CyberCorp Revolution Il futuro è decisamente aperto. Esso dipende da noi; da tutti noi. Dipende da quello che noi e altre persone

facciamo &

faremo;

oggi e

domani e

dopodomani.

E quello che facciamo e faremo dipende a sua volta

dai nostri pensieri, e dai nostri desideri, e dalle nostre speranze,

e dalle nostre paure. Dipende da come

vediamo il mondo; e da come

valutiamo le possibilitĂ largamente disponibili nel futuro.


Il problema significativo oggi è di sapere non se "Dio è morto", ma se "l'uomo è morto". °°°°° La base dell'unità della specie umana non è che ogni uomo creda in un medesimo Dio, ma se ogni uomo agisca con giustizia e con amore.

ERICH FROMM


Da

“IL LIBRO”

by Alan W. Watts …………… Come seconda conseguenza della sensazione di essere isolati in un universo estraneo e quasi sempre privo di significato, ci manca un senso comune: non abbiamo cioè un modo di interpretare il mondo su cui tutti possiamo trovarci d'accordo. Si parla solo della "mia" decisione contro la "tua", e per questo il più aggressivo e violento (e quindi insensibile) prenderà ogni decisione. La confusione di idee contrastanti, tenute insieme dalla forza di propaganda, è la peggiore fonte di controllo per una tecnologia potente. …………… …………… Le religioni dividono e causano controversie: sono una forma di egocentrismo perché si basano sulla separazione dei "salvi" dai "dannati"" dei veri fedeli dagli eretici" degli ortodossi dagli eterodossi. Anche i liberali religiosi giocano al gioco del "noi-siamo-piùtolleranti-di-te". Come sistemi di dottrine" di simboli e di comportamenti, le religioni si irrigidiscono in istituzioni per le quali è necessario imporre la fedeltà ed essere difese e mantenute "pure". Inoltre (poiché ogni fede è fervente speranza, e quindi copertura del dubbio e dell'incertezza) le religioni debbono convertire: più gente è d'accordo con noi, meno tormentose sono le insicurezze sulla nostra posizione. Alla fine si è tenuti ad essere cristiani o buddhisti, senza riguardo alla forma della nuova dottrina. Le nuove idee, difficilmente assimilabili ed incoerenti con le dottrine originali, debbono essere presentate come parte della tradizione religiosa, affinché il fedele possa ancora prendere posizione e affermare: "Per prima cosa io sono un seguace di Cristo (o di Maometto, di Buddha, o di chiunque altro)". L'adesione irrevocabile a qualsiasi religione non solo è un suicidio intellettuale, ma anche una nonfede, perché chiude la mente a qualsiasi nuova visione del mondo. La fede dovrebbe essere, anzitutto, apertura: un atto di fiducia nello sconosciuto. Un ardente Testimone di Geova cercò una volta di convincermi che se c'è un Dio di amore, senz'altro deve aver dato all'uomo un libro attendibile e infallibile per guidare la sua condotta. Gli risposi che nessun Dio rispettoso dei sentimenti personali avrebbe distrutto la mente umana rendendola così rigida e poco adattabile da dover dipendere da un libro, la Bibbia, per qualsiasi risposta. Lo scopo delle parole è infatti indicare, al di là di se stesse, un mondo di vita e di esperienza che non è composto di sole parole e nemmeno di sole idee. Allo stesso modo in cui i soldi non sono una ricchezza reale e consumabile, i libri non sono la vita. Idoleggiare le scritture è come mangiare carta moneta. ……………


I versi sono tratti dal film (basato sul romanzo dallo stesso titolo):

"Il paziente inglese"

di kathy clayton Film di Anthony Minghella. Romanzo di Michael Ondaatjee. La cosa curiosa è che, a differenza di quanto accade normalmente, Minghella, circa questi versi, si è rivelato miglior poeta del letterato che li aveva concepiti... in prosa. Ciao, e buoni orizzonti

"amore mio, ti sto aspettando... Quant'è lungo un giorno al buio, o una settimana...... Ho paura che sto sprecando la luce per i dipinti e per scrivere queste parole.... Moriamo... Moriamo carichi di amanti, e di tribù... Di gusti che abbiamo inghiottito... Di corpi che abbiamo penetrato, risalendoli come fiumi... Di paure in cui ci siamo nascosti come in questa caverna stregata... Voglio che tutto ciò resti inciso sul mio corpo...... Siamo noi i veri paesi, non le frontiere tracciate sulle mappe con i nomi di uomini potenti... Lo so che tornerai, e mi porterai fuori di qui, nel palazzo dei venti... Non ho mai voluto altro che camminare in un luogo simile con te...... Con gli amici...... Una terra senza mappe... La lampada si è spenta, e sto scrivendo nell'oscurità... "


da

"L'Alchimista" di

Paulo Coelho ................................................................................. "Anche se ogni tanto mi lamento," diceva il suo cuore, "lo faccio perché sono il cuore di un uomo ed i cuori degli uomini sono così: hanno paura di realizzare i sogni più grandi, perché pensano di non meritarlo, o di non riuscire a raggiungerli. Noi, i cuori, siamo terrorizzati al solo pensiero di amori che sono finiti per sempre, di momenti che avrebbero potuto essere belli e non lo sono stati, di tesori che avrebbero potuto essere scoperti e sono rimasti per sempre nascosti nella sabbia. Perché, quando ciò accade, noi ne soffriamo intensamente." ................................................................................. I guerrieri che morivano venivano sostituiti da altri. E la vita continuava. "Avresti potuto morire più tardi, amico mio," disse una guardia rivolta al cadavere di un compagno. "Avresti potuto morire quando fosse giunta la pace. Ma alla fine saresti morto comunque." .................................................................................


tratto dal

La Formula DEL CUORE

di Catherine Ryan Hyde

Dal Diario di TREVOR Caro diario, un paio di giorni fa al telegiornale parlavano di un ragazzino in Inghilterra che ha una strana malattia... Pare che non senta il dolore fisico. Perciò porta sempre un casco e imbottiture sui gomiti e sulle ginocchia, altrimenti potrebbe farsi male. Senza accorgersene. All’inizio ho pensato "Però, che fortuna!" Ma a ripensarci non ne sono più così sicuro. Una volta quand’ero piccolo ho chiesto a mia madre perché esiste il dolore. Cioè, a che cosa serve? Lei ha risposto che il dolore insegna, per esempio, che non bisogna appoggiare le mani su una stufa bollente. Il dolore serve a insegnarci. Beh, adesso sono grande, e ho capito una cosa. Credo che anche mia madre abbia questa strana malattia. Ma dentro, nel cuore. È come se mia madre continuasse a toccare una stufa bollente, senza capire che si scorterà. Si fa del male senza accorgersene. Vorrei poterla aiutare.


Roger Graudy

Parola di Uomo Quanto sono vecchi questi adolescenti, questi miei figli tanto cari, che dicono sempre di no, come se il voler essere il contrario del padre non fosse ancora un definirsi in funzione del padre. Eccoli tornati all'illusione dell'uomo delle caverne, identificandosi magicamente alla folgore col rumore della loro moto o al tigre che le litanie pubblicitarie li hanno convinti di mettere nel motore. Tuttavia la ribellione li porta alla soglia, ma soltanto alla soglia, di una vera rottura con i condizionamenti senili del passato alla trascendenza e alla rivoluzione, queste due sorelle siamesi della inaugurazione di un autentico avvenire. Occorrerà loro molta fede, molta speranza e molto amore. Qui comincia la testimonianza. Quante volte, nella nostra vita, noi abbiamo preso delle vere decisioni? Voglio dire decisioni che non nascono né dalla routine né dalla semplice ribellione o negazione ...? Perché la vita del Cristo è divina? Perché è fatta totalmente di ciò che capita tanto raramente nell'uomo: unicamente di decisioni. Gesù, in ciascuna delle sue parole, in ciascuno dei suoi atti, non è mai là dove noi lo aspettiamo. Non agisce mai né per routine né per ribellione, ma a colpi dì invenzione che ogni volta sono per noi sorprese, come una poesia che fa disarcionare le nostre logiche abituali. È un centro ininterrotto di zampillamento della creazione. È in modo eccelso ciò a cui ricorre Heidegger per definire l'uomo: l'iniziato poema dell'universo. Misuriamo su questa lunghezza d'onda le nostre vite. E ripetiamo la domanda inesorabile: quante volte vere decisioni?

È possibile continuare a vivere, pur di non chiudermi nei miei limiti e in quelli dei miei compiti angusti e finiti. Ho scoperto di non aver raggiunto tale pienezza. Devo ancora imparare a meritare la mia morte.

Da questa vita io ho imparato una cosa sola ho imparato ad amare; e vi auguro una cosa sola: di saper amare. ARAGON, J'abats mon jeu


Se l'avvenire appartiene soltanto a coloro che sono capaci di aver fede nell'amore, è perché l'esperienza di amore è esperienza di assoluto: quella che ci fa contemporaneamente prendere coscienza dei nostri limiti e della nostra capacità di superarli.

Amo la morte con lo stesso amore con cui amo la vita. Perché le due cose fanno una cosa sola. La morte - intendo dire la morte naturale dopo una lunga, vita di lavoro e di amore non è il limite, la negazione della vita. Anzi, essa dà alla vita il suo più alto significato. La mia morte mi ricorda continuamente che il mio progetto non è un progetto individuale. Io sono un uomo soltanto se partecipo a un progetto che mi supera. Soltanto la morte mi rende possibile fare delle scelte testimoniando che io ritengo tale progetto superiore alla mia. vita, scelte che trascendono la mia vita. Se non dovessi mai morire, sarei mutilato di questa dimensione specificamente umana: la trascendenza. Non ci sarebbe nulla che potrei preferire alla mia vita individuale. Non vi sarebbe trascendenza. Non vi sarebbe nemmeno l'amore. Tale amore per cui io possa preferire l'altro alla mia stessa vita, Vi sarebbe un dono supremo che io non potrei fare: quello della mia vita. Questo dono mi definisce come persona, in opposizione all'individuo.

La morte è angosciosa soltanto per chi si ferma al suo mondo individuale, si attacca alle sue proprietà. Perché tutto ciò che è individuo sarà distrutto dalla morte.


DANZA

DANZA, non ti fermare, DANZA … DANZA, con il cuore, per aprirlo agli altri, DANZA, con la testa, per non permettere ai tuoi sogni di fermarti, DANZA, con il corpo, per ringraziare ogni istante della tua vita, DANZA, con noi, per la meraviglia di esserci incontrati, DANZA, RemyA, NoN ti feRmARe, DANZA …



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.