Frammenti 4

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Pensieri

per l’Anima Frammenti n.

4



Messaggio di tenerezza Questa notte ho fatto un sogno, ho sognato che ho camminato sulla sabbia accompagnato dal Signore, e Sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita. Ho guardato indietro e ho visto che ad ogni giorno della mia vita, proiettati nel film, apparivano orme sulla sabbia: una mia e una del Signore. Così sono andato avanti, finché tutti i miei giorni si esaurirono. Allora mi fermai guardando indietro, notando che in certi posti c’era solo un’orma . Questi posti coincidevano con i giorni più difficili della mia vita; i giorni di maggior angustia, di maggiore paura o di maggiore dolore. Ho domandato allora: “Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me in tutti i giorni della mia vita, ed io ho accettato di vivere con te, ma perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti peggiori della mia vita?” Ed il Signore rispose: “Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato cori te durante tutta la camminata e che non ti avrei lasciato solo neppure per un attimo, e non ti ho lasciato . . . . i giorni in cui tu hai visto solo un’orma sulla sabbia, sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.

Anonimo Brasiliano


NESSUN ALBERO HA MAI DATO FRUTTI PIÙ BELLI Nasceranno da noi uomini migliori. La generazione che dovrà venire sarà migliore di chi è nato dalla terra, dal ferro e dal fuoco. Senza paura e senza troppo riflettere i nostri nipoti si daranno la mano e rimirando le stelle del cielo diranno: “Com’è bella la Vita!” Intoneranno una canzone nuovissima, profonda come gli occhi dell’uomo, fresca come un grappolo d’uva, una canzone libera e gioiosa. NESSUN ALBERO HA MAI DATO FRUTTI PIÙ BELLI. E nemmeno la più bella delle notti di primavera ha mai conosciuto questi suoni, questi colori.


Nasceranno da noi uomini migliori. La generazione che dovrà venire sarà migliore di chi è nato dalla terra, dal ferro e dal fuoco.

( Nazim Hikmet)


Non prego di essere esente dai pericoli, ma di essere senza paura nell’affrontarli. Non chiedo che il mio dolore si alleviato, ma chiedo il cuore per accettarlo. Non cerco alleati sul campo di battaglia della vita, ma cerco la mia forza. Non imploro con ansiosa paura di essere salvato, ma spero di avere la pazienza per conquistare la mia libertà .

SARVAMANGALAMI


Noi non vogliamo scusarti ma richiamarti alle tue responsabilità. Non vogliamo importi dei doveri che riguardano un’altra dimensione a discapito di quella in cui vivi, ma spiegarti la tua realtà, cosicché tu possa affrontarla in pienezza di coscienza. Vogliamo che tu creda in Dio se ciò ti fa amare i tuoi simili, se ti fa agire più che pregare, reagire più che rassegnare, costruire più che conservare, se ciò ti rende sereno più che timoroso, affrontare il mondo più che fuggirlo. Un Dio che non ti ispira tutto questo e un Dio che ti è nemico e non è quello del quale ti parliamo.


tratto da “I Grandi Iniziati” di E. Schuré

«Ogni sfera dell'essere», scrive Frédéric Amiel, «tende ad una sfera più elevata della quale ha già delle rivelazioni e dei presentimenti. L'ideale, sotto tutte le sue forme, consiste nell'anticipazione, nella visione profetica di questa esistenza superiore alla sua, cui ogni essere sempre aspira. Tale esistenza, superiore per dignità è, per sua stessa natura, più interiore, vale a dire più spirituale. Come i vulcani ci fanno intravedere il cuore segreto della terra, l’entusiasmo e l'estasi sono esplosioni transitorie del mondo interiore e dell'animo umano; la vita dell'uomo non è che la preparazione e l'avvento a quella vita spirituale. Innumerevoli sono le tappe dell'iniziazione. Veglia, dunque, discepolo della vita, crisalide di un angelo, opera per il tuo futuro sbocciare; la divina odissea altro infatti non è se non una serie di metamorfosi, via via sempre più eteree, nelle quali ogni forma deriva dalle precedenti ed è condizione di quelle che seguono. La vita divina è una serie di morti successive, nelle quali lo spirito si libera dalle sue imperfezioni e dai suoi simboli e si abbandona alla sempre crescente attrazione dell'incomparabile centro di gravitazione, del sole dell'intelletto e dell'amore.»

Quanto la Scienza saprà,


Pensieri speciali Due angeli viaggiatori si fermarono per passare la notte nella casa di una ricca famiglia. Era una famiglia di persone molto avare che si rifiutarono di far dormire i due angeli nella camera degli ospiti. Infatti concessero agli angeli solo un piccolo spazio fuori, nel duro e freddo pavimento del pergolato davanti alla casa. Mentre si preparavano come potevano un letto per terra il più vecchio degli angeli vide un buco nella muro e lo riparò. Quando l'angelo giovane gli chiese perché lui rispose soltanto "le cose non sono sempre quello che sembrano" La notte dopo la coppia di angeli cercò riparo alla casa di una molto povera ma molto ospitale famiglia, dove furono accolti da un contadino e sua moglie. Dopo aver diviso con gli angeli il seppur poco cibo che avevano i contadini cedettero agli angeli i propri letti, dove finalmente i viaggiatori si poterono riposare comodamente. Quando il sole sorse, la mattina dopo, gli angeli trovarono l'uomo e sua moglie in lacrime. La loro unica mucca, la sola loro fonte di sostentamento, giaceva morta nel campo. Il giovane angelo ne fu infuriato a chiese al più vecchio come avesse potuto lasciare accadere una cosa del genere. "Al primo uomo, che pure aveva tutto, hai fatto un favore", lo accusò "Questa famiglia seppure aveva pochissimo era pronta a dividere tutto, e tu hai lasciato la mucca morire!" "Le cose non sono sempre quello che sembrano" replicò l'angelo "quando eravamo nel cortile della villa ho notato che c'era dell'oro nascosto nel muro e che si poteva scoprire grazie a quel piccolo buco. Siccome quell'uomo era così avaro e ossessionato dal denaro io ho riparato quel buco, così non avrebbe trovato anche quella ricchezza." "Poi la notte scorsa quando dormimmo nel letto del contadino l'angelo della morte venne per sua moglie. Io invece di lei gli ho dato la mucca. Le cose non sono sempre quello che sembrano. " Qualche volta - questo è precisamente quello che succede quando le cose non sembrano andare come dovrebbero - ci sono persone che arrivano nella nostra vita e se ne vanno subito... qualche persona diventa un amico e rimane un po'... lasciando bellissime impronte nel nostro cuore... e non le perderemo mai perché avremo avuto un vero amico!


Ieri storia,

domani mistero,

il PRESENTE è un regalo... IN QUESTO PRECISO MOMENTO: • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno qualcuno

è orgoglioso di te ti sta pensando si sta preoccupando di te sente la tua mancanza vuole parlarti vorrebbe essere con te spera che tu non sia nei guai ti è grato per il tuo supporto vorrebbe stringere la tua mano spera che tutto ti vada bene spera che tu sia felice vorrebbe che tu lo trovassi sta celebrando un tuo successo vuole darti un regalo pensa che tu SIA un regalo ti ama ammira la tua forza di volontà sta pensando a te e sta sorridendo vorrebbe la tua spalla per piangere

tratto da “ Il Mito del Natale” di A. M. Finoti Giampiero Pagnini Editore


“Perché la vita è viaggio e non dimora. Ε porto è il mare e non la riva.”

“… non c'è alcun modo per arrivare alla luce, se non quello di attraversare la nostra oscurità. Ed è il carbone della cantina che alimenta il fuoco” e “che dà calore ai piani alti della casa.”

Nulla può nascere senza una morte. Il fiore sfiorisce, perché possa maturare il frutto e il frutto muore per liberare il seme.

«Se l'inverno dicesse: "Ho nel cuore la primavera", chi gli crederebbe?» (Κ. Gibran)

La crisi, la prova è momento di oscurità, di tenebra: ma in queste tenebre sta nascendo segreta la luce.

«L'uomo realizzato è colui che sa di essere Maschile, ma si mantiene al Femminile.» (Lao Tse)

È il buio che evidenzia la luce. Per vedere la stella è necessaria l'oscurità.


Perdono, ma non mi rassegno Madre Teresa di Calcutta


PRIMA DI PARTIRE PER UN LUNGO VIAGGIO Musica: R. Drovandi, G. Curreri Testo: V. Rossi Edizioni: EMI Music Publishing Italia Srl - Giamaica Srl - Bollicine Srl Prima di partire per un lungo viaggio Devi portare con te la voglia di non tornare più Prima di non essere sincera Pensa che ti tradisci solo tu Prima di partire per un lungo viaggio Porta con te la voglia di non tornare più Prima di non essere d'accordo Prova ad ascoltare un po' di più Prima di non essere da sola Prova a pensare se stai bene tu Prima di pretendere qualcosa Prova a pensare a quello che… dai tu Non è facile però È tutto qui Non è facile però È tutto qui Prima di partire per un lungo viaggio Porta con te la voglia di adattarti Prima di pretendere l'orgasmo Prova solo ad amarti Prima di non essere sincera Pensa che ti tradisci solo tu Prima di pretendere qualcosa Prova a pensare a quello che… dai tu Non è facile però È tutto qui

Prima di pretendere qualcosa Prova a pensare a quello che… dai tu



SCOPRI L’AMORE Prendi un sorriso

e regalalo a chi non l’ha mai avuto.

Prendi un raggio di sole

e fallo volare là dove regna la notte.

Scopri una sorgente

e fa bagnare chi vive nel fango.

Prendi una lacrima

e posala sul volto di chi non ha mai pianto.

Prendi il coraggio

e mettilo nell’animo di chi non sa lottare.

Scopri la vita Prendi la speranza

e raccontala a chi non sa capirla. e vivi nella sua luce.

Prendi la bontà

e donala a chi non sa donare.

Scopri l’amore

e fallo conoscere al mondo. Ghandi


Se riesci a mantenere la calma quando tutti attorno a te la stanno perdendo e danno la colpa a te;

Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te, tenendo però nel giusto conto i loro dubbi;

Se sai aspettare senza stancarti di aspettare, o essendo calunniato non rispondere con calunnie, o essendo odiato non dare spazio all’odio, senza tuttavia sembrare troppo buono né parlare troppo da saggio;

Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni; Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine; Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori proprio allo stesso modo;

Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto, distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui; o guardare le cose, per le quali hai dato la vita, distrutte e umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;

Se sai fare un’unica pila delle tue vittorie e rischiarla in un solo colpo a

testa o croce, e perdere, e ricominciare di nuovo dall’inizio senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso;

Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche

dopo molto tempo che non te li senti più e così a resistere quando in te non


c’è più nulla tranne la volontà che dice loro: “Resistete!”

Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà o passeggiare con i re senza perdere il comportamento normale;

Se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi; Se per te contano tuffi gli uomini, nessuno troppo; Se riesci a riempire l’inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che

passa, tua è la Terra e tutto ciò che vi è in essa, e - quel che più conta - tu sarai un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling


PENSIERINO :-) Se sapessi che è l'ultima volta che ti guardo mentre ti addormenti, ti rimboccherei meglio le coperte. E chiederei a Dio di vegliare sulla tua anima. Se sapessi che è l'ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei e ti bacerei per poi richiamarti per un altro bacio ancora. Se sapessi che è l'ultima volta che sento la tua voce registrerei ogni gesto e ogni parola, così da poterli rivedere, giorno dopo giorno. Se sapessi che è l'ultima volta in cui posso fermarmi per un momento, per dirti "Ti voglio bene" invece di andarmene, dato che lo sai, che ti voglio bene. Se sapessi che è l'ultima volta che posso essere lì, per passare la giornata con te, perché sono sicuro che ci saranno ancora giorni in cui potremo farlo. E così posso lasciar trascorrere questo. Ci sarà sempre una mattina in cui commetteremo degli errori e in cui avremo bisogno di una seconda possibilità per mettere a posto le cose. Ci sarà sempre un altro giorno per dire "Ti voglio bene" e ci sarà sempre un'altra possibilità per dire "Posso fare qualcosa per te?" Ma nel caso avessi torto e ci fosse rimasto solo oggi


Vorrei dirti che ti voglio bene e che spero che non ci dimenticheremo mai. Il Domani non è stato promesso a nessuno, giovane o vecchio, e oggi potrebbe essere l'ultima possibilità che abbiamo di tenerci stretta la vita.

Così perché non fai oggi quello che rimandi a domani? A volte Domani non arriverà mai. Ti pentirai profondamente di non esserti preso del tempo, per un sorriso, un abbraccio o un bacio e di essere stato troppo occupato, per offrire a qualcuno quello che poi avrebbe espresso come ultimo desiderio. Ricordati dei tuoi cari oggi e sussurragli nell'orecchio, dì loro, quanto li ami e quanto li amerai sempre. Prenditi il tempo per dire "Mi dispiace" "Ti prego ascoltami ", "Grazie", o "E' tutto a posto" e se non ci sarà nessun domani non ti pentirai di quello che hai fatto oggi.


di Max Lucado

Sei Speciale

I Wemmicks erano piccoli burattini di legno. Ognuno di questi burattini era stato intagliato da un artigiano chiamato Eli. Il suo laboratorio stava su una collina sovrastante il villaggio. I Wemmicks erano differenti: alcuni avevano grandi nasi; altri avevano larghi occhi, qualcuno era alto, altri erano bassi, alcuni indossavano cappelli, altri vestiti, ma tutti erano stati fatti dallo stesso falegname e vivevano nel villaggio. E ogni giorno dalla mattina alla sera i Wemmicks facevano la stessa cosa: si attaccavano l’uno all’altro degli adesivi. Ogni Wemmicks aveva una scatola di stelle d’oro adesive e una scatola di pallini grigi adesivi. Su e giù per le vie della città, trascorrevano il tempo attaccandosi a vicenda stelle o punti.. I Wemmicks più graziosi, quelli di legno pregiato e con colori raffinati, ricevevano sempre stelle, ma se il legno era rovinato o la pittura economica, i ‘Wemmicks ricevevano pallini.. Quelli abili ricevevano anch‘essi stelle, alcuni facevano salti molto alti o scavalcavano scatoloni di cartone, altri conoscevano belle parole o potevano cantare graziose canzoni e tutti davano loro delle stelle. Qualche Wemmicks regalava loro delle stelle, perché lo avevano reso felice. Quelli che facevano solo cose semplici ricevevano pallini. Punchinello era uno di questi. Egli provava a saltare alto come gli altri, ma cadeva sempre e quando cadeva gli altri gli andavano attorno e gli attaccavano punti grigi.. Qualche volta, quando cadeva, il suo legno si scheggiava, così la gente gli dava ulteriori pallini. Poi, quando cercava di spiegare perché cadeva, diceva cose senza senso, cosi gli appiccicavano ancora punti. Alla fine aveva così tanti punti che non voleva più uscire di casa. Era così affranto da fare cose senza senso, come lasciare il suo cappello nell’acqua anziché nell’attaccapanni e così gli altri gli aggiungevano punti. Alla fine ne aveva così tanti che gliene attaccavano ancora senza alcun motivo. «Ha accumulato moltissimi punti.» e i burattini erano tutti d’accordo su questo «Non è un buon burattino.» Alla fine anche Punchinello ci credeva «Non sono un buon Wemmicks.» si disse. Le poche volte che, uscendo, incontrava altri Wemmicks che avevano molti pallini, si sentiva sempre peggio di loro. Un giorno incontrò un burattino che era senza punti o stelle. Il suo nome era Lucia. Non era perché la gente non tentasse di attaccarle degli adesivi, era che gli adesivi su di lei non attaccavano. Qualche Wemmicks ammirava Lucia perché non aveva punti, così le correva dietro per attaccarle una stella, ma questa cadeva, altri la guardavano male perché non aveva stelle e quindi volevano attaccarle un punto, ma anche questi si staccavano. «Ecco, vorrei essere così» pensò Punchinello «non vorrei nessun marchio.» Così chiese a Lucia come avesse fatto. «È semplice. Ogni giorno vado a vedere Eli.» «Eli?» «Si, Eli, il falegname. Mi siedo nel suo laboratorio.»


«Perché?» «Perché non provi a farlo anche tu? Vai alla collina, il laboratorio è là.» Detto ciò, il burattino senza adesivi si girò e se ne andò. «Ma vorrà vedermi?» gridò Punchinello, ma Lucia non sentì. Così Punchinello andò a casa. Si sedette vicino a una finestra e osservò i burattini muoversi freneticamente attaccandosi stelle e punti l’un l’altro. «Non è giusto» disse dentro di sé. Così decise di andare a vedere Eli. Camminò fin sulla cima della collina ed entrò nel grande negozio. I suoi occhi di legno erano stupiti delle grandi dimensioni di tutto ciò che vi era. Il banco di Eli era altissimo, dovette alzarsi in punta di piedi per poterne vedere la fine. Un martello era lungo come un suo avambraccio. Punchinello si disse «Non dovrei essere qui.» e si girò per andarsene. Ma poi udì il suo nome. «Punchinello?» la voce era forte e profonda. Punchinello si fermò. «Punchinello, che piacere vederti, vieni e fatti vedere.» Punchinello si girò lentamente e guardò il grande e barbuto artigiano «Tu conosci il mio nome?» chiese il piccolo Wemmicks. «Certo che lo so, ti ho fatto io!» Eli si abbassò e prese in mano Punchinello, lo mise sul suo tavolo. «Hmm — disse sottovoce mentre guardava tutti quei punti grigi — vedo che ti sono stati dati molti brutti pallini.» Punchinello rispose «Non so perché, io ho cercato veramente di evitarlo.» «Oh, ma tu non devi difenderti da me, bambino. A me non interessa cosa pensano gli altri Wemmicks.» «A te no?» «No e non dovrebbe interessare neanche a te. Chi sono loro per darti punti o stelle? Sono Wemmicks, proprio come te. Quello che loro pensano non ti deve interessare Punchinello. Tutto ciò che deve interessarti è quello che penso io. E io penso che tu sei proprio speciale.» Punchinello sorrise «Io speciale, perché? .Non posso camminare veloce, non posso saltare, la mia vernice è scrostata, perché ti interesso?» Eli guardò Punchinello. Mise Le sue mani sulla testa del piccolo burattino e disse lentamente «Perché tu sei mio, ecco perché mi interessi.» Punchinello non aveva mai avuto nessuno che lo guardasse in quel modo, tantomeno il suo creatore. Non sapeva cosa dire. «Ogni giorno ho sperato che tu venissi.» disse Eli. «Sono venuto perché ho trovato qualcuno che non aveva marchi» disse Punchinello. «Lo so, lei mi ha parlato di te.» «<Perché su di ei gli adesivi non si attaccano?» Eli rispose dolcemente «Perché ha deciso che quello che io penso è più importante di quello che pensano i Wemmicks. Gli adesivi si attaccano solo se lo vuoi.» «Come?» «Gli adesivi si attaccano solo se tu dai loro importanza. Più cercherai il mio amore, meno ti interesseranno gli adesivi.» «Non sono sicuro di aver capito.» Eli sorrise. «Capirai, ma prenditi tempo. Hai molti adesivi. Per ora vieni a


trovarmi ogni giorno e lascia che io ti ricordi quanto ti voglio bene.» Eli rimise Punchinello sul pavimento, poi disse «Ricordati — mentre Punchinello camminava verso la porta — tu sei speciale perché io ti ho fatto ed io non faccio pasticci.» Punchinello non si fermò, ma nel suo cuore pensò «Credo che abbia proprio ragione.» E mentre lo pensava un punto si staccò e cadde sul pavimento.


SĂŹ, te, proprio te che nella folla ti confondi e in mezzo a molti sei solo, proprio te io cercavo. Da sempre ti conosco, molte vesti e nomi hai cambiato, per molti paesi e mari hai viaggiato per giungere a questo appuntamento che da prima dell'eternitĂ ti avevo dato. SĂŹ, te, proprio te io cercavo.

(Mizar)


SIGNORE AIUTACI AD AMARTI DI PIÙ SIGNORE AIUTACI AD AMARCI DI PIÙ

Signore aiuta chi vede in te un giudice terribile e meschino Signore perdona chi glielo ha insegnato Signore aiuta chi non sa ascoltarLi Signore perdona chi finge di non sentirti Signore aiuta chi si illude di amarti più degli altri Signore perdona chi lo va dicendo a tutti quanti Signore aiuta chi ha paura del tuo giudizio Signore perdona chi giudica gli altri in tuo nome Signore aiuta chi cerca affannosamente le prove della tua esistenza Signore perdona chi si vanta di averle già trovate Signore aiuta chi ti cerca dove non ci sei Signore perdona chi non ha il coraggio di trovarti ovunque Signore aiuta chi non sa pregare Signore perdona chi lo fa solo nei momenti difficili Signore aiuta chi troppo facilmente crede in te Signore perdona chi per credere esige miracoli


AI VIANDANTI ANCORA IN VIAGGIO AI GIROVAGHI CHE HANNO TROVATO RIPOSO

Se piangi per aver perduto il Sole, le lacrime non ti permetteranno di vedere le

stelle.

albero, sii almeno un cespuglio.

Se non puoi essere un

Se non puoi essere un faro, sii almeno una lucciola

Ma DEVI essere qualcosa! Sii

te stesso e

avrai

tutto

da dare agli altri.



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