Corriere della Sera 31 Maggio 2009

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DOMENICA 31 MAGGIO 2009 ANNO 134 - N. 128

EURO 1,00

Milano, Via Solferino 28 Tel. 02 6339

Fondato nel 1876 Calcio

Ciclismo Giro, è il giorno del russo Menchov

Milan, l’ultima volta di Ancelotti A Firenze finisce un’era: partita decisiva

Roma, Piazza Venezia 5 Tel. 06 688281

www.corriere.it In edicola Guide Weekend Roma antica Nono volume

di P.Tomaselli e G.L.Paracchini pag.47

di A.Costa e A.Bocci alle pagine 42 e 43

5,99 euro più il prezzo del quotidiano

Franceschini: sulla Fiat governo distratto Feste in Sardegna: indagato l’autore delle immagini dopo l’esposto del Cavaliere

Merkel chiama Obama Opel passa a Magna Tremonti: cambiate in corsa le regole Sarà il gruppo austro-canadese Magna a rilevare il controllo di Opel da General Motors. Via libera del governo tedesco. La cancelliera, Angela Merkel: «Accordo ragionevole raggiunto con l’aiuto del presidente Usa Obama». Montezemolo: «Abbiamo fatto tutto il possibile». Il ministro Scajola: «Occasione mancata». E Tremonti: «Cambiate in corsa le regole del gioco. La nostra industria ha giocato con i criteri di mercato, loro a rugby. Spintonando». Franceschini: «Governo distratto».

Giannelli

ALLE PAGINE 2 E 3

De Rosa, Marro Taino, Zuccolini

LA FORZA DELLA LOBBY RUSSA

Il commento

La Procura di Roma sequestra L D le foto nella villa di Berlusconi V

’APPELLO DI RAGHI PER LE IMPRESE IRTUOSE

L’ex premier ceco

Topolanek e lo scatto senza abiti di FIORENZA SARZANINI

S

ilvio Berlusconi ha potuto visionare settanta foto scattate durante le feste organizzate a Villa Certosa. Ed è stato dopo averle esaminate che ha deciso di provare a bloccarne la pubblicazione rivolgendosi al Garante della Privacy con un ricorso d’urgenza.

La Procura di Roma ha disposto il sequestro di centinaia di fotografie scattate lo scorso Capodanno a Villa Certosa, in Sardegna, durante la festa di Silvio Berlusconi a cui avrebbero partecipato decine di ragazze, tra cui Noemi Letizia. Il fotografo è stato iscritto al registro degli indagati con le accuse di violazione della privacy e tentata truffa: la denuncia è stata presentata dall’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, dopo che anche il premier aveva scritto al garante della privacy chiedendo il blocco degli scatti. Il capo del governo, intanto, attacca i giornali di sinistra: «Sono lo scendiletto del Pd».

CONTINUA A PAGINA 4

ALLE PAGINE 4, 5 E 6

di MICHELE SALVATI

U

«Chiedo scusa a Noemi e al presidente» di LUIGI (GINO) FLAMINIO

Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell’ex fidanzato di Noemi Letizia. opo essere stato oggetto di discussione e anche di tante accuse ora dico quello che penso. La mia verità e il mio pensiero per quello che può interessare. CONTINUA ALLE PAGINE 4 E 5

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na grave crisi, in un momento di intensa trasformazione tecnologica, ha sempre una componente di «distruzione creatrice»: con questa espressione Schumpeter si riferiva all’eliminazione di imprese deboli, incapaci di innovare, e all’espansione di imprese forti, che già hanno innovato o sono in grado di farlo. Per il grande economista era un bene che ciò avvenisse, che operasse una sorta di processo di selezione naturale. La struttura industriale risultante sarebbe stata più robusta e più adatta alla crescita. CONTINUA A PAGINA 8

di SERGIO ROMANO

9 771120 498008

90 5 3 1>

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

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on voglio credere che la ve respiro. A quattro mesi dalle scelta del governo tede- elezioni, i due alleati della coaliziosco nel caso Opel sia sta- ne tedesca hanno affrontato la crita dettata da un pregiu- si dell’Opel tenendosi d’occhio sodizio anti-italiano. Credo anzi che spettosamente, ciascuno dei due la proposta della Fiat fosse in que- pronto a trarre il massimo profitto ste circostanze quella più confor- dagli errori dell’altro. Può darsi me alle logiche aziendali e al rigo- che qualche esponente del partito re economico di cui la Germania cristiano-democratico avesse comha dato prova in altre circostanze. preso l’interesse della proposta di Il «tedesco», in questa faccenda, è Marchionne. Ma Angela Merkel stato Marchionne. Di fronte al di- ha preferito non correre rischi. Il secondo fattore è l’esistenza segno che prevedeva la nascita di un grande gruppo automobilisti- nella società tedesca di una potenco euro-americano, ma avrebbe te lobby russa. Non penso soltancomportato qualche inevitabile sa- to a Gerhard Schröder, ai suoi rapcrificio, il governo di Angela Me- porti con Putin, alla disinvoltura rkel, invece, ha preferito la soluzio- con cui ha dapprima favorito, cone che garantisce, a breve termi- me cancelliere, una grande iniziane, il mantenimento degli organi- tiva russo-tedesca (il gasdotto del ci delle ditte praticamente fallite. Mare del Nord) e assunto poi la Non è una decisione lungimiran- presidenza di uno dei suoi organi te. Prima o dopo la nuova Opel do- direttivi. Penso alla convinzione, vrà affrontare il problema delle molto diffusa nella società tedesca, che Germania sue dimensioni nel e Russia siano felimondo e chiedersi se il futuro non saOddone Camerana cemente complementari e che la prirebbe stato meglio ma, grazie ai suoi garantito dalla solucapitali e alla sua zione prospettata tecnologia, possa da Sergio Marrecitare, in qualsiachionne. Ma, al mosi operazione conmento della stretta giunta, la parte del finale, hanno predi ALDO CAZZULLO partner anziano. valso due fattori. ALLE PAGINE 2 E 3 Il primo è di breCONTINUA A PAGINA 2

«Germania mai amata»

ERBA VITA la via naturale del benessere

Alla Reggia di Venaria

Giustiziati a soli due giorni dall’attentato

Processo lampo in Iran per l’attacco alla moschea Tre impiccati in piazza

Tutte con il velo. (Ma è libertà?) di MARIA LAURA RODOTA’

Il personale della Reggia di Venaria (Torino) ha lavorato con veli e kefiah per solidarietà con una collega marocchina contro il cui velo islamico avevano protestato alcuni turisti. Ma la testa coperta non è un’espressione della propria religione come tante altre, è un segno di sottomissione femminile. A PAGINA 24 Bardesono

Giovedì scorso un kamikaze si è fatto saltare in aria tra i fedeli uccidendo 25 persone e ferendone 125 nella seconda moschea di Zahedan, vicino al confine con Pakistan e Afghanistan. Ieri tre uomini sono stati impiccati in Iran con l’accusa di aver in qualche modo partecipato all’attentato. Ma i tre che sono stati fatti salire sul patibolo, di fronte a una folla di spettatori, il giorno dell’esplosione erano già in carcere. Sono stati però ritenuti colpevoli di aver fornito l’esplosivo per l’«azione terroristica» e mandati al patibolo come «nemici di Allah» e «corrotti sulla Terra».

Dopo talk e reality show si punta sui giovani artisti. A partire dagli Usa

La tv dei veri talenti nascosti di ALDO GRASSO

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Quanto è successo ad American Idol, con la vittoria di Kris Allen e il trionfo su YouTube del più dotato Adam Lambert, ci insegna che il talent show, dopo i talk e i reality, è la frontiera più avanzata della tv generalista. E ci insegna che nelle gare artistiche ora vince chi è capace di riconquistare i giovani. A PAGINA 39

Cagliari e la tragedia della Saras

In tremila per i funerali degli operai morti nella raffineria di DINO MARTIRANO A PAGINA 20

QUESTA E’ LA LEGGE DI AHMADINEJAD di PAOLO LEPRI

«N

A PAGINA 14

emici di Dio». «Corrotti sulla terra». Il linguaggio degli ayatollah iraniani, radicato nell’abisso del fanatismo religioso, spaventa quasi più delle loro efferate azioni.

Salom

CONTINUA A PAGINA 14


Sport 47

Corriere della Sera Domenica 31 Maggio 2009

Ciclismo Ad Anagni vince Gilbert, oggi crono a Roma

Fotofinish

Di Luca firma la resa Il Giro dei 100 anni è del russo Menchov

TENNIS

Garbin out, l’Italia non c’è più Djokovic k.o. con il numero 31 Saluta Parigi l’ultima italiana in gara, Tathiana Garbin, eliminata dalla francese Razzano in due set (7-5, 7-5), ma soprattutto torna a casa a sorpresa la testa di serie n. 4 Djokovic: è bastato il tedesco Kohlschreiber, n. 31 del mondo, per eliminare il serbo (38 errori non forzati) che aveva dato del filo da torcere a Nadal a Montecarlo e Roma. Avanzano Federer e Serena Williams.

«Sono contento di essere arrivato 2˚» DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

ANAGNI — La tentazione è quella di chiudere il libro di storia del centenario prima dell’ultima lezione nel cuore di Roma. Il «buffetto di Frosinone» è un colpo più duro del previsto e Danilo Di Luca dice definitivamente addio alla maglia rosa: ormai solo qualche sampietrino sconnesso può toglierla dalle spalle del russo Denis Menchov nella crono di oggi. Sul traguardo volante a 45 km dall’arrivo in Ciociaria, Di Luca (che è a 18’’ dal colonnello russo), si butta nello sprint per conquistare l’abbuono di 6’’. Ad aiutarlo c’è un compagno d’eccezione come Petacchi, ma Menchov, unito con un elastico invisibile a Danilo da ormai una settimana, si fionda a sua volta nella volata e sorpassa di slancio l’abruzzese: Petacchi ottiene i 6’’ di bonus, il russo 4’’ e Di Luca 2’’. A quel punto, se sul leggero strappo di Anagni conquistasse comunque i 20’’ riservati al vincitore di tappa, Di Luca potrebbe ancora indossare la maglia rosa perché, a parità di tempo con il russo, sarebbe avanti per una

Le classifiche Ordine d’arrivo 20ª tappa Napoli-Anagni di 203 km 1. Gilbert (Bel) in 4.30’07’’ (abb. 20’’) (media 45,091 km/h) 2. Voeckler (Fra) a 2’’ (abb. 12’’) 3. Garzelli a 7’’ (abb. 8’’) 6. Pellizotti s.t. 11. Menchov (Rus) s.t. (abb. 4’’) 12. Di Luca s.t. (abb. 2’’) Classifica generale 1. Menchov (Rus) in 85.44’05’’ 2. Di Luca a 20’’ 3. Pellizotti a 1’43’’ 4. Sastre (Spa) a 2’44’’ 5. Basso a 3’37’’ 12. Armstrong (Usa) a 15’04’’ Così oggi 21ª tappa Roma-Roma di 14,4 km (cronometro individuale) Così in tv Diretta dalle 15.05 su Raitre, RaiSport Più ed Eurosport

questione di centesimi. Ma lo sforzo fatto e soprattutto il colpo psicologico subito, chiudono ogni discorso: ad Anagni il 26enne belga Philippe Gilbert, cacciatore di classiche, sorprende tutti a un chilometro e mezzo dall’arrivo e precede il compagno d’attacco Voeckler. Il pedigree del vincitore e il terzo posto di Garzelli, davanti a tutti nella volata di gruppo, tratteggiano il profilo di un traguardo effettivamente adatto a Di Luca, che chiude 12˚ dietro a Menchov. La resa quindi è ufficiale, nei fatti e nelle parole: «Detesto perdere. Ma questa volta sono contento di essere arrivato secondo. Ho dato il massimo, ci ho sempre provato in tutti i modi, ma adesso è veramente impossibile riprendere il russo — ammette Danilo —: la cronometro è una prova adatta a lui e io non posso rimontare lo svantaggio. Comunque mi resta la consapevolezza di aver corso un grande Giro, e non è poco. Rifarei tutto quello che ho fatto e non ho alcun rimpianto: se solo la crono delle Cinque terre (60,6 km, ndr) fosse stata un po’ più corta, però, me la sarei potuta gio-

NUOTO

Scarcella rivelazione a Pescara Record anche nei 200 rana Chiudono con la soddisfazione del c.t. Alberto Castagnetti e 48 record (11 assoluti, 33 di categoria, 4 di società) gli Assoluti di nuoto a Pescara che hanno proposto molti giovani. L’ultimo record infatti lo ha stabilito Ilaria Scarcella, 16 anni, con il bis (dopo i 100) nei 200 rana: 2’23"63. Buona anche la conclusione di Alessia Filippi con il primato nei 200 misti: 2’11"25.

VELA

Coppia Denis Menchov, in maglia rosa, e Danilo Di Luca, i due veri protagonisti del Giro del Centenario (Afp/Meyer)

care meglio. L’abbuono intermedio? Non avrebbe cambiato più di tanto le cose anche perché alla fine questo arrivo non era così adatto a me». Buttarsi a testa bassa nella lotta contro l’orologio, come un marziano nella città eterna, è il prossimo obiettivo di Menchov: «Festeggerò solo dopo aver attraversato il traguardo stasera — abbozza il russo con la consueta prudenza —. Non mi era mai capitato di lottare per gli abbuoni in un traguardo intermedio e non mi piace.

Ma loro ci hanno provato e se hanno deciso di farmi la guerra mi comporto di conseguenza: battendolo allo sprint credo di aver dato un bel colpo psicologico a Danilo, che in ogni caso è stato un grandissimo avversario». Piccole cortesie tra amici, uniti fino alla fine. Ma è difficile che oggi, in 14,4 km, il buon Denis possa riprendere Di Luca, al via 3 minuti prima di lui: vincere il Giro così, arrivando da solo, di sicuro un po’ gli dispiacerà.

Paolo Tomaselli

Vita da massaggiatore Alla Lampre lavora Borgognoni, grande promessa da dilettante e mani di fata oggi

Luciano, l’alchimista del crampo che battè Moser DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

ANAGNI — Andature scomposte, facce disfatte, espressioni vitree. All’arrivo nella città papalina, molti dei ciclisti (compresi alcuni da classifica), vengono quasi presi di peso dalle bici perché totalmente svuotati. Scherzi del caldo e, soprattutto, delle venti tappe nelle gambe. È il momento in cui entrano in azione loro, i rimescolatori di muscoli, gli alchimisti del crampo, i neutralizzatori di acido lattico: i massaggiatori. Ruolo cruciale. E mica sempre ci si nasce. Per esempio Luciano Borgognoni, 57 anni, da Gallarate, curatore delle cosce e dei polpacci di Cunego, Bruseghin, Gavazzi e compagnia alla Lampre Ngc, una trentina d’anni fa stava dall’altra parte: correva e qualcuno lo massaggiava. Da dilettante lo guardavano come una straordinaria promessa, avendo battuto e ribattuto tipi tostissimi come Moser. «Da professionista pe-

rò — scherza Luciano — Francesco si è poi preso le sue belle rivincite!». E lui da professionista? Una mezza delusione, viste le premesse. Nove anni di gare tra il ’73 e l’82 come passista veloce, una decina di vittorie, la soddisfazione d’aver avuto grandi compagni di squadra, da Zilioli a Dancelli, da Panizza a Polidori, da Bitossi al superbo velocista belga Patrick Sercu. «Tutti nomi di richiamo, mi viene la pelle d’oca a pensarci. Sono uno che può raccontare d’aver vinto diverse gare perché un certo Bitossi Franco gli tirava in modo magistrale le volate. Non è da tutti». Però non basta e infatti, a soli 30 anni, arriva l’addio. «Avevo capito di non poter fare il famoso salto di qualità e a quel punto perdi la motivazione. I miei limiti? M’è mancata la grinta, la testa da professionista. Invece di allenarmi bene, andavo a girare in moto, altra mia grande passione. Sacrificandomi avrei ottenuto risultati diversi. Questo è il

Basket semifinali

Giovanni Soldini e Karine Fauconnier a bordo del class 40 Telecom Italia hanno tagliato per primi il traguardo della 25ª edizione della Transmanche, 220 miglia di traversata della Manica in doppio, grazie a un finale spettacolare con lo spi al lasco a 15 nodi di velocità. «Sono contentissimo dell’intesa sportiva che si è creata con Karine — ha detto lo skipper —. Lei si è occupata di più della navigazione, io sono stato parecchio al timone».

SCHERMA

Tarantino, sciabolate vincenti Primo a Padova nel «Luxardo» Il momento di vena degli azzurri in Coppa del Mondo prosegue e coinvolge pure la sciabola: Gigi Tarantino, ripetendosi dopo dieci anni, ha vinto a Padova il Trofeo Luxardo (52ª edizione). In finale ha superato il tedesco Limbach, numero uno del ranking; 5˚ Montano, 8˚ Pastore. LAKERS IN FINALE — Nba, i Los Angeles Lakers sono i primi finalisti: hanno chiuso 4-2 la finale della Western Conference con Denver vincendo gara 6 per 119-92.

RUGBY

Treviso campione d’Italia Per i veneti è il 14˚ scudetto Il Benetton Treviso è campione d’Italia. Ieri a Roma, nella finale del Super10, i veneti hanno battuto 29-20 il Montepaschi Viadana. Per Treviso è lo scudetto numero 14. Finale Super14: Pretoria Bulls-Waikato Chiefs 61-17. Lions-XV Royal Higveld 37-25. PREMIO — Ilaria D’Amico, il volto femminile del calcio Sky, è la vincitrice del Premio Ischia «Giornalista sportivo dell’anno».

Gian Luigi Paracchini

Formula 1 Domenicali: «Noi coerenti: se c’è, le nostre iscrizioni non sono valide»

Siena travolgente, Treviso al tappeto Stasera Milano cerca il colpo a Biella MILANO — (w.p.) Con il primo giro di roulette vincente (107-79 sulla Benetton) si è aperto il salone delle feste di Siena, dove si punta al terno secco, ovvero al terzo scudetto consecutivo, impresa riuscita in epoca playoff solo a Milano e Virtus Bologna. Tutto lasciava prevedere un ingresso in scena trionfale. Invece, nel primo tempo, il Montepaschi si è smarrito nella foresta verde, messo in ansia dalla splendida organizzazione della Benetton. Sempre di rincorsa Siena nel primo quarto (28-30), costretta alla difesa a Protagonista zona per fermare Bulleri e Henry Domercant, Stefansson e condannata ad 32 punti contro Treviso adeguarsi quando Treviso ha (LaPresse/Marmo) giocato sul paradosso,

Nuova vita Nel tondo Luciano Borgognoni oggi. A sinistra, la sua vittoria alla MilanoVignola del 1977 (Olympia)

rimpianto». Tenta un’avventura come piccolo imprenditore di abbigliamento sportivo ma lì manca il necessario salto di quantità e, dopo un buon inizio, la strada si chiude. La mossa decisiva è l’iscrizione a un corso di masso-fisioterapia: dopo aver usato le gambe, sono braccia e mani a riavvicinarlo al ciclismo. L’ultimo campione suo compagno di squadra, Giuseppe Saronni, lo chiama. Ed eccoli insieme alla Lampre. «Il massaggiatore è un po’ una specie di governante e di attendente. Massaggi ma anche i cerotti di primo intervento, i panini e le borracce per il rifornimento. E poi la sera, se il morale è basso, qualche barzelletta perché l’umore è quasi importante come la forma». Un ciclismo molto diverso dal suo? «Noi eravamo più allegri, ci si faceva i gavettoni come a militare. Questi sono più nervosi. Ma in fondo è cambiato anche il mondo, no?».

La prima volta è già un successo Regata a Soldini e Fauconnier

schierando quattro piccoli con Soragna (198 cm) contro Lavrinovic (210). Dura anche ristabilire la logica nel secondo periodo: per chiuderlo avanti (52-47), Siena ha puntato sulla serata mostruosa di Domercant, maciste dell’Illinois con passaporto bosniaco (32 punti). Un 8-0 in apertura di ripresa (60-47) ha raschiato via ogni traccia di ruggine di Siena, ma poi Treviso è stata brava a rilanciarsi: Bulleri ha sprecato la palla del -5. Ma in tre minuti — ecco la sua spaventosa forza — il Montepaschi ha rimesso le cose a posto, punteggio incluso. E stasera a Biella (Sky Sport 2, 20.30), secondo atto tra Angelico e Milano: l’Armani guida 1-0.

Ecclestone gela i team: «Sì al tetto al budget» MILANO — «La richiesta di avere le regole del 2009 come punto di partenza significa che non ci sarà alcun tetto al budget». «Sono sicuro che il tetto al budget nel 2010 ci sarà». Niente meglio di queste due frasi dimostra come in Formula 1 nessun accordo sia stato (ancora) raggiunto. La prima l’ha pronunciata Stefano Domenicali, team principal della Ferrari. Che, il giorno dopo l’iscrizione con riserva dei nove team targati Fota, ha voluto ribadire il senso di quella mossa: «Restiamo coerenti con i principi ribaditi dal nostro Cda il 12 maggio. La nostra iscrizione sarà valida solo se viene firmato il Patto della Concordia e se le regole restano quelle di oggi. Altrimenti? Altri-

menti non saranno valide, è molto semplice», Il fatto è che la seconda frase è di Bernie Ecclestone, il responsabile dei diritti commerciali, che sta svolgendo uno strano ruolo di mediatore. Bernie dovrebbe conoscere le intenzioni di Max Mosley, il numero 1 della Federazione che, il tetto al budget, l’ha voluto e imposto a tutti, e che ora dovrebbe cancellarlo se volesse accettare le condizioni delle squadre. C’è tempo fino al 12 giugno, quando dovrà far sapere quali squadre ha accettato tra quelle che hanno presentato domanda. «Penso che sia l’inizio di una grossa lite — ha ridacchiato Bernie al Times —; scherzo, credo che sia l’inizio di qualcosa di positivo». Ecclestone sembra aver preso l’iscrizio-

Domenicali e Ecclestone (Ap)

ne con riserva delle nove squadre come un atto di disponibilità. Ma lo è fino a un certo punto. «La riduzione delle spese avverrà attraverso un meccanismo di autolimitazione — spiega Domenicali —. Sappiamo be-

ne quel che dobbiamo fare e siamo in grado di farlo da soli». Il presidente Ferrari Luca di Montezemolo non ha perso le speranze: «Auspico che si arrivi a un accordo e in una risposta positiva da parte della Federazione. Molte delle richieste avanzate da Mosley sono state accettate e tutte le squadre più importanti si sono impegnate a rimanere in F1 fino al 2012. Anche il pressante invito a ridurre i costi è previsto». E se così non fosse? «Non vorrei nemmeno pensarci. Perché vorrebbe dire che dovremmo riconfermare la nostra non disponibilità a correre in un campionato che non sarebbe più la Formula 1». Domani, forse, la risposta di Mosley. Poi, baruffe fino al 12 giugno.

Arianna Ravelli


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