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Le polarità del femminile nella Mistica Ebraica Le polarità del femminile nella Mistica Ebraica Versione con commento e note integrative A cura di Peter Ben David [1]
La Mistica Ebraica, nell’odierno rifiorire delle sue tante scuole, come comune denominatore ci invita, nella sua peculiare valenza esoterica, a meditare in profondità sulla necessaria riscoperta del pregnante significato spirituale dell’aspetto femminile del creato e della stessa umanità, sia nel suo complesso che a livello di essere individuale, come unica chiave per comprendere appieno quel complesso processo di riunificazione in un’unità inscindibile con il proprio creatore della precedente necessaria scissione fra maschile e femminile, inerente ogni esistenza sperimentata sul piano fisico della Materia. Secondo la mistica ebraica, ogni volta che un’anima decide nel suo livello di consapevolezza superiore post-vitam di re incarnarsi in un corpo umano ,assecondando uno scopo evolutivo sia individuale e sia inerente gli altri frammenti del suo “ sé”, rimasti intrappolati nell’entropia dell’incoscienza del piano materiale al momento della morte fisica (nella sua ultima esistenza o in esistenze precedenti), deve sapere scindersi dal suo livello di unificazione con l’assoluto divino del piano trascendente per sperimentare ogni volta la dolorosa esperienza della separazione dalla sua matrice divina. In tale tragitto di discesa dal piano trascendente di puro spirito al piano immanente della Materia, l’anima si scinde ulteriormente nei suoi elementi maschili e femminili, sia sul piano spirituale, che sul piano psichico e fisico. La dolorosa esperienza di frammentazione le permetterà, nel suo punto più critico, di rincontrare quelle parti del suo “sé” inferiore per reintegrarle e portarle al “compimento” evolutivo. Proprio solo dalla effettiva capacità di penetrare il mistero del femminile, sarà possibile rinsaldare in un unicum i termini contrapposti di ogni realtà, sia fisica che spirituale, in una visione di collettivo molteplice “ricomponimento” di ogni possibile dualismo, basato sul confronto della polarità maschile con la sua polarità femminile. Secondo il grande cabalista Arizal, nel tentare di penetrare tale mistero, ci si deve concentrare inizialmente sui due differenti fondamentali aspetti del femminile contenuti proprio nelle due lettere Hey h del Tetragrammaton ebraico Yud-Hey-VavHey hwhy, il Nome sacro ed impronunciabile di D-o, che costituisce il vero completo DNA spirituale ed ontologico dell’Essere umano ed il principio metafisico in cui si articola ogni potenziale e concreta forma di realtà e di pensiero.