http://www.croponline.org/agharti.htm
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La leggenda di agharti
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Secondo la tradizione induista, esiste un grande regno sotterraneo, chiamato Agharti (in sanscrito "l'inaccessibile"). Qui dimorerebbe il Re del Mondo, colui che, da Shamballah (in sanscrito "città degli smeraldi"), la capitale di questo grande luogo mitico, domina le menti dei grandi, dei re, degli imperatori e dei presidenti di tutto il mondo. Qui, vivono esseri superiori, da tempo immemorabile. Esseri capaci di cose inaudite, in grado di usare ancora quell'energia che noi, uomini di superficie, abbiamo ormai dimenticato ad usare, l'energia chiamata Vril. Un'energia che, volendo, può essere ancora risvegliata, in quanto è presente ancora in tutti noi, ma è "addormentata". Questa energia permette, a chi la sa usare, di volare, di spostare oggetti solo con la forza del pensiero, di leggere nella mente altrui. Shamballah, che dovrebbe trovarsi in profondità, sotto il deserto del Gobi, in Asia, è solo il centro di questo grande regno, che dovrebbe estendersi, attraverso un'immensa rete di gallerie, sotto tutta la superficie del globo, collegando tra loro i diversi continenti. Agharti è questo, un'estesissima rete di gallerie sotterranee. Dott. Giorgio Pastore
Fonte: Giorgio Pastore, Dèi del Cielo, dèi della Terra , Eremon Edizioni.
http://www.croponline.org/agharti.htm
AGHARTA E LA "TERRA CAVA"
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di Valentino Rocchi
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Le teorie che spiegherebbero l’esistenza di una civiltà sotterranea sono antichissime, ma a differenza di altri studi scientifici più documentabili come l’ufologia, il contattismo, la parapsicologia, l’archeologia misteriosa e la paleoastronautica, solo per citarne qualcuna, esistono pochissimi libri e pochissima documentazione relativamente a questo argomento. Chiunque, in qualunque libreria anche non specializzata, può trovare una discreta scelta di libri sugli argomenti sopra citati, così come su internet, dove solo per l’ufologia esistono migliaia di siti mondiali, ma sulla civiltà sotterranea per ora i testi noti sono ancora abbastanza rari.
Gli antichi monaci tibetani, così come gli indiani d’America, alcune popolazioni aborigene africane soprattutto in Mali e Nigeria, gli antichi Scandinavi, i Sumeri, alcune popolazioni Maya del centro America e molti altri popoli antichi narravano di una potente ed occulta civiltà sotterranea comunemente chiamata “Agartha” (detta anche Agharti, ndr). Essa sfrutterebbe in parte alcune cavità sotterranee naturali del sottosuolo terrestre, ed in parte cavità artificiali appositamente costruite con tecnologie molto avanzate,
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destinate ad ospitare città e nuclei abitativi e popolati non solo da umani ma anche da altre razze a noi differenti, come rettili e umanoidi di metabolismo comunque diverso dal nostro. Esisterebbero anche animali e vegetali, e per il sostentamento della vita e delle attività lavorative esisterebbero appositi fonti energetiche, in parte naturali, cioè ricavate direttamente dalla Terra come lava, depositi di acque sulfuree e bollenti, idrocarburi di vario tipo, minerali, carbone, fluorite, silicio ed altre sostanze di cui il sottosuolo del nostro pianeta è ricco. Ma esisterebbero anche fonti di energia artificiale, chiamata “vril” e le cui le origini sono per noi misteriose, oltre a fonti di calore a raggi ultravioletti che emanano una forte e calda radiazione color rosa-fucsia ed adatta a fare crescere piante e vegetazione spontanee in apposite cavità. Queste energie assicurano luce e calore agli ambienti interrati, e verrebbero impiegate in quantità pressoché illimitate e gratuite, in quanto tali energie sono del tutto naturali. Una di queste potrebbe essere la fluorite, un minerale di color verde luminescente, che per natura si trova davvero nelle cavità sotterranee della terra, e che i testimoni di questa civiltà agarthiana avrebbero notato in diverse occasioni.
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Tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo, in Europa e negli Stati uniti l’ipotesi dell’esistenza di una civiltà sotterranea era chiamata “Terra cava”, e ci fu più di un ricercatore dell’epoca che si interessò a questa affascinante e misteriosa teoria. Adolph Hitler ne era addirittura ossessionato, a tal punto che organizzò durante la seconda guerra mondiale delle vere e proprie spedizioni militari in tutta Europa, Italia inclusa, alla ricerca dei passaggi per la civiltà sotterranea, ma senza esito, a parte un’esplorazione in Cecoslovacchia in cui, a detta dei soldati testimoni, essi avrebbero trovato un’ampia galleria perfettamente lavorata e molto profonda, ma dopo avere notato una potente luce dirigersi verso di loro, sarebbero fuggiti tornandosene all’uscita. Per prima cosa, la rete mondiale dei tunnel Agarthiani sarebbe un’enorme ed ampia galleria disposta in circolo nell’emisfero nord, da cui si dirama tutta una serie di gallerie secondarie che, a diversi livelli, sarebbero poi direttamente collegate con la superficie terrestre e gli oceani. Le localizzazioni principali di questa galleria “madre” sarebbero disposte sotto le superfici dei seguenti territori: Tibet, di cui Shamballà ne sarebbe la capitale, disposta a diverse centinaia di metri sotto la superficie Himalayana. Il tunnel prosegue in direzione sud-ovest verso la parte settentrionale dell’India, ed esattamente in Kashmir e poi in successione: Pakistan, Afghanistan, Iran, Irak, Arabia Saudita, Mar rosso, Egitto, Libia, Ciad, Nigeria, Ghana, Guinea, Sierra Leone, Oceano Atlantico, Brasile amazzonico, Perù, Equador, Colombia, Messico, California, Stati Uniti occidentali, Canada, Alaska, stretto di Bering, Russia
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siberiana, Mongolia, Cina per poi chiudersi di nuovo nel Tibet nepalese a Shamballà. Un’altra direttrice principale di queste gallerie sarebbe localizzata sotto la cordigliera cilena delle Ande, che dalla direttrice peruviana parte verso sud per finire in Patagonia ed Antartide e da cui poi presumibilmente continuerebbe sotto l’Oceano Antartico, Oceano Indiano, Indonesia ed ancora India per poi ricongiungersi a nord con la direttice principale. Altre direttrici sarebbero localizzate un po’ dappertutto sotto l’Amazzonia ed il Brasile, definito dai ricercatori agarthiani come uno straordinario e complesso sistema di tunnel che portano in tutto il centro america, soprattutto in Messico e Belize.
Sopra: la rete di gallerie
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Lo scrittore ed ufologo Alfredo Lissoni parla esplicitamente nel suo libro “Il governo ombra” di una possibile correlazione tra questa ipotetica civiltà sotterranea ed un occulto potere centrale, denominato “sinarchia”. Qui verrebbero decisi a nostra insaputa i destini e le scelte delle civiltà di superficie, che ben se ne guardano dal riconoscere un potere maggiore ad esponenti del governo di Agartha. Questa correlazione sarebbe del tutto nascosta all’opinione pubblica, mentre alcuni fra i politici ed esponenti governativi di tutte le popolazioni farebbero direttamente od indirettamente parte dell’organizzazione segreta. Gli Esseni, I templari, i Rosacroce, i Massoni e tante altre sette sarebbero da sempre collegate con la sinarchia.
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Carlo Barbera da oltre vent'anni è ricercatore nella dimensione del contatto multidimensionale e del risveglio interiore del sé. Poliedrico esploratore della coscienza, ha sperimentato su se stesso il percorso di numerose vie iniziatiche ed esoteriche. Inoltre, attento studioso dell'originale cultura dei popoli indigeni, ha seguito e segue tuttora con particolare sensibilità la causa dell'autodeterminazione etnica, culturale e politico-territoriale delle minoranze e delle originarie popolazioni del pianeta. Cultore di una personale via sciamanica e alchemica di realizzazione interiore spontanea, è genuino e originale interprete di rivelazioni e di conoscenza per quanti, nel corso degli anni, si sono avvicinati a lui. Ha collaborato attivamente a numerose e prestigiose pubblicazioni in campo ufologico ed esoterico.Qui c’è un’estratto del suo libro : “Agartha la sorgente originaria” Il centro solare: La città eterica di Shambhala è l'espressione più elevata della civilizzazione interna e vibra su frequenze solari. In essa è concepita l'idea creativa e istruito il programma astrale dell'evoluzione di Gaia. In Shambhala vivono gli esseri-dei, gli abitatori degli astri, esseri straordinari che vibrano su frequenze elevatissime, detengono la gnosi della coscienza solare, utilizzano abitacoli fisici dinamici e mutanti. Sono i colonizzatori di Gaia, come dell'intero sistema solare, e i creatori della razza umana. Signori astrali giunti da Sirio, mantengono le radici in Orione, patria delle loro dinastie di dei solari. Girano più veloci dell'universo, ne sono la forza trainante, collegano gli astri. Sono gli impulsi cerebrali nel sistema nervoso dell'Organismo macrocosmico e connettono "continuum" spazio-temporali. Aprirono una porta stellare su questo sistema nascente. Lo portarono a un nuovo livello evolutivo. Lo hanno accompagnato nell'evoluzione. Il sole è già mutato un tempo, muterà nuovamente. Sarà una nuova epoca e nuovi dei torneranno alla luce, giocando tra gli astri il gioco della creazione. Ciò che essi hanno creato su Gaia è meraviglioso, hanno dato vita a un vivaio di sistemi genetici in evoluzione.
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Il nostro pianeta, e il sistema solare al quale appartiene, sono al centro di un titanico progetto di evoluzione cosmica e di colonizzazione dell'universo. In questa saga familiare degli dei troviamo la discendenza del potere del Leone. Si accenderà un nuovo sole e Gaia riceverà il suo sposo, darà alla luce una nuova razza. Tra questi esseri ci sono i maestri istruttori che hanno percorso Gaia, rappresentanti della gerarchia astrale di Shambhala. Tra loro, un essere di cosmica coscienza e di suprema potenza che ha posato il suo sguardo su questa creatura femminea e l'ha resa madre della sua stirpe. Egli è il capo, il maestro e il padre della più antica tribù solare di Agartha. Egli è il sovrano spirituale di tutti i popoli di Agartha. Gli esseri solari compongono la gerarchia cosmica, triplice espressione della coscienza: planetaria, universale e cosmica. Esistono su superiori frequenze, totalmente svincolate dal regime temporale. Attraversano le linee del tempo e ne subiscono gli effetti solo fino a quando ne rimangono immersi, ma la loro entità mantiene inalterata la propria natura immortale. Possiedono straordinarie capacità mutanti con le quali possono costruirsi un corpo creato dalla propria sostanza energetica liquida, cristallizzandola o "vetrificandola" su frequenze vibratorie inferiori, oppure istruire su tutti i livelli la nascita fisica di un'entità scelta e programmata, appartenente a una dimensione inferiore, per farsi personificare in missioni durature o limitate nel tempo. Entrare in contatto con uno di questi esseri significa sperimentare, in un istante, stati di coscienza paradisiaci e ricevere una straordinaria forza evolutiva interiore. Gli esseri umani di superficie possono entrare in contatto con queste dimensioni solo per mezzo della consapevolezza del proprio dinamismo eterico-astrale, che è in grado di recepire le elevate frequenze solari e rendere le esperienze molto più soddisfacenti e concrete di quanto lo siano vivendole dall'interno delle percezioni sensoriali dell'involucro fisico. Stabilire un contatto con tali esseri significa vincere le barriere illusorie della morte e prendere coscienza della propria natura astrale. La coscienza umana si dilata nei volumetrici livelli dell'essere e il cuore trabocca nella fiamma dell'amore puro, il "Soma" degli dei. La materia si nobilita di armonia e il corpo fisico si sublima in istanti di suprema trasparenza, in cui gli atomi si accordano su frequenze di luce. Il contatto è la benedizione che ogni uomo di questa terra dovrebbe ricevere. La beatitudine che ogni creatura vivente dovrebbe provare. La luce di Shambhala illumini il nostro cammino. Costantino Paglialunga, sul suo libro: Alla Scoperta della Terra Cava, scrive: È possibile accedere al mondo interno attraverso periodiche aperture circolari che si formano ai Poli, oppure da altre zone del pianeta (anche italiane) o mediante particolari “porte dimensionali”. I nomi dei continenti sotterranei rievocano ricordi di leggendarie località mai raggiunte, perché sempre cercate, erroneamente, in superficie: Agartha,
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disposto sotto l’emisfero nord della Terra, Eldorado, situato a sud e Shamballah, che s’allarga sotto l’Himalaya e oltre. Il volume dà particolare risalto al pensiero di Eugenio Siragusa, che ha svolto un ruolo di rilievo in tal senso e che affermò che la Terra Cava ospiterebbe i discendenti dei superstiti di Atlantide e di Mù nonché molti extraterrestri. Gli esseri sotterranei, soprattutto gli abitanti di Eldorado, molto più evoluti di noi in tutto, hanno segretamente manifestato da tempo, ai maggiori capi di governo mondiali, la loro estrema preoccupazione per la nefasta situazione in cui ci troviamo a causa di guerre, inquinamento, avidità, egoismo e uso scellerato dell’energia atomica, ma non sono stati ascoltati. Il loro messaggio, a questo punto, è divenuto uno solo: «Cambiate, finché siete in tempo…». Alec Maclellan è uno scrittore nato a Londra. Ha cominciato a interessarsi del mito della Terra Cava sul finire degli anni Settanta, coniugando viaggi ed esplorazioni alla consultazione di antichi documenti e insoliti volumi esoterici reperiti nelle più importanti biblioteche europee e americane. Pubblicato in diversi paesi, “Da Atlantide a Shamballah” è diventato un best seller del genere misterico.
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Il diario dell'ammiraglio R. E. Byrd
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L'ammiraglio statunitense R.E.Byrd fu un grande esploratore. Compì diversi viaggi al Polo Nord ed in Antartide nella prima metà del '900. Iniziò la sua carriera di esploratore polare nel 1925. Il suo volo esplorativo al Polo lo consacrò leader dell'aviazione e delle esplorazioni polari nonché eroe nazionale. Il 29-30 Maggio 1927 compì la transvolata dell'Oceano Atlantico da New York alla Manica che seguì quello di Charles Lindbergh di pochi giorni. Nel 1928 compì la sua prima grande esplorazione in Antartide, ma quella più importante è del 1946. Tutte le sue avventure sono narrate nel suo diario, conservato attualmente presso il Centro di Ricerca Polare Byrd dell'Università di Stato di Columbus (Ohio-USA). Il dottor Raimund E. Goerler, capo archivista del Centro Polare, nel trascrivere il contenuto del diario del 1925, tra le pagine "bianche", trovò una serie di affascinanti, incredibili e straordinarie informazioni datate 19 Febbraio 1947. Esse non hanno nulla a che fare con la coraggiosa esplorazione artica ma riguardano esclusivamente la meravigliosa avventura accaduta all'Ammiraglio durante la sua quarta spedizione al Polo Sud: (Versione tagliata) "Devo scrivere questo diario di nascosto e in assoluta segretezza. Riguarda il mio volo antartico del 19 Febbraio dell'anno 1947. Verrà un tempo in cui la razionalità degli uomini dovrà dissolversi nel nulla, e si dovrà allora accettare l'ineluttabilità della Verità. Io non ho la libertà di diffondere la documentazione che segue, forse non vedrà mai la luce, ma devo comunque fare il mio dovere e riportarla qui con la speranza che un giorno tutti possano leggerla, in un mondo in cui l'egoismo e l'avidità di certi uomini non potranno più sopprimere la Verità".
19 Febbraio 1947
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Sia la bussola magnetica che la girobussola cominciano a ruotare e ad oscillare, non ci è possibile mantenere la nostra rotta con la strumentazione. Rileviamo la direzione con la bussola solare, tutto sembra ancora a posto. I controlli sembrano lenti nel rispondere e nel funzionare, ma non c'è indicazione di congelamento. In lontananza sembrano esserci delle montagne. 29 minuti di volo trascorsi dal primo avvistamento dei monti, non si tratta di un'allucinazione. E' una piccola catena di montagne che non avevo mai visto prima.
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Stiamo sorvolando la piccola catena di montagne e procediamo verso nord per quanto possiamo appurare. Oltre le montagne vi è ciò che sembra essere una vallata con un piccolo fiume o ruscello che scorre verso la parte centrale. Non dovrebbe esserci nessuna valle verde qui sotto! C'è qualcosa di decisamente strano e anormale qui! Dovremmo sorvolare solo ghiaccio e neve! Sulla sinistra ci sono grandi foreste sui fianchi dei monti.
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I nostri strumenti di navigazione girano ancora come impazziti, il giroscopio oscilla avanti e indietro. Altero l'altitudine a 1400 piedi ed eseguo una stretta virata completa a sinistra per esaminare meglio la valle sottostante. È verde con muschio ed erba molto fitta. La luce qui sembra diversa. Non riesco più a vedere il sole. Facciamo un altro giro a sinistra e avvistiamo ciò che sembra essere un qualche tipo di grosso animale. Assomiglia ad un elefante! NO!!! Sembra essere un mammut! E' incredibile! Eppure è così! Scendiamo a quota 1000 piedi ed uso un binocolo per esaminare meglio l'animale. È confermato, si tratta assolutamente di un animale simile al mammut. Riporto questa notizia al campo base. Incontriamo altre colline verdi. L'indicatore della temperatura esterna riporta 24 gradi centigradi. Ora proseguiamo sulla nostra rotta. Gli strumenti di navigazione sembrano normali adesso. Sono perplesso circa le loro reazioni. Tento di contattare il campo base. La radio non funziona. Il paesaggio sottostante è più livellato e normale (se è il caso di usare questa parola). Avanti a noi avvistiamo ciò che sembra essere una città!!! E' Impossibile! L'aereo sembra leggero e stranamente galleggiante. I controlli si rifiutano di rispondere! Mio Dio!! Alla nostra destra e alla nostra sinistra ci sono apparecchi di uno strano tipo. Si avvicinano e qualcosa irradia da essi. Ora sono abbastanza vicini per vedere i loro stemmi. E' uno strano simbolo. Non lo rivelerò. E' fantastico. Dove siamo! Cosa è successo. Ancora una volta tiro decisamente i comandi. Non rispondono!!! Siamo tenuti saldamente da una sorta di invisibile morsa d'acciaio. La nostra radio gracchia e giunge una voce che parla in inglese con accento che sembra leggermente nordico o tedesco! Il messaggio è: "Benvenuto nel nostro territorio,
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Ammiraglio. Vi faremo atterrare esattamente tra sette minuti. Rilassatevi, Ammiraglio, siete in buone mani". Mi rendo conto che i motori del nostro aereo sono spenti. L'apparecchio è sotto uno strano controllo ed ora vira da sé. I comandi sono inutilizzabili. Riceviamo un altro messaggio radio. Stiamo per cominciare la procedura di atterraggio, ed in breve l'aereo vibra leggermente cominciando a scendere come sorretto da un enorme, invisibile ascensore. Sto facendo un'ultima velocissima annotazione sul diario di bordo. Alcuni uomini si stanno avvicinando a piedi all'aereo. Sono alti ed hanno i capelli biondi. In lontananza c'è una grande città scintillante, vibrante di tinte dei colori dell'arcobaleno. Non so cosa succederà ora, ma non vedo traccia di armi su coloro che si avvicinano. Sento ora una voce che mi ordina, chiamandomi per nome, di aprire il portellone. Eseguo. Fine del diario di bordo
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Da questo punto in poi scrivo gli eventi che seguono richiamandoli dalla memoria. Ciò rasenta l'immaginazione e sembrerebbe una pazzia se non fosse accaduto davvero. Il tecnico ed io fummo prelevati dall'aereo ed accolti in modo cordiale. Fummo poi imbarcati su un piccolo mezzo di trasporto simile ad una piattaforma ma senza ruote! Ci condusse verso la città scintillante con grande celerità. Mentre ci avvicinavamo, la città sembrava fatta di cristallo. Giungemmo in poco tempo ad un grande edificio, di un genere che non avevo mai visto prima. Sembrava essere uscito dai disegni di Frank Lloyd Wright, o forse più precisamente da una scena di Buck Rogers! Ci venne offerta un tipo di bevanda calda che sapeva di qualcosa che non avevo mai assaporato prima. Era deliziosa. Dopo circa 10 minuti, due dei nostri mirabili ospiti vennero nel nostro alloggio invitandomi a seguirli. Non avevo altra scelta che obbedire. Lasciai il mio tecnico radio e camminammo per un po' fino ad entrare in ciò che sembrava essere un ascensore. Scendemmo per alcuni istanti, l'ascensore si fermò e la porta scivolò in alto silenziosamente! Procedemmo poi per un lungo corridoio illuminato da una luce rosa che sembrava emanare dalle pareti stesse! Uno degli esseri fece segno di fermarci davanti ad una grande porta. Sopra di essa c'era una scritta che non ero in grado di leggere. La grande porta scorse senza rumore e fui invitato ad entrare. Uno degli ospiti disse: "Non abbiate paura, Ammiraglio, state per avere un colloquio con il MAESTRO..." Entrai ed i miei occhi si adeguarono lentamente alla meravigliosa colorazione che sembrava riempire completamente la stanza. Allora cominciai a vedere quello che mi circondava. Ciò che mostrò ai miei occhi era la vista più stupenda di tutta la mia vita. In effetti era troppo magnifica per poter essere descritta. Era deliziosa. Non credo che esistano termini umani in grado di descriverla in ogni dettaglio con giustizia. I miei pensieri furono interrotti dolcemente da una voce calda e melodiosa: "Le do il benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio". Vidi un uomo dai lineamenti delicati e
con i segni dell'età sul suo viso. Era seduto ad un grande tavolo. Mi invitò a sedermi su una delle sedie. Dopo che fui seduto, unì le punte delle sue dita e sorrise.
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Parlò di nuovo dolcemente e mi disse quanto segue: "L'abbiamo lasciata entrare qui perché lei è di nobile carattere e ben conosciuto nel Mondo di Superficie, Ammiraglio". Mondo di Superficie, quasi rimasi senza fiato! - "Si, ribatté il Maestro con un sorriso, lei si trova nel territorio degli ARIANNI, il mondo Sotterraneo della Terra. Non ritarderemo a lungo la sua missione, e sarete scortati indietro sulla superficie e un poco oltre senza pericolo. Ma ora, Ammiraglio, le dirò il motivo della sua convocazione qui.
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Il nostro interessamento cominciò esattamente subito dopo l'esplosione delle prime bombe atomiche, da parte della vostra razza, su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone. Fu in quel momento inquietante che spedimmo sul vostro mondo di superficie i nostri mezzi volanti, i FLUGELRADS, per investigare ciò che la vostra razza aveva fatto. Questa è ovviamente storia passata, Ammiraglio, ma mi permetta di proseguire. Vede, noi non abbiamo mai interferito prima d'ora nelle guerre e nella barbarie della vostra razza, ma ora dobbiamo farlo in quanto voi avete imparato a manipolare un tipo di energia, quella atomica, che non è affatto per l'uomo. I nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi alle potenze del vostro mondo, e tuttavia esse non se ne curano. Ora voi siete stato scelto per essere testimone qui che il nostro mondo esiste. Vede, la nostra cultura e la nostra scienza sono avanti di diverse migliaia di anni rispetto alle vostre, Ammiraglio". Lo interruppi: "Ma tutto ciò che cosa ha a che fare con me, Signore!". Gli occhi del Maestro sembrarono penetrare in modo profondo nella mia mente, e dopo avermi studiato per un po' rispose: "La vostra razza ha raggiunto il punto del non-ritorno, perché ci sono tra voi alcuni che distruggerebbero il vostro intero mondo piuttosto che rinunciare al potere così come lo conoscono...". Annuii e il Maestro continuò: "Dal 1945 in poi abbiamo tentato di entrare in contatto con la vostra razza, ma i nostri sforzi sono stati accolti con ostilità: fu fatto fuoco contro i nostri flugelrads. Si, furono persino inseguiti con cattiveria e animosità dai vostri aerei da combattimento. Così ora, figlio mio, le dico che c'è una grande tempesta all'orizzonte per il vostro mondo, una furia nera che non si esaurirà per diversi anni. Non ci sarà difesa nelle vostre armi, non ci sarà sicurezza nella vostra scienza. Imperverserà fino a quando ogni fiore della vostra cultura sarà stato calpestato, e tutte le cose umane saranno state disperse nel caos. La recente guerra è stata soltanto un preludio a quanto deve ancora avvenire alla vostra razza. Noi qui possiamo vederlo più chiaramente ad ogni ora... crede che mi sbagli? ". "No, risposi, è già successo una volta in passato; giunsero gli anni oscuri e durarono per cinquecento anni". "Si, figlio mio, replicò il Maestro, gli anni oscuri che giungeranno
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ora per la vostra razza copriranno la terra come una coltre, ma credo che qualcuno tra voi sopravviverà alla tempesta, oltre questo non so! Noi vediamo in un futuro lontano riemergere, dalle rovine della vostra razza, un mondo nuovo, in cerca dei suoi leggendari tesori perduti, ed essi saranno qui, figlio mio, al sicuro in nostro possesso. Quando giungerà il momento ci faremo nuovamente avanti per aiutare la vostra cultura e la vostra razza a rivivere. Forse per allora avrete appreso la futilità della guerra e della sua lotta... e dopo quel momento, una parte della vostra cultura e scienza vi saranno restituite cosi che la vostra razza possa ricominciare. Lei, figlio mio, deve tornare nel Mondo di Superficie con questo messaggio...".
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Con queste parole conclusive il nostro incontro sembrava giunto al termine. Per un attimo mi sembrò di vivere un sogno... eppure sapevo che quella era la realtà, e per qualche strana ragione mi inchinai lievemente, non so se per rispetto od umiltà. Improvvisamente mi resi conto che i due fantastici ospiti che mi avevano condotto qui erano di nuovo al mio fianco. "Da questa parte, Ammiraglio", mi indicò uno di loro. Mi girai ancora una volta prima di uscire e guardai indietro verso il Maestro. Un dolce sorriso era impresso sul suo anziano viso delicato. "Addio, figlio mio", mi disse, e fece un gesto soave con la sua esile mano, un gesto di pace, ed il nostro incontro ebbe definitivamente termine. Uscimmo velocemente dalla stanza del Maestro attraverso la grande porta ed entrammo ancora una volta nell'ascensore. La porta si abbassò silenziosamente e ci muovemmo subito verso l'alto. Uno dei miei ospiti parlò di nuovo: "Ora dobbiamo affrettarci, Ammiraglio, in quanto il Maestro non desidera ritardare oltre il vostro programma previsto e dovete ritornare dalla vostra razza con il suo messaggio". Non dissi nulla, tutto ciò era quasi inconcepibile, e una volta ancora i miei pensieri si interruppero non appena ci fermammo. Entrai nella stanza e fui di nuovo con il mio tecnico radio. Aveva un'espressione ansiosa sul suo volto. Avvicinandomi dissi: "E' tutto a posto Howie, è tutto a posto". I due esseri ci fecero segno verso il mezzo in attesa, salimmo e presto giungemmo al nostro aereo. I motori erano al minimo, e ci imbarcammo immediatamente. L'atmosfera era ora carica di una certa aria di urgenza. Dopo che il portellone fu chiuso, L'aereo fu immediatamente trasportato in alto da quella forza invisibile fino a quando raggiungemmo i 2700 piedi. Due dei mezzi aerei erano ai nostri fianchi ad una certa distanza facendoci planare lungo la via del ritorno. Devo sottolineare che l'indicatore di velocità non riportava nulla, nonostante ci stessimo muovendo molto rapidamente. Ricevemmo un messaggio radio. "Ora vi lasciamo, Ammiraglio, i vostri controlli sono liberi. Auf Wiedersehen!!!" Guardammo per un istante i flugelrads fino a quando non scomparvero nel cielo blu pallido. L'aereo sembrò improvvisamente catturato da una corrente discensionale. Ne riprendemmo immediatamente il controllo. Non parlammo per un po', ognuno di noi era immerso nei propri pensieri.
Sorvoliamo nuovamente distese di ghiaccio e neve, a circa 27 minuti dal campo base. Inviamo un messaggio radio, ci rispondono. Riportiamo condizioni normali... normali. Dal campo base esprimono sollievo per aver nuovamente stabilito il contatto. Atterriamo dolcemente al campo base. Ho una missione da compiere... Fine delle annotazioni 11 Marzo 1947
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Ho appena avuto un incontro di Stato Maggiore al Pentagono. Ho riportato interamente la mia scoperta ed il messaggio del Maestro. E' stato tutto doverosamente registrato. Il Presidente ne è stato messo al corrente. Vengo trattenuto per diverse ore (6 ore e 39 minuti per l'esattezza). Sono accuratamente interrogato dal Top Security Forces e da una èquipe medica. È UN TRAVAGLIO!!! Vengo posto sotto stretto controllo attraverso i mezzi di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d'America. Mi viene ordinato di TACERE su quanto appreso, per il bene dell'umanità!!! INCREDIBILE! Mi viene rammentato che sono un militare e che quindi devo obbedire agli ordini.
Fonti:
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Ultima annotazione 30 Dicembre 1956 Questi ultimi anni trascorsi dal 1947 ad oggi non sono stati buoni... Ecco dunque la mia ultima annotazione in questo diario singolare. Concludendo, devo affermare che ho doverosamente mantenuto segreto questo argomento, come ordinatomi, durante tutti questi anni. Ho fatto questo contro ogni mio principio di integrità morale. Ora sento avvicinarsi la grande notte e questo segreto non morirà con me, ma, come ogni verità, trionferà. QUESTA È LA SOLA SPERANZA PER IL GENERE UMANO. Ho visto la verità ed essa ha rinvigorito il mio spirito donandomi la libertà! Ho fatto il mio dovere nei confronti del mostruoso complesso industriale militare. Ora, la lunga notte comincia ad avvicinarsi, ma ci sarà un epilogo. Come la lunga notte dell'antartico termina, così il sole brillante della verità sorgerà di nuovo, e coloro che appartengono alle tenebre periranno alla sua luce... Perché io ho visto "quella Terra oltre il Polo, quel Centro del Grande Ignoto".
archivio NEXUS ed. italiana Autore: Costantino Paglialunga
http://www.croponline.org/terracava.htm
LA TEORIA DELLA
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TERRA CAVA
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Un tempo, gli eschimesi venivano chiamati dagli scandinavi “trolls” in quanto, secondo le leggende, provenienti dall’interno della Terra, così come altri esseri fantastici, come fate e gnomi. Gli stessi eschimesi affermano di esser giunti nelle loro terre odierne da un luogo lontano e sotterraneo. Anche altre popolazioni ammettono l’esistenza di un mondo sotterraneo, nascosto e non facilmente raggiungibile. Le popolazioni del Sud America ci parlano dell’Eldorado e le popolazioni asiatiche di Agarthi e Shamballah. Secondo queste leggende, comuni a molti popoli, c’erano una volta due grandi continenti, Atlantide e Mu che, per misteriose cause, vennero distrutte da un grande cataclisma. I superstiti si sarebbero divisi in diversi gruppi. Parte di questi avrebbero abitato le terre dell’Asia, dell’Europa e delle Americhe; altri, gli “eletti”, sarebbero scesi all’interno del pianeta ed avrebbero dato vita ad una civiltà nascosta ai nostri occhi, divisa tra altri due grandi continenti, Eldorado e Agarthi. Il primo accessibile dal Polo Sud, il secondo, dal Polo Nord. Il primo scienziato ad affermare la probabile esistenza di un “vuoto” all’interno del pianeta fu Edmond Halley (1656-1742), il noto scopritore della omonima cometa. Secondo i suoi studi sull’elettromagnetismo terrestre, il pianeta Terra doveva essere cavo e, al suo
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interno, doveva trovarsi un altro globo incandescente, un nucleo capace, come un altro sole, di illuminare le terre interne.
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Una rielaborazione tridimensionale al computer della zona antartica, eseguita partendo da rilevamenti satellitari.
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Importante, la testimonianza dell’ammiraglio Richard Evelyn Byrd che, tra le tante missioni da lui effettuate ai Poli, nel 1947 visse un’incredibile esperienza. Noi siamo venuti a conoscenza di ciò grazie al suo diario, tenuto nascosto anche alla sua famiglia fino al 1956, a poco prima della sua morte per via del segreto militare impostogli dal Governo americano un mese dopo l’accaduto, e poi reso pubblico, per suo stesso volere. Il 19 febbraio 1947, Byrd volava sul suo aereo sopra il Polo Sud, quando verso le 10 del mattino, dopo due ore che era in volo, avvista una terra verdeggiante e degli elefanti! Successivamente, viene avvicinato da altri veicoli volanti non convenzionali che lo obbligano a scendere a terra. Byrd atterra e viene condotto al cospetto di una sorta di sovrano, all’interno di una grande città cristallina popolata da gente dalla pelle chiara e dall’accento tedesco. Questi, si definiscono “abitanti del mondo sotterraneo” e mettono in guardia Byrd sul futuro dell’umanità, di cui hanno iniziato maggiormente ad interessarsi dallo scoppio delle due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Il
messaggio rivolto all’umanità è simile ad altri messaggi dati, in momenti differenti, da altri esseri, a contattisti e persone comuni. È un messaggio di pace e di protezione.
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È un monito per il futuro dell’umanità che, se proseguirà per la strada intrapresa, andrà incontro alla sua stessa auto-distruzione, come accadde già in passato per le civiltà di Atlantide e di Mu, che adoperarono male la tecnologia data loro dai loro dei (extraterrestri e creatori dell’umanità). Per chi volesse approfondire, il diario “nascosto” di Byrd è oramai facilmente reperibile e consultabile. Oggi, nell’era satellitare e del computer, sembra strano pensare che, se effettivamente prendessimo come buona l’ipotesi che vi siano delle aperture ai Poli, non le abbiano ancora scoperte. Ma ciò è dovuto al fatto che molti, a tal riguardo, tacciono. Tuttavia, le foto satellitari dei poli, dimostrerebbero questa realtà.
GIORGIO PASTORE
Fonti:
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È possibile vedere un’apertura circolare aprirsi e chiudersi periodicamente proprio al Polo Nord. La misteriosa ed affascinante aurora boreale, così, non sarebbe altro che il risultato della luce proveniente dal “sole interno” del pianeta che traspare all’esterno, formando un bellissimo gioco di luci. Infatti, entrando da una delle aperture del pianeta poste ai Poli, ci ritroveremmo, senza nemmeno accorgercene (per via della gravità, che ci farebbe rimanere incollati al suolo, anche durante l’entrata), all’interno del grembo terrestre, in un mondo del tutto simile al nostro di superficie, quindi, con laghi, fiumi, montagne e folta vegetazione. Qui, come già detto, dimorerebbero esseri più evoluti di noi, discendenti degli uomini che vissero su Atlantide e su Mu (o Lemuria). Oltre a questi due popoli, sarebbero presenti anche altre razze aliene, provenienti da altri pianeti, alcune presenti da poco tempo, altre abitanti della Terra da tempi immemorabili. La stessa mitica Eldorado, interamente realizzata in oro, esisterebbe da ancor prima della distruzione di Atlantide, fondata da esseri di cui si è perduta memoria. Non dobbiamo infatti dimenticare che la nostra storia conosciuta ricopre un arco di tempo di, al massimo, 5.000 anni.
Giorgio Pastore - Dèi del Cielo, dèi della Terra - Eremon Edizioni. http://www.eremonedizioni.it/ “Alla Scoperta della Terra Cava” di Costantino Paglialunga - Macro Edizioni, 2002.
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“Da Atlantide a Shamballah” di Alec MacLellan - Piemme Pocket. http://www.croponline.org/agharti.htm
http://www.croponline.org/cremona.htm
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http://www.croponline.org/akakor.htm
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