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Brescia, , 28/01/1998
Conferenza di
Giambattista Pagani
Pratica ed Esperienza di guarigione: il
sistema digestivo
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NOTA PER IL LETTORE: questa conferenza può essere ASCOLTATA sul sito:
www.giambattistapagani.com
CONFERENZE
1998
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Il lettore comprenderà meglio certi aspetti del testo presentato in questo volume se vorrà considerare che si tratta di insegnamento esclusivamente orale.
Testo, NON rivisto e NON coretto dall'autore, trascritto a due mani da «Mendoza & Stefano»
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I MENSILI TEORIA E PRATICA DI GUARIGIONE
TEMI COLOGNE (BS) Hotel Alcazar 24/09 “IL CUORE” 1° 29/10 “IL CUORE” 2° 26/11 “I RENI” 17/12 “POLMONI” 28/01 25/02 25/03
22/04 27/05
17/06
MILANO CMS 25/09 30/10 27/11 18/12
“IL SIST.DIGESTIVO” “IL CERVELLO” “LA PELLE” “GLI ORGANI SESS.” “IL TUMORE” “AIDS”
29/01 26/02 26/03 23/04 28/05 18/06
Da oltre 30 anni la metodologia “SILVA” ha dimostrato di essere uno strumento efficace per ampliare la capacità di percezione e comprensione e sviluppare le possibilità di autoguarigione e di guarigione. Attraverso la comprensione del significato psicologico-spirituale degli organi del corpo e delle rispettive malattie possiamo imparare ad usare meglio le nostre potenzialità per il nostro benessere e per aiutare gli altri. Impariamo a capire per imparare a guarire. La vera guarigione è una trasformazione che non riguarda solo il corpo, ma soprattutto l’anima: cambiando atteggiamento e comportamenti rafforziamo il nostro benessere e ci difendiamo dalle malattie. Ogni serata prevede l’uso del Laboratorio per la comprensione e per la guarigione in relazione al tema previsto.
AVVERTENZE 1. Gli incontri sono riservati ai Diplomati “Metodo Si/va Coloro che non hanno frequentato il Metodo Si/va possono partecipare solamente se presentati ed accompagnati da un Diplomato. 2. La partecipazione a queste serate prevede il possesso della “Tessera CMS” di abbonamento annuale (L. 192.000 iva inclusa) oppure un contributo per ogni serata (L. 25.000). “.
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Il tema di questa sera lo conosciamo, è il tema che tocca e ci porta a riflettere sul sistema digestivo in generale, poi si andrà a riprendere in particolare alcuni aspetti che riguardano diversi organi e che toccano tutto il sistema digestivo. L'elemento interessante di riflessione sul tema di questa sera ... che è poi la riflessione che diventa l'applicazione che potete fare voi stessi, per coloro soprattutto che possono sentirsi coinvolti in quanto magari hanno già somatizzato o somatizzano elementi che toccano questi aspetti ... sarà molto importante vedere il concetto generale dove collocare questo tipo di riflessione e dove collocare soprattutto il senso simbolico di tutto ciò che va a toccare il sistema digestivo collegandolo con quello che abbiamo già toccato e su cui abbiamo elaborato nei precedenti incontri, in quanto abbiamo seguito un certo tipo di iter che abbiamo accennato suo tempo però è lì che va chiarito in questo momento conclusivo di questa prima parte, nel senso che abbiamo toccato i 3 elementi del FUOCO, dell'ACQUA e dell'ARIA ... questa sera ci ritroviamo a toccare e a riflettere sull'elemento TERRA, quindi gli organi che fanno riferimento ai 4 ELEMENTI. Questo ci dà la possibilità di una riflessione che io personalmente, e poi nell'ambito di questa riflessione, considero esternamente interessante, estremamente importante sia per le problematiche che nascono, al limite, ma soprattutto importante per la visione globale che ognuno di noi dovrebbe poco a poco ... magari qualcuno ce la già, qualcuno se la sta creando, gli altri stiamo lavorando per averla ... questa visione di significato globale che ha la nostra esistenza, dove quindi in questo significato globale si inseriscono tutti i fenomeni che vanno a toccare poi gli elementi diversi della nostra esperienza e vanno a toccare eventualmente gli elementi diversi, gli organi diversi, gli aspetti diversi, le funzioni diverse anche del nostro organismo, quindi di quello che è il nostro stato di salute, ma dove giustamente, con questi cinque incontri che abbiamo vissuto insieme, indubbiamente ritroviamo che gli elementi fondamentali poi sono sempre quelli, sono quei pochi elementi che riguardo in maniera essenziale l'esistenza umana che si inseriscono in modalità diverse nei vari discorsi, nei vari aspetti della nostra esistenza. Voglio dire: è sempre in ballo l'affettività, è sempre in ballo l'aggressività, è sempre in ballo il rapporto con gli altri, è sempre in ballo il rapporto con se stessi. Cioè, fai la lista di 3, 4, 5 aspetti della nostra vita ... sono quelli i fondamentali, poi in ognuno degli aspetti che vengono toccati, sia come simbolismo che come, per esempio, organo del nostro corpo, questi elementi, sempre quelli, entrano in gioco in maniera diversa, con delle combinazioni diverse, con delle sfumature diverse. Ma la nostra vita fondamentalmente si sintetizza in alcuni aspetti che poi riappaiono costantemente collegati in tutti gli aspetti della nostra esperienza. Quindi QUESTO SARÀ IL DISCORSO GLOBALE che inseriremo.
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Ci sono domande da parte vostra sulla base degli incontri già fatti, o elementi di domande o di particolari curiosità che potreste esprimere? Questo è il modo per prendervi in contropiede, perché normalmente non vi aspettate che uno vi chieda che domande avete, all'inizio; di norma si fa alla fine, ma è questo l'interessante. Se uno avesse già domande elaborate, le avrebbe lì pronte. Questo vuol dire che voi fate la vostra serate, dopo le tre ore della serata, cala il silenzio per gli altri ventinove giorni ... tutto il periodo femminile sino alla prossima mestruazione. Io farei subito l'esercizio e ci introduciamo; l'esercizio ci porta sempre ad elaborare qualcosa che va a riguardare il tema della serata. Per collocare lì l'elemento che ci potrà servire, vi ricordo che il punto di riferimento che avremo questa sera come sintesi dove collocare tutto il sistema digestivo, toccando poi specificamente alcuni aspetti, alcuni organi coinvolti nel sistema, è il discorso sintesi che vorrei fare per collocare questi aspetti della nostra esperienza nella combinazione dei quattro elementi.
Disegno alla lavagna
Quindi noi abbiamo l'ACQUA, il FUOCO, all'ARIA e la TERRA. Abbiamo già parlato del FUOCO parlando del CUORE; abbiamo già parlato dell'ACQUA parlando dei RENI; abbiamo già parlato dell'ARIA parlando dei POLMONI, l'ultima volta; ci troviamo a parlare del SISTEMA DIGESTIVO con la TERRA. Dove nel sistema digestivo l'organo che sintetizza, che viene identificato, correlato è il fegato come centro, come culmine di tutto il sistema che non tocca solamente il fegato ma chiaramente il sistema digestivo è tutto unito, è un processo complesso che coinvolge diversi organi e quindi c'è lo stomaco, c'è l'intestino, c'è il fegato, c'è il pancreas, c'è la cistifellea ... se uno vuole ... c'è la bocca, ci sono i denti ... c'è tutto quello che serve collegato a quello che è il rapporto con il cibo e lì quindi ecco il discorso che può essere interessante con tutta la ricchezza di riflessione che può essere possibile, fatta con il cibo. Ecco, TENERE PRESENTE che in questi discorsi che noi stiamo facendo a settori, dove chiaramente ogni discorso può essere più interessante o meno interessante per le implicazioni o per le riflessioni che ognuno di noi si trova a fare su se stesso, io considero ... e questa sera è proprio quello che ci terrei a riuscire a chiarire, riuscire a trasmettervi, è collocare la varia sfaccettatura della nostra esperienza nel sistema globale e vedere che senso può avere e quindi che senso può avere anche un certo tipo di somatizzazione. D'altronde quello di cui noi parliamo questa sera forse riguarda uno degli aspetti dove in percentuale sono in tanti ad avere degli elementi di somatizzazione perché: chi piccoli disturbi di stomaco perché la digestione è troppo
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lenta o in una certa maniera; chi l'intestino perché se l'intestino comunque funziona abbastanza bene però qualche volta è la stitichezza, qualche volta è la colica, qualche volta sono altre cose, l'intestino è un punto dove possiamo somatizzare ... e sono somatizzazioni che non mettono mai seriamente in gioco la nostra salute, però sono quelle che magari sono piuttosto frequenti; poi tutto quello che riguarda il fegato; tutto quello che potrebbe riguardare anche la bocca o i denti; ecc. ... quindi è un sistema vario, complesso, dove molti di noi potrebbero trovare degli elementi. Detto fra noi ... dove ognuno di noi, in qualche misura, trova qualche elemento perché? Considerando che noi teoricamente facciamo delle belle teorie, ma la perfezione siccome non esiste ... e la teoria della perfezione la possiamo trattare, ma in realtà l'individuo che può dire "io nel mio manifestarmi sono perfetto" nel senso sono in regola con tutti gli elementi teorici di quello che potrebbe essere il grande benessere della vita, non esistere su questo pianeta l'individuo che possa corrispondere a questi criteri, è chiaro che ognuno di noi ha i suoi aspetti da valutare proprio perché, siccome stiamo vivendo un processo evolutivo ... evoluzione cosa vuol dire? Che ci sono delle cose da apprendere; se ho delle cose da apprendere è perché ho delle carenze; se ho delle carenze è perché ci sono aspetti che in qualche misura, da qualche parte si manifesteranno e, dal punto di vista fisiologico, le mie carenze si manifestano sempre con qualche tipo di fragilità o di sensibilità che trova lo sbocco in qualche tipo di somatizzazione. Che poi, ripeto, sia solamente ogni tanto il mal di testa, solamente ogni tanto il mal di stomaco, o che sia quello che dice "mi ritrovo con un qualcosa di molto serio perché mi hanno asportato un rene, o qualcosa di molto serio perché ho un qualcosa di molto più complesso ...", questo poi fa parte della storia personale. Il nostro discorso sarà collocare una sintesi che ci permetta di vedere non solo l'elemento importante nel discorso di questa sera, ma soprattutto vedere la globalità del discorso, le correlazioni fra uno e l'altro, dove uno non può prescindere dall'altro, quindi giustamente vedremo che poi il nostro corpo va guardato in senso unitario, non va guardato a settori, perché ogni settore finisce sempre per influire anche sugli altri. Questo giusto per introdurci. Facciamo l'esperienza, facciamo l'esercizio, ci rilassiamo, ci sintonizziamo ... e poi entriamo direttamente nel tema di questa sera
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Esercizio. Occhi chiusi respira profondamente e mentre espiri ripete mentalmente visualizza il numero 3 per 3 volte (6 e rilassa completamente il tuo corpo (7 rilassa bene il cuoio capelluto ... la fronte (4 le palpebre (5 le guance (7 rilassa bene la tua bocca (6 separa leggermente i tuoi denti ... lascia le tue labbra leggermente socchiuse ... e rilassa bene tutta la tua bocca (6 rilassa bene tutta la tua testa ... senti le sensazioni, le vibrazioni ... che possono esserci ... nella tua testa in questo momento (3 e rilassa ogni tensione (10 concentra la tua attenzione sul collo e sulle spalle (4 rilassa bene ogni tensione (6 rilassa la tua la schiena (4 percorri lentamente la tua colonna vertebrale dall'alto verso il basso (5 e rilassa ogni tensione (8 rilassa bene le tue braccia e le tue mani (5 concentra la tua attenzione sul tuo petto ... senti la pelle che ricopre questa parte del corpo (3 senti il contatto fra la tua pelle ed i tuoi vestiti ... rilassa ogni tensione (4 concentra la tua attenzione sull'addome (5 senti la pelle che ricopre questa parte del corpo (7 senti il contatto fra la tua pelle ed i tuoi vestiti (4 rilassa ogni tensione (9 concentrati sulla parte interna del petto e dell'addome ... rilassa tutti gli organi ... rilassa tutte le ghiandole ... rilassa tutti i tessuti ed ogni singola cellula ... e falli funzionare in una maniera ritmica e salutare (9 rilassa bene le tue cosce ... le tue ginocchia ... i tuoi polpacci ... le tue caviglie ... i tuoi piedi (9 rilassa bene tutto il tuo corpo, ascoltalo bene tutto il tuo corpo dalla testa fino a piedi (11 sentine le modifiche e i cambiamenti attraverso lo stato di rilassamento ... che diventa ... mano a mano piÚ profondo (8 molto lentamente fai di nuovo una bella respirazione profonda ... e ripeti mentalmente e visualizza il numero 2 per tre volte (7 e rilassa bene la tua mente (8 sii consapevole dello stato di calma ... o dell'eventuale assenza di calma che può esserci nella tua mente in questo momento (15
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nel limite del possibile ... sii consapevole delle cause ... dell'eventuale mancanza di calma ... quindi sii consapevole dei tuoi vissuti, delle esperienze (10 attua la comprensione delle tue esperienze (4 e rilassa ogni tensione (6 attua il distacco, se necessario attua il perdono ... e rilassati bene (9 e senti crescere dentro di te ... quel senso ... di pace e di serenità ... interiori (4 che sono caratteristiche ... naturali di una mente rilassata (12 molto lentamente fai di nuovo una bella respirazione profonda ... e ripeti mentalmente e visualizza il numero 1 per 3 volte (4 e sei a livello di piano base ... il livello che tu puoi usare e che tu sai usare per qualsiasi beneficio tu desideri (3 per aiutarti ad entrare in un livello mentale più profondo e salutare conterò dai 10 a 1 ... ad ogni numero discendente ti sentirai entrare ed entrerai ... in un livello mentale più profondo e salutare 10 … 9 … entra in un livello mentale più profondo 8…7…6 più profondo, più profondo 5…4…3 più e più profondo 2…1 ora sei in un livello mentale più profondo e salutare, più profondo di prima (3 è una sensazione magnifica essere profondamente rilassato, è un modo di essere molto salutare (4 ora ripeti insieme a me se vuoi OGNI GIORNO CHE PASSA IO STO MEGLIO... SEMPRE MEGLIO... IN OGNI MODO ED IN TUTTI I SENSI... CON UNA SALUTE PERFETTA. (8 IO HO CONTROLLO TOTALE E DOMINIO COMPLETO ... DELLE MIE FACOLTÀ E DEI MIEI SENSI … (3 IN QUESTO LIVELLO MENTALE ... ED IN QUALSIASI ALTRO LIVELLO, INCLUSO IL LIVELLO DI CONSAPEVOLEZZA ESTERIORE. (7 MANTERRÒ SEMPRE IL MIO SISTEMA IMMUNITARIO SANO E PERFETTAMENTE FUNZIONANTE, (4 MANTERRÒ SEMPRE IL MIO CORPO E LA MIA MENTE IN PERFETTO STATO DI SALUTE. (8 SONO IN GRADO DI SINTONIZZARSI LA MIA INTELLIGENZA ... E DI PROIETTARE I MIEI SENSI E LE MIE FACOLTÀ ... A QUALSIASI PUNTO O LUOGO DI QUESTO PIANETA ... E RENDERMI CONTO DI CIÒ CHE ACCADE ... SE CIÒ È NECESSARIO E BENEFICO PER L'UMANITÀ. (4 SONO IN GRADO DI SINTONIZZARE LA MIA INTELLIGENZA ... E PROIETTARE I MIEI SENSI E LE MIE FACOLTÀ ... NEI DIVERSI REGNI DELLA MATERIA ... NEL REGNO DELLA MATERIA INANIMATA A QUALUNQUE LIVELLO E PROFONDITÀ, (3 NEL REGNO DELLA MATERIA ANIMATA CON INTELLIGENZA RIPRODUTTIVA ... IL REGNO VEGETALE E IL REGNO ANIMALE ... A QUALUNQUE LIVELLO E PROFONDITÀ, (3
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NEL REGNO DELLA MATERIA ESISTERE
...
PROFONDITÀ.
...
ANIMATA CON INTELLIGENZA RIPRODUTTIVA E COSCIENZA DI
IL REGNO DEL CORPO E DELLA MENTE UMANA
...
A QUALUNQUE LIVELLO E
(5
... IN OGNI REGNO ... AD OGNI LIVELLO E PROFONDITÀ ... SE CIÒ È NECESSARIO E BENEFICO PER L'UMANITÀ. (5 SONO IN GRADO DI APPLICARE MISURE CORRETTIVE ... E RIPORTARE ALLA NORMALITÀ ... OGNI ANORMALITÀ CHE SI TROVI IN OGNI REGNO, (3 AD OGNI LIVELLO E PROFONDITÀ, (3 SE CIÒ È NECESSARIO E BENEFICO PER UMANITÀ. (5 PENSIERI NEGATIVI NON HANNO ALCUNA INFLUENZA SU DI ME ... A NESSUN LIVELLO DELLA MENTE . (6 ora conterò lentamente da 10 a 1 e tu entrerai a livello laboratorio 10 … 9 … 8 … 7 … 6 … 5 … 4 … 3 … 2 … 1 ora sei a livello laboratorio ... incontra i tuoi consiglieri ... vivi con loro il momento di saluto e preghiera di benvenuto (45 sentiti pienamente identificato e in sintonia con il tuo spazio laboratorio (9 ed ora … ad una ad una … porta nel tuo laboratorio ... introduci nel tuo laboratorio (3 le realtà importanti della tua vita ... la realtà concreta ... importante della tua vita ... che è fatta di persone ... di ambienti, di situazioni (5 sii consapevole di qual è la tua reale ... concreta ... vera, effettiva ... realtà di vita (6 e porta questa realtà, fatta di persone, di ambienti, di situazioni, di esperienze ... portala nel tuo laboratorio ... e adatta il tuo laboratorio a questa realtà che stai portando lì ... se necessario ... modifica il tuo laboratorio ... affinché tu possa sentire che ... la realtà ... è lì ... portata lì da te (14 ed ogni realtà che collochi lì ... è identificata con una specifica immagine ... che la fa essere una reale presenza (3 quindi che occupa uno spazio nel tuo laboratorio (3 ad ogni realtà che porti lì ... che può essere il padre, la madre, la moglie, il marito, il figlio, la famiglia d'origine, il lavoro, i colleghi di lavoro ... esperienze importante che hai vissuto o che stai vivendo ... qualunque realtà concreta, ... mano a mano la collochi lì ... sappi essere consapevole di perché è lì, di perché l'hai chiamata, di perché è importante ... di qual è la sua effettiva importanza per te ... al positivo o al non positivo (20 sii consapevole della valutazione che dai ad ognuna di queste realtà, attraverso le sensazioni, le emozioni che questa realtà crea dentro di te, crea per te ... il fatto stesso di averla portata lì, di osservarla ... ascoltala ... la tua emozione, la tua sensazione ... ciò che provi ... ciò che potresti sentire desiderio di fare (5 e così identifichi bene la tua valutazione (30 osservale bene queste realtà (5 e lentamente immagina portarle verso di te ... e portarle dentro di te (5 immagina ... assorbire dentro di te ... tutte queste realtà (5 SONO IN GRADO DI RENDERMI CONTO DI ANORMALITÀ DOVUNQUE ESSE SIANO
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osservale, ... una ad una, (5 fondersi dentro di te ... diventare parte di te (20 ed ascoltane profondamente la presenza dentro di te (15 ascolta profondamente le sensazioni che crea questa realtà dentro di te (10 mentre richiami su di te un raggio di energia dall'alto (7 e ti apri ad accogliere pienamente questo flusso di energia che scende su di te dall'alto (10 e senti tutto lo spazio del tuo corpo accogliere questa energia (26 e senti fluire intensamente questa carica di energia e di luce dentro di te (15 e senti tutte le realtà ... che vivono, che si muovono, che fluiscono dentro di te e che tu hai portato dentro di te ... le senti trasformarsi in questa luce ... diventando la grande forza della tua vita (25 senti fluire pienamente dentro di te le tue possibilità, le tue potenzialità, ciò che la vita ... ti chiama ad attuare (11 e mentre senti di integrare ... dentro di te, nel più profondo di te stesso ... questa energia che scende dall'alto su di te ... lascia che ... il raggio di energia che esce dalla tua fronte ... illumini il tuo schermo mentale, lo schermo mentale del tuo laboratorio (5 e lascia che si rappresenti sul tuo schermo mentale ... ciò che tu potresti fare (4 nel tuo futuro ... nelle prossime ore, nei prossimi giorni, nelle prossime settimane ... in quest'anno ... lascia che si rappresenti ciò che potresti fare (3 nel tuo rapporto con queste realtà che hai portato dentro di te ... nei tuoi rapporti con quelle persone che hai introdotto dentro di te, cosa potresti fare (10 quello che potresti fare e da cui tu sai che potresti cogliere ... grandi soddisfazioni ... grande benessere ... grande equilibrio ... quello che tu potresti fare ... e che tu senti che facendolo ... realizzeresti ciò che la vita ti sta chiedendo (5 realizzeresti pienamente te stesso (12 lascia che si elabori sul tuo schermo 1' 40" e quando hai terminato ... ritrovati con i tuoi consiglieri (6 vivi con i tuoi consiglieri il momento di sintesi finale (3 e di preghiera di commiato (3 prima di ... uscire da livello laboratorio per conto tuo (20 quando sarai pronto ad aprire gli occhi ... ricordati di schioccare leggermente le dita ... e dirti mentalmente "mi sento molto meglio di prima, in perfetto stato di salute"
fine
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Qualcuno ha qualche domanda da porre sull'esercizio? Nel caso che abbiate vissuto l'esercizio in qualche maniera che abbia bisogno di spiegazioni. Collochiamo tutto il discorso in quello che è la riflessione che ci permettiamo questa sera. Riprendiamo molto brevemente quelli che possono essere i discorsi che abbiamo fatto ricordando solo i temi di quello che abbiamo fatto. Abbiamo dedicato le nostre serate a questi 3 elementi - FUOCO, ACQUA, ARIA -; oggi completiamo con alcune riflessioni sull'elemento terra, ma collochiamo lì il discorso che sia globale. Nell'elemento fuoco, parlando del cuore,
Disegno alla lavagna con elementi & organi:
cuore, reni, polmoni (come organi che ci hanno occupati che si collegano poi con l'elemento specifico). Parlando del CUORE abbiamo parlato, abbiamo sottolineato attraverso l'elemento FUOCO, il valore della nostra vita. Cioè, colui che va in crisi di cuore è colui che spesso perde il senso del valore della propria vita, legato soprattutto al valore che ha, nella mia vita, ciò che faccio; il valore che esprimo attraverso ciò che faccio, attraverso la creatività, l'attività ... e il fuoco mi ricorda questa attività creativa e quindi ricordavamo ... è una sintesi ... il senso che ha per ognuno di noi quello che fa, ciò che facciamo, che poi diventa ciò che facciamo a livello di lavoro, ciò che facciamo nei rapporti affettivi, ciò che facciamo nei rapporti con la famiglia: CIÒ CHE SI FA. Nella mia azione, quest'azione che tendenzialmente vuol essere creativa, vuol essere di utilità per me o per gli altri, ognuno di noi trova e vi colloca il senso della sua vita. E spesso si va in crisi di cuore quando uno, per qualche ragione, perde senso di ciò che fa e lì ricordavamo perché sono percentualmente così frequenti certe crisi di cuore così diffuse come può essere l'infarto, che capita ad una certa età, certa età perché è l'età in cui effettivamente può entrare in crisi il significato di ciò che si fa. È raro, dicevamo, che è un venticinquenne abbia un infarto, è qualcosa di eccezionale. Il giovane è aperto all'attività nel senso che ha tutto da costruire nella vita e quindi ha un grande senso ciò che lui tende a fare, proprio perché deve costruirsi, deve costruire se stesso.
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È quando ciò che è fondamentale nella vita è costruito ed è sufficientemente assestato che può entrare in crisi il senso di ciò che facciamo perché vediamo che magari non ha quell'utilità che noi vorremmo dare a ciò che facciamo. Comunque parlando del fuoco abbiamo parlato di questa importanza, del valore che noi riusciamo ad avere e a dare a noi stessi attraverso ciò che facciamo, attraverso la nostra attività creativa. A livello di ACQUA, RENI, sottolineavamo invece tutto il grande lavoro dell'emotività, cioè dell'emotivo, del vissuto emotivo, legato all'acqua come emotivo, collegato a tutto il fenomeno emotivo con l'elemento ombra, cioè con l'elemento di quanto di noi, di ciò che di noi ci guarda, per quello che ci riguarda come realtà personale, ma che viene percepito generalmente nel rapporto con l'altro, dove quindi il mio fenomeno emotivo, che evidenzia e dà spazio soprattutto alla mia ombra, cioè quanto in me può essere conflittuale, o può essere nascosto, o è chiamato a venir fuori, trova il suo spazio privilegiato per esprimersi nel rapporto di coppia, dicevamo. Ed i reni, dicevamo, dicevamo che fanno parte di quegli organi doppi che ci rapportano al legame con qualcosa che è di realtà esterna ed in questo caso l'elemento privilegiato era proprio il rapporto di coppia, dove ricordavamo che il vissuto emotivo, che si evidenzia attraverso la proiezione esterna che io do alla mia ombra, quindi a quello che in fondo è la realtà che ho bisogno di contattare per tirar fuori e per viverla, e questo contatto lo realizzo attraverso il contatto che stabiliscono con l'altro soprattutto nello spazio privilegiato, dicevamo, della coppia. E quindi dicevamo che l'emotività, l'emotivo in questo senso, è nel modo con cui si esprime il nostro inconscio. Sto richiamando elementi che avevamo sottolineato a suo tempo. Quindi mentre il cosciente, il consapevole si esprime in maniera più immediata in me attraverso l'elaborazione di pensiero, che è il modo con cui io rendo cosciente in me la realtà, ciò che non è cosciente in me e quindi non può elaborarsi come pensiero, si esprime in me attraverso l'emozione, e spiegavamo a suo tempo come questo spiega l'emozione che io sento nei rapporti con la realtà che mi travolge in un certo senso, perlomeno spesso, ma a cui non so dare una spiegazione. Esempio classico che facevamo, quando mi capita di innamorarmi di una persona, mi sento fortemente attratto e non so perché; esattamente come mi sento questa profonda, viscerale antipatia verso una persona e se mi soffermo a pensare non so perché. Sento l'emozione ma non so perché. Magari la persona non sta facendo niente di particolare per giustificare il mio affetto o per spiegare il mio rifiuto, però io sento questa spinta che dico viscerale, questo sentire molte volte di pancia le cose e l'emotivo è proprio l'espressione dell'inconscio. A livello di ARIA abbiamo sottolineato questo rapporto con l'altro, con la realtà esterna da noi che non è più nel rapporto privilegiato della coppia, ma diventava il rapporto con il tutto, con l'ambiente amplio, quindi con l'ambiente che può diventare l'utero cosmico, cioè nel passaggio del rapporto fra me e una struttura che mi contiene, nel mio diventare maturo, nel mio diventare adulto, ho bisogno di sentirmi collocato dentro una struttura amplia come un grande utero della natura dove io possa
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dare un senso a me stesso e possa dare un senso a questo rapporto fra me e l'altro. E sottolineavamo che in questo rapporto che tocca l'elemento aria, tocca il nostro respiro, perché attraverso l'aria mi mantengo in contatto con l'ambiente e vivo nel contatto con l'ambiente, assumevo l'elemento preponderante, importante ... il sistema di pensiero che è collegato al mentale, alla mente, al pensiero che è collegato all'elemento aria. E in effetti è la valutazione mentale che io do a me stesso collegato è collocato nell'ambiente che mi contiene e che mi dà anche un certo tipo di senso in questo rapporto. E dicevamo appunto che quando questo rapporto con l'altro, con questa realtà che mi contiene come un utero, un utero di grande madre che mi contiene, era un rapporto dove sentivo che non ricevevo e non riuscivo a rapportarmi ottenendo quello che poteva corrispondere alle mie necessità, ai miei bisogni, c'era questa tendenza ad assorbire in eccesso l'aria che crea la crisi asmatica. Quindi quel bisogno di venir soddisfatto che aumentava il prendere che andava a bloccare perché diventava un elemento esagerato ... giusto per ricordare. Quindi vi ricordo in questa piccolissima ripresa che è un passo indietro di sintesi, che parlando di CUORE e di FUOCO, in fondo si parlava di AZIONE: è l'azione creativa attraverso cui io sento di collocare un valore, il valore che è poi il valore della mia vita. Nel discorso dei RENI collocavamo L'EMOZIONE, fondamentalmente. Vi ricordo che uno degli elementi simbolici di interpretazione dei calcoli renali sono le solidificazione in pietra dell'emozione che non riesce ad essere espressa, che non riesce a fluire. Nel discorso dei POLMONI parlavamo quindi di MENTE e quindi di PENSIERO; il mentale, l'aria, che fa riferimento a questo sistema, al pensiero ... e poi lo riprenderemo in un altro senso. Quindi, i 3 elementi che noi abbiamo preso in considerazione fino a oggi ci riportano a collegarci con i 3 elementi fondamentali della nostra esperienza umana. Perché la nostra esperienza umana di cosa è fatta, se non di PENSIERO, di EMOZIONE e di AZIONE: sono le tre dimensioni della nostra esperienza. In pratica la mia esperienza è: una dimensione di pensiero; da cui nasce una dimensione emotiva, di emozione; da cui nasce come conseguenza la dimensione dell'azione. Sono le tre dimensioni della nostra esperienza: LA DIMENSIONE FISICA, la dimensione ASTRALE e la dimensione MENTALE, se la volete chiamare così. Sono le 3 dimensioni della nostra esperienza dove chiaramente lì collochiamo il senso della nostra vita e lì si concretizza il senso della nostra vita. Ora LA MIA VITA DIPENDE: da una valutazione di pensiero, che io ho, possiedo, in un sistema mentale, che diventa un modo di sentire, dove il mio modo di sentire diventa la motivazione, la spinta di motivazione, quindi tutti i sentimenti di affetto, tutte le ampie gamme di motivazione dove c'è anche il bisogno ...
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che diventa la grande forza di propulsione verso l'azione che si concretizza, questa forza motivazionale, nell'azione creativa di esperienza che io attuo nella quale poi colgo, o potrei anche non cogliere, il valore di me stesso che è la somma in effetti di tutti e tre. DOMANDA. Ecco la domanda che approda al discorso di questa sera. È un sistema di valutazione che diventa un sistema motivazionale di spinta che mi spinge ad un'azione, ma il tutto il rapporto a che cosa? ... il mio pensiero è una valutazione in rapporto a che cosa? ... la mia emozione è un sistema di motivazione in rapporto a che cosa? ... per agire in rapporto a che cosa? È un pensare, è un sentire, è un agire in rapporto all'elemento TERRA, cioè in rapporto alla mia realtà concreta. La terra è la mia realtà concreta. Qual è la realtà della tua vita? Tuo padre ... non il padre teorico, archetipo, paternità universale cosmica che viaggia nelle energie del chissà dove ... no, no, tuo padre. Vivo, passato nell'aldilà ... quello che sia, che tu hai conosciuto o che non hai conosciuto. Tua madre, i fratelli se ne hai, la famiglia di origine dove sei cresciuto, le esperienze che ti hanno formato, le persone che conosci in questo periodo, la persona che hai spostato, i figli che hai se ne hai, le varie persone che hai spostato se sei di quelli che ha fatto varietà di esperienze ... la tua realtà, il tuo lavoro, i tuoi colleghi di ufficio, il fatto che tu per anni ti trovi a fare il tuo lavoro collegato concretamente con quelle persone lì. Ci sono quelle che ti piacciono, ci sono quelle che non ti piacciono, quelle che ti stanno bene e quelle che ti sono antipatiche, quelle che ti aiutano e quelle che ti creano problemi: questa è la tua realtà concreta. La mia realtà concreta è l'elemento terra. Quindi TUTTO IL SISTEMA È CONVOGLIATO SUL FATTO DI ELABORARE LE NOSTRE ESPERIENZA IN FUNZIONE DI QUESTO ELEMENTO
che rappresenta uno spazio della mia concretezza. In fondo, la mia vita ha valore per ciò che creativamente faccio nei rapporti con il concreto della mia esistenza. Dov'è che io realizzo il valore della mia vita? Per quello che riesco a fare per mia moglie, per quello che riesco a fare per mio figlio, per quello che riesco a fare nell'ambito del mio lavoro, per quello che riesco a fare in rapporto alla concretezza della mia esistenza. Per quello che accade NEL RAPPORTO FRA ME E TUTTI I SISTEMI, in rapporto alla concretezza della mia esistenza, ANDRÀ A TOCCARE TUTTO IL COMPLESSO SISTEMA DIGESTIVO.
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Mentre le altre sfaccettature vanno a toccare quello che abbiamo espresso in quanto abbiamo già detto, qui ci troviamo a toccare direttamente quello che va ad essere il processo, tutto lo schema complesso del sistema digestivo. Elemento importante. Noi abbiamo collocato e abbiamo spiegato e abbiamo affrontato questi quattro elementi partendo dal FUOCO perché siamo partiti dall'elemento che potrebbe rappresentare il punto finale della nostra esperienza. Nell'ipotesi religiosa di coloro che dicono che alla fine della vita saranno sottoposti ad un giudizio di valutazione cosmica che permetterà loro di essere fra coloro che accedono ad un regno di beatitudine o fra coloro che dovranno essere condannati ad un regno di non beatitudine, se questo avvenisse, quell'essere fra coloro che accedono o essere fra coloro a cui viene negato l'accesso a questo stato di beatitudine dipenderà fondamentalmente da quello che tu sentirai o ti diranno che tu hai fatto. Alla fine, indipendentemente da come tu sia approdato a quel fare, diranno: "c'era bisogno di qualcosa: tu che cosa hai fatto?" Per coloro che amano il collegamento con il sistema teologico e di messaggio cristiano, tutto verrà sintetizzato nell'elemento simbolico per dire "io Cristo ero presente nelle persone che ti stavano intorno: avevo fame, mi hai dato da mangiare, avevo sete mi hai dato da bere, ero nudo mi hai vestito, ero in difficoltà mi hai dato una mano." Cioè tutto verrà sintetizzato in quello che tu diventerai capace di fare in rapporto ad una realtà molto concreta che ti si presenterà giorno per giorno nello spazio e nel tempo della tua esistenza. Quindi siamo partiti da lì, perché QUELLO È IL PUNTO FINALE. È chiaro che quello che io riesco a fare effettivamente dipenderà da come sento, dal sistema emotivo. Tu sei la persona concreta della mia vita? Se io emotivamente ti sento con estrema antipatia e valuto che l'antipatia è una ragione per non occuparmi di te, non mi occuperò di te. Se la mia emozione è l'emozione non positiva che io valuto una spiegazione, giustificazione di prescindere dall'impegnarmi con te, non m'impegno. Tu sei una realtà concreta che io, anche se sei presente, escluso dalla mia visione creativa. Alla fine qualcuno ti potrebbe dire "ero in necessità, non hai fatto niente per me" e potrebbe risultare un errore non aver fatto. Perché? Tutto perché hai dato un certo tipo di valore all'emozione non positiva. Noi parlando di reni l'abbiamo detto! Attenzione! L'emozione non positiva rappresenta la mia ombra, rappresenta quella parte oscura conflittuale che presentandosi attraverso l'altro mi sta dicendo
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"io sono la parte negativa di te che tu hai bisogno di amare e di accettare e di integrare", e dipendeva quindi da una valutazione emotiva. La cui valutazione emotiva, comunque, nasceva e viene cavalcata e si sviluppa sulla base di una valutazione di pensiero. Quindi la rilettura è: dalla valutazione di pensiero che io do alla realtà nasce la mia emozione e dalla mia emozione nasce la mia azione. Abbiamo seguito questo iter. Se uno dice "seguo l'iter, vado dal fuoco che dipende dall'emozione, l'emozione dipende dal pensiero, alla fine tutto approderà in un'azione effettiva fatta, all'elemento concreto della mia esistenza". La rilettura che abbiamo fatto, se seguite, forma un simbolo dell'infinito - - forma quel simbolo dell'infinito che potrebbe rappresentare proprio il fluire incessante dei cicli della vita. È una sintesi stasera, collochiamo gli elementi: vi può essere di estremo aiuto. Spostiamoci un attimo. Partendo dal fatto che nella mia vita mi trovo con un elemento concreto, la realtà concreta; che la mia vita avrà valore sulla base di ciò che io riesco a fare in rapporto a questa realtà concreta. Rileggiamo, partendo da questo presupposto, il segno dei quattro elementi IN SENSO CIRCOLARE, partendo da questo presupposto: in fondo, quello che mi accade nella vita, quello che mi ritrovo a vivere nella vita, quello che mi viene dato della vita visto che la vita mia nasce, viene concepita, inizia e quindi si sviluppa anche nell'arco di alcuni anni prima che io abbia la capacità di presa di coscienza e che io sappia ciò che mi sta accadendo ... spero di star dicendo cose che risultano abbastanza evidenti ... quindi questo cosa significa? Ecco un elemento su cui vorrei invitarvi a riflettere. Visto che il senso che ognuno dà a se stesso, deve essere un senso che è chiamato a rispettare una verità di vita, che poi è una verità di natura, se la mia vita viene concepita, inizia, e se il primo elemento fondamentale, come tutti ci insegnano, della mia vita si sviluppa senza dare a me, che sono quello implicato nell'esperienza, la possibilità di intervenire con la mia coscienza a gestire un po' il fenomeno, quindi mi accade senza darmi la possibilità di scelta ... questo significa che se c'è una saggezza nella natura, questo significa che la mia vita, il suo senso ce l'ha in un qualcosa che non mi è dato e non è sottoposto alla mia volontà ... è posto da qualche altra parte. Uno potrebbe dire: "che senso ha la mia vita?" Tu dovresti onestamente dire: due alternative. Ora vita è ... mi permettete una parola bassa bassa? ...
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1. una fregatura, cioè un caos, un caso, non ha senso. Ci sono fior di pensatori che la pensano così, siate liberi di poterlo pensare. Ultimamente ho fatto vedere al centro un estratto di un programma televisivo di Sergio Zavoli fatto molto bene sul tema "credere non credere, il dolore bambini", dove in un dibattito di fior di pensatori invitati lì, dopo aver fatto vedere loro un po' di filmati, ad un certo conto c'è stato un personaggio dell'Islam il quale diceva "la nostra vita ha un progetto, la nostra vita ha un senso, ognuno di noi dovrebbe guardarsi dentro e scoprire questo progetto ..." si alza un altro, non mi ricordo come si chiama, che dice, non l'ha detto proprio così, " questa è una gran fesseria, perché in realtà noi - testuali parole sue - quello che ci sta accadendo è che primo noi sappiamo benissimo cos'è la vita e sappiamo benissimo che la vita non ha senso, che la vita è un caso, che quando tu muori è finito tutto, e siccome non abbiamo la capacità di accettare questo dramma di una vita che finisce, ci stiamo costruendo tutte le menate religiose di ricerche di un perché." Papale così l'ha detto, chiarissimo ... intanto la telecamera andava mettendo a fuoco le varie facce di alcuni che rimanevano sconvolti, poverini, perché tutto s'aspettavano ma non uno che venisse lì a dire: dite questo e io dico esattamente il contrario. Voglio dire, non è una cosa così campata per aria, c'è gente che lo pensa. 2. Quindi, o c'è quest'alternativa, il caos, o l'altra alternativa è che la tua vita abbia un senso; quindi se ha un senso, vuol dire che ha una finalità; se ha una finalità vuol dire che c'è un progetto, che c'è un tracciato; se c'è un tracciato è come dire: la tua vita è un tempo-spazio di esperienza finalizzato alla realizzazione di un qualcosa di ben definito. Elemento importante di questo discorso è: quell'elemento definito che dà importanza alla tua vita non l'hai pensato tu in questa vita, perché tu quando sei nato, ti sei formato, non eri cosciente di questo: è stata creata tutta una fascia di esperienza aldilà della tua volontà, anzi è stato creato prima che la natura ti desse la capacità di renderti conto. Quindi, o metti saggezza nella natura o sei tagliato fuori, perché uno dice "è proprio una vita che sono obbligato a vivere" e potrei dire anche "da qualche demiurgo molto nevrotico e paranoico che fa le cose come gli pare". Allora, l'ipotesi da cui noi siamo sempre partiti, è la seconda, che la vita ha un senso, ha un tracciato, c'è un progetto, c'è una finalità. Se c'è un senso, allora rileggiamo il senso della nostra vita sui 4 elementi. L'elemento acqua a questo livello, ci rappresenta la nascita. Cioè, questi sono i quattro elementi che rappresentano le quattro energie la cui combinazione fa esistere la tua vita, ma rappresentano i quattro aspetti fondamentali dell'esperienza della tua vita
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che è legata ad un principio, ad un formarsi, ad un esprimersi, a un tirare le conclusioni e a un finire: tutto della nostra vita si svolge su questo schema. 1. Nasci (ACQUA); 2. infanzia, ti formi (TERRA); 3. maturità, ti esprimi (FUOCO); 4. vecchiaia, tiri le conseguenze se la vita ti dà il tempo di farlo (ARIA); e muori (ACQUA). E il ciclo va avanti: nascita, infanzia, età matura, vecchiaia, morte. Nel ciclo della vita breve: 1. mezza notte, 2. alba, 3. mezzogiorno, 4. sera, mezza notte. Nel ciclo lungo: 1. inverno, 2. primavera, 3. estate, 4. autunno, inverno. La vita si svolge in questo ciclo, tutta la tua vita. Detto così sembra uno schema, che ci corrisponde perché in fondo uno dice "la mia vita è fatta di giorni, la mia vita è fatta di anni, la mia vita è fatta di cicli più o meno lunghi ..." e corrispondono. Nell'arco delle 24 ore della mia esperienza, io, questo ciclo di esperienza dei 4 passaggi, lo posso vivere innumerevoli volte. Piccolo esempio. Voi siete qui stasera, se siete qui stasera è perché nella vostra vita ... è questo che ci aiuta a capire il senso cosmico della vita ... perché siete qua? Nel vostro spazio tempo di esperienza, ci fu un momento in cui avete deciso che le conferenze che venivano fatte in questo luogo, con queste date, vi potevano interessare. Quando voi avete valutato che vi potevano interessare, è nato il progetto. Vi siete detti: ci voglio essere. È partito il progetto, è nato quel ciclo di esperienza che dice "io quelle chiacchierate le voglio ascoltare, le voglio vivere, perché possono essere interessanti". ACQUA. A questo punto cosa avete fatto? Vi siete organizzati per poterci essere. Dite "voglio esserci, mi interessa esserci, ho bisogno di esserci, mi piace esserci, sono curioso di esserci?" ... qualunque sia la motivazione: NASCITA. Mi organizzo per esserci. Quanti di voi per essere qui stasera hanno dovuto magari prendere i figli, portarli dalla nonna, dai nonni, da qualcuno e dire "mi tieni i figli mercoledì sera, perché io non ci sono?", oppure vi siete dovuti organizzare per dire "mi lasci la macchina perché mercoledì
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sera serve a me." Vi siete dovuti organizzare per quello che poteva essere utile o piacevole per voi. Vi siete messi d'accordo in tre o quattro per dire "facciamo il viaggio insieme, così chiacchieriamo?" Cioè vi siete organizzati tutto ciò che era necessario per poterla vivere l'esperienza, la state vivendo: ecco il FUOCO. Tornando a casa stasera, come tante altre volte, valuterete "ne è valsa la pena muoversi oggi? E stato bello, non è stato bello, è stato utile?", tirerete le vostre conclusioni. E mentre andate a casa in realtà state elaborando il nuovo ciclo. "E adesso cosa faccio tornato a casa? Vado a letto perché sono stanco.", è partito ciclo: cosa fai? Ti organizzi per andare a letto: ti svesti dei vestiti che hai, ti metti il pigiama se vai a letto col pigiama, spegni luci ... ti organizzi ... vai a letto e dormi e domani mattina gli svegli e ti dici "ho dormito bene stanotte o non ho dormito bene stanotte" ... e parti per il nuovo ciclo. State seguendo? La vita si svolge su questi cicli. Sono i 4 elementi della vita che diventano esperienza, modalità di esperienza. Se la vita ... e qui a ragione il movimento ermetico: la vita così come sopra, così è sotto; come è nel macrocosmo così è nel micro cosmo; come è nel grande così è nel piccolo; la vita è tutta così ... allora questo schema me lo ritrovo nella mia vita globale, come dicevamo prima: nascita, infanzia, maturità, vecchiaia. Che senso hanno? NASCITA. C'è un progetto, parte un progetto, c'è una finalità. La finalità fa sì che tu nasca e quindi fa sì che tu nasca in una certa situazione. Quindi, c'è un progetto che è quello che determina il tuo iniziare a vivere, la tua nascita. Tutto quello che ti capita da quando vieni concepito fino a quando hai 14, 16 anni e arrivi alla maturità, è la maturità psicologica, la presa di coscienza, non è altro che un formare, un formarsi, un organizzarti tutto ciò che ti serve per realizzare il progetto per cui sei nato. Per cui, c'è un progetto? Per realizzare questo progetto bisogna organizzare quello che serve. Cos'è che mi serve per realizzare il progetto della vita? Mi servirà nascere da certi genitori, mi servirà ricevere una certa educazione, mi servirà che attraverso l'educazione mi si diano certe predisposizioni, mi servirà che io là dove nasco e dove mi trovo a crescere abbia certe possibilità economiche, culturali, sociali, ambientali, perché se ho bisogno di fare un certo tipo di esperienza, ho bisogno anche di questi aspetti. Se la mia esperienza di vita, per quello che io sono chiamato a fare presuppone che io abbia a disposizione miliardi perché ho bisogno di imparare una certa cosa, la vita ti dovrà mettere a disposizione miliardi, ti dovrà dare gli strumenti. Se c'è un progetto, se c'è saggezza, ti viene dato tutto quello che ti serve e dal punto di vista concreto esterno e dal punto di vista della struttura interna. Ed ecco allora perché hai tutta una serie di anni in cui tu non sei cosciente, quindi non hai possibilità di scelta, non hai possibilità di decidere tu cosa è giusto e cosa è sbagliato; tu ti ritrovi passivamente ad essere un contenitore dove viene versata esperienza che non dipende da te. È una delle ragioni che ci dà spazio per lamentarci per una vita intera; perché abbiamo tantissimi modi per poterci poi lamentare di quello che hanno fatto, di come ci hanno educato, della scuola dove ci hanno mandato, ecc., in effetti tutto lo
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spazio in cui tu sei un vaso, un contenitore passivo dove la vita versa dentro. In realtà nella saggezza di questi presupposti, ti si stanno dando gli strumenti che ti servono per vivere la tua esperienza, la quale esperienza che tu ti ritroverai a vivere sarà l'esperienza mediante la quale tu sei chiamato ad attuare il progetto per il quale sei nato. Tornando indietro nei nostri discorsi, UNA SFUMATURA che a suo tempo non abbiamo detto, qualora tu in ciò che stai facendo concretamente, stessi realizzando il progetto della tua vita, non ti capiterà assolutamente né di sentire ansia, né angoscia, né grandi solitudini, neanche problemi psicologici o esistenziali ti accadranno perché se uno fa nella vita quello che è chiamato a fare, sta bene, perché è il punto di equilibrio: sei chiamato ad attuare. Come tutte le cose! Può esser attuato tutto il progetto, può esser attuato solamente in parte, può esser attuato molto poco ... c'è questa possibilità. Come d'altronde potremmo dire, se volessimo essere onesti, potresti anche venire con un progetto ed attuare molto di più di quello che ti si chiede come progetto. È come uno che va a scuola e durante l'anno scolastico può anche imparare di più di quello che teoricamente in quell'anno scolastico gli si chiedeva di apprendere. Mettiti a studiare, mettiti sotto, compra libri che non ti hanno dato come libri di testo, amplia le tue esperienze e apprendi di più. A suo tempo ho conosciuto un professore di università; quando aveva 13, 14, 15 anni e frequentava le medie, quando le medie erano grande studio di latino, di greco, delle lingue classiche, lui a 15, 16 anni, quarta ginnasio o quinta ginnasio, lo hanno preso e durante le ore di latino e di greco gli hanno detto " senti, esci di classe, vai a spasso, vai a studiare quello che ti pare, ma non essere più in classe perché non fai altro che rompere!", perché lui sapeva latina e greco meglio del professore che lo insegnava ... se l'era studiato da solo, era un pallino che aveva e a 15 anni correggeva il professore il quale chiaramente non era molto felice di essere corretto e quindi gli hanno detto "è inutile che stai qua a perdere tempo!" Lui, mentre gli altri studiavo latino e greco di programma, lui si è studiato l'aramaico, si è studiato l'arabo e altre lingue orientali. Apprendeva di più di quello che il programma in quell'anno gli chiedeva di apprendere. Avrebbe anche potuto dire "mi date queste ore di libertà me ne vado in piscina, me ne vado a giocare ...", no, andava a studiare. Siamo a livello di quelli genialoidi un po' paranoici. Lui si tagliava i capelli a zero per non perdere tempo il mattino per pettinarsi: recuperava tempo nei dettagli più incredibili, però è arrivato ad essere uno dei pochissimi italiani nell'ambito dello studio delle lingue orientali a cui i tedeschi, che sono avanzatissimi in questo, hanno dovuto togliersi tanto di cappello. Lui ha avuto la capacità di essere quello arrivato a scrivere un libro sull'aramaico, sugli studi biblici, che i tedeschi gli hanno chiesto per favore di poterlo tradurre e lui per ripicca ... era paranoico sotto certi aspetti ... ha detto "non si traduce il testo, vi sembra interessante? Scrivetevelo voi." Si può apprendere: voglio dire, nella vita gli spazi di esperienza posso essere tanti.
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Alla fine della vita, a conclusione della vita, che noi tendenzialmente desideriamo, implicitamente, che sia tempo di vecchiaia, in genere dovrebbe essere il tempo della rielaborazione, quando uno tira i remi in imbarca, come si dice, e guardandosi un po' alle spalle si valuta per quello che è stato vissuto. Questo momento di rivalutazione spesso la vita te lo dà come tempo di vita concreto, altre volte non te lo dà come tempo di vita concreto, perché uno magari si trova fare il passaggio a 30 o a quarant'anni e non ha il tempo per valutare la cosa ma è un tempo che va a far parte dell'esperienza dell'immediato dopo morte, come rielaborazione, comunque questo è il ciclo della vita. Tutto questo per arrivare dove? È qui che si deve collegare tutto, poi tutto il resto potrebbe assumere una luce estremamente interessante. Che la nostra vita in realtà noi ci troviamo a viverla in rapporto con elementi terra che sono: genitori che tu apparentemente dal punto di vista razionale dici di non aver scelto; ti ritrovi, per esempio come retroterra, con un sistema di carattere, temperamento, modi di essere, predisposizioni ... tutto questo è frutto dell'infanzia, la psicologia lo dice: la tua vita te la giochi i primi 4, 5 anni sulle ginocchia di tua madre, lì si creano le strutture psicologiche emotive fondamentali che poi saranno gli strumenti con cui ti giocherai la tua esistenza. Un elemento di saggezza, che se riuscissimo ad integrarlo dentro ci potrebbe salvaguardare e risparmiare un sacco di sofferenze inutili ... poi valutata le cose come volete, abbiate la libertà critiche di dire "non ci credo" ... ma in fondo, nella nostra vita di oggi, quanti di noi possono avere già quarant'anni, cinquant'anni o giù di lì e dire "in fondo, è una vita che sto lottando per modificare la mia aggressività, per modificare la mia timidezza, per modificare le mie paturnie affettive, per modificare le difficoltà che ho ..." alla fine cosa ti resta? Arrivi magari a modificare qualcosa di tutto questo quando hai 40 o cinquant'anni, nel migliore casi, o magari sessant'anni, ecc., poi quando riesci ad aver modificato qualcosa ... c'è qualcuno che ti tira giù le palpebre degli occhi e ti dice "ci vediamo la prossima volta" ... è un dato di fatto. Quindi giustamente qualcuno dice "lo sforzo reale che io faccio in questa vita, il risultato di benessere - qualcuno dice - ce l'avrò dopo", non è che lo perdi. Esattamente come in questa vita stai usufruendo e godendo di quello che hai fatto prima. Diciamocelo sinceramente: le cose che vi stanno dando molta soddisfazione in questa vita, non nella sua totalità, ma la gran parte delle cose che vi danno buone soddisfazioni in questa vita non sono le cose che vi siete trovati a fare con estrema facilità? Dal mestiere che fate ai gusti che avete, alle cose che avete appreso ma non avete fatto molta fatica ad apprendere perché c'è gente che per apprendere una mezza poesia ci impiega una settimana e c'è quello che la legge una volta e se la ricorda. Le cose che vi hanno dato molta soddisfazione sono anche le cose che avete fatto con facilità, che vi sono risultate facili. E cosa vuoi dire? Siccome nella vita la legge è la legge dell'apprendimento,
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quello che ti risulta facile fare oggi è perché l'hai già imparato ieri, sennò non ti risulterebbe facile. Sfido chiunque che non ha mai preso in mano una racchetta per giocare a tennis che fosse capace di andare in un campo da tennis e giocare bene; se vai in un campo da tennis e giochi bene vuol dire che hai già fatto il ricorso. È importante averlo presente! Se noi avessimo questo criterio di auto valutazione, ci risparmieremmo un sacco di menate e ci risparmieremmo un sacco di quelle valutazione severe su noi stessi, da cui nasce molta della nostra sofferenza. Quindi, io mi ritrovo a vivere la mia vita con tutto un sistema di realtà che è fatta di personaggi presenti nella mia vita, di elementi presenti nella mia vita ... e ripeto ... anche le persone che tu ti ritrovi nella tua esperienza di maturità, di cui ti innamori, magari la persona che sposti, i figli che metti al mondo ... in realtà in che misura queste persone sono veramente le persone scelte a tavolino con la lucidità mentale di chi dice "questa è la scelta giusta" ... sono fondamentalmente le cose che ci capitano. Chi può dire ... c'è qualcuno ... che può dire "io nella mia vita sto facendo veramente quello che ho sempre sognato di fare ed è veramente quello che volevo fare" ... meno male, qualcuno c'è indubbiamente, perché in quel campo in genere è più facile. Ma se andate sull'affettivo notate quante spazio di realtà concreta tu hai, ma in realtà non è la realtà che tu hai scelto sapendo perché la sceglievi, scegliendola fra tutte le possibilità che conoscevi benissimo i pro e i contro di ognuna, ecc. ... no, sei stato travolto dalla situazione perché ti sei innamorato di una certa persona invece che di un'altra, ma sei stato travolto dalla situazione. Ti sei trovato spesso a fare un certo tipo di carriera scolastica, di professione o di mestiere portato dagli avvenimenti più che dire "quello era e quello ho fatto e continuo a fare quello". Questa è la realtà concreta che tu ti ritrovi perché è lì, perché te l'ha messa lì la vita. Ecco, tutta la nostra vita dov'è che ce la giochiamo? Ce la giochiamo con un sistema di pensiero, un sistema motivo e un sistema di azione creativa che deve rapportarsi a quello che nella vita hai lì, che è la tua realtà concreta e che perlopiù è la realtà che ritrovi lì, collocata lì, non da te ... la tua realtà effettiva. Allora, tutto ciò che ti accade a livello di sistema digestivo è l'elemento spazio dove si manifesta il rapporto che tu hai con questa realtà concreta, cioè con la tua terra. Questo è lo spazio terra, cioè lo spazio di vera concretezza dove tu sei chiamato a concretizzare te stesso sia come pensiero, sia come sistema motivo, sia come azione creativa, gestuale: cioè, quello che fai lo fai in rapporto a questa realtà. Ed ecco allora che lì inseriamo brevemente quello che può essere quel discorso applicato partendo dalla sistema digestivo dove il sistema digestivo in effetti rappresenta il rapporto con questo elemento terra. Quell'elemento terra, simbolico in questo caso, che è il tipo di rapporto di valori che tu stabilisci con tuo padre, con tua madre, con i tuoi figli, con la tua casa, col tuo lavoro ... la tua realtà concreta, e che si ritrova ad essere rappresentato nell'esperienza della tua fisicità dal cibo ... ... ... e qui avete l'aggancio che può essere il primo aggancio veramente interessante.
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Dal punto di vista terra, ciò che alimenta, la vita del tuo corpo ... il valore che tu riesci a dare e riesci a vivere nella realtà concreta della tua vita sarà il cibo per il tuo SPIRITO: questo è l'elemento associativo che può essere interessante. Cioè, noi abbiamo una dimensione finita e una dimensione infinita; una dimensione fisica e una dimensione spirituale. Ambedue le dimensione devono essere alimentate; cioè, si attua in queste dimensioni sulla base di un prendere, integrare, assimilare e quindi, attraverso questo, è come se tu facessi crescere questa vita. Attraverso il cibo ... noi a livello fisiologico cosa facciamo? Diamo la possibilità al corpo di crescere, quella che poi diventa la crescita che diventa poi il dramma della morte perché crescendo è come morire: cambi, cambi, e vai verso la conclusione del ciclo. Ma in realtà, tu a livello fisico con l'apporto di cibo permetti al tuo corpo non tanto di sopravvivere, ma di vivere ed il suo vivere risulta essere un crescere, cioè il tuo corpo continua ad aggiungere qualcosa a ciò che ha già in un sistema di equilibrato rapporto che dovrà esserci fra il tuo corpo ed anche la natura circostante e che nel sistema digestivo tutto questo trova una perfetta collocazione. Per capire a livello spirituale cosa vuol dire alimentarsi ... parentesi, questo vi spiega come l'alimentarsi è uno degli elementi costantemente presenti nella ritualità e nell'aspetto religioso cerimoniale delle grandi tradizioni. È sempre arrivato a noi attraverso le grandi tradizioni religiose la necessità, almeno in certi momenti, di mangiare in maniera rituale. Notate che la religione cristiana e cattolica in questo è centrale come obiettivo, perché il grande ritto della tradizione cristiana è il rito dell'eucarestia che è la ritualità del mangiare del bere; e tutto questo nella ritualità cristiana ... ed in questo dovremmo essere facilitati se fossimo capaci di andare dentro a questi significati ... in realtà quando tu vai a messa in realtà ti dicono, ti invitano, ti creano la situazione perché tu possa alimentarti del corpo e del sangue di Dio, o se volete in pratica è la ritualità dove ti si dice che tu sei chiamato ad alimentarti di un Dio per essere tu a tua volta l'alimento del Dio in uno scambio di reciproca alimentazione, dove il concetto è molto reale anche se è molto ermetico, ma questo vi chiarirà, se riuscite a collocare la nostra esperienza, questo vi chiarisce anche il grande parallelismo e la grande analogia e il grande, stretto, profondo collegamento che trovate fra l'esperienza affettiva e l'esperienza alimentare, nel senso che ciò che tu vivi a livello affettivo, si ripropone e si realizza spesso con compensazioni nel modo con cui mangi e in quello che mangi ... poi portato al limite estremo è quello che poi accade ... sei in crisi affettiva? Mangi di più o rifiuti il cibo. In effetti l'anoressia o la bulimia possono essere due aspetti importanti del discorso legato proprio al sistema digestivo dove quindi una crisi affettiva, una non soddisfazione affettiva ti porta ad avere un tipo di rapporto con il cibo già predeterminato perché ti proponi una certa finalità e tendi ad attuare quella finalità. Se noi teniamo presente che l'amore è il grande valore dell'azione creativa - cuore - ... e non per niente quando parliamo di amore parliamo di cuore, quindi il primo discorso che abbiamo fatto, notate quindi la grande importanza di questo parallelismo fra il cibo e il campo spirituale che tocca l'elemento affettivo, l'elemento amore.
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Potremmo fermarci qua stasera, perché il campo è molto ampio, ma potremmo fermarci qua nel senso ... che con questa idea centrale che stiamo per dire puoi costruire il resto, puoi costruire le nostre elaborazione. Nella processo digestivo, cosa avviene? C'è un cibo che diventa l'obiettivo di quella che è una mia fondamentale necessità di vita. Io ho la fame, è una situazione che si crea nel mio organismo e c'è il cibo che me la può soddisfare, dove in questo incontro, praticamente, io con l'assunzione del cibo dico che placo la fame, ma in realtà permetto a me stesso di vivere; se io prescindessi per un tempo lungo dal cibo ... io muoio. Quando io prendo il cibo e lo faccio diventare parte di me, cos'è che accade in realtà? In modo molto semplice, per quello che serve a noi. In realtà il cibo viene distrutto nello stomaco, viene separato tra ciò che mi serve e ciò che non mi serve o non mi è utile nell'intestino, quello che viene scelto come utile viene dirottato nel fegato, trasformato, reso sostanza essenziale più sottile che permette di diventare sostanza del tuo sangue, della tua vita. Quindi in realtà c'è: una distruzione della forma nello stomaco, una separazione nell'intestino fra ciò che ti serve e ciò che non ti serve ... ripeto, in linea essenziale ..., quindi ciò che serve viene poi rielaborato, essenzializzato in quelle strutture che poi servono per ricostruire quelle che sono le strutture della tua vita. E lì avete lo schema dell'esperienza. Quindi c'è una distruzione di forma, una selezione di parte che è veramente utile per te, che ha a viene quindi trasformato per essere effettivamente assimilato da te: sono i tre livelli. Uno tocca direttamente lo stomaco, l'altro va a toccare il processo che riguarda l'intestino, l'altro va a toccare il processo che riguarda il fegato. Intorno a questo ci sarà poi la cistifellea, ci sarà il pancreas, ci sono altri elementi, ma rimaniamo sullo schema essenziale. QUESTO CHE AVVIENE NEL CIBO è quello che noi DOVREMMO essere capaci di ATTUARE IN RAPPORTO ALLA REALTÀ CONCRETA DELLA TUA VITA. Ecco i parallelismi, per cui io mangio cibo con una persona che ... terminologie che sono molto interessante da questo punto di vista ... mangio del cibo "con una persona che mi sta sullo stomaco - come si dice - o che non digerisco" e se la cosa diventa estrema, io prendo quel cibo che ho mangiato e che potrebbe non entrarci niente e lo vomito, cioè il mio stomaco lo rifiuta. È frequente il fatto delle persone che vomitano il cibo mangiato mentre fanno una gran litigata con la persona che gli presenta una realtà che loro non accettano, perché il corpo non fa che somatizzare in quel momento qualcosa che però non è collegato, apparentemente, direttamente, con il cibo, ma è collegato con un significato che va a toccare la sua realtà concreta che può essere la persona che ha di fronte, che può essere la persona di legame affettivo, che può essere una persona collegata a livello professionale o di lavoro, o può essere qualunque altra persona significativa. Quindi, quello che noi ritroviamo nel comportamento a livello organico, in rapporto con il cibo, l'importante sarebbe che riuscissimo ad applicarlo nel rapporto ... ecco il rapporto spirituale, l'alimentazione spirituale ... nel rapporto con la realtà concreta della nostra vita.
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Potremmo dire, in maniera di linguaggio simbolico, io mia madre ... e mia madre sta per qualunque realtà della mia vita ... mia madre devo riuscire ad andare oltre le sue forme esterne per coglierne il senso; separare in questo senso, della realtà materna, ciò che mi riguarda, ciò che mi serve e ciò che non mi serve, e ciò che mi serve rielaborarlo alchemicamente dentro di me e farlo diventare quello che assimilo nella mia vita. A parole potrebbe essere facile dirlo, poi magari la comprensione può essere meno, ma in realtà questo è elemento che dovremmo considerare. Mia madre ha un volto particolare, ha un carattere particolare, ha una storia particolare, ha una cultura particolare ... tutto quello che mia madre ha a livello esterno è la forma, è quello che non dovrebbe distrarmi. Perché in realtà, che mia madre sia poco acculturata o molto acculturata, che abbia studiato molto o che abbia studiato poco, che sia molto in gamba o meno, che sappia lavorare la terra invece che fare l'insegnante ... tutti questi elementi esterni sono la forma oltre la quale io dovrei saper andare e cogliere "che senso ha mia madre per me? Che cos'è mia madre per me?" Al di là del mestiere che fa, della faccia che ha, dell'età che ha, ecc.? In quello che lei è ci sarà una parte che mi riguarda, ma c'è una parte che non mi tocca perché mia madre sarà comunque un individuo diverso da me, sarà comunque una storia di vita diversa da me, quindi c'è una parte che mi riguarda, ma sicuramente una parte non mi riguarda; quindi una parte la devo prendere e una parte la devo lasciare: è ciò che dovrà fare l'intestino e noterete che il comportamento dell'intestino sarà molto vicino ed analogo al comportamento del cervello. Non per niente la parte dell'intestino tenue con le sue circonvoluzioni ripropone molto l'immagine del cervello. Come il pensiero che dobbiamo assimilare e poi dover saper scindere, per poi quella parte saperla effettivamente integrare. Tenete presente una cosa. In questo rapporto con il cibo, il cibo è la realtà esterna che mi rappresenta la mia realtà concreta, la mia terra. Questo cibo, nel mio vissuto organico, lo posso sottoporre ad alcuni momenti di rifiuto. Ho fame? OK, c'è il cibo? Si. La soddisfazione sarà che io questo cibo lo prenda e lo faccia diventare parte della mia vita. Per le ragioni più diverse quel cibo può essere sottoposto da me all'effetto rifiuto. Io posso rifiutare un cibo sulla base semplicemente dell'immagine che ha e dell'odore che ha. Voi mi presentate un piatto e dalla faccia che ha e dall'odore che sento ti dico " te lo mangi tu". È buono il budino? ... ... a me date un budino e vi dico "mangiatelo tu". Attenzione che nella vita non è che tutti debbono fare tutte le cose, non è che dobbiamo mangiare tutte le cose. Io sono figlio di una famiglia di contadini del bresciano, dove andavano matti per la trippa, tradizione contadina; se c'era una cosa che quando la facevano non ne sopportavo neanche l'odore in casa ... per loro era uno dei piatti prelibati e io non ne sopportavo neanche l'odore e non ho mai mangiato trippa. Io ho la mia storia, gli altri hanno la loro storia, c'è a chi piace una cosa e a chi piace un'altra, ma io una cosa la posso già sottoporre a rifiuto per l'immagine che ha: è la prima forma di rifiuto a cui tu sottoponi una realtà senza neppure prenderne contatto, cioè, rifiuti proprio il contatto con questa realtà.
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Avete mai sentito dire di quelli che vomitano senza aver mangiato? Hanno conati di vomito, tirano su - dicono - l'anima, ma in realtà sono 24 ore che non mangiano. Tirano su che cosa? Tirano su un po' di succhi gastrici perché è l'unica cosa che c'è, ma in realtà vomiti qualcosa che, entrando, lo stomaco rifiuta per qualche ragione ... c'è chi vomita il nulla. È l'elemento di colui che può sottoporre la realtà a rifiuto nel tentativo di non prendere neanche contatto. Cioè la realtà viene respinta prima ancora di entrare fisicamente in contatto. Il secondo momento di rifiuto possibile tu lo puoi attuare nella bocca o nello stomaco, là dove nella bocca incomincia il cibo ad essere sottoposto a quella distruzione di forma, perché viene masticato e distrutto nella sua forma, quindi incomincia ad essere percepito in elementi molto più sottili. Tenete presente un altro evento molto importante. La grande fame, il grande appetito che tu hai incomincia a rappacificarsi da quando tu metti il cibo in bocca, non da quando il cibo viene assimilato attraverso l'intestino o ancora più avanti con il processo nel fegato. Hai fame? Ti basta mettere qualcosa bocca. Quindi già in bocca c'è un contatto con elementi che vanno immediatamente a modificare il tuo sistema. Quindi il cibo può essere rifiutato a livello bocca stomaco, dove il cibo rappresenta la realtà. Quando la realtà, che tu come immagine esterna ne prendi contatto e l'accetti, appena di questa realtà ne distruggi la forma, si evidenziano aspetti più nascosti della realtà e a quel punto ... la rifiuti. E questo penso che non abbia bisogno di spiegazione. È il momento in cui anche a livello fisiologico tu rifiuti il cibo perché lo rifiuti. Il cibo arriva allo stomaco e nello stomaco, per qualunque ragione, il cibo non viene accettato e viene vomitato. Un altro momento di rifiuto, in effetti, il cibo lo può subire a livello intestinale. Viene masticato, viene già portato più in profondità nella tua elaborazione, ma per qualche ragione, già anche se lì il rifiuto della realtà non è già più totale perché alcuni elementi vengono assorbiti, ma viene rifiutato, per esempio, attraverso una diarrea, dove tu espelli quello che hai mangiato prima di darti tempo di assorbire quello che potrebbe essere assorbito attraverso quel cibo; quindi c'è un livello di rifiuto in fase ancora più avanzata. Giustamente si dice, SE PASSA QUEL TIPO DI ESAME e il cibo selezionato passa ad essere integrato attraverso fegato, NON PUÒ PIÙ ESSERE RIFIUTATO. A quel punto, se quello che assorbi fosse ipoteticamente non positivo ne paghi le conseguenze. Se tu integri elementi non positivi, vanno a far parte della tua realtà e ne paghi le conseguenze. E questo è il processo che ci ricorda l'aspetto fisiologico organico. Questo è l'elemento che va a toccare il contatto con la nostra realtà concreta. Se teniamo presente che la nostra realtà concreta è fatta di persone, è fatta di situazioni, è fatta di oggetti, è fatta di esperienze concrete, ecco allora che tutto quello che la vita mi propone ... e attenzione che questo elemento terra nel ciclo dei quattro elementi rappresenta una parte, struttura della mia vita, che io mi ritrovo lì senza averla io scelta sulla base di una mia coscienza creativa. Io divento cosciente quando
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incomincia ad essere attivo il fuoco dentro di me; quindi è la parte di vita che io mi ritrovo per destino, potrebbe dire qualcuno. Ecco allora che ognuno di noi potrebbe fare una bella lista della sua vita di quante cose anche adesso che hai 30, 40 o cinquant'anni, di quante cose la vita ti colloca lì senza che tu le abbia scelte; di quanta realtà di vita le situazioni ti obbligano a rielaborare, a prenderne contatto, senza che tu positivamente le abbia scelte. Qualche volta fortunatamente quello che ti accade e la vita ti colloca lì è molto positivo e molto entusiasmante, molte volte è esattamente tutto il contrario. Ecco, tutta questa realtà è la realtà da cui il tuo spirito può estrarre il cibo per la sua alimentazione, cioè per l'alimentazione del tuo progetto. Questo è elemento che potremmo lasciare lì come elemento finale importantissimo. Tu nella tua vita, per realizzare il tuo progetto, per realizzare quello che è il senso della tua vita ... cos'è che hai bisogno di fare? Hai bisogno di sottoporre questa realtà concreta che hai, ad un sistema di comprensione, di motivazione e di azione effettiva creativa, in rapporto alla tua realtà, mediante la quale tu senta di dare il massimo valore a te stesso. Cioè, la tua vita ha il valore per quello che riesci a pensare, per quello che riesci a sentire e per quello che riesci a fare con tua moglie che è la tua terra, se hai una moglie nella tua vita ... tuo marito, tuo figlio, il lavoro concreto che hai, lo spazio concreto che hai: questo è il senso. Nel momento in cui tu da questa realtà concreta non sapessi estrarre quello che la realtà contiene e quindi, rapportata a quello che è a livello spirituale, non sapresti estrarre la possibilità di un'azione creativa che dà valore a quello che fai, perché non lo cogli, perché ti sfugge, perché lo rifiuti ... ecco che potremmo ritrovare degli elementi che vanno a toccare il funzionamento del sistema e del processo digestivo. A questo punto, molto rapidamente - visto che sono già le 10:30 - poi diamoci spazio per il dibattito, diamoci spazio per riprendere il tema la prossima volta ... mi sono ritrovato a pensare a questa serata e pensandoci poi concretamente in effetti come era il cuore, questo era forse un tema a cui dare due serate. Fa niente. Al limite riduciamo un pochino il tema della prossima volta e lo completiamo con quello che ci rimane del tema di questa sera. Cosa potremmo aggiungere su questo. Alcune precisazioni. Lo stomaco, per capire quello che ci succede, per interpretare quello che può essere i fenomeni che lo riguardano. Ci sono quelli che dicono "digerisco bene o non digerisco bene" o quello che sia.... Tenete presente che lo stomaco è un elemento molto interessante in questo senso. Ricordate la storia di Giona, della Bibbia? Giona è quello che viene inghiottito da una balena. È uno dei miti, è il mito biblico, che fa riferimento a tanti analoghi miti di altre tradizione, che fa riferimento al sistema iniziatico dove, colui che veniva introdotto, attraverso il processo definito iniziatico, che poi rappresenta semplicemente colui che voleva arrivare a realizzare il vero progetto spirituale della propria vita ... questo il senso dell'iniziazione ... cos'è che doveva attuare? Doveva attuare l'esperienza
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simbolica di essere inghiottito nello stomaco del mostro. Lo stomaco, la balena, è un periodo nello stomaco per poi essere vomitato sulla spiaggia e tenete presente, nella storia di Giona, che Giona viene inghiottito dalla balena ed è quando poi la balena lo ributta sulla spiaggia che Giona si sente in grado di fare quello che Dio lo chiamava a fare, cioè ad attuare il suo progetto. Dio gli aveva detto "tu profeta devi andare per la città e fare un certo tipo di predicazione, devi andare ad annunciare una certa cosa perché si comportano così e tu devi andare ..." e lui dice "ma neanche per sogno. Io andare là e mettermi lì a menarla a quelli lì che poi mi tratteranno pure male .... Tu mi dici di andare là e io vado di qua." Ed ecco allora la storia che dice che se tu ti allontani dal tuo progetto, vieni inghiottito ... perché lui s'imbarca, la barca rischia d'affondare, la gente capisce che lì tutto quello che sta accadendo è perché lui è sulla barca che sta scappando e allora lo prendono e lo buttano in mare: noi ci salviamo e tu pensa a quello che devi fare. Ed è questa permanenza nello stomaco che lo porta a realizzare il suo progetto. Che cosa rappresenta quindi lo stomaco? Lo STOMACO rappresenta la capacità che noi abbiamo di andare oltre le forme. Nello stomaco uno viene sottoposto alla distruzione della forma esterna per prendere contatto con la sua essenza, cioè proprio quello che è veramente al di là delle proprie apparenze. Quindi la riflessione che potrebbe essere fatta su quello che è il senso dello stomaco, lo stomaco rappresenta lo spazio dove si può somatizzare la capacità che tu hai di contattare la realtà concreta della tua vita senza farti eccessivamente distrarre, distogliere, disturbare, dalle forme esterne. Cosa vuol dire? Vuol dire che io posso avere una madre completamente, dal punto di vista razionale, completamente antipatica di quelle antipatie che potrebbero essere da manuale, ma non è il modo di essere o di carattere o di temperamento di mia madre che mi devi distrarre; devo essere capace di andare oltre queste forme e cogliere il senso che quella è mia madre e quindi ha un senso per essere mia madre ed io per essere suo figlio, e quindi cogliere questo senso. Se non colgo questo senso, cos'è che può accadere? Può accadere che io, questa realtà che non accetto a sufficienza la sottopongo ad un'azione creativa eccessiva: la penso troppo, la valuto troppo, ci parlo troppo, mi lamento troppo, alzo troppo la voce ... faccio esempi di quello che potreste fare con vostra madre a meno che .... Quando fate questo elemento di troppa eccitazione è quando uno va in stress e spesso questo si manifesta con un eccesso di produzione di succhi gastrici che sono quelli che spesso vanno a determinare l'ulcera. Se questo appare, uno ti dice "sta calmo, sta tranquillo, un po' più di calma nelle cose che fai, meno stress" ti direbbero in sintesi molte volte, come una delle spiegazioni che non è totale ma rappresenta abbastanza bene l'elemento. Quindi è come dire: accetta e vivi più serenamente la realtà che stai vivendo, non lasciarti troppo coinvolgere dall'aspetto esterno di questa realtà. Spesso questo può essere il lavoro e può non essere una madre, spesso può essere la professione e può non essere la famiglia, possono essere tante cose. Comunque lo stomaco è questo elemento di rielaborazione dove tu sei chiamato ad andare oltre le forme esterne della realtà.
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Dove quindi, il concetto essenziale nello schema di prima è ... la realtà concreta che tu hai, dovremmo diventare capaci di sentirla che al di là della realtà che è, a livello effettivo ... quello che può essere la tua famiglia di origine, quello può essere tuo moglie o tuo marito, quello che può essere tuo figlio o quello che può essere a livello esterno ... essere capace di considerare, di sentire dentro ... ecco l'elemento aria, se volete ... che quella, qualunque sia, è la realtà giusta per me, è la mia realtà. Dove quindi tutte le emozioni che io potessi sentire nei rapporti con queste realtà che diventano emozioni di rifiuto, emozioni di scocciatura, emozioni di pesantezza, emozioni di "perché a me", emozioni da dire "chi me lo fa fare", emozioni che nascono dall'insofferenza di non accettazione della realtà ... diventano emozioni che pur avvenendo, diventiamo capaci di accogliere il più serenamente possibile, perché consideriamo che comunque quella è la mia realtà. Avete presente quello che dicevamo quando parlavamo dei reni, parlando della coppia? Uno dei concetti che sottolineavamo era: una coppia veramente creativa da questo punto di vista è la coppia che proprio perché si mette insieme, si crea problemi. Un partner che non creasse problemi, non avrebbe la funzione di fare il partner, perché non evidenzierebbe niente della tua ombra. Lo ricordate? Quindi dicevamo "siccome mi crea problemi - noi spesso diciamo - allora mi separo, perché se mi crea problemi allora vuol dire che posso andarmene...". Perché noi partiamo dal presupposto che se mi sposo è per star bene. Uno non si sposa per star bene ... l'abbiamo già detto ... uno si sposa per apprendere; che poi tu nell'apprendere sappia apprendere divertendoti o sappia apprendere solamente piangendo, questi sono fatti tuoi, sono fatti personali. Ci si sposa per apprendere, non per star bene; se riesci a star bene, creatività tua ... tanto di cappello: dipende da voi, dipende da come tu valuti le cose. Quindi ecco l'elemento, che tutta la mia realtà concreta, per quanto mi crei problemi, diventa la realtà che divento capace di valutare come la realtà giusta. A quel punto non avrò più bisogno ... il mio stomaco ... la mia realtà che tende ad andare oltre le forme e ad assorbire non presenterà assolutamente ostacoli. Processo in avanti. Se lo stomaco ci ricorda l'aspetto accettazione e quindi nel senso non positivo ci ricorda il difetto, che potremmo dire l'errore del rifiuto, se andiamo a livello di intestino ci ritroviamo con un elemento estremamente interessante. Da un certo punto di vista, abbastanza evidente, l'intestino scinde, divide ciò che serve e ciò che non serve. Ciò che serve viene poi riciclato per il definitivo assorbimento, ciò che non serve è destinato ad essere espulso. Abbiamo già accennato al fatto della colica o della diarrea o cose di questo tipo che rappresentano molto bene il fenomeno a cui tu potresti sottoporre questa realtà già sufficientemente masticata, ma comunque tu la mastichi in profondità e a un certo punto dici "comunque non mi va" e potrebbe essere qualcosa che tu rifiuti. E questo potrebbe essere rapportato a quando la realtà che tu tendi ad integrare e che tu vivi, risveglia soprattutto fenomeni di paure che vanno a sottolineare molto il fatto che tu rifiuti qualcosa perché pensi che in fondo ti danneggi, quindi è il timore di avere delle conseguenze eccessive.
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Non è nei fenomeni molto frequenti la stitichezza, cioè il fenomeno dell'intestino che vuole trattenere ciò che non dovrebbe trattenere. E qui è l'elemento molto interessante: perché questo trattenere?, e lì non riguarda più l'intestino tenue ma l'intestino crasso, il colon. Qui ci sarebbe un discorso lunghissimo perché qui c'è il discorso che si collega a tutto quello che può essere lo sterco in generale, cioè quello che serve per concimare la terra, perché il rifiuto, che è rifiuto per noi, è qualcosa che è di estrema utilità per la terra: attraverso quel rifiuto la terra diventa feconda, attraverso quel rifiuto la terra diventa più fertile. E quindi lì c'è un elemento molto interessante. Ci sarebbe ... io ve lo accenno, ma non lo tocchiamo stasera ... lì c'è l'elemento associativo molto interessante fra sterco e denaro, c'è un'associazione molto stretta: nel linguaggio dei sogni in effetti c'è, ma spesso viene detto che "il denaro è lo sterco del diavolo"! Quindi c'è l'associazione con l'elemento denaro. Rimaniamo su quello che può essere l'elemento esistenziale. Se noi lo portiamo a livello fisiologico del bambino, la cacca è il primo prodotto dell'elaborazione interna del bambino. In effetti, uno dei gesti entusiasmanti del bambino piccolo è quando prendere la sua cacca e la offre ai genitori che è un gesto che spesso i bambini fanno e che i genitori non capiscono e glielo tranciano immediatamente con degli interventi assurdi che vanno a creare molte volte dei traumi, blocchi, nel bambino che durano per la vita, ma è il primo prodotto. È il bambino che produce qualcosa di suo ed è il dono che fa "questa è roba mia!" Questo concetto che può sembrare un concetto su cui sorridiamo, il comportamento innocente del bambino, in realtà si rapporta ad una cosa molto interessante. Non per niente il non corretto funzionamento dell'intestino che si trasforma nella somatizzazione di una stipsi o di una stitichezza, in realtà andrà a sottolineare l'eventuale presenza in noi dell'avarizia, perché il difetto, errore, è l'avarizia: avarizia intesa come tendenza a trattenere, a non dare. Ora attenzione, c'è un elemento molto interessante. Il COLON viene associato all'inconscio, cioè viene associato alla parte inconscia perché anche tutto quello che è rifiuto, nel senso più amplio, sono gli elementi contenuti nell'inconscio, nella parte bassa della realtà. Quindi, il trattenere attraverso la stitichezza molte volte è da valutarsi come il tentativo dell'individuo ... e questo vi può servire come riflessione personale per i periodi in cui vi potrebbe accadere di essere stitici ... potrebbe rappresentare il tentativo di trattenere quelle realtà che vengono considerate non utili per noi, ma attenzione alla sfumatura, ma non solo utili per la valutazione che di questa nostra realtà viene data dal sociale, ma che noi personalmente vogliamo considerare invece utili. Cerco di fare UN ESEMPIO. Io e mia moglie, il sociale poi si concretizza nel duale. Due persone si mettono insieme, vivo insieme, si rapportano ... rapporto di coppia: io sono una realtà, lei è una realtà. La psicologia umana dirà: tu sii te stesso, tu sii te stesso, che ognuno sia se stesso. Ora essere se stesso vuol dire affermarsi per quello che si pensa, per quello che si sente, per quello che si prova ... l'autenticità diciamo ... ma nel momento in cui io mi metto insieme a te, quello che io faccio non ha valore solamente
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per quanto di autentico io sento di avere in ciò che faccio, ma ha valore anche per come tu lo recepisci. Faccio l'esempio più concreto ancora. Nella mia realtà personale sono innamorato delle rose, non c'è un fiore che mi piaccia di più: voglio farti un regalo perché sei la mia donna, ti mando un bel mazzo di rose; mi piacciono tanto, mi esprimono il meglio ... ma risulta che a te le rose fanno schifo ... perché a te piacciono i ciclamini o un altro fiore: ci sono le persone a cui quel fiore non piace. A questo punto cosa faccio? Sono autentico o non sono autentico! Cioè, devo regalarti le rose o non te le devo regalare? NO, NO! cosa ti regalo a fare le rose se a te le rose non piacciono. Ti voglio bene, ti regalo il fiore che piace a te. Allora ATTENZIONE. La rosa è un aspetto che io considero buono, perché mi piace; ma a quel punto la rosa diventa un elemento non buono perché non piace a te. Dov'è che la cosa ha valore? Perché io ti dico che ti voglio bene, voglio rapportarmi con te; siccome voglio rapportarmi con te, quello che tu, nel tuo sistema, non valuti buono, se io voglio rapportarmi con te la devo far diventare una realtà che per il momento lascio perdere. Cioè, non debbo cercare di essere troppo fedele me stesso, ma quello fa parte di quella realtà che devo espellere dalla mia vita se voglio rapportarmi con te, sennò non mi rapporterò mai con te. Quando questo non lo accetto perché dico "ma no, a me piacciono le rose e io porto le rose in casa" ... questo è trattenere quello che non mi serve. Perché, cos'è che mi serve? Quello che mi aiuta ad andare d'accordo con te; le rose non mi servono per andare d'accordo con te, allora le rose, da quel punto di vista simbolico, diventano la cacca che debbo buttare fuori. Se non la butto fuori vuol dire che trattengo troppo secondo me stesso, divento avaro, cioè divento quello che vuole possedere di più di quello di cui ha bisogno. Divento egoista, divento quello che vuole trattenere quello che non serve secondo la finalità che si propone. Alla fine, in questa maniera, cosa succede se continuerò a regalarti rose? Che rischierò di rompere il rapporto. Cosa succede se continuo a trattenere la cacca? Che il finirò per contaminare la mia situazione. Allora molte volte, a livello di intestino, si manifesta quella necessità che noi abbiamo di saper buttare, tenendo presente una cosa. Che in questo dare è implicita la capacità che ho di considerarmi parte della natura. Perché il fatto della stitichezza è il fatto che non solo faccio sì che una parte che non mi serve io tendo a trattenerla, ed è il tentativo di un'eccessiva ricchezza che voglio mantenere per me nella mia chiusura, ma questo trattenere rappresenta anche il fatto che non sto capendo che una parte di me ... cioè, io vivo perché? Perché prendo cibo ... ecco l'inizio del processo, il processo digestivo, prendo cibo ... ma tanto è importante prendere cibo quanto è importante, per mantenere l'equilibrio nella natura, che io dia ciò che avanza, ciò che non serve, cioè che io mantenga il ciclo dello scambio. Perché quello che io non do viene a far mancare alla natura una sua parte di fecondità ... e lì sarebbe interessante appunto, a parte il discorso della valutazione di sporco, di disagio, di brutto che noi associamo a quello che è sterco, quello che è cacca, tutto ciò che è rifiuto ... ... è da sorridere se volete: mangi in un piatto e dici "quanto è buono", poi dirò "prendi il piatto che è
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sporco" ... se fossimo logici potremmo dire "cosa hai mangiato?" ... SPORCO! Se fossimo logici ... hai mangiato sporco. Perché sporco? Ma sono i termini che usiamo e che denotano a livello di valutazione personale come a livello fisiologico tendiamo a valutare sporco quello che fa da interferenza ad un nostro criterio; A LIVELLO PSICOLOGICO, rappresenta questo, la non capacità di considerare che, per esempio, gli errori che fai nella vita ... SOLO UTILISSIMI!, non sono lo sporco da rifiutare dicendo che sarebbe stato meglio che non li avessi fatti, perché sarebbe come dire "sarebbe meglio che non avessi cacca da buttar fuori". Ma se tu non avessi cacca da buttar fuori, vuol dire che non avresti portato dentro niente, non saresti vivo. Se andiamo a vedere i collegamenti psicologici, diventa molto importante nella vita questa valutazione di una totalità di positività di ciò che facciamo, sia in ciò che noi prendiamo sia nel ciclo che manteniamo proprio prendendo e dando a tutti livelli. E allora, uscendo fuori da questo punto di vista ... lasciatelo dire ... da quel criterio un po' manicheo che ci ha accompagnato da secoli nella nostra cultura che ci sono le parti nobili e le parti ignobili del corpo, le parti positive e le reparti negative, le parti che sono belle e le parti che sono brutte, in una valutazione etico morale che ci ha accompagnato da molto tempo, che ci ha spaccato in due anche come corpo, quando invece il corpo è "il corpo è il tempio dello spirito" direbbe 2000 anni fa il buon San Paolo, il corpo è nobile in tutto se stesso e guai se nel corpo qualcosa non funzionasse bene. Quindi tutto ha bisogno di funzionare bene, in caso contrario tutto il corpo ne soffrirebbe. Comunque, ecco l'elemento dell'intestino, dove quindi la stitichezza ci potrebbe ricordare questa necessità anche di aprirci alla capacità del dare e non dell'eccessivo trattenere, dove il dare può essere anche la capacità di lasciar defluire da noi ... ecco che allora il dare diventa un qualcosa che va a toccare anche il funzionamento cerebrale e quindi la mente, il pensiero ... saper lasciar defluire da noi ciò che non serve perché nel mio rapporto con il sociale non mi aiuta a mantenere un buon, equilibrato rapporto. Se gli altri una parte di me lo considerano che non è utile, che non è buono, che non va bene, essere capaci di escludere dalla mia vita questa parte per poter mantenere quello che è il grande valore che è il valore del rapporto, il valore dell'amore, il valore della comunicazione, il valore dell'essere insieme. È quello che dicevamo appunto, quella parte di noi che tendiamo a trattenere perché la vogliamo assolutamente considerare buona anche quando invece a livello funzionare non lo è più. Concludo. Per quello che riguarda il fegato, qui la situazione è molto complessa per i suoi collegamenti. Il fegato ... sintetizzando, sintetizzando molto ... è collegato sicuramente con il concetto di coraggio: è un uomo che ha fegato, quindi che ha capacità di fare, di agire, di affrontare i pericoli, di superare i pericoli. Quindi il fegato si rapporta molto bene alla capacità che ha la persona di entrare in contatto con la realtà, anche quando la realtà presenta pericolosità, e quindi questa realtà farla diventare la propria realtà. Quindi il fegato ci rappresenta proprio il processo in cui noi la realtà concreta della nostra vita finiamo ed arriviamo ad essere capaci effettivamente di trasformarla e renderla parte di noi che va a diventare poi
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l'alimento del nostro sangue con quel collegamento fegato sangue cuore che può diventare molto interessante per la compressione. Ora, dal punto di vista del funzionamento del fegato vi voglio ricordare, a livello di concussione, i due difetti che ci possono aiutare a capire, i due errori che posso diventare i due grandi errori del fegato, sono la COLLERA e l'INVIDIA. In fondo, il collerico e l'invidioso sono i due che vengono spesso definiti a livello di linguaggio "quelli che si rodono il fegato", quelli che rimuginano, rimuginano. Il collerico è quello che rappresenta la manifestazione di aggressività, di invasione, di espressione di potere sull'altro, di aggressività eccessiva, dove chiaramente il collerico che diventa l'aspetto di espressione attiva esterna di aggressività, ha una corrispettiva relazione con quello che è il rancoroso, con quello che rivolge l'aggressività non all'esterno ma quello che rivolge l'aggressività mantenendola dentro, diventando quello che ti odia sottilmente dentro e mantiene questo anche se spesso non lo esprime e diventa quindi quello che rimugina dentro. E dall'altra parte l'invidioso, con l'invidia che è collegata specificamente alla bile, quindi prodotto della cistifellea, che è il prodotto che serve proprio nella separazione di ciò che serve da ciò che non serve a livello intestinale del cibo. Quindi ciò che mi appartiene, che mi riesce utile e ciò che non mi deve appartenere perché non mi è utile. Ora l'invidioso chi è? L'invidioso è colui che costantemente desidera possedere quello che non possiede; desidera ottenere quello che non gli appartiene. Cioè l'invidioso è quello che valuta la realtà dell'altro come quella che vorrebbe avere lui. Quindi, in effetti, è quello che non riesce a dividere concretamente e correttamente ciò che veramente gli appartiene, e gli appartiene di diritto e può dire "questo può essere mio", separandolo da quello che non gli appartiene semplicemente perché non gli appartiene o appartiene all'altro. E il collerico è quello che qualcuno definisce specificamente "colui che non si accontenta di ciò che ha". Quindi l'aggressività che esprimi sulla realtà perché pensi di non ottenere, che non ti si dà, che non riesci ad avere, quello che tu pensi di avere diritto di avere o quello che pensi che gli altri ti debbano dare. In realtà la rabbia, la collera, l'aggressività è la forma con cui esprimiamo sul resto la nostra non soddisfazione, il fatto di crederci quelli che hanno diritto a più di quello che hanno e quindi siccome non lo ottieni, allora scarichi la rabbia su coloro che pensi responsabili di quello che non ti danno. In effetti quand'è che vi arrabbiate, quand'è che avete collera? Provate a pensarci. Con chi urlate? Con chi alzate la voce? ... con coloro che secondo voi non stanno facendo quello che secondo voi è giusto. In fondo state affermando un vostro diritto ad ottenere qualcosa o che altri facciano qualcosa per obbedire ai vostri criteri ... siccome non lo fanno, vi arrabbiate: e questo va semplicemente a disturbare quel processo delicatissimo in cui tu assorbi la realtà che ti serve facendola diventare la tua vita attraverso il processo molto complesso del fegato, e quindi in questa maniera in pratica è come se tu dicessi "quello che io assorbo, quello che la vita mi dà, quello che è contenuto nella vita che mi appartiene, penso che non mi basti, penso che non sia giusto, penso che io abbia diritto ad altro,
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penso che io abbia diritto a più ed in realtà è una svalutazione che do alla realtà che possiedo. Mi fermo qua. Questo è il processo, una sintesi di riflessione su quello che può essere il processo digestivo. Concludo richiamandovi che gli elementi interessanti comunque di questa sera sarebbe che riusciste a collocare questo elemento in rapporto agli altri elementi, dove quindi la mia vita ha senso non perché farò grandi preghiere, grandi meditazioni, grandi esperienze, grandi viaggi, grandi letture, grandi lauree, grandi non so che cosa ... la tua vita ha valore se saprai fare la cosa veramente giusta nella realtà concreta che hai lì quotidianamente intorno a te che sarà fatta di 1, 3, 5, 10 persone, un paio di ambienti, qualche situazione, una tua storia passata e un tuo progetto futuro, ma molto concretamente. LA TUA VITA
non avrà valore per quello che avrei detto teoricamente, gridandolo dove vuoi, sul miliardo di cinesi o sulle problematiche del mezzo miliardo di indiani o quello che sia, ma la tua vita avrà valore per quello che avrai fatto per tua moglie, per quello che avrai fatto per tuo marito, per quello che avrai fatto concretamente per tuo figlio, per quello che avrai fatto dietro il banco del tuo negozio o dietro la scrivania del tuo ufficio, perché QUELLA È LA TUA REALTÀ CONCRETA, là dove deve confluire nella maniera più equilibrata possibile il tuo pensiero, il tuo emotivo e la tua creatività. (sono già le 11) ... ... essendo quello che ci ricorda il definitivo assorbimento, la definitiva trasformazione che va a prendere la realtà facendola diventare parte di noi stessi, in questo processo di trasformazione che presuppone quindi un portare l'elemento cibo da una sua forma grezza, fisica, concreta, pesante a una forma molto più sottile e quindi assimilabile a livello di struttura sangue in noi, lì entra l'importanza nella nostra vita anche dell'elemento religioso, perché la religione è esattamente il fenomeno umano che, ad un altro livello, s'è sempre posto come obiettivo l'aiutare l'individuo a spostarsi, a livello di valori, da un livello di valori fisici, esterni a un livello di valori più sottili, più elevati, più spirituali diciamo e quindi in quel processo entra anche l'importanza nell'individuo di come è vissuto l'aspetto filosofico religioso che permette quindi quella trasformazione di realtà di cui parlavo prima. Voglio dire che trasformare e vivere correttamente una realtà concreta quando diventa una realtà conflittuale, quindi essere obbligati, essere portati dagli eventi della vita a dover comprendere, a dover soprassedere, ad aver pazienza, a perdonare, ecc., tutto questo è possibile se c'è una dimensione religiosa. Quindi, se non c'è questa dimensione religiosa, in effetti noterete che uno degli elementi sicuramente espressivi, molto espressivi da questo punto di vista, di mancanza di autentica
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religiosità interiore è l'aggressività, la collera, la rabbia, l'invidia ... cioè questi elementi che sono esattamente in opposizione alla visione spirituale della realtà. Comunque sono gli elementi che eventualmente riprenderemo.
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Cerchio di Luce Occhi chiusi fai una bella respirazione profonda ... e rilassa bene il tuo corpo (5 rilassa bene tutto il tuo corpo ... dalla testa sino ai piedi (14 senti piacevolmente il contatto fisico con le persone che sono al tuo fianco (5 senti quindi piacevolmente il contatto con tutti noi (3 che condividiamo con te questo momento di esperienza (4 fai di nuovo una bella respirazione profonda (3 e rilassa bene anche la tua mente ed entra in un livello mentale più profondo e salutare (4 mano a mano ascolterai la mia voce ... tu entrerai in un livello mentale più profondo (4 ora immagina un raggio di energia che scende su di te (5 sentila come una grande forza ... la grande energia della vita ... che sotto forma di luce entra in te ... e senti metterti in contatto ... con l'energia della vita a livello universo, a livello cosmico ... a livello di totalità (9 senti il contatto attraverso questo raggio di energia ... con il principio della vita (4 là dove è stato elaborato il principio della tua vita ... là dove è stato elaborato ... il senso ed il progetto della tua vita (4 e sentiti ... pienamente aperto ad accogliere ... questa forza, quest'energia ... sotto forma di luce (9 ed attraverso questa luce compi un lento percorso ... in tutto il tuo sistema digestivo ... dalla bocca (5 lungo l'esofago ... il tuo stomaco ... immagina portare in queste parti del tuo corpo questa luce e questa energia ... sentendo e immaginando il perfetto equilibrio ... soprattutto ... se tu avessi già sperimentato, magari con una certa frequenza, disturbi ... in qualche misura ... in alcune parti ... del tuo sistema digestivo ... e visualizza bene la luce e l'energia nel tuo stomaco (5 e senti il perfetto equilibrio ... la perfetta salute (4 nel tuo stomaco ... e nel funzionamento dello stomaco (7 e quindi ... attraverso il duodeno, attraverso l'intestino, l'intestino tenue (4 il colon (3 ascendente, il trasverso ... il discendente (6 e quindi il fegato (6 la cistifellea, il pancreas (6 e quindi attraverso il portare luce, energia, quindi forza ed equilibrio ... nel tuo sistema digestivo (3 riprendi le sensazioni positive che puoi aver vissuto nella prima esperienza di questa sera ... di quando hai portato dentro di te le realtà concrete della tua vita (3 realtà fatta di persone ... concrete, di esperienze concrete, di ambienti concreti (3
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realtà che rappresentano il tuo mondo (8 e quindi senti questa realtà come se fosse ... il vero alimento della tua vita ... la realtà che dentro di te si trasforma ... e dalla quale estrai quella essenza ... quella sostanza sottile ... fatta di veri valori ... che diventano la grande forza della tua vita (3 quella forza che ... scorre nel tuo sangue ... ed alimenta ... la tua vita (17 e quindi mentre immagini vivere questo rapporto ... sereno ... equilibrato ... armonico ... con la realtà concreta della tua esistenza (3 immagina coinvolgere in questo nostro essere cerchio questa sera ... quelle persone che tu hai richiamato dentro di te ... e che fanno parte della tua esperienza (7 e lasciamo che il nostro essere cerchio diventi ... un grande cerchio ... accogliendo tutte queste persone ... queste presenze ... e immaginiamo come la luce e l'energia dal cosmo scenda su di noi e scenda su tutti loro (3 e tutti insieme formiamo questo cerchio di luce ... ed immaginiamo lasciare fluire la luce ... attraverso la nostra mano destra ... e la riaccogliamo attraverso la nostra mano sinistra... e viviamo questo essere tutti insieme un cerchio di luce (6 viviamo questa profonda comunicazione ... questo profondo scambio (6 senti veramente ... come se la tua realtà ... la realtà della tua vita ... fosse in questo momento una forza che tu offri a tutti noi ... come una forza di guarigione ... una forza di crescita (3 una forza per un miglior benessere (5 senti veramente questa possibilità ... sei te stesso ... è una sensazioni profonda di grande forza, di grande energia ... di un grande potenziale (3 e contemporaneamente senti di poter essere in tutti gli altri (6 come un dono d'amore (4 e in questo essere in tutti gli altri senti che ... tu non diminuisci, ma tu cresci ... tu sei più forte, tu sei più grande (9 qualcuno ha detto ... "ciò che trattieni lo perdi, ciò che dai ... ... ti appartiene" (6 ed allora sentiti aperto ... a poter fluire come forza di vita ... in tutti noi (3 ma anche in tutte le persone che fanno realmente parte della tua esperienza (4 ed immagina, immaginalo veramente ... che ogni volta che tornando a casa guarderai queste persone ... ogni volta che parlerai a queste persone (5 ogni volta ... che farai un gesto verso queste persone ... senti e ed immagina ... che offrirai loro una grande forza ... una grande energia ... perché possano essere più felici ... perché possano risolvere i loro problemi ... perché possano godere veramente ... di serenità e di pace interiore (25 ed allora, per concludere questa breve esperienza, questa sera, ... concentra la tua attenzione ... su una di queste persone che fanno parte della tua esperienza ... che possono essere qui o possono essere altrove, ma concentra la tua attenzione su una persona, ma che sia la persona che ti appartiene come esperienza ... ma che veramente ti sta creando dei problemi ... o delle difficoltà (5 la presenza di questa persona nella tua vita ... è un impegno (3
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ed allora ... vivi veramente l'esperienza mentre la luce del cosmo fluisce in te... mentre questa luce fluisce in tutti noi .... In questo momento profondo, intenso di comunicazione ... vivi ... l'esperienza di guardare questa persona ... di sorridere a questa persona ... di sentire questa persona … con amore (6 la vita te l'ha collocata lì ... con il suo profondo significato ... anche se qualche parte ti può sfuggire quel significato ... anche se in parte non lo stai capendo ... guardala con amore ... sentila con amore (3 per qualche istante, in questo momento, anche se fosse la prima volta ... elabora veramente il desiderio interiore ... che questa persona che stai guardando, che stai osservando ... desidera veramente che sia felice (3 desidera che sia felice nella sua vita (12 colloca dentro di lei ... il senso della pace, il senso della gioia (20 e aldilà delle forme esterne, questa persona, la realtà, la vita che vive in queste persone ... verrà spogliata della sua forma esterna ... che è là dove si crea il problema, il conflitto ... sarà libera da questa forma e diventerà dentro di te una grande forza (4 diventerà per te l'alimento (4 che ti permetterà di crescere (14 quindi fai una bella respirazione profonda ... una bella inspirazione ... e nell'espirazione sentiti ... assorbire pienamente il senso dell'esperienza che hai vissuto in questi minuti e lascia che le immagini di queste persone scompaiono (9 e vivi nella tua interiorità un momento di riconoscenza ... verso la vita ... per tutto ciò che la vita, giorno dopo giorno, ti va a svelare, ti va dando (8 e porta con te questo senso di riconoscenza che diventa quindi anche un senso di vera gioia, di vera pace, di vera serenità ... porta con te tutto questo mentre ... ti prepari a poter riaprire gli occhi (10 quando aprirai gli occhi di sentirai molto meglio di prima.
fine.
Buona notte.
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