in itinere multimedialitĂ e valorizzazio ne del territorio per la cultura
IL PROGETTO Al centro si colloca lo straordinario episodio del salvataggio di migliaia di opere d’arte, nascoste in segreto da Pasquale Rotondi all’interno della Rocca di Sassocorvaro, del Palazzo dei Principi di Carpegna e del Palazzo Ducale di Urbino. Una storia avvincente, per anni dimenticata ed ora riscoperta. Le avventure e le suggestioni di questi avvenimenti sono l’invito ad intraprendere un viaggio culturale attraverso la storia dell’arte e della Seconda Guerra Mondiale. Un viaggio assieme ai personaggi dei documentari, che vi indicheranno la strada giusta per la scoperta di paesaggi mozzafiato e deliziose tipicità.
DOCUMENTARI La vicenda del salvataggio delle opere d’arte dalle razzie naziste, è “vissuta” attraverso due docu-fiction, che ripercorrono gli avvenimenti e permettono di conoscere gli eroici protagonisti della storia. Pasquale Rotondi fu un docente di storia dell’arte, nonché Soprintendente alle Gallerie e alle Opere d’Arte delle Marche,uomo serio, meticoloso e riservato. Egli però vestì senza indugio i panni dell’uomo d’azione infaticabile ed ingegnoso al fine di portare a termine la sua “missione impossibile”: salvare il salvabile. Per 5 lunghi anni protesse incommensurabili capolavori artistici, attraverso mille peripezie e rischiando persino la vita. Con una vecchia balilla e un autista, con il sole o con la neve, di giorno e di notte, Rotondi mise in salvo capolavori di Giorgione, Tintoretto, Caravaggio, Botticelli … A partire dal 1943 le opere d’arte salvate non sono più sicure nelle Marche, e così entra in scena Emilio Lavagnino, con l’incarico di raccogliere i capolavori e portarli in un nuovo rifugio: i Musei Vaticani. Lavagnino, un semplice funzionario del Ministero, si ritrova ad essere eroe suo malgrado, ma si dimostra capace di affrontare ogni tipo di sofferenza per un compito più grande. E’ grazie a loro che meravigliose opere d’arte fanno ancora parte del nostro Patrimonio culturale.
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in itinere PASQUALE ROTONDI “Fin dal 1939, quando fu ormai evidente, anche per l’Italia, l’abbrivo verso la guerra, s’era pensato al modo di assicurare la protezione dei monumenti e il ricovero delle opere d’arte mobili delle città più esposte al rischio dei bombardamenti. Presto si capì che nessun luogo della penisola poteva considerarsi al riparo dalla minaccia dei moderni mezzi di distruzione. L’illusione di ottenere con un accordo internazionale il riconoscimento di “città libera” per il centro storico di Urbino, designato a sede di concentramento dei più grandi capolavori dell’arte, fu presto travolta dalla dura realtà degli eventi. Permase tuttavia l’idea del concentramento nella regione marchigiana, ritenuta più riparata per la sua posizione mediana, lontana dalle probabili opposte frontiere del nord e del sud.
PASQUALE ROTONDI Il Soprintendente Rotondi, prontamente scelse ed attrezzò a ricovero la Quattrocentesca Rocca di Sassocorvaro e, come riserva, il Palazzo di Carpegna, al centro del Montefeltro. Così, nel corso del 1940 a Sassocorvaro furono concentrate varie centinaia di opere d’arte provenienti, oltre che dalle principali città delle Marche, dalle Gallerie e dalle Chiese di Venezia: dalla Tempesta del Giorgione ai grandi teleri di Caraccio, Tiziano, Tintoretto, Veronese. ” B. Molajoli, Diario di un Salvataggio artistico
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in itinere EMILIO LAVAGNINO “Fra le carte lasciate da Emilio Lavagnino (1898-1963), studioso dell’arte e soprintendente alle Gallerie di Roma, si è trovato un manoscritto, un brogliaccio, che sotto forma di diario s’inizia con la data del 10 dicembre 1943 e si conclude il 14 maggio del ‘44: raccoglie annotazioni rapide, appunti quotidiani, di un’impresa grave ed affannosa, che costituì uno snodo essenziale nella vicenda avventurosa, spesso drammatica, della salvaguardia del nostro patrimonio artistico durante l ‘ultima guerra. [...] La situazione bellica precipitò nel luglio del ‘43 con l’occupazione della Sicilia e la minaccia di sbarchi lungo la costa tirrenica. Al pericolo dei bombardamenti, si aggiunse gravissima la prospettiva dell’invasione e dello scontro degli eserciti avversari sul nostro territorio. [...] Questi dunque gli antefatti sui quali s’innesta l’impresa condotta da Emilio Lavagnino e da un a sparuta schiera di funzionari delle Belle Arti e di loro collaboratori.
EMILIO LAVAGNINO Tanto più meritoria se si considera l’anomala situazione giuridica nella quale quei funzionari ministeriali s’erano venuti a trovare per non aver accettato l’ordine del governo fascista di trasferirsi al nord. Erano stati tutti dimessi dai rispettivi uffici; e per di più il Lavagnino già da qualche tempo era stato tolto dalle Belle Arti ed assegnato ad altra direzione generale del Ministero. La partecipazione sua e degli altri all’impresa di ritirare le opere d’arte dai depositi non più sicuri e dai luoghi più minacciati era dunque, nella forma e nella sostanza, priva di ogni crisma di legittimità e li esponeva, in quei frangenti, ai rischi più seri. Va anche ricordato, per meglio intendere lo svolgimento die fatti riportati nel diario, che nel novembre 1943, in seguito a discrete ed abili intese fra le autorità interessate, fu consentito di estendere alle opere d’arte raccolte nei depositi statali più esposti ai pericoli della guerra le misure adottate dalla Santa Sede [...]: cioè per le cose più importanti il trasporto e e il deposito nel territorio neutrale della città del Vaticano” B. Molajoli, Diario di un Salvataggio artistico
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in itinere L’INIZIO DELL’AVVENTURA “ 10 dicembre 1943 - In seguito alla sua caduta a Villa Borghese del 7 dicembre, De Rinaldis è dovuto andare in clinica. Lo sono andato a trovare; naturalmente abbiamo parlato della situazione militare e del progetto di trasferire in Vaticano tutti i quadri delle Gallerie romane che si trovano a Carpegna e Sassocorvaro. De Rinaldis contava di accompagnare il convoglio. Tuttavia non mi offro di sostituirlo nel viaggio che mi sembra ancora troppo problematico. La ditta Tartaglia che aveva assunto l’incarico di trovare i camion necessari rinuncia all’impresa. In tutta Roma non si trovano camion disposti a viaggiare, nè si trova la nafta necessaria. Di mezzi militari italiani o tedeschi inutile parlare. “ E. Lavagnino, Diario di un Salvataggio artistico
L’INIZIO DELL’AVVENTURA “12 dicembre 1943 - Una buona notizia: Vannutelli ha finalmente trovato due ditte che sono disposte ad assumere il trasporto da Carpegna e Sassocorvaro purchè ricevano tutte le garanzie necessarie per la non requisizione delle macchine ed una scorta armata per la sicurezza del viaggio. Mi sembra che i tedeschi non abbiano gran voglia di partire. Si parla troppo di mitragliamenti e bombardamenti stradali e di azioni di patroti. Dico a De Rinaldis che, data la sua impossibilità a muoversi, io sono disposto a sostituirlo. De Rinaldis mi ringrazia e accetta.” E. Lavagnino, Diario di un Salvataggio artistico
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in itinere INGEGNO E SENTIMENTO “20 dicembre 1943 - Ora mentre il camion di De Logu e uon dei camion Barberini rimarranno a Carpegna con il carico e la scorta, io con l’altro camion Barberini andrò a Sassocorvaro per caricare quello che sarà possibile. Lì dovrei trovare Vannutelli e Rotondi provenienti da Urbino. Ma ecco che a mezza strada incontro Vannutelli. Questi mi racconta come Rotondi, dopo l’8 settembre, e dopo che i tedeschi si sono presentati nei diversi depositi delle opere d’arte per assumerne il controllo, ha ritenuto opportuno fare numerosi spostamenti. Ha murato ambienti tanto a Sassocorvaro che ad Urbino, ha nascosto le cose più importanti, ca cambiato i cartelli sulle casse, ha fatto insomma del suo meglio per distrarre o confondere qualsiasi rapinatore. Però questo non ha voluto dirlo di fronte a Scheibert, nè vuole che scheibert lo sappia. e’ necessario dargli tempo fino a domani perchè possa smurare gli ambienti di Sassocorvaro e Urbino. “ E. Lavagnino, Diario di un Salvataggio artistico
INGEGNO E SENTIMENTO “21 dicembre 1943 - Rotondi non lo dice, ma è evidentemente combattuto da due sentimenti. Da una parte crede che le cose murate a Sassocorvaro nella roccia siano irraggiungibili dalla guerra, dall’altra pensa che anche in Vaticano quelle cose vadano al sicuro, anzi più al sicuro, ma c’è il rischio del viaggio e la situazione del governo quanto mai fluida . Mi dice chiaramente che se non ci fossi io, di cui conosce da anni i sentimenti, lui ad altri non darebbe nulla perchè la presenza del Ten. Scheibert lo insospettirebbe.” E. Lavagnino, Diario di un Salvataggio artistico
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in itinere L’EROICO SALVATAGGIO DELL’ARTE La nostra guida vi accompagnerà in un viaggio sorprendente tra i paesaggi del Montefeltro, l’elegante città Rinascimentale di Urbino, i borghi medievali di Sassocorvaro, Carpegna ed Auditore. Sarà un viaggio attraverso la natura, la storia e l’arte per narrarvi la rocambolesca avventura di diecimila opere d’arte che furono trasportate in segreto, lungo strade impervie, e trovarono riparo sicuro, nel ventre della Rocca di Sassocorvaro, del Palazzo dei Principi di Carpegna e del Palazzo Ducale di Urbino, mentre fuori dirompeva la Seconda Guerra Mondiale… Durata: 3 giorni /2 notti Programma e percorso Primo giorno: Sassocorvaro, Carpegna Secondo giorno: Urbino, Auditore Terzo giorno: Urbania
ITINERARIO CULTURALE NEL MONTEFELTRO durata: 3 giorni /2 notti 1° giorno Nel cuore di Sassocorvaro si trova la suggestiva Rocca Ubaldinesca, capolavoro Quattrocentesco dell’architetto Francesco di Giorgio Martini. Questo fu il centro dell’attività del Prof. Pasquale Rotondi, che qui mise in sicurezza migliaia di preziosissimi dipinti per sottrarli alle razzie naziste. Visita del bel borgo, della Rocca e del Museo Arca dell’Arte. Pranzo a base di prodotti tipici. Visita del grazioso paesino di Carpegna, anch’esso teatro dell’impresa del Prof. Rotondi poiché qui vennero nascosti numerosissimi dipinti tra le mura del Palazzo dei Principi. Cena tipica e pernottamento.
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L’ARCA DELL’ARTE 21 dicembre 1943 - “Noi, con gli altri due camion, per ora ancora vuoti, saliremo a Sassocorvaro dove ci attende Rotondi che nel frattempo avrà fatto smurare i nascondigli.” E. Lavagnino, Diario di un Salvataggio artistico Rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro Aperto tutti i giorni, da aprile a settembre 9:30 - 12:30 / 15:00 - 19:00 Aperto: abato, domenica e festività, da ottobre a marzo 9:30 - 12:30 / 14:30 - 18:00 Per informazioni e prenotazioni: Tel.072276177
SASSOCORVARO La Rocca Ubaldinesca è una delle architetture militari più particolari, ingegnose e misteriose di Francesco di Giorgio Martini. Risalente al XV secolo, è stata costruita, per Ottaviano degli Ubaldini, a forma di testuggine, figura dalle forti valenze simboliche legate all’alchimia. Tra torrioni e torri cilindriche, si possono percorrere itinerari che vanno dai sotterranei al cortile d’onore, ammirando la loggia e le sale del piano terra e del piano nobile. La visita prosegue all’interno del Museo Arca dell’Arte, nato per ricordare l’opera del Prof. Pasquale Rotondi, colui che è stato definitolo “Schindler delle opere d’arte italiane”. Fu lui, infatti, a mettere in sicurezza migliaia di preziosizzimi dipinti all’interno di questa fortezza.
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I VIAGGI DEL SALVATAGGIO 21 dicembre 1943 - “Vannutelli va a Carpegna con la sua macchina per scortare il camion là rimasto con il carico, con la scorta. E’ il camion di De Logu che ci raggiungerà a Macerata per proseguire sbito per Urbino e lì completare il carico con alcune cose ricoverate nel palazzo Ducale. “ E. Lavagnino, Diario di un Salvataggio artistico
CARPEGNA Carpegna, capoluogo del Montefeltro, anche all’occhio del visitatore occasionale, mostra subito le sue peculiarità e le sue attrattive, senza ostentazione e con la discrezione che si addice a chi possiede una storia nobile. Nobile perchè essa ruota attorno alla famiglia dei Conti di Carpegna, fra le più blasonate d’Italia, dalla quale derivano i Malatesta, i gloriosi Montefeltro e di Della Faggiola del notissimo Uguccione. Nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, nel Palazzo dei Principi furono trasferiti, da Pasquale Rotondi, immensi capolavori artistici: opere di Donatello, Raffaello, Tiziano, Pinturicchio, Piero della Francesca, Tintoretto, Caravaggio.
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in itinere OPERAZIONE SALVATAGGIO l Professor Pasquale Rotondi giunse al Palazzo Ducale nel 1939, nelle vesti di Sovrintendente delle Belle Arti di Urbino e delle Gallerie delle Marche. Egli ricevette l’ordine di trovare un nascondiglio sicuro ove proteggere le centinaia di opere esposte sia nelle sale del palazzo rinascimentale sia nei musei delle città marchigiane. Dal suo studio, organizzò in segreto il salvataggio di quasi 10 mila capolavori dal valore inestimabile (quadri di Piero Della Francesca, Tintoretto, Giorgione…) e mise persino a repentaglio la propria vita per salvaguardare il patrimonio artistico e culturale Italiano.
ITINERARIO CULTURALE NEL MONTEFELTRO durata: 3 giorni /2 notti 2° giorno Urbino, culla del Rinascimento Italiano, ancora oggi ammalia con la sua eleganza e raffinatezza. Visita del Palazzo Ducale e del centro storico, riconosciuto patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1998. Pranzo libero. Pomeriggio a disposizione per shopping nelle vie del centro, alla scoperta dei prodotti tipici, dell’antiquariato, dei laboratori artigianali di legatoria. Al rientro, visita al Museo della linea gotica ad Auditore, che racchiude nelle sue sale oltre 3.000 reperti rinvenuti sui campi di battaglia e appartenuti agli opposti eserciti: dagli elmetti alle bombe, dalle divise militari delle truppe tedesche, inglesi e americane, ai mezzi militari. Rientro in struttura per cena e pernottamento.
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IL PALAZZO DUCALE 3 gennaio 1944 - “Insisto sulla necessità di una seconda spedizione. A Sassocorvaro e Urbino sono rimasti ancora molti capolavori delle Gallerie di Venezia e di Milano nonchè tutti quelli delle Marche; bisogna fare il possibile per portare tutto a Roma” E. Lavagnino, Diario di un Salvataggio artistico Palazzo Ducale e Galleria Nazionale delle Marche Aperto dal martedì alla domenica dalle 08:30alle 19:15 Lunedì dalle 08:30 alle 14:00 La biglietteria chiude 1 ora prima Ingresso: intero 5,00 euro Per informazioni e prenotazioni: tel:0722.322625
URBINO Urbino è stata centro politico e culturale di primaria importanza durante il Cinquecento. La cittadina visse in questo periodo una fioritura artistica unica attirando artisti e studiosi da tutta Italia ed oltre, influenzando gli sviluppi culturali europei. Urbino diede la nascita al celebre pittore Raffaello Sanzio nel 1483, e fu attrazione per grandi personaggi come Bramante, Piero della Francesca e Francesco Di Giorgio Martini. Il Palazzo Ducale è uno dei capolavori più insigni dell’arte rinascimentale. Il Palazzo, voluto dal Duca di Urbino Federico da Montefeltro, uomo d’arme e raffinato umanista, venne costruito nel tra il XV secolo e il XVI secolo. Tra gli architetti che parteciparono alla edificazione del palazzo, ricordiamo il dalmata Luciano Laurana (al quale si devono i famosi “torricini”) e Francesco di Giorgio Martini.
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LA LINEA GOTICA E’ il piÚ importante museo della II guerra mondiale nella regione Marche. Nelle sue sale racchiude oltre 3000 reperti rinvenuti sui campi di battaglia della linea gotica e appartenuti agli opposti eserciti, tra cui una rara collezione di divise e una originale documentazione fotografica degli eventi bellici. Museo della Linea Gotica Aperto tutti i giorni 9:00 /12:00 e15:00/19:00 Ingresso: intero 3,00 euro, ridotto 2,40 euro Per informazioni e prenotazioni: Centro Visite del Parco – Rete Museale tel. e fax: 0722.75350 e-mail: centrovisite@libero.it - info@museimontefeltro.it web: www.museimontefeltro.it
AUDITORE Il piccolo centro di Auditore, affonda le radici nell’epoca picena e romana. Venne denominato Auditorium fin dai tempi in cui i Malatesta ed i Montefeltro discutevano le proprie controversie fra le sue possenti mura. D’origine più recente la frazione Casinina, che nel 1944 fu teatro della ritirata delle truppe tedesche seguita allo sfondamento della Linea Gotica. A tale brano di storia è dedicato un piccolo quanto importante Museo, istituito nel 1992 dal Professor Giovanni Tiberi, con lo scopo di documentare il passaggio del fronte nell’alto pesarese durante la Seconda Guerra Mondiale. Il museo custodisce la ‘memoria storica’ della battaglia avvenuta nel settembre del 1944 I e si trova proprio su quella che fu la prima linea gotica. L’esposizione vanta numerosi reperti bellici appartenuti agli opposti eserciti ed una ricca documentazione fotografica degli eventi legati alla Linea Gotica.
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in itinere ANTICA CASTELDURANTE Il Palazzo Ducale di Urbania ed in particolare il cortile interno ricorrono nelle riprese del documentario sulla figura di E. Lavagnino. Si tratta di una meta certamente di interesse per il viaggiatore che si trovi in questa area.
ITINERARIO CULTURALE NEL MONTEFELTRO durata: 3 giorni /2 notti 3° giorno Urbania, città della ceramica, conserva in gran parte l’aspetto dell’epoca dei Duchi, tempo in cui si chiamava Casteldurante. Visita del Palazzo Ducale e dei Musei Civici. Pranzo in tipica trattoria. Nel pomeriggio visita ad un laboratorio di ceramica e possibilità di shopping, oppure ingresso nella silenziosa cripta dell’Oratorio della Morte, che accoglie il misterioso cimitero delle mummie. Meravigliose opere d’arte non sono state depredate e fanno ancora parte del nostro Patrimonio culturale.
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PALAZZO DUCALE DI URBANIA Imperdibili le collezioni di grafica del ‘900 e i due famosi globi geografici di inestimabile valore del 1541 e 1551, del fiammingo Gerhard Kremer detto Mercatore, inventore del sistema moderno delle carte nautiche. Visitare il museo permette di scoprire, lungo un percorso di grande effetto, tutto il palazzo, dalle torri con la panoramica loggia sul fiume Metauro fino alla rampa elicoidale che collega i suggestivi sotterranei, sede del Museo di Storia dell’agricoltura. Museo Civico e Biblioteca, Palazzo Ducale Aperto dal martedì alla domenica 10:00 /12:00 e 15:00 / 18:00 Ingresso: € 4,00, ridotto € 2,00 Per info e prenotazioni: Tel:.0722 313151
URBANIA Anche questo Palazzo Signorile è opera dell’ingegno di Francesco di Giorgio Martini, sebbene l’edificio sia stato completato, in epoca successiva da Girolamo Genga per i della Rovere. Ospita oggi il museo civico e nelle sale si possono osservare dipinti, raccolte di ceramiche e terrecotte, incisioni (come il Trionfo di Carlo V). Urbania offre la possibilità di visitare l’Oratorio della Morte, silenziosa cripta che conserva al suo interno il cimitero delle Mummie, noto per il curioso fenomeno della mummificazione naturale.
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PER INFORMAZIONI Iota Comunication s.r.l. Via Marconi 6 60128 Sassocorvaro (PU) Tel.071203217 Duemme Tour Via Trieste 5 60124 Ancona (AN) Tel. 0713580008 Fax. 07133203
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