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COLOGNE (BS) , 26.11.1997
Conferenza di
Giambattista Pagani
Pratica ed Esperienza di guarigione:
i
RENI
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NOTA PER IL LETTORE: questa conferenza può essere ASCOLTATA sul sito:
www.giambattistapagani.com
CONFERENZE
1997
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Il lettore comprenderà meglio certi aspetti del testo presentato in questo volume se vorrà considerare che si tratta di insegnamento esclusivamente orale.
Testo, NON rivisto e NON coretto dall'autore, trascritto a due mani da «Mendoza & Stefano»
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I MENSILI TEORIA E PRATICA DI GUARIGIONE
TEMI COLOGNE (BS) Hotel Alcazar 24/09 “IL CUORE” 1° 29/10 “IL CUORE” 2° 26/11 “I RENI” 17/12 “POLMONI” 28/01 25/02 25/03
22/04 27/05
17/06
MILANO CMS 25/09 30/10 27/11 18/12
“IL SIST.DIGESTIVO” “IL CERVELLO” “LA PELLE” “GLI ORGANI SESS.” “IL TUMORE” “AIDS”
29/01 26/02 26/03 23/04 28/05 18/06
Da oltre 30 anni la metodologia “SILVA” ha dimostrato di essere uno strumento efficace per ampliare la capacità di percezione e comprensione e sviluppare le possibilità di autoguarigione e di guarigione. Attraverso la comprensione del significato psicologico-spirituale degli organi del corpo e delle rispettive malattie possiamo imparare ad usare meglio le nostre potenzialità per il nostro benessere e per aiutare gli altri. Impariamo a capire per imparare a guarire. La vera guarigione è una trasformazione che non riguarda solo il corpo, ma soprattutto l’anima: cambiando atteggiamento e comportamenti rafforziamo il nostro benessere e ci difendiamo dalle malattie. Ogni serata prevede l’uso del Laboratorio per la comprensione e per la guarigione in relazione al tema previsto.
AVVERTENZE 1. Gli incontri sono riservati ai Diplomati “Metodo Si/va Coloro che non hanno frequentato il Metodo Si/va possono partecipare solamente se presentati ed accompagnati da un Diplomato. 2. La partecipazione a queste serate prevede il possesso della “Tessera CMS” di abbonamento annuale (L. 192.000 iva inclusa) oppure un contributo per ogni serata (L. 25.000). “.
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Diamo il benvenuto prima di tutto a quelli che sono qua per la prima volta che hanno appena terminato il corso. Come sempre nelle nostre serate diamo spazio prima di tutto alle domande di coloro che hanno qualcosa da chiarire, soprattutto coloro che possono aver fatto il corso da poco e quindi possono avere domande su quello che stanno facendo o stanno tentando di fare. Quindi cerchiamo di rispondere a possibili domande, questioni, problematiche che ci possano essere. DOMANDA: assieme?
posso usare la tecnica del laboratorio e le altre tecniche tutte
GiBi: nel senso che quando vai a livello affronti più problemi durante lo stesso esercizio? Certamente. L'importante è che uno vada bene a livello, sappia mantenersi bene a livello, poi puoi affrontare tutti i problemi che vuoi. DOMANDA: GiBi:
il bicchiere d'ACQUA? si consiglia di non fare contemporaneamente troppe domande. 1, 2 al
massimo: io vi consiglierei 1, perché lì, essendo informazione, più si è concentrati su di un obiettivo e più potrebbe essere interessante il risultato. DOMANDA: qual è il limite tra il preoccuparsi, l'interessarsi, il desiderio di aiutare gli altri, magari mettendo a disposizione qualcosa che tu puoi aver già capito, già vissuto, già visto, in modo da dare una mano... e l'intromissione giusta nella vita, nel karma o nel cammino dell'altra persona. Tante volte io mi trovo nella situazione di avere la voglia di avvicinare una persona per aiutarla ... GiBi:
e pensi che questo sia un'interferenza nel suo karma? Hai usato questo
termine. Chi è che ti ha fatto mettere questa domanda, chi è che te l'ha instillata?, quale demone? SEGUE: è nata anche da una discussione con mio figlio, recentemente, che essendo giovane a volte è abbastanza estremista e dice: «ognuno ha il suo karma, ha la sua vita da vivere e non siamo tenuti sempre a dover fare chissà che cosa per aiutare gli altri.» Ed io mi sono trovata di fronte a questo problema e gli ho detto: «da un lato forse puoi anche aver ragione, però dall'altro lato questo non esclude che comunque noi dobbiamo sentirci questa disponibilità a dare una mano.» GiBi:
e quindi il limite, secondo te, dove lo metti? STATE ASCOLTANDO? È
una domanda che non è la prima volta che mi viene posta, è una domanda vecchia. È una domanda che soprattutto viene posta da particolari persone, per cui sto cercando di capire perché me la stai ponendo. Perché in effetti uno con una domanda di questo tipo dice: «dov'è il limite che mi possa giustificare che possa non fare niente per dare una mano ad un altro?»
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SEGUE
oppure il limite che mi possa dire: «fermati perché più in là di questo
puoi andare in un territorio che non è tuo.» GiBi: cosa ci può essere che ti dice: «fermati perché il territorio non è più tuo.» Fammi un esempio. C'è qualcuno che ha la stessa problematica? Che l'ha vissuta qualche volta? Cioè, porsi la domanda per dire: «mi fermo perché il mio aiuto potrebbe interferire nello spazio personale dell'altro» questa è la domanda, è l'interferenza. SEGUE io l'ho messa in un altro modo, nel senso che se l'altro non vuole essere aiutato vuol dire che... GiBi: è un altro discorso questo. Uno non vuole, il limite è già posto ed allora lì rispetto la sua scelta. Non è la sua domanda, la sua domanda è la domanda che mi pongo io pensando che se faccio una determinata cosa possa invadere il tuo spazio. Lei ha usato un termine che mi ha fatto scattare subito l'antenna, ha usato il termine karma. Quindi c'è l'ipotesi di interferenza nel karma, destino della persona: secondo te dove metti il limite? SEGUE il limite è probabilmente nella sensibilità personale di capire quando è il momento che... capisci che sono in confusione? È per quello che ti faccio la domanda. GiBi: non avete mai sentito dire che quando uno parla delle cose che gli succedono, solo con il parlare si chiarisce? Prima precisazione. La questione è importante, poi meglio che per molti non si ponga. Porre una domanda di questo tipo potrebbe significare una cosa: che in qualche maniera io stia pensando che con quello che faccio e che chiamo aiuto che posso dare all'altro, in realtà non sia un aiuto ma sia un intervento di potere nel senso che dicendo che l'aiuto, dicendo che faccio delle cose che gli possono servire in realtà lo voglio portare dove voglio io, lo voglio indirizzare a fare le cose che io considero giuste o in qualche maniera è un'interferenza perché gli voglio dare una direzione che non è quella che lui potrebbe scegliere. Questo è lecito, doveroso, per chiunque genitore con i propri figli. Non avete altra alternativa che intervenire, dare una direzione e responsabilizzarvi di quello che voi avete messo in moto. Ma quando si tratta di un adulto o c'è questa ipotesi, ma allora domanda non si pone in questi termini, la domanda è: io quando cerco di dire che aiuto la persona, sto veramente aiutando la persona o sono quello che mette il naso dove non deve metterlo? Allora il discorso è completamente diverso. Ma se il discorso parte nel senso che sia l'aiuto che tu puoi offrire all'altro, la grande novità che la cultura cristiana ha portato in rapporto a qualsiasi altra cultura è che non c'è limite. La carità cristiana che non è cristiana, ma che è l'amore massimo, non ha limiti, non è mai un'interferenza karmica, anzi è l'amore reciproco che ci aiuterà a smaltire insieme il nostro karma nell'aspetto personale e poi c'è sempre il karma sociale per cui è sempre un elemento che non troverà assolutamente interferenza. Anche perché, se noi abbiamo un karma individuale, il karma individuale è una piccola
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sfaccettatura, un piccolo tassello, di un karma, per es., familiare che fa sì che tu sia lì nella tua vita con un compagno, con una compagna, con un marito, una moglie, dei figli, un padre, una madre, dei nonni, cioè un nucleo familiare, un nucleo sociale che poi si va ampliando con la parentela e con l'ambiente. Quindi il nostro karma personale non è mai solamente personale individuale, il mio karma si riflette automaticamente sui miei figli, si riflette sulle persone che convivono con me, si riflette sulle persone che io contatto, quindi coinvolge necessariamente l'altro quindi non è una domanda da porsi, ma siccome è una domanda che qualcuno si pone, in genere si pone questa domanda quando si entra in una situazione di esperienza che fa scattare i sistemi di allarme, quando le nostre elaborazioni sui fatti della vita perdono serenità, perdono obiettività, quando i sistemi intellettuali di collocazione, di valutazione della realtà in certi ambiti, per esempio esoterici, diventano fanatici: allora nascono queste domande. Per quello che dicevo è una domanda un po'..., da dove esce? SEGUE fosse è stata un po' questa discussione che ho avuto con mio figlio.... Quindi alla fin fine è sempre la nostra disponibilità... GiBi:
quando si tratta di aiuto che io posso dare ad un altro, non c'è assolutamente
limite. Il limite può essere che se io posso offrirti un aiuto perché vedo che tu vivi una situazione in cui potresti essere aiutato, io mi offro e non ci sarà nessuno che mi dice che l'offrirmi sia sbagliato. Nel mio offrirmi lascerò lo spazio o magari lo faciliterò lo spazio che tu mi possa dare una tua opinione, che possa dirmi se ti fa piacere quello che io posso fare e mi metterò all'ascolto per scoprire se veramente ti fa piacere o che tu mi stia dicendo che preferiresti un'altra cosa. Allora la mia scelta sarà rispettare i limiti che tu poni al mio agire, ma non il limite che io mi sto chiedendo fin dove arrivo. Te lo dice la tradizione cristiana fin dove potete arrivare ad aiutare una persona RISPOSTA 70 volte 7? GiBi: magari, fosse così sarebbe ancora un limite! Fino a dar la vita! È l'unico elemento in cui ti dicono che sia giustificato lasciarti ammazzare o scegliere di morire; dove la scelta è il suicidio, in un certo senso, perché un padre Kolbe che sceglie di andare a morire nel bunker della morte al posto di un altro... è uno che si sta suicidando. È l'unico modo, dal punto di vista della cultura cristiana, in cui ti si riconosce che puoi mettere in gioco la tua vita, non c'è limite... a meno che il limite venga posto dall'altro, allora si è importantissimo è il rispettarlo, allora è l'altro che ti dice: «no; guarda, lasciami stare, lasciami tranquillo, non fare questa cosa.» Sapete che questa sera parliamo dei reni. Una breve introduzione e poi facciamo subito l'esercizio e poi entriamo nel tema di questa sera che è un tema che completa il tema dell'altro mese: è un tema molto interessante perché è un tema complementare.
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Noi stiamo parlando in queste serate di malattia, stiamo parlando di come guarire le malattie, di come intervenire sulle malattie, di come poter lavorare sulla malattia, ma soprattutto attraverso la comprensione io penso che il discorso migliore sarebbe come imparare a viversi la realtà esistenziale prevenendo quindi la malattia, curando quindi la nostra esperienza in modo tale che la mia esperienza non diventi quell'esperienza che possa aver bisogno di una malattia per riequilibrarsi o per attuare quello che può essere l'obiettivo che è importante per me in quel momento. Quindi parlando di malattia vorrei sottolineare un aspetto che è molto importante da tener presente e che abbiamo sottolineato anche in altre occasioni e cioè che quando parliamo di malattia, tener presente, parlando di psicosomatismo di malattia, che non è corretto parlare della malattia solamente come la conseguenza di qualcosa che c'è accaduto, che è l'impostazione normale, l'impostazione scontata. Uno ha un raffreddore in questo periodo? Qual è la domanda che uno si pone?... «dove ho preso freddo? Quando ho preso freddo?» Cambia la stagione, giornate un po' più fredde ed allora... raffreddore. Mi capita qualcosa? La domanda è quasi sempre: «cos'è accaduto nel passato che mi spieghi perché mi sta accadendo questo?» È una domanda, non solo lecita, ma doverosa, una domanda importante, ma non è una domanda sufficiente. È molto importante avere un quadro più ampio in questo senso, che poi è il quadro che riguarda anche quando si parla del Natale, delle feste, dei simboli, è il quadro che riguarda tutta la visione simbolica dell'essere umano. Quindi occuparsi della malattia come di una situazione che ti sta accadendo... è vero che la malattia ha una causa, quindi ha degli elementi che spiegano l'insorgere di un fenomeno, ma la domanda da porsi sulla malattia non è perché sono malato nel senso del cos'è accaduto nel mio passato e questo ve lo ricordo che l'abbiamo talmente radicato dentro come impostazione che uno si ferma su questa impostazione abbastanza tranquillamente e ci si sente molto a posto con questa impostazione perché abbiamo anche una bella tradizione di millenni che ha funzionato con questa impostazione. 2000 anni fa di fronte al cieco nato, capitolo 9 di San Giovanni, la domanda che nasce - per cui abbiamo dei buoni antenati su questo - la domanda che pongono è:«"chi ha peccato perché lui nascesse cieco, lui o i suoi genitori?» La domanda è sempre quella: la facevano 2000 anni fa, continuiamo a farla noi. Succede qualcosa? Cosa è accaduto in passato per spiegare questo qualcosa? Ed è una domanda interessante: chi ha sbagliato lui o hanno sbagliato i genitori? È una domanda comunque legata al passato. Ma già 2000 anni fa la risposta poneva una visione diversa della situazione ed io la sottolineo questa sera perché è importante tenerla presente. La risposta è: «né lui, né i suoi genitori.» Ed è molto importante, perché lui dice: questo qui è cieco e non andiamo a pensare all'importanza che possa esserci in quello che può essere il passato. Perché l'importanza di questa malattia non è che ci sia un errore suo o un errore dei genitori. E la risposta è: «è per la gloria di Dio.» Lasciamo perdere il discorso adesso
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perché non è il discorso di questa sera cosa voglia dire «per la gloria di Dio» lì nel testo..., ma per quello che può essere noi è che una malattia può avere una finalità di futuro, cioè la malattia capita per rendere possibile qualcosa che in caso contrario non sarebbe possibile. Quindi non è il modo in cui smaltisci una conseguenza, ma è il modo con cui vieni messo in grado di fare qualcosa, di capire qualcosa, di fare un passo avanti. E notate che la visione è molto importante. Poi ripeto, il quadro vero è il quadro che tenga presente tutto: di una causa prima, di un fenomeno che accade e di una finalità dove viene portata, attraverso ciò che accade, ma non necessariamente uno stato di malattia o una malattia può trovare sempre la sua prima spiegazione sul fatto che è successo qualcosa alle mie spalle che comunque è successo, perché per nascere, la situazione... cioè, se mi rompo una gamba è successo che magari sono inciampato e sono caduto dalle scale, è successo qualcosa ed è un qualcosa che chiaramente ha tutto un suo sistema energetico che l'ha reso possibile, ma voglio dire che per colui che ha bisogno di capire se stesso nel momento in cui si vive malato, può essere interessante non tanto la domanda sul passato, ma la domanda sul futuro. Cioè, hai il raffreddore in questi giorni? Perché hai avuto bisogno di questo raffreddore? Cioè, cosa è che questo raffreddore potrebbe aiutarti a capire in funzione di domani? Facevo questa stessa domanda ieri sera - facendo un corso ad un gruppo di operatori di shiatsu - e toccando lo stesso tema ho fatto lo stesso esempio perché è l'esempio che oggi come oggi, in questo periodo, avere un raffreddore è la cosa più scontata di questo mondo per molte persone perché è il periodo. E c'era lì uno che aveva un bel raffreddore che mi ha guardato con due occhi così e giustamente poi viene e dice: «mi hai dato una bella idea, perché adesso, pensandoci bene, a livello di lavoro ho appena ritirato il programma dei turni che debbo fare e non me ne va bene assolutamente nessuno, per cui mi sto chiedendo se questo non sia l'inizio di un processo di qualcosa che mi sto facendo accadere per giustificarmi il non andare a lavorare.» Ed è una visione diversa che potrebbe in questo caso non rispondere a tutto quello che sta accadendo, ma indubbiamente potrebbe essere la visione che vi permette una comprensione più ampia e più profonda di quello che può essere ciò che mi sta accadendo. Quindi, mi accade qualcosa, c'è una situazione alle spalle, c'è indubbiamente una combinazione energetica, una combinazione di esperienze, tutta una combinazione di situazioni, ma è molto importante capire che quello che sta accadendo potrebbe essere soprattutto finalizzato a rendere possibile qualcosa di nuovo. Ed ecco allora che quando parli anche delle situazione che ti capitano a livello di cuore, come parlavamo l'altra volta, o a livello di reni o ad altri livelli, che vanno a toccare specificamente magari un certo tipo di processo, potrebbe essere la situazione che denuncia, evidenzia, un'esigenza che noi abbiamo di acquisire qualcosa piuttosto che essere una situazione in cui solamente paghiamo le conseguenze di qualche errore
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fatto, o paghiamo le conseguenze di qualche tipo di esperienza dove non siamo stati sufficientemente equilibrati. E questa può essere la visione interessante che arricchisce la nostra riflessione su quello che ci sta accadendo. Questa è una piccola, breve puntualizzazione. DOMANDA: tu hai parlato di raffreddore, ma il cieco poverino che è nato così? GiBi: poverino perché? DOMANDA: ... ... ... come si può fare? GiBi: come si può fare ad avere una risposta? Qualunque tipo di esperienza che ti accada, compresa quella di nascere in una certa maniera, può essere metterti in condizione di attuare qualcosa che in caso contrario non ti sarebbe possibile. Bisognerebbe saper collocare i fenomeni che ci accadono, quindi il fenomeno dolore, il fenomeno sofferenza, il fenomeno malattia a livello molto ampio, in quella che è la vera finalità della vita, il vero scopo della vita. Giustamente la risposta di Gesù dice: «per la gloria di Dio.» Il fatto che lui vivesse in quella situazione, anche se può non essere la risposta definitiva e completa, permetteva a questo individuo di cogliere il momento miracoloso – tra virgolette - della guarigione e il dimostrare di essere un elemento che riusciva a rendere possibile una dimostrazione di una presenza di un'azione superiore che interveniva nel fattore umano guarendolo e quindi manifestando un'opera divina, secondo i testi. Quindi come dire: non ho una situazione che paga una conseguenza dove è importante ciò che pago come conseguenza, anche se c'è sempre questo elemento se no non sarebbe successo il fatto; ma è un elemento importante ciò che rende possibile una situazione straordinaria che fa capire a chi la vive e a chi è intorno che c'è una possibilità di un'azione, di un'energia di tipo superiore che può venire ad essere utilizzata, ad essere vissuta per una trasformazione della tua esperienza. In quel caso, ancora 2000 anni dopo, noi siamo qui a dire che potrebbe esistere una forma di energia chiamata tra virgolette spirituale che una persona potrebbe agganciare, fare propria per rendere operante dentro di sé, per attuare trasformazioni di guarigione che la medicina non riesce a spiegare: noi siamo ancora qui dopo 2000 anni, a parlare ancora di questa cosa qua. Ora questa cosa qua può non essere collocata come un qualcosa che è stato acquisito come possibilità di futuro e non era quindi un fatto che andava a guarire semplicemente qualcosa di passato? DOMANDA
ripeti?
GiBi: il fatto che questo cieco abbia vissuto questa esperienza in realtà è un'esperienza che ancora adesso dopo 2000 anni, noi ne parliamo, ce l'abbiamo scritta e ci stiamo riflettendo per capire delle possibilità creative che ci appartengono e che l'esperienza di 2000 anni fa ci ha dimostrato che sono possibili. Quindi ha aperto una prospettiva di visione di vita che non era solamente guarire il fatto che i suoi genitori
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fossero di un certo tipo o che lui avesse fatto un certo tipo di ... ma apriva una prospettiva di comprensione diversa di valori, di possibilità creative, e noi, ripeto, dopo 2000 anni ne stiamo ancora parlando perché è stato fissato nella memoria scritta e quindi ne stiamo ancora parlando oggi. E ci sono ancora persone che leggono questo testo e riescono attraverso il testo a capire dei valori, a capire delle verità. Ecco allora la funzione di futuro che poteva avere il fatto. Ma togliamolo da questi elementi che sono gli elementi che sono diventati il riferimento planetario perché ci sono dei fatti che vengono scritti, vengono fissati, e diventano puoi ricchezza culturale di gruppi di persone molto ampio. Ognuno entri dentro nella sua situazione personale, nel proprio piccolo microcosmo, e qualunque cosa ti accada, qualunque cosa stia accadendo ... questa è la finalità della riflessione che facevamo ... il poter farmi una domanda che mi permetta di capire come ciò che mi sta accadendo oltre ad essere conseguenza di qualcosa che io ho già fatto è anche e soprattutto qualcosa che mi sta mettendo in condizione di nuovi apprendimenti, di nuovi passi avanti, di nuove visione di valori, e quindi diventare capace di attuare da oggi in avanti in maniera diversa a livello esistenziale. Uno degli elementi dove ci troviamo a riflettere questa sera per es., parlando dei reni, facendo riferimento a quello che è una lettura che moltissime persone ... ma penso che possa essere interessante poi andare dentro a capire perché di questo... penso che molti di voi avranno letto «MALATTIA e DESTINO» dove viene dedicato un capitolo sui reni dove il discorso dell'interpretazione del fenomeno che va a riguardare la patologia dei reni - noi in queste serate non andiamo a toccare tutto il fenomeno strettamente organico o dell'aspetto della patologia dal punto di vista medico, perché non è quello che c'interessa, c'interessa quell'aggancio che ci permette di capire il fenomeno applicato all'esistenza nel comportamento quotidiano. «MALATTIA e DESTINO» fa tutta una riflessione sui reni sul fatto che la patologia o il vissuto riguardante i reni ci porta a riflettere sulla comunicazione con le persone, sulla socialità, specificamente applicato in quello spazio specifico, privilegiato del rapporto con l'altro che è la coppia. Ora il punto da capire è: perché tutto ciò che è vissuto a livello organico, o attraverso l'organo rene, lo andiamo a rapportare al rapporto di coppia? Non basta la cosa semplicistica per dire «siccome i reni sono 2», perché anche i polmoni sono 2, anche i testicoli sono 2 e anche le ovaie sono 2 e anche gli occhi sono 2 e le orecchie sono 2, voglio dire, ci sono anche altri organi che sono doppi. Ma in effetti, aldilà del fatto che gli organi doppi possano portarci ad una riflessione del rapporto a 2, del rapporto sociale, perché l'elemento reni mi porta a riflettere sul rapporto 2 e su delle sfaccettature ben precise del rapporto a 2? Ecco l'elemento che può essere interessante. E lui dice: «se hai disturbi di reni», lui dice di farti una domanda: «che cosa non va nel rapporto con gli altri?», col prossimo
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dice lui specificamente. E ti fa fare un'altra domanda: «che tendenze hai a pensare che gli errori degli altri siano solamente errori degli altri?» E uno dice: «osa c’entra questo con i reni?» Cioè il fatto che io ho una moglie e la domanda è: «i difetti di mia moglie che vivo con disagio, perché tendo magari a pensarli soprattutto difetti suoi?» Ecco, una domanda di questo tipo e uno dice: «che cosa ha a che fare con i reni?» E questa è una domanda a cui cerchiamo rispondere stasera. La domanda è ambientata nella riflessione che stiamo facendo: se io mi trovassi ad avere disturbi ai reni ... c'è qualcuno fra di voi che ha disturbi ai reni? Il disturbo legato ai reni potrebbe anche essere il disturbo legato alla vescica, il dover per es. fare pipì troppo spesso o il trattenimento dell'urina, o l'avere il dolore nel fare pipì o da bambini l'enuresi notturna ... abbiamo degli elementi che possono riguardare poi l'elemento ACQUA legato ai reni. La domanda potrebbe essere: "«se io avessi un disturbo di questo tipo, questo disturbo che ho avuto o che ho, che cosa mi aiuterebbe a capire che potrei fare?» Chiara la domanda? Non dove ho sbagliato! E io potrei dire: il disturbo che ho, che cosa mi sta dicendo che potrei imparare nel rapporto con mia moglie? Ecco la domanda: «cosa potrei fare di diverso con mia moglie», visto che è lei che mi rappresenta l'esperienza di coppia in questo momento. Ecco la domanda che può essere interessante. Non dire «gli è capitato perché ha mangiato in una certa maniera, si è comportato in una certa maniera, ha vissuto in una certa maniera ... ecco qua le conseguenze". No! Può darsi che la maniera che hai alle spalle sia stata anche sufficientemente equilibrata, ma nell'insieme la situazione ti ha portato a questo perché c'era qualcosa di diverso da apprendere, qualcosa che si proiettava verso il futuro. È semplicistico il discorso, non è un discorso che va a prendere in mano tutti gli elementi, però potrebbe essere una mentalità di osservazione e di domande interessanti perché ti permette di dare alla tua vita un senso sicuramente diverso. Noi non siamo solamente quelli che passano la vita pagando le conseguenze di quello che è accaduto, siamo soprattutto coloro che, attraverso ciò che accade, diventano capaci di realizzare la propria evoluzione, quindi il proprio equilibrio, quindi capaci di realizzare ciò che in caso contrario non saremo capaci di realizzare. Comunque, vedremo di andarci dentro un pochino per capire tutto questo concetto, il perché di questo rapporto. Facciamo l'esercizio.
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ESERCIZIO Occhi chiusi respira profondamente e mentre espiri ripete mentalmente e visualizza il numero 3 per 3 volte (6 e rilassa completamente il tuo corpo (10 ascolta il tuo corpo ... sentilo dalla testa fino ai piedi
(4
ascoltane le sensazioni e rilassalo bene (6 rilassa bene la tua fronte ... le tue palpebre (4 la sensazione della fronte rilassata lasciala fluire lungo tutto il tuo corpo ... fino alle dita dei piedi (9 rilassa bene il collo e le spalle (3 la schiena
(7
rilassa bene le braccia e le mani (10 concentra la tua attenzione sul tuo petto ... senti la pelle che ricopre questa parte del corpo (3 senti il contatto fra la tua pelle ed i tuoi vestiti (6 rilassa bene il tuo petto
(5
concentra la tua attenzione sull'addome ... senti la pelle che ricopre questa parte del corpo (6 senti il contatto fra la tua pelle ed i tuoi vestiti (4 rilassa bene l'addome
(5
concentrati sulla parte interna del petto e dell'addome ... rilassa tutti gli organi ... rilassa tutte le ghiandole ... rilassa tutti i tessuti ed ogni singola cellula ... e falli funzionare in una maniera ritmica e salutare (5 rilassa bene le tue cosce ... le tue ginocchia ... i tuoi polpacci ... le tue caviglie ed i tuoi piedi
(9
ora ascolta per qualche istante lo stato di rilassamento del tuo corpo (6 e senti che mano a mano ascolterai la mia voce ... entrerai in un livello di rilassamento fisico sempre piĂš profondo (5 molto lentamente fai di nuovo una bella respirazione profonda ... e ripeti mentalmente e visualizza il numero 2 per 3 volte (4 e rilassa bene la tua mente (4 per aiutarti a rilassare sempre di piĂš la tua mente ... ricordati ... di momenti di esperienza ... che hai vissuto con molto piacere ... con molta serenitĂ ... con molta gioia (8
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momenti molto piacevoli
(3
ricordandoli ... ritrovi dentro di te la stessa serenità ... la stessa gioia lo stesso equilibrio ... lo stesso benessere (10
(3
e sentiti entrare in un livello mentale sempre più profondo e salutare (12 molto lentamente fai di nuovo una bella respirazione profonda ... e ripeti mentalmente e visualizza il numero 1 per 3 volte (4 e sei a livello di piano base ... il livello che tu puoi usare e che tu sai usare per qualsiasi beneficio tu desideri (3 per aiutarti ad entrare in un livello mentale più profondo e salutare conterò dai 10 a 1 ... e tu entrerai a livello laboratorio 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 ora sei a livello laboratorio ... incontra i tuoi consiglieri ... e vivi con loro il momento di preghiera di benvenuto (48 ed ora, per aiutarti ad entrare in un livello sempre più profondo, concentrati per qualche momento sul tuo respiro (4 e lascia che il tuo respiro diventi più lento
(4
più profondo (9 sempre più lento e sempre più profondo ed intanto ripeti dentro di te se vuoi (3
(9
ogni giorno che passa io sto meglio, sempre meglio ... in ogni modo ed in tutti i sensi ... con una salute perfetta (11 manterrò sempre il mio corpo e la mia mente in perfetto stato di salute (6 né pensieri negativi né suggerimenti negativi ... hanno alcuna influenza su di me ... a nessun livello della mente (14 ora concentra la tua attenzione sul tuo schermo mentale (9 e lascia che si crei sul tuo schermo mentale ... l'immagine di un ruscello o di un torrente (5 puoi anche fare riferimento ... a un ruscello o a un torrente o a un fiume che tu conosci (4 e dove puoi collocare una tua esperienza
(10
osserva bene l'immagine (7 e lentamente lasciati attrarre dall'immagine, e sentiti entrare dentro l'immagine diventa tu parte dell'ambiente (8
(4
e quindi immagina vivere un viaggio che ti permetta ... di andare a conoscere tutto il percorso ... di questo ruscello, di questo torrente, di questo fiume (5 e quindi immagina lentamente tornare, fluire a ritroso ... e andare a conoscere la sorgente (7 il punto di origine (3 là dove l'ACQUA scaturisce dalla terra ... e incomincia scorrere sulla terra
(7
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come ruscello, come torrente e poi come fiume e tu vivi tutto il percorso ... lentamente come una bella avventura (4
(3
(6
osservando e vivendoti come l'ACQUA che scorre (17 fino a lasciarsi assorbire dal mare (26 e scopri e vivi ... il percorso ... di quest'ACQUA da quando sgorga dalla terra fino a quando ... si abbandona nel mare (7 vivi le caratteristiche del percorso (9 vivi il fluire libero di quest'ACQUA ... ma vivi anche gli eventuali ostacoli che impediscono il fruire di quest'ACQUA (30 e quindi trova, cerca e trova, un punto dove tu possa entrare in quest'ACQUA, lavarti in quest'ACQUA, rinfrescarti quest'ACQUA, dove tu possa godere pienamente (5 quest'ACQUA che pulisce, che purificare, che rigenera (13 e sentendo intensamente questo momento di pulizia, di purificazione, di rigenerazione. (8 quando uscirai dall'ACQUA tu sai che sarai diverso da come sei entrato
(5
è così che accade normalmente (13 dopo un bel bagno ... ti senti sempre rigenerato (3 ed allora immagina ciò che quest'ACQUA porta via da te perché tu possa essere diverso (9 immagina pulire e purificare profondamente la tua realtà, la tua vita
(3
la tua esperienza (42 e quindi immagina uscire (5 sentiti colui che osserva per qualche istante ancora ... quest'ACQUA che scorre ... e di cui tu conosci tutto il percorso, dalla sua origine ... fino al suo immergersi nell'ACQUA del mare (7 e quindi staccati lentamente da questa scena, da questa immagine e riportati ... nel tuo laboratorio (3
(3
come colui che guarda l'immagine ... proiettata sullo schermo (10 e quindi, in profonda sintonia con i tuoi consiglieri, immagina un raggio di luce e di energia che dall'alto scende su di te (5 senti l'energia entrare nella parte posteriore della tua testa ... sentila scorre lungo la tua colonna vertebrale (4 ed osservala e sentila dividersi ... questa luce, quest'energia, questo fascio di luce, sentilo ed osservalo dividersi … per andare ad illuminare (3 i due reni (5 porta quest'energia nei tuoi reni (3 nel rene di destra, nel rene di sinistra (11 e vivi questa forza, quest'energia, come una forza di grande riequilibrio
(18
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che rafforza l'equilibrio del funzionamento dei tuoi reni (6 delle ghiandole surrenali (24 e guida ed immagine l'energia ... anche nella tua vescica
(5
e sentire ed immaginare il corretto, perfetto funzionamento (32 senti il lavoro di profonda trasformazione che l'energia attua nei tuoi reni
(7
nella tua vescica ... per un perfetto equilibrio (17 e quindi pensando al tuo respiro e vivendo pienamente il tuo respiro, attraverso il respiro lascia che la luce, l'energia ... che entra nella parte posteriore della tua testa, che è presente molto luminosa nei tuoi reni, si espanda ... in tutto il tuo corpo (7 attraverso un'immagine luminosa del tuo sangue, che circola, fluisce nel tuo corpo (21 attraverso una distribuzione di questa energia che va a toccare ogni cellula del tuo corpo (6 e attraverso il tuo respiro, e questa immagine, e queste sensazioni, sentire la vita che fluisce dentro di te ... in pienezza (46 quindi ritrovati con i tuoi consiglieri ... vivi il momento di preghiera di commiato con i tuoi consiglieri
(30
e quindi esci dal livello laboratorio con il metodo che preferisci (4 preparandoti a riaprire gli occhi (5 all'apertura degli occhi ricordati di dire a te stesso ÂŤin perfetto stato di salute, mi sento molto meglio di primaÂť.
Fine.
Mano a mano aprite gli occhi stiratevi bene, stimolatevi un po', cercate di uscire bene, ben svegli.
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Entriamo brevemente nella nostra riflessione che come sempre vuol essere una riflessione che ci aiuti a comprendere, da profani, la situazione. Coloro che poi vorranno approfondire il tema andando a vedere testi che ci permettano di vedere come specificamente dal punto di vista organico funzione il rene, funziona l'organo, ecc., potranno semplicemente approfondire il tema e capirlo molto meglio, indubbiamente. Quello che a noi interessa è cercare di comprendere, di avere quella piccola comprensione che ci permetta di incominciare a porci facilmente delle domande e quindi comprendere più facilmente quello che ci può accadere qualora ci accadesse qualcosa collegato ad un organo nel caso in cui ci fossero o ci fossero state delle patologie in questo senso, dei momenti di esperienza in qualche misura di malattia in questo senso, oppure semplicemente comprendere l'aspetto della nostra esperienza e scoprire attraverso questo come il nostro corpo partecipa della nostra vita psichica, come il nostro corpo partecipa della vita spirituale, come il nostro corpo, piccolo microcosmo, partecipa di un macrocosmo dove le cose avvengono in maniera molto diversa. Nell'esercizio che abbiamo appena fatto vi ho fatto percorrere, semplicemente come piccolo spunto, uno dei percorsi dell'esperienza che nella nostra vita è l'ACQUA, dove quindi a livello psicologico il percorso dell'ACQUA diventa in maniera simbolica il percorso di ognuno di noi. E quindi, dal punto di vista dell'esercizio, nella sua semplicità, in questo caso noi non entriamo dentro gli elementi che possono essere specificamente interpretativi perché qui ognuno di noi ha vissuto sicuramente l'esperienza in maniera diversa, ma nel come scorre l'ACQUA, negli ostacoli che trova l'ACQUA, nel come diventa ruscello, torrente, fiume; calmo o in piena; mosso o non mosso; da quella che può essere l'esperienza che uno vive nel suo percorso, potete trovare delle piccole riflessione su come voi vi state vivendo l'esperienza collegata all'ACQUA in quanto l'ACQUA rappresenta uno degli aspetti del nostro vissuto, così come il discorso sul cuore ci ricordava un certo tipo di vissuto, l'ACQUA ci ricorda, attraverso il concetto di FUOCO che ricordava un certo tipo di vissuto, l'ACQUA ci ricorda un altro tipo di vissuto e quindi, anche sulla base delle poche riflessioni che faremo stasera, poter collocare la vostra comprensione. Dove può essere interessante il luogo che vi siete trovati per attuare questo tipo di purificazione, di pulizia interiore, perché in effetti potrà essere interessante la riflessione che dovremo fare stasera concludendo la nostra breve chiacchierata di come noi possiamo attuare un aiuto per vivere bene gli aspetti collegabili anche ad un organo come può essere quello dei reni, i collegamenti che può avere, il come noi possiamo facilitare tutto questo attraverso dei modi di comportamento che ci permettono di attuare il significato simbolico e troveremo che uno degli elementi che ci può aiutare ad attuare questo sia proprio il perdono. E uno potrebbe chiedersi perché ... e vediamo di andarci dentro.
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Il discorso di questa sera è un discorso che è un passo avanti sul discorso già fatto le altre due volte, quelle due riflessioni che potete ricordare fatte sul cuore e quindi attraverso il cuore alla circolazione del sangue, dove abbiamo quindi questo elemento sangue che rappresenta la vita che scorre dentro di noi. Quindi, il far fluire il sangue fuori dal nostro corpo era il far fluire fuori da noi la vita non solo dal punto di vista organico perché quando ti esce il sangue non vivi più, ma era tutta una rappresentazione del sangue vissuto come un concentrato della nostra vita, quindi l'espressione dal punto di vista fisico della nostra vita. E nel sangue che è il liquido che scorre nella nostra vita noi troviamo sintetizzati i due grandi elementi fondamentali della vita che è il FUOCO e l'ACQUA, quindi come FUOCO ci riporta al discorso fatto per il cuore. Quindi nel sangue troviamo presenti due elementi che nello spazio dei reni si attua questa distinzione perché in effetti c'è un sangue che entra dentro, che viene purificato dal rene come sappiamo, esce un sangue pulito dove il rene trattiene, togliendo dal sangue, l'impurità, gli elementi scorie da espellere e l'ACQUA in quella che poi diventa l'urina che noi espelliamo dal corpo, quindi fa parte dell'apparato di escrezione da questo punto di vista che è anche una delle funzione dei reni. E quindi noi abbiamo questa esperienza molto interessante ... ripeto, poi gli aspetti strettamente tecnici li potete andare a vedere, vediamo l'aspetto simbolico ... noi abbiamo quindi questo liquido che rappresenta la nostra vita, che scorre in noi, che raccoglie dentro di sé l'elemento ACQUA e l'elemento FUOCO, dove l'elemento ACQUA e l'elemento FUOCO noi sappiamo che sono i 2 elementi fondamentali della vita, nella rappresentazione della vita sulla Terra, dove diventa la rappresentazione dei 4 elementi. Quindi nella rappresentazione della vita sulla Terra che è rappresentata da un cerchio con la croce e la croce è uno dei tanti simboli della vita sulla Terra, noi collochiamo sui 4 punti della croce collocata nel cerchio i 4 elementi che sono le 4 energie fondamentali la cui combinazione ci fa esistere. Ora, di questi 4 elementi, 2 sono fondamentali e 2 sono derivati e i 2 fondamentali sono l'ACQUA, collocata in collegamento con il NORD, e il FUOCO, collocato a SUD.
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Noi parlando di FUOCO abbiamo parlato l'altra volta collegandolo con il cuore, quindi collegandolo con tutti gli elementi che il cuore ci poteva rappresentare, dove fra le altre cose abbiamo visto infatti che il cuore rappresentava il centro ed il cuore simbolicamente ci riportava all'elemento sole, all’elemento sole e quindi all'elemento luce. Tutto questo si trasformava nella nostra vita come elemento operativo in quello che diveniva la creatività ... questo è il ripasso dall'altra volta ... dove quindi scoprivamo che la creatività è quello che ci fa essere veramente vivi nella nostra vita e ci fa realizzare nella nostra vita: la creatività ci permette di attuare nella nostra vita ciò che uno è chiamato ad essere. Noi ci qualifichiamo attraverso la creatività nel senso che facciamo esistere quella proiezione nostra all'esterno dove noi ci riconosciamo ed ecco quindi che uno si sente vivo nella misura in cui fa qualcosa dove nel fare qualcosa, dove nel creare qualcosa, nel far succedere qualcosa, dicevamo che l'elemento che ci sottolineava molto bene l'aspetto positivo era la gioia e dicevamo giustamente che la gioia, l'allegria, il ridere, ecc., è una delle forme di comportamento di miglior terapia per far funzionare bene il cuore e la circolazione del sangue: la gioia, lo star bene. Perché? In fondo uno sta bene quando sente che sta facendo nella vita le cose giuste. Quand'è che uno sente la gioia e la serenità? Quando sente che quello che fa è il giusto da farsi. E quindi collegavamo tutto quanto questo all'elemento creatività. L'altro elemento fondamentale della vita è l'ACQUA e l'ACQUA noi la ritroviamo rielaborata nel nostro corpo attraverso i reni ed infatti abbiamo qua il cuore come corrispondenza al FUOCO e abbiamo i reni come corrispondenza all'ACQUA. Ora l'ACQUA in questo asse verticale che rappresenta i due elementi fondamentali della vita perché TERRA ed ARIA saranno 2 elementi derivati, in effetti troveremo anche nella simbologia che mentre il FUOCO verrà rappresentato dal triangolo con la punta in su , l'ACQUA sarà rappresentata dal triangolo colla punta in giù, avremo TERRA e ARIA che sono semplicemente gli stessi due triangoli con il segmento che li divide: quindi abbiamo l'ACQUA ed il FUOCO che sono i due elementi fondamentali. Tenete presente che l'asse verticale è l'asse importante, l'asse che rappresenta maggiormente la spiritualità, che rappresenta la stabilità, che rappresenta il SÉ, che rappresenta lo SPIRITO. Nella simbologia della croce sapete che l'asse verticale era l'asse piantato, anche storicamente, fisso nel terreno e che non veniva portato dai condannati sulle spalle, mentre invece il condannato portava l'asse orizzontale che serviva per crocefiggerlo ... questo lo sapete. Questo è nella simbologia, dove la simbologia personale e storica coincide ... molto interessante, nel senso che l'asse verticale dove c'è FUOCO e ACQUA rappresenta il principio di stabilità interiore, cioè le grandi forze dello SPIRITO. Lo SPIRITO c'è, è fisso in noi; quello che dobbiamo portare è l'esperienza che ne deriva, è l'asse orizzontale. Questo per dire che il FUOCO e l'ACQUA sono i due elementi più sacri in effetti, saranno i
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due elementi più utilizzati nelle ritualità religiose. Tu vai in Chiesa e troverai sempre candele accese, in qualche maniera; il FUOCO sarà sempre acceso quando c'è un rituale, raramente troverete un rituale dove non ci sia l'elemento FUOCO acceso; ma la stessa cosa troverete con l'ACQUA, l'ACQUA è sempre presente. Per es., nelle nostre chiese, molto interessante, l'ACQUA la mettono all'inizio della Chiesa quando entri perché tu ti possa segnare con l'ACQUA, quindi l'ACQUA è l'ACQUA di purificazione, l'ACQUA del battesimo, è l'ACQUA che viene utilizzata in moltissimi rituali anche nell'ambito religioso. Quindi abbiamo l'elemento ACQUA che è il doppio elemento, che insieme al FUOCO rappresentano i due grandi elementi della vita la cui combinazione fa esistere la vita, dove l'ACQUA rappresenta il femminile ed il FUOCO rappresenta il maschile e dall'unione del maschile e del femminile a tutti i livelli esiste la vita, cioè esistono tutte le forme di vita. Tutto questo che ci potrebbe portare lontano nella definizione degli elementi, ecco, l'importante è capire che ACQUA e FUOCO sono i due elementi presenti nel sangue che circola del nostro corpo e che attraverso proprio il filtraggio dei reni si evidenzia un sangue purificato che esce dal rene, quindi un sangue pieno di vita, come potenziale di vita che esce dal rene per ricircolare nel tuo corpo e quindi rendere possibile la vita, ma che contemporaneamente viene separato dalla scoria e viene separato dalla scoria separando l'ACQUA che quindi viene espulsa attraverso l'urina. Quindi lì avviene quella separazione dell'ACQUA e del FUOCO che qualcuno dice dove il sangue diventa il grande principio della vita, dove il sangue nella simbologia rappresenta anche il sangue purificato capace di far esistere la vita allo stato più puro e che diventerà il sangue che uscendo purificato dal rene diventa corrispettivo a quello che diventa poi nell'individuo lo sperma, che è la grande forza di vita capace di generare, capace di fecondare. Quindi tutto questo ci ricorda questi due elementi che fluiscono nel sangue e che provano il loro collegamento con i due organi che fra tutti gli organi del nostro corpo, nella tradizione anche antica, i reni sono i due organi maggiormente definibili sacri: avete sentito parlare qualche volta dei sacri lombi? I sacri lombi sono i due reni. Come sacro è il cuore che trova nella tradizione il Sacro Cuore che viene celebrato anche con una festa, perché trova una sua collocazione di sacralità il cuore perché rappresenta il FUOCO, quindi come FUOCO rappresenta il divino; ecco quindi che nella zona sacra attribuita ai reni è definita la sacralità dell'ACQUA in quanto il FUOCO e l'ACQUA sono i due grandi elementi della vita. Ora lasciando perdere i dettagli di quello può essere adesso del come lavorano i reni, ecc., ... potrà essere interessante il collegamento del fatto che l'ACQUA che viene rielaborata nei reni, ACQUA che poi viene espulsa, ACQUA che viene caricata di quegli elementi che non servono più alla vita e quindi viene liberata dal corpo ... collegato al funzionamento dei reni ci sono le ghiandole surrenali che ci portano alla produzione di elementi legati alla generazione, alla sessualità, quindi alla fecondità.
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Non per niente quando andrete ad approfondire questo, se andrete ad approfondirlo, noterete che i reni che sono lo spazio del nostro corpo dove viene rielaborata l'ACQUA, provengono a livello embrionale da dove è la struttura da cui derivano anche gli organi sessuali. Quindi, reni ed organi sessuali provengono a livello embrionale dallo stesso punto, dalla stessa origine, quindi hanno un loro collegamento interessante e qualcuno giustamente interpreterà la difficoltà legata all'attività sessuale collegandola con una fragilità dei reni, una fragilità della funzione renale, cose che non sempre facilmente si riescono a cogliere, ma noi cercheremo di cogliere dal punto di vista non solo simbolico ma anche a livello comportamentale partendo da che cosa? Dal concetto di base. Se il FUOCO ci rappresentava creatività, se il FUOCO rappresentava la luce, rappresentava il sole; l'ACQUA ci rappresenta il buio e ci rappresenta in corrispondenza, in opposizione al FUOCO che rappresentava quindi come sole, come luce, la coscienza; l'ACQUA ci rappresenta l'inconscio con tutti i fenomeni collegabili con l'inconscio. Quindi l'ACQUA ci rappresenta il buio, rappresenta l'inconscio, rappresenta il femminile. Molto interessante in tutto questo diventerà nella fase finale ... come il FUOCO con la creatività ci ricordava la capacità di attuare, quindi la capacità di attuare della creatività ... ... ... torniamo indietro un attimo ... ... ... nella collocazione del FUOCO, collegato poi con il cuore, quando si parla di virtù, la virtù collegato al cuore ed al FUOCO ... ve la ricordate? ... ... il potere … Potere sapere osare tacere. Il potere che cosa è? il potere della volontà. Cioè, com'è che diventi creativo tu nella tua vita? Attraverso la capacità di volontà con cui definisci l'obiettivo e sei capace di portarlo avanti, lì diventi creativo. Un elemento importante sarà vedere che il potere della volontà legato al FUOCO che è il potere della volontà cosciente, nella nostra vita ha il suo grande ostacolo nel potere della volontà inconscia che è spesso in contrapposizione. Ciò che tu non sai, determina un principio di potere interno che tende a far accadere ciò che tu non vuoi; ed è lì il punto, sarà il punto interessante, perché tutto il discorso che voi avete letto nel libro «IL DESTINO COME SCELTA» o «MALATTIA e DESTINO» di Dethlefsen, lui tira le conclusioni finali del discorso dove quindi parla di come questo si concretizza nel rapporto della coppia perché giustamente parte dall'elemento di elaborazione dei reni che sono fra gli organi del tronco insieme ai polmoni, insieme ai testicoli dell'uomo, insieme alle ovaie della donna, sono gli organi doppi e come organi doppi hanno un loro collegamento proprio con quello che è la reazione a livello esterno della persona, quindi nella socialità della persona, a livelli diversi però, dove effettivamente i reni fanno più riferimento a livello della relazione, comunicazione, socialità, a livello di coppia dove si concretizza molto bene tutto il processo. Ma tutto parte da questo concetto: che l'ACQUA ci rappresenta l'inconscio, ci rappresenta il buio. La vita nasce nell'ACQUA, si dice, solamente che nascendo
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nell'ACQUA, la vita si manifesta; il FUOCO rappresenta ciò che è nato dall'ACQUA primordiale e che ti fa esistere come individuo, il FUOCO rappresenta ciò che di te individuo tu conosci. Quando la scienza mi dice che io conosco il 15% del mio potenziale, quello che conosco è poco. Nell'ACQUA vado a fare riferimento a tutto l'inconscio, a tutto l'85% che non conosco ed ecco l'elemento che può diventare importante. L'inconscio contiene dentro di sé tutta quella realtà di vita che mi sfugge come controllo di volontà, che io non conosco, ma che agisce dentro di me e che determina il mio destino in realtà, e che determina il mio cammino. In pratica quello che io sarò chiamato a fare della vita come creatività dovrebbe essere l'espressione di quel qualcosa che vado scoprendo passo passo, giorno dopo giorno, fra ciò che io non conosco di me stesso e divento capace di esprimerlo. In pratica la mia vita cosa dovrebbe essere? Ciò che io faccio emerge dall'ACQUA e lo rendo attuato nel mio FUOCO, nel mio conscio; rendendolo cosciente lo attuo, lo faccio diventare azione, lo faccio diventare esperienza: questo è il grande scopo della nostra vita. Quindi il sangue circola incessantemente in noi, scorre, con la capacità di far succedere qualcosa in noi; ci fa esistere e fa succedere qualcosa, facendo succedere crea la scoria, crea ciò che non serve, il rene è preposto a liberare ciò che non serve più, liberare quella parte di ACQUA che, potremo dire, è vissuta e rendere possibile il nuovo vissuto. Ecco perché il rene, legato all'ACQUA, sarà legato al concetto di purificazione. Ma la purificazione è solo un aspetto, il collegamento con le ghiandole surrenali collegate all'attività della generazione, quindi a tutta l'attività sessuale da un certo punto di vista, ci darà l'altro elemento perché ci riporterà alla capacità di creatività, di esprimere la vita, di fare esistere la vita. Quindi l'ACQUA è da collocarsi come elemento che ci ricorda questo aspetto dell'inconscio, del profondo non conosciuto e quindi del mistero che è dentro di noi che è l'altro elemento sacro quanto il FUOCO, come dicevamo prima. Ora, dov'è che si concretizza tutto questo nella nostra vita? Si concretizza nella necessità di cogliere nel nostro inconscio ciò che ci serve per fare esistere nuove forme di vita. L'ACQUA che cos'è? Lo spazio della vita. La vita esiste perché si concretizza nell'ACQUA ed emerge dall'ACQUA, secondo i miti. Questo applicato a noi cosa vuol dire? Significa che noi siamo vivi nella misura in cui riusciamo a far emergere dalla nostra ACQUA interiore e quindi dallo stato di vita inconscia che abbiamo, far emergere queste nuove possibilità di vita e cogliere queste possibilità, concretizzarle facendole diventare la nostra azione. E quindi ecco il collegamento con questi due elementi che sono presenti nello stesso sangue che circola. Tutto questo cosa diventa in realtà? Tutto questo diventa la necessità in noi - ed ecco lì trovate il testo che avete letto e troviamo tutte le possibili collocazioni - diventa la necessità di prendere atto di come circola in noi la vita sotto forma di emozione. Perché l'ACQUA in effetti è associata all'emozione; questa è già una sensazione che
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voi dovreste conoscere. L'ACQUA è l'inconscio, l'ACQUA è il buio, l'ACQUA è il nascosto, l'ACQUA è il potenziale inespresso della mia vita, quella realtà che deve diventare poi evidente nel mio FUOCO, quindi nel mio sangue purificato che rende possibili nuove esperienze. Ma lì è il punto! Questo sapere contenuto nell'ACQUA, questo potenziale di vita contenuto nell'ACQUA com'è che si esprime nella nostra vita? Com'è che riesce a trovare modo di farsi sentire, di farsi osservare, di farsi vedere? Questo lo dovreste sapere? ... ... ... attraverso le emozioni. Mentre il pensiero cosciente si manifesta come pensiero e tu lo vedi come pensiero perché lo elabori come tale, il pensiero inconscio si manifesta attraverso l'emotivo. Cos'è che spiega che tu una persona che non conosci la senti antipatica? Cos'è che spiega che tu una persona la incontri per la prima volta e ti c’innamori? Ecco l'emozione, l'emozione è l'antipatia o l'attrazione, per es.. Tu ti fermi e dici «perché questa persona è oggetto di questa e questa persona è oggetto di quest'altra emozione?» Semplicemente perché lì scatta, esiste, si elabora un pensiero di cui non sei cosciente e questo pensiero non essendo cosciente agisce producendo l'emozione. Tu ti rendi conto dell'emozione, dell'essere attratto o dell'essere respinto; attraverso l'emozione, poi tu vivi la tua esperienza. Ora nella nostra vita dov'è il punto importante? Che la maggior parte della nostra vita non è determinata da quello che noi vogliamo, dal pensiero cosciente, ma maggior parte da nostra vita è determinata da quelle che sono state le nostre emozioni. Noi a livello emotivo abbiamo scelto magari nella vita anche un lavoro, che poi ci stiamo a chiedere perché abbiamo scelto quel lavoro. Noi a livello emotivo abbiamo sposato una persona, poi ci chiediamo perché l'abbiamo sposata. E attenzione che tutto questo discorso ci porterà a delle precisazioni enormemente interessanti, ma neanche molto facili da masticare però. Perché lì è il punto. L'elemento ACQUA, cioè tutta quella elaborazione collegabile alla funzione renale è quello di rendere evidente la possibilità di vita. Ecco il collegamento anche con l'attività sessuale che è quella che ti permette di generare un figlio, che è quella che ti permette di generare la vita. E lì collochiamo subito il discorso che fa per es. in «MALATTIA E DESTINO» dice: «se hai problemi ai reni la domanda che dovresti porti è: "che tipo di rapporto hai col prossimo, dove fra il prossimo c'è che tipo di rapporto hai con la persona che hai al fianco che è il più prossimo?"» E tutto il discorso che lui fa è il discorso intorno all'ombra ... chi l'ha letto dovrebbe ricordarsi qualcosa ... ora l'ombra che cos'è? L'ombra nella persona che sei tu o nella persona che hai di fronte è ciò che esiste della vita ma, come dice il termine, è in ombra, è al buio, cioè non è manifesto. Io essere umano al maschile, concretizzandomi nella vita individuale mi manifesto come maschile, quindi come maschile manifesto determinati aspetti della vita; esistendo come maschile automaticamente tutto ciò che è femminile in me rimane ombra: questo è un concetto psicologico. In lei donna, concretizzandosi come
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femminile, riesce a rendere visibile un femminile ... e attenzione, io come maschile divento capace di fare certe cose, lei come femminile diventa capace di fare certe cose, cose completamente opposte, perché io, quando porterò il discorso a livello sessuale, posso fecondare, lei può essere fecondata, non possiamo invertire i ruoli, non è possibile: a me è possibile un certo processo, alla donna è possibile un altro processo. Ognuno di noi rende visibile qualcosa di se stesso, rimane in ombra il resto. Qual è lo scopo della vita? Che ciò che è in ombra tu riesca ad evidenziarlo ed attuarlo: questo lo è scopo della nostra vita. Come faccio io a far emergere quello che è nascosto? Come faccio io a prendere contatto con la mia ombra? Perché la vita è lì, la vita è riuscire a esprimere concretamente all'esterno questo mio potenziale di realtà che è interno. La forma con cui io posso riuscire a dare vita all'ombra, cioè all'inconscio, a ciò che è contenuto nel mio essere ACQUA, quindi come potenziale di vita, è soprattutto attraverso la proiezione della persona che ho di fronte. Lì c'è un'osservazione che io ve la cito così com'è, molto importante: di quella parte di ombra che in questo momento della mia vita è possibile tirar fuori e per me è possibile viverla e rielaborarla e conquistarmela, questa parte di ombra quando io la vedo riflessa in qualche persone intorno a me ... cosa capita? Mi innamoro; quando una parte di questa ombra è troppo profonda, troppo distante dalle mie possibilità reali di attuazione adesso e quindi diventerebbe per me non possibile rielaborarla, se la trovo intorno ad una persona che me la rappresenta, cosa mi capiterà? ... la odio, la rifiuto, la rifiuto perché mi diventa troppo impegnativo accettarla. Attenzione che è molto importante, anche se può sembrare non facilissimo, ma cerchiamo di semplificare il più possibile il discorso. Noi siamo ACQUA e FUOCO, noi siamo passivo e attivo, noi siamo soprattutto quello che facciamo nella nostra vita, ma lo scopo della vita, attenzione, non è continuare a fare quello che già facciamo, lo scopo della vita è fare costantemente qualcosa di più di quello che già facciamo. Quindi vuol dire che dobbiamo andare ad estrarre costantemente qualcosa dal potenziale là e far succedere qua qualcosa di diverso, sempre di più. Questo di più come vado a pescarlo io? Se fossi lasciato da solo non avrei accesso, non mi riuscirebbe se non con estrema fatica. La mia ombra, cioè il mio potenziale, si concretizza con quelle parti di realtà esterna che mi diventano riflesso esterno, che mi permettono di guardarle. Ecco perché l'uomo nella linea di normalità sarà fondamentalmente soprattutto attratto da una donna, donna in senso generale. Perché? Perché la donna come femminile gli rappresenta proprio tutto quello che gli manca. Ecco perché diventa essenziale nella nostra vita un rapporto di coppia, uomo donna fondamentalmente. Poi lasciate perdere tutta la fascia delle eccezioni, da quelli che fanno vita di clausura a quelli che sono destinati nella vita a vivere da singoli ... sono una fascia intorno che fanno da sfondo ad una realtà e comunque hanno la loro
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funzione nella situazione globale. Ma fondamentalmente il 90% delle persone o il 95%, sono portati a questo rapporto di coppia, dove il rapporto di coppia diventa la possibilità tu di essere una realtà cosciente che riesce a convivere con un'altra realtà che rappresenta ciò che di te non è cosciente: questo il concetto molto importante. Quindi nel tuo rapporto di coppia, tutti quelli che sono in un rapporto di coppia adesso, che l'hanno vissuto o che ce l'hanno, provate ad impostarlo in questa maniera poi vediamo cosa c'entra l'ACQUA lì. In pratica tu rappresenti un polo, il tuo partner rappresenta l'altro polo, ma l'altro polo che riflette per te quello che in te tu da solo non riusciresti a percepire di te stesso. È per questo che tu te la sei sposata questa persona o ci vivi insieme, perché la persona ti si è presentata come lo specchio di una tua realtà di cui tu sei innamorato e siccome sei innamorato della tua realtà perché vorresti vivertela, t’innamori di lui che te la rappresenta. Però ... e qui c'è il grosso però, grosso come una casa ... ... .... Noi viviamo sulla base di un io che ha una sua identità, è l'identità personale con cui ognuno di noi vive, non è perfetta in nessuno di noi, l'io rappresenta una mia struttura d’identità in cui mi riconosco: è il mio sistema di pensiero, è il mio sistema emotivo, è la mia esperienza, è la mia memoria, è quello che io dico di me stesso di essere. Qualunque realtà che sorgesse e si aggiungesse a quello che io so di essere già, cosa mi obbliga a fare? A cambiare, mi obbliga assolutamente a cambiare, perché tu aggiungi elementi e devi cambiare. È la funzione del partner che hai a fianco, rendere evidenti degli elementi in più che ti possano aiutare a cambiare ... e lì nasce il PERÒ. Primo riferimento. Che funzione ha il tuo partner se lui è lo specchio della tua ombra? Di rendere evidente per te cose che per te non lo sono. Questo cosa vuol dire? Attenzione che stiamo per dire una cosa TREMENDA. Questo vuol dire che un vero partner in qualche misura dovrà essere in conflitto con te. Se il tuo partner non fosse in conflitto con te in qualche cosa non ti sarebbe utile perché se non fosse in conflitto vuol dire che corrisponderebbe a quel te stesso che tu sei già ... e quindi non servirebbe. Ed è lì il rischio di certe coppie che riescono a mettersi insieme mettendo in evidenza solamente quello che è l'accordo fra loro e si vivono trent'anni dicendo «siamo perfettamente d'accordo», ma non è vero, si chiudono a sufficienza per non andare a mettere in evidenza il resto. È il rischio di rendere meno interessante la loro vita dal punto di vista evolutivo. È inevitabile che il partner che ho di fronte metta in luce la mia ombra. Ora l'ombra è qualcosa che sicuramente va a modificarmi come struttura ... ed ecco allora che diventa interessante l'ACQUA come concetto Ecco perché l'ACQUA sarà ACQUA di purificazione, perché l'ACQUA mi rappresenterà la capacità di assorbire dentro di me ciò che io sento in contrasto con me. Ciò che io sento in
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contrasto cosa vuol dire? È quello che mi mette a disagio, è quello che mi fa soffrire, è quello che non vorrei. Cioè l'io lasciato a se stesso non vorrebbe questa cosa perché ogni essere, l'io incluso, tende alla sopravvivenza di se stesso, quindi noi cerchiamo di difenderci da tutto ciò che in qualche maniera può determinare la nostra morte. Se tu ... e lì trovate i concetti religiosi o i concetti più eccelsi dell'amore ... quando tu accetti che qualcuno diventi la persona al tuo fianco e tu dici «mi rapporto con lui intensamente con un rapporto d'amore» uno degli elementi fondamentali che accadono in quell'esperienza qual è? La scomparsa dell'io, tu non esisti. PARENTESI. È quello che noi inconsciamente - per quello non ha valore - è quello che noi inconsciamente facciamo quando c'innamoriamo ... poi ci ridiamo sopra, perché uno diventa scemo e non capisce più niente. Quando ti innamori cosa fai? Fai le cose più assurde, fai le cose più strampalate, basta che la cosa vada bene a lui o a lei e tu la fai. Cos'è che avviene? Quando tu t’innamori perdi il concetto del tuo io. Attenzione che c'è l'aspetto positivo: con una persona di cui sei innamorato non ti fai rispettare, accetti qualunque tipo di ricatto, accetti qualunque tipo di condizionamento, accetti di non dormire la notte ... ti chiedessero di fare un ora di lavoro in più a livello di lavoro ma neanche per ...; la persona di cui sei innamorata ti dice «passa la notte insonne per venirmi a trovare perché abito a 500 chilometri di distanza» e tu lo fai, tu ti annulli. Punto è che in quel momento ti annulli per qualcosa che è solamente restrittivo a quello che ti piace. Il problema quando nasce? Quando passata la buriana del piacere, la sposi la persona ed allora incomincia ... .... E molta gente: «quando mai!» Come quando mai, era quello che stavi cercando! Volevi un'ombra che ti permettesse di vedere qualcosa di diverso? Eccola qua. E lì nasce l'elemento importante. È molto interessante il discorso finale che fa: nel rapporto comunicazione noi sono di fronte il mio cosciente con il mio inconscio. Io sono il cosciente, la persona al mio fianco è l'inconscio ... ma attenzione, questo applicatelo ai figli, applicatelo ai nonni, applicatelo alla famiglia, applicatelo alla società, è uguale. È la socialità anche in senso più ampio. Incominciate a focalizzare nel rapporto di coppia che è dove la socialità trova la sua massima espressione in questo caso. Quindi sono io conscio di fronte a te che mi rappresenti una parte del mio inconscio, della mia ombra. Questa ombra mi rappresenta quello che mi manca ... discorso fatto prima ... mi rappresenta quello che ho bisogno di imparare, mi rappresenta quello che ho bisogno di imparare a rispettare, ad assorbire e a trasformare. Potrei avere una moglie aggressiva ... sarà successo a molti ... «ma proprio a me che non riesco sopportare l'aggressività e mi trovo al fianco una persona che me la colloca lì in maniera piena.» Successo a nessuno?
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E uno si chiede perché? È la funzione di colui o di colei di cui ti sei innamorato, stavi cercando qualcuno che ti rappresentasse quello che è la parte di te proiettata che hai bisogno di capire, di assorbire e di trasformare. Dove, cosa vuol dire capire, assorbire e trasformare? Coglierne dentro l'energia essenziale che ti serve per la vita, scartando la scoria. È quello che fa il rene. Il sangue passerà da lì e verrà fuori purificato abbandonando la scoria. Quindi è come se tu avessi bisogno di quell'energia rappresentata da quell'aggressività, cogliere quell'energia che non diventerà più aggressività ma diventerà forza di volontà, creatività; ma devi scartare da quell'energia che diventa forza la capacità di quella forza, di essere aggressiva, di essere distruttiva. Ed è quello che scarti: scarti l'ACQUA che non ti serve, la parte che non ti serve, ecco la purificazione. Ma come faccio a fare questa a livello esistenziale? Imparando a convivere ed amare mia moglie aggressiva, non tentando di cambiarla. ATTENZIONE, non tentando che lei diventi diversa. Diventerà diversa per un suo processo di evoluzione. Ecco perché il grande criterio cristiano dirà «l'amore». Ma l'amore che cos'è come primo passaggio? PERDONO, accettazione, comprensione. Cos'è il perdono? Il perdono è saper stare serenamente bene con uno che ti rompe le scatole. Ve lo dicevo io poco fa: magari si fermasse a 70 volte 7, va anche più in là. Ti dice: in questo rapporto, di uno che mette in discussione la tua esistenza, il tuo modo di essere, che tipo di comprensione devi offrire ... senza limite! Perché, dov'è l'elemento importante in tutto questo? Che tu amando il partner stai attuando l'amore dalla parte di te stesso, stai attuando la trasformazione di te stesso. Dove la trasformazione di te stesso cosa vuol dire? Stai estraendo da quella parte di te stesso imperfetta, stai estraendo il sangue pulito e diventando capace di liberarti dalla scoria, dalla parte che non serve, dalla parte sporca. Qualcuno lo dice: «la base della sopravvivenza della vita è la capacità dell'organismo di liberarsi dalle scorie». Quindi è la capacità che tu hai di separare dentro di te ciò che è vita da ciò che non è più vita. Non ci serve andare a conoscere molto i livelli di come funziona l'organismo da questo punto di vista, a questo punto ci serve molto come nell'operatività esistenziale noi attuiamo questo, il rene me lo rappresenta, ma non è il rene in se stesso che importa. Il rene funzionerà bene se tu riesci a funzionare bene nei livelli superiori del tuo comportamento. Quindi l'importante è che tu attui questo saper scindere nel livello della tua coscienza, del tuo comportamento. Ecco che giustamente qualcuno dice, e mi sembra che lo citi anche il testo a cui facevamo riferimento, il vero amore, il vero atto di amore che può diventare amore per sempre, è possibile quando tu sentirai di non aver più bisogno dell'altro ... INTERVENTO: allora lo lasci! GiBi: se fosse stato raggiunto l'elemento di realizzazione, ma fra i due può essere benissimo il momento in cui si guardano profondamente negli in occhi e dire: ognuno
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può andare per conto suo. Ma vorrei trovarne qualcuno che arriva a realizzare questo in questa maniera, perché quello è il momento in cui uno potrebbe dire: il mio amore c'è, ed è l'amore eterno che uno dice l'amore completo perché è l'amore che non cerca più di cambiarti. È l'amore di quel mio amico carissimo che fa ridere quando lo dico, perché era un polacco, che discutendo di indissolubilità del matrimonio ad un certo punto esce dicendo del rapporto a 2 e di come dovrebbe essere vissuto, dice: «il vissuto equilibrato di un rapporto 2 è quello che potrebbe accadere in questo caso - lui è maschio e parla da maschio: la moglie torna a casa, vede il marito a letto con un'altra e gli dice "mentre la paghi vi preparo il caffè"». È bellissimo l'esempio che fa perché non dice: «ti ho trovato a letto con qualcuno di cui sei innamorato», perché uno dice «s'è innamorato», no, no, no, «mentre la paghi» cioè, è una che mi sono trovata momentaneamente per la strada; «mentre la paghi vado a prepararvi il caffè». Da una parte c'è: rispetto le tue esigenze, quello che sei, io non ci posso far niente o poco; quello che posso fare io è capirti, sostenerti ... ti faccio il caffè. Cito questo perché era un signore che non si poneva nessunissimo grande problema esoterico nella sua vita e neanche religioso. Era un tipo molto alla buona, potremmo dire da un certo punto di vista, ma aveva questa visione delle cose; tra l'altro io lo conoscevo bene e non andava molto d'accordo con la moglie! L'elemento è molto importante. Nella nostra vita noi abbiamo questo gioco di elementi. Noi siamo vivi nella misura in cui riusciamo ad essere creativi ma di quella creatività che mi permette di concretizzare nella vita, cioè di fare esistere nella vita forme nuove, quindi far emergere dall'ACQUA forme nuove, dove l'ACQUA è il mio inconscio, cioè la mia ombra, e devo far emergere da questa mia realtà nascosta, e quindi rifiutata fondamentalmente, quello che io sono, quello che io posso essere. Lo faccio emergere sentendolo e vivendolo proiettato nell'altro; visto e proiettato nell'altro io incomincio ad amare nell'altro questa mia parte proiettata, incomincio a sopportarne la presenza, incomincio a reintegrare e la trasformazione è quando io riesco ad integrare in maniera tale da poter convivere con l'altro che mi manifesta questa realtà e conviverci bene: lì ho realizzato la mia conquista del mio elemento interiore. Questo, ripeto, avviene per quello che io faccio nel rapporto con l'altro, non perché l'altro è cambiato. Che poi l'altro, questo è un altro discorso, contemporaneamente cambi ... questo spessissimo succede ... Ecco l'elemento importante. Ecco perché potremmo capire che il rene, in quanto tale, ci ricorda, attraverso l'ACQUA, ci ricorda il vissuto emotivo, il come ci viviamo l'emotivo e ci ricorda soprattutto, collegato al rene ... questi possono essere elementi che vi possono servire ... da collocare tutto il lavoro che potremmo attuare per
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superare le paure. La paura la dovreste collocare nel rene. Il sistema della paura, l'aver paura, perché in effetti abbiamo paura del nascosto, abbiamo paura dell'occulto, abbiamo paura di tutto quello che ci manca, abbiamo paura di quello che ci può mettere in discussione, abbiamo paura di quello che ci può cambiare, che ci può determinare la trasformazione dell'io e quindi la morte dell'io. E quindi la paura è la sensazione che uno ha di un pericolo contro il quale si sente o inerme o incapace di difesa. Quindi la paura è proprio la sensazione che tu hai di essere di fronte a una realtà che può essere più forte di te e determina dei cambiamenti radicali per te. Ed ecco allora che la soluzione di questo in effetti, come dicevamo, la soluzione del nostro rapporto ... la paura è una delle grandi emozioni non positive, è l'emotivo, è l'emotivo oscuro, la paura che ci ricorda appunto l'inconscio ... ed ecco allora che il grande momento di soluzione di tutto questo diventa allora la comprensione, diventa il perdono. Cercate di collocare il perdono. Il perdono è riuscire a dare una giustificazione a ciò che accade ... cosa è che tu perdoni nella vita ... ciò che quando accade, lede i tuoi diritti, lede la tua vita, lede le tue richieste, cioè lede quello che tu dici essere i tuoi bisogni. Cos'è che perdoni nella vita? Quando uno fa qualcosa, in contrasto con quello che tu pensi e con quello che tu fai: è lì che tu sei chiamato a perdonare. Ecco l'elemento di grande trasformazione. In effetti, nei rituali religiosi, i battesimi cosa sono? Purificazione, ma aldilà della purificazione che cos'è? Rinascita. Rinascere cosa vuol dire? Entri in uno stato di trasformazione e ne esci diverso da come sei entrato: ed è il concetto che stiamo dicendo. Il sangue che ha circolato ed ha permesso un momento di vita, rientra nel rene e ne esce diverso, quindi esce pulito, esce potenziato, esce capace di generare. Ecco che qualcuno il sangue pulito che esce dal rene lo assocerà allo sperma, cioè il grande FUOCO capace di generare la vita. Ma per fare questo cosa vuol dire? Vuol dire che tu devi sottoporti ad una trasformazione. Dove tutto quello quindi che tu senti nemico, che tu senti l'altro, che tu senti in opposizione, sottoporlo a perdono vuol dire semplicemente che non lo senti più come nemico, ma lo integri accettandone la presenza come una parte che ti appartiene: in questa maniera rendi possibile la sua trasformazione e trasformandola quell'energia che era nemica ti diventa l'energia amica, ti diventa la tua energia, diventa la tua capacità, diventa la tua nuova esperienza, diventa quello che tu diventi capace di fare di più di ciò che eri capace di fare prima. Ma il discorso fondamentalmente, se voi vedete pure tutte le sfumature, si realizza attraverso la capacità di accogliere come parte che ci appartiene ciò che esiste intorno a noi e che ci creare l'emozione contraria, l'emozione non positiva: ecco l'ACQUA = emotivo. Qualcuno giustamente dirà: le difficoltà che noi abbiamo di espellere l'urina, la tendenza che possiamo avere a trattenere l'urina, sono una delle forme simboliche con cui ti diranno la facilità con cui fluisci nelle tue emozioni o con cui trattieni le emozioni.
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I calcoli renali ti diranno la solidificazione delle tue emozione. Quando l'emozione la reprimi, la blocchi, la cacci giù e non ne parli, non la esprimi, non la vidi, ma rimane lì ... potrebbe arrivare a solidificarsi e allora a quel punto ti potrebbe bloccare il processo e il rene lì non riesce più a smaltire, cioè non riesce più a lasciar fluire, cioè blocca il flusso della vita. Ed in effetti, attenzione, l'emozione non positiva, cioè quando io rifiuto ... mia moglie, cosa faccio? Blocco il flusso di vita che lei mi rappresenta dall'inconscio e che tende a fluire in me, rifiutandola, blocco la sua presenza in me e impediscono che la sua presenza diventi la capacità creativa di attuare quello che sono chiamato ad attuare. Blocco il processo attraverso la mia emozione negativa che diventa odio, che diventa antipatia, che diventa rifiuto, che diventa tutto il discorso che è facile dire: «è colpa tua"» Ecco uno dei discorsi importanti per far funzionare bene il sistema dell'ACQUA dentro di noi. Tutto ciò che accade intorno a me, la persona, il partner, i figli, il padre, la madre, la società, il governo, qualunque cosa, tutto quello che accade intorno a me, il segreto sarebbe non dire «accade qualcosa fuori di me che giustifica il mio malessere» ma il discorso sarebbe «ciò che accade intorno a me e che mi rende cosciente di un malessere, non è altro che la forma con cui la realtà esterna mi evidenzia ciò che di me non mi va bene». Volete un ESEMPIO? In realtà quelli che si lamentano molto del governo se fossero loro a governare, governerebbero esattamente nella stessa identica maniera. Tanto più una cosa ti dà fastidio, tanto più è perché è attiva dentro di te. Lo dice bene il buon Rajneesh «non combattere i tuoi nemici perché diventerai esattamente come loro». Ed è una legge di natura. Quindi quando accade qualcosa che io sento che mi mette a disagio ... attenzione, mi può mettere a disagio il comportamento di quelli di destra, ma non mi mette a disagio il comportamento di quelli a sinistra. Uno si ferma, si stacca un attimo e non so che differenza ci trovate! Ne parlavamo in questi giorni di un film ma che parla di una donna che si è battuta in America per l'aborto, per dare alle donne il diritto di abortire. In una dimostrazione di piazza dei cristiani, cattolici praticanti, contro questa che procurava la morte, fino a quando un cristiano cattolico con sua moglie, ingannando la sorveglianza della polizia, è entrato e l'ha fatta fuori: «tu che procuri la morte, muori!» Protesti perché qualcuno procura la morte? Ma perché dentro di te c'è l'elemento che se ti mette in condizione procura la morte: è uguale. Poi uno dice: l'ha fatto in nome di Dio. Ecco allora che se quello che accade mi crea questo disagio, è la mia ombra, quello che è fuori non fa altro che riflettere quello che è dentro di me, che io ho bisogno di capire, di cogliere, di evidenziare trasformandolo e facendolo diventare il mio nuovo potenziale di vita. Ed ecco allora che l'ACQUA, da questo punto di vista, mi ricorda tutto l'emotivo che diventa capace di rendere evidente questa mia ombra, questa mia realtà nascosta, mi evidenzia la possibilità che io quest'ACQUA invece di trattarla come l'elemento che potrebbe diventare quello che sporca, quello che impedisce,
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potrebbe diventare l'elemento in cui io mi trasformo e divento pulito, divento capace di ..., ecco allora le religioni che usano l'ACQUA per dirti che ti puoi rigenerare. Cioè, cosciente di come sei, cosciente del tuo negativo, ti immergi nel tuo principio primordiale, nella tua capacità di trasformazione rappresentata dall'ACQUA, ti trasformi accogliendo questa realtà in maniera diversa, perdonandola diremmo noi, comprendendola, e tu allora questa forza la fai diventare in te questa capacità creativa per attuare quello che sei chiamato ad attuare. Avete presente il ciclo delle feste? Tanto per fare dei rapporti, ti dicono carnevale ... carnevale che cos'è? Il carnevale è il permesso che ti danno di dare volto alla tua ombra, di dare volto al tuo non positivo che è dentro, al tuo negativo, ti mettono lì la festa per dirti «vestiti come vuoi», e tu ti vesti nella maniera più impensata. Spesso approfittiamo di carnevale per vestirci in quella maniera che, se andassimo in giro per la vita esprimendoci così, ci vergogneremmo come bisce, però a carnevale è un gioco. In realtà cosa fai a carnevale? Rendi visibile una tua ombra. Poi giustamente il sistema delle feste cosa fa? Te la sei resa visibile la tua ombra ... 40 giorni: mangia poco, bevi niente, fai penitenza, flagellati un po', prega molto. Questo è il concetto, noi sorridiamo, ma è così. Cioè, l'hai resa evidente? Trasformala, trasformala! I 40 giorni finiranno come? ... una volta si faceva così ... con il cosiddetto battesimo per cui: l'ho resa evidente, mi sono trasformato evidenziando la capacità di vivermela diversamente ... rinasco a vita nuova e il giorno di Pasqua ti vestivano con una bella veste bianca per dire «sei nuovo!» Cioè, quella maschera non positiva di ombra, è stata trasformata, ma come l'hai trasformata? Accogliendola dentro di te, cambiando le energie dentro di te. Ed è quello che è rappresentato proprio dall'uso che puoi fare, simbolico o meno, dell'ACQUA, perché ci ricorda esattamente questa trasformazione. Dove quindi, potremmo concludere, l'elemento importante da questo punto di vista potrebbe essere, a livello operativo, identificare bene le emozioni non positive che noi riuscivamo a vivere costantemente in questo periodo, per esempio. Quali sono le emozioni che ti disturbano? Quali sono le emozioni che ti disturbano nel rapporto con le persone che fanno parte della tua famiglia, per esempio. Per molti genitori ... hai cercato di dare alla tua vita un ordine?, hai cercato di dare alla tua vita una struttura?, hai cercato di dare alla tua vita un modo di essere? ... ti nasce un figlio che ti colloca lì esattamente tutto quello che non avresti mai voluto vedere in un figlio. E quanti genitori qualche volta arrossiscono perché non vorrebbero dover parlare del proprio figlio come di colui che fa quelle cose: dalle cose più semplici alle cose più banali, alle più trascendentali, perché potrebbero essere i due genitori che «guai per loro due mettere le dita nel naso!» e c'è il figlio che ... e i genitori sono sconvolti, glielo dicono, glielo impongono, ed il figlio che ti manifesta esattamente quello che non vivi bene. Sono cose banali ma sono esempi veri. È il figlio che ti propone l'ombra.
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L'altro punto critico qual è? È il vero critico. Che questi elementi che ci mettono in conflitto di fronte a ciò che accade intorno a noi, noi li stiamo interpretando normalmente, adesso, come ragione di separazione: e questo è il vero problema. Mentre queste sono le motivazioni per cui non bisognerebbe mai separarsi. Noi poi rispettiamo assolutamente le decisioni personali di ognuno, non siamo nessuno per andare a dire giusto o sbagliato in quello che ognuno fa, ma da un punto di vista teorico le ragioni di conflitto che io ho con una persona con cui convivo, sono le ragioni con cui la vita mi dice: «lì è lo spazio creativo che devi imparare a conquistarti per esprimere e dare un senso alla tua vita». Perché è lì che tu sei chiamato a generare la nuova vita, imparando ad accogliere quell'elemento non positivo che ti mette in discussione ed imparare a trasformarlo dentro di te e diventare capace di conviverci insieme e farlo diventare parte della tua vita. È lì la vera rigenerazione, siamo vivi in questa misura. Quando io invece valuto questi elementi per dire: «siccome discutiamo, siccome non siamo d'accordo, separiamoci», questo è venir meno all'evoluzione, dal punto di vista teorico e spirituale. Ripeto, fa parte della vita di ognuno di noi. Noi in realtà quello che cerchiamo nella vita, accettiamo un certo tipo di conflitto, poi giustamente quando il conflitto diventa estremo diventiamo capaci di dire: «io non riesco più a gestirlo». Poi la decisione personale interiore è indiscutibile, è il grande principio che da millenni ci accompagna ed è il principio che ci dice «non giudicare nessuno». Di fronte al comportamento dell'altro, silenzio e rispetto. Dal punto di vista della riflessione interna, poi, nella tua vita c'è qualcosa che ti mette in discussione? Lì è l'opportunità che ti si offre. Perché sei vivo nella misura in cui tu riesci a prendere quella parte di te che ti crea disagio e a trasformarla ... e così diventi libero, così diventi veramente te stesso, così ti possiedi. Poi giustamente, questa è una delle ragioni che io considero che se c'è una giustizia nella natura indubbiamente visto che in ottant'anni di vita, ammesso che arriveremo tutti a ottant'anni, di queste cose riesco a capire una piccolissima parte, in qualche maniera mi dovranno dare qualche altra opportunità nel futuro per riprendere i compiti non fatti. Posso dire non so come, posso dire non so quando, non posso dire in che maniera, non lo so, ma comunque il discorso dovrà continuare perché non è possibile mettermi in una vita dove faccio già fatica a capire i criteri essenziali di come funzionano le cose e poi quando arriva che incomincio a capirci qualcosa, mi tirano giù le palpebre perché è finito tutto e a quel punto dico: cosa faccio? Indubbiamente ci dovrà essere un momento in cui dovrò continuare, dovrò poter continuare nella mia ricerca, nella mia trasformazione e nella conquista di me stesso. Ecco, qui abbiamo due elementi fondamentali, i 2 elementi ACQUA e FUOCO, i 2 elementi che si collegano con questi due organi e che è molto interessante tener presente proprio perché solo fondamentali per il discorso essenziale, il perno della nostra vita che ci ritorna al sangue, il sangue che circola dentro di noi, che
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rappresenta questa vita che raccoglie dentro di sé sia l'ACQUA che il FUOCO e che tocca quindi, nel suo fluire nella mia vita, soprattutto questi 2 organi il CUORE e i RENI che ci rappresentano appunto e sono associati al FUOCO e all'ACQUA. La formazione dei calcoli dei reni per esempio, per molti viene identificata, si associa molto a quando noi diventiamo nella vita estremamente volitivi, di quelli che spaccano le cose ma realizzano se stessi per quello che decidono e non c'è niente che li ferma. Avete presente quelli che hanno la grande volontà di imporsi nella vita? Dove la grande volontà per imporsi è il grande preponderante della volontà attiva, ma che non prende in considerazione la volontà passiva e quindi non sono sufficientemente femminili. È la gente che non piange mai, è la gente che non si commuove, è la gente che tappa le emozioni, è la gente che ha l'obiettivo e passano sui cadaveri a volte per realizzarlo, è la gente che sta mortificando il femminile, ed a quel punto il femminile diventa anche lui duro ... e ti trovi con i calcoli. Sono gli elementi che poi ti possono aiutare a capire. Per concludere quello che è il discorso che abbiamo fatto prima, potremmo ricordare che la maniera di aiutarci sul discorso fatto questa sera, quindi col nostro elemento ACQUA, potrebbe essere proprio quello di saper essere coloro che vivono le proprie emozioni, dove il vivere le emozioni è il diventare capaci di parlare delle proprie emozioni, di comunicare le proprie emozioni, di trasmettere le proprie emozioni, di non bloccare le emozioni, non trattenere dentro le emozioni. È la circolazione dell'ACQUA dentro di noi che diventa libera, che fluisce. Quindi tutto ciò, soprattutto coloro che scoprono per esempio di fronte all'emozione che possono essere in difficoltà, perché magari dell'emozione che abbiamo ci vergognavo ... e qui ritorna ancora il rapporto di coppia: il rapporto di coppia dovrebbe diventare lo spazio ideale dove l'emotivo di ognuno di noi dovrebbe avere lo spazio della comunicazione. È l'emozione che senti, è la fantasia che vivi, è la difficoltà che vivi da questo punto di vista, sono i desideri, sono le passioni ... nel rapporto di coppia dovrebbe essere lo spazio ideale dove tutto questo dovrebbe fluire, e questo purtroppo perché lo sottolineo? Perché spesso non avviene. Perché spesso neanche con la persona con la quale conviviamo da anni ci permettiamo di trasmettere e di comunicare l'emozione profonda che uno può avere in tanti momenti e quindi non c'è comunicazione, quindi non c'è il fluire. E quando non c'è il fluire, può avvenire poi l'elemento blocco, spesso non porta a niente di grave, però ... . È sempre il viversi bene, il fluire bene, è quello di colui che ciò che vive lo vive facendolo diventare l'elemento della propria esperienza esteriore. Ecco quindi che ciò che è vivo dentro e che diventa quindi l'emotivo ... e ripeto, l'emotivo che cos'è? Ciò che mi accade dentro spesso frutto e prodotto del pensiero inconscio. Ecco perché la mie emozione spesso non le racconto a nessuno, perché esprimerebbe un pensiero interiore che già io non condivido,
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come identità personale. Chi è che trasmette tranquillamente, anche al partner, o alla moglie, o al marito, le proprie fantasie sessuali cariche di emozione? Perché è quello che sogniamo certe volte, è quello che pensiamo, oppure è quello che non pensiamo ma che diventa emozione e quindi è l'emozione che blocchi perché dici «se io ti racconto quello che sento in questo momento, come mi consideri?, come mi potresti considerare?» Ed è una difesa del nostro io che non vuole mettersi in discussione, che non vuole cambiare. Dovremmo cogliere da questo punto di vista un elemento molto interessante che in effetti quello che gli altri finiscono per pensare di noi non cambia molto, più di tanto, quello che noi siamo. In realtà quello che ci cambia veramente è la capacità che si manifesta attraverso il coraggio di esprimerci per quello che stiamo: quello sì che ci cambia, ma ci cambia in positivo. Se io avessi il coraggio di raccontati quello che sento, che poi tu mi condanni perché ti ho raccontato quello che sento, il problema è tuo, non è mio: è mio nella misura in cui io camminassi nella vita come colui che dà valore a se stesso sulla base di quello che gli altri pensano di me e questa è una grandissima trappola e questa è una trappola da cui non mi salverà mai nessuno. Se nella mia vita mi sentissi bene semplicemente perché tu pensi bene di me, mi sono già creato il presupposto di nascondermi, di mentire, di non farti capire quello che veramente faccio o penso, ed è il sistema completamente autodistruttivo. E quindi l'ideale è proprio che io possa avere la capacità di esprimermi. Per quello dico coppia, perché giustamente a livello personale ci sono degli elementi che vanno salvaguardarti, ha una sua giustizia che tu ti salvaguardi a livello sociale perché a livello sociale non riesci ad attuare quel minimo di rispetto a cui a volte potresti avere giustamente diritto, ma a livello di rapporto di coppia ... ecco il grande lavoro che ci permetterebbe di fluire bene come ACQUA nella vita, che ci permetterebbe di lasciar venire fuori quello che noi siamo e diventare indubbiamente molto più creativi e quindi molto più equilibrati e quindi molto meno predisposti alla somatizzazione anche di malattie. È questo l'elemento dove ACQUA e FUOCO allora diventano i 2 elementi che vanno a combinarsi, a far sì che psicologicamente ci sia un sangue puro che gira dentro di te, che circola dentro di noi ... è vita pura che circola fatta di ACQUA e di FUOCO, fatta di questi due elementi, ma in un giusto equilibrio.
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Cerchio di Luce Posizione sufficientemente comoda … la testa leggermente piegata in avanti … occhi chiusi siamo consapevole del nostro essere qui, del nostro essere anche in tanti questa sera (5 sentiamo piacevolmente la presenza degli altri … sentendo questa ricerca comune, questo desiderio che ci unifica … verso la stessa direzione … stiamo cercando di capire noi stessi … conquistarci una verità che spieghi la vita … che spieghi l’esperienza che ci accade (3 e quindi sentiamoci … amici in questo senso, fratelli … nello stesso cammino fai una bella respirazione profonda … rilassa bene il tuo corpo (3 rilassa bene tutto il tuo corpo (6
(4
percorri lentamente il tuo corpo dalla testa fino ai piedi … e rilassa ogni tensione
(10
fai di nuovo una bella respirazione profonda (4 ed entra in un livello mentale più profondo e salutare (9 ora immagina un raggio di luce e di energia che dall’alto scende su di te (4 entra in te nella parte posteriore della tua testa … scorre lungo la tua colonna vertebrale … e senti il tuo corpo, la tua persona … uno spazio pienamente aperto ad accogliere quest’energia (4 e attraverso quest’energia … e questa luce, sentiti in sintonia … con la vita … con la VITA a lettere maiuscole … la VITA dell’UNIVERSO (4 sentiti in sintonia con l’origine della vita
(4
qualunque sia il termine con cui tu la puoi identificare (10 e mentre accogli pienamente quest’energia e questa luce … senti di essere … una concreta manifestazione … di questa vita (14 quindi guida con la tua visualizzazione questo fascio di energia e di luce nel tuo cuore (4 e visualizza bene il tuo cuore … che assorbe questa energia (10 e senti il corretto … ed equilibrato funzionamento del tuo cuore e di tutta la circolazione del sangue (5
(5
senti il sangue … fluire nel tuo corpo, nelle tue arterie e nelle tue vene, ma sentilo e visualizzalo fluire luminoso (4 prende nel cuore l’energia e la luce … e la distribuisce in tutto il tuo corpo (14 e lo visualizzi raccogliere da tutto il tuo corpo … ciò che il tuo corpo ha bisogno di espellere, di purificare (9
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e quindi conduci l’energia nei tuoi reni e visualizza questo sangue … che risorge dal tuo rene pulito (4 carico di nuove potenzialità di vita
(5
e vivi i tuoi reni … come lo spazio dove il sangue può essere pulito (4 e vivilo come lo spazio che riesce a raccogliere ed espellere poi … dal tuo corpo tutto ciò che non serve (9 e lascia che questa immagine lavori dentro di te
(6
mentre senti tutto il tuo corpo diventare luminoso (3 e immagini questa luce e quest’energia che fluisce … pienamente … incessantemente dall’alto in te … immagini lasciarla fluire attraverso la tua mano destra verso gli altri … come un dono di energia che dai agli altri … e la riaccogli … attraverso la tua mano sinistra (5 creando questa immagine … di cerchio di luce … ma soprattutto vivendo, questo tuo essere … in un cerchio di luce … immaginiamo essere tutti insieme … un grande cerchio di luce (5 ognuno riceve luce ed energia dall’alto
(3
ognuno si sente in un corpo di luce (4 e viviamo questo libero fruire dell’energia e della luce creando insieme questo cerchio, segno di perfezione (6 e questo segno di perfezione lo possiamo creare solamente se siamo … due o più … insieme (3 ed allora in questo fluire della luce che scende in te … ed attraverso te fluisce come dono di vita, verso l’altro (3 vivi il momento di comprensione e di perdono … vivi il momento della purificazione della vita
(7
pensa … a quanti elementi di esperienza di vita, le persone che sono qui possono rappresentare e che tu in qualche misura potresti non condividere pienamente … modi di essere, modi di fare (4 stati … di vita (8 dalle cose più semplici alle cose più importanti
(6
noi rappresentiamo per te … un piccolo esempio della società che ti circonda e di cui tu sei parte (3 attraverso noi senti … tutta la realtà … che in qualche misura tu non vivi bene (3 e sentendola questa realtà, ricordati … lascia libera la tua mente … per contattare le persone che fanno parte concreta della tua vita … nell’ambito familiare, nell’ambito del lavoro (3 nel luogo dove ambiti e dove vivi … pensa alle persone che effettivamente … ti rappresentano aspetti di vita … che vivi in conflitto (5 chiama quelle persone qua, insieme a noi, a rendere più grande il nostro cerchio di luce
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(3 e lascia fluire liberamente l’energia e la luce dalla tua mano destra verso di noi (3 e vivi questo fluire di questa luce che esce dalla tua mano destra come … la comprensione ed il perdono (5 lascia che la luce che esce dalla tua mano destra, che offri al noi, sia … il senso del profondo rispetto … che hai nei nostri confronti vivi questo tuo essere luce insieme a noi (3
(8
come il sentire che noi ti siamo necessari (3 tu hai bisogno di noi (5 e noi siamo per te lo spazio per dare un senso alla tua vita
(5
amando noi ami te stesso … rispettando noi rispetti te stesso (8 e celebrando la vita in noi … crei lo spazio dentro di te … per essere più vivo (10 ed allora ... che la tua comprensione, il tuo perdono, il tuo rispetto, la tua celebrazione … in questo momento possa abbracciare tutte le esperienze che tu hai già vissuto, tutto il tuo passato (7 dai primissimi ricordi della tua infanzia, tutta la tua storia
(11
e scopri il grande benessere, la grande pace interiore … nel sentire che … è vita dentro di te, vita celebrata, accolta con amore … è vita dentro di te tuo padre, tua madre, il nucleo famigliare dove sei nato e cresciuto, la scuola che hai frequentato (5 gli insegnanti che hai avuto (7 scopri la pace nel sentire dentro di te la vita e la celebrazione della vita … la presenza in te di tutte le persone che ti hanno permesso di amare, e di essere amato (8 che è vita dentro di te … ogni circostanza che ti ha portato dolore (4 perché nel dolore sei cresciuto (4 nel dolore si è affinato il tuo sguardo (23 e senti in te che ora la vita è più grande … è più pura, come un sangue purificato … che ti permette un’esperienza migliore … che ti permette veramente nuove conquiste (10 e quindi … in un momento in cui puoi sentire questa grande carica di energia … dedica un pensiero a qualche persona che tu conosci … e che per qualche ragione ha bisogno di essere aiutata (3 noi siamo tutti insieme con te … a dare forza … a queste persone a cui tu stai pensando (5 trasmetti loro energia, luce … perché possano capire, perché possano cambiare, perché possano … nel limite del possibile, guarire
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e mentre offri questo dono di energia e di luce a queste persone, sei consapevole di queste grande possibilità creative che porti dentro di te … aiutare la vita … a cambiare, aiutare la vita a guarire … in ogni momento … perché tempo e spazio non sono più un limite (16
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e quindi … per concludere questa esperienza, pensa ad una persona … che sia una persona che fa parte dell’ambiente della tua vita quotidiana (3 ma che sia una persona che … ti presenta, rende visibile per te … qualche aspetto oscuro della vita … cose che non ti piacciono … che ti creano disagio (10 e immagina … lo sguardo d’amore, di affetto … e di riconoscenza … con cui tu vuoi essere capace di guardarla questa persona questa sera quando arriverai a casa, se fosse una persona che troverai a casa … o come vorrai saperla guardare con affetto e con riconoscenza, domani, quando la incontrerai … nella tua esperienza di vita sperimentalo ora … questo sguardo di affetto, di rispetto … e di riconoscenza è lì con il grande scopo di renderti possibile una conquista (4 la conquista di quella parte di te stesso che lei rende visibile (15
(5 (4
(3
e quindi mentre ti prepari a poter riaprire gli occhi recuperando le normali sensazione del tuo corpo, porta con te questo senso di leggerezza … questo senso di benessere … sapere che si può … camminare nella vita … cogliendone in ogni momento … le grandi possibilità creative
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aiutati con qualche respiro profondo a riprendere le normali sensazione del tuo corpo (7 quando ti senti pronto, apri gli occhi dicendoti mentalmente «mi sento molto meglio di prima, in perfetto stato di salute» (7 e quando apri gli occhi … puoi offrire un gesto, uno sguardo, un sorriso … a chi ti è a fianco … come segno di questa apertura e di rispetto e di celebrazione della vita.
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