Il codice degli dei 2

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Sottoterra? in fondo al mare? e le domande diventano infinite fino a quando un astronomo scampato al disastro farebbe questo ragionamento: esiste un orologio cosmico che ha una durata temporale che ben si adatta alla cronologia di questo messaggio, tale orologio è il ciclo della precessione degli equinozi, infatti tale ciclo dura ben 25920 anni . Le ore di questo ciclo sono 12 e durano per ognuna la bellezza di 2160 anni. Quindi se utilizziamo questo orologio, indicando una data di partenza, potremmo segnalare che mancano circa 6 ore al momento della catastrofe ciclica. (infatti 6 ore precessionali o un semiciclo precessionale corrispondono a circa 2160 anni per 6 con un risultato di 12.960 anni che sono la metà del ciclo completo che dura 25.920 anni.). “Ma non riesco a comprendere come riuscire a far pervenire alle popolazioni che vivranno fra 13000 sul nostro pianeta, una data di partenza ed una di arrivo.” Continua l’astronomo. Un ingegnere, anche lui scampato al disastro, dopo aver profondamente riflettuto, esclama: “se i miei studi di astronomia non sono si troppo arrugginiti, mi sembra di ricordare che uno degli effetti della precessione degli equinozi sia quello di spostare l’equinozio di primavera da un segno zodiacale all’altro, con un ritmo di 2160 anni per segno zodiacale. Quindi, se noi realizzassimo un monumento che riproducesse dove il sole sorgeva nel momento dell’equinozio, nella nostra epoca, daremmo una data ben precisa. Se noi riuscissimo a costruire un monumento perfettamente allineato all’est vero, perché il momento degli equinozi è l’unico momento in cui il sole sorge all’est vero, che riproduca le stelle della costellazione dell’Acquario, segneremmo un’ora fondamentale: l’ora precessionale dell’Acquario. In parole semplici segnaleremmo ai nostri amici lontani ben 13 millenni che chi scrive lo fa dall’era astronomica dell’Acquario, il nostro 2000 dopo cristo. L’astronomo potrebbe obbiettare : “ il monumento segnalerebbe che l’ora è quella dell’acquario, ma le ricordo che quell’ora va dal 2000 d.c fino al 4160 d.c., non le sembra un poco approssimativo. Comunque credo che la sua sia un’idea giusta, va solo perfezionata. Un altro effetto della precessione degli equinozi è quello di alzare e di abbassare le stelle sul nostro orizzonte visivo permettendoci, avendo le coordinate di una stella e conoscendo il fenomeno della precessione, di poter risalire all’epoca in cui venne fatta la registrazione. Se per esempio prendessimo le stelle di Orione e le fermassimo nel loro Zenit, cioe’ nel momento della loro massima elevazione, la nostra data di partenza potrebbe essere molto più precisa. I nostri cari amici lontani potrebbero risalire attraverso il monumento che ferma il cammino precessionale del sole nella costellazione dell’acquario e le coordinate delle stelle di Orione confermerebbero ai nostri amici che siamo circa all’inizio dell’era dell’acquario. Quindi nel nostro 2000 d.c. La costellazione che porta l’equinozio sarebbe la lancetta delle ore e l’elevazione particolare di una o un gruppo di stelle, farebbe le veci della lancetta dei minuti. Ovviamente il monumento che si comporta da lancetta precessionale, perfettamente orientato ad est, acquisirebbe un termine terribile, quale padre di tutti i terrori, o di tutti i dolori. Infatti, quando il sole, precessionalmente parlando, ha attraverserà sei segni zodiacali, quel monumento punterebbe l’ora del cataclisma. Una volta segnalata con precisione la data di partenza con un semplice numero, potremmo indicare il momento critico, cioe’ la fine della sesta ora precessionale, partendo da quella iniziale. Ora non ci rimane che trovare il materiale per costruire questi monumenti e soprattutto dobbiamo evitare che questo nostro codice precessionale non vada perduto .


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