In Versi
(o quasi …) n. 3
SE MI AMI NON PIANGERE Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, NON PIANGERESTI SE MI AMI. Sono ormai assorbito nell' incanto di Dio, nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono cosÏ piccole al confronto. Mi è rimasto l' amore per te, accompagno il tuo cammino con una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia grandissima. Nelle angustie della vita, pensa a questa casa dove un giorno saremo uniti oltre la morte dissetati alla fonte inesauribile della gioia e dell' amore infinito. NON PIANGERESTI SE MI AMI.
Io non sono lĂŹ... (prima versione)
Non piangere sulla mia tomba; Non sono qui. Non sto dormendo. Io sono mille venti che soffiano; Sono lo scintillio del diamante sulla neve. Sono il sole che brilla sul grano maturo; Sono la lieve pioggia d’autunno. Quando ti svegli nella calma mattutina, Sono il rapido fruscio Degli uccelli che volano in cerchio. Sono la tenera stella che brilla di notte. Non piangere sulla mia tomba, Io non sono lÏ...
Io non sono lĂŹ... (seconda versione)
Non stare in piedi davanti alla mia tomba a piangere, Io non sono lĂŹ, Io non dormo, Io sono mille venti che soffiano, Sono il diamante che brilla nella neve, Io sono la luce del sole sul grano maturo, Sono la pioggia gentile dell'autunno Quando ti svegli nel silenzio del mattino, Io sono il leggero frastuono degli uccelli Che volano in tondo, Sono le morbide stelle che brillano nella notte, Non stare in piedi davanti alla mia tomba a piangere, Io non sono morto, Io non sono lĂŹ.
Un tenero addio a qualcuno, così caro Sentite la mia mancanza - ma lasciatemi andare quando arrivo alla fine della strada ed il sole per me è tramontato. Non voglio lacrime in una stanza tenebrosa: perché piangere per un anima lasciata libera? Sentite la mia mancanza, un po’ - ma non a lungo E non con la testa china. Ricordate l’amore che una volta condividevamo: sentite la mia mancanza - ma lasciatemi andare. Perché questo è il viaggio che tutti devono fare ed ognuno deve andare da solo. Fa tutto parte del piano del Maestro: un passo sulla strada verso casa. Quando siete soli e col dolore in cuore Andate dagli amici che conosciamo, e seppellite i vostri dolori facendo buone opere; sentite la mia mancanza - ma lasciatemi andare. Forse se potessimo vedere lo splendore della terra Alla quale i vostri cari vengono chiamati Capiremmo; forse se potessimo sentire il benvenuto che loro ricevono da vecchie voci familiari, tutte cosi care, noi non ci addoloreremmo. Forse se potessimo conoscere il motivo per cui se ne sono andati Sorrideremmo - ed asciugheremmo le lacrime ........ Aspetteremmo, contenti. Anonimo Irlandese
Lunedì Non sono né la mente, né l'intelletto, né il pensiero, né il senso dell'io. Non sono né la vista, né il gusto, né l'odorato, né l'udito; Non sono né l'etere, né la terra, né l'aria, né il fuoco; Sono Intelligenza pura e Beatitudine assoluta; sono Shiva, sono Shiva! Non sento attrazione né repulsione, né cupidigia, né inganno; Non ho doveri da compiere, Né alcun fine da perseguire; Sono Intelligenza pura e Beatitudine assoluta; sono Shiva, sono Shiva! Non sono il male, né il bene, né il piacere né la sofferenza; Non sono la parola sacra, né il pellegrinaggio, Né le scritture, né l'atto sacrificale; Non sono quello che mangia, né quello che viene mangiato Né lo stesso mangiare; Sono Intelligenza pura e Beatitudine assoluta; sono Shiva, sono Shiva! Non conosco né la morte, né la paura, né la distinzione delle caste; Non ho né padre, né madre, né nascita, né amici, Non ho né parenti, né maestro,
né discepoli; Sono Intelligenza pura e Beatitudine assoluta; sono Shiva, sono Shiva! Sono senza modificazione e senza forma, sono Infinito, Onnipervadente; Niente può intaccare la mia natura: né l'attaccamento, sensoriale, né la Liberazione, né l'oggetto di conoscenza; Sono Intelligenza pura e Beatitudine assoluta; sono Shiva, sono Shiva! Samkara
Sono rari ... Sono rari coloro che conoscono il mistero d'amore, coloro che provano la fame insaziabile e la sete eterna. Il significato divino della Cena è un enigma per i nostri sensi mortali. Ma colui che ha bevuto su labbra calde e amate il respiro della vita, colui che sentito il suo corpo fondere in onde frementi in questo divino braciere ........................................ quello mangia la carne del Signore e beve il suo sangue per sempre.
Novalis
Padre Turoldo era un grande amico di padre Giovanni, ed anche questa sua poesia è grande! Gandalf
Per il mattino di Pasqua
di David Maria Turoldo
I Io vorrei donare una cosa al Signore, ma non so che cosa. Andrò in giro per le strade zufolando, così, fino a che gli altri dicano: è pazzo! E mi fermerò soprattutto coi bambini a giocare in periferia, e poi lascerò un fiore ad ogni finestra dei poveri e saluterò chiunque incontrerò per via inchinandomi fino a terra. E poi suonerò con le mie mani le campane sulla torre a più riprese finché non sarò esausto. E a chiunque venga - anche al ricco – dirò: siedi pure alla mia mensa, (anche il ricco è un povero uomo). E dirò a tutti: avete visto il Signore? Ma lo dirò in silenzio e solo con un sorriso. II Io vorrei donare una cosa al Signore, ma non so che cosa. Tutto è suo dono eccetto il nostro peccato. Ecco, gli darò un’icona dove lui – bambino – guarda agli occhi di sua madre: così dimenticherà ogni cosa. Gli raccoglierò dal prato
una goccia di rugiada è già primavera ancora primavera una cosa insperata non meritata una cosa che non ha parole; e poi gli dirò d’indovinare se sia una lacrima o una perla di sole o una goccia di rugiada. E dirò alla gente: avete visto il Signore? Ma lo dirò in silenzio e solo con un sorriso. III Io vorrei donare una cosa al Signore, ma non so che cosa. Non credo più nemmeno alle mie lacrime, e queste gioie sono tutte povere: metterò un garofano rosso sul balcone canterò una canzone tutta per lui solo. Andrò nel bosco questa notte e abbraccerò gli alberi e starò in ascolto dell’usignolo, quell’usignolo che canta sempre solo da mezzanotte all’alba. E poi andrò a lavarmi nel fiume e all’alba passerò sulle porte di tutti i miei fratelli e dirò a ogni casa: "pace!" e poi cospargerò la terra d’acqua benedetta in direzione dei quattro punti dell’universo, poi non lascerò mai morire la lampada dell’altare e ogni domenica mi vestirò di bianco. IV Io vorrei donare una cosa al Signore, ma non so che cosa.
E non piangerò più non piangerò più inutilmente: dirò solo: avete visto il Signore? Ma lo dirò in silenzio e solo con un sorriso poi non dirò più niente.
P.S.: il direttore dell'ufficio dove lavoravo, persona squisita di cui conservo un piacevole ricordo, mi ha inviato questa sua poesia: Se il mondo è tutto un deserto bramo sentir laudazioni d'angeli dispiegati a nove su nei cieli. Angeli, Arcangeli, Serafini, Potestà , VirtÚ e Dominazioni, con Principati, Troni e Cherubini. Pieni dell'Amor che muove il mondo cantano la gloria, messi intorno al Risorto dall'Ade profondo. La vita ridiventi quindi nova, nella Pasqua secondo il tuo disiro per affrontar con vigor novella prova. Dusini
DOPO UN GRANE DOLORE.... Dopo un grande dolore viene un senso solenne, stanno composti i nervi, come tombe, il cuore irrigidito chiede se proprio lui soffrì tanto? Tu ieri o qualche secolo fa? I piedi vanno attorno come automi per un’arida via di terra o d’aria o di qualsiasi cosa, indifferenti ormai: una pace di quarzo, come un sasso. Questo è l’ora di piombo, e chi le sopravvive Lo ricorda come gli assiderati rammentano la neve: prima il freddo, poi lo stupore, infine l’inerzia. Emily Dickinson
La scrisse Trilussa all'inizio del '900 ... sorprendentemente attuale ... è stata anche musicata da “I gufi negli anni '70”.
Ninna nanna de la guera Ninna nanna, pija sonno che se dormi nun vedrai tante nfamie e tanti guai che succedono per monno fra le spade e li fucili de li popoli civili. Ninna nanna, tu non senti li sospiri e li lamenti de la gente che se scanna per un matto che commanna: che se scanna che s'ammazza a vantaggio de la razza o a vantaggio d'una fede per un Dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar sovrano macellaro. Che quer covo d'assassini che c'insanguina la tera sa benone che la guera è un giro de quatrini pè li ladri de le Borse Fà la ninna cocco bello, finché dura 'sto macello fa la ninna, che domani rivedremo li sovrani che se scambieno la stima boni amici come prima. E riuniti fra de loro senza l'ombra d'un rimorso, ce faranno un ber discorso su la Pace e sul lavoro pè quer popolo cojone risparmiato dar cannone.
"Vorrei essere un sassolino nel letto di un fiume. Un sassolino bello rotondo, senza spigoli, levigato dalle correnti. E poi, da sassolino, vorrei mi trovasse un bimbo. Mi stringerebbe nel pugno e mi riporrebbe in tasca considerandomi speciale. SĂŹ, mi piacerebbe essere un sassolino nelle tasche di un bambino che per niente al mondo mi scambierebbe con qualcos'altro" OckayovĂ Jarmila
... parlando di Dio come non pensare al Diavolo e ... lo sapevate che il denaro viene chiamato anche "lo sterco del Diavolo"? -------------------------------------------------
IL DENARO può comprare una casa ma non un focolare; può comprare un letto ma non il sonno; può comprare un orologio ma non il tempo; può comprare un libro ma non la conoscenza; può comprare una posizione ma non il rispetto; può pagare il dottore ma non la salute; può comprare l'anima ma non la vita; può comprare il sesso ma non l'amore.
ITINERARIO CARDO NI ORUGA CULTIVO CULTIVO LA ROSA BLANCA Coltivo una rosa bianca a luglio come a gennaio per ogni amico sincero che mi porge la sua mano e per colui che mi strappa il cuore col quale vivo né cardi né ortiche coltivo coltivo la rosa bianca José Marti (poeta e rivoluzionario cubano dell'800)
Canta il sogno del mondo Ama saluta la gente dona perdona ama ancora e saluta. Dai la mano aiuta comprendi dimentica e ricorda solo il bene. E del bene degli altri godi e fai godere. Godi del nulla che hai del poco che basta giorno dopo giorno: e pure quel poco -se necessariodividi. E vai, vai leggero dietro il vento e il sole e canta. Vai di Paese in Paese e saluta saluta tutti il nero, l'olivastro e perfino il bianco. Canta il sogno del mondo: che tutti i Paesi si contendano d'averti gene di Davide Maria Turoldo
(1ÂŞ
versione)
La strada ti venga sempre dinanzi, e il vento soffi alle tue spalle e la rugiada bagni l'erba su cui poggi i passi. E il sorriso brilli sul tuo volto e il cielo ti copra di benedizioni. Possa una mano amica tergere le tue lacrime nel momento del dolore Posso il Signore Iddio tenerti sul palmo della mano fino al nostro prossimo incontro. Antica benedizione galeica
(2ÂŞ versione) Possa la strada alzarsi per venirti incontro. Possa il vento essere sempre alla tua schiena. Possa il sole spendere caldo sul tuo viso e la pioggia cadere soffice nei tuoi campi, e finchĂŠ ci incontreremo di nuovo possa Dio sostenerti nel palmo della Sua mano. da un canto irlandese
Vedere il mondo in un granello di sabbia E il cielo in un fiore di campo. Tenere l’infinito nel palmo della mano E l’eternità in un’ora. William Blake
“BLUES IN MEMORIA” A GARRETT … che lo ricordiate gioioso e libero e non chiuso dentro una bara.....
Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono, fate tacere il cane con un osso succulento, chiudete i pianoforti, e tra un rullio smorzato portate fuori il feretro, si accostino i dolenti. Incrocino aeroplani lamentosi lassù e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto, allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni, i vigili si mettano guanti di tela nera. Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest, la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica , il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto; pensavo che l’amore fosse eterno: e avevo torto. Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte; imballate la luna, smontate pure il sole; svuotatemi l’oceano e sradicate il bosco; perché ormai più nulla può giovare. da "La verità vi prego, sull’amore" di W. H. Auden
Una rosa, è una rosa, è una rosa, è una rosa.
Gertrude Stein
potrebbe essere un koan ! Gandalf
Oh, Agni! Fuoco sacro! Fuoco purificatore! Tu che, dormi, nel bosco e ascendi in luminose fiamme sull'ara, tu sei il cuore del sacrificio, l'ardito volo della preghiera, la scintilla divina celata in ogni cosa e l'anima gloriosa del sole Inno Vedico
Non so dove i gabbiani abbiano il nido, ove trovino pace. Io sono come loro, in perpetuo volo. La vita la sfioro com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo. E come forse anch'essi amo la quiete, la gran quiete marina, Ma il mio destino è vivere Balenando in burrasca. Vincenzo Cardarelli
LA FAMIGLIA Il sangue non è acqua. Nella mia famiglia il sangue è più rosso della vernice, più denso del dentifricio, più forte di qualsiasi cosa. Ma una famiglia non è fatta solo di sangue, è fatta di persone che vengono a cercarti, anche quando tu non vuoi essere trovato. Io ho bisogno di meno sangue e di più famiglia.
Che possa sempre esserci lavoro per le vostre mani. Che la vostra borsa contenga almeno un soldo o due. Che il sole risplenda sempre sulla vostra finestra. Possa sempre un arcobaleno seguire la pioggia. Che la mano di un amico vi sia sempre vicina. Possa Iddio riempirvi il cuore con felicitĂ per rallegrarvi. PACE UN AUGURIO IRLANDESE
Qualcuno una volta ha detto: quello che va in giro torna.
‌‌‌ Lavorate come se non aveste bisogno di danaro. Amate come se non foste mai stati feriti. Danzate come se nessuno stesse a guardare. Cantate come se nessuno stesse a sentire. Vivete come se in terra ci fosse il paradiso.