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Martedì 19 maggio 2009 1 e
Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 113 - Numero 116
INTER L’ATTACCANTE ASSENTE ALLA FESTA DI DOMENICA NOTTE
MILAN L'OLANDESE TRA I CANDIDATI A GUIDARE I ROSSONERI
Balotelli: «Ma perché tutti ce l’hanno con me?»
Ecco Van Basten, un duro che in panca non ha vinto
Moratti: Ibra resta al novanta per cento
E Ancelotti aspetta una telefonata di Berlusconi
Pagine 8-9-10-11
Pagine 12-13 BOCCI e SCHIANCHI
LA SOCIETA’ «Serviva una scossa. Due mesi fa dopo un pareggio come quello con l’Atalanta i giocatori sarebbero stati furenti. Domenica erano tristi e spenti»
PAGA RANIERI Ciro Ferrara in panchina per difendere il terzo posto dall’assalto della Fiorentina: «Ora ci vuole l’orgoglio»
il commento UN GIALLO BIANCONERO di UMBERTO ZAPELLONI
Pagina 2-3 CURINO e TIMOSSI
LA REAZIONE
Il tecnico silurato: «Sono sereno Ciò che dovevo fare l’ho fatto»
Claudio Ranieri, 57 anni, nel 2007-08 si è piazzato terzo con la Juve. Nella foto a destra, Ciro Ferrara, 42 anni
Pagina 5
IL TOTO ALLENATORE
Il favorito adesso è Gasperini Spalletti caro, Conte giovane
SEGUE A PAGINA 5
Pagina 6 BRAMARDO
DA VENERDÌ
GIRO DOPO LA PROTESTA DEL GRUPPO NELLA TAPPA DI MILANO
Il libro dello scudetto
Basso: «Tifosi, scusateci»
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DA SABATO
Tutto Mou nel primo dvd
Torna la Cuneo-Pinerolo. Oggi si scala il Sestriere Armstrong respinge l’ipotesi di essere stato lui il capopopolo della protesta. Si riparte con Di Luca in rosa: c’è la Cima Coppi.
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Prima dei giocatori gli ha giocato contro il tempo. Claudio Ranieri non ne ha avuto abbastanza per completare il progetto concordato con la società. Gli infortuni (su tutti quello di Sissoko) e le sette giornate di fila senza una vittoria (1 sconfitta e 6 pareggi) hanno fatto il resto, aumentando il timore di perdere la Champions diretta e provocando un esonero che è poco in stile Juve, ma tanto in sintonia con la frenesia del pallone di oggi. Lavorare a Torino nel dopo Moggi non è semplice. La piazza fatica a capire che la ricostruzione non è una cosa facile e mette duramente sotto pressione una società giovane e non esente da colpe.
IL ROMPI PALLONE
Hall croce e delizia per l’Armani
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Milano super a Teramo Roma facile
di Gene Gnocchi Ibrahimovic: «Vado al Milan. Berlusconi mi ha convinto. Mi ha promesso che respingerà Balotelli in Libia».
Pagina 41 ORIANI e PUGLIESE
Ivan Basso, 31 anni ANSA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIRO D’ITALIA DOPO LE POLEMICHE DI MILANO il commento
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dal nostro inviato LUCA GIALANELLA
Ecco i tre giorni della verità CUNEO Il Giro ritrova le Alpi dopo le polemiche per il mezzo sciopero di Milano, l’ira di Armstrong per essere stato indicato come uno dei responsabili delle proteste, le scuse di Basso al pubblico e il giorno di riposo ieri nella Provincia Granda. Certo, quella di oggi non è più la tappa della leggenda di Fausto Coppi, le difficoltà nel passaggio sul Colle della Maddalena hanno cancellato 4 delle 5 salite che il Campionissimo scalò tutto solo nel 1949, in un volo leggendario (resta il Sestriere, Cima Coppi e Montagna Pantani). La Cuneo-Pinerolo perde il fascino della storia, ma conserva l’interesse per almeno due motivi: è la tappa più lunga del Centenario (262 km) con sveglia dei corridori alle 6.30, e apre i tre giorni che daranno un orientamento chiaro alla classifica. Domani arrivo ad Arenzano con il Turchino nel finale e, soprattutto, giovedì crono-monstre delle Cinque Terre. La corsa rosa torna a decollare. Accompagnata dalle centinaia di migliaia di tifosi che l’hanno applaudita a bordo strada e da una media di quasi due milioni di telespettatori. Di Luca accetta di poter perdere la maglia rosa giovedì, ma non prima. E se la mantiene, come si può ipotizzare, diventa il corridore in attività ad averla indossata più volte: è a 23, può arrivare a 25 e scavalcare Simoni, fermo a 24. Anzi, ci spingiamo a dire che il pescarese può vincere anche oggi a Pinerolo. A parte la distanza da grande classica, la tappa si deciderà negli ultimi 16 km. Da Villar Perosa, casa Juventus, si sale per Pra’ Martino: strada stretta nel bosco, 6,8 km di ascesa, pendenze tra il 6 e il 12%. Occhio alla discesa, anch’essa nel bosco, tortuosa e molto ripida, e poi a 3,6 km dall’arrivo, dentro Pinerolo, c’è lo strappo di piazzale San Maurizio: 400 metri al 12% che possono diventare un trampolino ideale. E a Di Luca, che è lo scattista numero uno del Giro e ha un’ottima condizione, servono gli abbuoni. La distanza aiuterà oggi Basso, che ha nella resistenza l’arma migliore, e ci aspettiamo una grande gara da Damiano Cunego: il suo riscatto può cominciare proprio oggi, su un tracciato ideale per lui. Il campione che conosciamo non è quello che si stacca così a Siusi o sul Colle Gallo.
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OGGI SI VA DA CUNEO A PINEROLO
Oggi il Giro riparte dopo il giorno di riposo con la 10ª tappa: Cuneo-Pinerolo, 262 km. È la più lunga della corsa.
Situazione Danilo Di Luca è in rosa con 13" sullo svedese Lövkvist e 44" su Rogers. Leipheimer è 4o a 51", Menchov 5o a 58", Basso 6o a 1’14", Sastre 7o a 1’24".
Gli altri Pellizotti 9o a 1’35", Simoni 11o a 2’09", Bruseghin 20o a 3’24", Cunego 21o a 3’37", Armstrong 25o a 4’39"
Damiano Cunego, 27 anni BETTINI
DAL NOSTRO INVIATO
CLAUDIO GHISALBERTI CUNEO d«Cipollini è l’ultimo che può parlare. Era il primo a protestare quando correva. Adesso invece ci fa la morale e questo non è accettabile». Così domenica la maglia rosa Danilo Di Luca aveva attaccato il campione mondiale di Zolder 2002 dopo che questi aveva espresso disaccordo sulla protesta del gruppo per la presunta pericolosità del circuito di Milano. La replica di Cipollini, ovviamente, non si è fatta attendere. «Io non critico, e neanche l’ho fatto domenica, chi protesta — ha tenuto subito a dire Re Leone —. Anzi, sono sempre dalla parte dei corridori. Critico il modo. Se c’erano problemi, e per me il circuito non ne presentava, bisognava prima sedersi al tavolo con gli organizzatori: protestare anche in modo acceso, esporre i propri diritti, spiegare le proprie perplessità e trattare. Facendo così, i corridori che cosa hanno ottenuto? Il ciclismo ci ha guadagnato qualcosa? No, anzi ha subito un grave danno. Doveva essere una festa, e invece...».
Cipollini «Il pubblico io l’ho sempre rispettato» La replica a Di Luca: «Ho fatto proteste anche clamorose, però mai mi sono fermato in strada. Da chi mostra il dito medio non prendo lezioni»
Di Luca l’accusa di mancanza di coerenza. Che cosa risponde?
«Porto i fatti. Io non ho mai tradito il pubblico, perché se siamo vivi è grazie alla gente che ci viene ad applaudire. È vero, sono stato protagonista di proteste clamorose e a volte al limite, se non oltre, dell’educazione. Penso alla Milano-Sanremo del 1993, quando c’era un’auto ferma 25 metri dopo il traguardo e scagliai la bici nel lunotto posteriore della macchina dell’organizzatore. Però non mi sono mai fermato per strada, non ho mai mancato di rispetto alla gente». S’è mai sentito capopopolo?
«Ho sempre fatto il mio mestiere. Mi avete mai visto con in mano un microfono per erigermi a portavoce del gruppo? Mai. Poi di quale gruppo? Domenica c’erano corridori, non pochi, che non erano d’accordo con Di Luca e con la sua protesta. Ci sono ragazzi che mi hanno riferito anche di minacce tipo: "Se non ti fermi sei finito". Non ci voglio credere. Poi posso dire una cosa?». Prego.
«Non prendo lezioni da chi mostra il dito medio al pubblico. È un gesto inqualificabile, che
nessun campione, e forse nessun corridore, s’è mai permesso di fare. Questa è un’altra enorme mancanza di rispetto. Del resto, se andiamo al villaggio del Giro, io in jeans e Di Luca in maglia rosa, i tifosi applaudono di più me». Lei ebbe un ruolo determinante al Giro 2001, dopo il blitz dei Carabinieri a Sanremo. Che ricordi ha di quella giornata?
«Mi viene la pelle d’oca al solo
pensiero. In quella stanza c’erano anche Marco Pantani e Candido Cannavò, due persone ben più importanti di Di Luca. Anche la situazione era molto più complicata rispetto a quella di domenica. Fermarsi per protesta era la decisione più facile. Spinsi per convincere i miei colleghi a ripartire, per presa di coscienza nostra e non per imposizione delle squadre. In bici bisogna andare avanti e non fermarsi. Noi
corridori siamo i primi a dovere salvaguardare il nostro prodotto, il nostro Giro. Che è sì una corsa, ma è anche una fetta della storia d’Italia». Dietro la protesta può esserci qualcuno che ha strumentalizzato i corridori?
«Spero proprio di no e che sia solamente una scelta dei corridori, perché se dietro ci fosse una macchinazione sarebbero dei cretini».
Dal nostro inviato
PAPERINO P
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CATENACCI-MARCONI-MAZZARELLO
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
Mario Cipollini, 42 anni BOLZONI
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PER LUI PARLA BRUYNEEL
Armstrong ha scelto di non parlare con la stampa pur inviando messaggi su Twitter.com. È una polemica contro chi lo ha giudicato leader della protesta
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Ma Armstrong non vuole passare per capo-rivolta Lance Armstrong, 37 anni, si rilassa nel giorno di riposo KREUTZ
Domenica Lance era già stato polemico sugli arrivi di giovedì e venerdì, giudicati poco sicuri. Domenica, durante il circuito, ha chiesto di parlare con il direttore del Giro, Zomegnan
L’ACCUSA A RE LEONE
Di Luca domenica gli aveva detto: «Da che pulpito»
Con Alonso e Merckx
Domenica la 9ª tappa doveva essere una festa per Milano, sede di partenza e arrivo del Giro 1909. Si è trasformata, invece, in una farsa. I corridori hanno giudicato pericoloso il circuito e, dopo aver ottenuto la neutralizzazione della tappa, si sono fermati per spiegare al pubblico (foto IPP) i motivi della protesta (Armstrong, foto in basso REUTERS, ha parlato a lungo con la giuria). La volata si è disputata regolarmente con la vittoria di Cavendish, ma le polemiche sono proseguite. E a Mario Cipollini che aveva criticato il gruppo, la maglia rosa Danilo Di Luca (in alto) aveva replicato: «E’ l’ultima persona che può parlare. Da corridore era sempre il primo a protestare».
Nel giorno di riposo, Armstrong ha incontrato Eddy Merckx a pranzo e il pilota di F.1 Fernando Alonso in serata
a
10 TAPPA CUNEO PINEROLO
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DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI PERNA CUNEO dNo comment. Nessu-
na reazione. Lance Armstrong il giorno dopo non parla. Quello che aveva da dire sulla protesta andata in scena domenica sul circuito di Milano, l’aveva già scritto la sera prima nel suo blog su Internet. Però qualcosa in più fa sapere. Cioè che è arrabbiato per il modo in cui la stampa ha giudicato il suo ruolo nell’episodio, dipingendolo come il vero ideatore della sommossa. Posizione Non gli va di passare da capro espiatorio della vicenda. E tantomeno da sobillatore. Ribadisce che lo sciopero è stato, in nome della sicurezza, una decisione collettiva del gruppo. Conferma che c’è stato un accumulo di circostanze: i finali pericolosi di Mayrhofen e Chiavenna, poi la drammatica caduta di Horrillo giù dal Culmine San Pietro. Infine riferisce che il presidente di giuria domenica era d’accordo sulla pericolosità del circuito cittadino attraverso le vie di Milano. Perciò il Cowboy, risentito, minaccia che non rilascerà più dichiarazioni fino al termine del Giro. Continuerà a scrivere su Twit-
ter.com e parlerà in video per il sito della sua Fondazione Livestrong contro il cancro. Stop. Fino a nuovo ordine. Con Merckx Ieri Armstrong si è allenato per un paio d’ore intorno all’albergo di Cuneo dove alloggiavano l’Astana e la Liquigas di Basso. In mattinata ha ricevuto il 28˚ controllo antidoping a sorpresa della stagione, stavolta ordinato dall’Uci. A pranzo ha incontrato il grande Eddy Merckx, che gli è stato vicino fin dagli esordi con la Motorola e lo aiutò a tornare in bici dopo la difficile battaglia contro il cancro. Poi l’americano ha trascorso il giorno di riposo in completo relax, ascoltando i brani folk-rock di Iron&Wine durante la seduta di massaggi. E, in serata, ha ricevuto la visita a sorpresa di Fernando Alonso, due volte iridato di F.1, ciclista praticante e ammiratore del Cowboy fin dai tempi della Us Postal. Non è un caso, sono le zone di Flavio Briatore. Risvolti Nessun chiarimento tra lui e il patron della corsa Angelo Zomegnan, dopo i toni accesi di domenica: «Non ho parlato con Armstrong. L’ultimo messaggio che ho, risale a sabato pomeriggio. In quanto alla tappa di Milano, sto cer-
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cando di raccogliere tutte le informazioni su quello che è successo, prima di prendere decisioni» ha fatto sapere il direttore del Giro. Sulla rabbia di Armstrong, dice invece qualcosa il team manager Johan Bruyneel: «A Lance non è piaciuto il fatto di essere considerato il capo della protesta. Quando si è avvicinato all’auto dei giudici, sono stati loro per primi ad ammettere che il circuito era pericoloso e bisognava fare qualcosa. Si poteva gestire la situazione in modo diverso? Magari si poteva mettere davanti la Lpr di Di Luca, andare regolari e poi lasciare la volata ai velocisti. Ma non c’è stato abbastanza tempo per discutere». Vero Giro Meno male da oggi si volta pagina. È una settimana chiave per Armstrong e soprattutto per il compagno Leipheimer, a cominciare dalla crono di giovedì. L’Astana può puntare alla maglia rosa e Lance può mostrare progressi, dopo aver sofferto sulle Dolomiti a causa di una preparazione compromessa dalla frattura alla clavicola destra di fine marzo in Spagna. Nei piani del Cowboy c’era una vittoria di tappa. Che cosa succederà ora che è arrabbiato? Come ha detto lui, comincia il «vero» Giro.
Marani
Ieri Per Armstrong ha parlato il team manager Bruyneel: «A Lance non è piaciuto essere considerato il capo della protesta. Si poteva mettere davanti la Lpr fino alla volata»
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIRO D’ITALIA LA MAGLIA ROSA
Di Luca ha un’idea Provarci anche oggi
SIMONI A MUSO DURO
«Tutti uniti Dovevamo fermarci»
Ieri Danilo ha studiato il finale di Pinerolo: «Ricorda Bergamo, può succedere di tutto. Pace fatta coi tifosi» DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDO’ BUSCA (Cuneo) dDanilo Di Luca ha dormito sopra il pasticcio di Milano e nel giorno di riposo ha rimesso la testa nella corsa andando a visionare il finale della tappa di oggi. Torna nell’albergo di Busca, a venti chilometri da Cuneo, quando il pomeriggio è ormai inoltrato. La voglia di chiudere con la storiaccia di domenica è percepibile: «Mi sono messo tutto alle spalle, penso e spero che i tifosi abbiano fatto lo stesso. Da domani (oggi, ndr) il rapporto con la gente tornerà quello di prima, bellissimo». Non è l’ammissione di un errore come ha fatto Basso, non è nemmeno un nuovo carico lanciato nel piatto per ravvivare la polemica.
Determinato Semplicemente, nella prima settimana di corsa Di Luca ha capito che il Giro è alla sua portata; la maglia rosa comporta obblighi di rappresentanza ai quali non si è sot-
HA DETTO Alle spalle Dopo i fatti di Milano mi sono messo tutto alle spalle, il rapporto con la gente tornerà come prima
S Abbuoni Sono convinto che se voglio vincere il Giro devo andarmi a conquistare i secondi uno per uno
tratto, ma una volta assolti quelli il ritorno al discorso agonistico è fulmineo. «Dieci giorni fa avevo programmato delle cose e ne avevo sognate delle altre. Oggi posso dire che le due linee coincidono in una realtà: ho vinto una tappa e sono in rosa da cinque giorni, dunque corro con determinazione per il successo finale». Freddezza La proverbiale lucidità ha consentito sin qui a Di Luca di immaginare correttamente lo svolgimento di ogni tappa, e dove è accaduto qualcosa di inatteso — nel finale di Bergamo — la gestione del tempo reale è stata gelida. Con altrettanta freddezza, il capitano della Lpr-Farnese espone idee chiarissime su quanto lo aspetta. «Io perderò la maglia rosa nella cronometro delle Cinque Terre: mi aspetto di prendere due minuti da Leipheimer, Lövkvist e Rogers, uno e mezzo da Menchov e credo niente da Basso, che farà più o meno il mio tempo. Il margine che ho adesso non basterà, ma dopo la crono
DAL NOSTRO INVIATO
ANTONINO MORICI CUNEO d A muso duro, come spesso è accaduto in più di 15 anni di carriera. Sull’episodio di domenica a Milano, Gilberto Simoni esce dal coro e rilancia. «Non si può accettare tutto passivamente. Alla prima accelerazione hanno rotto le ruote in 14. C’erano rotaie, buche e sassi. Qui siamo al Giro d’Italia, non alla Roubaix, dove sai quello che ti aspetta e ti attrezzi montando, per esempio, tubolari con doppia camera e ruote a 32 raggi. E’ stata una decisione sofferta, ma vi dico che c’è mancato poco per fermarsi del tutto».
di giovedì ci saranno giornate nelle quali riavrò il pallino in mano. E’ un Giro che si deciderà al fotofinish, e gli abbuoni, alla fine, reciteranno un ruolo decisivo. Non me ne sono accorto solo io, purtroppo: la Columbia mi ha messo addosso Boasson Hagen, che ha potenzialità da fenomeno e in volata mi batte sempre, e la stessa azione di Popovych a Bergamo Alta era un tentativo dell’Astana di occupare il podio per cancellarmi dagli abbuoni. Strategie giuste, ma se voglio rivincere il Giro devo conquistarmi altri secondi, anche uno per uno». Battaglia Per esempio, oggi sul traguardo di Pinerolo. «Sono andato a studiarlo perché mi avevano detto che ricordava quello di Bergamo. Beh, è vero: c’è la salitella di Prà Martino a dieci chilometri dal traguardo. E poi un dente ai meno tre. Dopo aver fatto Moncenisio e Sestriere, ci arriveremo con le gambe pesanti, e dunque molte cose potrebbero succedere...».
L’abruzzese Danilo Di Luca, 33 anni, 5 giorni in rosa ANSA
Il team dissente La versione della Diquigiovanni-Androni è diversa. «Quello di Milano è stato un grosso errore, dimostrato dal fatto che non c’è stata unità d’intenti — puntualizza il team manager Gianni Savio —. Quando ci hanno avvisato del rischio di non vedere nemmeno la volata, abbiamo ordinato alla squadra di alzare il ritmo». Simoni non ci sta e aggiunge. «Figuraccia? Se c’è stata, l’hanno fatta tutti, non solo i corridori. Per la prima volta abbiamo preso una decisione unanime».
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GIRO D’ITALIA IL VARESINO
«Grande errore Ci scusiamo con la gente» Basso sulla tappa di Milano: «Voltare pagina» DAL NOSTRO INVIATO
CLAUDIO GHISALBERTI BORGO SAN DALMAZZO (Cuneo)
dIvan Basso è 6˚ in classifica, a 1’14" dalla maglia rosa Di Luca. Contento finora del suo Giro?
«Molto, a parte la disattenzione di Trieste che m’è costata 13". A San Martino di Castrozza ho cercato, con la squadra, di mettere Pellizotti nelle condizioni ideali per lo sprint. Sull’Alpe di Siusi abbiamo fatto l’azione più bella del Giro, anche se il risultato non è stato fantastico». Della tappa di Milano cosa ci dice?
«Abbiamo fatto un grosso errore. Credo che ognuno di noi domenica sera si sia fatto un esame di coscienza. Nessuno ha una colpa particolare, ma tutti dobbiamo chiedere scusa e tornare a correre per far divertire la gente.
Nervosismo e stress sono cattivi consiglieri. Voltiamo pagina». Torniamo alla corsa. E’ cambiato qualcosa nelle gerarchie dopo 9 tappe?
«No, è ancora tutto aperto. Finora abbiamo fatto solo le "Dolomiti Light". Però ogni tappa è stata fatta ad alta velocità. Mi aspetto grandi battaglie». Però sembra che il percorso non le offra molte possibilità di fare la differenza.
«Avete notato la determinazione e la cattiveria con cui corro? Vuol dire che ci credo. La tappa di Monte Petrano, per esempio, è lunga e con oltre 5mila metri di dislivello. Sarà una bella croce da portare sulle spalle. Certo, sarà una corsa incerta fino alla fine. Magari sarà la crono di Roma a decidere tutto». Che cosa si aspetta dalla Cu-
neo-Pinerolo?
«Anche per la durezza della tappa, vedo un finale impegnativo. Possono esserci più soluzioni. Noi abbiamo un piano ma siamo pronti ad adattarci, anche a provare un’azione strategica più che di forza». La crono delle Cinque Terre si avvicina. Preoccupato?
«Mi fa molto paura. Ma penso che anche gli altri non siano tranquilli. Tutti parlano dell’importanza delle discese, ma ci vorranno grandi gambe e grande testa. Bisogna spingere a tutta e mantenere la concentrazione alta per oltre un’ora e mezzo. Avete idea di che tipo di sforzo sia? Sarà una sorpresa per tutti. Io mi sento pronto: ho fatto allenamenti massacranti arrivando fino a 170 km con la bici da crono. Anche se questa specialità è quella nella quale ho perso di più nei due anni d’inattività».
Ivan Basso (a destra), 31 anni, parla con Lance Armstrong, 37: il varesino è sesto a 1’14" da Di Luca BETTINI
LA CORSA AI RAGGI X DATA TAPPA
KM
ARRIVO
MAGLIA ROSA
CICLAMINO
VERDE
BIANCA
9/5
1ª LIDO DI VENEZIA (cronosquadre)
20,5
COLUMBIA
CAVENDISH
-
-
CAVENDISH
10/5
2ª JESOLO-TRIESTE
156
PETACCHI
CAVENDISH
PETACCHI
GARCIA DA PENA
CAVENDISH
11/5
3ª GRADO-VALDOBBIADENE
198
PETACCHI
PETACCHI
PETACCHI
FACCI
FARRAR
12/5
4ª PADOVA-SAN MARTINO DI CASTROZZA
162
DI LUCA
LÖVKVIST
PETACCHI
DI LUCA
LÖVKVIST
13/5
5ª SAN MARTINO DI CASTROZZA-ALPE DI SIUSI 125
MENCHOV
DI LUCA
PETACCHI
DI LUCA
LÖVKVIST
14/5
6ª BRESSANONE-MAYRHOFEN IM ZILLERTAL
248
SCARPONI
DI LUCA
DI LUCA
DI LUCA
LÖVKVIST
15/5
7ª INNSBRUCK-CHIAVENNA
242
BOASSON HAGEN
DI LUCA
DI LUCA
DI LUCA
LÖVKVIST
16/5
8ª MORBEGNO-BERGAMO
211
SIUTSOU
DI LUCA
DI LUCA
DI LUCA
LÖVKVIST
17/5
9ª MILANO SHOW 100
165
CAVENDISH
DI LUCA
DI LUCA
DI LUCA
LÖVKVIST
Ieri
RIPOSO
DATA
TAPPA
KM
DIFFICOLTÀ
Oggi
10ª CUNEO-PINEROLO
262
***
Doveva essere la tappa della rievocazione della leggenda, è solo la più lunga
GIUDIZIO GAZZETTA
Domani 11ª TORINO-ARENZANO
214
*
Il Passo del Turchino a 20 km dall’arrivo può ispirare colpi di mano
21/5
12ª SESTRI LEVANTE-RIOMAGGIORE (crono)
60,6
*****
Crono individuale durissima, con le salite di Bracco e Termine
22/5
13ª LIDO DI CAMAIORE-FIRENZE
176
*
Dedicata ai velocisti la tappa che ricorda Gino Bartali
23/5
14ª CAMPI BISENZIO-BOLOGNA
172
***
Prima delle 4 dure tappe appenniniche: arrivo asfissiante, 2 km al 16%
24/5
15ª FORLÌ-FAENZA
161
****
Senza un metro di pianura, con Casale e Trebbio in neanche 40 km
25/5
16ª PERGOLA-MONTE PETRANO
237
*****
La giornata più dura, dislivello oltre 4000 metri. Catria e Petrano fanno male
26/5
RIPOSO
27/5
17ª CHIETI-BLOCKHAUS
83
****
La frazione più breve per corridori esplosivi: qui si gioca il Giro
28/5
18ª SULMONA-BENEVENTO
182
*
Velocisti e attaccanti in prima fila: l’arrivo è in leggera salita, fondo pavé
29/5
19ª AVELLINO-VESUVIO
164
*****
Si torna sul Vesuvio dopo Bugno ’90. Per chi ha ancora energie
30/5
20ª NAPOLI-ANAGNI
203
*
L’ultima volata nella città dei Papi, dove ci sono 2 giri di un circuito
31/5
21ª ROMA-ROMA (crono)
14,4
****
Arrivo sontuoso, degno del Centenario, tra San Pietro, i Fori e il Colosseo
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIRO D’ITALIA LA GUIDA km dall’arrivo. Bartali all’inizio non diede peso a quell’allungo, ma sul Vars partì all’inseguimento. Fu il duello più bello della storia del Giro.
LA TAPPA DI OGGI OMAGGIO ALL’IMPRESA ’49
Cuneo-Pinerolo La storia ritorna CUNEO d(greg.) Oggi c’è la Cu-
neo-Pinerolo, una tappa entrata nella leggenda. Il diamante più bello della storia del Giro. Di quei cinque colli famosi, per problemi di viabilità, oggi si fa soltanto il Sestriere. Si scala anche il Monginevro e, in prossimità del traguardo, è stato inserito un dente tagliente e
temibile, la salita di Pra’ Martino. La mitica Cuneo-Pinerolo, 254 km, si disputò il 10 giugno del 1949. Mancavano tre tappe alla fine e Adolfo Leoni era in rosa. Davanti a lui il Col de Larche, il Vars, l’Izoard, il Moncenisio e il Sestriere. Coppi, lo sterno carenato e le ossa sottili da uccello, spiccò il volo a 192
Bartali a 11’52’’ Bartali aveva vinto due Tour su quelle montagne, nel ’38 e nel ’48. Coppi le scopriva. Le scavalcò leggero. Risalì l’Izoard, planò verso Briançon. Bartali, l’Homme de Fer, lo inseguì con ferocia. Coppi, però, quel giorno volava. Nemmeno 4 forature riuscirono a fermarlo. Arrivò a Pinerolo con 11’52" su Bartali. Terzo in quella tappa arrivò Alfredo Martini, poi c.t. azzurro per molti anni.
Buzzati Il volo di Fausto Coppi fu raccontato da molte penne nobili. Dino Buzzati, sul Corriere della Sera, ci regalò un pezzo memorabile: «Quando oggi, su per le terribili strade dell’Izoard, vedemmo Bartali che da solo inseguiva a rabbiose pedalate, tutto lordo di fango, gli angoli della bocca piegati in giù per la sofferenza dell’anima e del corpo — e Coppi era già passato da un pezzo... — allora rinacque in noi, dopo trent’anni, un sentimento mai dimenticato. Trent’anni fa, vogliamo dire, quando noi si seppe che Ettore era stato ucciso da Achille».
CLASSIFICA GENERALE
1
TEMPO
Danilo DI LUCA (ITA)
POS. CORRIDORE
TEMPO
POS. CORRIDORE
a 25’44"
127 MORABITO (SVI)
a 1.03’10"
Lpr-Farnese, 1527,5 km in 37.29’48"
64 MARZANO (ITA)
a 26’03"
128 HUNTER (S.AF)
a 1.03’29"
media 40,736 km/h
65 WEGELIUS (GB)
a 26’14"
129 CHARTEAU (FRA)
a 1.04’19"
2
LÖVKVIST (SVE)
a 13"
66 MCCARTNEY (USA)
a 26’54"
130 PATE (USA)
a 1.04’28"
3
ROGERS (AUS)
a 44"
67 GRABOVSKYY (UCR) a 27’14"
131 MEYER (AUS)
a 1.04’51"
4
LEIPHEIMER (USA)
a 51"
68 EFIMKIN (RUS)
a 27’35"
132 MARTINEZ (SPA)
a 1.05’30"
5
MENCHOV (RUS)
a 58"
69 PINOTTI (ITA)
a 28’20"
133 LUND (DAN)
a 1.05’38"
6
BASSO (ITA)
a 1’14"
70 VOIGT (GER)
a 28’25"
134 DA DALTO (ITA)
a 1.06’03"
7
SASTRE (SPA)
a 1’24"
71 VOECKLER (FRA)
a 28’37"
135 BRUTT (RUS)
a 1.06’45"
8
HORNER (USA)
a 1’25"
72 MAYOZ (SPA)
a 29’23"
136 DION (FRA)
a 1.07’34"
9
PELLIZOTTI (ITA)
a 1’35"
73 LOPEZ (SPA)
a 31’55"
137 GATTO (ITA)
a 1.07’46"
10 ARROYO (SPA)
a 1’49"
74 VISCONTI (ITA)
a 32’44"
138 BARLA (ITA)
a 1.08’22"
11 SIMONI (ITA)
a 2’09"
75 JEANNESSON (FRA)
a 33’13"
139 PERGET (FRA)
a 1.08’28"
12 POPOVYCH (UCR)
a 2’38"
76 MIHOLJEVIC (CRO)
140 ZABRISKIE (USA)
a 1.08’44"
13 VALJAVEC (SLO)
a 2’44"
77 DANIELSON (USA)
a 34’18"
141 RABUNAL (SPA)
a 1.08’51"
14 TEN DAM (OLA)
a 2’49"
78 ESKOV (RUS)
a 34’28"
142 KRIVTSOV (UCR)
a 1.09’19"
15 SEELDRAYERS (BEL)
a 2’57"
79 GASPAROTTO (ITA)
a 34’37"
143 FAILLI (ITA)
a 1.09’40"
16 SIUTSOU (BIE)
a 3’02"
80 M.FOTHEN (GER)
a 35’01"
144 LLOYD (GB)
a 1.09’51"
17 CARDENAS (COL)
a 3’03"
81 DEIGNAN (IRL)
a 36’24"
145 KLOSTERGAARD (DAN) a 1.09’56"
18 JO. RODRIGUEZ (SPA)
a 3’09"
82 KIRYIENKA (BIE)
a 36’37"
146 FARRAR (USA)
a 1.10’11"
19 ROHREGGER (AUT)
a 3’23"
83 TSCHOPP (SVI)
a 36’44"
147 KLIMOV (RUS)
a 1.10’28"
20 BRUSEGHIN (ITA)
a 3’24"
84 BRANDT (BEL)
a 36’53"
148 ERMETI (ITA)
a 1.10’49"
21 CUNEGO (ITA)
a 3’37"
85 GILBERT (BEL)
a 37’20"
149 DONATI (ITA)
a 1.12’09"
22 BOSISIO (ITA)
a 3’39"
86 PAUWELS (BEL)
a 37’27"
150 STANNARD (GB)
a 1.12’15"
23 KESSIAKOFF (SVE)
a 3’59"
87 AGNOLI (ITA)
a 37’51"
151 CAVENDISH (GB)
a 1.12’27"
24 JA. RODRIGUEZ (VEN)
a 4’18"
88 A.GOMEZ (SPA)
a 39’03"
152 DE GROOT (OLA)
a 1.12’30"
25 ARMSTRONG (USA)
a 4’39"
89 DE BONIS (ITA)
a 39’04"
90 TJALLINGII (OLA)
a 34’
153 SCHOLZ (GER)
a 1.12’59"
a 40’11"
154 MONTAGUTI (ITA)
a 1.13’42" a 1.13’43"
27 WIGGINS (GB)
a 4’45"
91 SPEZIALETTI (ITA)
a 40’31"
155 ENGELS (OLA)
28 SOLER (COL)
a 5’12"
92 VANENDERT (BEL)
a 40’34"
156 CANCELLARA (SVI) a 1.14’30"
29 CIONI (ITA)
a 5’17"
93 MORI (ITA)
a 41’23"
157 KING (USA)
30 BRAJKOVIC (SLO)
a 5’20"
94 BELLOTTI (ITA)
a 41’34"
158 DEAN (N.ZEL)
a 1.14’48"
31 NAVARRO (SPA)
a 5’25"
95 GAVAZZI (ITA)
a 42’57"
159 GENE (FRA)
a 1.15’40"
32 F. MASCIARELLI (ITA)
a 5’26"
96 BONNAFOND (FRA)
160 SCHRÖDER (GER)
a 1.15’45"
33 SCARPONI (ITA)
a 5’31"
97 KOZONTCHUK (RUS) a 43’20"
161 RENSHAW (AUS)
a 1.15’46"
98 STANGELJ (SLO)
a 44’06"
162 CESAR (SPA)
a 1.15’54"
34 FROOME (GB)
a 6’
a 43’
a 1.14’39"
35 SERPA (COL)
a 6’34"
99 CARLSTRÖM (FIN)
a 44’43"
163 D.FERNANDEZ (SPA) a 1.15’58"
36 GARZELLI (ITA)
a 6’49"
100 CHEULA (ITA)
a 47’51"
164 REDA (ITA)
a 1.16’04"
37 BOASSON HAGEN (NOR)
a 8’07"
101 KONOVALOVAS (LIT) a 48’28"
165 HAEDO (ARG)
a 1.16’22"
38 DE GREEF (BEL)
a 8’23"
102 SEROV (RUS)
a 49’56"
166 VIGANÒ (ITA)
a 1.16’23"
39 RUBIERA (SPA)
a 9’43"
103 SERRANO (SPA)
a 50’13"
167 A.FERNANDEZ (SPA) a 1.16’45"
40 AUGUSTYN (S.AF)
a 10’39"
104 MALACARNE (ITA)
a 50’20"
168 PALUMBO (ITA)
a 1.16’50"
41 BAK (DAN)
a 10’49"
105 MARZOLI (ITA)
a 50’22"
169 BERTOLINI (ITA)
a 1.16’58"
42 PETROV (RUS)
a 11’38"
106 PETACCHI (ITA)
a 50’55"
170 CACCIA (ITA)
a 1.16’59"
43 GRIVKO (UCR)
a 12’32"
107 BONO (ITA)
a 51’26"
171 CHAINEL (FRA)
a 1.17’05"
44 ZEITS (KAZ)
a 13’21"
108 SPRICK (FRA)
a 51’52"
172 SCARSELLI (ITA)
a 1.17’25"
45 GUSTOV (UCR)
a 13’25"
109 VAN GOOLEN (BEL)
a 52’36"
173 BARRY (CAN)
a 1.17’32"
46 VORGANOV (RUS)
a 13’38"
110 HULSMANS (BEL)
a 52’38"
174 VAN EMDEN (OLA)
a 1.17’57"
47 OCHOA (VEN)
a 13’56"
111 POSSONI (ITA)
a 52’57"
175 LE FLOCH (FRA)
48 CATALDO (ITA)
a 15’07"
112 SWIFT (GB)
a 54’42"
176 FACCI (ITA)
a 1.18’17"
49 SZMYD (POL)
a 15’12"
113 LJUNGBLAD (SVE)
a 55’09"
177 CHIARINI (ITA)
a 1.19’38"
50 GERRANS (AUS)
a 16’42"
114 HUZARSKI (POL)
a 55’37"
178 BELGY (FRA)
a 1.19’52"
51 ARDILA CANO (COL)
a 17’59"
115 GOSS (AUS)
a 55’48"
179 FÖRSTER (GER)
a 1.20’10"
52 BERTOGLIATI (SVI)
a 18’08"
116 VANOTTI (ITA)
a 55’55"
180 IGNATIEV (RUS)
a 1.20’40"
53 PIETROPOLLI (ITA)
a 19’18"
117 A. MASCIARELLI (ITA) a 56’12"
181 HINAULT (FRA)
a 1.20’41"
a 19’21"
a 1.22’12"
54 MAZZANTI (ITA)
118 H.GONZALEZ (SPA)
a 56’21"
182 HUNT (GB)
a 20’02"
119 CAPECCHI (ITA)
a 56’24"
183 SOKOLOV (RUS)
a 1.22’27"
56 GOLCER (SLO)
a 21’04"
120 JACOBS (BEL)
a 56’35"
184 MÜLLER (GER)
a 1.22’44"
57 LASTRAS (SPA)
a 21’26"
121 QUINZIATO (ITA)
a 56’43"
185 ISAICHEV (RUS)
a 1.23’36"
58 POZZATO (ITA)
a 22’25"
122 MILLAR (GB)
a 57’19"
186 ANDRIOTTO (ITA)
a 1.23’41"
59 TIRALONGO (ITA)
a 22’26"
123 DAVIS (AUS)
a 58’09"
187 KAISEN (BEL)
a 1.23’42"
60 SONNERY (FRA)
a 24’58"
124 STAMSNIJDER (OLA) a 59’08"
188 HADDOU (FRA)
a 1.24’11"
61 M.GARCIA (SPA)
a 25’33"
125 T.FOTHEN (GER)
a 1.00’00"
189 SENAC (FRA)
a 1.27’12"
62 DEVENYNS (BEL)
a 25’38"
126 LONGO BORGHINI (ITA) a 1.01’43"
190 DOCKX (BEL)
a 1.28’32"
CLASSIFICA GENERALE 1. Danilo DI LUCA (Lpr-Farnese) 72 punti; 2. Boasson Hagen (Nor) 56; 3. Petacchi 54; 4. Farrar (Usa) 41; 5. Davis (Aus) 38; 6. Rogers (Aus) 37; 7. Garzelli 36; 8. Menchov (Rus) 35; 9. Gavazzi 32; 10. Pellizotti 31; 11. Viganò 30; 12. Scarponi e Cavendish (GB) 29. 14. Siutsou (Bie) e Lövkvist (Sve) 25; 16. Cunego e Hunter (S.Af) 23; 18. Leipheimer (Usa), Basso e Swift (GB) 22; 21. Goss (Aus) 21; 22. Cataldo e Gilbert (Bel) 20; 24. Horner (Usa), Soler (Col) e Pozzato 18; 27. Ja.Rodriguez (Ven) e Gatto 16; 29. Arroyo (Spa), Simoni e Gasparotto 14; 32. Bertolini 12; 33. Visconti, Valjavec (Slo) e Brutt (Rus) 11.
IN PROGRAMMA 262 KM E TRE GPM
Sul Sestriere c’è la Cima Coppi
a 1.18’
55 CODOL (ITA)
A PUNTI
SCARPONI PRESENTA LE SALITE DI GIORNATA Su Gazzetta.it la presentazione della Cuneo-Pinerolo di Michele Scarponi e le analisi di Basso e Simoni, divisi su quanto accaduto domenica a Milano. Il varesino: «Voltiamo pagina». Il trentino: «Decisione giusta, avremmo potuto fermarci»
A 60 anni di distanza, Giuseppe Castelnovi ripercorre con testi e documenti l’impresa di Coppi nella Cuneo-Pinerolo (editVallardi, 160 pag., 25 euro)
ACQUA&SAPONE-MOKAMBO D.S.: Gini 1 GARZELLI Ita 2 ANDRIOTTO Ita 3 CODOL Ita 4 DONATI Ita 5 FAILLI Ita 6 MARZOLI Ita 7 MASCIARELLI A. Ita 8 MASCIARELLI F. Ita 9 PALUMBO Ita
TEMPO
63 CAMANO (SPA)
26 BERTAGNOLLI (ITA)
Coppi 60 anni dopo
www.gazzetta.it
SONO IN GARA 190 CORRIDORI DI 22 SQUADRE
Di Luca in rosa, poi quattro stranieri
POS. CORRIDORE
gazzetta.it
IL LIBRO DI CASTELNOVI
MONTAGNA
CLASSIFICA GENERALE: 1. Danilo DI LUCA (Lpr-Farnese) 25 punti; 2. Garzelli e Menchov (Rus) 15; 4. Scarponi 13; 5. Ochoa (Ven) 11; 6. H.Gonzalez (Spa) 10; 7. Pellizotti e Kiryienka (Bie) 8; 9. Lövkvist (Sve) 6; 10. Bellotti e Bonnafond (Fra) 5; 12. Basso, Soler (Col) e Cataldo 4; 15. Farrar (Usa), Facci, Horner (Usa), Voeckler (Fra), De Bonis e Capecchi 3; 21. Leipheimer (Usa), Simoni, Petrov (Rus), Quinziato, Gatto e Schröder (Ger) 2; 27. Grivko (Ucr), Vorganov (Rus), Voigt (Ger), Krivtsov (Ucr) e Klostergaard (Dan) 1. Quest’anno i Gpm sono 36 e gli arrivi in quota 6.
La 10a tappa è la Cuneo-Pinerolo, la più lunga, 262 km. Ritrovo alle 8.25 in Piazza Galimberti. Partenza alle 10. Arrivo tra le 17 e 17.30. Tappa impegnativa con 3 Gpm. Il primo sul Moncenisio (pendenza media 8%, massima 14%), il secondo sul Sestriere (Cima Coppi, 6,3%-11%, vetta più alta del Giro a 2035 metri) e l’ultimo sul Prà S. Martino (8 km con punte al 12%, il culmine a 10,5 km dal traguardo). A tre km dall’arrivo un altro strappo di 400 metri al 12%. METEO Sereno lungo tutto il percorso. CAROVANA Partenza da Cuneo alle 9. Soste a Saluzzo (9.50), a Pinerolo (10.53), a Oulx (13.08), al Sestriere (13.43) e a Pinerolo (15.14). IN TV Su Rai 3 alle 12.15 c’è «Si Gira», alle 14.50 «Giro in diretta» e a seguire «Giro all’arrivo» e «Processo alla tappa». All’1.10 «Giro notte». Diretta anche su Eurosport (14.45, in replica alle 23.45) e su Rai Sport Più. GAZZETTA.IT Diretta anche su GazzettaTV. ASCOLTI La 9a tappa è stata seguita su Rai 3 da 1.556.000 spettatori.
FAST TEAM
CLASSIFICA GENERALE: 1. COLUMBIA-HIGH ROAD 111.48’38"; 2. Astana a 34"; 3. Diquigiovanni a 3’07"; 4. Barloworld a 3’39"; 5. Caisse d’Epargne a 6’38"; 6. Liquigas-Doimo a 9’17"; 7. Lpr-Farnese a 9’30"; 8. Rabobank a 15’37"; 9. Cervelo a 16’39"; 10. Lampre-Ngc a 20’55"; 11. Acqua&Sapone a 23’39".
AG2R LA MONDIALE D.S: Kasputis 11 VALJAVEC 12 EFIMKIN 13 HINAULT 14 KRIVTSOV 15 LOUBET 16 DION 17 SENAC 18 SONNERY 19 BONNAFOND
Slo Rus Fra Ucr Fra Fra Fra Fra Fra
ASTANA D.S.: Gallopin 21 ARMSTRONG 22 BRAJKOVIC 23 HORNER 24 LEIPHEIMER 25 MORABITO 26 NAVARRO 27 POPOVYCH 28 RUBIERA 29 ZEITS
Usa Slo Usa Usa Svi Spa Ucr Spa Kaz
BARLOWORLD D.S.: Volpi 31 SOLER 32 AUGUSTYN 33 BELLOTTI 34 CACCIA 35 CARDENAS 36 CHEULA 37 FROOME 38 HUNTER 39 LONGO BORGHINI
Col S.Af Ita Ita Col Ita GB S.Af Ita
BOUYGUES TELECOM D.S.: Guiberteau 41 BELGY 42 CHAINEL 43 GENE 44 HADDOU 45 QUEMENEUR 46 SOKOLOV 47 SPRICK 48 TSCHOPP 49 VOECKLER
Fra Fra Fra Fra Fra Rus Fra Svi Fra
CAISSE D’EPARGNE D.S.: Stephens 51 ARROYO DURAN 52 JEANNESSON 53 KIRYIENKA 54 LASTRAS 55 LOPEZ 56 PEREZ F. 57 PERGET 58 RODRIGUEZ JO. 59 CHARTEAU
Spa Fra Bie Spa Spa Spa Fra Spa Fra
CERVELO D.S.: Van Poppel 61 SASTRE 62 DEIGNAN 63 GERRANS 64 GUSTOV 65 HUNT 66 KING 67 KONOVALOVAS 68 LLOYD 69 PAUWELS
Spa Irl Aus Ucr GB Usa Lit GB Bel
FUJI-SERVETTO D.S.: Zanini 71 CAMANO 72 CAPECCHI 73 VIGANÒ 74 GOMEZ A. 75 DEL NERO 76 GONZALEZ H.
Spa Ita Ita Spa Spa Spa
77 78 79
FERNANDEZ A. KESSIAKOFF SERRANO
GARMIN-SLIPSTREAM D.S.: White 81 DANIELSON 82 DEAN 83 FARRAR 84 MEYER 85 MILLAR 86 PATE 87 VANDE VELDE 88 WIGGINS 89 ZABRISKIE
Spa Sve Spa
Usa N.Zel Usa Aus GB Usa Usa GB Usa
ISD-NERI D.S.: Scinto 91 VISCONTI 92 GATTO 93 CIONI 94 STANNARD 95 GRIVKO 96 GRABOVSKYY 97 HUZARSKI 98 SCARSELLI 99 PIDGORNYY
Ita Ita Ita GB Ucr Ucr Pol Ita Ucr
LAMPRE-NGC D.S.: Copeland 101 CUNEGO 102 BONO 103 BRUSEGHIN 104 DA DALTO 105 GASPAROTTO 106 GAVAZZI 107 MARZANO 108 MORI 109 TIRALONGO
Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita
LIQUIGAS-DOIMO D.S.: Zanatta 111 BASSO 112 AGNOLI 113 CARLSTRÖM 114 MIHOLJEVIC 115 PELLIZOTTI 116 QUINZIATO 117 STANGELJ 118 SZMYD 119 VANOTTI
Ita Ita Fin Cro Ita Ita Slo Pol Ita
LPR-FARNESE D.S.: Bordonali 121 DI LUCA 122 BOSISIO 123 CHIARINI 124 ERMETI 125 GOLCER 126 MONTAGUTI 127 PETACCHI 128 PIETROPOLLI 129 SPEZIALETTI
Ita Ita Ita Ita Slo Ita Ita Ita Ita
QUICK STEP D.S.: Bramati 131 DAVIS 132 CATALDO 133 DEVENYNS 134 ENGELS 135 FACCI 136 REDA 137 HULSMANS 138 SEELDRAYERS 139 MALACARNE
Aus Ita Bel Ola Ita Ita Bel Bel Ita
RABOBANK D.S.: Van Houwelingen 141 MENCHOV 142 ARDILA CANO 143 TEN DAM 144 VAN EMDEN 145 DE GROOT 146 HORRILLO 147 KOZONTCHUK 148 STAMSNIJDER 149 TJALLINGII
Rus Col Ola Ola Ola Spa Rus Ola Ola
DIQUIGIOVANNI-ANDRONI D.S.: Savio 151 SIMONI Ita 152 BERTAGNOLLI Ita 153 SCARPONI Ita
GIOVANI
CLASSIFICA GENERALE: 1. Thomas LÖVKVIST (Sve, Columbia-High Road) 37.30’01"; 2. Seeldrayers (Bel) a 2’44"; 3. Ja.Rodriguez (Ven) a 4’05"; 4. F.Masciarelli a 5’13"; 5. Froome (GB) a 5’47"; 6. Boasson Hagen (Nor) a 7’54"; 7. De Greef (Bel) a 8’10"; 8. Augustyn (S.Af) a 10’26"; 9. Zeits (Kaz) a 13’08"; 10. Cataldo a 14’54"; 11. Sonnery (Fra) a 24’45"; 12. M.Garcia (Spa) a 25’20"; 13. Grabovskyy (Ucr) a 27’01"; 14. Jeannesson (Fra) a 33’; 15. Agnoli a 37’38"; 16. Vanendert (Bel) a 40’21"; 17. Gavazzi a 42’44"; 18. Bonnafond (Fra) a 42’47"; 19. Kozontchuk (Rus) a 43’07"; 20. Konovalovas (Lit) a 48’15"; 21. Malacarne a 50’07".
154 155 156 157 158 159
BERTOLINI SERPA BERTOGLIATI DE BONIS OCHOA RODRIGUEZ JA.
Ita Col Svi Ita Ven Ven
SILENCE-LOTTO D.S.: Damiani 161 BRANDT 162 DE GREEF 163 DOCKX 164 GILBERT 165 JACOBS 166 LJUNGBLAD 167 KAISEN 168 VANENDERT 169 WEGELIUS
Bel Bel Bel Bel Bel Sve Bel Bel GB
COLUMBIA-HIGH ROAD D.S.: Piva 171 BARRY 172 BOASSON HAGEN 173 CAVENDISH 174 LÖVKVIST 175 PINOTTI 176 POSSONI 177 RENSHAW 178 ROGERS 179 SIUTSOU
Can Nor GB Sve Ita Ita Aus Aus Bie
KATUSHA D.S.: Parsani 181 POZZATO 182 BRUTT 183 ESKOV 184 IGNATIEV 185 KLIMOV 186 MAZZANTI 187 PETROV 188 SEROV 189 SWIFT
Ita Rus Rus Rus Rus Ita Rus Rus GB
MILRAM D.S.: Algeri 191 BARLA 192 FÖRSTER 193 FOTHEN M. 194 FOTHEN T. 195 MÜLLER 196 ROHREGGER 197 RUSS 198 SCHOLZ 199 SCHRÖDER
Ita Ger Ger Ger Ger Aut Ger Ger Ger
SAXO BANK D.S.: Schmidt 201 CANCELLARA 202 VOIGT 203 LUND 204 MCCARTNEY 205 HAEDO 206 VAN GOOLEN 207 BAK 208 GOSS 209 KLOSTERGAARD
Svi Ger Dan Usa Arg Bel Dan Aus Dan
XACOBEO GALICIA D.S.: Pino Counago 211 MARTINEZ 212 CESAR 213 GARCIA DA PENA 214 ISAICHEV 215 RABUNAL 216 FERNANDEZ D. 217 MAYOZ 218 GARCIA M. 219 VORGANOV
Spa Spa Spa Rus Spa Spa Spa Spa Rus
ABBUONI AI PRIMI TRE Al vincitore 20", al 2˚ e al 3˚ vanno 12" e 8". Bonus anche per i primi tre sul traguardo volante: 6", 4" e 2".
SQUADRE
CLASSIFICA GENERALE 1. COLUMBIA-HIGH ROAD 202 punti; 2. Lampre-Ngc 134; 3. Lpr-Farnese 124; 4. Diquigiovanni 100; 5. Astana 86; 6. Quick Step 83; 7. Liquigas-Doimo 82; 8. Katusha 78; 9. Barloworld 58; 10. Rabobank e Acqua&Sapone-Mokambo 56; 12. Saxo Bank 53; 13. Milram 49; 14. Isd-Neri 48; 15. Caisse d’Epargne e Fuji-Servetto 44; 17. Garmin 43; 18. Ag2r 39; 19. Silence-Lotto 34; 20. Cervelo 30; 21. Xacobeo Galicia 17; 22. Bouygues Telecom 10.
MARTEDÌ 19 MAGGIO 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33 R
GIRO D’ITALIA LE PAGELLE DOPO 9 TAPPE s
Cunego fuori troppo presto
GLI ALTRI
Il veronese sinora ha deluso. Menchov brillante, Sastre aspetta l’attacco
Boasson Hagen Rivelazione voto 9
di CLAUDIO GREGORI
Petacchi Un fulmine voto 8
Di Luca, che inizio P9 Danilo Di Luca Ha vinto, s’è difeso benissimo a crono, ha compiuto una bella operazione ergendosi a paladino dell’Abruzzo martoriato dal terremoto: questo, dopo le polemiche del passato, gli ha anche ridato un’immagine nuova. Peccato per il dito medio alzato domenica a Milano. DELMATI
Rogers Ok in montagna voto 8
Thomas Lövkvist
Ivan Basso
8
8
7
Ha corso bene. La sua azione folgorante sull’Alpe di Siusi ha destato sensazione. Appare più brillante dello scorso anno, più motivato. Però ha perso Pedro Horrillo: un cervello importante, un consigliere prezioso. BETTINI
Si è rivelato come un pericolo reale anche per gli assi più quotati. Ha vestito la maglia rosa per un giorno e anche sull’Alpe di Siusi è rimasto a contatto con i migliori. Ha qualità e numeri per sorprendere. BETTINI
Qualche incertezza in avvio (13" persi a Trieste. Poi si è ripreso bene. Sull’Alpe di Siusi ha preso in mano la corsa, ma non è riuscito ad andarsene via da solo. Su tappe più lunghe può farcela. C’è grande attesa per lui. AFP
Denis Menchov
Cavendish Velocissimo voto 7 Leipheimer Solido e intraprendente voto 7 Bruseghin Sconfitto sull’Alpe di Siusi voto 5 Simoni Staccato in salita voto 5
Carlos Sastre
Lance Armstrong
Damiano Cunego
6
5
5
Corre in maniera poco vistosa, sprecando pochissimo. Ma è sempre presente quando la corsa si accende. Ha già vinto il Tour e si muove come uno che aspetta il momento dell’attacco. BETTINI
Non è all’altezza del suo nome. Ha le più ampie giustificazioni, è evidente. Ma l’attesa attorno a lui era enorme e finora non è riuscito a compiere le prodezze che la gente e i media si aspettano da lui. AFP
Ha deluso in avvio. Ha perso le ruote troppo presto salendo all’Alpe di Siusi. Ha portato attacchi timidi. Non è riuscito ad accumulare abbuoni, come invece è riuscito a fare Danilo Di Luca. BETTINI
Garzelli Crolla e non riemerge voto 4
OGGI TIRIAMO LA VOLATA A...
2
Le biblioteche del deserto in Mauritania Il deserto nasconde tracce raffinate di civiltà millenarie, che raccontano la storia delle popolazioni del Sahara e del Sahel. Nella Mauritania sono conservati oltre 30 mila manoscritti datati tra il diciottesimo e diciannovesimo secolo, con esemplari che risalgono fino al 1100: testi religiosi e filosofici, opere di giurisprudenza e grammatica. E poi i testi storici, scientifici e letterari, gran parte dei quali si trova a Chinguetti, Ouadane, Tichitt, Oualata, un tempo centri di cultura lungo le piste carovaniere e ora minacciati dallo spopolamento, dovuto a desertificazione e carestie. Questo eccezionale patrimonio ha bisogno di interventi conservativi urgenti. Nel 2005, la Mauritania ha chiesto il sostegno della Cooperazione Italiana per la salvaguardia delle «biblioteche del deserto». Il progetto, al quale collabora la Regione Friuli-Venezia Giulia, forma personale locale e crea strutture tecniche. Da pochi mesi è entrato nella terza fase.
TRENTODOC. LE BOLLICINE CHE E PREMIANO LA MAGLIA ROSA.
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MARTEDÌ 19 MAGGIO 2009
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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GIRO D’ITALIA L’UOMO NUOVO DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASTONESI CUNEO dLa prima brillante idea
di Thomas Lövkvist — un giorno in rosa, adesso maglia bianca e 2˚ a 13" da Di Luca — fu iscriversi alla Lilla Finnmarksturen. Come una maratona, come una Vasaloppet, come un Ironman. Però in mountain bike: 112 chilometri. La più lunga corsa svedese. Pronti, via, quarto. Aveva 15 anni. C’è chi sussurrò: è nata una stella. Il più scarso La seconda brillante idea di Thomas fu iscriversi allo Skara Cykelgymnasium, un liceo in cui due giorni e mezzo alla settimana sono dedicati al ciclismo, teoria e pratica, più le corse. Il quarto posto alla Finnmarksturen era il suo unico titolo, diciamo così, di studio. Troppo poco, quasi gli risero in faccia. Ma all’ultimo istante, per una rinuncia, venne chiamato. «Ero il più scarso corridore della scuola», ricorda. Eppure, quando cominciò a frequentare il liceo, c’è chi profetizzò: è nata una stella. Lui, Hinault e Lemond La terza brillante idea di Thomas fu iscriversi al campionato europeo di mountain bike, categoria juniores. Pronti, via, primo. Thomas Lövkvist, 25 anni, è pro’ dal 2004 IPP
Lövkvist ci crede «Forte in salita? Vedrete la crono» Lo svedese in maglia bianca pensa al ritorno in rosa «Rogers era l’unico capitano della Columbia, ma ora...» ha detto SULLE SUE PASSIONI «Mi sono avvicinato al ciclismo quasi per caso e da piccolo ero il più scarso della mia scuola. Adesso però la gente comincia a riconoscermi e la popolarità mi piace, come le macchine sportive, lo sci e l’hockey su ghiaccio» C’è chi brindò: è nata una stella. E così hanno continuato a dire di Thomas — è nata una stella — quando, a 18 anni, è entrato nel Team Bianchi diretto da Tommy Prim; quando, subito dopo, ha vinto una cronometro in Polonia, cronometro e classifica finale del Circuito delle Ardenne, indossato la maglia gialla e poi giunto sesto al Tour de l’Avenir; quando, a 19 anni, è passato professionista, il più giovane svedese della storia, nella Fdjeux.com; e quando, a 20 anni, nel Circuito della Sarthe, è andato in fuga con Christophe Moreau, dopo 21 chilometri l’ha mollato («Non andava abbastanza veloce»), se n’è sciroppati altri 150 da solo, ha vinto tappa e classifica. Nell’albo d’oro della manifestazione c’erano stati altri
due vincitori ventenni. Si chiamavano Bernard Hinault e Greg Lemond. Così, quando nel Giro del Centenario ha vinto la cronosquadre, poi indossato la maglia rosa, tirato le volate a Cavendish, resistito agli allunghi di Basso in salita, e qualcuno ha scritto che è nata una stella, stavolta è stato lui, Thomas, a sorridere. Con tutte le stelle nate, il suo — a 25 anni — è già un firmamento. Doppio I compagni lo descrivono «meticoloso», «preciso», «moderno», «nordico ma aperto». Lui si apre: «Abbiamo cominciato il Giro con un capitano, Michael Rogers, ma adesso, strada facendo, ci sono anch’io». «Ho due macchine sportive, amo l’ebbrezza della velocità». «Nella tappa di Mayrhofen, in discesa, ho toccato i 106 all’ora. Troppi, su due sole ruote». «La gente, anche per la maglia bianca, comincia a conoscermi e riconoscermi. Questa popolarità mi piace». «Mi sono appassionato al ciclismo quasi per caso. Praticandolo, non guardandolo in televisione. In televisione mi piace guardare le gare di sci e le partite di hockey su ghiaccio. La prima volta che ho visto il ciclismo in tv è stato al mio secondo anno da professionista». Due volte Lance «Vado bene in salita, meglio a cronometro». «Le montagne sono belle, da guardare e anche da scalare, ma in questo caso solo se stai bene». «Con tutti i test antidoping che facciamo, il ciclismo si sta ripulendo. Quello che io posso fare è continuare a pedalare pulito». «Armstrong? Non lo conosco, gli ho parlato solo due volte».
y
DOPING CONTROLLI PER 52
Ieri mattina gli ispettori dell’Uci sono entrati in azione per effettuare i controlli sanguigni a sei squadre: Astana (Armstrong e Leipheimer), Barloworld (Soler), Garmin (Farrar), Liquigas-Doimo (Basso e Pellizotti), Isd-Neri (Visconti) e Diquigiovanni (Simoni e Scarponi). In totale 52 i corridori controllati.
NOZZE IN ROSA In maglia rosa ha detto sì. Giorgio Viberti, giornalista della Stampa, si è sposato ieri all’Ufficio centrale dell’anagrafe di Torino con Sita De Michelis in completo blu e maglia rosa. Si erano conosciuti a Bibione durante il Giro 2000
A BERGAMO
Horrillo migliora ma resta sedato
Pedro Horrillo, il corridore basco (nella foto) protagonista sabato di un volo di 80 metri nella discesa dal Culmine San Pietro nel corso dell’ottava tappa, da Morbegno a Bergamo, migliora lentamente. La prognosi resta riservata. Dopo l’operazione di domenica al femore e alla rotula sinistri, è un polmone a dare preoccupazione. I medici ora non parlano più di coma farmacologico, ma di stato sedativo. Ieri il 34enne spagnolo della Rabobank non si è risvegliato. La moglie Lorena, che lo assiste (era arrivata domenica), appariva però sollevata. «Pedro piano piano migliora», ha detto.
taccuino GIRO DI CATALOGNA
Hushovd ok Valverde è secondo dNella prima tappa del Giro di Catalogna, un cronoprologo di 3,6 km a Lloret de Mar, 2˚ posto per Alejandro Valverde: il 29enne spagnolo della Caisse d’Epargne — inibito per due anni sul territorio italiano per il coinvolgimento nell’Operacion Puerto - è stato battuto per 1" da Thor Hushovd (Nor, Cervelo). Nono a 4" Daniel Oss (Liquigas).
DOPING
Kohl-Rasmussen Ancora guai d Già sanzionati dalle autorità sportive, i corridori Michael Rasmussen e Bernhard Kohl rischiano grosso ora anche sul piano penale. Sia il danese sia l’austriaco sono indagati, assieme allo sciatore Christian Hoffman, dalla polizia di Vienna nell’ambito di un’inchiesta sul traffico di sostanze dopanti. Secondo l’accusa, avrebbero comprato una centrifuga per il doping ematico da fornire ad altri sportivi.